Note storiche da - Diocesi di Cesena

annuncio pubblicitario
UASBEC
Diocesi di Cesena-Sarsina
pag. 1 di 4
Note storiche da:
"Memorie della Diocesi e della città di Cesena"
del Canonico Giovanni Urtoller
a cura di Pietro Turci
Premessa
Si è ritenuto opportuno riportare a stampa un manoscritto sino ad ora sconosciuto e, quindi, mai citato in opere di studio e di storiografia.
Molte sono le notizie, riportate dal Canonico della Cattedrale di Cesena Giovanni Urtoller, apprendibili anche da altri autori, e maggiori sono, invece, le
particolarità riportate ancora sconosciute.
Meditata è stata la decisione di non rispettare le convenzioni per la trascrizione di manoscritti, lasciando immutati errori sia di grammatica sia di sintassi,
punteggiatura, toponimi non più correnti, sigle, abbreviazioni e unità di misura.
Monte Cogruzzo Parrocchia
Monte Cogruzzo ritrovasi sui primi Appennini sui confini della Provincia di Romagna, e della Legazione di Urbino.
Ignorasi l’origine di esso, non ritrovando di lui verun’antica menzione. Si sa solo, che l’anno 1195 Ugizo Abate di S.
Maria in Cosmedin diede in Enfiteusi a Guido della Rocca una Casa posta nel Castello di Monte Cogruzzo.
Quindi l’anno 1229 Lorenzo Abate del sudto. Monastero diede in Enfiteusi ad Arardo da Ciola Monte Cogruzzo con
Castello, la Curia, e sue pertinenze col peso di un’annua pensione di sei Danari. Allora quando i Fanesi, e Perugini uniti
alli Tedeschi marciavano contro i Fiorentini non potendo varcare le Alpi si sparsero per gli Appennini portando
ovunque la desolazione, ed il pianto. Presero in quest’incontro Sogliano, e lo fecero Depositario delle loro ruberie.
Presero ancora Monte Cogruzzo, e fu da essi spogliato. Fu quindi preso dai Malatesta, e il dichiararono loro Sede.
La Signora Padrona di Soliano rimasta sola Erede di quel Luogo prese in Marito Giovanni Malatesta figlio di Malatesta
minore, il quale divenne Signore di Sogliano. Fu allora, che ebbe principio il Casato dè Malatesti di Soliano. Da questa
Famiglia vennero i Padroni di Monte Cogruzzo. Quando però ciò avvennisse, e come resta affatto ignoto. Certo è che lo
tennero per lungo tempo in qualità di Marchesato, e da una Lapide esistente sopra l’Architrave della chiesa del
Convento, sembra che gli fosse donato dal Pontefice S. Pio V.
Estinta la Linea Malatesta, passò alla Camera Apostolica, da cui fu investita la Casa Malvezzi di Cesena, quale il perdè,
non si sa come; ed allora fu investita la Casa Albizzi per opera del Cardle. Francesco Albizzi.
Estinta questa Casa, passò alla Casa Ghini, che lo possiede tuttavia in qualità di Feudo. Aveva un’antica e bellissima
Rocca abitazione del Principe: questa cadde per causa di una grande rupina della parte di Ponente. Investì nella
fondamenta gran parte di essa, e la dirupò in modo, che attualmente non presenta, che una mucchia di macerie.
La chiesa Parrocchiale di questo luogo porta per Titolare l’Apostolo S. Pietro.
Nulla si sa sull’antichità di questa Parrocchia, ma certo è che non vince in antichità quella di Monte Aguzzo.
La chiesa però attuale fu incominciata dalla Sigra. Marchesa Virginia Rovini Moglie del Marchese Antonio Malvezzi di
Bologna, allora Feudatario di questo luogo, e di Ciola, quale poi rimase imperfetta per lo Spazio di 20 Anni, fintanto
che il Marchese Rinaldo Albizi divenuto Feudatario, ed il Sig. Francesco Salvi Parroco, mal soffrendo quest’opera
imperfetta, la perfezionarono a proprie Spese, come vedesi da una Lapide posta sopra la Porta laterale, e ciò fu l’anno
1687.
