Forze Dinamica • Sistema: corpo o corpi di cui vogliamo studiare il moto (es. un solo corpo puntiforme ) • Tutto il resto dell’universo lo chiamiamo ambiente • Tra sistema e ambiente in generale sono possibili interazioni • le forze descrivono interazioni tra sistemi e tra sistema ed ambiente • Scopo della dinamica: studiare moto del sistema sottoposto ad interazioni dell’ambiente 2 Le forze • Cosa sono secondo te le forze? Fai alcuni esempi • Quali sono le principali proprietà o attributi delle forze? • Come fa una persona ferma ad iniziare a muoversi? • Come fa un oggetto fermo a iniziare a muoversi? 3 Cosa non è la forza • Non sono esercitate solo dagli esseri animati • Negli esseri animati non sono dovute ai muscoli • Non esistono solo quando c’è movimento • Non causano il movimento • Non sono sinonimo di energia 4 Cosa non sono le forze • Non sono sinonimo di potenza, lavoro, pressione … • Non agiscono solo nel contatto • Non sono “contenute” negli oggetti inanimati né li spingono a muoversi • Non si conservano • Non provocano variazioni di posizione, cioè velocità 5 Idee comuni non corrette • Un corpo sottoposto ad una forza costante si muove con velocità costante. In assenza di forze, ogni oggetto rimane a riposo • Un corpo inizialmente fermo viene messo in moto da una “forza di spinta”, che si consuma durante il moto. Il moto termina quando la forza di spinta è dissipata 6 Idee comuni non corrette • Un corpo, una volta in moto, possiede una forza interna (“impetus”, “capitale di forza”). In assenza di attrito è costante, altrimenti diminuisce finché il corpo si ferma 7 Idee comuni non corrette • Il tempo impiegato da un corpo a percorrere una certa distanza quando agisce una forza su di esso è proporzionale all’inverso dell’intensità della forza stessa • Una forza non può muovere un corpo fintanto che essa è minore del peso del corpo • L’inerzia (talvolta è chiamata anche “peso” o “massa”) è la resistenza intrinseca di un corpo al moto 8 Idee comuni non corrette • Il corpo che causa il moto di un altro corpo esercita forza maggiore, perché deve superarne l’inerzia • Il corpo di massa maggiore esercita forza maggiore 9 La forza • Forza è “schematizzazione delle interazioni fra sistemi o tra sistema ed ambiente” • Schematizzazione modello matematico • Nel SI la forza e` una grandezza derivata la cui unità è il newton (N) 10 Come agiscono le forze • Deformazioni (es. spugne, palline…) – corpi sono deformabili o non deformabili (corpi rigidi) • Forze a contatto e a distanza – contatto: si manifestano solo quando si fa qualcosa sul sistema (reazioni vincolari, deformazioni, impulsi) – distanza: il sistema risente della presenza nella spazio di un altro sistema (sorgente) 11 12 Modelli di interazione • Detti anche leggi di forze: – Elastica – Gravitazionale – Elettrica – Magnetica –… • Necessità di descrivere l’interazione nello spazio le forze sono descritte da vettori 13 Trattazione matematica delle forze • Si applicano tutte le regole dei vettori (somma, sottrazione, prodotto scalare e vettoriale) • Fondamentale saper scomporre le forze lungo assi scelti per descrivere la situazione 15 Esercizi • 1) scomporre la forza peso in direzione parallela e perpendicolare ad un piano inclinato y α α P x x P y • 2) scomporre la forza peso di un pendolo nelle direzioni orizzontale e della fune 16 17 Esercizi • 3) un corpo su un piano inclinato e` soggetto alla forza peso P, alla