testo vincitore della seconda edizione Co_scienze Concorso di drammaturgia scientifica il teatro per sollecitare,diffondere, comunicare CO_scienze vuole sollecitare la scrittura teatrale per nuove opere letterarie, scientifiche e divulgative - http://www.lenuvole.com - [email protected] la motivazione della giuria: La disoccupazione intellettuale. L’uso improprio della ricerca scientifica. Lo strapotere delle lobbies farmaceutiche. E l’ingerenza di un mercato sempre più attento alla logica aziendalistica del profitto immediato, ma sempre meno rispettoso dei tempi della ricerca e della tutela del diritto alla salute e al benessere delle persone: con un approccio originale e ironico ad un problema reale, risolto in modo surreale,il testo di Davide Pozzi si segnala per la scelta di un argomento di grande attualità trattato con un vivace andamento dialogico tra i personaggi, tre scienziati protagonisti dei paradossi (e delle degenerazioni) di un’organizzazione del lavoro postfordista. Con un sorriso amaro, il testo induce a riflettere sugli orizzonti e sui confini della libertà di ricerca scientifica e sulle sue applicazioni. La giuria della seconda edizione: Luigi Nicolais – Ministro per le Riforme e l’ Innovazione Vittorio Silvestrini – ammin. Deleg. Città della Scienza e presidente Fondazione Idis Luigi Cerri – geologo, Città della Scienza Fabio Cocifoglia – autore, regista, attore Francesco Feola – filosofo, scrittore, vincitore I.a edizione Laura Franchini – docente di fisica Giovanni Petrone – direttore artistico Le Nuvole Francesco Silvestri – drammaturgo, regista, attore Donatella Trotta – scrittrice, giornalista redazione cultura de Il Mattino Sintesi dell’argomentazione: La ricerca scientifica di base, il motore di ogni nuova scoperta, necessita di tempi di studio molto lunghi, spesso incompatibili con le esigenza di mercato. La tendenza sempre crescente nel concepire la scienza, non come uno strumento per la cultura, ma come un sistema di produzione di prodotti commerciabili da cui trarre guadagno, porterà inevitabilmente ad un inaridimento del progresso scientifico ed a un ristagno culturale. Curriculum sintetico dell’autore Laurea in Scienze Biologiche (indirizzo Biomolecolare) conseguita presso l’Università degli Studi dell’Insubria Dottorato di Ricerca in Biotecnologia Applicate alle Scienze Mediche XVIII ciclo, conseguito presso l’Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Genetica Medica, nell’anno accademico 2004/2005. Pubblicazioni scientifiche: - J Biol Chem. 2003 Jan 10;278(2):1354-62. - Neuron. 2004 Feb 19;41(4):599-610. - Neuroscience. 2005;131(4):813-23. - Neurotoxicology. 2005 Oct;26(5):761-7 1 Le Aste-Fallimentari-Scienziati-Liberi Atto I° “Si vede un ufficio di lavoro con delle piante. L’ufficio sembra deserto. Si vedono solo due uomini, ma non sembrano due impiegati: uno ha una tuta da lavoro blu ed è alle prese con dei fili elettrici e delle spine; sembrerebbe un’elettricista. L’altro sta innaffiando e potando le piante, ed è alle prese con un gelsomino; sembrerebbe un giardiniere per piante interne. Hanno lo sguardo a metà tra la rabbia e la rassegnazione. L’elettricista, chino su una presa elettrica, si gira e guarda il giardiniere” N: “ Mi scusi, lei è il giardiniere?” B: “No, sono un Botanico.” N: “Ecco, l’avevo immaginato.” B: “E lei, è l’elettricista?” N: ”No, sono un neurobiologo” B: “Ecco, io non l’avrei mai immaginato. Scusi, un cosa?” N:”Un neurobiologo, un biologo che studia le cellule del cervello, i neuroni. In una parola sola: un neurobiologo” B: “Ah, ecco. Anche lei venduto all’asta?” N:”Già. Anche lei, immagino.” B:”Immagina giusto. Quando è fallita la sua ricerca? N: “Quest’anno. Mi occupavo dello studio delle reti neuronali B: “Ah, ecco. Mi fa la traduzione?” N:”Ha presente questi fili elettrici? I neuroni del cervello sono cellule che durante il loro sviluppo emettono dei prolungamenti cellulari sottili, molto simili a questi fili elettrici. Questi prolungamenti raggiungono un altro neurone, permettendo la formazione di un contatto, di un collegamento, una specie di