Ella è lunga piedi 44, larga 26, alta piedi 30; è a tetto, e male architettata. Ha tre Altari, cioè
• di S. Pietro,
• del Rosario,
• e di S. Filippo Neri eretto da Mr. Giambattista Albizi figlio del Cardle. Francesco.
Ha un piccolo Campanile con due Campane di poco calibro:
• la prima di […] 144 fatta da Ambroni nel 1666, e benedetta da Mr. Marcellini
• unitamente alla seconda di […] 80 portanti le Imagini del SS. Crocefisso, della B. V., e di S. Pietro Apostolo.
Ha predica Quaresimale, ed il Sacro Fonte eretto per Decreto dal Cardle. Tonti l’anno 1611. Prima di quest’epoca la
predica quaresimale era nell’Oratorio della B. V. di Loreto, e il diritto di battezzare spettava a Monte Aguzzo come
Pieve.
Ha queste iscrizioni:
• Sulla porta di Mezzo della chiesa si legge: D. O. M. PP. […] M. Templum hoc Gloriosissimae semper Virgini
Mariae, Principique […] Petro dicatum olim et erem. a rovinis quib. Rovinosum fere XX: annis super fuit
usquedum a vera pietate Relige. ac sumpts. PP. tam R. P. Rajnaldi de Albizis, quam R. Joannis Francisci Salvi
Parochi vigismi. ad formam nunc visibilem revocaretur Ann. Dmi. 1687.
• Altra Iscrizione con Arma al di fuori della chiesa fu levata nella Invasione Francese, quale era la seguente:
Templum hoc devotionis causa Virginia Malvetia Antonii Ruini Uxor, Caroli, et Antonii Ruini Montis Cogrutii,
et Caeulae Marchionis Eare proprio a fundamentis erexit aedificavit Ornavitque Anno Domini 1634.
• In una Sepoltura si legge: Pro Pascalis aere proprio P. S. Nori Rectoris.
Ha la Canonica separata dalla Chiesa consistente in due Stanze, ed una Saletta. Il Parroco Ferri, che morì nel 1793
lasciò alla chiesa una Stanza contigua alla Canonica suddta. che ora serve per uso di Cucina.
UASBEC
Diocesi di Cesena-Sarsina
pag. 2 di 4
Due Confraternite esistono in questa chiesa, cioè:
• del SS. Sacremento eretta dal Cardinale Tonti l’anno 1617,
• e del Rosario eretta nel 1535 in S. Paterniano,
e qui portate insieme
• coll’Altare,
• e Statua della B. V.
dopo che quella Parrocchiale fu concentrata con S. Pietro. Di ambedue li Beni in alcuni Censi sono appresso il
Demanio.
Il Cattedrattico consiste: Grano tti. 1,5 ¾. Orzo tti. 2,1; Porcina Scudi 57.
Fa Anime circa tto. 350.
Rettori
1. R. D. Lutardus Rector Ecclesiae Montis Cogruti Anno 1290.
2. R. D. Joannes Frangipani Rector S. Petri de Monte Cogrutio, Parrochus simul unite cum Ecclesie S. Paterniani
Anno 1431.
