il Notiziario dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Rimini ANNO XV, Numero 1, Gennaio/Marzo 2012 Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale, D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 DCB Rimini Valida dal 05/04/2004. Aut. Tribunale Rimini n. 4/98 del 31/03/1998 il Notiziario dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Rimini ANNO XV, Numero 1, Gennaio/Marzo 2012 Direttore responsabile: Dott. Mauro Giovanardi Segretaria di redazione: Valentina Aureli Coordinatori editoriali e di redazione: Dott. Luigi Casadei, Dott.ssa Antonella Chiadini Redazione: Dott. Sergio Arlotti, Dott. Melchisede Bartolomei, Dott. Girolamo Buono, Dott. Giovanni Cananzi, Dott. Luigi Casadei, Dott.ssa Antonella Chiadini, Dott. Stefano De Carolis, Dott. Marco Grassi, Dott. Sergio Grassia, Dott. Saverino La Placa, Dott. Giovanni Morolli, Dott. Maurizio Pallanti, Dott. Emilio Rastelli, Dott. Andrea Santarelli Grafica e stampa a cura di agenzia NFC - Rimini - tel. 0541 673550 - www.agenzianfc.com Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Rimini Via Flaminia, 185/B - Rimini Tel. 0541.382144 - fax 0541.382202 Lunedì e Mercoledì dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00 Martedì, Giovedì e Venerdì dalle 8.30 alle 13.00 www.omceo.rn.it - [email protected] sommario EDITORIALE ................................................................................................. pag. 4 • Sanità tra cura ed economia VITA DELL’ORDINE......................................................................................... pag. 6 • A n avrò spalé? • Numero zero • Sportello per il cittadino SANITà LOCALE.............................................................................................. pag. 9 • Maurizio Bigi nuovo Direttore U.O. Tutela Salute Famiglia, Donna, Età Evolutiva • Riccardo Sabatelli nuovo Direttore U.O. Riabilitazione Psichiatrica • L’ambulatorio Extra-CEE RUBRICA LEGALE......................................................................................... pag. 12 • Colpa grave in caso di difetto del consenso informato MEDICI RIMINESI NEL MONDO .................................................................. pag. 14 • Massimo Migani, Odontoiatra in Zimbabwe CRONACA E ATTUALITÀ . ............................................................................. pag. 16 • Cara Azienda, avrai il mio corpo, ma non il mio cuore... • Sveglia, dottore, la ricreazione è finita MEDICI MA NON SOLO................................................................................ pag. 19 • Tracce di Rinascimento STORIA DELLA MEDICINA............................................................................ pag. 21 • Fiction Iano Planco SCUOLA DI ETICA MEDICA........................................................................... pag. 23 • Scuola di Etica Medica: 1° incontro del Comitato Scientifico • Convegno Scuola di Etica Medica - 12 maggio 2012 • La professione medica tra etica, bioetica e deontologia RECENSIONI................................................................................................. pag. 26 • Teo Bragagna, medico e artista CORSI, CONVEGNI, CONGRESSI, ATTIVITà CULTURALI................................. pag. 27 • Una passeggiata di salute ANNUNCI..................................................................................................... pag. 28 Ricordando i colleghi......................................................................... pag. 29 VAriazioni agli albi............................................................................... pag. 30 AFORISMA Il tempo è il più scienziato e il più pratico di tutti i medici. C. Dossi 3 Editoriale Editoriale SANITà TRA CURA ED ECONOMIA Nella vita quotidiana gran parte delle difficoltà sono dovute al fatto che le risorse disponibili sono limitate mentre i bisogni non sempre lo sono. Quindi la decisione di come utilizzare le risorse è una scelta che coinvolge ognuno di noi, in famiglia come nel lavoro. Tali scelte non sono e non devono essere affidate alla casualità, anche in considerazione del fatto che le risorse, una volta utilizzate, non sono più disponibili. Tutti noi, consciamente o inconsciamente, in famiglia come nella nostra impresa, applichiamo dei principi di economia, intesa questa come disciplina che ottimizza l’utilizzo delle risorse. Tutte le volte che una risorsa è limitata, volenti o nolenti, dobbiamo fare “economia” avendo ben chiaro che è la limitatezza delle risorse che richiede “economia” e non questa che impone la riduzione dell’utilizzo delle risorse. Venendo a noi, medici-professionisti della salute, sempre più spesso siamo chiamati a occuparci di questioni economiche nello svolgimento della nostra professione che ha a che fare con il “bene salute”. È questo, il “bene salute”, un elemento così importante che ogni cittadino è spontaneamente portato a rifiutare qualsiasi limitazione posta ai mezzi per salvaguardarlo. In questo contesto, la domanda di “servizi sanitari” e il conseguente uso di risorse può essere influenzato, ovvero ridimensionato o amplificato, dal medico che entra in contatto con il cittadinopaziente. Il medico deve allora avere la consapevolezza della limitatezza delle risorse (siano economiche che tecnologiche o di spazi) e deve avere altrettanta consapevolezza che la buona pratica medica e i relativi problemi economici non sono sempre in relazione conflittuale. Dal giuramento di Ippocrate al più recente Codice di Deontologia Medica, emerge a chiare lettere la necessità da parte del medico di un impiego razionale delle risorse. L’etica medica e la economia quindi non devono essere viste 4 come discipline contrapposte o conflittuali ma come alleate al servizio della salute. Oggi più che mai la pratica medica, guidata da questa alleanza, deve raggiungere un equilibrio tra risorse e valori, tra bisogni e benefici. In tale contesto dobbiamo saper prenderci le nostre responsabilità nelle quotidiane decisioni. Chi ricoverare, chi dimettere, quale protocollo seguire, quanto investire nell’aggiornamento professionale, sono tutti momenti decisionali che danno corso ad azioni ed effetti diversi per il nostro paziente e per il “sistema sanitario”. Questa “cultura economica” deve essere da noi medici accettata, se non altro per evitare che la nostra professione sia codificata e condotta solo e unicamente dagli economisti. Oggi il medico non può essere esentato da qualsivoglia considerazione riguardo ai costi del suo intervento e del suo operato. È anche dal nostro agire quotidiano se il sistema sanitario potrà mantenere una sostenibilità sociale. Da qui la necessità di un dibattito ampio, di riflessioni più vaste sulla responsabilità circa l’utilizzo delle risorse. Se l’obiettivo dell’attività medica è quello di migliorare lo stato di salute del paziente e in senso lato della popolazione, dobbiamo essere costantemente in grado di verificare la nostra “attività di cura” in funzione dei risultati per il nostro paziente e l’impatto dei relativi costi sul nostro sistema sanitario. In questo scenario, dove l’etica medica e la economia sono alleate, lo sforzo del nostro Ordine professionale è quello di migliorare il grado di responsabilità di noi medici verso il razionale utilizzo delle risorse. Ed è per questo che la Scuola di Etica Medica di Rimini promuoverà un dibattito e un confronto il più ampio possibile, per non lasciare il medico solo di fronte ad un futuro che appare sempre più difficile, tra le richieste sempre più pressanti dei pazienti e la razionalizzazione sempre più estrema delle risorse da parte di un Servizio Sanitario Nazionale sempre più in affanno. Ritengo che l’attuale crisi economica richieda a tutti i soggetti coinvolti nella sanità, politici amministratori e professionisti, di progettare INSIEME un nuovo modello di assistenza sanitaria che dica chiaramente in tema di salute che cosa, come e per chi produrre. Noi medici, dopo aver accettato e vinto la sfida tecnologica che ha cambiato radicalmente la nostra professione, dobbiamo accettare la sfida organizzativo-gestionale per rimanere attori principali nel mondo della sanità. Maurizio Grossi 5 Vita dell’Ordine A N AVRÒ SPALÉ? * * Traduzione letterale per i numerosi colleghi non di madre lingua romagnola: “non avrò esagerato?”. Trattasi di espressione tipicamente romagnola a indicare il dubbio di aver fatto il passo più lungo della gamba e, nel caso specifico, di essersi assunti un compito superiore alle proprie capacità. 