Progetto Smartgen sul Sole 24 ore del 8.12.2014

annuncio pubblicitario
2 Programmi & Progetti
Eventi
Lunedì 8 dicembre 2014
■■ UNIVERSITÀ DI GENOVA / Ricerca applicata e trasferimento tecnologico della Scuola Politecnica concentrati su temi rilevanti per le aziende
L’Università sostiene l’innovazione per le Pmi
Tra i progetti, microprocessori di prossima generazione, monitoraggio impianti, apparecchi per ipoudenti
P
resso la Scuola Politecnica
dell’Università di Genova
esiste una consolidata attenzione alla ricerca applicata e al trasferimento tecnologico. Essa si
è sviluppata grazie alla capacità
dei suoi ricercatori di indirizzare l’attività di ricerca su temi di
interesse per le aziende; alla loro intraprendenza nell’intercet-
tare contributi partecipando a
bandi con una progettualità efficace; alla capacità di ottenere
cofinanziamenti regionali, ministeriali ed europei. In sintonia con questa propensione alla
ricerca applicata e al trasferimento tecnologico, l’Ateneo di
Genova aveva anche attivato il
programma Uniti, sostenendo
Scheda elettronica Fpga per simulazione architetturale
del progetto Eu Heap nei laboratori Diten
E enti
TERRITORIO
|
ISTITUZIONI
|
Direttore responsabile:
Mattia Losi
IMPRESE
DIN NEWSLETTER
Settimanale
Anno 7 - Numero 63
Lunedì 8 dicembre 2014
Registrazione
Tribunale di Milano
numero 208
del 21 marzo 2005
Realizzazione editoriale
a cura di:
New Business Media Srl
Via Eritrea, 21
20157 Milano
Stampatori:
ll Sole 24 Ore S.p.A.
Via Busto Arsizio, 36
20151 Milano;
Il Sole 24 Ore S.p.A.
Via Tiburtina Valeria;
Km 68,7 - 67061
Agente:
Carsoli (Aq);
AREA MEDIA sas
Stampa Quotidiana
Via Nannetti, 2/e
S.r.l - Via Galileo
40122 Bologna
Galilei, 280/A 40059
Tel.: 051 6492589
Località Fossatone
Fax: 051 5282079
Mail: [email protected] Medicina - (Bo);
la nascita di spin-off. In questa
cornice si inseriscono i progetti
sviluppati dal team del professor Marco Raggio nell’ambito
del dipartimento Diten, dipartimento di Ingegneria navale,
elettrica, elettronica e delle telecomunicazioni.
Importante esempio di collaborazione virtuosa tra Università
e prestigiose aziende europee è
stato il progetto europeo Heap
nel settimo programma quadro, sul quale l’Unione europea
ha investito per la ricerca applicata su architetture per processori di prossima generazione.
“Si è trattato di un progetto
triennale che si è concluso molto positivamente - evidenzia il
professor Raggio, docente di
Strumentazione elettronica e
coordinatore dei Servizi informativi della Scuola Politecnica
- con un contributo europeo
di circa 300 mila euro”. Tra i
partner, l’azienda italo francese
Stmicroelectronics, azienda europea leader mondiale nell’elettronica. Il Consorzio per lo sviluppo del progetto era formato
da quattro soggetti universitari,
tre partner industriali tra i quali
Stm e Thales, e tre Pmi europee. “I risultati del progetto
- specifica il professor Raggio
Villa Cambiaso a Genova, sede della presidenza della Scuola
Politecnica dell’Università di Genova
- sono importanti per gli sviluppi dei microprocessori di
prossima generazione; per supportare algoritmi di codifica
video allo stato dell’arte come
H.265; per molte altre applicazioni, come il riconoscimento
vocale e per la sicurezza, tutte
fondamentali in applicazioni
domotiche. Vedremo applicate
queste tecnologie nei prossimi
anni su smartphone e televisori
ad altissima risoluzione”.