forza d’attrito A e alla reazione vincolare normale N. N y A α P x • Scomporre la forza risultante in direzione parallela e perpendicolare al piano inclinato 18 19 Forza e quantità di moto • Per descrivere le interazioni di un sistema occorre conoscere come si muove • Cinematicamente, il moto di un corpo non dipende dalla sua massa • Ma quando deve interagire con altri sistemi o con l’ambiente la sua massa deve necessariamente entrare in gioco • Introduciamo quindi la grandezza fisica quantità di moto: p = mv 20 Proprietà della quantità di moto • Un corpo in movimento ha quantità di moto • Un corpo fermo non ha quantità di moto • Maggiore la velocità o la massa, maggiore la quantità di moto • La quantità di moto può essere trasferita da un sistema ad un altro oppure distribuire su più sistemi 21 Proprietà della quantità di moto • Quando un corpo si ferma la sua quantità di moto si distribuisce nell’ambiente (es. manto stradale) • Ambiente ha usualmente massa molto maggiore sistema ambiente non comincia a muoversi • Se il sistema è isolato, ed è fatto da due corpi essi possono fermarsi perchè quantità di moto è un vettore • La massa puo` essere considerata costante a tutti gli effetti e quindi la quantità di moto di un corpo che si muove a velocità costante è costante si conserva 22 Il 1o principio della dinamica • Conservazione della quantità di moto: se il sistema è isolato, ed è fatto da un solo corpo esso continuerà a muoversi con quantità di moto costante • Primo principio di Newton: “Ciascun corpo persevera nel proprio stato di quiete o di moto rettilineo uniforme, eccetto che sia costretto a mutare quello stato da forze impresse” • Sistemi di riferimento in cui vale questo principio sono detti sistemi inerziali • Le leggi della dinamica sono applicabili nella loro forma piu` semplice solo in questi sistemi • Per sistemi non inerziali (p.e. la superficie terrestre) bisogna terner conto di opportune forze inerziali addizionali 23 Il 1o principio della dinamica • Affinche’ avvenga un cambiamento di quantita` di moto (ovvero di velocità) è necessario che l’ambiente circostante interagisca con il sistema • Piu` precisamente occorre tenere conto della risultante di tutte le interazioni tra ambiente e corpo, ovvero la forza netta • Se sono presenti forze, ma la loro risultante è nulla, la quantità di moto non varia nel tempo • Quindi se osserviamo che la quantità di moto di un corpo non varia, possiamo dire che il sistema è isolato o equivalentemente le forze esterne sono nulle ∆p = 0 ⇒ F = 0 p f = pi 24 25 Il 2o principio della dinamica • Viceversa se la quantità di moto non è costante, necessariamente è presente una interazione tra sistema ed ambiente, cioè forza • Variazione di quantità di moto variazione di velocità corpo ha accelerazione • il 2o principio specifica quantitativamente la relazione tra forza e accelerazione 26 Il 2o principio della dinamica • II principio: “Il cambiamento della quantità di moto di un corpo è proporzionale alla risultante delle forze esterne ed avviene lungo la direzione lungo la quale la forza agisce dp =F dt dp = Fdt d mv ( ) dp dv = =m = ma = F dt dt dt 27 Il 2o principio della dinamica • E si ottiene il 2o principio nella forma 1 a= F m • Il che significa che l’accelerazione di un corpo è proporzionale alle forze esterne tramite una costante propria del corpo che è l’inverso della massa del corpo • Per sistema composto da più corpi: R Fi 