CIPOMO/GIORDANO: “NECESSARIO ABBATTERE I CONFINI TRA ASSISTENZA SANITARIA E SOCIO ASSISTENZIALE” E’ quanto emerso dai lavori del Convegno “Cure simultanee in oncologia 2014- L’evoluzione dell’esperienza in Lombardia” COMUNICATO STAMPA Milano, 14 novembre 2014 – “ E’ importante superare i confini tra cura attiva e palliativa; è necessario abbattere il confine tra assistenza sanitaria e socio assistenziale e per questo è bene che si creino sempre più sinergie tra gli Assessorati Sanità e Famiglia”, è quanto ha dichiarato Monica Giordano Coordinatore CIPOMO Lombardia e Direttore DIPO- A.O. Sant’Anna, Como commentando i lavori del Convegno “Cure simultanee in oncologia 2014-L’evoluzione delle esperienze in Lombardia” organizzato da CIPOMOCollegio Italiano Primari Oncologi Medici Ospedalieri – in collaborazione con Regione Lombardia. “Dobbiamo sempre più tenere presente com’è cambiato l’assetto sociale, familiare, le stesse abitazioni. Va bene la deospedalizzazione, ma dobbiamo sempre più dare un concreto aiuto alle famiglie per occuparsi dei loro cari in maniera adeguata” Per Giovanni Ucci già Coordinatore CIPOMO Lombardia –organizzatore dell’evento – e Direttore del Dipartimento Oncologico A.O. della Provincia di Lodi – ”Oggi abbiamo discusso delle tre reti attualmente attive in Lombardia: oncologica, ematologica e cure palliative. E’ necessario puntare sempre più su fattive sinergie tra queste reti per la migliore gestione del paziente in stato avanzato. La Lombardia si presenta come punta avanzata comparandola con altre Regioni che non si sono ancora attivate su questi aspetti. E’ bene che si consideri sempre come il passaggio da malato oncologico attivo a terminale è un continuo che necessita di essere gestito senza interruzioni; in caso contrario si possono arrecare dei danni al paziente. Regione Lombardia asseconda e supporta questo impegno sinergico tra reti e professionisti in una logica di sussidiarietà “ Nei suoi saluti introduttivi Walter Bergamaschi – Direttore Generale Assessorato Sanità Regione Lombardia – ha ricordato come Regione Lombardia consideri strategico “il problema della presa in carico del paziente cronico con un percorso acuto e accompagnato. L’impegno di Regione Lombardia è volto alla costruzione di comunità professionali, alla definizione di percorsi all’interno delle Reti. E’ importante che i professionisti si parlino. Il nostro obiettivo è di pensare le Reti dal punto di vista del governo e gestionale studiando le migliori modalità a livello di sistema per accompagnare questo impegno. Le Reti devono essere sempre più individuate da un lato come il braccio tecnico di Regione, dall’altro come generatori di opportunità a favore dei pazienti e delle famiglie. La strada da perseguire è quindi il fare rete e l’integrazione tra professionisti”. Giovanni Daverio – Direttore Generale Assessorato Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato Regione Lombardia – ha rimarcato come “l’asse di cura si stia spostando verso il territorio. Sono tre i punti fondamentali su cui operare: prossimità (alla persona e alle famiglie), presa in carico (garantendo una valutazione specifica del bisogno) e continuità di percorso (garantendo continuità, professionalità e risorse)” Rivolgendosi ai presenti Daverio ha indicato come “la vostra azione è paradigmatica e da parte nostra indichiamo assoluta disponibilità a percorrere insieme il cammino”. “Oggi è più che mai essenziale guardare al paziente non come a una somma di problemi patologici, ma nella sua integrità. In ambito medico, e soprattutto in oncologia, è assolutamente necessario e urgente un approccio multidisciplinare: Il tumore nella maggior parte dei casi non è una malattia che si risolve con un singolo intervento ma è una malattia che tende a cronicizzare e quindi necessità di un supporto nel lungo tempo che richiede tutta una serie di interventi specialistici che devono essere attuati quanto più precocemente, non soltanto nella fase terminale del paziente ma soprattutto nel momento acuto della diagnosi e dell’intervento sulla patologia oncologica. Nel momento in cui si procede con la cura oncologica specialistica si ha , contemporaneamente, l’insorgere di tutta una serie di altri problemi che - se gestiti sin da subito - permettono al paziente una diversa e migliore qualità di vita, una maggiore efficacia delle cure stesse, una sopravvivenza migliore e la continuità: quando la cronicità della malattia porta a non essere più possibile la gestione del problema oncologico il paziente può essere affidato alle cure palliative con continuità.” – così il Dottor Claudio Verusio - membro direttivo nazionale CIPOMO e Direttore di Struttura Complessa di Oncologia Medica, A.O. Busto Arsizio, P.O. Saronno Per informazioni: Ufficio Stampa Cipomo Edoardo Caprino Tel. 339 5933457 - [email protected] Giuseppina Petrina Tel.3462109524 – [email protected]