Einstein: “A theory is the more impressive the greater the simplicity of its premises, the more different kinds of things it relates, and the more extended its area of applicability. Therefore the deep impression that classical thermodynamics made upon me. It is the only physical theory of universal content which I am convinced will never be overthrown, within the framework of applicability of its basic concepts” (Albert Einstein, Autobiographical Notes) Quali connessioni con il mondo empirico? 1 1. GRANDEZZE E FUNZIONI DI STATO TERMODINAMICO Ovvero: obiettivi e linguaggio della Termodinamica Tipologie di descrizione dei sistemi materiali: 1) Descrizione microscopica (molecolare): complessa e dipendente dal tempo (coordinate e velocità di tutti i costituenti secondo la meccanica classica; funzione d'onda di tutte le coordinate secondo la meccanica quantistica). 2) Descrizione macroscopica (termodinamica): semplice (insieme delle proprietà macroscopiche misurabili). Sistema (termodinamico): materia compresa entro una superficie chiusa (ad esempio la superficie interna di un contenitore, ma può essere anche una superficie definita geometricamente). Quello che rimane definisce l'ambiente (sistema+ambiente=universo). 2 Sistema all'equilibrio sistema invariante nel tempo Un sistema termodinamico all’equilibrio è costituito da una o più fasi omogenee: descrizione semplice! Sistemi di non equilibrio sono caratterizzati da proprietà dipendenti dalla posizione (oltre che dal tempo): descrizione complessa! Ripartizione disciplinare Termodinamica di equilibrio Termodinamica di non-equilibrio Meccanica Statistica Meccanica (Termodinamica ) Statistica: relazione tra dinamica delle molecole e proprietà macroscopiche 3 Termodinamica di equilibrio (Termodinamica classica): descrizione del sistema in condizioni di equilibrio secondo proprietà macroscopiche misurabili. Assenza di principi predittivi delle grandezze fisiche (in opposizione alle teorie fisiche fondamentali: meccanica classica/quantistica, elettromagnetismo) ⇒ si presuppone che le grandezze fisiche siano empiricamente date (misurabili!) Natura fenomenologica della Termodinamica: fornisce solo le regole/vincoli che vanno applicate alle proprietà misurabili. Le regole/vincoli della Termodinamica vanno applicate secondo la tipologia del sistema materiale ⇒ una Termodinamica onnicomprensiva di tutte le possibili tipologie di sistemi non ha motivo di esistere. 4 Variabili (o grandezze) di stato = proprietà macroscopiche misurabili. Ogni grandezza termodinamica deve essere misurabile Sono ripartite in due categorie: 1) proprietà estensive: proporzionali all'estensione del sistema (cioè alla quantità di materia). Esempi: M (massa), V (volume), n1 , n2 , n3 ,… (numero di n (numero totale di moli) moli dei componenti), n = j j U , H , A, G (grandezze energetiche), S (entropia) ∑ N j = n j N Avog . Numero di molecole N Avog . = 6.022 1023 Numero di Avogadro Il numero di moli dovrebbe essere una variabile discreta, ma è trattata come una variabile continua. Giustificazione: sistemi macroscopici con numero elevato di molecole! 5 2) proprietà intensive: indipendenti dall’estensione del sistema e descrittive delle proprietà puntuali del sistema. Esempi: ρ := M / V (densità), x j := n j / n (frazioni molari), p (pressione), T (temperatura assoluta), costante dielettrica, indice di rifrazione, ecc. Omogeneità di una fase di un sistema all’equilibrio ⇒ grandezze intensive con singolo valore Discriminante intensivo/estensivo: quale comportamento nella divisione di un sistema (ad una fase) in due parti uguali? Il rapporto I = E1 / E2 fra due variabili di stato estensive E1 ed E2 , è una variabile di stato intensiva. Le variabili di stato (nella forma precedente) non sono definite per sistemi di non-equilibrio. Unità di misura SI (Sistema Internazionale): kg ( M ), mol ( n ), m3 ( V ), J=Joule (energia), Pa=Pascal ( p ), K=Kelvin ( T ) 66 Pressione = forza / superficie: Pa:= Newton / m2=kg/m s2 1 bar := 105 Pa 1 Atm :=1.01385 bar = 760 mmHg (Torr) Come si può misurare la pressione del sistema (all’equilibrio)? Fext Fext pext = S S Equilibrio meccanico (pistone immobile): il sistema esercita una forza esattamente opposta. Pressione p del sistema = pext La stessa pressione p