1 a = ∑ ai = ∑ = ∑ Fi = m i m i i m Ciascuna forza agisce indipendentemente dalle altre 28 Equilibrio statico • Se la risultante R delle forze agenti su un corpo è nulla e il corpo ha inizialmente velocita` nulla, esso rimane in quiete equilibrio statico • L’annullarsi di R equivale all’annullarsi di tutte le sue componenti • Per un sistema cartesiano R = ∑ F = 0 significa: i i Rx = ∑ Fix = 0 i R y = ∑ Fiy = 0 i Rz = ∑ Fiz = 0 i 29 Il 3o principio della dinamica • Se spostiamo l’attenzione dal sistema all’insieme sistema + ambiente otteniamo che la risultante delle forze esterne è sempre nulla quantità di moto totale si conserva cioè • Ma allora: dptot =0 dt dptot dpsistema dpambiente dpsistema dpambiente = + =0⇒ =− dt dt dt dt dt dpsistema = Fambiente→ sistema dt dpambiente = Fsistema →ambiente dt Fambiente→ sistema = − Fsistema →ambiente 30 31 Esercizi • 1) due corpi di massa m1 e m2 sono posti su un piano orizzontale e sono a contatto F 1 2 • Applicando una forza F, parallela al piano, al corpo 1, i due corpi, mantenendosi in contatto, si mettono in moto con una accelerazione a • Trovare a e la forza di interazione tra i due corpi 32 33 Legge di forza elastica • Una molla non sollecitata ha una lunghezza a riposo x0 • Sollecitata da una forza T si allunga (o si comprime) • La forza coniugata a T secondo la 3a legge, generata dalla molla, è la forza elastica Fe • Per una molla ideale, l’allungamento (o accorciamento) e l’intensita` della forza sono proporzionali F = k (x − x ) = k∆x Fe T 0 • Ove k e` la costante elastica della molla 34 Legge di Hooke F = −k ( x − x0 ) = −k∆x • In termini vettoriali: • Il segno meno indica che la forza, pur avendo ugual direzione, e` sempre diretta in verso opposto allo spostamento ∆x Fe ∆x FT FC Fe • Per ogni molla ciò è valido in un intervallo limitato di intensita` di forza che non superi il cosiddetto limite elastico della molla 35 Ancora sul moto armonico • Studiamo il moto di un corpo soggetto ad 2 d x una forza F: ma = m 2 = F dt F = − k x −x ) ( • Se F e` la forza di Hooke • Se il moto è in una dimensione, possiamo scrivere l’equazione 0 d 2x m 2 = −k (x − x0 ) dt 36 Ancora sul moto armonico • Ponendo d 2 y d 2x y=x-x0 2 = 2 dt dt 2 d • L’equazione del moto diviene m y = −ky dt 2 k • Dividendo i membri per m e ponendo ω = 2 m d y 2 = −ω y • Otteniamo 2 dt 2 • Forze di tipo elastico provocano un moto armonico 37 Approfondimento • In termini di quantità di moto: d p=F dt • Legge di forza F = −k q pɺ = −kq 38 Approfondimento • Per definizione: p = mqɺ ⇒ pɺ = mqɺɺ • L’equazione del moto diviene mq ɺɺ = −kq • Dividendo i membri per m e ponendo ω 2 = k m • Otteniamo qɺɺ = −ω q 2 39 Approfondimento qɺɺ = −ω 2 q ⇒ q = q0 sin (ωt ) 2 qɺ = q0ω cos (ωt ) p q + = mω p = mqɺ = mq0ω cos (ωt ) = ( q0 sin (ωt ) ) + ( q0 cos (ωt ) ) = q0 2 p = q0 cos (ωt ) mω 2 2 2 2 2 q p + =1 q0 q0 mω 1 2 2 1 2 1 2 2 mq ω + p = mq0 ω 2 2m 2 = costante 40 2 2 q p 2 2 + = 1 ⇒ x + y =1 q0 q0 mω q p p x= ;y= ≡ q0 q0 mω p0 41 Misura di k Progettare un esperimento con l’apparato in figura 42 Forza gravitazionale • Due corpi qualunque esercitano tra loro una forza del tipo: m1m2 F = −G 2 rˆ r ove m1 e m2 sono le masse dei due corpi e r la loro distanza e G e` la costante di gravitazione universale • Si assume che le dimensioni dei corpi siano trascurabili rispetto alla loro distanza, altrimenti questa non sarebbe definita • Questa forza e` sempre attrattiva 43 Forza