Prof. Andrea Rea A A 2015/2016 A.A. Le aree di programma del corso DIGITAL DISRUPTION Per la prima volta, dalla rivoluzione industriale, i consumatori diventano protagonisti. Cambia il rapporto domanda-offerta. Le tecnologie “accessibili”. CONSUMER I nuovi consumatori, i Digital Natives, le community online, i comportamenti di consumo nel digitale (informazione/partecipazione/creazione contenuti propri/acquisto) MARKETING Evoluzione del marketing e inserimento del digitale all’interno: non solo leva di comunicazione, ma luogo perfetto per branding e identity. 2 Le aree di programma del corso STRATEGY Strategie attuabili on-line, i nuovi digital brand Touch point. Riferimento ai 4 canali: Social community (facebook), (facebook) social publishing (pinterest) (pinterest), social entertainement (youtube), social commerce (groupon). METRICHE Strumenti di analisi e monitoraggio (Google analytics, SEO e SEM) problema del ROI (come valutare il roi di attività digitali?). NUOVE FRONTIERE 3 Libro di testo 4 La rivoluzione del digitale Accede ad Internet il 79% dei cittadini tra gli 11 ed i 74 anni, 38 milioni di utenti connessi in Italia (Audiweb - 2012) OGNI SECONDO SU INTERNET 5 La rivoluzione del digitale 6 La rivoluzione del digitale 7 La rivoluzione del digitale 8 Qualcosa sta cambiando… Quanti anni hanno impiegato p g i principali p p media per raggiungere 50.000.000 di persone? Radio: 38 anni TV: 13 anni Internet: 4 anni Ipod: 3 anni FACEBOOK: 9 MESI PER RAGGIUNGERE 100.000.000 DI UTENTI 9 Facebook MONDO 1,2 miliardi di utenti ITALIA 26 milioni di utenti di cui 15 milioni da dispositivi mobili 17 milioni ili i all giorno i 10 Quanto valgono i principali servizi on‐line che utilizziamo tutti i giorni? Valore azionario in Miliardi di $ • Instagram ha 13 dipendenti. • Whatsapp ha 55 dipendenti e 450 milioni di utenti attivi su base mensile. • Nel 2013 Facebook compra Whatsapp per 13 miliardi di Dollari. Dollari 11 L’esempio di Whatsapp ed il mercato degli SMS WhatsApp è riuscita a distruggere il mercato degli SMS in soli 4 anni degli SMS in soli 4 anni. Una start‐up nata nel 2009 che con pochissime persone e rinunciando quasi hi i i i d i integralmente ai ricavi, è riuscita a superare la soglia dei 450 milioni di utilizzatori e dei 50 miliardi di messaggi processati al giorno: la più elevata velocità di crescita nella storia dell’economia mondiale. WhatsApp e le start‐up sue concorrenti stanno disgregando un mercato ricco come stanno disgregando un mercato ricco come quello degli SMS (e relativamente recente), con pesantissimi danni per gli operatori telecom che lo controllano telecom che lo controllano. 12 L’esempio di Whatsapp ed il mercato degli SMS Alla base del fenomeno WhatsApp: • la possibilità nata con gli smartphone di un accesso in mobilità a Internet e quindi di un convogliamento alternativo dei messaggi; • la la possibilità passando attraverso Internet di aggirare la politica di possibilità passando attraverso Internet di aggirare la politica di discriminazione dei prezzi in funzione degli utilizzi applicata dagli operatori telecom: quale ad esempio l’inclusione nei messaggi stessi di foto; • la disponibilità crescente di banda larga (broadband), per i suoi riflessi sulla qualità dei servizi fatti transitare attraverso Internet; • la disponibilità di una infrastruttura sempre più consistente di cloud computing; • ilil costo estremamente contenuto per la creazione e la diffusione di una costo estremamente contenuto per la creazione e la diffusione di una app di così grande successo. 