il Notiziario
dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
della Provincia di Rimini
ANNO XV, Numero 1, Gennaio/Marzo 2012
Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale, D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 DCB Rimini Valida dal 05/04/2004. Aut. Tribunale Rimini n. 4/98 del 31/03/1998
il Notiziario
dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
della Provincia di Rimini
ANNO XV, Numero 1, Gennaio/Marzo 2012
Direttore responsabile: Dott. Mauro Giovanardi
Segretaria di redazione: Valentina Aureli
Coordinatori editoriali e di redazione: Dott. Luigi Casadei,
Dott.ssa Antonella Chiadini
Redazione: Dott. Sergio Arlotti, Dott. Melchisede Bartolomei,
Dott. Girolamo Buono, Dott. Giovanni Cananzi, Dott. Luigi Casadei,
Dott.ssa Antonella Chiadini, Dott. Stefano De Carolis, Dott. Marco Grassi,
Dott. Sergio Grassia, Dott. Saverino La Placa, Dott. Giovanni Morolli,
Dott. Maurizio Pallanti, Dott. Emilio Rastelli, Dott. Andrea Santarelli
Grafica e stampa a cura di agenzia NFC - Rimini - tel. 0541 673550 - www.agenzianfc.com
Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Rimini
Via Flaminia, 185/B - Rimini
Tel. 0541.382144 - fax 0541.382202
Lunedì e Mercoledì dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00
Martedì, Giovedì e Venerdì dalle 8.30 alle 13.00
www.omceo.rn.it - [email protected]
sommario
EDITORIALE ................................................................................................. pag. 4
• Sanità tra cura ed economia
VITA DELL’ORDINE......................................................................................... pag. 6
• A n avrò spalé?
• Numero zero
• Sportello per il cittadino
SANITà LOCALE.............................................................................................. pag. 9
• Maurizio Bigi nuovo Direttore U.O. Tutela Salute Famiglia,
Donna, Età Evolutiva
• Riccardo Sabatelli nuovo Direttore U.O. Riabilitazione Psichiatrica
• L’ambulatorio Extra-CEE
RUBRICA LEGALE......................................................................................... pag. 12
• Colpa grave in caso di difetto del consenso informato
MEDICI RIMINESI NEL MONDO .................................................................. pag. 14
• Massimo Migani, Odontoiatra in Zimbabwe
CRONACA E ATTUALITÀ . ............................................................................. pag. 16
• Cara Azienda, avrai il mio corpo, ma non il mio cuore...
• Sveglia, dottore, la ricreazione è finita
MEDICI MA NON SOLO................................................................................ pag. 19
• Tracce di Rinascimento
STORIA DELLA MEDICINA............................................................................ pag. 21
• Fiction Iano Planco
SCUOLA DI ETICA MEDICA........................................................................... pag. 23
• Scuola di Etica Medica: 1° incontro del Comitato Scientifico
• Convegno Scuola di Etica Medica - 12 maggio 2012
• La professione medica tra etica, bioetica e deontologia
RECENSIONI................................................................................................. pag. 26
• Teo Bragagna, medico e artista
CORSI, CONVEGNI, CONGRESSI, ATTIVITà CULTURALI................................. pag. 27
• Una passeggiata di salute
ANNUNCI..................................................................................................... pag. 28
Ricordando i colleghi......................................................................... pag. 29
VAriazioni agli albi............................................................................... pag. 30
AFORISMA
Il tempo è il più scienziato e il più pratico di tutti i medici.
C. Dossi
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Editoriale
Editoriale
SANITà TRA CURA
ED ECONOMIA
Nella vita quotidiana gran parte delle difficoltà sono dovute al
fatto che le risorse disponibili sono limitate mentre i bisogni
non sempre lo sono.
Quindi la decisione di come utilizzare le risorse è una scelta
che coinvolge ognuno di noi, in famiglia come nel lavoro.
Tali scelte non sono e non devono essere affidate alla casualità, anche in considerazione del fatto che le risorse, una volta
utilizzate, non sono più disponibili.
Tutti noi, consciamente o inconsciamente, in famiglia come
nella nostra impresa, applichiamo dei principi di economia,
intesa questa come disciplina che ottimizza l’utilizzo delle
risorse.
Tutte le volte che una risorsa è limitata, volenti o nolenti, dobbiamo fare “economia” avendo ben chiaro che è la limitatezza
delle risorse che richiede “economia” e non questa che impone la riduzione dell’utilizzo delle risorse.
Venendo a noi, medici-professionisti della salute, sempre più
spesso siamo chiamati a occuparci di questioni economiche
nello svolgimento della nostra professione che ha a che fare
con il “bene salute”.
È questo, il “bene salute”, un elemento così importante che
ogni cittadino è spontaneamente portato a rifiutare qualsiasi
limitazione posta ai mezzi per salvaguardarlo. In questo contesto, la domanda di “servizi sanitari” e il conseguente uso
di risorse può essere influenzato, ovvero ridimensionato o
amplificato, dal medico che entra in contatto con il cittadinopaziente.
Il medico deve allora avere la consapevolezza della limitatezza delle risorse (siano economiche che tecnologiche o di
spazi) e deve avere altrettanta consapevolezza che la buona
pratica medica e i relativi problemi economici non sono sempre in relazione conflittuale.
Dal giuramento di Ippocrate al più recente Codice di Deontologia Medica, emerge a chiare lettere la necessità da parte
del medico di un impiego razionale delle risorse.
L’etica medica e la economia quindi non devono essere viste
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come discipline contrapposte o conflittuali ma come alleate al servizio della salute.
Oggi più che mai la pratica medica, guidata da questa alleanza, deve raggiungere un equilibrio
tra risorse e valori, tra bisogni e benefici.
In tale contesto dobbiamo saper prenderci le nostre responsabilità nelle quotidiane decisioni.
Chi ricoverare, chi dimettere, quale protocollo seguire, quanto investire nell’aggiornamento
professionale, sono tutti momenti decisionali che danno corso ad azioni ed effetti diversi per
il nostro paziente e per il “sistema sanitario”.
Questa “cultura economica” deve essere da noi medici accettata, se non altro per evitare che
la nostra professione sia codificata e condotta solo e unicamente dagli economisti.
Oggi il medico non può essere esentato da qualsivoglia considerazione riguardo ai costi del
suo intervento e del suo operato.
È anche dal nostro agire quotidiano se il sistema sanitario potrà mantenere una sostenibilità
sociale. Da qui la necessità di un dibattito ampio, di riflessioni più vaste sulla responsabilità
circa l’utilizzo delle risorse. Se l’obiettivo dell’attività medica è quello di migliorare lo stato
di salute del paziente e in senso lato della popolazione, dobbiamo essere costantemente in
grado di verificare la nostra “attività di cura” in funzione dei risultati per il nostro paziente e
l’impatto dei relativi costi sul nostro sistema sanitario.
In questo scenario, dove l’etica medica e la economia sono alleate, lo sforzo del nostro Ordine
professionale è quello di migliorare il grado di responsabilità di noi medici verso il razionale
utilizzo delle risorse. Ed è per questo che la Scuola di Etica Medica di Rimini promuoverà un
dibattito e un confronto il più ampio possibile, per non lasciare il medico solo di fronte ad un
futuro che appare sempre più difficile, tra le richieste sempre più pressanti dei pazienti e la
razionalizzazione sempre più estrema delle risorse da parte di un Servizio Sanitario Nazionale
sempre più in affanno.
Ritengo che l’attuale crisi economica richieda a tutti i soggetti coinvolti nella sanità, politici
amministratori e professionisti, di progettare INSIEME un nuovo modello di assistenza sanitaria che dica chiaramente in tema di salute che cosa, come e per chi produrre.
Noi medici, dopo aver accettato e vinto la sfida tecnologica che ha cambiato radicalmente la
nostra professione, dobbiamo accettare la sfida organizzativo-gestionale per rimanere attori
principali nel mondo della sanità.
Maurizio Grossi
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Vita dell’Ordine
A N AVRÒ SPALÉ? *
* Traduzione letterale per i
numerosi colleghi non di madre
lingua romagnola: “non avrò
esagerato?”. Trattasi di espressione tipicamente romagnola a
indicare il dubbio di aver fatto
il passo più lungo della gamba
e, nel caso specifico, di essersi
assunti un compito superiore
alle proprie capacità.
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Cari Colleghi,
a partire da questo numero del Notiziario raccolgo il testimone della direzione da Gianni (Giovanni) Morolli che è stato
l’ottimo Direttore nei precedenti tre anni e che, per decisione
personale, ha voluto concludere questa sua esperienza.
Dopo la rinuncia di Gianni, il Consiglio Direttivo dell’Ordine ha
ritenuto che potessi subentrargli e io ho avuto la presunzione
di accettare, onorato dalla proposta.
Quando all’inizio del precedente mandato di consigliere si è
trattato di scegliere in quale commissione impegnarmi, non
ho avuto dubbi sulla scelta del Notiziario.
Perché desideravo uscire dall’ambito professionale strettamente tecnico per allargare il mio orizzonte ai temi etici, sociali e comunicativi della professione e ritenevo il Notiziario il
mezzo più idoneo allo scopo.
L’impegno mi ha completamente ripagato: le riunioni del comitato di redazione sono state straordinarie occasioni di confronto, di scambio di idee e di apertura mentale.
Gli amici del comitato sono stati in questa esperienza compagni preziosi, competenti e piacevoli, visto che non sono
mancati i momenti conviviali che hanno consentito di produrre senza percepire, almeno per quanto mi riguarda, il peso
dell’impegno.
In tutto questo Gianni Morolli ha saputo coordinare e stimolare il nostro lavoro con l’autorevolezza di un “primus inter
pares”.
