Culture e società
martedì 23 febbraio 2016
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Presentata ieri a Locarno la quarta edizione dell’Immagine e la parola e degli Eventi letterari
Ed è quasi Primavera
La novità sta nella proiezione
in anteprima del nuovo film
di Werner Herzog. Dalla graphic
novel a Ian McEwan, la Primavera Locarnese consolida le sue
ragioni.
di Claudio Lo Russo
Fra le utopie ancora aperte, l’utopia di un
evento dedicato al pensiero giovane è
stata fagocitata dalla realtà. Dopo essersi
progressivamente contratto, Youtopia è
stato infine accantonato, lasciando la
Primavera Locarnese a quelli che fin dall’inizio sono stati i suoi due pilastri: L’immagine e la parola e gli Eventi letterari al
Monte Verità. I due programmi che, con
le parole del presidente del Festival del
film, Marco Solari, devono assolvere «lo
scopo di posizionare il Locarnese come
centro culturale di livello internazionale», con tutte le implicazioni «economiche e politiche» di un tale intento.
Quest’ultimo concetto è stato ribadito da
Manuele Bertoli, direttore del Dipartimento cantonale della cultura, ricordando il preciso «mandato del Gran Consiglio», non sempre luogo di fini cultori
della parola: «Se siamo qui, è perché si
voleva far uscire il Festival dai suoi dieci
giorni di agosto; e questo mandato si è
incontrato con quello affinché il Monte
Verità tornasse ad essere centro culturale, ponte fra Nord e Sud da sostenere in
modo convinto».
Ecco, questo per dire della genesi della
Primavera Locarnese, delle sue molteplici finalità. E del suo tentativo di assecondare, al di là della contabilità sui pernottamenti, «un nuovo orientamento del turismo, fondato sulla cultura e i grandi
eventi» (parola di Solari). E se stiamo
scrivendo della quarta edizione, come
detto da Luca Pissoglio, sindaco di Ascona, vuol dire che, «dopo lo scetticismo
iniziale, i primi tre anni di prova hanno
funzionato». E di certo questa edizione
funzionerà con il sindaco di Locarno,
Alain Scherrer, che non ha mancato di
condividere con gli astanti la sua passione e le sue competenze di collezionista di
fumetti, o meglio di “letteratura con le
immagini”, per dirla con Umberto Eco.
Il programma
Venendo ai contenuti, iniziamo con il
programma pensato da Carlo Chatrian,
direttore del Festival del film. O meglio
condiviso con i due ospiti dell’Immagine
e la parola (da giovedì 10 a domenica 13
Sopra, Ian McEwan. Sotto, ‘Lo and Behold’ di Herzog
marzo), Blutch e Lorenzo Mattotti, due
fra i massimi interpreti della cosiddetta
graphic novel. Secondo quella che Chatrian definisce una «prospettiva moderna, al centro non ci saranno le tavole dei
due artisti». Bensì il programma da loro
pensato, sulla base dei loro gusti e della
loro storia, «per vedere come il cinema
ha nutrito questi due straordinari interpreti del presente».
Come consuetudine, giovedì sera si aprirà al Kursaal con un film muto, ‘The
Wind’ di Vikor Sjöström (Usa, 1928), con
accompagnamento musicale dal vivo.
Nei giorni a seguire ci saranno poi gli in-
A MCAFEE
contri con Blutch e Lorenzo Mattotti, le
proiezioni di film come ‘La guerre est finie’ di Alain Resnais, ‘Dramma della gelosia’ di Ettore Scola, il ‘Pinocchio’ di
Enzo Dalò, oppure in chiusura, domenica sera, e questa è la notizia, la prima internazionale di ‘Lo and Behold, Reveries
of the Connected World’, film in cui Werner Herzog racconta il mondo al tempo
di internet. Ma ci saranno pure una performance teatrale ispirata da ‘Jekyll &
Hyde, libro di Mattotti e Kramsky, e i workshop al Monte Verità con i due ospiti,
venerdì e sabato (iscrizioni aperte fino a
lunedì: [email protected]).
Illustrazione del fumettista francese Blutch
Complice la Pasqua anticipata, quest’anno gli Eventi letterari arriveranno dopo
un mese, dal 14 al 17 aprile. Ieri era assente per motivi di salute Paolo Di Stefano,
consulente alla direzione, ma il programma, dedicato al tema Amore e Utopia, è già noto e si aprirà il giovedì sera
con Michela Murgia e Ian McEwan; la novità è che questi incontri saranno in piazza Elvezia, sul Lungolago. Qui, fino a domenica, si potranno incontrare fra gli altri anche Patrizia Valduga, Philippe Forest, Giovanni Fontana, Marco Santagata
e il politico-scrittore Varujan Vosganian,
ex ministro rumeno di origini armene,
Addio all’antropologa dell’oggi Ida Magli
Aveva 91 anni
È morta domenica, nella sua casa di
Roma, l’antropologa Ida Magli. Aveva 91
anni. Lucida fino all’ultimo, aveva da
poco finito di scrivere il suo nuovo libro
‘Figli dell’uomo: storia del bambino,
storia dell’odio’ che dovrebbe uscire nei
prossimi mesi per la Bur.