6 Cari Colleghi, a partire da questo numero del Notiziario raccolgo il testimone della direzione da Gianni (Giovanni) Morolli che è stato l’ottimo Direttore nei precedenti tre anni e che, per decisione personale, ha voluto concludere questa sua esperienza. Dopo la rinuncia di Gianni, il Consiglio Direttivo dell’Ordine ha ritenuto che potessi subentrargli e io ho avuto la presunzione di accettare, onorato dalla proposta. Quando all’inizio del precedente mandato di consigliere si è trattato di scegliere in quale commissione impegnarmi, non ho avuto dubbi sulla scelta del Notiziario. Perché desideravo uscire dall’ambito professionale strettamente tecnico per allargare il mio orizzonte ai temi etici, sociali e comunicativi della professione e ritenevo il Notiziario il mezzo più idoneo allo scopo. L’impegno mi ha completamente ripagato: le riunioni del comitato di redazione sono state straordinarie occasioni di confronto, di scambio di idee e di apertura mentale. Gli amici del comitato sono stati in questa esperienza compagni preziosi, competenti e piacevoli, visto che non sono mancati i momenti conviviali che hanno consentito di produrre senza percepire, almeno per quanto mi riguarda, il peso dell’impegno. In tutto questo Gianni Morolli ha saputo coordinare e stimolare il nostro lavoro con l’autorevolezza di un “primus inter pares”. In questi tre anni ho apprezzato la sua capacità di proporre argomenti sempre di grande interesse, sia che si trattasse di temi scientifici che di temi di attualità connessi alla nostra professione. È riflettendo su questa sua abilità e sulla mia capacità di esserne all’altezza che mi è tornato in mente il commento che ci siamo scambiati con il nostro Presidente al termine del recente convegno sull’etica: in quell’occasione soddisfatti, ma consapevoli della portata dell’impegno che ci eravamo assunti nei confronti degli iscritti e degli autorevoli relatori, io e Maurizio ci siamo guardati in faccia e a me è sfuggito (elo- Vita dell’Ordine quentemente condiviso dallo sguardo di rimando del Presidente) un commento in puro stile romagnolo: «A n avrem spalé?». Ecco, l’augurio che faccio a me stesso nei confronti dei nostri iscritti, del Consiglio e del Comitato di redazione è di non aver “spallato”. A Gianni un grande ringraziamento per il lavoro svolto e per il metodo che mi ha trasmesso con l’esempio, senza la pretesa di insegnarmelo. Mauro Giovanardi Il Presidente Dott. Maurizio Grossi premia il Dott. Gianni Morolli, Direttore uscente de Il Notiziario. NUMERO ZERO Questo numero del Notiziario vi giunge, probabilmente con ritardo rispetto alla normale periodicità, rinnovato nella grafica e con qualche novità, spero gradita, nei contenuti. Vi sono anche cambiamenti nella Redazione: alcuni redattori, per ragioni personali o per assunzione di altri impegni, hanno deciso di interrompere la collaborazione e a loro rivolgo a nome del Consiglio un ringraziamento sincero per l’impegno e il lavoro svolto. Altri nuovi Colleghi sono subentrati apportando entusiasmo e idee nuove. L’esistenza di una Redazione è necessaria per avere un gruppo che garantisca continuità nei tempi e nei contenuti, ma come sempre è stato, il Notiziario resta aperto al contributo, sotto varie forme, di tutti i Colleghi. La prima riunione di redazione è stato un vero e proprio “brain storming” di cui un primo risultato è il numero che avete tra le mani. Un numero che noi consideriamo un po’ Numero Zero, nel quale alcune delle novità pensate hanno già trovato spazio mentre altre, ancora in via di definizione, compariranno nei prossimi numeri. Con la nuova veste grafica abbiamo anche intenzione di proporci a soggetti esterni offrendo spazi pubblicitari con cui recuperare, almeno in parte, i costi di pubblicazione e incidere così il meno possibile sul nostro bilancio. Ci auguriamo che questi cambiamenti siano accolti positivamente, ma siamo pronti e interessati anche alle vostre critiche. In attesa, buon lavoro a noi e buona lettura a voi. M. G. 7 Vita dell’Ordine Sanità Locale Sportello per il Cittadino L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, in qualità di Ente di Diritto Pubblico ausiliario dello Stato, ha fra i suoi scopi primari l’essere garante nei confronti del cittadino della qualità morale e professionale dei propri iscritti. L’avvio ufficiale di uno sportello per il cittadino a cura dell’Ordine ha il fine di fornire agli utenti un luogo di ascolto, comunicazione e informazione. Questo servizio pubblico non vuole essere un ulteriore strumento di denuncia, al contrario si propone di contribuire a ridurre la conflittualità tra gli operatori sanitari e gli utenti fornendo informazioni qualificate e raccogliendo stimoli e suggerimenti. Riteniamo infatti che molte incomprensioni derivino dalla scarsa conoscenza dei rispettivi diritti e doveri. Lo Sportello per il Cittadino, coordinato dal Dott. Carmelo Palmeri, avrà come locazione la sede dell’Ordine di Rimini, ove il suddetto sarà presente tutti i mercoledì dalle 11,30 alle 13.00 e si avvarrà anche di una dedicata sezione nel futuro sito informatico dell’Ordine. Chiunque, a seconda della propria competenza e professionalità, voglia contribuire a questa iniziativa può comunicarlo al sottoscritto. Carmelo Palmeri Maurizio Bigi Nuovo Direttore U.O. Tutela Salute Famiglia, Donna, Età Evolutiva del Dipartimento Cure Primarie dell’AUSL di Rimini «Fin dalla scuola materna pensavo di fare il medico» mi confessa orgoglioso il Dott. Bigi «Di me bambino, mi è rimasta la voglia di giocare e, nel tempo libero, amo il tennis, lo sci … Il tempo per la lettura lo dedico prevalentemente alle riviste scientifiche. Ma ho anche una vera passione per la musica in genere e suono la batteria con la band dei colleghi». Quarantotto anni, sposato con tre figli, Bigi ha sempre creduto nel valore della famiglia di cui difende la riservatezza. Laureato all’Università di Bologna e specializzato in Pediatria, Allergologia e Immunologia Pediatrica, si è dedicato, in particolare, alle malattie respiratorie infantili. Considera un talento per un medico quel timore di non sapere mai abbastanza che lo ha sempre accompagnato. Si riconosce determinazione e buona capacità organizzativa innata, forse perché figlio di commercianti, ma proprio quella sua eccesiva determinazione a volte viene presa per testardaggine e arroganza. Dopo Ferrara, Bologna, Modena, dal 1999 è pediatra ospedaliero a Rimini. Nell’Ausl rimi- nese è membro del Board Ricerca e Innovazione, del Gruppo Prevenzione Controllo Tbc, referente Qualità Dip.to Materno Infantile, promotore di corsi/seminari specie in allergologia e pneumologia pediatrica. A suo parere, le più grosse lacune in sanità derivano da una non vera presa in carico del paziente e delle situazioni, non sempre per colpa del medico. La medicina basata sull’evidenza e l’applicazione del governo clinico sono per Bigi le uniche vere modalità di lavoro per un dialogo costruttivo tra clinici e amministratori. Ci tiene ad aggiungere che l’U.O. che dirige è parte del Dipartimento Cure Primarie. “Cure Primarie è un nome che dà il senso dell’importanza del nostro ruolo. A noi non si chiede la superspecializzazione, noi siamo “l’accoglienza di un bisogno di salute”. Siamo quelli che accompagnano il paziente al giusto percorso. Essere bene accolti ed essere presi in carico nella malattia è un diritto di ognuno di noi e un indicatore formidabile di civiltà oltre che di buona sanità”. L’U.O. Tutela Salute Famiglia, Donna Età Evolutiva del Dipartimento Cure Primarie 8 Fontana dell’Arengo - Piazza Cavour Rimini Foto di Girolamo Buono Comprende tre strutture semplici: Unità Pediatrica Cure Primarie, Assistenza Consultoriale, Responsabilità Genitoriale e Tutela Minori con circa 80 operatori (pediatri, ginecologi, psicologi, ostetriche, infermieri, assistenti sociali e sanitari). L’Unità Pediatrica Cure Primarie si occupa di integrazione ospedale–territorio per linee guida e prescrizioni farmaceutiche, vaccinazioni e screening, sorveglianza comunità infantili, continuità assistenziale e assistenza domiciliare per patologie croniche infantili, educazione sanitaria e corretti stili di vita, pro- mozione dell’allattamento al seno, screening oncologici femminili, percorso nascita (parte territoriale), collaborazione per adozioni nazionali e internazionali. L’Assistenza Consultoriale comprende la tutela sanitaria, psicologica e sociale della donna, della coppia, famiglia e giovani. La Responsabilità Genitoriale e Tutela Minori coordina la presa in carico dei minori, il sostegno a minori, famiglia, coppia o singolo genitore, la promozione dell’affidamento familiare e dell’accoglienza, la cultura dell’infanzia. Antonella Chiadini 9 Sanità Locale Sanità Locale Riccardo Sabatelli L’AMBULATORIO EXTRA-CEE Nuovo Direttore U.O. Riabilitazione Psichiatrica del Dipartimento Salute Mentale dell’Ausl di Rimini Tre lustri di attività Il Dottor Sabatelli, 51 anni, laureato all’Università di Siena, è specializzato in Neurologia e Psichiatria; ha al suo attivo un training speciale in Psicoterapia Cognitiva e in Sessuologia Clinica. Dopo aver lavorato come responsabile degli Ambulatori di Medicina Generale della provincia di La Spezia e come ufficiale