spina, che prende il nome di sinapsi. Ogni neurone riceve centinaia di sinapsi, di contatti da altri neuroni, attraverso cui mandano e ricevono impulsi elettrici. E sono proprio elettrici, perchè passa della corrente.” B: “E si prende la scossa?” N: “No, il voltaggio è troppo basso. Comunque, al termine del loro sviluppo, dello sviluppo neuronale intendo, si forma una fitta rete di collegamenti tra diversi neuroni, con centinaia di migliaia di contatti sinaptici. Questo meccanismo è alla base della formazione e dello sviluppo del cervello. Una cosa un po complessa. Io mi occupavo di capire come la rete neuronale si forma, come si originano i contatti tra i vari neuroni e come comunicano tra loro.” B: “Ecco, ora è più chiaro. Ed ora cosa sta facendo?” N: ”Bè, c’è stato un piccolo cortocircuito, e sto cercando di capire cosa lo ha creato. Una cosa simile a quello che facevo in laboratorio. Vede, i neuroni possono essere divisi in due tipi: quelli eccitatori e quelli inibitori. I neuroni eccitatori sono dei neuroni che “eccitano” altri neuroni, i quali, una volta eccitati, mandano altri impulsi ad altri neuroni. I secondi invece sono dei neuroni che “inibiscono” altri neuroni, e una volta inibiti non mandano più alcun impulso, rimangono “zitti”. Niente di erotico, è ovvio.” B:”Lo intuivo” N:” Comunque, per un buon funzionamento della rete neuronale, e quindi del cervello, è necessario un giusto equilibrio tra attività neuronale “eccitatoria” e “inibitoria”; una specie di bilancia che deve rimanere più o meno a metà, altrimenti la rete va in corto.” B: “Cioè?” N: “Ha presente l’epilessia? Vede, durante l’epilessia l’attività inibitoria del cervello non funziona come dovrebbe, così la bilancia si sposta verso l’attività eccitatoria e si verifica l’effetto che conosce bene. Eravamo a buon punto con la ricerca, ma poi, sa come succede in Italia a 2 quelli come noi in questi tempi..., insomma..., la mia ricerca non portava guadagni a breve termini, i fondi pubblici sono stati eliminati, e le compagnie farmaceutiche finanziano progetti a breve termine, con un ritorno economico certo, sicuro. Ma in scienza non c’è nulla di sicuro. Insomma, i soldi erano finiti da un pezzo senza che io avessi ricavato qualche brevetto, qualche molecole commerciabile. Certo, avevamo pubblicato molto, ma niente soldi, ed io tra il mutuo da pagare.., la fidanzata da sposare..., insomma..” B: “ Insomma, la sua ricerca è fallita, ed è stato venduto all’asta. Giusto? Ma è il destino di tutti noi, non deve dare spiegazioni a nessuno, non dipende certo da lei. Anche la mia ricerca è fallita, circa cinque anni fa.” N: “Qual’era il suo campo di ricerca?.” B: “Biodiversità, ha presente? Giravo il mondo cercando di capire le diversità tra le varie specie vegetali; diversità morfologiche e genetiche. Eravamo in Australia per una ricerca finanziata da una multinazionali farmaceutiche, finalizzata alla scoperta di nuove molecole da impiegare come farmaci. Mi hanno tagliato i fondi quando ho scoperto che una delle piante che studiavo produceva una sostanza che aveva effetti sul cervello. Così, la ricerca è stata terminata, l’area dove cresceva la pianta è stata rasa al suolo e dagli estratti della pianta è stato ideato un F-N-F: l’Eroxitum. Pochi mesi dopo sono stato venduto dall’asta a questa azienda farmaceutica. La stessa da cui avevo i finanziamenti.” N: “Quindi è lei il Botanico che ha scoperto il principio attivo dell’Eroxitum!” B: “Già!” “Il Botanico pronuncia un “già” con dentro un po di senso di colpa, ed in quell’istante nell’ufficio entra un terzo uomo. Ha una specie di zaino metallico sulla schiena; con la mano sinistra fa andare su e giù una specie di pompetta collegata allo zaino, e con la destra tiene una specie di pistola sempre collegata allo zaino con cui spruzza un liquido lungo gli angoli delle pareti. Sembrerebbe un addetto alla disinfestazione. Ha lo sguardo esattamente centrato sulla rabbia. Il Neuorobiologo ed il Botanico lo guardano. Il Neurobiologo gli rivolge la parola. N: “ Salve. E’ nuovo, vero?” E: “Esatto.” N: “Mi scusi, lei non è l’addetto