13 L’esempio di Whatsapp ed il mercato degli SMS 14 Digital Disruption “Indica “I di il momento t in i cuii una nuova tecnologia origina il cambiamento di una determinata attività e modifica completamente il modello di business precedente” Clayton Christensenn Harvard Business School 15 Digital Disruption “Quando le aziende adottano la tecnologia, riescono a fare le “vecchie” cose in modo nuovo; quando le aziende interiorizzano la tecnologia tecnologia, trovano nuove cose da fare in maniera disruptive.” Fonte: Forrester Research – 2013 16 I protagonisti della Digital Disruption • Costruiscono esperienze di prodotto migliori • Creano relazioni più forti con i clienti • Portano tutto sul mercato in maniera p più rapida p Fonte: Forrester Research – 2013 17 La Digital Disruption è costruita sulle piattaforme digitali • I dispositivi digitali rappresentano le basi • I software costruiscono l’esperienza • I consumatori hanno fiducia in essi Le piattaforme digitali forniscono ll’infrastruttura infrastruttura dell’economia della digital disruption. Fonte: Forrester Research – 2013 18 19 20 I tablet però sono un sintomo , non una causa della disruption 21 Una mappa della Digital Disruption Fonte: Deloitte Australia – 2012 (indagine sulle 18 principali industrie del paese) 22 Il lato negativo della digital disruption 23 L’esempio di Kodak Kodak nasce nel 1889 a Rochester Rochester, nello stato di New York, quando un signore di nome George Eastman inizia a commercializzare quei rullini fotografici che aveva inventato qualche anno prima. George Eastman L’obiettivo che Kodak è in sé molto semplice e allo stesso tempo ambizioso: trasformare la fotografia da prodotto di nicchia a fenomeno di massa. La macchina Kodak conteneva fino a 100 pose. Per lo sviluppo delle foto la macchina veniva spedita alla Kodak, che la restituiva al proprietario una volta ricaricata. 24 L’esempio di Kodak • Dagli anni ’70 agli anni ‘90 Kodak è il leader indiscusso del mercato statunitense delle pellicole fotografiche: una multinazionale da 145mila dipendenti, 80 dollari ad azione e un fatturato di 16 miliardi di dollari. • Trainata dal business ad alta marginalità dei rullini, Kodak allarga le sue operazioni anche al settore chimico, tecnologico-digitale e medicale, diventando una multinazionale lti i l ttentacolare. t l 25 L’esempio di Kodak • Sono stati i laboratori Kodak ad aver prodotto le maggiori innovazioni nel campo della fotografia: la Kodachrome, la prima pellicola a colori per il mercato di massa, la l Instamatic, I t ti che h apre il segmento t di mercato delle fotocamere compatte, il primo sensore megapixel, il primo display OLED e la fotografia digitale digitale. • Nel 1975 Steve Sasson, proprio un ingegnere progettista di Kodak, Kodak inventa la prima fotocamera digitale. • È un apparecchio che pesa tre chili e mezzo, un apparecchio semi-portatile, che impiega 23 secondi per registrare un’immagine un immagine in bianco e nero. 26 L’esempio di Kodak LA RIVOLUZIONE DELLA FOTOGRAFIA DIGITALE • Dagli anni ‘90 le persone hanno smesso di comprare rullini. lli i • L’avvento della tecnologia digitale p fornito un diverso non ha semplicemente strumento per fare foto ma ne ha rivoluzionato il significato. • La smaterializzazione della fotografia ha tolto le barriere all’ingresso come il costo dei rullini e l’incertezza del risultato, del loro sviluppo sviluppo. • Chiunque, ovunque e in qualunque momento avrebbe potuto scattare una foto. 27 I nuovi player nel mercato del digital imaging C’è chi è riuscito a sfruttare, grazie alla propria esperienza nel settore, un vantaggio competitivo basato sull’ottica. C’è chi ha iniziato a produrre fotocamere digitali partendo da zero. C’è chi ha riconvertito il proprio business. 28 L’esempio di Kodak • Il management di Kodak era troppo impegnato a fare rullini, che per decenni hanno assicurato all’azienda alti volumi e alti margini, per rendersi conto di quanto che stava accadendo. accadendo • Poi il business si è sbriciolato e non è stato più possibile ignorare l’evidenza. • Inizia la stagione dei sacrifici: dal 2003 al 2007 chiude 13 impianti di produzione e vengono tagliati 47mila p posti di lavoro. • Kodak non è più un’azienda di rullini; tutti gli sforzi vengono ora rivolti nella produzione di fotocamere digitali che devono essere facili facili, di qualità e divertenti • E Kodak ci riesce anche piuttosto bene: nel 2005 è di nuovo sulla cresta dell’onda con le sue fotocamere EasyShare che sono le più vendute negli USA. • Il mondo però stava già andando da un’altra parte. Quando in ogni casa (e poi in ogni tasca) arriva Internet, la fotografia da supporto per la memoria diventa uno strumento per “fare socialità”. 