In questi tre anni ho apprezzato la sua capacità di proporre
argomenti sempre di grande interesse, sia che si trattasse
di temi scientifici che di temi di attualità connessi alla nostra
professione.
È riflettendo su questa sua abilità e sulla mia capacità di esserne all’altezza che mi è tornato in mente il commento che
ci siamo scambiati con il nostro Presidente al termine del
recente convegno sull’etica: in quell’occasione soddisfatti,
ma consapevoli della portata dell’impegno che ci eravamo
assunti nei confronti degli iscritti e degli autorevoli relatori, io
e Maurizio ci siamo guardati in faccia e a me è sfuggito (elo-
Vita dell’Ordine
quentemente condiviso dallo sguardo di rimando del Presidente) un commento in puro stile
romagnolo: «A n avrem spalé?».
Ecco, l’augurio che faccio a me stesso nei confronti dei nostri iscritti, del Consiglio e del Comitato di redazione è di non aver “spallato”.
A Gianni un grande ringraziamento per il lavoro svolto e per il metodo che mi ha trasmesso con
l’esempio, senza la pretesa di insegnarmelo.
Mauro Giovanardi
Il Presidente Dott. Maurizio Grossi premia il Dott. Gianni Morolli, Direttore uscente de Il Notiziario.
NUMERO ZERO
Questo numero del Notiziario vi giunge, probabilmente con ritardo rispetto alla normale periodicità, rinnovato nella grafica e con qualche novità, spero gradita, nei contenuti.
Vi sono anche cambiamenti nella Redazione: alcuni redattori, per ragioni personali o per assunzione di altri impegni, hanno deciso di interrompere la collaborazione e a loro rivolgo a
nome del Consiglio un ringraziamento sincero per l’impegno e il lavoro svolto.
Altri nuovi Colleghi sono subentrati apportando entusiasmo e idee nuove.
L’esistenza di una Redazione è necessaria per avere un gruppo che garantisca continuità nei
tempi e nei contenuti, ma come sempre è stato, il Notiziario resta aperto al contributo, sotto
varie forme, di tutti i Colleghi. La prima riunione di redazione è stato un vero e proprio “brain
storming” di cui un primo risultato è il numero che avete tra le mani. Un numero che noi consideriamo un po’ Numero Zero, nel quale alcune delle novità pensate hanno già trovato spazio
mentre altre, ancora in via di definizione, compariranno nei prossimi numeri.
Con la nuova veste grafica abbiamo anche intenzione di proporci a soggetti esterni offrendo
spazi pubblicitari con cui recuperare, almeno in parte, i costi di pubblicazione e incidere così
il meno possibile sul nostro bilancio. Ci auguriamo che questi cambiamenti siano accolti positivamente, ma siamo pronti e interessati anche alle vostre critiche.
In attesa, buon lavoro a noi e buona lettura a voi.
M. G.
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Vita dell’Ordine
Sanità Locale
Sportello per il Cittadino
L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, in qualità di Ente di Diritto Pubblico ausiliario dello Stato, ha fra i suoi scopi primari
l’essere garante nei confronti del cittadino
della qualità morale e professionale dei propri iscritti.
L’avvio ufficiale di uno sportello per il cittadino a cura dell’Ordine ha il fine di fornire agli
utenti un luogo di ascolto, comunicazione e
informazione.
Questo servizio pubblico non vuole essere un
ulteriore strumento di denuncia, al contrario
si propone di contribuire a ridurre la conflittualità tra gli operatori sanitari e gli utenti fornendo informazioni qualificate e raccogliendo
stimoli e suggerimenti. Riteniamo infatti che
molte incomprensioni derivino dalla scarsa
conoscenza dei rispettivi diritti e doveri.
Lo Sportello per il Cittadino, coordinato dal
Dott. Carmelo Palmeri, avrà come locazione
la sede dell’Ordine di Rimini, ove il suddetto
sarà presente tutti i mercoledì dalle 11,30
alle 13.00 e si avvarrà anche di una dedicata
sezione nel futuro sito informatico dell’Ordine.
Chiunque, a seconda della propria competenza e professionalità, voglia contribuire a questa iniziativa può comunicarlo al sottoscritto.
Carmelo Palmeri
Maurizio Bigi
Nuovo Direttore U.O. Tutela Salute Famiglia, Donna,
Età Evolutiva del Dipartimento Cure Primarie
dell’AUSL di Rimini
«Fin dalla scuola materna pensavo di fare il
medico» mi confessa orgoglioso il Dott. Bigi «Di
me bambino, mi è rimasta la voglia di giocare e, nel tempo libero, amo il tennis, lo sci … Il
tempo per la lettura lo dedico prevalentemente
alle riviste scientifiche. Ma ho anche una vera
passione per la musica in genere e suono la
batteria con la band dei colleghi».
Quarantotto anni, sposato con tre figli, Bigi ha
sempre creduto nel valore della famiglia di cui
difende la riservatezza. Laureato all’Università
di Bologna e specializzato in Pediatria, Allergologia e Immunologia Pediatrica, si è dedicato,
in particolare, alle malattie respiratorie infantili. Considera un talento per un medico quel
timore di non sapere mai abbastanza che lo ha
sempre accompagnato. Si riconosce determinazione e buona capacità organizzativa innata,
forse perché figlio di commercianti, ma proprio
quella sua eccesiva determinazione a volte viene presa per testardaggine e arroganza.
Dopo Ferrara, Bologna, Modena, dal 1999 è
pediatra ospedaliero a Rimini. Nell’Ausl rimi-
nese è membro del Board Ricerca e Innovazione, del Gruppo Prevenzione Controllo Tbc,
referente Qualità Dip.to Materno Infantile, promotore di corsi/seminari specie in allergologia
e pneumologia pediatrica.
A suo parere, le più grosse lacune in sanità derivano da una non vera presa in carico del paziente e delle situazioni, non sempre per colpa
del medico. La medicina basata sull’evidenza
e l’applicazione del governo clinico sono per
Bigi le uniche vere modalità di lavoro per un
dialogo costruttivo tra clinici e amministratori.
Ci tiene ad aggiungere che l’U.O. che dirige è
parte del Dipartimento Cure Primarie. “Cure
Primarie è un nome che dà il senso dell’importanza del nostro ruolo. A noi non si chiede la
superspecializzazione, noi siamo “l’accoglienza di un bisogno di salute”. Siamo quelli che
accompagnano il paziente al giusto percorso.
Essere bene accolti ed essere presi in carico
nella malattia è un diritto di ognuno di noi e
un indicatore formidabile di civiltà oltre che di
buona sanità”.
L’U.O. Tutela Salute Famiglia, Donna Età Evolutiva del Dipartimento Cure Primarie
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Fontana dell’Arengo - Piazza Cavour Rimini
Foto di Girolamo Buono
Comprende tre strutture semplici: Unità Pediatrica Cure Primarie, Assistenza Consultoriale,
Responsabilità Genitoriale e Tutela Minori con
circa 80 operatori (pediatri, ginecologi, psicologi, ostetriche, infermieri, assistenti sociali e
sanitari). L’Unità Pediatrica Cure Primarie si
occupa di integrazione ospedale–territorio per
linee guida e prescrizioni farmaceutiche, vaccinazioni e screening, sorveglianza comunità
infantili, continuità assistenziale e assistenza
domiciliare per patologie croniche infantili,
educazione sanitaria e corretti stili di vita, pro-
mozione dell’allattamento al seno, screening
oncologici femminili, percorso nascita (parte
territoriale), collaborazione per adozioni nazionali e internazionali. L’Assistenza Consultoriale
comprende la tutela sanitaria, psicologica e
sociale della donna, della coppia, famiglia e
giovani. La Responsabilità Genitoriale e Tutela
Minori coordina la presa in carico dei minori,
il sostegno a minori, famiglia, coppia o singolo
genitore, la promozione dell’affidamento familiare e dell’accoglienza, la cultura dell’infanzia.
Antonella Chiadini
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Sanità Locale
Sanità Locale
Riccardo Sabatelli
L’AMBULATORIO EXTRA-CEE
Nuovo Direttore U.O. Riabilitazione Psichiatrica del
Dipartimento Salute Mentale dell’Ausl di Rimini
Tre lustri di attività
Il Dottor Sabatelli, 51 anni, laureato all’Università di Siena, è specializzato in Neurologia
e Psichiatria; ha al suo attivo un training speciale in Psicoterapia Cognitiva e in Sessuologia Clinica. Dopo aver lavorato come responsabile degli Ambulatori di Medicina Generale
della provincia di La Spezia e come ufficiale
medico in Neuropsichiatria all’Ospedale Militare Marittimo “B. Falcomatà” di La Spezia,
dal 1989 Sabatelli è all’Ausl di Rimini. Qui è
stato dirigente medico in Psichiatria, responsabile del Modulo di Psichiatria Ospedaliera,
responsabile di Struttura Semplice di Riabilitazione poi direttore del Centro Salute Mentale di Rimini.
Si è sempre distinto per l’impegno e la fertile
attività in progetti innovativi per l’integrazione
sociale delle persone con patologie psichia-
È giunto ormai al suo quindicesimo anno di
attività l’ambulatorio Extra-cee, rivolto ai cittadini extracomunitari, sorto grazie ad una
convenzione stipulata nell’anno 1998 tra la
Comunità Papa Giovanni XXIII di don Oreste
Benzi e l’AUSL di Rimini, nella persona dell’allora Direttore Generale Walter Domeniconi.
L’ambulatorio ha il mandato di rispondere, in
ottemperanza ad una normativa nazionale, a
esigenze medico-sanitarie di cittadini extracomunitari che, per loro condizione, sarebbero privi di assistenza di base.