medico in Neuropsichiatria all’Ospedale Militare Marittimo “B. Falcomatà” di La Spezia, dal 1989 Sabatelli è all’Ausl di Rimini. Qui è stato dirigente medico in Psichiatria, responsabile del Modulo di Psichiatria Ospedaliera, responsabile di Struttura Semplice di Riabilitazione poi direttore del Centro Salute Mentale di Rimini. Si è sempre distinto per l’impegno e la fertile attività in progetti innovativi per l’integrazione sociale delle persone con patologie psichia- È giunto ormai al suo quindicesimo anno di attività l’ambulatorio Extra-cee, rivolto ai cittadini extracomunitari, sorto grazie ad una convenzione stipulata nell’anno 1998 tra la Comunità Papa Giovanni XXIII di don Oreste Benzi e l’AUSL di Rimini, nella persona dell’allora Direttore Generale Walter Domeniconi. L’ambulatorio ha il mandato di rispondere, in ottemperanza ad una normativa nazionale, a esigenze medico-sanitarie di cittadini extracomunitari che, per loro condizione, sarebbero privi di assistenza di base. Ottenuto un documento STP (Straniero Temporaneamente Presente) della durata di sei mesi, il cittadino extracomunitario può ricevere il trattamento per le situazioni urgenti o quello continuativo per patologie persistenti o croniche. L’ambulatorio è collocato al 2° piano dell’edificio che ospita il Dipartimento per le Cure Primarie in via Circonvallazone Occidentale 57. Con il Dott. Ferdinando Rossi, coordinatore del servizio sin dal suo sorgere, cooperano il Dott. Alberto Arlotti, la Dott.ssa Carolina Cifuni, il Dott. Sergio Grassia, il Dott. Alessandro Piscaglia coadiuvati da una infermiera e da mediatrici culturali per pazienti di lingua cinese, russa e spagnola. I problemi di comunicazione sono molteplici, non solo legati a una conoscenza spesso assai approssimativa del- triche e per il contrasto dello stigma, collaborando sia con le famiglie dei malati che con le loro associazioni. Sabatelli coordina il tavolo regionale per le politiche sugli inserimenti lavorativi, è consigliere nazionale della Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale ed è formatore e supervisore nel progetto regionale per diffondere le buone pratiche sull’inserimento lavorativo nell’ambito dei Dipartimenti di Salute Mentale dell’Emilia-Romagna. L’U.O. di Riabilitazione Psichiatrica si occupa dei percorsi riabilitativi di persone con problemi di salute mentale. Il lavoro di recupero prevede progetti individualizzati cha vanno da inserimenti in strutture semiresidenziali ai supporti nei luoghi di vita abituali, strutturati su casa, lavoro, tempo libero. La malattia mentale nel territorio riminese Negli ultimi anni, in linea col dato regionale e nazionale, sono cresciuti progressivamente gli utenti dei Centri di Salute Mentale. Dal 2007 al 2010 l’incremento di pazienti in carico ai servizi è stato del 21,6% - dai 3.696 del 2007 ai 4.496 casi del 2010 – con conseguente aumento di prestazioni (quasi 130mila nel 2010). Un trend ascrivibile in primo luogo alla presa in carico dei pazienti dei comuni dell’Alta Valmarecchia, prima marchigiani, ma anche alla maggior capacità di “intercettazione” delle problematiche psichiatriche. È in fase di valutazione se vi sia, contestualmente, un aumento clinico della patologia mentale. In pratica accedono ai Centri di Salute Mentale 165,9 persone ogni 10mila residenti: erano 160,2 nel 2008 e 164,9 nel 2009. Le problematiche psichiatriche sono abba- 10 stanza trasversali, pur con alcune prevalenze significative. Solo il 31,3 % dei pazienti (dato 2010) è occupato; il 12,4% dei pazienti vive solo, gli altri in struttura o in famiglia (65,5%). Oltre la metà dei pazienti è single (nubile o celibe, divorziata/o, vedova/o). Il 55,6% dei pazienti è di sesso femminile (prevalenza che cresce tra gli stranieri e in alcuni piccoli comuni periferici, fino anche al 70%). Il 4,3% dell’utenza ha meno di 24 anni, l’11,8% ha tra 25 e 34 anni, il 20,6% tra 35 e 44 anni, il 22,5% tra 45 e 54 anni, il 18,2% tra 55 e 64 anni, il 13,8% tra 65 e 74 anni e infine l’8,8% oltre 74 anni. In sintesi oltre il 60% dei pazienti ha tra 35 e 64 anni. Gli stranieri sono il 4,7% e provengono prevalentemente dei Paesi dell’Est e dal Nord Africa (Marocco, Tunisia). Antonella Chiadini la lingua italiana ma, relativamente alla cultura di provenienza, a una diversa percezione della malattia, a un diverso modo di interpretare e comunicare sintomi e situazioni, o ha una storia clinica difficilmente districabile. Il colloquio occupa, in particolare, una posizione nodale nella diagnostica e prevenzione delle malattie infettive diffusive. L‘ambulatorio è aperto il giovedì e il venerdì. Dalle ore 9 alle ore 10,30 vengono rilasciate le tessere STP agli aventi diritto. Dalle 10,30 alle 12 circa si eseguono le visite. Il mercoledì è attivo l’ambulatorio per le malattie polmonari e la prevenzione della tubercolosi dove opera il Dott. Massimo Ermeti. L’attività di questo ambulatorio è cruciale nell’assistenza agli immigrati, quando si pensi che, in tempi recenti, per due casi di TBC polmonare escavata, è stato possibile impedire ogni contagio dei contatti. Sempre di mercoledì e dalle 10.30 alle 13 è prevista la ripresa dell’ambulatorio per cittadini extra-cee da parte del Dott. Enrico Fonti Gabici. Nel corso del 2011 sono stati eseguite 1.165 visite e si sono presentati 300 nuovi utenti di varie nazionalità con un considerevole incremento rispetto ai dati dell’anno precedente, in parte anche in rapporto all’arrivo di profughi dalla Libia. Sergio Grassia 11 Rubrica Legale Rubrica Legale Il medico non deve intraprendere attività diagnostica e/o terapeutica senza l’acquisizione del consenso esplicito e informato del paziente. Il consenso, espresso in forma scritta nei casi previsti dalla legge e nei casi in cui per la particolarità delle prestazioni diagnostiche e/o terapeutiche o per le possibili conseguenze delle stesse sulla integrità fisica si renda opportuna una manifestazione documentata della volontà della persona, è integrativo e non sostitutivo del processo informativo di cui all’art. 33 del Codice Deontologico (di fornire al paziente la più idonea informazione sulla diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative diagnostico-terapeutiche e sulle prevedibili conseguenze delle scelte operate). Il procedimento diagnostico e/o il trattamento terapeutico che possano comportare grave rischio per l’incolumità della persona devono essere intrapresi solo in caso di estrema necessità e previa informazione sulle possibili conseguenze, cui deve far seguito una opportuna documentazione del consenso. In ogni caso, in presenza di documentato rifiuto di persona capace, il medico deve desistere dai conseguenti atti diagnostici e/o curativi, non essendo consentito alcun trattamento medico contro la volontà della persona. Il medico deve intervenire, in scienza e coscienza, nei confronti del paziente incapace, nel rispetto della dignità della persona e della qualità della vita, evitando ogni accanimento terapeutico, tenendo conto delle precedenti volontà del paziente. Il consenso deve essere quindi espresso liberamente e la forma scritta è obbligatoria nei casi di terapia con emoderivati e plasma derivati, espianto di organi, donazione di rene da vivente, sperimentazione clinica, procedimenti diagnostici e terapeutici con grave rischio per la incolumità. È altresì raccomandata la forma scritta del consenso anche in caso di atti chirurgici, procedure invasive terapeutiche o diagnostiche o con mezzi di contrasto, trattamenti oncologici, trattamenti 12 di Luigi Casadei Colpa grave in caso di difetto del consenso informato con radiazioni ionizzanti, trattamenti psichiatrici di maggior impegno, terapie con elevata incidenza di reazioni avverse, prescrizione di medicinali al di fuori delle indicazioni ministeriali. L’art. 1325 del Codice civile sancisce l’obbligo dell’accordo tra le parti per il perfezionamento del contratto, accordo la cui carenza dà luogo a nullità del contratto stesso. Sussiste un obbligo diretto, di natura deontologica, all’informazione del paziente, nonché all’acquisizione del consenso. Obbligo che, ove non ottemperato, potrebbe dar luogo di per sé, indipendentemente da eventuali danni in capo al paziente, all’apertura di procedimento disciplinare a carico del sanitario. Nelle ipotesi in cui il paziente non possa prestare alcun valido consenso, il medico dovrà assumere in prima persona ogni responsabilità e, qualora decidesse di intervenire, non sarà punibile. Sia il codice penale, sia il codice deontologico prevedono che, in situazioni di emergenza, il medico è tenuto a prestare la sua opera per salvaguardare la salute del paziente. Come è noto, i medici dipendenti di una struttura pubblica (o anche in regime di convenzione) devono rispondere del proprio operato non soltanto davanti alla giustizia ordinaria (penale o civile) ma anche