Comunicato stampa Imago Urbis, il “cervello archeologico” che

Comunicato stampa
Imago Urbis, il “cervello archeologico” che svela le origini e lo sviluppo di Roma
Il progetto fornirà informazioni puntuali sui resti antichi della città. Obiettivi principali:
agevolare la realizzazione di opere e infrastrutture urbane, creare un museo virtuale di
Roma e del suo territorio
E’ stata denominata Imago Urbis ed è una banca dati nata da una ventennale esperienza
di ricerca finalizzata alla raccolta e alla catalogazione di tutti i dati archeologici relativi
alla città di Roma e al suo territorio nel periodo compreso tra la metà del IX secolo a. C. e
la metà del VI secolo d.C. La significativa attività di ricerca è stata portata avanti dalla
Cattedra di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e romana, facoltà di Scienze
Umanistiche, dell’Università La Sapienza di Roma.
Con il supporto tecnico di Intergraph, è stato possibile creare un sistema GIS all’interno
del quale poter gestire i diversi e numerosi dati disponibili.
In questo modo è possibile capire con precisione come la città e i suoi quartieri si siano
sviluppati nel corso del tempo. Gli scopi sono diversi. Primo fra tutti quello di poter
disporre di uno strumento efficace per la tutela dei Beni Culturali, per la progettazione di
opere e infrastrutture urbane; per esempio, per l’adeguata collocazione delle uscite a cielo
aperto della terza linea della metropolitana romana, evitando l’impatto con i reperti. Un
altro significativo obiettivo vede la progettazione di un percorso didattico-espositivo per
l’offerta al pubblico di un itinerario virtuale nell’Antica Roma.
Il progetto GIS
Il progetto Imago Urbis, sviluppato su piattaforma GIS Intergraph con specifiche
funzionalità, si basa, su una serie di carte archeologiche generate da archivi relazionali
connessi a banche dati grafiche vettoriali e georeferenziate. Alla base dell’analisi
territoriale ci sono le circoscrizioni della città antica (Regiones). Attraverso l’esperienza
dello scavo e l’indagine delle fonti letterarie ed iconografiche, si è giunti alla
rappresentazione di dettaglio dei singoli elementi archeologici e dei vari livelli
informativi (Aree, Complessi, Isolati, Infrastrutture, Limiti delle Regioni Augustee e
Serviane).
Ciascun elemento di dettaglio è stato denominato Unità Topografica ed è stato
rappresentato in relazione alle azioni che lo hanno creato e trasformato. Il sistema
consente, quindi, di ricreare contesti e ricostruire settori del paesaggio urbano antico.
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Le informazioni sono state organizzate in modo tale da permettere una agevole
consultazione dei dati geografici; allo scopo di aumentare la leggibilità e la correlazione
con il contesto territoriale, sono stati inseriti strati cartografici come la cartografia attuale
di Roma rielaborata sia nei contenuti che nella veste grafica, le carte storiche del Lanciani
e del Nolli, la Forma Urbis Marmorea, la Foto aerea, l’idrografia e l’orografia antica e
moderna.
Funzionalità e obiettivi
Lo strato applicativo Web-GIS è costituito da un’applicazione che permette la
navigazione e la consultazione della banca dati. E’ possibile un livello di analisi molto
specifico di ogni dato che risulta, quindi, facile da leggere e da utilizzare. Il flusso di
lavoro prevede la predisposizione di analisi sia di tipo spaziale che alfanumerico e la
possibilità di visualizzare (e stampare) report alfanumerici in formato tabellare.
Con il supporto tecnico della piattaforma Intergraph, il progetto Imago Urbis è, in
definitiva, in grado di permettere:
• la creazione di un metodo di gestione dinamica dei dati archeologici su base Gis
• la realizzazione di un luogo virtuale ove i ricercatori, esperti ed enti pubblici
possano accedere ai dati, ai metodi di analisi e alla ricostruzione dei contesti
urbani e rurali
• la pubblicazione di una larga parte dei dati archeologici sul portale web-gis
consentendo di compensare i problemi tipici di frammentazione e disomogeneità
dell’archiviazione dei dati archeologici
• la creazione di una struttura multidimensionale e moderna di comunicazione
• l’integrazione della ricerca archeologica con gli strumenti informatici al fine di
favorire la massima diffusione della conoscenza storica
• la costituzione di un reale punto di partenza per la diffusione e la condivisione di
diversi tipi di informazioni per promuovere la cooperazione di ricercatori, esperti,
enti pubblici ed aziende private.
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