Ottenuto un documento STP (Straniero Temporaneamente Presente) della durata di sei
mesi, il cittadino extracomunitario può ricevere il trattamento per le situazioni urgenti o
quello continuativo per patologie persistenti
o croniche.
L’ambulatorio è collocato al 2° piano dell’edificio che ospita il Dipartimento per le Cure Primarie in via Circonvallazone Occidentale 57.
Con il Dott. Ferdinando Rossi, coordinatore
del servizio sin dal suo sorgere, cooperano il
Dott. Alberto Arlotti, la Dott.ssa Carolina Cifuni, il Dott. Sergio Grassia, il Dott. Alessandro
Piscaglia coadiuvati da una infermiera e da
mediatrici culturali per pazienti di lingua cinese, russa e spagnola. I problemi di comunicazione sono molteplici, non solo legati a una
conoscenza spesso assai approssimativa del-
triche e per il contrasto dello stigma, collaborando sia con le famiglie dei malati che con le
loro associazioni.
Sabatelli coordina il tavolo regionale per le
politiche sugli inserimenti lavorativi, è consigliere nazionale della Società Italiana di
Riabilitazione Psicosociale ed è formatore e
supervisore nel progetto regionale per diffondere le buone pratiche sull’inserimento lavorativo nell’ambito dei Dipartimenti di Salute
Mentale dell’Emilia-Romagna.
L’U.O. di Riabilitazione Psichiatrica si occupa
dei percorsi riabilitativi di persone con problemi di salute mentale. Il lavoro di recupero
prevede progetti individualizzati cha vanno
da inserimenti in strutture semiresidenziali ai
supporti nei luoghi di vita abituali, strutturati
su casa, lavoro, tempo libero.
La malattia mentale nel territorio riminese
Negli ultimi anni, in linea col dato regionale
e nazionale, sono cresciuti progressivamente gli utenti dei Centri di Salute Mentale. Dal
2007 al 2010 l’incremento di pazienti in carico ai servizi è stato del 21,6% - dai 3.696
del 2007 ai 4.496 casi del 2010 – con conseguente aumento di prestazioni (quasi
130mila nel 2010). Un trend ascrivibile in
primo luogo alla presa in carico dei pazienti dei comuni dell’Alta Valmarecchia, prima
marchigiani, ma anche alla maggior capacità
di “intercettazione” delle problematiche psichiatriche. È in fase di valutazione se vi sia,
contestualmente, un aumento clinico della
patologia mentale. In pratica accedono ai
Centri di Salute Mentale 165,9 persone ogni
10mila residenti: erano 160,2 nel 2008 e
164,9 nel 2009.
Le problematiche psichiatriche sono abba-
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stanza trasversali, pur con alcune prevalenze
significative. Solo il 31,3 % dei pazienti (dato
2010) è occupato; il 12,4% dei pazienti vive
solo, gli altri in struttura o in famiglia (65,5%).
Oltre la metà dei pazienti è single (nubile o
celibe, divorziata/o, vedova/o). Il 55,6% dei
pazienti è di sesso femminile (prevalenza
che cresce tra gli stranieri e in alcuni piccoli
comuni periferici, fino anche al 70%). Il 4,3%
dell’utenza ha meno di 24 anni, l’11,8% ha
tra 25 e 34 anni, il 20,6% tra 35 e 44 anni,
il 22,5% tra 45 e 54 anni, il 18,2% tra 55 e
64 anni, il 13,8% tra 65 e 74 anni e infine
l’8,8% oltre 74 anni. In sintesi oltre il 60%
dei pazienti ha tra 35 e 64 anni. Gli stranieri
sono il 4,7% e provengono prevalentemente
dei Paesi dell’Est e dal Nord Africa (Marocco,
Tunisia).
Antonella Chiadini
la lingua italiana ma, relativamente alla cultura di provenienza, a una diversa percezione
della malattia, a un diverso modo di interpretare e comunicare sintomi e situazioni, o ha
una storia clinica difficilmente districabile. Il
colloquio occupa, in particolare, una posizione nodale nella diagnostica e prevenzione
delle malattie infettive diffusive.
L‘ambulatorio è aperto il giovedì e il venerdì.
Dalle ore 9 alle ore 10,30 vengono rilasciate
le tessere STP agli aventi diritto. Dalle 10,30
alle 12 circa si eseguono le visite. Il mercoledì
è attivo l’ambulatorio per le malattie polmonari e la prevenzione della tubercolosi dove
opera il Dott. Massimo Ermeti. L’attività di
questo ambulatorio è cruciale nell’assistenza
agli immigrati, quando si pensi che, in tempi
recenti, per due casi di TBC polmonare escavata, è stato possibile impedire ogni contagio dei contatti. Sempre di mercoledì e dalle
10.30 alle 13 è prevista la ripresa dell’ambulatorio per cittadini extra-cee da parte del
Dott. Enrico Fonti Gabici.
Nel corso del 2011 sono stati eseguite 1.165
visite e si sono presentati 300 nuovi utenti di
varie nazionalità con un considerevole incremento rispetto ai dati dell’anno precedente,
in parte anche in rapporto all’arrivo di profughi dalla Libia.
Sergio Grassia
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Rubrica Legale
Rubrica Legale
Il medico non deve intraprendere attività diagnostica e/o terapeutica senza l’acquisizione del consenso esplicito e informato del paziente.
Il consenso, espresso in forma scritta nei casi previsti dalla
legge e nei casi in cui per la particolarità delle prestazioni
diagnostiche e/o terapeutiche o per le possibili conseguenze
delle stesse sulla integrità fisica si renda opportuna una manifestazione documentata della volontà della persona, è integrativo e non sostitutivo del processo informativo di cui all’art.
33 del Codice Deontologico (di fornire al paziente la più idonea informazione sulla diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative diagnostico-terapeutiche e sulle
prevedibili conseguenze delle scelte operate).
Il procedimento diagnostico e/o il trattamento terapeutico
che possano comportare grave rischio per l’incolumità della persona devono essere intrapresi solo in caso di estrema
necessità e previa informazione sulle possibili conseguenze,
cui deve far seguito una opportuna documentazione del consenso.
In ogni caso, in presenza di documentato rifiuto di persona
capace, il medico deve desistere dai conseguenti atti diagnostici e/o curativi, non essendo consentito alcun trattamento
medico contro la volontà della persona.
Il medico deve intervenire, in scienza e coscienza, nei confronti del paziente incapace, nel rispetto della dignità della
persona e della qualità della vita, evitando ogni accanimento
terapeutico, tenendo conto delle precedenti volontà del paziente.
Il consenso deve essere quindi espresso liberamente e la forma scritta è obbligatoria nei casi di terapia con emoderivati
e plasma derivati, espianto di organi, donazione di rene da
vivente, sperimentazione clinica, procedimenti diagnostici e
terapeutici con grave rischio per la incolumità. È altresì raccomandata la forma scritta del consenso anche in caso di
atti chirurgici, procedure invasive terapeutiche o diagnostiche
o con mezzi di contrasto, trattamenti oncologici, trattamenti
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di Luigi Casadei
Colpa grave in caso di difetto
del consenso informato
con radiazioni ionizzanti, trattamenti psichiatrici di maggior impegno, terapie con elevata
incidenza di reazioni avverse, prescrizione di
medicinali al di fuori delle indicazioni ministeriali.
L’art. 1325 del Codice civile sancisce l’obbligo
dell’accordo tra le parti per il perfezionamento
del contratto, accordo la cui carenza dà luogo
a nullità del contratto stesso. Sussiste un obbligo diretto, di natura deontologica, all’informazione del paziente, nonché all’acquisizione
del consenso. Obbligo che, ove non ottemperato, potrebbe dar luogo di per sé, indipendentemente da eventuali danni in capo al paziente, all’apertura di procedimento disciplinare a
carico del sanitario.
Nelle ipotesi in cui il paziente non possa prestare alcun valido consenso, il medico dovrà assumere in prima persona ogni responsabilità e,
qualora decidesse di intervenire, non sarà punibile. Sia il codice penale, sia il codice deontologico prevedono che, in situazioni di emergenza,
il medico è tenuto a prestare la sua opera per
salvaguardare la salute del paziente.
Come è noto, i medici dipendenti di una struttura pubblica (o anche in regime di convenzione) devono rispondere del proprio operato non
soltanto davanti alla giustizia ordinaria (penale
o civile) ma anche davanti alla giustizia contabile, in relazione all’ipotesi di danno erariale (cosiddetto danno economico) cagionato
all’ente per condotte dolose o connotate da
colpa grave. La fattispecie di responsabilità,
consistente nel sottoporre un paziente ad intervento chirurgico produttivo di complicanze,
in difetto di consenso informato, è stata esaminata recentemente dalla Cassazione Civile
n. 9374/1997, 5444/2006. Il medico dipendente o convenzionato può essere condannato a risarcire i danni anche per le complicanze non dovute a colpa professionale secondo
le consuete regole dell’imperizia, imprudenza
o negligenza o violazione di norme codificate
ma per carenza di acquisizione del consenso informato. Naturalmente la Corte di Cassazione ha posto un limite alla risarcibilità di
tali situazioni, subordinando il diritto del paziente a percepire un ristoro economico alla
dimostrazione che questi, se adeguatamente
informato, avrebbe rifiutato di sottoporsi al
trattamento.
Pertanto il medico deve sempre fornire al
paziente una adeguata informazione sulla
tipologia dell’intervento chirurgico, sulle complicanze post-operatorie e sui rischi specifici
del trattamento, evitando la genericità ed
incompletezza dei moduli di consenso informato, standardizzati e anonimi. Tale attività,
oltre che costituire un imprescindibile dovere
etico-professionale, può contribuire a ridurre
i rischi di incorrere nel giudizio avverso della
magistratura ordinaria a causa della violazione del diritto di autodeterminazione del paziente e di quella contabile.