davanti alla giustizia contabile, in relazione all’ipotesi di danno erariale (cosiddetto danno economico) cagionato all’ente per condotte dolose o connotate da colpa grave. La fattispecie di responsabilità, consistente nel sottoporre un paziente ad intervento chirurgico produttivo di complicanze, in difetto di consenso informato, è stata esaminata recentemente dalla Cassazione Civile n. 9374/1997, 5444/2006. Il medico dipendente o convenzionato può essere condannato a risarcire i danni anche per le complicanze non dovute a colpa professionale secondo le consuete regole dell’imperizia, imprudenza o negligenza o violazione di norme codificate ma per carenza di acquisizione del consenso informato. Naturalmente la Corte di Cassazione ha posto un limite alla risarcibilità di tali situazioni, subordinando il diritto del paziente a percepire un ristoro economico alla dimostrazione che questi, se adeguatamente informato, avrebbe rifiutato di sottoporsi al trattamento. Pertanto il medico deve sempre fornire al paziente una adeguata informazione sulla tipologia dell’intervento chirurgico, sulle complicanze post-operatorie e sui rischi specifici del trattamento, evitando la genericità ed incompletezza dei moduli di consenso informato, standardizzati e anonimi. Tale attività, oltre che costituire un imprescindibile dovere etico-professionale, può contribuire a ridurre i rischi di incorrere nel giudizio avverso della magistratura ordinaria a causa della violazione del diritto di autodeterminazione del paziente e di quella contabile. Sergio Arlotti 13 Medici riminesi nel mondo Medici riminesi nel mondo Massimo migani, odontoiatra in zimbabwe Carissimi Colleghi, ho avuto la fortuna di conoscere Massimo Migani da quando era ragazzino e di condividere con lui la passione per la professione ed un periodo di collaborazione nel mio studio... Massimo è una persona speciale e gli ho chiesto di raccontarci perché un odontoiatra - preparatissimo, intelligente con un background professionale ed umano molto importante, bello, con il lavoro assicurato in due importanti studi della sua città, Rimini, che sarebbero entusiasti di averlo con loro, con un folto gruppo di amici e con un sano amore per la vita e per lo sport... in una parola non un disadattato che cerca affermazione altrove ma, al contrario, un playmaker professionale ed umano - decide di giocare in una squadra di un campionato disagiato lasciando la serie A. È questa la premessa indispensabile per capire il titolo che vorrei dare a questo articolo: Vi ricordate il fuoco che vi illuminava e riscaldava quando pensavate «Sarò un medico»? Quel fuoco può restare acceso! Facciamoci raccontare come dal Dott. Massimo Migani, odontoiatra, missionario in Zimbabwe... Giovanni Cananzi Caro Giovanni, ti chiedo scusa se rispondo alla tua richiesta “in zona Cesarini” per usare terminologie calcistiche ma le ultime settimane sono state piuttosto impegnative sia sul lato clinico che nel lavoro per così dire di “ufficio”. Per quanto riguarda la tua domanda sul significato del mio essere Odontoiatra in missione... non posso che iniziare da quanto dettoci nel 2007 dalla mia “maestra”, la Dott.ssa Marilena Pesaresi (che tra l’altro ha festeggiato lo scorso anno i 50 anni di servizio medico); allora mi recavo in missione come volontario usufruendo del mio mese di ferie per coordinare l’allestimento del reparto odontoiatrico all’interno dell’ospedale da lei diretto. Non dimenticherò mai le sue parole dette al termine di una bella cena di gruppo (come spesso accade quando abbiamo ospiti): «Il mio essere medico missionario in Africa - ci disse - non è una carità ma una giustizia e noi non dobbiamo dare come se il nostro fosse un “di più”; questi nostri fratelli meritano di essere trattati bene come possiamo esserlo noi». Personalmente non penso che ci siano tante differenze tra il lavoro che Marilena e io siamo chiamati a svolgere e quello che è la professione medica e odontoiatrica in Italia, perché il nostro primo dovere di professionisti dovrebbe essere sempre “l’essere a servizio” delle comunità nelle quali ci troviamo ad operare. Il dono grande che mi è stato dato di sperimentare in prima persona, dalla prima volta che venni a Mutoko, è stato quello di poter provare “che c’è più gioia nel dare che nel ricevere” e questo ha certamente cambiato la mia vita. Tutto cambia allora perché tutto acquista senso, anche le fatiche, le impazienze, i dubbi legittimi che a volte si hanno, il dolore dell’impotenza così come la gioia della condivisione di un trattamento terapeutico ben riuscito. Come esseri umani, ancor prima che come professionisti sanitari, siamo chiamati alla missione, al servizio, alla costruzione di un mondo migliore, tutti insieme, ognuno nell’esercizio delle proprie qualità e funzioni e ognuno con le proprie responsabilità. Non posso non pensare allora agli amici e colleghi che ora, mentre scrivo, stanno tornando in Italia: il Dott. Antonio Pesaresi (Cardiologo, Coordinatore Medico del progetto Operazione Cuore e fratello di Marilena) e le Dott.sse Francesca Fabbri (Cardiologia - Osp. Ceccarini Riccione) e Sandra Tella (Radiologia - Osp. Infermi Rimini). Sono in viaggio dopo aver dedicato insieme al Dott. Gabriele Bronzetti (Cardiologia - Pol. S. Orsola Bologna) e all’Infermiere Massimo Turci (Cardiochirugia - Pol. S. Orsola Bologna) la loro professionalità di altissimo livello ed il loro amore a tanti pazienti che si sono recati in queste settimane di loro permanenza al Luisa Guidotti Hospital provenendo da lontane parti dello Zimbabwe. Con loro c’era anche l’ex Caposala della Cardiologia di Rimini Cesarina Marchini (che per nostra gioia si fermerà con noi ancora qualche mese). I dottori stanno accompagnando quattro pazienti cardiopatici che affrontano un viaggio “per la vita”; a loro e alle loro famiglie la nostra preghiera e i nostri auguri più cari. A questi nostri colleghi “dal cuore grande” tutto il nostro affetto e la grande riconoscenza con l’augurio di rivederci presto. Massimo Migani 14 Nevone 2012 Foto di Giovanni Cananzi 15 Cronaca e Attualità Cronaca e Attualità CARA AZIENDA, AVRAI IL MIO CORPO, ma non il mio cuore... Ho “sposato” l’AUSL per interesse. Ma amo un altro. Per molti anni ho lavorato - e facevo lo stesso mestiere di oggi - però non era l’AUSL a pagarmi. Poi, piano piano il medico è stato inglobato nel Sistema Aziendale delle Unità Sanitarie Locali. E chi mi retribuisce adesso, devo considerarlo - credo - il mio Datore di Lavoro. Io non ho mai avuto in simpatia il termine Azienda, quando associato alla USL. Confesso che ancora mi imbarazza, perché ogni azienda meritevole di questo nome, deve conseguire i suoi obiettivi economici, confrontandosi in un libero mercato. Deve fornire un prodotto (anche un prodotto-servizio) e trarne i giusti profitti. Come si fa a calcolare i profitti di una Azienda come l’USL? E soprattutto è davvero libero il mercato in cui opera questa Azienda? Alla prima domanda non voglio rispondere: ognuno può giudicare qual è il vero guadagno di una Istituzione pubblica che tutela la pubblica salute. Alla seconda domanda è facile rispondere che: NO, il mercato della Salute non è (e nemmeno può essere) né libero, né mercato, poiché il diritto alla salute è sancito nella Costituzione e lo Stato deve farsene carico e risponderne di fronte ai Cittadini. La Medicina inoltre è uno degli ultimi baluardi della Democrazia, in una situazione dove è sempre più largo il divario tra chi può permettersi di spendere per costose indagini e terapie e chi, al contrario, non può. Tornando all’inizio, mi capita ogni tanto di chiedermi se ho un padrone. E, se ce l’ho, chi è? Davvero è l’AUSL il mio datore di lavoro? Io sono un medico di medicina generale, ma credo che la stessa domanda potrebbe porsela qualunque medico che operi in una struttura pubblica o privata. Tutti, dunque? A mio parere sì: tutti. Per quanto concerne i MMG (Medici di Medicina Generale), lo stipendio è in realtà un onorario, composto da voci differenti, ma pur sempre devoluto in ragione di una attività ritenuta ancora di tipo liberoprofessionale, sebbene molti pensino che tale attività sia da considerare para-subordinata. Una definizione elegante per dire che abbiamo obblighi simili a un lavoratore dipendente, senza godere invece pari garanzie e diritti. Non intendo innescare una diatriba tra categorie. Al contrario. Cerco di arrivare 16 a un punto di convergenza quasi assoluto, se esiste. Riflettevo dunque su chi sia veramente il mio datore di lavoro. Negli ultimi anni una parte del nostro onorario professionale è stata collegata al perseguimento e al raggiungimento di determinati obiettivi. Alcuni di questi traguardi sono contrattati a livello aziendale. L’Azienda perciò ha (come dire?) incrementato la sua quota azionaria nel possesso dei MMG. E pertanto ha visto aumentare il