alla disinfestazione, vero?” E: ”No, sono un Entomologo.” N: “Cioè uno che studia gli insetti, vero?” E:” Esatto.” N:”Ecco, l’avevo immaginato.” E: ”Scusate, ma voi due invece?” N: “Io sono un Neurobiologo, e il dottore un Botanico” E: ”E che cosa ci fa un Neurobiologo con una tuta da elettricista e un Botanico che sembra una specie di giardiniere, negli uffici di una multinazionale farmaceutica?” B: “Credo la stessa cosa che sta facendo lei: è stato venduto come tutti noi alle multinazionali farmaceutiche dalle AFSL: Aste-Fallimentari-Scienziati-Liberi, ed ora sta facendo i preparativi per l’anniversario di domani di questa multinazionale. Ma scusi, come mai si stupisce tanto?” E: ” Ero all’estero per la mia ricerca. Vede, il lavoro dell’Entomologo non viene svolto solo in laboratorio. Ho lavorato per due anni nella giungla della Nuova Guinea e li i sistemi di comunicazione non sono certo il massimo. Stavamo studiando l’attività sessuale di una specie molto rara di mantide religiose. Avevamo scoperto che in un certo momento della loro crescita, le femmine sviluppano un istinto sessuale molto marcato associato ad un comportamento molto aggressivo. Avevamo individuato anche il periodo esatto in cui avveniva il cambiamento comportamentale e, analizzando alcuni esemplari, avevamo estratto un ormone che era il responsabile di quello spiccato istinto sessuale e aggressivo. Quando abbiamo scritto la relazione annuale alla azienda da cui eravamo pagati, ci hanno bloccati i finanziamenti, sono arrivati in massa ed hanno prelevato tutti gli esemplari dal loro habitat ecologico. Così sono stato costretto a rientrare in Italia. Non ne sapevo molto delle AFSL. Appena rientrato, la mia Università mi ha 3 ceduto alle AFSL, le quali mi hanno venduto a questa azienda, dicendomi che era l’unico modo per inserirmi nel mondo aziendale. Ma cosa è successo alla ricerca scientifica di base? B: “Le università non hanno più soldi per pagare i loro scienziati, per cui quando i fondi finiscono li cedono alle AFSL che a loro volta li rivendono alle industrie. Così le università possono guadagnarci qualcosa.” E:” Al mio Ateneo mi avevano spiegato che le AFSL era l’unico modo per consentire il reinserimento degli scienziati liberi, affidando loro lavori scientifici di prestigio.” N:” Ci guardi! Le sembra che abbiamo posti di prestigio? Le sembra che abbiamo un posto degno per i nostri studi? Lei ora fa il disinfestatore, io l’elettricista e lui il giardiniere? Questa è la fine che fanno i cervelli come noi! Finiamo in queste aziende a fare un surrogato del lavoro che svolgevamo nei nostri laboratori universitari. Siamo costretti a rinnegare tutto quello che abbiamo fatto in nome della conoscenza della natura e della vita. E’ una abiura Galileiana del XXI secolo.” B:” Vede, negli ultimi anni alle Università hanno tagliato ogni tipo di finanziamento pubblico, e queste si sono affidate alle industrie come unica fonte da cui poter ottenere dei fondi per continuare il lavoro di ricerca. Tuttavia, le aziende sono interessate alla produzione di un prodotto vendibile, ed al potenziale ricavo che possono ottenere da questo. Ma lei sa benissimo che la scienza di base richiede tempi lunghi di studio e solo a lungo termine si possono effettuare scoperte davvero innovatrici. Ma la politica delle aziende farmaceutiche, purtroppo, non è così. Si finanziano progetti a breve respiro, con l’intento di ottenere dei ricavi a breve termine. E’ stato proprio questo tipo di atteggiamento a far nascere le AFSL e a immettere sul mercato i FNF. Gli scienziati liberi, quelli che hanno la possibilità di avere un campo di studio proprio e senza applicazioni immedite a breve termine, presto o tardi, finiscono come noi. E quando le Università non possono più mantenerli, vengono ceduti alle Aste-Fallimentari-Scienziati-Liberi, le quali li vendono alla azienda migliore offerente. E’ finito il tempo in cui era possibile fare ricerca senza guardare al profitto. Quelli come noi, gli scienziati liberi, vengono utilizzati per poco tempo al fine di ricercare qualcosa di nuovo. E quando lo