Sergio Arlotti
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Medici riminesi nel mondo
Medici riminesi
nel mondo
Massimo migani, odontoiatra in zimbabwe
Carissimi Colleghi,
ho avuto la fortuna di conoscere Massimo Migani da quando
era ragazzino e di condividere con lui la passione per la professione ed un periodo di collaborazione nel mio studio...
Massimo è una persona speciale e gli ho chiesto di raccontarci perché un odontoiatra - preparatissimo, intelligente con un
background professionale ed umano molto importante, bello,
con il lavoro assicurato in due importanti studi della sua città,
Rimini, che sarebbero entusiasti di averlo con loro, con un
folto gruppo di amici e con un sano amore per la vita e per lo
sport... in una parola non un disadattato che cerca affermazione altrove ma, al contrario, un playmaker professionale ed
umano - decide di giocare in una squadra di un campionato
disagiato lasciando la serie A.
È questa la premessa indispensabile per capire il titolo che
vorrei dare a questo articolo: Vi ricordate il fuoco che vi illuminava e riscaldava quando pensavate «Sarò un medico»?
Quel fuoco può restare acceso!
Facciamoci raccontare come dal Dott. Massimo Migani, odontoiatra, missionario in Zimbabwe...
Giovanni Cananzi
Caro Giovanni,
ti chiedo scusa se rispondo alla tua richiesta
“in zona Cesarini” per usare terminologie calcistiche ma le ultime settimane sono state
piuttosto impegnative sia sul lato clinico che
nel lavoro per così dire di “ufficio”.
Per quanto riguarda la tua domanda sul significato del mio essere Odontoiatra in missione... non posso che iniziare da quanto dettoci
nel 2007 dalla mia “maestra”, la Dott.ssa Marilena Pesaresi (che tra l’altro ha festeggiato
lo scorso anno i 50 anni di servizio medico);
allora mi recavo in missione come volontario
usufruendo del mio mese di ferie per coordinare l’allestimento del reparto odontoiatrico
all’interno dell’ospedale da lei diretto.
Non dimenticherò mai le sue parole dette al
termine di una bella cena di gruppo (come
spesso accade quando abbiamo ospiti): «Il
mio essere medico missionario in Africa - ci
disse - non è una carità ma una giustizia e noi
non dobbiamo dare come se il nostro fosse
un “di più”; questi nostri fratelli meritano di
essere trattati bene come possiamo esserlo
noi». Personalmente non penso che ci siano
tante differenze tra il lavoro che Marilena e
io siamo chiamati a svolgere e quello che è la
professione medica e odontoiatrica in Italia,
perché il nostro primo dovere di professionisti
dovrebbe essere sempre “l’essere a servizio”
delle comunità nelle quali ci troviamo ad operare. Il dono grande che mi è stato dato di
sperimentare in prima persona, dalla prima
volta che venni a Mutoko, è stato quello di poter provare “che c’è più gioia nel dare che nel
ricevere” e questo ha certamente cambiato la
mia vita. Tutto cambia allora perché tutto acquista senso, anche le fatiche, le impazienze,
i dubbi legittimi che a volte si hanno, il dolore
dell’impotenza così come la gioia della condivisione di un trattamento terapeutico ben
riuscito. Come esseri umani, ancor prima che
come professionisti sanitari, siamo chiamati alla missione, al servizio, alla costruzione
di un mondo migliore, tutti insieme, ognuno
nell’esercizio delle proprie qualità e funzioni
e ognuno con le proprie responsabilità.
Non posso non pensare allora agli amici e colleghi che ora, mentre scrivo, stanno tornando
in Italia: il Dott. Antonio Pesaresi (Cardiologo,
Coordinatore Medico del progetto Operazione Cuore e fratello di Marilena) e le Dott.sse
Francesca Fabbri (Cardiologia - Osp. Ceccarini Riccione) e Sandra Tella (Radiologia - Osp.
Infermi Rimini). Sono in viaggio dopo aver
dedicato insieme al Dott. Gabriele Bronzetti
(Cardiologia - Pol. S. Orsola Bologna) e all’Infermiere Massimo Turci (Cardiochirugia - Pol.
S. Orsola Bologna) la loro professionalità di
altissimo livello ed il loro amore a tanti pazienti che si sono recati in queste settimane
di loro permanenza al Luisa Guidotti Hospital
provenendo da lontane parti dello Zimbabwe.
Con loro c’era anche l’ex Caposala della Cardiologia di Rimini Cesarina Marchini (che per
nostra gioia si fermerà con noi ancora qualche mese). I dottori stanno accompagnando
quattro pazienti cardiopatici che affrontano
un viaggio “per la vita”; a loro e alle loro famiglie la nostra preghiera e i nostri auguri più
cari. A questi nostri colleghi “dal cuore grande” tutto il nostro affetto e la grande riconoscenza con l’augurio di rivederci presto.
Massimo Migani
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Nevone 2012
Foto di Giovanni Cananzi
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Cronaca e Attualità
Cronaca e Attualità
CARA AZIENDA, AVRAI IL MIO CORPO,
ma non il mio cuore...
Ho “sposato” l’AUSL per interesse. Ma amo un altro. Per molti
anni ho lavorato - e facevo lo stesso mestiere di oggi - però
non era l’AUSL a pagarmi. Poi, piano piano il medico è stato
inglobato nel Sistema Aziendale delle Unità Sanitarie Locali.
E chi mi retribuisce adesso, devo considerarlo - credo - il mio
Datore di Lavoro.
Io non ho mai avuto in simpatia il termine Azienda, quando associato alla USL. Confesso che ancora mi imbarazza, perché
ogni azienda meritevole di questo nome, deve conseguire i
suoi obiettivi economici, confrontandosi in un libero mercato.
Deve fornire un prodotto (anche un prodotto-servizio) e trarne
i giusti profitti. Come si fa a calcolare i profitti di una Azienda
come l’USL? E soprattutto è davvero libero il mercato in cui
opera questa Azienda? Alla prima domanda non voglio rispondere: ognuno può giudicare qual è il vero guadagno di una Istituzione pubblica che tutela la pubblica salute. Alla seconda
domanda è facile rispondere che: NO, il mercato della Salute
non è (e nemmeno può essere) né libero, né mercato, poiché
il diritto alla salute è sancito nella Costituzione e lo Stato deve
farsene carico e risponderne di fronte ai Cittadini. La Medicina inoltre è uno degli ultimi baluardi della Democrazia, in
una situazione dove è sempre più largo il divario tra chi può
permettersi di spendere per costose indagini e terapie e chi,
al contrario, non può. Tornando all’inizio, mi capita ogni tanto
di chiedermi se ho un padrone. E, se ce l’ho, chi è? Davvero è
l’AUSL il mio datore di lavoro? Io sono un medico di medicina
generale, ma credo che la stessa domanda potrebbe porsela
qualunque medico che operi in una struttura pubblica o privata. Tutti, dunque? A mio parere sì: tutti. Per quanto concerne
i MMG (Medici di Medicina Generale), lo stipendio è in realtà
un onorario, composto da voci differenti, ma pur sempre devoluto in ragione di una attività ritenuta ancora di tipo liberoprofessionale, sebbene molti pensino che tale attività sia da
considerare para-subordinata. Una definizione elegante per
dire che abbiamo obblighi simili a un lavoratore dipendente,
senza godere invece pari garanzie e diritti. Non intendo innescare una diatriba tra categorie. Al contrario. Cerco di arrivare
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a un punto di convergenza quasi assoluto, se
esiste. Riflettevo dunque su chi sia veramente il mio datore di lavoro.
Negli ultimi anni una parte del nostro onorario professionale è stata collegata al perseguimento e al raggiungimento di determinati
obiettivi. Alcuni di questi traguardi sono contrattati a livello aziendale. L’Azienda perciò ha
(come dire?) incrementato la sua quota azionaria nel possesso dei MMG. E pertanto ha
visto aumentare il suo peso e la sua influenza
sul nostro settore, detenendo porzioni sempre più cospicue della nostra busta paga.
L’AUSL però, come azienda, ha dei difetti:
non produce profitti e guarda il medico con
sospetto: più come induttore di spesa, che
come dispensatore (necessario e finora non
facilmente sostituibile) di salute collettiva.
La salute come investimento, come priorità
democratica, come obbligo morale e costituzionale, persino come volano per l’economia,
sono generi desueti, poco di moda. Così, utilizzando criteri di contabilità a breve termine,
soprattutto se vestiti col manto virtuoso della
cosiddetta lotta agli sprechi, dimenticheremo
come siamo diventati uno dei Paesi più longevi al mondo. Un risultato eclatante, raggiunto
soprattutto grazie all’invenzione del Sistema
Sanitario Nazionale e alla diffusione di una
sanità capillare e radicata in modo uniforme
sul territorio.
I Sistemi Sanitari Regionali sono oggi, al contrario, molto differenti fra loro.
Questo comporta:
1 - Livelli di assistenza difformi;
2 - Inestricabili e nocive frammentazioni;
3 - Politiche sanitarie disomogenee.
La professione medica viene perciò polverizzata al servizio di una galassia di committenti che operano sulla base di regole, limiti e
scopi eterogenei, comunque validi in un ambito molto ristretto e locale. Orizzonti ridotti,
difficili da conciliare con l’universalità e la dimensione planetaria della nostra disciplina.