Il progetto europeo Haep aveva
anche l’obiettivo della velocizzazione, del 50-90%, del tempo
di programmazione richiesto
per ottenere implementazioni
parallelizzate di applicazioni sequenziali, mantenendo
inalterata la qualità ottenibile
attraverso più lente e onerose
procedure manuali. Il progetto
doveva inoltre mettere a punto
una struttura open source per
sistemi multi-core su hardware
parallelo e riprogrammabile. “Il
progetto - evidenzia il professor
Raggio -, oltre ad aver dato risultati molto positivi, dà frequenti occasioni di collaborazione con i centri di ricerca Stm
di Agrate e Grenoble. Quest’ultimo è un centro di riferimento
europeo per l’elettronica”.
Il professor Raggio definisce
“molto importanti per sviluppo, crescita e ricaduta occupazionale” anche i progetti regionali Por. Sia pur con un budget
ridotto rispetto a quelli europei,
questi “consentono alle piccole
e medie imprese del territorio
di poter essere coinvolte nella
ricerca e di disporre di risultati
applicabili, attraverso un trasferimento tecnologico rapido e
diretto”. Infatti, le grandi aziende, hanno grandi unità di ricerca e sviluppo e possono sostenere tempi lunghi nel ritorno
degli investimenti sulla ricerca;
al contrario le Pmi hanno bisogno di innovare continuamente
per poter essere competitive.
In questo ambito la vicinanza
tra Università e territorio nel
caso del dipartimento Diten
ha diversi esempi virtuosi. Tra
questi, in partnership con la
società Rgm l’ateneo ha sviluppato un progetto sulle energie
alternative indirizzando l’ottimizzazione di inverter e il relativo sistema di monitoraggio
in rete per impianti fotovoltaici
ed eolici particolarmente compatti.
Un altro progetto ha consentito
il trasferimento di conoscenza
per i sistemi elettronici di risonanza magnetica con la società
Paramed. Un terzo progetto ha
interessato la società Linear,
un’azienda leader nel campo
degli apparecchi per ipoudenti. In questo caso, conclude il
professor Raggio, “l’Università
ha lavorato sulla ottimizzazione in ambito elettronico del
processamento con array microfonici e il processamento
audio-video”.
■■ UNIVERSITÀ DI GENOVA / Le attività del Diten (Dipartimento di Ingegneria navale, elettrica, elettronica e delle telecomunicazioni)
Reti elettriche pulite, affidabili e sempre sotto controllo
Tre aree cruciali: il Gruppo di lavoro per il risparmio energetico, Iees Lab. per le smartgrid e la sezione per i finanziamenti
G
enova e la sua università: un binomio vincente,
in particolare per quel che
riguarda, tra gli altri, il Dipartimento di Ingegneria Navale,
Elettrica, Elettronica e delle
Telecomunicazioni (Diten).
La Scuola politecnica dell’università di Genova vanta diversi elementi capaci di elevare il
“Diten” tra i più interessanti
punti di riferimento italiani. Per esempio il Gruppo di
lavoro per il risparmio energetico di ateneo. L’attività del
team coordinato da Stefano
Massucco, ordinario di automazione dei sistemi elettrici,
designato dal rettore, conta su personale strutturato
(ricercatori e tecnici) e non
(dottorandi e assegnisti) per
promuovere e svolgere attività
di gestione energetica dell’università. Il gruppo si occupa di
diversi temi: innanzitutto l’ottimizzazione dell’acquisto di
energia elettrica e termica, attraverso indagini su modalità
e condizioni economiche delle
diverse possibilità di fornitura, avvalendosi dei dati provenienti da analisi storiche e
dagli strumenti di monitoraggio dei consumi delle utenze
elettriche dell’ateneo.
Altro tema cruciale è l’ottimizzazione del consumo di energia elettrica grazie ad attività
di monitoraggio e auditing.