trovano, i fondi gli vengono tagliati, e vengono venduti alle AFSL. La passione per la conoscenza pura, disinteressata, viene strumentalizzata per scoprire un prodotto che poi verrà commercializzato.” E:” Già, ed è infatti quello che è successo a me ed alla mia scoperta” N:”Cioè?” E” Io sono l’Entomologo che ha scoperto il Maschivoltaran” N:”Ma no?!” Atto II° Si vede una sala piena di persone. E’ l’anniversario della azienda farmaceutica. Tutti i dipendenti sono riuniti. Oltre loro, vi sono anche molti giornalisti. In mezzo alla sala c’è un pulpito dal quale parlerà il direttore generale. Alle sue spalle, un grande schermo sul quale vengono proiettati i grafici con l’andamento economico della azienda. C’è un gran brusio di fondo.Tutta la sala è illuminata da una grande luce. Tuttavia, nell’angolo destro della sala, c’è una zona buia. Ad un tratto sale sul pulpito il direttore ed in tono solenne inizia il suo intervento. D: “Colleghi e colleghe. Oggi, si celebra l’anniversario della fondazione di questa nostra tanto amata multinazionale farmaceutica che da ormai 30 anni si occupa della produzione e vendita di molti farmaci che hanno rivoluzionato la vita di milioni di persone.” Applauso D: “Oggi, vorrei ripercorre con voi le tappe della nostra crescita economica che ci hanno portato ad essere la azienda leader numero uno al mondo per la produzione di Farmaci di Nuova Formazione: i famosi FNF.” 4 Applauso. L’applauso finisce e contemporaneamente si spegne la grossa luce che illumina il pulpito e la sala, e si accende una luce più piccola che illumina l’angolo buoio a destra della sala. In quell’angolo, si vedono il Neurobiologo vestito da elettricista, il Botanico vestito da giardiniere, e l’Entomologo, vestito da addetto alla disinfestazione. Sono nascosti in modo che nessuno possa vederli, e stanno ascoltando il discorso del direttore. Il Neurobiologo si volta verso il Botanico e l’Entomologo. N: “I Farmaci di Nuova Formazione, i famosi FNF, sono meglio conosciuti tra i neurobiologi come Farmaci Non Farmaci. Cioè Farmaci in grado di modificare uno stato fisiologico “normale” delle persone, che è stato riconosciuto come stato patologico. Poichè la scoperta di farmaci contro patologie complesse richiede tempi molto lunghi di studio, le aziende farmaceutiche, con l’aiuto di medici corrotti, hanno descritto come patologici degli stati fisiologici normali, ed hanno immesso nel mercato delle sostanze in grado di modificare questi stati, appunto i FNF: Farmaci che Non sono veri Farmaci.” La luce che illuminava l’angolo a destra della sala si spegne e contemporaneamente si riaccende la grossa luce che illumina di nuovo la sala e il pulpito. Alle spalle del direttore si vede un grafico che indica l’andamento economico dell’azienda. Il grafico mostra una linea medio-bassa che continua fino a un certo punto, poi la linea cresce esponenzialmente. Il direttore continua il suo intervento, mantenendo sempre il tono solenne. D: “Come potete vedere dal grafico alle mie spalle, l’andamento economico della nostra azienda ha avuto una impennata decisiva che ha radicamente cambiato le sorti aziendali. Due sono state le geniali intuizioni che hanno permesso questa crescita esponenziale. Il primo: abbiamo capito che la gente voleva liberarsi da molti stati emotivi che disturbano il quieto vivere ed il quieto lavorare. Il secondo: ci siamo resi conto dell’indispensabilità delle Università come fonte di innovazione, e quindi abbiamo aumento i finanziamenti agli Atenei. Tutto ciò ha consentito la scoperta di nuove molecole che hanno permesso di correggere quegli stati patologici che un tempo erano considerati normali. Vi nominerò solo alcuni dei nostri FNF, i più importati, quelli cioè che hanno segnato il nostro successo. Il primo: L’Eroxitum, meglio conosciuto come la pillola dell’amore. Il successo di questo farmaco è stato l’individuazione di una nuova patologia sociale descritta dall’associazione mondiale psichiatri, denominata “sindrome da difficoltà di innamoramento”, secondo cui molti soggetti hanno difficoltà ad innamorarsi. L’eroxitum ha