gravitazionale • Nel caso della forza di gravita` agente su un corpo di massa m, possiamo scrivere F = −G Mm ( RT + h ) 2 M rɵ = −G 2 RT m rɵ ≡ mg 2 h 1 + RT M ɵ − G r 2 R T ≅ G M − rɵ ⇒ g ≅ g= 2 RT 2 h 1 + RT ( ) • L’accelerazione di gravità g non dipende dal corpo, ma solo dalla massa e raggio della Terra e dalla posizione del corpo sulla Terra (altitudine e latitudine) 44 Vincoli • Un vincolo e` una qualunque limitazione dell’ambiente al moto del corpo • Questa limitazione avviene per contatto tra corpo e vincolo • Esempi: – una fune – una superficie d’appoggio o rotaia – un asse fisso – un punto fisso 45 Reazioni vincolari • Il contatto tra corpo e vincolo produce un’interazione che si può modellizzare con una forza • Per il 3o principio, la forza con cui il corpo agisce sul vincolo e` uguale e contraria a quella, detta reazione vincolare, con cui il vincolo agisce sul corpo • Generalmente si suppone, almeno in prima approssimazione, che il vincolo sia indeformabile, cioè che riesca a generare la reazione senza deformarsi apprezzabilmente • Le forze vincolari non sono in generale note a priori, ma si possono dedurre a posteriori esaminando il comportamento del sistema 46 Reazioni vincolari • Esempio: corpo vincolato in equilibrio statico • Supponiamo che il corpo sia soggetto, oltre alla forza di vincolo V, ad altre forze di risultante R diversa da zero • Se il corpo e` in equilibrio statico, allora la risultante di tutte le forze, compresa quella di vincolo, dev’esser nulla: Rtot = R + V ≡ 0 • Da questa relazione possiamo calcolare, a posteriori, la forza di vincolo: V = −R 47 Reazione vincolare di una superficie di appoggio o di una rotaia • È comodo talvolta scomporre la forza V esercitata dal vincolo nelle componenti parallela e perpendicolare al vincolo • La componente tangente t è usualmente dovuta all’attrito con la superficie (scabra) • La componente N è usualmente l’unica presente V N t 48 Fili e funi • Sono oggetti che trasmettono la forza solo in trazione 49 Fili e funi • Spesso supporremo per semplicita` che le funi siano – inestensibili (cioe` la lunghezza non cambi) – di massa trascurabile 50 Tensione di una fune in quiete • Sia data una fune in equilibrio statico, tesa mediante due forze Fs e Fd applicate ai suoi capi Fd Fs • Consideriamo due sezioni arbitrarie A e B e sia dm la massa della fune compresa tra le due sezioni TA A dm B TB 51 Tensione di una fune in quiete a = 0 ⇒ TA + TB = 0 • Ne segue che le tensioni TA (sezione A) e TB (sezione B) devono essere uguali in modulo e opposte in verso TA = −TB • Se A B le tensioni sui due lati di una sezione sono uguali e contrarie A≡B -T T 52 Tensione di una fune in quiete • Dall’arbitrarieta` di A e B, segue che la tensione statica di una fune ha ugual valore T (in modulo) in ogni punto della stessa • In particolare cio` vale anche alle estremita`, per cui Fs = Fd = T • Cioe` le forze esterne che tendono la fune sono uguali, in modulo, alla tensione della fune 53 Tensione di una fune in movimento • Ripetendo il ragionamento per una fune in movimento, abbiamo TA + TB = ma • Ora le tensioni nelle due sezioni non sono piu` uguali fra loro: cio` è dovuto al fatto che per accelerare la fune e` necessario che una tensione sia maggiore dell’altra • Se A e B coincidono, pero`, le tensioni sui due lati di una sezione sono uguali e contrarie anche nel caso dinamico • Solo se ipotizziamo che la massa della fune sia