29 L’esempio di Kodak Il valore di Kodak è passato da 30 miliardi di dollari a 265 milioni di dollari. Nel 2012 ha presentato richiesta di fallimento. 30 …e quello di Polaroid Ottobre 2008 Il magazzino di materiale Polaroid per la fotografia a sviluppo immediato si sta esaurendo e la produzione è ormai cessata d tempo. da t Un gruppo di entusiasti lancia il progetto e Impossible poss b e Project” oject pe per rilanciare a c a e la a “The fotografia immediata. Prendono in leasing per 10 anni una ex-fabbrica Polaroid in modo da riportare sul mercato nuove pellicole a sviluppo immediato per il 2010. Coinvolgono nell’avventura anche ex manager della Polaroid stessa e di altre a iende di prodotti fotografici. aziende fotografici La sfida è q quella ella di trovare nuove soluzioni chimiche ed elaborare una nuova struttura della pellicola visto che sono ormai scomparsi molti dei componenti ti chimici hi i i necessarii alla ll produzione. 31 Il mercato dell’editoria Due business model tradizionali per il giornale “cartaceo”: • la formula mista “lettori + pubblicità”, con il passaggio per le edicole o la distribuzione diretta (prevalentemente per abbonamento); • la formula “free press”, solo pubblicità, con la distribuzione diretta gratuita nei punti di grande passaggio. Che cosa succede con l’avvento di Internet? • cresce la disponibilità di notizie gratuite su web, che comincia ad assorbire fatturato pubblicitario; • inizia la vendita online dei giornali, con effetti bb t lilimitati; it ti abbastanza • iniziano a scendere, anche per effetto della crisi, sia le vendite cartacee sia la pubblicità sui giornali; • inizia un lento processo di riorganizzazione dei giornali, diverso a seconda dei paesi, con una progressiva p og ess a fusione us o e fra a le e redazioni eda o ca cartacea tacea e online. Fonte: U. Bertelè, “Strategia” - 2013 32 Il mercato dell’editoria Che cosa succede con l’avvento l avvento di smartphone + tablet + app + cloud+ banda larga? • cresce molto, soprattutto con il tablet, la vendita online: limitata però ai giornali i li più iù iimportanti t ti e non ttale l d da bil bilanciare i lle perdite dit nelle ll copie i cartacee; prelievo sulla vendita ((che avviene attraverso app) pp) è forte: il 30 p per • il p cento nel caso di Apple; • calano drasticamente le vendite del “cartaceo” e cala drasticamente la pubblicità; • violente ristrutturazioni; • chiusura di moltissime edicole che vedono esaurirsi la loro funzione funzione. Fonte: U. Bertelè, “Strategia” - 2013 33 Il mercato dell’editoria Il mercato del libro oggi non si è solo ridimensionato. Si è progressivamente trasformato, in termini di prodotto e di processo Fa g già da tempo p i conti con le nuove tecnologie, g , che hanno cambiato in q questi anni: • processi produttivi (il 14% delle copie è stampato con sistemi di stampa digitale); • logistici (l’80,2% delle librerie non di catena e il 100% di quelle di catena ha un gestionale collegato al magazzino del distributore); • distributivi (il 12% delle vendite passa attraverso store on line); • di comunicazione (il 58,9% delle case editrici è “attiva sulla rete”); • e soprattutto hanno cambiato il prodotto prodotto. Fonte: AIE – Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2014 34 Il mercato dell’editoria • Cresce nel 2013 la produzione di titoli ebook ebook, con un +43% (si passa dalle 28.500 manifestazioni del 2012 alle attuali 40.800), circa due terzi dei nuovi prodotti cartacei. cartacei • Il mercato ebook copre a fine 2013 una quota del 3% dei canali trade (quelli rivolti ai lettori: librerie, online, grande distribuzione) e cresce del +55,9% sul 2012. L insieme del digitale oggi rappresenta ll’8% 8% del • L’insieme mercato. L’ebook, però, è solo una parte del mercato digitale: da anni l’editoria scientifica professionale ha