rivoluzionato la vita di queste persone, in quanto è in grado di indurre lo stato di innamoramento. E’ stato un successo sia tra i single che tra le coppie stabili. Insomma colleghi, sappiamo quanto sia difficile trovare la persona di cui innamorarsi! E perchè sprecare il tempo a cercare, o peggio, ad attendere l’anima gemella con cui si tenta di passare tutta la vita? E come finiscono i matrimoni al giorno d’oggi! Ed una volta disillusi, quanto si fatica per tornare a provare il sentimento dell’innamoramento? Ma non è forse bello essere innamorati? Una delle sensazione più belle per cui vale la pena vivere, non è vero amici colleghi? Bene, colleghi e colleghe, l’eroxitum ha permesso a molte persone di tornare ad essere felici ritrovando il sentimento perduto dell’innamoramento! Altro che anni e anni di inutili sedute di psicanalisi, o peggio, di consulto filosofico! L’eroxitum è la risposta all’infelicità! Una risposta breve, sicura ed efficace! Una risposta in grado di ridare un senso alle nostre vite, senso che perfino i filosofi non sono riusciti a trovare!!” Applausi. La luce si spegne in sala e riappare la piccola luce che illumina l’angolo buio a destra, con i tre scienziati liberi. Il botanico si mette le mani nei capelli, è disperato.. B:” Mi sento un verme!” N:” Non faccia così. Non è stata colpa sua se ha scoperto il principio attivo dell’Eroxitum. La colpa è di come è stato utilizzato. 5 La mia fidanzata è una filosofa. Una volta mi ha detto che questo tipo di farmaci non dicono nulla sul senso. E:”Senso di che?” N:” Sul senso dello stato di innamoramento. Quando ci si innamora, non ci si innamora per caso, ed a caso. Ci si innamora esattamente di una persona, di quella precisa persona, perchè quella persona ci evoca qualcosa di profondo e misterioso, che ha a che vedere con la notra vita, col nostro vissuto. Durante lo stato di innamoramente si verificano dei cambiamenti nella chimica del cervello; vengono rilasciati molti neurotrasmettitori come la serotonina e la dopamina, che danno come risultato lo stato di innamoramento. Ma il senso di questo stato emotivo non è nei neurotrasmettitori, non è nella chimica del cervello, ma nel tipo di persona che scatena queste reazioni cerebrali e nel tipo di relazione che si instaura con essa. L’eroxitum induce delle reazioni chimiche simili a quelle che si verificano in un cervello innamorato, ma alla fine dell’effetto non rimane alcun senso di quello stato. Si rimane con un vuoto che è molto più amplificato rispetto al vuoto che si sentiva prima dell’utilizzo del farmaco, perchè si verifica l’effetto Rebound B:” Effetto cosa?” N:” effetto rebound, cioè un effetto uguale ma opposto allo stato di innamoramento. E:” Infatti tra i ragazzi si è diffuso una tossicodipenza da Eroxitum, molto maggiore a quella per l’eroina. B:” già, ma questo il direttore non lo dice ai giornalisti! E:” Non voglio sentire quando parlerà del Maschivoltaran” I tre scienziati scompaiono nel buio, e riappare la sala con il meeting e l’applauso in sottofondo. Il direttore continua. Vorrei ora passare alla seconda nostra punta di diamante: il Maschivoltaran, un FNF concepito per combattere il calo demografico che si sta registrando nel nostro paese. Noi farmacologi, non pensiamo che questo fenomeno sia imputabile ad una difficoltà di relazione tra i giovani causata dal tipo di società di oggi, così come dicono alcuni psicologi. Noi pensiamo che alla base di questo decremento demografico ci siano gli ormoni. E per l’esattezza, uno squilibro del livello ormonale di testosterone tra i due sessi. Sappiamo quanto la sessualità maschile sia molto più marcata rispetto a quella femminile. Ciò è alla base delle difficoltà nel trovare un’intesa anche di tipo sessuale. Per risolvere queste difficoltà, abbiamo sviluppato il Maschivoltaran, un FNF che consente di alzare il livello di testosterone nelle donne e quindi di migliore l’affinità sessuali con gli uomini. Con la diffusione del Maschivoltaran, abbiamo ottenuto un aumento del 5% sulla crescita demografica durante l’anno 2008. Appalusi. Si spengono le luci