trascurabile, possiamo imporre che la tensione abbia ugual valore in ogni punto della fune, come nel caso statico 54 Inestensibilità • Questa ipotesi due punti arbitrari della fune A e B mantengono la loro distanza indipendentemente dal fatto che siano in quiete o in moto (accelerato) • Questo implica che abbiano velocita` uguali e accelerazioni uguali v A = vB a A = aB 55 Macchina di Atwood semplice Ascissa curvilinea m1a1 = T v1 = v2 a1 = a2 m2 a2 = −T + m2 g a g m1a + m2 a = m2 g ⇒ a = m2 m1 + m2 m2 T = m1 g m1 + m2 g m1 + m2 m2 56 Macchina di Atwood semplice Carrucola priva di massa v1 = v2 a1 = a2 m1a1 = −m1 g + T m2 a2 = −T + m2 g m1a + m2 a = ( m2 − m1 ) g ⇒ g a= ( m2 − m1 ) m1 + m2 ( m1 − m2 ) a = 2T − ( m1 + m2 ) g 2T = ( m1 − m2 ) a + ( m1 + m2 ) g m2 − m1 ) ( g T = ( m1 − m2 ) + ( m1 + m2 ) = 2 m1 + m2 g ( m1 + m2 )2 − ( m2 − m1 )2 = 2 gm1 m2 (m + m ) 2 ( m1 + m2 ) 1 2 T 2gm1 m1 + m2 m2 57 Pendolo semplice ⌢ aT = Rα ( t ) uT L τ θ ⌢ 2 aN = Rω ( t ) uN m n θ Ascissa curvilinea mg t 2 ɺ man = mRθ = τ − mg cos (θ ) ma = mRθɺɺ = −mg sin (θ ) t Attenzione al segno – nell’accelerazione tangenziale dovuto al fatto che la forza è di richiamo (come nella molla!) 58 Pendolo semplice Lθɺɺ ≅ − gθ ;θ ≅ ( 5 − 6 ) ° g θɺɺ = − θ L g θ = θ 0 sin t + φ L 59 Periodo del pendolo semplice L T = 2π g indipendente dalla massa m del pendolo: “isocronismo” del moto; dalla misura di T ⇒ determinazione di g Masse collegate tra loro in serie • Quattro corpi di massa m1, m2, m3, m4, sono disposti come in figura e collegati tramite ganci 4 3 2 1 F • Al corpo 1 viene applicata una forza F • Trovare: a) l’accelerazione del sistema; b) la tensione agente sui ganci; c) la forza agente su ciascun corpo 61 4 3 2 1 F • a) l’accelerazione del sistema: m1a = F − τ 1 m2 a = τ 1 − τ 2 m3a = τ 2 − τ 3 m4 a = τ 3 a ( m1 + m2 + m3 + m4 ) = F − τ 1 + τ 1 − τ 2 + τ 2 − τ 3 + τ 3 = F • b) la tensione agente sui ganci; m1a = F − τ 1 ⇒ τ 1 = F − m1a = a ( m2 + m3 + m4 ) m2 a = τ 1 − τ 2 ⇒ τ 2 = τ 1 − m2 a = a ( m3 + m4 ) m3 a = τ 2 − τ 3 ⇒ τ 3 = τ 2 − m3 a = a ( m4 ) 62 4 3 2 1 F • c) la forza agente su ciascun corpo m1 m1a = F − τ 1 = F − a ( m2 + m3 + m4 ) = F ( m1 + m2 + m3 + m4 ) m2 m2 a = τ 1 − τ 2 = am2 = F ( m1 + m2 + m3 + m4 ) m3 m3 a = τ 2 − τ 3 = F ( m1 + m2 + m3 + m4 ) m4 m4 a = F ( m1 + m2 + m3 + m4 ) 63 Scomposizione delle tensioni 64 Soluzione 65 http://www.fisica.uniud.it/~giannozz/Corsi/FisI/Slides/Forces.pdf 66 Attrito su superficie o rotaia • Che il corpo sia in quiete (caso statico) o in moto (caso dinamico), il fenomeno dell’attrito ha origine dalle forze di coesione che si stabiliscono nel contatto tra i materiali di cui sono costituiti il corpo e la superficie d’appoggio, premuti l’uno contro l’altro (dalla forza peso del corpo o da altre forze opportune) F P 67 Attrito statico su superficie • Ad un corpo posto su un piano orizzontale applichiamo una forza F parallela al piano F • Sperimentalmente si vede che il corpo non si mette in movimento fintanto che l’intensita` di F non diventa maggiore di un valore di soglia minimo 68 69 Attrito statico su superficie • La forza di attrito puo` essere dovuta tutta o in parte alla componente della forza peso parallela (localmente) alla superficie F F F P 70 Attrito statico su superficie • Se un corpo è tale che a= 0, per il terzo principio, la superficie agisce sul corpo con una forza Fs uguale e contraria a F in modo tale che garantisca l’equilibrio statico