Perciò ecco la Domanda Finale (quella che
consente di portare a casa l’intero montepremi): posso ancora esercitare con responsabilità personale, etica e scientifica la mia
funzione pubblica, il mio mestiere?
Risposta: sì! Ma solo se considero che il mio
vero datore di lavoro è il mio paziente. Tutti i
pazienti. Tutte le persone. Pubblico, Privato,
Convenzionato, non importa: non ho padroni,
perché non c’è governo che possa obbligarmi nella diagnosi e nella terapia. I miei unici
committenti sono quelli che mi hanno scelto
come loro medico, anche prima che esistessero le Ausl o le Aziende Ospedaliere. Quelli
che, inevitabilmente, continueranno a chiamarmi dottore, quando le Aziende USL non
esisteranno più.
Luigi Casadei
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Cronaca e Attualità
Medici ma non solo
Sveglia, dottore, la ricreazione è finita
Buongiorno, signora, tutto bene? A casa? Sua
figlia come va con gli esami?
Bene oggi dobbiamo fare un lavoretto molto
semplice, una prima classe di 1.6.
Faremo un po’ di anestesia, come al solito,
così lavoriamo meglio. Sì, useremo la diga, mi
serve, anche se so che le piace poco.
Per favore mi prepari carpule e uncino 26 n?
Una normale seduta di conservativa, in un
normale studio odontoiatrico, operatore un
attempato dentista…
E mentre le mani percorrono, guidate dalla esperienza, gli incroci di un percorso che
non richiede GPS, i pensieri si affollano dietro
le lenti e sotto il caschetto degli ingranditori
Zeiss.
E torna in mente il faticoso lusso che ha caratterizzato le serate e le giornate per approfondire, studiare, confrontarsi e imparare
perché trattamenti anche complessi diventassero possibili e prevedibili.
Solo possibili e prevedibili perché, anche se
non cambio valvole cardiache, qualche bella
sudata in studio la faccio anche io.
E la passione e la gioia di rivedere un paziente sparito per 17 anni e vedere che non ero
scarso neanche allora e il progetto, pur datato, funziona.
La mano fa movimenti molto piccoli ma ben
guidati dall’ingranditore 4x e la modellazione
- lo so la prima classe è facile - viene proprio
bene… e come si concilia tutto questo con i
tempi da dimezzare, con la scelta economi-
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ca dei materiali, la costosa assistenza da diminuire, in una parola “ottimizzazione” della
resa del lavoro e pessimizzazione della qualità? Non posso più dire “buongiorno” ma grugnire e non posso più dimettere il paziente
ma devo correre dal prossimo, se c’è.
Già, se c’è! è la crisi fratello, mentre tu allestisci tutto, rendi bello e preciso il tuo lavoro, fai
la tracciabilità degli strumenti, tieni il cervello sveglio, devi anche pensare che i tuoi pazienti che ti stimano e apprezzano per quello
che fai potrebbero trovarsi nella difficoltà di
dovere fare scelte di budget in cui proprio non
rientri.
Esco dallo studio e mi passa di fianco un autobus da cui occhieggia una bellissima anchorwoman che non si fida di un professionista
ma di un franchising in cui la mia testa pelata
è sostituita da un dentista foltocrinito e sorridente che promette visita e ortopantomografia gratuita.
È gratis, ma nel quadro diagnostico ci vuole
sempre una panoramica? Non sarà un esame un po’ invasivo? Se ve la regalano avete
voglia di fare una gastroscopia a prescindere dalla indicazione? Mi è difficile distruggere l’amore per il mio lavoro, come è difficile
per tutti noi uccidere un amore impossibile e
potente: scalcia, si riprende, urla. è un lavoro
maledettamente sporco uccidere una passione, non costringeteci a farlo.
Giovanni Cananzi
TRACCE DI RINASCIMENTO
Capitolo primo
La strada che dalla Romagna porta fino a Gubbio, l’abbiamo
percorsa chissà quante volte. Voglio perciò proporvi alcune
tappe, per un approccio garbato, eppure spero interessante,
all’arte e, in particolare, alla pittura. Non sono un esperto,
perciò vi chiedo di perdonarmi, se trovate velleitari questi suggerimenti. D’altra parte ritengo che non sia necessario avere
titoli accademici per godere delle cose belle, così come non
occorre la laurea per assaporare del buon cibo, né aver dimestichezza col conservatorio per apprezzare la musica. Il palato
estetico, tuttavia, si può affinare col tempo e la frequentazione: così sono cominciate le mie avventure nel Rinascimento.
Vi prego allora di seguirmi, alla scoperta di mete meno conosciute e però ricche di storia e di fascino. Intendo fornirvi
alcuni punti di repere per costruire insieme una anatomia del
territorio, basata come dicevo, prevalentemente sulla pittura.
Il primo punto di riferimento è la città di Fano, dove incontriamo, vicine fra loro, e a poca distanza dalla piazza principale, la
chiesa di Santa Maria Nuova, la pinacoteca di Sant’Agostino
e la chiesa di San Tommaso Apostolo. Santa Maria Nuova si
annuncia con un armonioso portico cinquecentesco e un magnifico portale di fine Quattrocento. Al suo interno conserva
due dipinti del Perugino: L’Annunciazione (1498) e Madonna
in trono con il Bambino e Santi (1497) che presenta nella lunetta una notevole Pietà. Alla base del dipinto è invece collocata una Predella, ove sono raffigurate le Storie della Vergine:
in questi piccoli e preziosi riquadri - un vero e proprio album di
figurine di quei tempi - qualcuno ha riconosciuto la mano del
giovane Raffaello, che di Pietro Vannucci - detto il Perugino fu allievo. Peccato per la scarsa illuminazione e per la luce al
neon che incombe sulla predella. Un altro notevole dipinto è
La Visitazione (1488-1490) di Giovanni Santi, pittore di buona forza, probabilmente famoso soprattutto perché padre di
Raffaello. Anche gli stalli intarsiati del coro meritano d’essere
ammirati: sono stati ricomposti dopo che le truppe tedesche
in ritirata, avendo minato e fatto saltare questo, e quasi tutti
i campanili di Fano, inflissero danni anche all’abside e agli
scranni. Alla fine è importante notare che la pausa di chiusu-
19
Medici ma son solo
ra della chiesa, dura dalle ore 12 alle 16.30,
circa. Tornando alla pittura, per conoscere
meglio il Perugino, dovrete recarvi almeno al
Museo Nazionale dell’Umbria o al Collegio del
Cambio a Perugia, mete famose e ricche di
tesori, cui accenno soltanto, perché lontane
dagli scopi di questa breve rassegna dedicata
alla scoperta di appartati gioielli. Proseguiamo perciò con una visita alla Pinacoteca di
San Domenico che, da qualche anno, grazie
alla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano,
offre al pubblico l’occasione di apprezzare
pregevoli opere pittoriche, fra le quali un posto di rilievo occupa Lo sposalizio della Vergine di Giovanni Francesco Barbieri, detto il
Guercino. L’ingresso alla mostra è gratuito,
ma l’esposizione è aperta solo il sabato pomeriggio e la domenica mattina. Infine, nella
chiesetta di San Tommaso Apostolo, troviamo
una bella pala di Giuliano Persciutti, autore
del Cinquecento che incontreremo di nuovo
più avanti, sulla nostra strada. Poco distante sorge un altro piccolo scrigno: la chiesa di
San Pietro in Valle che, al momento in cui scrivo, è chiusa per restauri (fino a luglio 2012,
secondo il cartello esposto a fianco del portale). La sua nuda facciata in mattoni prospetta sulla via delle tombe Malatestiane, che ci
aspettano quindi a pochi metri. Ci rimettiamo
in cammino sulla superstrada, raggiungendo
in breve tempo Fossombrone, l’antica Forum
Sempronii. Sabato e domenica, dalle 16 alle
19, si può visitare gratuitamente la chiesa
secentesca di San Filippo: qui un tripudio di
stucchi e interessanti dipinti di autori locali,
come Guerrieri, Ridolfi e Lapis, meritano una
sosta piacevole e festosa per gli occhi. Termina così la prima parte del racconto. Ma la
strada prosegue senza interruzioni verso altre sorprendenti meraviglie che “abitano” a
pochi passi da casa nostra.
Storia
della Medicina
Fiction Iano Planco
Inizia con questo numero del rinnovato «Notiziario» una rubrica voluta dal nuovo Direttore responsabile, a cui va l’augurio
di portare a termine con l’entusiasmo che ha subito dimostrato la fatica appena iniziata. Come ormai ben sanno i lettori
del «Notiziario», già dal 1993 l’Ordine dei Medici Chirurghi e
degli Odontoiatri della Provincia di Rimini è stato intitolato al
medico concittadino Giovanni Bianchi (1693-1775), meglio
noto con lo pseudonimo di Ianus Plancus. Su di lui chi scrive
ha già detto e pubblicato molto; nonostante ciò, molte sono le
carte e gli appunti che giacciono incompleti o inediti nei suoi
cassetti. È per questo che si è pensato di pubblicare alcuni
episodi – minori ma ugualmente interessanti – che ci svelano
un Planco più “privato” ma forse anche più “vero”, allineandoli a formare una sorta di fiction che non ha nulla da invidiare a
quella televisiva o narrativa. Buon divertimento...
Pietro Perugino
“L’Annunciazione”
Chiesa di Santa Maria Nuova, Fano
Particolare della predella con storie della
Vergine attribuite al giovane Raffaello.