suo peso e la sua influenza sul nostro settore, detenendo porzioni sempre più cospicue della nostra busta paga. L’AUSL però, come azienda, ha dei difetti: non produce profitti e guarda il medico con sospetto: più come induttore di spesa, che come dispensatore (necessario e finora non facilmente sostituibile) di salute collettiva. La salute come investimento, come priorità democratica, come obbligo morale e costituzionale, persino come volano per l’economia, sono generi desueti, poco di moda. Così, utilizzando criteri di contabilità a breve termine, soprattutto se vestiti col manto virtuoso della cosiddetta lotta agli sprechi, dimenticheremo come siamo diventati uno dei Paesi più longevi al mondo. Un risultato eclatante, raggiunto soprattutto grazie all’invenzione del Sistema Sanitario Nazionale e alla diffusione di una sanità capillare e radicata in modo uniforme sul territorio. I Sistemi Sanitari Regionali sono oggi, al contrario, molto differenti fra loro. Questo comporta: 1 - Livelli di assistenza difformi; 2 - Inestricabili e nocive frammentazioni; 3 - Politiche sanitarie disomogenee. La professione medica viene perciò polverizzata al servizio di una galassia di committenti che operano sulla base di regole, limiti e scopi eterogenei, comunque validi in un ambito molto ristretto e locale. Orizzonti ridotti, difficili da conciliare con l’universalità e la dimensione planetaria della nostra disciplina. Perciò ecco la Domanda Finale (quella che consente di portare a casa l’intero montepremi): posso ancora esercitare con responsabilità personale, etica e scientifica la mia funzione pubblica, il mio mestiere? Risposta: sì! Ma solo se considero che il mio vero datore di lavoro è il mio paziente. Tutti i pazienti. Tutte le persone. Pubblico, Privato, Convenzionato, non importa: non ho padroni, perché non c’è governo che possa obbligarmi nella diagnosi e nella terapia. I miei unici committenti sono quelli che mi hanno scelto come loro medico, anche prima che esistessero le Ausl o le Aziende Ospedaliere. Quelli che, inevitabilmente, continueranno a chiamarmi dottore, quando le Aziende USL non esisteranno più. Luigi Casadei 17 Cronaca e Attualità Medici ma non solo Sveglia, dottore, la ricreazione è finita Buongiorno, signora, tutto bene? A casa? Sua figlia come va con gli esami? Bene oggi dobbiamo fare un lavoretto molto semplice, una prima classe di 1.6. Faremo un po’ di anestesia, come al solito, così lavoriamo meglio. Sì, useremo la diga, mi serve, anche se so che le piace poco. Per favore mi prepari carpule e uncino 26 n? Una normale seduta di conservativa, in un normale studio odontoiatrico, operatore un attempato dentista… E mentre le mani percorrono, guidate dalla esperienza, gli incroci di un percorso che non richiede GPS, i pensieri si affollano dietro le lenti e sotto il caschetto degli ingranditori Zeiss. E torna in mente il faticoso lusso che ha caratterizzato le serate e le giornate per approfondire, studiare, confrontarsi e imparare perché trattamenti anche complessi diventassero possibili e prevedibili. Solo possibili e prevedibili perché, anche se non cambio valvole cardiache, qualche bella sudata in studio la faccio anche io. E la passione e la gioia di rivedere un paziente sparito per 17 anni e vedere che non ero scarso neanche allora e il progetto, pur datato, funziona. La mano fa movimenti molto piccoli ma ben guidati dall’ingranditore 4x e la modellazione - lo so la prima classe è facile - viene proprio bene… e come si concilia tutto questo con i tempi da dimezzare, con la scelta economi- 18 ca dei materiali, la costosa assistenza da diminuire, in una parola “ottimizzazione” della resa del lavoro e pessimizzazione della qualità? Non posso più dire “buongiorno” ma grugnire e non posso più dimettere il paziente ma devo correre dal prossimo, se c’è. Già, se c’è! è la crisi fratello, mentre tu allestisci tutto, rendi bello e preciso il tuo lavoro, fai la tracciabilità degli strumenti, tieni il cervello sveglio, devi anche pensare che i tuoi pazienti che ti stimano e apprezzano per quello che fai potrebbero trovarsi nella difficoltà di dovere fare scelte di budget in cui proprio non rientri. Esco dallo studio e mi passa di fianco un autobus da cui occhieggia una bellissima anchorwoman che non si fida di un professionista ma di un franchising in cui la mia testa pelata è sostituita da un dentista foltocrinito e sorridente che promette visita e ortopantomografia gratuita. È gratis, ma nel quadro diagnostico ci vuole sempre una panoramica? Non sarà un esame un po’ invasivo? Se ve la regalano avete voglia di fare una gastroscopia a prescindere dalla indicazione? Mi è difficile distruggere l’amore per il mio lavoro, come è difficile per tutti noi uccidere un amore impossibile e potente: scalcia, si riprende, urla. è un lavoro maledettamente sporco uccidere una passione, non costringeteci a farlo. Giovanni Cananzi TRACCE DI RINASCIMENTO Capitolo primo La strada che dalla Romagna porta fino a Gubbio, l’abbiamo percorsa chissà quante volte. Voglio perciò proporvi alcune tappe, per un approccio garbato, eppure spero interessante, all’arte e, in particolare, alla pittura. Non sono un esperto, perciò vi chiedo di perdonarmi, se trovate velleitari questi suggerimenti. D’altra parte ritengo che non sia necessario avere titoli accademici per godere delle cose belle, così come non occorre la laurea per assaporare del buon cibo, né aver dimestichezza col conservatorio per apprezzare la musica. Il palato estetico, tuttavia, si può affinare col tempo e la frequentazione: così sono cominciate le mie avventure nel Rinascimento. Vi prego allora di seguirmi, alla scoperta di mete meno conosciute e però ricche di storia e di fascino. Intendo fornirvi alcuni punti di repere per costruire insieme una anatomia del territorio, basata come dicevo, prevalentemente sulla pittura. Il primo punto di riferimento è la città di Fano, dove incontriamo, vicine fra loro, e a poca distanza dalla piazza principale, la chiesa di Santa Maria Nuova, la pinacoteca di Sant’Agostino e la chiesa di San Tommaso Apostolo. Santa Maria Nuova si annuncia con un armonioso portico cinquecentesco e un magnifico portale di fine Quattrocento. Al suo interno conserva due dipinti del Perugino: L’Annunciazione (1498) e Madonna in trono con il Bambino e Santi (1497) che presenta nella lunetta una notevole Pietà. Alla base del dipinto è invece collocata una Predella, ove sono raffigurate le Storie della Vergine: in questi piccoli e preziosi riquadri - un vero e proprio album di figurine di quei tempi - qualcuno ha riconosciuto la mano del giovane Raffaello, che di Pietro Vannucci - detto il Perugino fu allievo. Peccato per la scarsa illuminazione e per la luce al neon che incombe sulla predella. Un altro notevole dipinto è La Visitazione (1488-1490) di Giovanni Santi, pittore di buona forza, probabilmente famoso soprattutto perché padre di Raffaello. Anche gli stalli intarsiati del coro meritano d’essere ammirati: sono stati ricomposti dopo che le truppe tedesche in ritirata, avendo minato e fatto saltare questo, e quasi tutti i campanili di Fano, inflissero danni anche all’abside e agli scranni. Alla fine è importante notare che la pausa di chiusu- 19 Medici ma son solo ra della chiesa, dura dalle ore 12 alle 16.30, circa. Tornando alla pittura, per conoscere meglio il Perugino, dovrete recarvi almeno al Museo Nazionale dell’Umbria o al Collegio del Cambio a Perugia, mete famose e ricche di tesori, cui accenno soltanto, perché lontane dagli scopi di questa breve rassegna dedicata alla scoperta di appartati gioielli. Proseguiamo perciò con una visita alla Pinacoteca di San Domenico che, da qualche anno, grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, offre al pubblico l’occasione di apprezzare pregevoli opere pittoriche, fra le quali un posto di rilievo occupa Lo sposalizio della Vergine di Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino. L’ingresso alla mostra è gratuito, ma l’esposizione è aperta solo il sabato pomeriggio e la domenica mattina. Infine, nella chiesetta di San Tommaso Apostolo, troviamo una bella pala di Giuliano Persciutti, autore del Cinquecento che incontreremo di nuovo più avanti, sulla nostra strada. Poco distante sorge un altro piccolo scrigno: la chiesa di San Pietro in Valle che, al momento in cui scrivo, è chiusa per restauri (fino a luglio 2012, secondo il cartello esposto a fianco del portale). La sua nuda facciata in mattoni prospetta sulla via delle tombe Malatestiane, che ci aspettano quindi a pochi metri. Ci rimettiamo in cammino sulla superstrada, raggiungendo in breve tempo Fossombrone, l’antica Forum Sempronii. Sabato e domenica, dalle 16 alle 19, si può visitare gratuitamente la chiesa secentesca di San Filippo: qui un tripudio di stucchi e interessanti dipinti di autori locali, come