Ma, per conoscere il valore di questa
studiosa, conviene partire dai suoi primi lavori, a partire dal ‘Gesù di Nazareth – Tabu e trasgressione’ del 1982,
senza dimenticare il ‘Matriarcato e potere delle donne’, ‘La Donna, un problema aperto’ e ‘Alla scoperta di noi selvag-
gi’. Saggi in cui, forse per la prima volta,
gli strumenti dell’antropologia vengono usati non per descrivere ‘gli altri’, ‘i
primitivi’, ma la società europea, e in
particolare la dimensione e il ruolo delle donne, dall’antichità al Medioevo
fino alla contemporaneità.
Adesso viene ricordata come “antropologa controcorrente, voce scomoda, nemica dell’ovvio”, ma il riferimento non è
a questi primi importanti lavori, bensì
per le sue riflessioni – forse scomode,
ma anche discutibilmente fondate –
sulla difesa dell’identità nazionale con
Migrazione fra passato
e presente
L’Osi al Lac con
L’ultimo blues
Ashkenazy e Beethoven al Centro Dannemann
Un tema urgente che giornalmente tocca
e interroga la nostra sensibilità è quello
della migrazione; che non è prerogativa
del presente, bensì è stata una condizione di molte vite, anche della storia dei
nostri nonni. Questo il tema della serata
pubblica del 24 febbraio alle 17.30 alla Sopracenerina di Locarno: “L’emigrazione
di ieri. L’immigrazione di oggi” con Giorgio Cheda e Mauro Baranzini, fra gli altri.
Sarà anche l’occasione per presentare il
volume di Maurice Edmond Perret “Le
colonie ticinesi in California” (Dadò).
Vladimir Ashkenazy, il pianista Garrick
Ohlsson – il primo statunitense ad aggiudicarsi il concorso Chopin di Varsavia –, l’Orchestra della Svizzera italiana,
Ludwig van Beethoven con la Sinfonia
n. 4 e il Concerto per pianoforte n. 5, il
celebre Imperatore: gli ingredienti per
un gran concerto ci sono tutti, giovedì
alle 20.30 al Lac di Lugano e in diretta
su Rete Due.
Prevendita nei punti Ticketcorner, alla
cassa del Lac e su www.ticketcorner.ch.
Informazioni: www.rsi.ch/concertirsi.
Giovedì sera, ultimo appuntamento della stagione Live blues al Centro Dannemann di Brissago.
Come di consueto, aperitivo e cena dalle
19, mentre alle 20 si esibirà la prima
band: Veronica & The Red Wine Serenaders, trio statunitense che proporrà un
viaggio a ritroso alle radici del jazz e del
blues, tra musicisti di strada e suonatori
da bar. Alle 22 toccherà ai britannici
Nine Below Zero, conosciuti da una trentina d’anni per le loro esibizioni esplosive. Info: www.centrodannemann.com.
interventi appassionati contro quello
che lei definiva il male della politica e
dell’Europa.
Nata a Roma nel 1925, laureata in filosofia, per anni ha insegnato antropologia culturale alla Sapienza di Roma da
cui si è dimessa nel 1988, ed era anche
diplomata in pianoforte al Conservatorio Santa Cecilia. A lungo collaboratrice
di ‘Repubblica’ e ‘L’Espresso’, dal ’94
scriveva per ‘Il Giornale’.
«Perdiamo una dissolvitrice dell'ovvio»
ha affermato Giordano Bruno Guerri,
amico dell’antropologa.
ANSA/RED
oltre a visitare il Mercato dell’artigianato
del libro. Al Monte Verità saliranno invece Arno Camenisch, Lukas Bärfuss e Fabio Merlini, quest’ultimo invitato a discutere sul tema “Utopia della cura e abbandono dell’utopia”, in collaborazione
con il progetto Parco nazionale del Locarnese. Al San Materno, sabato sera, si
potrà assistere a ‘Les petits morts’, con i
danzatori Angela Schubot e Jared Grandiger, mentre la chiusura domenica sarà
con Etta Scollo, cantante siciliana che si
è lasciata condurre dalle parole di alcuni
grandi autori della letteratura italiana.
Info: primaveralocarnese.ch.
LE BREVI
Quel Van Dyck
è un Rubens
È una sfida alle autorità culturali d’Oltremanica: la lancia il collezionista Angiolo Magnelli che da decenni si batte
per affermare la verità su due dipinti:
uno acquistato da lui nel 1970 a Londra,
e che sarebbe la ‘Continenza di Scipione’ di Van Dyck, e il quadro di Oxford,
presentato con stesso titolo e autore ma
che sarebbe di Rubens su un episodio
della vita di Alessandro Magno. ANSA
Case d’autore
Fino a venerdì 4 marzo, al Campus Supsi
di Trevano (nell’atrio del Blocco A) saranno esposti i modelli realizzati dagli
studenti del corso di Storia e teoria dell’architettura, tratti da opere di progettisti illustri, dalla Ville Savoye di Le Corbusier alla Casa a Rovio di Tita Carloni.
Dietro al microfono
Veronica & The Red Wine Serenaders
Giovedì alle 18.30, alla Biblioteca cantonale di Bellinzona la storica Nelly Valsangiacomo presenterà ‘Dietro al microfono. Intellettuali italiani alla Radio svizzera (1930-1980)’, pubblicato da Casagrande. Il libro affronta i rapporti culturali tra Svizzera e Italia dal ventennio fascista fino agli anni di piombo e del ruolo
che ha avuto la Rsi nella diffusione della
cultura di lingua italiana.