3. R. D. Petrus Sanctes Bondini de Genistreto Anno 1464.
4. R. D. Franciscus Andreini de Monte Cogrutio Anno 1480.
5. R. D. Blasius de Bernardis de M. Gogrutii Anno 1488.
6. R. D. Gabriel Ceseuni Caesenas Anno 1492.
7. R. D. Simeon Antonii de Me. Gogrutio Anno 1504.
8. R. D. Canon. Franciscus Brietinorii Anno 1513.
9. R. D. Franciscus Fusci de Brietinorio Anno 1520.
10. R. D. Hieronjmus Nori de Monte Acuto Anno 1528.
11. R. D. Angelus Bonifacii Vic. Genlis Episcopi Anno 1534.
12. R. D. Angelus Corregiarii Ferrar. Anno 1556.
13. R. D. Joannes Baptista Fragighetti Brietin Anno 1564.
14. R. D. Jacobus Buschi de Me. Cogrutio Anno 1587.
15. R. D. Joannes Ruggieri de Monte Novae Dioc. Arimin. Anno 1589.
16. R. D. Alexander Donati de Montiano Anno 1591.
17. R. D. Paulis Ricchi de Sarsina, antea Archipr. Montis Acuti Anno 1597.
18. R. D. Christophorus Biancoli Caes. Anno 1604.
19. R. D. Sebastianuis Fabbri Caesen. Anno 1626.
20. R. D. Franciscus Tonti Anno 1637.
21. R. D. Joannes Salvi de Me. Cogrutio Anno 1642.
22. R. D. Vincentius Riguzzi de Me. Cogrutio Anno 1651.
23. R. D. Joannes Salvi de hoc loco Anno 1683.
24. R. D. Jacobus Ferri de hoc loco, antea Magister Caeremoniorum Anno 1736.
25. R. D. Paschalis Nori, antea Parochus Casalboni, inde S. Barti. in Suburbiis Anno 1793.
26. R. D. Christophorus Amadori de Carpineta, inde Archipr. in Patria Anno 1806.
27. R. D. Costantinus Zappi de Gatteo, inde Vicarius S. Petri in Suburbiis Anno 1816.
28. R. D. R Strada de Balignano Anno 1826.
Oratorii di Monte Cogruzzo
1. S. Maria Lauretana1. Anticamente Convento abitato dalli Conventuali fondato l’anno 1573 a Spese del Marchese
Giacomo Malatesta figlio di Leo[…] primo, Marchese di Monte Cogruzzo, e di Roncofreddo. Fu poi soppresso da
Innocenzo X l’anno 1653 come da rogito di Giulio Mariani. Il suddto. Malatesta Giacomo costruì questo Convento
per Voto fatto quanto fu liberato dalle mani dè Turchi dè quali era prigioniero (battaglia di Lepanto, anno 1571). Egli
resta sul fine del Castello verso Levante, di cui esiste tuttavia una porzione di Convento, il chiostro con Colonnato
intorno, e Cisterna in mezzo. La chiesa è lunga piedi 20 larga 16 alta 17; ha l’attrio con Colonnato di marmo
nostrano, il Campanile con una Campana di […] 200 portante lo Stemma Malatesta, e il nome di Medea Feretti, e
Giacomo Malatesta Conjugi, alle Spese dè quali fu fatta. Aveva ancora la Predica Quaresimale, quale fu portata
nella chiesa Maggiore dal Cardle. Denoff, ed il Padronale, o sia Beneficiato di questa chiesa ha il peso di pagare al
Predicatore Quaresimale Scudi 4, e baj. 30 al Campanaro. Seguita la soppressione del Convento, i Beni furono
convertiti in Benefizio di libera collazione, il di cui Rettore risiede nel soppresso Convento, ha in cura la chiesa, la
uffizia, ed è ausiliare del Parroco. Si crede che sia stata consacrata, mentre nel restaurarla sonosi trovate alcune
Croci dipinte sul muro.
Ha tre Altari:
• il Maggiore, ove si venera una Statua di bassorilievo rappresentante S. Maria Lauretana con una Tavola, su cui
è dipinto in tela S. Pio V, il Marchese Giacomo Malatesta con la sua Famiglia, e l’amico della Famiglia
Bernardi:
UASBEC
2.
3.
4.
5.
6.