Guerrieri, Ridolfi e Lapis, meritano una sosta piacevole e festosa per gli occhi. Termina così la prima parte del racconto. Ma la strada prosegue senza interruzioni verso altre sorprendenti meraviglie che “abitano” a pochi passi da casa nostra. Storia della Medicina Fiction Iano Planco Inizia con questo numero del rinnovato «Notiziario» una rubrica voluta dal nuovo Direttore responsabile, a cui va l’augurio di portare a termine con l’entusiasmo che ha subito dimostrato la fatica appena iniziata. Come ormai ben sanno i lettori del «Notiziario», già dal 1993 l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Rimini è stato intitolato al medico concittadino Giovanni Bianchi (1693-1775), meglio noto con lo pseudonimo di Ianus Plancus. Su di lui chi scrive ha già detto e pubblicato molto; nonostante ciò, molte sono le carte e gli appunti che giacciono incompleti o inediti nei suoi cassetti. È per questo che si è pensato di pubblicare alcuni episodi – minori ma ugualmente interessanti – che ci svelano un Planco più “privato” ma forse anche più “vero”, allineandoli a formare una sorta di fiction che non ha nulla da invidiare a quella televisiva o narrativa. Buon divertimento... Pietro Perugino “L’Annunciazione” Chiesa di Santa Maria Nuova, Fano Particolare della predella con storie della Vergine attribuite al giovane Raffaello. Chiesa di Santa Maria Nuova, Fano 8 luglio 1742: da quasi un anno Giovanni Bianchi si trova in Toscana, a ricoprire la cattedra di anatomia umana all’università di Siena, e da più di due settimane è a Firenze, città nella quale si reca assai spesso – nei periodi di “vacanza” accademica – per sfuggire all’ostile e opprimente ambiente culturale senese. Dopo essere stato a pranzo in Palazzo Vecchio con alcuni gentiluomini fiorentini presso uno dei maggiori esponenti del Granducato, il conte di Richecourt, e dopo aver a lungo discusso con loro su vari argomenti, il medico riminese rientra nella casa in cui era ospitato per schiacciare il consueto sonnellino pomeridiano: «ma – scrive il Planco nei suoi diari di viaggio – non potei prendere sonno, a cagione dell’avere preso la mattina il Cioccolatte, e poi il Caffè, ed anche dall’aver io discorso molto, il che tutto mi suole impedire il sonno, il quale anche mi veniva impedito in Casa dal romore che facevano intorno due Giovani che avevano soffocazioni d’Utero». Il trambusto causato da una di quelle giovani donne, che Bian- Luigi Casadei 20 21 Storia della Medicina chi definisce «travagliata da insulti isterici», gli impedisce di dormire anche la notte seguente: evidentemente seccato dall’accaduto, ma anche ligio alla sua professione di medico, la mattina successiva fa praticare alla malcapitata – non sappiamo se con successo – un salasso terapeutico. Non mancando di sottolineare, con il solito sarcasmo, «che i Cirusici di Firenze non sono gran fatto più bravi» di quelli dell’odiata Siena. La diagnosi e la singolare terapia prescritta dal medico riminese denotano l’arretratezza delle conoscenze mediche ancora in pieno Settecento: il termine “isteria” risale addirittura a Ippocrate (ca. 460-375 a.C.) e deriva dal vocabolo greco hystera che significa “utero”. Il grande medico greco credeva infatti che questa malattia – tipicamente femminile e caratterizzata da sintomi psichici somatoformi e dissociativi – derivasse dalla migrazione dell’utero all’interno del corpo della donna. L’immagine dell’utero «vagante» è resa esplicita in un celebre passo del Timeo di Platone: «nelle donne la cosiddetta matrice o utero è in loro come un animale desideroso di fare figli, che, quando rimane sterile per molto tempo dopo la stagione favorevole, soffre dure pene, ed errando per ogni dove per tutto il corpo e ostruendo i passaggi dell’aria e impedendo il respiro, getta il corpo nelle più 22 gravi angosce e provoca altre malattie di ogni specie». L’utero può quindi spostarsi dalla sua sede verso vari organi o parti del corpo (e talvolta in basso fino a totale fuoriuscita), determinando soffocamento: si credeva infatti che il corpo femminile fosse compreso fra due bocche (stómata), quella dell’utero e quella che parla, fra loro collegate da un unico canale attraverso il quale passava l’aria. Sempre secondo questa concezione la “cavata di sangue” o salasso avrebbe dovuto ristabilire l’equilibrio degli umori alterato dallo spostamento uterino all’interno del corpo. Appartiene allo stesso periodo fiorentino (dal 23 giugno al 23 settembre 1742) una nota manoscritta in cui il Bianchi registra puntigliosamente tutte le spese effettuate. Fra le numerose voci – che comprendono gli esborsi per l’acquisto di biancheria e capi d’abbigliamento, carta da lettere, libri e medaglie ma anche per la lavandaia, il sarto e il calzolaio – compaiono anche particolari che rivelano un Planco più “intimo”, come i pagamenti per la rasatura della barba (effettuata di solito ogni tre o quattro giorni), l’acconciatura dei capelli e l’acquisto (il 17 settembre) di lenti da vista, indizio questo di una probabile incipiente presbiopia. Stefano De Carolis Scuola di Etica Medica SCUOLA DI ETICA MEDICA: 1° INCONTRO DEL COMITATO SCIENTIFICO La prima seduta del Comitato Scientifico della Scuola di Etica Medica si è svolta sabato 3 marzo, presieduta dal Dott. Massimo Montesi. I componenti del Comitato si sono confrontati su organizzazione e programmi della scuola. Accogliendo la proposta del Dott. Montesi si è convenuto, per questo primo anno, di programmare due Convegni - in Maggio e in Ottobre/ Novembre - con relatori autorevoli di livello nazionale, aperti agli iscritti e ai rappresentanti delle associazioni dei cittadini. Tra i due eventi, all’inizio dell’autunno, si svolgerà un corso vero e proprio di “Introduzione alla bioetica” articolato presumibilmente in sei sabati. I convegni e il corso comporteranno un impegno di circa 50 ore che assicurerà una quantità importante di crediti ECM. Il numero di parteci- panti al corso è fissato in 30. è prevista una quota di iscrizione praticamente simbolica. Verrà data priorità agli iscritti del nostro Ordine secondo la cronologia di arrivo delle domande. Eventuali iscrizioni di Colleghi di altri Ordini verranno accettate in caso di posti non ricoperti da nostri iscritti. Si è inoltre convenuto di valorizzare le competenze locali nella scelta di relatori e docenti per cui i Colleghi che ritengano di possedere tali competenze sono invitati ad inviare il proprio curriculum che verrà sottoposto alla valutazione del Comitato Scientifico. Il 12 Maggio è fissato il primo dei due convegni inseriti nel programma del primo anno della Scuola, sul tema “La Sanità tra Cura ed Economia” (vedi programma). SABATO 12 MAGGIO 2012 ore 9.00 CENTRO CONGRESSI SGR Rimini - Via Chiabrera, 34 LA SANITÀ TRA CURA ED ECONOMIA Moderatore Ore 9.00 Ore 9.10 Ore 9.30 Ore 10.15 Ore 11.00 Ore 11.30 Ore 12.30 Dott.ssa EVA ANTONIOTTI, Giornalista QuotidianoSanita.it Saluto ai presenti del Dott. MAURIZIO GROSSI Presidente Omceo Rimini Breve riflessione del Dott. CARLO LUSENTI Assessore alla Sanità Regione Emilia Romagna Le ragioni dell’economia e l’equità: la percezione dei cittadini Dott.ssa KETTY VACCARO Responsabile Settore Welfare, CENSIS Il Sistema Salute: principi, valori e sostenibilità economica Prof.ssa NERINA DIRINDIN Docente di Economia Sanitaria, Università di Torino Il Medico nella innovazione sostenibile del Sistema Salute Dott. AMEDEO BIANCO Presidente FNOMCeO, Roma Tavola rotonda: Dott. Carlo Lusenti, Dott. Amedeo Bianco, Prof.ssa Nerina Dirindin, Dott. Marcello Tonini, Dott.ssa Ketty Vaccaro, Sig.ra Marta Corti, Dott. Maurizio Grossi Conclusione dei lavori e colazione 23 Scuola di Etica Medica LA PROFESSIONE MEDICA TRA ETICA, BIOETICA E DEONTOLOGIA 24 L’immagine dell’isola di Kos e del suo illustre figlio, Ippocrate, hanno aleggiato sulla sala del Centro Congressi SGR di Rimini per l’intera mattinata del 3 dicembre u.s., in cui è stata presentata la neocostituita Scuola di Etica Medica, patrocinata dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia. Il convegno, moderato dal Dott. Massimo Ferrari, responsabile dell’URP dell’AUSL di Rimini, ha visto succedersi nelle relazioni figure mediche di altissimo profilo quali il Dott. Amedeo Bianco, Presidente Nazionale FNOMCeO, il Prof. Sandro Spinsanti, noto ed eccellente bioeticista e il Prof. Sergio Stefoni, Preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Bologna. Il Presidente dell’Ordine di Rimini, Dott. Maurizio Grossi ha indirizzato il saluto alle autorità presenti, fra cui il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi; ha fatto seguito la presentazione della Scuola di Etica Medica tenuta dal Consigliere dell’Ordine, Dott. Melchisede Bartolomei. Il Documento di Kos rappresenta la vera Carta europea dei principi etici in medicina, come ha magistralmente illustrato Amedeo Bianco, il quale ha passato