del corpo • Tale forza è detta d’attrito statico • Non e` nota a priori, ma si ricava dalla condizione di equilibrio statico F + Fs = 0 da cui: Fs = − F As F 71 Attrito statico su superficie • Il valore di soglia minimo di F corrisponde al massimo valore della la forza di attrito che la superficie puo` sviluppare Fsmax • Si trova sperimentalmente che, almeno in prima max F approssimazione, s = µ s N e la forza non dipende dall’area di contatto col vincolo • µs e` il coefficiente di attrito statico e N e` il modulo della N componente, della reazione As vincolare, normale (localmente) F alla superficie • Il coefficiente µs dipende dai materiali e dalla lavorazione delle superfici a contatto 72 Attrito statico su superficie • Attenzione: l’equazione Fsmax = µ s N • e` un’equazione tra moduli, che non si estende ai vettori, e` sbagliato percio` scrivere max F s = µs N • perche’ Fs e N sono sempre perpendicolari fra loro • Fs ha sempre la stessa direzione e verso opposto a F • Inoltre l’equazione dice qualcosa solo sul valore massimo della forza d’attrito, non sul valore che, di volta in volta, equilibra la forza F 73 Attrito statico su superficie • Riepilogando avremo due condizioni: • condizione di equilibrio statico F ≤ Fsmax = µ s N • condizione di moto F > Fsmax = µ s N 74 Attrito dinamico su superficie • Il valore massimo della forza di attrito statico ci da` l’importante informazione su quando l’equilibrio statico non è piu` possibile e il corpo comincia a muoversi • Abbiamo allora a che fare con una forza d’attrito dinamico • Si trova sperimentalmente che, almeno in prima approssimazione, Fd = µd N e la forza non dipende dalla velocita` del corpo o dall’area di contatto col vincolo • µd e` il coefficiente di attrito dinamico e dipende dai materiali e dalla lavorazione delle superfici a contatto 75 Attrito dinamico su superficie • Attenzione: l’equazione Fd = µd N • è un’equazione tra moduli, che non si estende ai vettori Fd = µd N • Perche’ Fd e N sono sempre perpendicolari fra loro • Fd ha sempre la stessa direzione e verso opposto alla velocita` • A differenza del caso statico ora l’equazione dice proprio il valore della forza d’attrito, che istante per istante agisce sul corpo • L’equazione del moto e`: ma = F − Fd ≡ F − µd N 76 Coefficienti di attrito • Il coefficiente di attrito statico e` sempre maggiore di quello dinamico: µs > µd • Al momento del distacco la forza d’attrito dinamico è minore della massima forza d’attrito statico: Fsmax > Fd 77 Esercizio • Trovare le equazioni del moto di un punto materiale su un piano inclinato soggetto a forza d’attrito dinamico max = Fx = Px − Fd y N ma y = Fy = − Py + N ma y = 0 ⇒ N = Py Fd = µd N = µ d Py max = Px − Fd = Px − µ d Py ax = g x − µ d g y g x = g sin (α ) g y = g cos (α ) ax = g ( sin (α ) − µd cos (α ) ) x Fd α P 1 2 x ( t ) = axt + v0t + s0 2 ATTENZIONE: SI SOTTINTENDE CHE IL CORPO SCENDA!!! 78 at 2 + bt + c a = 0.24 ms −2 ; b = −8.94 ms −1 ; c = 84.04 m Carrello sale Carrello inizialmente in basso sale, raggiunge la quota massima e riscende 79 at 2 + bt + c a = 0.21 ms −2 ; b = −7.65 ms −1 ; c = 72.02 m Carrello scende Carrello inizialmente in basso sale, raggiunge la quota massima e riscende 80 v = a xdisc t + v0 axdisc = 0.42 ms −2 v = axsal t + v0 axsal = 0.48 ms −2 81 Miglioriamo le equazioni • Salita • Discesa y y N N x x Fd Fd α P α P axsal = g ( sin (α ) + µd cos (α ) ) axdis = g ( sin (α ) − µd cos (α ) ) axsal − axdisc µd = 2 g cos (α ) axsal + axdisc α = arcsin 2 g 82 Piano inclinato con angolo variabile: fino a quale angolo il corpo resta fermo? max = Fx = Px − f ma y = Fy = − Py + N ma y = 0 ⇒ N = Py f ≤ Fsmax = µ s N = µ s Py max = Px − f ⇒ f = Px − max ≤ Fsmax = µ s Py Px − max ≤ µ s Py ⇒ Px − µ s Py ≤ max = 0 ⇒ Px − µ s Py ≤ 0 sin (θ ) − µ s cos (θ ) ≤ 0 ⇒ tan (θ ) ≤ µ s 83 Piano inclinato con angolo variabile: per quale angolo il corpo comincia a muoversi? max = Fx = Px − f ma y = Fy = − Py + N ma y = 0 ⇒ N = Py f > Fsmax = µ s N = µ s Py max = Px − f ⇒ f = Px − max > Fsmax = µ s Py Px − max > µ s Py ⇒ Px − µ s Py > max = 0 ⇒ Px − µ s Py > 0 sin (θ ) − µ s cos (θ ) > 0 ⇒ tan (θ ) > µ s 84 Forza di attrito viscoso • La sua direzione è opposta alla direzione del moto • Il modulo è proporzionale alla velocita` del corpo β Fv = − β v = − p m • Ha luogo nel moto di un corpo in un fluido in particolari condizioni, generalmente a basse velocita` • Se il corpo è inizialmente fermo, all’inizio Fv è nulla, poi Fv aumenta in modulo perchè il corpo accelera e quindi aumenta v. Ma, man mano che v aumenta anche Fv aumenta e quindi la velocità non potrà aumentare ma ad un certo punto le sue variazioni saranno nulle (a = 0) 85 Forza di attrito viscoso • Troviamo la legge oraria di un corpo che cade nella glicerina (fluido molto viscoso) ma = Fp + Fv = mg − β v • ma = p = mg − β v = mg − P− β m p ≡ ζ ⇒ p = (P −ζ ) • • p = ( P − ζ )τ ⇒ p = −τ ζ m β β m ;τ ≡ • mv = P − β m p y m β p = P− β m • • p ⇒ −τ ζ = ζ ⇔ ζ = − ζ τ t t − − p t ( ) p ζ dζ dt t ζ =− ⇒∫ = − ∫ ⇒ ln ζ = − ⇒ ζ ( t ) = ζ 0 e τ ⇒ P − = P − 0 e τ τ ζ τ τ τ τ • 86 Forza di attrito viscoso p0 −τt p ( t ) P − P − e = τ τ t t − − p (t ) p 0 τ τ P 1 − e + e = τ τ t t t − − − p ( t ) = p0 e τ + Pτ 1 − e τ lim p ( t ) = lim p0 e τ + Pτ 1 − e τ = p0 t →∞ t →0 t t − − Risultante delle lim p ( t ) = lim p0 e τ + Pτ 1 − e τ = Pτ = p∞ t →∞ t →∞ forze è nulla! t p0 −τt − β p Fv ( t ) = − p = − = − e + P 1 − e τ τ m τ lim Fv ( t ) = − P = −mg t →∞ p0 mv0 lim Fv ( t ) = − =− = − β v0 t →0 m τ β − t 87 Utile per gli esercizi CASI PARTICOLARI DELLA DINAMICA DEL PUNTO MATERIALE 88 Spingere o tirare? mb ax = F cos (θ ) − µ N = = F cos (θ ) − µ ( mb g + F sin (θ ) ) mb ax = F cos (θ ) − µ N = = F cos (θ ) − µ ( mb g − F sin (θ ) ) mb ax = F ( cos (θ ) − µ sin (θ ) ) − µ mb g mb ax = F ( cos (θ ) + µ sin (θ ) ) − µ mb g 89 Forza centripeta? No grazie Forza centrifuga? No grazie Forza centrifuga = forza fittizia Forza centripeta = forza necessaria a mantenere un corpo in moto su traiettoria circolare 90 V max di rotazione ma = T Moto circolare uniforme 2 v T a = 0 + aN = = R m T < Tmax ⇒ v < RTmax m 91 Macchine in curva ma = f s ≤ µ s mg v2 a = 0 + aN = ≤ µ s g R vmax = Rµ s g 92 Pendolo conico per v = cost ma = mg + T ma y = mg − T cos (θ ) maN = T sin (θ ) 93 Pendolo conico per v = cost mg ma y = mg − T cos (θ ) = 0 ⇒ T = cos (θ ) 2 2 v v 2 maN = = = T sin (θ ) ⇒ v = mgL sin (θ ) tan (θ ) r L sin (θ ) 94 Massa sospesa verticalmente ad una corda mat = mg sin (θ ) v2 maN = m = mg cos (θ ) − T R v2 95 T = mg cos (θ ) + m R Giri della morte V0 96 Giri della morte v0 2 maN = m = N − mg ⇒ r v0 2 + mg > mg N =m r 2r V0 97 Giri della morte V 2r v2 maN = − m = − N '− mg r v2 N ' = m − mg ; N ' ≥ 0 r vmin 2 → =g r … ma non abbiamo la condizione su v0! Ci serve qualcosa che tenga conto del fatto che occorre “portare” la macchina da giù a su V0 98