Diocesi di Cesena-Sarsina
pag. 3 di 4
• nel secondo evvi un Crocefisso di basso rilievo con una tavola, su cui sta dipinto in tela S. Francesco d’Assisi,
S. Antonio Padovano, S. Ruffino, S. Romualdo, S. Giuseppe, S. Carlo Borromeo, S. Catterina V. e M., S.
Michele Arcangelo; a questo Altare è eretta la Confraternita della Buona Morte sino dall’Anno 1747, di cui si
fa la Festa li 3 Maggio. A questo Altare la Famiglia Malatesta devotionis ergo fa la Festa di S. Giuseppe; e
nelli Venerdì di Quaresima si fa l’Esercizio della Buona Morte.
• Nel 3° Altare vi è un Quadro, sul quale sta effigiata la B. V., S. Sebastiano, S. Bernardino da Siena, S. Rocco,
S. Anto. Abate, e S. Lucia. Quivi dalla Famiglia Mariotti devotionis ergo si fa la Festa di S. Sebastiano, e dalla
Comune quella di S. Antonio Abate. Evvi tradizione, che il suddto. Malatesta Giacomo rimasto prigioniero dè
Turchi fosse liberato prodigiosamente, mediante l’ajuto di un suo Domestico, che lo portò sulle Spalle; ma
questo è falso. E’ vero, che Giacomo Malatesta essendo al servizio del Re Cristianissimo rimase prigioniere dè
Turchi, ma poi fu rilasciato per opera del medesimo Re Cristianissimo, come rilevasi non solo dalla assertiva
degli Storici, ma da un confesso di esso stesso; al qual fine volle, che nel giorno del Corpus Domini si facesse
nella nuova chiesa la Processione del SSmo., e si celebrassero quindici Messe in perpetuo in memoria del fatto,
giacchè in tal giorno per opera del re Cristianissimo fu liberato dai Turchi, e dispose che i Sacerdoti avessero
sei candele, ed un pavolo: e qualora o dai suoi Eredi, o da chiunque avesse il dominio del Castello di Monte
Cogruzzo non fosse adempita la sua volontà, l’Ospedal Maggiore di Cesena divenisse Erede dè suoi Beni, e
tutto ciò risulta da una Lapide posta sopra la Porta della chiesa. Questo Signore fu sepolto nella chiesa dè PP.
Cappuccini di Cesena appresso il Tumulo di sua Moglie.
• In questa chiesa vi sono 12 Sepolture: per li Sacerdoti nel Presbiterio: per gli Uomini: per le Donne: delli Ferri:
delli Bernardi: delli Salvi: delli Faedi: delli Buschi: delli Riguzzi: delli Babbi: delli Fabbri: delli Calici.
Dalle Cronache dè PP. di S. Francesco di Cesena si rileva la seguente memoria: De Conventu Montis Codrucci
Caesenae haec reperta faut: Marchio Jacobus Malatesta ejusdem Castri Dominus consensu et autoritate Pii V
Summi Pontifi. Anno 1573 locum dedit FF. Minoribus Conventualibus hoc temen Onere, ut quolibet Anno in
honorem SS. Philippi, et Jacobi dies festant celebratur prima Maii [...] eodem die dictus Malatesta liberatus
furerat a Turcarum captivitate in quam inciderat, nec non Festum SS. Annuntiationis B. M. V. et S. Antonii Abatis.
Donavit quoque idem Malatesta non nulla bona in substentationem duorum Fratrum inibi commorantium ;
sufficientem entruxit Ecclesiam trium Altarium cum porticu ante ipsam Ecclesiam, cojus Titulus Madonna di
Loreto, quam consecravit Franciscus Sormani Mediolanensis Episcopus Feretranus cum facultate Episcopi
Caesenae. Eresit quoque sufficiens Caenobium cum parro Claustro, et necessariis officiis: supressus fuit die 4
Aprilis An. 1653, et unitus Parochiali Ecclesiae proibidem Capellano tenendo.