eriappaiono i tre scienziati. L’Entomologo è disperato ed ha le mani tra i capelli. E:”Già, ma non dice che l’assunzione del Maschivoltaran induce nelle donne un’istinto sessuale così spiccato da renderle simili a scaricatori di porto assetati di sesso! E poi, queste femmine ninfomani hanno reso i maschi molto più insicuri di se, ed ha aggravato la crescita demografica. B:”già, infatti dal 2009 la riduzione demografica è tornata ad aumentare. Neanche questo dice!” N:”Ma il 2008 non era l’anno in cui è stata fatta quella svendita massiccia di libri di poesia?” I tre scienziati scompaiono nel buio, e riappare la sala. D:” Questi nuovi farmaci, insieme al modo rivoluzionario di concepire le malattie, hanno permesso un miglioramento della qualità della vita di miglioni di persone, che si riflette in un aumento dei nostri guadagni. Più le persone vivono bene grazie ai nostri farmaci, e più il nostro fatturato aumento. Ora, signori colleghi e giornalisti, voglio immaginare un futuro in cui le persone avranno a disposizione un farmaco per ogni loro necessità, in cui la vita scorrerà 6 perfettamente tranquilla, tenuta sotto controllo dalle nostre molecole, e quel benessere sarà proporzionale al nostro ricavo, signori e signori..” Parte un lungo applauso. Il tono del direttore diventa sempre più infervorato. “..un futuro perfettamente regolato dai nostri farmaci, miglioni di farmaci, migliardi di molecole, grazie alle quali l’uomo sarà una macchina perfetta, signori e signori...” L’applauso continua, eil direttore diventa rosso paonazzo, le vene del collo si ingrossano, urla e sbraita. ..e noi avremo miglioni su miglioni, migliardi su migliardi di soldi... Il direttore cade al suolo in preda ad una crisi convulsiva. Ha un attacco epilettico. La luce della sala si spegne e si riaccende la piccola luce dell’angolo dei tre scienziati liberi. N:”Merda, gli è venuta una crisi epilettica!” B:”L’attività neuronale inibitoria non funziona, la bilancia si è spostata verso l’attività eccitatoria che non è più controllata da quella inibitoria ed ha preso il sopravvento, determinando la crisi epilettica!” E:”Cazzo dite!?” Si spengono tutte le luci. Si riaccende la luce e si vede il solito ufficio deserto, con il neurobiologo alle prese con dei cavi elettrici, il Botanico mentre pota li gelsomino e l’Entomologo mentre spruzza il liquido sugli angoli. Si vede anche una quarta persona, vestita con un camice blu, con uno straccio mentre pulisce il pavimento. Sembrerebbe un addetto alle pulizie. Il Neurobiologo si volta e si rivolge al quarto uomo. N:” Mi scusi, lei è l’ex direttore di questa azienda, vero?” D:”Esatto.” N:”Ecco, l’avevo immaginato” D:”E voi?” N” Io sono un Neurobiologo, il giardiniere è un Botanico, lo scopritore del principio attivo dell’Eroxitum, ed il disinfestatore è un Entomologo, lo scopritore del principio attivo del Maschivoltaran. Anche lei venduto dalle aste?” D:”Esatto.” E:”Ma cosa le è successo? Lei era il direttore? D:”Già. Vede le aziende farmaceutiche hanno due scopi: produrre farmaci che siano davvero efficaci contro le malattie e guadagnare da queste vendite. Questi due scopi devono essere bilanciati, è necessario un giusto equilibrio tra loro, una specie di bilancia che deve rimanere più o meno a metà, altrimenti il sistema va in cortocircuito. Io ho capito che la mia azienda stava andando verso il cortocircuito, e così ho dato le dimissioni. Sono stato venduto alle AFDR AsteFallimentari-Direttori-Rinnegati ed ora sono qui.” B:”Una storia già sentita, mi sembra. Ma quando ci sarà un cambiamento di politica e le aziende capiranno che la scienza ha bisogno di tempi lunghi per poter ricavare scoperte davvero utili per la vita delle persone?” D:”Bè, forse dopo un enorme cortocircuito generale.” Il neurobiologo riprende il suo lavoro. Ad un tratto si vede una scintilla uscire dalla presa su cui stava lavorando. Sembrerebbe un cortocircuito. E tutte le luci si spengono. Davide Pozzi Ogni riproduzione o utilizzo in ogni forma e supporto, anche parziale dei testi è vietato se privo di autorizzazione da parte dell'autore stesso. 7