L’ottimizzazione avviene attraverso un sistema di monitoraggio dei carichi in tempo
reale, messo a punto dal professor Federico Silvestro nel
laboratorio Iees (Intelligent
Electric Energy Systems) del
Diten. C’è poi l’aspetto legato
all’identificazione e l’utilizzo
di finanziamenti, per iniziative
in ambito energetico elettrico
che coinvolgono l’università.
In quest’ambito si collocano i
tre progetti di autoproduzione
di energia del valore complessivo di 700 mila euro: l’installazione di un impianto solare
fotovoltaico da 20 kW, di un
sistema di accumulo al litio
e l’intervento di automazione degli impianti elettrici del
dipartimento di economia in
darsena, la riqualificazione
dell’impianto termico del palasport Romanzi tramite l’integrazione di un impianto a
pompa di calore elio assistita
abbinato a un sistema foto-
Sito sperimentale Vpp (Virtual Power Plant) in località
Darsena - Università di Genova
voltaico, la realizzazione di un
impianto solare termico alla
clinica chirurgica.
Il laboratorio Iees del Diten
è inoltre molto attivo nel settore della ricerca sui sistemi
elettrici. Quali sono i suoi
principali obiettivi? La gestione e l’ottimizzazione del
sistema elettrico e dei mercati
dell’energia e dei servizi ausiliari, il controllo preventivocorrettivo del sistema elettrico, l’analisi, la modellistica e la
simulazione di componenti e
controlli del sistema elettrico.
A ciò si aggiunge la realizzazione di sistemi di supporto
alle decisioni e le applicazioni
dell’intelligenza artificiale alla
pianificazione e al controllo
di grandi sistemi elettrici e di
sistemi industriali, il controllo di Microgrid e Virtual Power Plant, il monitoraggio in
tempo reale e la gestione dei
carichi elettrici per la razionalizzazione dei consumi e il
risparmio energetico.
Stretta è la collaborazione con
IESolutions, società di consulenza accreditata come spin off
dell’università degli studi di
Genova. Essa punta a portare
a maturazione applicativa la
ricerca accademica nei settori
dell’ottimizzazione della spesa
energetica e della gestione dei
consumi energetici. Il laboratorio Iees ha appena concluso
un importante progetto da 2,8
milioni di euro coordinato da
Massucco denominato SmartGen: acronimo di “studio, sviluppo e validazione di metodi
e strumenti innovativi per la
gestione di reti di distribuzione attive con generazione da
fonte rinnovabile”.
Finanziato dal ministero dello
Sviluppo Economico, nell’ambito dei progetti di ricerca sul
sistema elettrico, SmartGen individua e implementa soluzioni impiantistiche e di controllo
per una gestione intelligente di
reti di distribuzione attive.
Il progetto ha definito l’architettura e realizzato un innovativo gestore centralizzato
(Dms - Distribution Management System) di porzioni di
reti elettriche, capace di gestire
problemi di ottimizzazione, di
controllo dei flussi di potenza,
della tensione e di fornitura
dei servizi ausiliari da generazione rinnovabile distribuita e
dal carico.
Il Consorzio del progetto
SmartGen vede impegnati
attori qualificati tra i quali
Stefano Massucco,
Università di Genova
il capofila Softeco (con referente gestionale del progetto
l’ingegner Gianni Viano),
società genovese di sviluppo
e integrazione di sistemi informatici.
A essa si aggiungono Enel
Ingegneria e Ricerca di Pisa,
una società industriale (Sdi)
e le università di Bologna e di
Genova. La fase sperimentale è avvenuta su tre siti dalle
caratteristiche diverse e complementari: l’area sperimentale Enel di Livorno, la rete
di distribuzione elettrica di
Amaie a Sanremo, la Virtual
Power Plant dell’università
di Genova (Darsena-Porto
Antico).
Scarica