in rassegna i sedici principi che hanno raccolto il corpus delle disposizioni dell’etica condivisa e la loro lunga, e spesso non semplice, gestazione normativa. Nella Carta viene rimarcato l’obbligo del medico ad agire in scienza e coscienza unicamente per il bene del paziente, senza alcuna discriminazione (art. 1 e 2), il tutto nel rispetto della libertà di scelta e dell’autonomia morale e decisionale del malato stesso (art. 9 e 13), passando attraverso l’importanza del consenso informato e dell’uso di “coscienza, dignità ed indipendenza” nell’esercizio della pratica medica. Alla domanda «Quale etica per il XXI secolo?» ha cercato di fornire una risposta Sandro Spinsanti, con un intervento brillante e ben documentato, partito dalla disamina estetica del noto dipinto del pittore ottocentesco riminese Francesco Brici “Medici riminesi”, in Scuola di Etica Medica cui rappresenta sette medici cittadini, omogenei per aspetto e comportamento (etica medica condivisa), a indicare una chiara uniformità estetica e comportamentale. Le regole che definiscono la “buona medicina” sono cambiate ed evolute con l’evoluzione del tempo e della società; e, sostanzialmente, si possono raggruppare in tre grandi tipologie: leggi (regole giuridiche) - codici deontologici regole etiche. Le regole dell’etica si sono modificate progressivamente e ora sono essenzialmente rivolte alla definizione del rapporto medico/paziente, definendo così un’etica sostantiva (bontà o meno della scelta decisionale) e un’etica procedurale (a chi compete l’onere delle decisioni). Il modello one up/one down che caratterizzava la medicina tradizionale, di tipo paternalistico, senza bisogno di alcun consenso da parte dell’ammalato, mentre il medico decideva secondo scienza e coscienza, lascia via via il posto ad una interpretazione maggiormente basata sulla integrità personale del professionista sanitario, scevro il più possibile dalla presenza di conflitti di interesse nei diversi settori della costellazione sanitaria, ma spesso condizionato da valutazioni di ordine economicobudgettistico. I conflitti di interesse possono evidenziarsi sia nella pratica sanitaria routinaria che nell’ambito dell’educazione sanitaria, giungendo a fenomeni di disease mongering (inventando finti malati) o di epidemiologia creativa (definendo come patologiche situazioni che in realtà non sono tali). La medicina basata esclusivamente al versante economico-finanziario della sanità, unicamente con un’ottica budgettistica, è destinata a non fornire una risposta valida ai bisogni di salute dei cittadini, spostando l’effetto paternalistico dal rapporto medico/paziente a quello stato/utente, con un approccio similpoliziesco alle problematiche sanitarie. Del resto, anche un’ottica di tipo neoliberistico-mercantile, trasformando il ruolo del paziente in cliente, non appare idonea a produrre effetti positivi sulla domanda di salute. Presumibilmente un “paternalismo libertario”, che preservi la libertà di scelta ed azione dei diversi attori, potrebbe permettere il raggiungimento di obiettivi validi in un’ottica di alleanza terapeutica condivisa. Dopo tale panoramica, ampia ed esaustiva, su passato e futuro dell’etica medica ha concluso l’iter congressuale il Prof. Sergio Stefoni, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna, il quale ha sottolineato la necessità dell’approccio etico in medicina onde evitare l’autoreferenzialità del comportamento medico e l’importanza dell’inserimento dell’etica nel corso degli studi medici, onde indurre comportamenti adeguati nella pratica quotidiana, nella soluzione dei grandi problemi e nell’utilizzo ottimale delle risorse. Ha inoltre rimarcato la complessità delle problematiche coinvolte e la necessità dell’insegnamento etico-comportamentale nell’iter formativo del medico. Gli interventi di molti dei convenuti, con quesiti e proposte di attualità e interesse, hanno concluso degnamente la mattinata ed hanno rappresentato il migliore viatico per l’istituenda Scuola di Formazione di Etica e Deontologia Medica promossa dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Rimini, di certo nata sotto i migliori auspici. Maurizio Della Marchina 25 Recensioni TEO BRAGAGNA, MEDICO E ARTISTA Avevamo una capanna indiana fatta di canne e di stracci era il sogno americano dei sioux. Eravamo a cavallo e parlavamo il dialetto nelle praterie del Sud Dakota. Il cielo era sempre terso e sembrava non piovere mai qui in piazza del gazometro. Teo Bragagna, medico odontoiatra, poeta e pittore è nato a Cattolica nel 1951 e vive a Tavullia. I suoi versi sono di recente apparsi sull’ultimo numero di Almanacco dello specchio 2010-2011, prestigiosa pubblicazione della Mondadori. Qui i versi di Teo sono inseriti accanto a quelli di importanti Autori, alcuni dei quali figurano tra i membri della Accademia di Svezia che selezionano i candidati e assegnano il Nobel per la Letteratura. Nell’Almanacco trovano posto tredici suoi componimenti che raccontano il tempo in cui, nel gioco, fantasia e realtà si fondevano fino a trasformare in praterie i campi e il sogno americano, i pellerossa e i cavalli erano evocati parlando in dialetto. E poi il cielo terso che inonda di luce i ricordi, la voglia di fuga, il sussulto dell’amore, il ricordo amorevole del padre e della madre in un sottofondo di suoni in cui la cascata d’acqua del lavatoio si fonde con l’urlo del treno, con lo scalpitio dei cavalli o col suono di un’ambulanza che si trasforma in musica di violini diffusa da un vecchio grammofono. Oltre ai versi contenuti nell’Almanacco, Teo Bragagna ha pubblicato i volumi: “L’apprendista” Maggioli Editore Rimini 1982; “Nel deserto del sogno” Editore Cappelli Bologna 1984; “Neve e conchiglie” Editore Antico Mercato 1989; “Amori variabili” Editore Antico Mercato 1996; “Stelle Indocili” Lietocolle Editore 2007. La sua produzione artistica non si limita alla letteratura: Teo è anche pittore dal segno deciso e incisivo, ha partecipato a numerose mostre collettive e mostre mercato ed esposto le sue opere in mostre personali in Italia e all’estero (Palazzo del Turismo Riccione 1996; Galleria Modigliani Milano 1997; Musei Comunali Bologna Galleria Fiorile 1999; Libreria Luisè Rimini 1999; Galleria Ponte Rosso Milano 2000; Sala degli Archi Rimini 2001; Art Basel eventi collaterali Miami Florida 2005; Caffè Giubbe Rosse Firenze 2008; Galleria La telaccia Roma 2010). Mauro Giovanardi 26 Corsi, convegni, congressi, attività culturali XVII CONGRESSO NAZIONALE FADOI (Federazione Associazioni Dirigenti Ospedalieri Internisti) 5-8 maggio 2012 – Palacongressi di Rimini Per informazioni: Segreteria organizzativa Planning Congressi Srl - tel. 051.300100 RISK MANAGEMENT DEL PAZIENTE DIABETICO DI TIPO 2 3 e 31 maggio 2012 – Sala Riunioni Ordine dei Medici di Rimini Per informazioni: Segreteria organizzativa tel. 059.350201 LA DISCRIMINAZIONE MASCHILE NELLA SALUTE RIPRODUTTIVA: STRATEGIE DI INTERVENTO 26 maggio 2012 – SGR Congressi di Rimini Per informazioni: Segreteria organizzativa U.O. Urologia Ospedale Infermi Rimini - tel. 0541.705487 VIII CONGRESSO NAZIONALE SIMEU (Società Italiana Medicina D’Emergenza e Urgenza) 18-21 ottobre 2012 – Palacongressi di Rimini Per informazioni: Segreteria organizzativa tel. 0541.305811 Presso la Segreteria dell’Ordine sono disponibili i programmi degli eventi UNA PASSEGGIATA DI SALUTE Sempre più spesso, la letteratura scientifica evidenzia i numerosi benefici che derivano da uno stile di vita attivo. Diverse prove confermerebbero come l’attività fisica rappresenti un fattore in grado sia di migliorare la qualità della vita, che di prevenire molte patologie croniche. Per fare un esempio, è stata riscontrata una notevole riduzione della mortalità derivante da patologie cardiovascolari, legate ad obesità, diabete e osteoporosi. L’attività fisica diminuisce il rischio di sviluppare talune neoplasie, come il cancro del colon e della mammella, e mostra di avere effetti positivi anche sulla depressione. I livelli di attività fisica raccomandati variano a seconda di alcuni parametri, quali l’età e lo stato di salute. Per un adulto, l’OMS raccomanda di praticare almeno trenta minuti di attività fisica moderata al giorno, per cinque volte alla settimana. Detto altrimenti, bisognerebbe percorrere quotidianamente almeno cinquemila passi, ossia circa tre chilometri. Dal marzo 2008, esiste a Rimini “La Pedivella”, Associazione Sportiva Dilettantistica. Questa organizzazione propone, fra i vari progetti, un’iniziativa denominata “Camminate!!! Per Piacere”, finalizzata a diffondere la cultura del camminare. Tutti i martedì e venerdì, alle nove di sera, un gruppo di persone s’incontra per camminare lungo un percorso urbano prestabilito, ciclabile o pedonale. Il punto di ritrovo e l’itinerario, ivi incluso il relativo grado di difficoltà, sono sempre rintracciabili sul sito