Chiesa di Santa Maria Nuova, Fano
8 luglio 1742: da quasi un anno Giovanni Bianchi si trova in
Toscana, a ricoprire la cattedra di anatomia umana all’università di Siena, e da più di due settimane è a Firenze, città nella
quale si reca assai spesso – nei periodi di “vacanza” accademica – per sfuggire all’ostile e opprimente ambiente culturale
senese. Dopo essere stato a pranzo in Palazzo Vecchio con alcuni gentiluomini fiorentini presso uno dei maggiori esponenti
del Granducato, il conte di Richecourt, e dopo aver a lungo
discusso con loro su vari argomenti, il medico riminese rientra nella casa in cui era ospitato per schiacciare il consueto
sonnellino pomeridiano: «ma – scrive il Planco nei suoi diari di
viaggio – non potei prendere sonno, a cagione dell’avere preso la mattina il Cioccolatte, e poi il Caffè, ed anche dall’aver
io discorso molto, il che tutto mi suole impedire il sonno, il
quale anche mi veniva impedito in Casa dal romore che facevano intorno due Giovani che avevano soffocazioni d’Utero». Il
trambusto causato da una di quelle giovani donne, che Bian-
Luigi Casadei
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21
Storia della Medicina
chi definisce «travagliata da insulti isterici», gli
impedisce di dormire anche la notte seguente: evidentemente seccato dall’accaduto, ma
anche ligio alla sua professione di medico, la
mattina successiva fa praticare alla malcapitata – non sappiamo se con successo – un
salasso terapeutico. Non mancando di sottolineare, con il solito sarcasmo, «che i Cirusici
di Firenze non sono gran fatto più bravi» di
quelli dell’odiata Siena.
La diagnosi e la singolare terapia prescritta
dal medico riminese denotano l’arretratezza
delle conoscenze mediche ancora in pieno
Settecento: il termine “isteria” risale addirittura a Ippocrate (ca. 460-375 a.C.) e deriva
dal vocabolo greco hystera che significa “utero”. Il grande medico greco credeva infatti
che questa malattia – tipicamente femminile
e caratterizzata da sintomi psichici somatoformi e dissociativi – derivasse dalla migrazione dell’utero all’interno del corpo della
donna. L’immagine dell’utero «vagante» è
resa esplicita in un celebre passo del Timeo
di Platone: «nelle donne la cosiddetta matrice
o utero è in loro come un animale desideroso di fare figli, che, quando rimane sterile per
molto tempo dopo la stagione favorevole, soffre dure pene, ed errando per ogni dove per
tutto il corpo e ostruendo i passaggi dell’aria
e impedendo il respiro, getta il corpo nelle più
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gravi angosce e provoca altre malattie di ogni
specie». L’utero può quindi spostarsi dalla
sua sede verso vari organi o parti del corpo
(e talvolta in basso fino a totale fuoriuscita),
determinando soffocamento: si credeva infatti che il corpo femminile fosse compreso
fra due bocche (stómata), quella dell’utero e
quella che parla, fra loro collegate da un unico canale attraverso il quale passava l’aria.
Sempre secondo questa concezione la “cavata di sangue” o salasso avrebbe dovuto ristabilire l’equilibrio degli umori alterato dallo
spostamento uterino all’interno del corpo.
Appartiene allo stesso periodo fiorentino (dal
23 giugno al 23 settembre 1742) una nota
manoscritta in cui il Bianchi registra puntigliosamente tutte le spese effettuate. Fra le numerose voci – che comprendono gli esborsi
per l’acquisto di biancheria e capi d’abbigliamento, carta da lettere, libri e medaglie ma
anche per la lavandaia, il sarto e il calzolaio –
compaiono anche particolari che rivelano un
Planco più “intimo”, come i pagamenti per la
rasatura della barba (effettuata di solito ogni
tre o quattro giorni), l’acconciatura dei capelli
e l’acquisto (il 17 settembre) di lenti da vista,
indizio questo di una probabile incipiente presbiopia.
Stefano De Carolis
Scuola di
Etica Medica
SCUOLA DI ETICA MEDICA: 1° INCONTRO DEL
COMITATO SCIENTIFICO
La prima seduta del Comitato Scientifico della Scuola di Etica Medica si è svolta sabato 3
marzo, presieduta dal Dott. Massimo Montesi.
I componenti del Comitato si sono confrontati
su organizzazione e programmi della scuola.
Accogliendo la proposta del Dott. Montesi si è
convenuto, per questo primo anno, di programmare due Convegni - in Maggio e in Ottobre/
Novembre - con relatori autorevoli di livello nazionale, aperti agli iscritti e ai rappresentanti
delle associazioni dei cittadini. Tra i due eventi, all’inizio dell’autunno, si svolgerà un corso
vero e proprio di “Introduzione alla bioetica”
articolato presumibilmente in sei sabati. I convegni e il corso comporteranno un impegno di
circa 50 ore che assicurerà una quantità importante di crediti ECM. Il numero di parteci-
panti al corso è fissato in 30. è prevista una
quota di iscrizione praticamente simbolica.
Verrà data priorità agli iscritti del nostro Ordine
secondo la cronologia di arrivo delle domande. Eventuali iscrizioni di Colleghi di altri Ordini
verranno accettate in caso di posti non ricoperti da nostri iscritti. Si è inoltre convenuto di
valorizzare le competenze locali nella scelta di
relatori e docenti per cui i Colleghi che ritengano di possedere tali competenze sono invitati
ad inviare il proprio curriculum che verrà sottoposto alla valutazione del Comitato Scientifico.
Il 12 Maggio è fissato il primo dei due convegni
inseriti nel programma del primo anno della
Scuola, sul tema “La Sanità tra Cura ed Economia” (vedi programma).
SABATO 12 MAGGIO 2012 ore 9.00
CENTRO CONGRESSI SGR Rimini - Via Chiabrera, 34
LA SANITÀ TRA CURA ED ECONOMIA
Moderatore Ore 9.00
Ore 9.10 Ore 9.30
Ore 10.15
Ore 11.00
Ore 11.30
Ore 12.30
Dott.ssa EVA ANTONIOTTI, Giornalista QuotidianoSanita.it
Saluto ai presenti del Dott. MAURIZIO GROSSI
Presidente Omceo Rimini
Breve riflessione del Dott. CARLO LUSENTI
Assessore alla Sanità Regione Emilia Romagna
Le ragioni dell’economia e l’equità: la percezione dei cittadini
Dott.ssa KETTY VACCARO
Responsabile Settore Welfare, CENSIS
Il Sistema Salute: principi, valori e sostenibilità economica
Prof.ssa NERINA DIRINDIN
Docente di Economia Sanitaria, Università di Torino
Il Medico nella innovazione sostenibile del Sistema Salute
Dott. AMEDEO BIANCO
Presidente FNOMCeO, Roma
Tavola rotonda: Dott. Carlo Lusenti, Dott. Amedeo Bianco,
Prof.ssa Nerina Dirindin, Dott. Marcello Tonini, Dott.ssa Ketty Vaccaro,
Sig.ra Marta Corti, Dott. Maurizio Grossi
Conclusione dei lavori e colazione
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Scuola di Etica Medica
LA PROFESSIONE MEDICA TRA ETICA,
BIOETICA E DEONTOLOGIA
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L’immagine dell’isola di Kos e
del suo illustre figlio, Ippocrate, hanno aleggiato sulla sala
del Centro Congressi SGR di
Rimini per l’intera mattinata
del 3 dicembre u.s., in cui è
stata presentata la neocostituita Scuola di Etica Medica,
patrocinata dall’Ordine dei
Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia.
Il convegno, moderato dal
Dott. Massimo Ferrari, responsabile dell’URP dell’AUSL
di Rimini, ha visto succedersi nelle relazioni figure mediche di altissimo profilo quali il Dott.
Amedeo Bianco, Presidente Nazionale FNOMCeO, il Prof. Sandro
Spinsanti, noto ed eccellente bioeticista e il Prof. Sergio Stefoni,
Preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Bologna.
Il Presidente dell’Ordine di Rimini, Dott. Maurizio Grossi ha indirizzato il saluto alle autorità presenti, fra cui il Sindaco di Rimini
Andrea Gnassi; ha fatto seguito la presentazione della Scuola di
Etica Medica tenuta dal Consigliere dell’Ordine, Dott. Melchisede
Bartolomei.
Il Documento di Kos rappresenta la vera Carta europea dei principi etici in medicina, come ha magistralmente illustrato Amedeo
Bianco, il quale ha passato in rassegna i sedici principi che hanno
raccolto il corpus delle disposizioni dell’etica condivisa e la loro
lunga, e spesso non semplice, gestazione normativa.
Nella Carta viene rimarcato l’obbligo del medico ad agire in scienza e coscienza unicamente per il bene del paziente, senza alcuna
discriminazione (art. 1 e 2), il tutto nel rispetto della libertà di scelta e dell’autonomia morale e decisionale del malato stesso (art. 9
e 13), passando attraverso l’importanza del consenso informato
e dell’uso di “coscienza, dignità ed indipendenza” nell’esercizio
della pratica medica.
Alla domanda «Quale etica per il XXI secolo?» ha cercato di fornire
una risposta Sandro Spinsanti, con un intervento brillante e ben
documentato, partito dalla disamina estetica del noto dipinto del
pittore ottocentesco riminese Francesco Brici “Medici riminesi”, in
Scuola di Etica Medica
cui rappresenta sette medici cittadini, omogenei per aspetto e comportamento (etica medica condivisa), a indicare una chiara uniformità
estetica e comportamentale.
Le regole che definiscono la “buona medicina”
sono cambiate ed evolute con l’evoluzione del
tempo e della società; e, sostanzialmente, si
possono raggruppare in tre grandi tipologie: leggi (regole giuridiche) - codici deontologici regole etiche.