Sopra la Porta Maggiore vi è una Iscrizione del seguente tenore: Jacobus Malatesta Leonidi Filius, Roncofri. et
Montis Cogrutii Marchio praecepit posteris suis, et haeredibus quibuscumque hujus Patri Dominicum habuerint
haec omonia, et alia sub paenis observari Sacro Majori Caesen Hospitali applicari, prout in suo Testamento.
Questa chiesa ha
• una Campana colla seguente Iscrizione: Medea Malatesta filia Angeli Feretti de Ancona Conjue: primus
Marchio Roncofrigidi Jacobus Malatesta de Caesena Filius Leonidi Dei gratia Marchio.
Questo Beneficio, essendo vacante, può essere posseduto dal Parroco coll’obbligo di mantenere il Cappellano,
giusta la Bolla di S. Pio V.
Il Beneficiato gode tre poderi, e piccoli censi; ed ha l’obbligo di mantenere la chiesa, e gli Altari, Messe tti. 42, ed
ajutare il Parroco nella Cura delle Anime, e Scudi 4 al Predicatore Quaresimale, sicchè liberi saranno circa Scudi
[…]. Vicino all’Altar Maggiore evvi un’Iscrizione, quale si porterà in altro luogo, per essere stata malamente
trascritta, e perciò di difficile intelligenza.
S. Paterniano in Villa Monte Campo anticamente Parrocchia: fu soppressa verso il 1430, e fu unita a S. Pietro nel
Castello; ma i Beni non furono uniti alla Parrocchia di S. Pietro, se non nel 1572 dalli Visitatori Apostolici. Ex
Libro Visitationum Apostolicarum de Mense Martii 1572 habetur: Parochiali S. Petri Montis Cogrutii unimus
Ecclesiam Parochialem S. Paterniani Montis Campi, cujus est Rector R. D. Jacobus Buscus.
Ad onta di dta. Sopressione la chiesa restò aperta, ed uffiziata da chi godeva i Beni. Unita poi alla Parrocchiale ora
sta a peso del Parrocco:
• ha un solo Altare, sopra cui è S. Paterniano Vo., S. Carlo Borromeo, e S. Biagio Me. dipinti sul muro nel 1694
da Carlo Andreini di Monte Cogruzzo.
Si fa la Festa di S. Paterniano nella prima Domenica di tbre. dalla Famiglia Salvi, ora ridotta ad ufficio feriale.
Ha un piccolo Campanile con
• una Campana di […] 50.
S. Rocco: in Villa suddta. verso mezzogiorno sulla strada che porta a Soliano. Oratorio di Giuspadronato della
Famiglia Malatesta, ora affatto distrutto.
S. Antonio Abate: piccolo Ospedale pei Pellegrini distante circa un quarto di miglio dal Castello, qual vigeva nel
1594, ora però demolito in modo, che non rimane vestigia veruna.
Oratorio privato in Rocca: ora totalmente demolito.
San Giovanni. Dall’Erezione del Canonicato di S. Michele nella Cattedrale di Cesena appare, che in Monte
Cogruzzo eravi una chiesa con pochi Beni sotto il titolo di S. Giovanni, quali furono uniti al dto. Canonicato da Mr.
UASBEC
Diocesi di Cesena-Sarsina
pag. 4 di 4
Antonio Malatesta l’anno 1464. Ove però fosse questa chiesa non si sa precisare; e bensì probabile che fosse in
Villa Gambone què beni della Pieve di Monte Aguzzo, mentre appajono vestigia di muri, e ritrovansi sottoterra
ossa di morti: quale di certo eravi né remoti tempi, poiché nell’anno 1290 aveva il suo Rettore nella persona di D.
Bondedeo, che s’intitolava: Bondedeus Rector Ecclesiae Camboni, di cui ha ritenuto il nome la Villa.
__________________________
1
In questa Chiesa come in segno di trofeo volle appendere il suo mantello o cappotto Turchesco col quale era stato tenuto avvinto, e
coperto nel tempo della sua prigionia.
Scarica