sviluppato p pp anche una sua articolata offerta di prodotti e servizi digitali fruibili attraverso il web, in crescita del 10,2% nel 2013. Fonte: AIE – Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2014 35 I cambiamenti nel mercato della musica “La La mia carriera musicale ha abbracciato più di quattro decenni. Le mie prime registrazioni apparvero sul mercato sotto forma di Lp in vinile o di cassette che dovevano essere ascoltate su un giradischi o su un registratore. Oggi, invece, la mia musica è disponibile su un’enorme un enorme varietà di servizi digitali digitali. La gente può ascoltarsi un’opera mentre va in giro a sbrigare le faccende di tutti i giorni. Ha modo di scoprire costantemente nuova musica sui servizi di raccomandazione e può intrattenere relazioni con gli artisti sui social network. In sostanza, nessuno di noi fa più affidamento sulla distribuzione fisica della musica i che h ama ascoltare.” lt ” Placido Domingo – Presidente IFPI (Federazione Internazionale dell dell'Industria Industria Fonografica) 36 I cambiamenti nel mercato della musica Nel 2009 Rick Rubin Rubin, uno dei più famosi produttori di musica indipendente americana, è stato chiamato ad assumere il ruolo di presidente della Columbia Records (Sony) “[…] Il sistema attuale è morto e sepolto […] troppe decisioni delle etichette non hanno niente i t a che h ffare con lla musica. i S Sono miopi i ie disperate. […]La ricetta per uscire dalla crisi? Offrire la musica su abbonamento (6/7 dollari al mese per l’accesso ad interi cataloghi) e concentrarsi su business solidi come i live, il merchandising ed il licensing.” 37 I cambiamenti nel mercato della musica: l’esperienza dei Radiohead I Radiohead, rock-band di culto, hanno utilizzato un metodo innovativo per l’uscita nel 2008 del loro album “In Rainbows”. L’album è uscito autonomamente (senza intermediazioni delle major, senza campagna di lancio) sul sito web della band con un prezzo stabilito direttamente dagli ascoltatori che hanno potuto pagare qualsiasi cifra per il download dell’album: anche ZERO EURO. EURO I fan più affezionati potevano comprare una deluxe g e edition “fisica”: un CD, due vinili, un libro di fotografie testi scritti dal gruppo. 38 I cambiamenti nel mercato della musica: l’esperienza dei Radiohead Le offerte medie per il disco dei Radiohead sono state di oltre i 5 dollari, mentre il break-even era pari a 2 dollari circa, riconoscendo così un premio. L’operazione è stata indubbiamente efficace anche dal punto di vista del ROI ((5 dollari senza i costi delle major). j ) 39 I cambiamenti nel mercato della musica: alcune considerazioni • Il CD non è morto. E’ morto il CD standard, dozzinale, sotto i colpi del download, legale ed illegale. In questa prospettiva anche il vinile ritrova un senso. • Oggi l’ascoltatore riconosce alla musica un valore molto elevato, e soprattutto alla sua manifestazione fisica: il live. live Questione di nuovi approcci e predisposizioni al consumo di musica. • La musica digitale g assume una funzione specifica: p è una commodity, y un prodotto che serve a rendere possibili i business delle deluxe edition e dei concerti dal vivo (e il merchandising, i videoclip … ). 40 Il mercato della musica: il ruolo del digitale Fonte: IFPI – Digital Music Report 2014 41 Il mercato della musica: il ruolo del digitale “L’avvento L’avvento dello smartphone come strumento di ascolto della musica ha avuto effetti profondi sul music business. Il fatto che, secondo le proiezioni, oltre il 30 per cento della popolazione mondiale possiederà uno smartphone nel 2016 significa che sul pianeta ci saranno oltre due miliardi di p potenziali clienti p per i servizi musicali.” Ole Obermann – Executive VP Sony Music Entertainment Fonte: IFPI – Digital Music Report 2014 42 Il business dei soggiorni‐vacanza: airbnb Airbnb è un sito che permette ai proprietari di appartamenti, ville, case in genere di caricare la propria inserzione e affittare per limitati periodi di tempo la propria dimora. Consente un sensibile