Le regole dell’etica si sono modificate progressivamente e ora sono essenzialmente rivolte
alla definizione del rapporto medico/paziente,
definendo così un’etica sostantiva (bontà o
meno della scelta decisionale) e un’etica procedurale (a chi compete l’onere delle decisioni).
Il modello one up/one down che caratterizzava la medicina tradizionale, di tipo paternalistico, senza bisogno di alcun consenso da parte dell’ammalato, mentre il medico decideva
secondo scienza e coscienza, lascia via via il
posto ad una interpretazione maggiormente
basata sulla integrità personale del professionista sanitario, scevro il più possibile dalla presenza di conflitti di interesse nei diversi settori
della costellazione sanitaria, ma spesso condizionato da valutazioni di ordine economicobudgettistico. I conflitti di interesse possono
evidenziarsi sia nella pratica sanitaria routinaria che nell’ambito dell’educazione sanitaria,
giungendo a fenomeni di disease mongering
(inventando finti malati) o di epidemiologia
creativa (definendo come patologiche situazioni che in realtà non sono tali). La medicina
basata esclusivamente al versante economico-finanziario della sanità, unicamente con
un’ottica budgettistica, è destinata a non fornire una risposta valida ai bisogni di salute dei
cittadini, spostando l’effetto paternalistico dal
rapporto medico/paziente a quello stato/utente, con un approccio similpoliziesco alle problematiche sanitarie. Del resto, anche un’ottica di
tipo neoliberistico-mercantile, trasformando il
ruolo del paziente in cliente, non appare idonea a produrre effetti positivi sulla domanda
di salute. Presumibilmente un “paternalismo
libertario”, che preservi la libertà di scelta ed
azione dei diversi attori, potrebbe permettere
il raggiungimento di obiettivi validi in un’ottica
di alleanza terapeutica condivisa. Dopo tale
panoramica, ampia ed esaustiva, su passato e
futuro dell’etica medica ha concluso l’iter congressuale il Prof. Sergio Stefoni, Preside della
Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università
di Bologna, il quale ha sottolineato la necessità dell’approccio etico in medicina onde evitare l’autoreferenzialità del comportamento medico e l’importanza dell’inserimento dell’etica
nel corso degli studi medici, onde indurre comportamenti adeguati nella pratica quotidiana,
nella soluzione dei grandi problemi e nell’utilizzo ottimale delle risorse. Ha inoltre rimarcato
la complessità delle problematiche coinvolte e
la necessità dell’insegnamento etico-comportamentale nell’iter formativo del medico.
Gli interventi di molti dei convenuti, con quesiti e proposte di attualità e interesse, hanno
concluso degnamente la mattinata ed hanno
rappresentato il migliore viatico per l’istituenda Scuola di Formazione di Etica e Deontologia Medica promossa dall’Ordine dei Medici
Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di
Rimini, di certo nata sotto i migliori auspici.
Maurizio Della Marchina
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Recensioni
TEO BRAGAGNA, MEDICO E ARTISTA
Avevamo una capanna indiana
fatta di canne e di stracci
era il sogno americano dei sioux.
Eravamo a cavallo
e parlavamo il dialetto
nelle praterie del Sud Dakota.
Il cielo era sempre terso
e sembrava non piovere mai
qui in piazza del gazometro.
Teo Bragagna, medico odontoiatra, poeta e pittore è nato a
Cattolica nel 1951 e vive a Tavullia.
I suoi versi sono di recente apparsi sull’ultimo numero di Almanacco dello specchio 2010-2011, prestigiosa pubblicazione della Mondadori. Qui i versi di Teo sono inseriti accanto a quelli di importanti Autori, alcuni dei quali figurano tra i
membri della Accademia di Svezia che selezionano i candidati e assegnano il Nobel per la Letteratura.
Nell’Almanacco trovano posto tredici suoi componimenti che
raccontano il tempo in cui, nel gioco, fantasia e realtà si fondevano fino a trasformare in praterie i campi e il sogno americano, i pellerossa e i cavalli erano evocati parlando in dialetto.
E poi il cielo terso che inonda di luce i ricordi, la voglia di fuga,
il sussulto dell’amore, il ricordo amorevole del padre e della
madre in un sottofondo di suoni in cui la cascata d’acqua del
lavatoio si fonde con l’urlo del treno, con lo scalpitio dei cavalli o col suono di un’ambulanza che si trasforma in musica di
violini diffusa da un vecchio grammofono.
Oltre ai versi contenuti nell’Almanacco, Teo Bragagna ha pubblicato i volumi: “L’apprendista” Maggioli Editore Rimini 1982;
“Nel deserto del sogno” Editore Cappelli Bologna 1984; “Neve
e conchiglie” Editore Antico Mercato 1989; “Amori variabili”
Editore Antico Mercato 1996; “Stelle Indocili” Lietocolle Editore 2007.
La sua produzione artistica non si limita alla letteratura: Teo
è anche pittore dal segno deciso e incisivo, ha partecipato a
numerose mostre collettive e mostre mercato ed esposto le
sue opere in mostre personali in Italia e all’estero (Palazzo
del Turismo Riccione 1996; Galleria Modigliani Milano 1997;
Musei Comunali Bologna Galleria Fiorile 1999; Libreria Luisè
Rimini 1999; Galleria Ponte Rosso Milano 2000; Sala degli
Archi Rimini 2001; Art Basel eventi collaterali Miami Florida
2005; Caffè Giubbe Rosse Firenze 2008; Galleria La telaccia
Roma 2010).
Mauro Giovanardi
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Corsi, convegni,
congressi, attività
culturali
XVII CONGRESSO NAZIONALE FADOI (Federazione Associazioni Dirigenti Ospedalieri Internisti)
5-8 maggio 2012 – Palacongressi di Rimini
Per informazioni: Segreteria organizzativa Planning Congressi Srl - tel. 051.300100
RISK MANAGEMENT DEL PAZIENTE DIABETICO DI TIPO 2
3 e 31 maggio 2012 – Sala Riunioni Ordine dei Medici di Rimini
Per informazioni: Segreteria organizzativa tel. 059.350201
LA DISCRIMINAZIONE MASCHILE NELLA SALUTE RIPRODUTTIVA: STRATEGIE DI INTERVENTO
26 maggio 2012 – SGR Congressi di Rimini
Per informazioni: Segreteria organizzativa U.O. Urologia Ospedale Infermi Rimini - tel. 0541.705487
VIII CONGRESSO NAZIONALE SIMEU (Società Italiana Medicina D’Emergenza e Urgenza)
18-21 ottobre 2012 – Palacongressi di Rimini
Per informazioni: Segreteria organizzativa tel. 0541.305811
Presso la Segreteria dell’Ordine sono disponibili i programmi degli eventi
UNA PASSEGGIATA DI SALUTE
Sempre più spesso, la letteratura scientifica
evidenzia i numerosi benefici che derivano
da uno stile di vita attivo. Diverse prove
confermerebbero come l’attività fisica
rappresenti un fattore in grado sia di migliorare
la qualità della vita, che di prevenire molte
patologie croniche. Per fare un esempio,
è stata riscontrata una notevole riduzione
della mortalità derivante da patologie
cardiovascolari, legate ad obesità, diabete e
osteoporosi. L’attività fisica diminuisce il rischio
di sviluppare talune neoplasie, come il cancro
del colon e della mammella, e mostra di avere
effetti positivi anche sulla depressione. I livelli di
attività fisica raccomandati variano a seconda di
alcuni parametri, quali l’età e lo stato di salute.
Per un adulto, l’OMS raccomanda di praticare
almeno trenta minuti di attività fisica moderata
al giorno, per cinque volte alla settimana.
Detto altrimenti, bisognerebbe percorrere
quotidianamente almeno cinquemila passi,
ossia circa tre chilometri.
Dal marzo 2008, esiste a Rimini “La Pedivella”, Associazione Sportiva Dilettantistica. Questa organizzazione propone, fra i vari progetti,
un’iniziativa denominata “Camminate!!! Per
Piacere”, finalizzata a diffondere la cultura
del camminare. Tutti i martedì e venerdì, alle
nove di sera, un gruppo di persone s’incontra
per camminare lungo un percorso urbano prestabilito, ciclabile o pedonale. Il punto di ritrovo e l’itinerario, ivi incluso il relativo grado di
difficoltà, sono sempre rintracciabili sul sito
internet www.lapedivella.com. Si formano interminabili processioni, composte da decine di
persone, sempre allegre, che transitano lungo
le vie della città, lungo la ciclabile del Marecchia, nei parchi, a Marina Centro, attraverso
paesaggi unici e suggestivi specialmente nelle ore notturne. Camminare è in primo luogo
una forma ideale di esercizio fisico, semplice,
accessibile e soprattutto economica, in altre
parole assolutamente democratica. In breve,
camminare fa bene al portafoglio del singolo
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Corsi, convegni, congressi e attività culturali
e al bilancio del Sistema Sanitario Nazionale.
L’OMS definisce la salute come completo stato di benessere fisico, psicologico e sociale.
Ai medici è quindi affidato il compito non solo
di curare, ma anche di prevenire, informare,
sensibilizzare, nonché di promuovere comportamenti sani ed orientati al benessere. Far
conoscere questa esperienza con ottimistico
counseling è un’opportunità che ci viene fornita da un gruppo di volontariato, alle cui iniziative hanno partecipato, negli anni passati,
numerosi colleghi e amici.