internet www.lapedivella.com. Si formano interminabili processioni, composte da decine di persone, sempre allegre, che transitano lungo le vie della città, lungo la ciclabile del Marecchia, nei parchi, a Marina Centro, attraverso paesaggi unici e suggestivi specialmente nelle ore notturne. Camminare è in primo luogo una forma ideale di esercizio fisico, semplice, accessibile e soprattutto economica, in altre parole assolutamente democratica. In breve, camminare fa bene al portafoglio del singolo 27 Corsi, convegni, congressi e attività culturali e al bilancio del Sistema Sanitario Nazionale. L’OMS definisce la salute come completo stato di benessere fisico, psicologico e sociale. Ai medici è quindi affidato il compito non solo di curare, ma anche di prevenire, informare, sensibilizzare, nonché di promuovere comportamenti sani ed orientati al benessere. Far conoscere questa esperienza con ottimistico counseling è un’opportunità che ci viene fornita da un gruppo di volontariato, alle cui iniziative hanno partecipato, negli anni passati, numerosi colleghi e amici. In aggiunta a tutto quanto precede, “La Pedivella” organizza anche camminate con “i bastoncini” (i.e. il Nordic Walking). Lo slogan è “Camminare fa bene, camminare bene fa meglio”. Ci si ritrova al Porto di Rimini, Piazzale Boscovich, il giovedì sera e la domenica mattina. Il Nordic Walking, in costante diffusione in tutto il mondo, è un nuovo modo di praticare lo sport e il movimento. Viene considerato dagli esperti una delle attività sportive più complete in assoluto. È inoltre indicata anche per soggetti in sovrappeso o con problemi fisici alla schiena, poiché costituisce un tipo di allenamento c.d. non-impact. Ideale quindi per persone non sportive o poco allenate. Da ultimo, l’utilizzo di specifici bastoncini abbassa in maniera notevole la percezione della fatica, circostanza che consente di poter effettuare un’attività più intensa e prolungata. Sulla scorta dell’esperienza appena descritta, si potrebbe proporre al Comune e all’Ausl di Rimini di organizzare gruppi di cammino. Un eventuale progetto in questo senso andrebbe a diffondere, a tutti i livelli, una sana abitudine, consoliderebbe un legame più profondo verso la propria città e valorizzerebbe numerose opportunità di socializzazione, rendendole di fatto fruibili. Simpatica provocazione sarebbe quella di suggerire al nostro Direttore Generale “un corso di aggiornamento obbligatorio”, un sabato mattina, per tutti i medici, in tuta, con o senza bastoncini, per dare l’esempio e promuovere la filosofia del camminare, ottima cura per persone sempre più “ammalate” di pigrizia. A volte, piccole cose possono produrre grandi risultati… Tentar non nuoce! Melchisede Bartolomei Annunci TORNEO DI TENNIS •Domenica 27 maggio 2012 si terrà la dodicesima edizione del torneo di tennis doppio giallo misto Trofeo Esculapio, riservato agli iscritti all’Ordine di Rimini e agli Informatori Scientifici del Farmaco. Appuntamento sui campi del Circolo Tennis Cerri di Cattolica, via Donizetti 111, tel. 0541 967558. Punzonatura dei concorrenti ore 14.00. Inizio incontri ore 14.30. Info e iscrizioni Dott. Giorgio Gerboni (mob 338 8407235) o Dott. Guido Carlotti (mob 335 7941241). Ricordando i colleghi DOTT. LINO RINALDI (16/12/1921 – 26/11/2011) Nato nel piccolo paese francese di Algrange al confine con il Granducato di Lussemburgo, il 16 dicembre del 1921, secondogenito di Egildo Rinaldi e Angela Simoncini, ha vissuto la prima infanzia in anni difficili, poichè il padre era emigrato da Sartiano di Novafeltria per lavorare nelle locali miniere di carbone. Dopo una decina di anni, con il miglioramento delle condizioni di vita in Italia, la famiglia rientrò a Novafeltria. Studiò prima presso il Seminario di Pennabilli e poi a Bologna nel Collegio di San Domenico, svolgendo l’attività di tutore per potersi permettere la retta. La seconda guerra mondiale fece da cupo sfondo al corso di laurea in medicina e chirurgia. Dopo la laurea iniziò la carriera di medico condotto a Serravalle di Carda e poi ad Apecchio, piccoli paesi alle falde del Monte Nerone. Ancora oggi, quando visitiamo quelle zone, non è raro incontrare anziani pazienti che ricordano quei lontani anni e quel giovane dottore che, nei primi anni, visitava gli abitanti di quelle lontane e sperdute case a dorso d’asino o nei casi fortunati a cavallo; salvo negli ultimi anni scorazzare a bordo di una “fiammante” Jeep, regalo degli alleati, che quasi sempre finiva impantanata sul greto di qualche torrente o nel fango che allora imperava nei tratturi. A Roma conseguì la specializzazione in odontoiatria e protesi dentaria e in seguito si trasferì a Rimini. Qui aprì il suo studio dentistico dove tuttora, noi figli, continuiamo l’attività di dentisti. Nostro padre ha continuato a frequentare giornalmente lo studio fino agli ultimi giorni della sua vita. È stato il padre che noi figli speriamo di poter essere per i nostri e marito affettuoso e devoto. Lascia a tutti quelli che l’hanno conosciuto un ricordo di umanità e gentilezza d’animo e di grande generosità. Gli ultimi suoi pensieri sono stati rivolti agli amatissimi nipoti Giovanni Maria, Pier Francesco e alla nipotina Giulia, che purtroppo non ha fatto in tempo a vedere perché non ancora nata. Riccardo e Roberto Rinaldi BENVENUTO MATTEO •Felicitazioni alla nostra segretaria Elisa, neomamma del piccolo Matteo! 28 29 Variazione agli Albi Variazioni agli Albi Delibera Consiglio Direttivo seduta del 12 dicembre 2011 Iscrizione ALBO MEDICI CHIRURGHI Dott. PASTORI Massimiliano Cristian Dott.ssa RAFFAELLI Giorgia Dott. BELLANTONI Rocco Cancellazione ALBO MEDICI CHIRURGHI Dott. BOLOGNINI Mario Dott. RINALDI Lino Dott. SPINA Alessandro Iscrizione ALBO ODONTOIATRI Dott.ssa SERGIO Concetta Cancellazione ALBO ODONTOIATRI Dott. RINALDI Lino Dott. SPINA Alessandro trasferimento da Roma trasferimento da Forlì Cesena trasferimento da Reggio Calabria di Cattolica decesso di Rimini trasferimento da Reggio Emilia decesso di Rimini Iscritti Albo Medici Chirurghi nr. 1740 - Albo Odontoiatri nr. 345 Delibera Consiglio Direttivo seduta del 23 gennaio 2012 Iscrizione ALBO MEDICI CHIRURGHI Dott.ssa CAUSHOLLI Irida Dott. DE ROSSI Ermenegildo Federico Dott.ssa RADASAN Irena Iscrizione ALBO ODONTOIATRI Dott.ssa MARCHI Sofia Dott. PRUCCOLI Andrea Dott. DE ROSSI Ermenegildo Federico Reiscrizione ALBO ODONTOIATRI Dott. D’INTINO Luigi Nulla osta al trasferimento Dott.ssa CANAZZA Lorena Dott.ssa MAGGIORE Simona Cancellazione ALBO MEDICI CHIRURGHI Dott. FALCIONI Fulvio Dott. GUALTIERI Andrea Dott.ssa CANAZZA Lorena Cancellazione ALBO ODONTOIATRI Dott. MATASSONI Giorgio Dott. SAMORANI Domenico di Rimini trasferimento da Roma trasferimento da Torino di Rimini di Rimini trasferimento da Roma di Santarcangelo di Romagna a Milano a Parma di Rimini di Borgo Maggiore (RSM) trasferimento a Milano di Rimini di Rimini Iscritti Albo Medici Chirurghi nr. 1740 - Albo Odontoiatri nr. 347 30 Delibera Consiglio Direttivo seduta del 27 febbraio 2012 Iscrizione ALBO MEDICI CHIRURGHI Dott.ssa BARZOTTI Eleonora Dott.ssa CERNI Angelica Dott.ssa CORAZZI Valentina Dott.ssa FAZIO Daniela Dott.ssa FORLANI Ludovica Dott. FORLIVESI Stefano Dott.ssa MANCINI Michela Dott.ssa MARCHEGGIANI Michela Dott.ssa MENGHI Viola Dott. ORSINI Emanuele Dott.ssa PAZZAGLIA Laura Dott. PUKA Orion Dott.ssa RASTELLI Claudia Dott. RINGHILESCU Maria Dott.ssa SERRA Eleonora Dott. VANDI Giacomo Nulla osta al trasferimento Dott.ssa CASTIGLIONI Laura Dott. GARGIULO Mauro Cancellazione ALBO MEDICI CHIRURGHI Dott. CAMPIDELLI Orlando Dott.ssa CASTIGLIONI Laura Dott. GARGIULO Mauro Dott. PANTAZOPOULOS Pantazis di Misano Adriatico di Cattolica di Coriano di Rimini di Rimini di Rimini di Riccione di Cattolica di Rimini di Morciano di Romagna di Riccione di Rimini di Rimini di Rimini di Talamello di San Giovanni in Marignano a Bologna a Bologna decesso trasferimento a Bologna trasferimento a Bologna morosità e irreperibilità Isctitti Albo Medici Chirurghi nr. 1752 - Albo Odontoiatri nr. 347 Delibera Consiglio Direttivo seduta del 26 marzo 2012 Iscrizione ALBO MEDICI CHIRURGHI Dott.ssa BARTOLINI Laura Dott. ssa CAPELLI Susanna Dott. ssa DE LUIGI Nicoletta Dott. FANTINI Enrico Dott. ssa GIANNINI Giulia Dott. PAPINI Francesco Dott. PIRETTI Luca Dott. RABITTI Stefano Dott. SANTORO Stefano Iscrizione ALBO ODONTOIATRI Dott. GERVASONI Fabio Nulla osta al trasferimento Dott. BARBERINI Francesco Cancellazione ALBO MEDICI CHIRURGHI Dott. BARBERINI Francesco Dott.ssa MAGGIORE Simona di Cattolica di Rimini di San Marino di Riccione di Pennabilli di Rimini di San Giovanni in Marignano di Rimini di Coriano trasferimento da Milano trasferimento a Bologna trasferimento a Bologna trasferimento a Parma Iscritti Albo Medici Chirurghi nr. 1759 - Albo Odontoiatri nr. 348 31 Finito di stampare nel mese di aprile 2012