risparmio rispetto alle strutture tradizionali e consente la fidelizzazione dei clienti: chi è interessato a una casa si deve "presentare" p all'inserzionista, che valuta il suo profilo e - se soddisfatto mette a disposizione la propria dimora. Il tutto è fruibile anche su applicazioni per i dispositivi mobili che permettono di interagire comodamente anche in viaggio e in tempi rapidi. Fonte: www.repubblica.it - 2014 43 Il business dei soggiorni‐vacanza: airbnb 44 Il business dei soggiorni‐vacanza: airbnb 45 Il business dei soggiorni‐vacanza: airbnb Airbnb vale oggi oltre 10 Miliardi di Dollari Fonte: www.repubblica.it - 2014 46 Il business dei soggiorni‐vacanza: il couchsurfing Il Couchsurfing, un sistema cui partecipano 600.000 p persone,, che si ospitano p in casa,, potendo così viaggiare in modo economico. Compete direttamente con ostelli e ospitalità in famiglia, ma può mettere in crisi indirettamente gli hotel perchè crea nei giovani (principali utilizzatori), futuri possibili clienti d'hotel, delle aspettative di autenticità, esperienza e servizio, che la modalità classica hotel non possiede. 47 Il business del trasporto privato: Uber 2 versioni: 48 Il business del trasporto privato: Uber 49 Il business del trasporto privato: Uber REQUEST RIDE RATE Tap to select location Sit back and relax, tell your driver yyour destination Help us maintain a quality service g yyour experience p byy rating 50 Il business del trasporto privato: Uber Auto Privata Car Sharing a Milano • 1,769,680 1 769 680 auto nel 2013 • 790,000 spostamenti al giorno • 1 1,244 244 auto • 7,200 spostamenti al giorno • Ogni auto è usata in media 8 ore al giorno • Spostamenti all all’ora ora per auto = 0.02 • Spostamenti all all’ora ora per auto = 0.24 • Spostamenti all all’ora ora per auto > 1.25 • Durata media di uno spostamento = 25 minutes • Utilizzo auto: 11 minuti/giorno • Durata media di uno spostamento = 10 minuti • Utilizzo auto 60 minuti/day • Durata media di uno spostamento = 17 minutes • Utilizzo auto ~3 ore/day • Se l’auto è guidata da più di una persona si arriva a 8.5 85 hours / day 51 Il business del trasporto privato: Uber 52 I nuovi media • Partecipazione • Sincroni • Interattivi • Mirati • Quantificazione e misurazione dell’engagement • Web 2.0 • User generated • Basati sulle folksonomie (tassonomia creata dagli utenti) 53 Una prima classificazione • Secondo Kaplan e Haenlein i Social Media sono un gruppo di applicazioni basate su Internet, fondate sui principi ideologici e tecnologici del Web 2.0, che consentono la creazione e lo scambio di contenuti generati dagli utenti. • Kaplan e Haenlein hanno individuato sei categorie di social media: - Progetti g di collaborazione ((ad esempio p Wikipedia) p ) - Blog e Microblog (ad es. WordPress, Twitter) - Comunità di contenuto (ad es. Youtube, Flickr) - Servizi di social network (ad es. Facebook, Orkut) - Mondi virtuali di gioco (ad es. World of Warcraft) - Mondi virtuali sociali (ad es. Second Life) • Kaplan e Haenlein hanno tentato una classificazione dei social media basata sulla ricchezza relazionale (media richness) consentita da ogni specifico mezzo e sul grado di auto-rivelazione (self-disclosure) che esso permette. tt La L self-disclosure lf di l ((rivelazione i l i di sé) é) è un atteggiamento tt i t ((conscio i o inconscio) di disponibilità a rivelare particolari intimi della propria vita: pensieri, sentimenti, paure, aspirazioni, sogni, ecc. 54 Una prima classificazione • Kaplan e Haenlein hanno tentato una classificazione dei social media basata sulla ricchezza relazionale (media richness) consentita da ogni specifico mezzo e sul grado di auto-rivelazione (self-disclosure) che esso permette. La self-disclosure (rivelazione di sé) è un atteggiamento (conscio o inconscio) di disponibilità a rivelare particolari intimi della propria vita: pensieri, sentimenti, paure, aspirazioni, sogni, ecc. 55 L’approccio del corso • Modalità di classificazione dei social media per immaginare strategie di marketing digitale: 56