In aggiunta a tutto quanto precede, “La Pedivella” organizza anche camminate con “i
bastoncini” (i.e. il Nordic Walking). Lo slogan
è “Camminare fa bene, camminare bene fa
meglio”. Ci si ritrova al Porto di Rimini, Piazzale
Boscovich, il giovedì sera e la domenica mattina. Il Nordic Walking, in costante diffusione
in tutto il mondo, è un nuovo modo di praticare lo sport e il movimento. Viene considerato dagli esperti una delle attività sportive più
complete in assoluto. È inoltre indicata anche
per soggetti in sovrappeso o con problemi fisici alla schiena, poiché costituisce un tipo di
allenamento c.d. non-impact. Ideale quindi per
persone non sportive o poco allenate. Da ultimo, l’utilizzo di specifici bastoncini abbassa
in maniera notevole la percezione della fatica,
circostanza che consente di poter effettuare
un’attività più intensa e prolungata.
Sulla scorta dell’esperienza appena descritta,
si potrebbe proporre al Comune e all’Ausl di
Rimini di organizzare gruppi di cammino. Un
eventuale progetto in questo senso andrebbe
a diffondere, a tutti i livelli, una sana abitudine,
consoliderebbe un legame più profondo verso
la propria città e valorizzerebbe numerose opportunità di socializzazione, rendendole di fatto fruibili.
Simpatica provocazione sarebbe quella di suggerire al nostro Direttore Generale “un corso
di aggiornamento obbligatorio”, un sabato
mattina, per tutti i medici, in tuta, con o senza
bastoncini, per dare l’esempio e promuovere
la filosofia del camminare, ottima cura per
persone sempre più “ammalate” di pigrizia. A
volte, piccole cose possono produrre grandi risultati… Tentar non nuoce!
Melchisede Bartolomei
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TORNEO DI TENNIS
•Domenica 27 maggio 2012 si terrà la dodicesima edizione del torneo di tennis doppio giallo
misto Trofeo Esculapio, riservato agli iscritti all’Ordine di Rimini e agli Informatori Scientifici del
Farmaco. Appuntamento sui campi del Circolo Tennis Cerri di Cattolica, via Donizetti 111, tel.
0541 967558. Punzonatura dei concorrenti ore 14.00. Inizio incontri ore 14.30.
Info e iscrizioni Dott. Giorgio Gerboni (mob 338 8407235) o Dott. Guido Carlotti (mob 335 7941241).
Ricordando
i colleghi
DOTT. LINO RINALDI
(16/12/1921 – 26/11/2011)
Nato nel piccolo paese francese di Algrange al confine con
il Granducato di Lussemburgo, il 16 dicembre del 1921, secondogenito di Egildo Rinaldi e Angela Simoncini, ha vissuto
la prima infanzia in anni difficili, poichè il padre era emigrato
da Sartiano di Novafeltria per lavorare nelle locali miniere di
carbone. Dopo una decina di anni, con il miglioramento delle
condizioni di vita in Italia, la famiglia rientrò a Novafeltria. Studiò prima presso il Seminario di Pennabilli e poi a Bologna nel
Collegio di San Domenico, svolgendo l’attività di tutore per potersi permettere la retta. La seconda guerra mondiale fece da
cupo sfondo al corso di laurea in medicina e chirurgia. Dopo
la laurea iniziò la carriera di medico condotto a Serravalle di
Carda e poi ad Apecchio, piccoli paesi alle falde del Monte
Nerone. Ancora oggi, quando visitiamo quelle zone, non è raro
incontrare anziani pazienti che ricordano quei lontani anni e
quel giovane dottore che, nei primi anni, visitava gli abitanti di
quelle lontane e sperdute case a dorso d’asino o nei casi fortunati a cavallo; salvo negli ultimi anni scorazzare a bordo di
una “fiammante” Jeep, regalo degli alleati, che quasi sempre
finiva impantanata sul greto di qualche torrente o nel fango
che allora imperava nei tratturi. A Roma conseguì la specializzazione in odontoiatria e protesi dentaria e in seguito si trasferì a Rimini. Qui aprì il suo studio dentistico dove tuttora,
noi figli, continuiamo l’attività di dentisti. Nostro padre ha continuato a frequentare giornalmente lo studio fino agli ultimi
giorni della sua vita. È stato il padre che noi figli speriamo di
poter essere per i nostri e marito affettuoso e devoto. Lascia
a tutti quelli che l’hanno conosciuto un ricordo di umanità e
gentilezza d’animo e di grande generosità. Gli ultimi suoi pensieri sono stati rivolti agli amatissimi nipoti Giovanni Maria,
Pier Francesco e alla nipotina Giulia, che purtroppo non ha
fatto in tempo a vedere perché non ancora nata.
Riccardo e Roberto Rinaldi
BENVENUTO MATTEO
•Felicitazioni alla nostra segretaria Elisa, neomamma del piccolo Matteo!
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Variazione agli Albi
Variazioni agli Albi
Delibera Consiglio Direttivo seduta del 12 dicembre 2011
Iscrizione ALBO MEDICI CHIRURGHI
Dott. PASTORI Massimiliano Cristian
Dott.ssa RAFFAELLI Giorgia
Dott. BELLANTONI Rocco
Cancellazione ALBO MEDICI CHIRURGHI
Dott. BOLOGNINI Mario
Dott. RINALDI Lino
Dott. SPINA Alessandro
Iscrizione ALBO ODONTOIATRI
Dott.ssa SERGIO Concetta
Cancellazione ALBO ODONTOIATRI
Dott. RINALDI Lino
Dott. SPINA Alessandro
trasferimento da Roma
trasferimento da Forlì Cesena
trasferimento da Reggio Calabria
di Cattolica
decesso
di Rimini
trasferimento da Reggio Emilia
decesso
di Rimini
Iscritti Albo Medici Chirurghi nr. 1740 - Albo Odontoiatri nr. 345
Delibera Consiglio Direttivo seduta del 23 gennaio 2012
Iscrizione ALBO MEDICI CHIRURGHI
Dott.ssa CAUSHOLLI Irida
Dott. DE ROSSI Ermenegildo Federico
Dott.ssa RADASAN Irena
Iscrizione ALBO ODONTOIATRI
Dott.ssa MARCHI Sofia
Dott. PRUCCOLI Andrea
Dott. DE ROSSI Ermenegildo Federico
Reiscrizione ALBO ODONTOIATRI
Dott. D’INTINO Luigi Nulla osta al trasferimento
Dott.ssa CANAZZA Lorena
Dott.ssa MAGGIORE Simona
Cancellazione ALBO MEDICI CHIRURGHI
Dott. FALCIONI Fulvio
Dott. GUALTIERI Andrea
Dott.ssa CANAZZA Lorena
Cancellazione ALBO ODONTOIATRI
Dott. MATASSONI Giorgio
Dott. SAMORANI Domenico
di Rimini
trasferimento da Roma
trasferimento da Torino
di Rimini
di Rimini
trasferimento da Roma
di Santarcangelo di Romagna
a Milano
a Parma
di Rimini
di Borgo Maggiore (RSM)
trasferimento a Milano
di Rimini
di Rimini
Iscritti Albo Medici Chirurghi nr. 1740 - Albo Odontoiatri nr. 347
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Delibera Consiglio Direttivo seduta del 27 febbraio 2012
Iscrizione ALBO MEDICI CHIRURGHI
Dott.ssa BARZOTTI Eleonora
Dott.ssa CERNI Angelica
Dott.ssa CORAZZI Valentina
Dott.ssa FAZIO Daniela
Dott.ssa FORLANI Ludovica
Dott. FORLIVESI Stefano
Dott.ssa MANCINI Michela
Dott.ssa MARCHEGGIANI Michela
Dott.ssa MENGHI Viola
Dott. ORSINI Emanuele Dott.ssa PAZZAGLIA Laura
Dott. PUKA Orion
Dott.ssa RASTELLI Claudia
Dott. RINGHILESCU Maria
Dott.ssa SERRA Eleonora
Dott. VANDI Giacomo
Nulla osta al trasferimento
Dott.ssa CASTIGLIONI Laura
Dott. GARGIULO Mauro
Cancellazione ALBO MEDICI CHIRURGHI
Dott. CAMPIDELLI Orlando
Dott.ssa CASTIGLIONI Laura
Dott. GARGIULO Mauro
Dott. PANTAZOPOULOS Pantazis
di Misano Adriatico
di Cattolica
di Coriano
di Rimini
di Rimini
di Rimini
di Riccione
di Cattolica
di Rimini
di Morciano di Romagna
di Riccione
di Rimini
di Rimini
di Rimini
di Talamello
di San Giovanni in Marignano
a Bologna
a Bologna
decesso
trasferimento a Bologna
trasferimento a Bologna
morosità e irreperibilità
Isctitti Albo Medici Chirurghi nr. 1752 - Albo Odontoiatri nr. 347
Delibera Consiglio Direttivo seduta del 26 marzo 2012
Iscrizione ALBO MEDICI CHIRURGHI
Dott.ssa BARTOLINI Laura
Dott. ssa CAPELLI Susanna
Dott. ssa DE LUIGI Nicoletta
Dott. FANTINI Enrico
Dott. ssa GIANNINI Giulia
Dott. PAPINI Francesco
Dott. PIRETTI Luca
Dott. RABITTI Stefano Dott. SANTORO Stefano Iscrizione ALBO ODONTOIATRI
Dott. GERVASONI Fabio
Nulla osta al trasferimento
Dott. BARBERINI Francesco
Cancellazione ALBO MEDICI CHIRURGHI
Dott. BARBERINI Francesco
Dott.ssa MAGGIORE Simona
di Cattolica
di Rimini
di San Marino
di Riccione
di Pennabilli
di Rimini
di San Giovanni in Marignano
di Rimini
di Coriano
trasferimento da Milano
trasferimento a Bologna
trasferimento a Bologna
trasferimento a Parma
Iscritti Albo Medici Chirurghi nr. 1759 - Albo Odontoiatri nr. 348
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Finito di stampare nel mese di aprile 2012