agisce sulla superficie dei fluidi (liquidi o gas) in condizioni di equilibrio, altrimenti il fluido si metterebbe in moto. La termodinamica dei solidi (comprensiva della teoria dell’elasticità) richiederebbe una descrizione più complessa di una unica grandezza di stato per la pressione. Termodinamica semplificata dei solidi: grandezza di stato unica per la pressione come per i fluidi. Interpretazione statistica: pressione causata dagli “urti” delle molecole con la superficie del contenitore 7 T (temperatura assoluta in gradi Kelvin, K) = θ + 273.15 θ : temperatura empirica nella scala Celsius (C°) Equilibrio termico tra sistemi: uguaglianza delle temperature Principio zero della Termodinamica: proprietà transitiva dell’equilibrio termico tra i sistemi termodinamici Termostato: sistema in grado scambiare energia senza mutare la sua temperatura. Esempio: miscele acqua-ghiaccio ad una data pressione. Sistema + Termostato All’equilibrio termico: T = Text Al di fuori dell’equilibrio: esistono T e Text ? T Text Interpretazione statistica: misura dell’energia termica del moto molecolare mvx2 / 2 = k BT / 2 vx2 : media (nel tempo) della velocità quadratica della molecola di massa m nella direzione x k B (costante di Boltzmann) := R / N Avog . 8 R (costante dei gas) = 8.314 J/mol K Funzione di stato: una qualsiasi funzione (implicitamente o esplicitamente 2 data) di variabili di stato. Ad esempio: y ( p, T ) := p z (V , T ) := Ve −cT Esistono infinite funzioni di stato! T Le funzioni di stato definiscono variabili di stato (proprietà misurabili), che quindi sono infinite! Semplicità della Termodinamica dal numero limitato di variabili/funzioni di stato richieste ⇒ Come? Distinzione tra variabili di stato indipendenti e dipendenti Variabili di stato indipendenti: insieme di variabili di stato che determinano univocamente lo stato termodinamico del sistema. Equazioni di stato: variabili di stato dipendenti espresse come funzione di stato di quelle indipendenti. Problema fondamentale della termodinamica: determinare le funzioni di stato per le grandezze di stato dipendenti di interesse. Conoscenza completa (dal punto di vista termodinamico) del sistema: insieme delle funzioni di stato per le grandezze rilevanti. 9 Questione preliminare: quante e quali variabili indipendenti? Nota: la selezione delle variabili indipendenti non è univoca, ed è effettuata sulla base della convenienza. Sistemi aperti (chiusi): sistemi che possono (non possono) scambiare materia con l'ambiente. Per i sistemi chiusi costituiti da una sola fase (e quindi a composizione fissata), p e T sono le variabili indipendenti più convenienti in quanto facilmente controllabili dall'esterno. pext All’equilibrio: T = Text p = pext Text 10 Esempio di equazione di stato: V = V (T , p ) Può essere ottenuta con due metodi diversi: 1) misura diretta di V al variare di p e T : tabelle complesse che richiedono l’uso di estrapolazioni; 2) modelli/approssimazioni: funzioni matematiche (spesso) di facile uso Esempi di modelli/approssimazioni nel caso dei gas: a) Eq. dei gas perfetti (o ideali): V = nRT / p . E` sperimentalmente verificata solo nel limite p → 0 . Per un gas a pressione finita costituisce una approssimazione della vera equazione di stato. b) Modello di van der Waals: ( p + an / V )(V − nb) = nRT con a e b costanti assegnate a ciascuna specie chimica. Puo` essere applicata a pressioni elevate, anche se fornisce solo valori approssimati delle proprietà del gas. 2 2 11 Fattore di compressibilità: pV Z := = Z (T , p) nRT Per i gas ideali: Z = 1 Deviazione di Z dall’unità: misura dello scostamento dall’idealità T = 273.15K 12 Interpretazione dell’approssimazione come modello = ipotetico sistema che segue esattamente l’equazione di stato approssimata (ad esempio il gas ideale o perfetto). Scelta del modello/approssimazione sulla base 1) dello stato del sistema (ad esempio, modello del gas perfetto per sistemi a bassa pressione) 2) delle informazioni disponibili (ad es., conoscenza dei coefficienti a e b dell’eq. di van der Waals) 3) dell’accuratezza richieste per le previsioni Quali modelli per l’equazione di stato del volume di solidi/liquidi? ⇒ Come varia il loro volume con (T , p)? ⇒ Derivate parziali del volume V (T , p ) 13 Intermezzo matematico: funzioni di due variabili, z = z ( x, y ) derivate parziali: ∂z ( x, y ) dz ( x, y ) z ( x + ∆x, y ) − z ( x, y ) := = lim ∆x → 0 ∂x ∆x dx y =cos tan te ∂z ( x, y ) dz ( x, y ) z ( x, y + ∆y ) − z ( x, y ) := = lim ∆y → 0 ∂y dy ∆y x=cos tan te ∂z ( x, y ) pendenza: ∂y z Identità (Schwartz) per le derivate seconde miste: ∂ ∂z ( x, y ) ∂ ∂z ( x, y ) ∂ 2 z ( x, y ) = = ∂x ∂y ∂y ∂x ∂x ∂y y x 14 z Piano: z = a + bx x + b y y a ∂z ( x, y ) = bx : costante ∂x ∂z ( x, y ) = b y : costante ∂y − a / by − a / bx x z Approssimazione lineare di z ( x, y ): piano tangente in ( x0 , y0 ) ∆z ≅ ∂z ( x0 , y0 ) ∂z ( x0 , y0 ) ∆x + ∆y ∂x0 ∂y0 z − z ( x0 , y0 ) x − x0 y • y − y0 y0 Coincide con la funzione se le derivate parziali sono costanti x0 y x Forma differenziale: dz = ∂z ( x, y ) ∂z ( x, y ) dx + dy ∂x ∂y 15 Notazione termodinamica derivate parziali: forma differenziale: identità di Schwartz: ∂z ( x, y ) ∂z := ∂x ∂x y ∂z ( x, y ) ∂z ∂y := ∂y x ∂z ∂z dz = dx + dy ∂x y ∂y x ∂ ∂z ∂ ∂z = ∂x ∂y x ∂y ∂x y 16 Le derivate parziali di una funzione di stato 1) sono a loro volta funzioni di stato che definiscono variabili di stato 2) che caratterizzano le variazioni rispetto alle variabili indipendenti Ad esempio dalla funzione di stato V (T , p ) 1) per valutare l’entità della variazione di volume con la pressione (a temperatura costante), si definisce il coefficiente di compressibilita` isotermo 1 ∂V ∂ ln V kT (T , p) := − = − V ∂p T ∂p T 2) per valutare l’entità della variazione di volume con la temperatura (a pressione costante), si definisce il coefficiente di espansione termico (isobaro) α (T , p) := 1 ∂V ∂ ln V = V ∂T p ∂T p Nota: sono ambedue grandezze di stato intensive Nota: non sono indipendenti (Schwartz) ∂ ∂ ln V (T , p ) ∂ ∂ ln V (T , p ) ∂α ∂kT = = − ∂p = ∂p ∂ T ∂ T ∂ p ∂ T p T 17 Per i gas ideali V = nR T : p ∂ lnV d ln p 1 kT = − = = dp p ∂p T d ln T 1 ∂ lnV α = = = dT T ∂T p Dai dati sperimentali: kT (solidi) << kT (liquidi) << kT (gas) α (solidi) << α (liquidi) < α (gas) 18 Modelli di equazione di stato per V (T , p ) di fasi condensate sulla base di kT e α 1) kT e α trascurabili (solidi ad esempio): V = costante 2) kT e α costanti (per campi limitati di T e p): approssimazione lineare (piano tangente) di ln V rispetto allo stato di riferimento (T0 , p0 ) con V0 = V (T0 , p0 ) ln V − ln V0 = α∆T − kT ∆p = = ln(V / V0 ) = ln(1 + ∆V / V0 ) ≅ ∆V / V0 ∆V = V0 (α∆T − kT ∆p ) sezione:φ Modello che descrive il funzionamento del termometro a mercurio vuoto ∆V V0 ∆p = 0 ∆h = ∆V φ = V0α φ ∆T ∝ ∆T 19 Approssimazione lineare inefficace per l’acqua a bassa temperatura 20 Ampliamento dell’insieme delle variabili indipendenti: Effetti del campo gravitazionale: proprietà intensive ( p, ρ ) dipendenti dalla coordinata di spostamento verticale ⇒ Sistemi di equilibrio non omogenei! Date le equazioni di stato termodinamiche senza campo gravitazionale ⇓ Generalizzazione della termodinamica in presenza del campo gravitazionale Evidenze sulla dipendenza delle proprietà macroscopiche dall’estensione della superficie di separazione (interfasi) delle fasi omogenee Generalizzazione della termodinamica con l’aggiunta dell’area dell’interfase come variabile indipendente. ⇒ Revisione della catalogazione proprietà intensive/estensive 21 ⇒ Sistemi metastabili Temperatura di transizione vetrosa Tg: per T ≈ Tg e proprietà macroscopiche dipendono dalla velocità di raffreddamento 22 23 Sistema aperto ad una fase: le variabili di composizione devono essere incluse tra le variabili indipendenti, ad esempio V (T , p, n1 , n2 ,⋯) Quale dipendenza dal numero di moli? Caso semplice del sistema ad un componente, V (T , p, n) , con il volume molare definito come Vm (T , p ) := V (T , p, n) n =1 Essendo il volume una proprietà estensiva: V (T , p, n) = nVm (T , p) Definizioni equivalenti di volume molare: Vm (T , p ) = V (T , p, n) ∂V (T , p, n) = n ∂n Principio generale: grandezze intensive (implicito:di sistemi aperti) possono essere specificate come funzioni di stato di sole variabili intensive. Analisi più complessa per sistemi a più componenti 24 Esaminiamo il caso particolare del volume di una soluzione binaria a (T , p ) fissati (e lasciati impliciti) V (n1 , n2 ) Estensività del volume ⇒ funzione omogenea del primo ordine dei numeri di moli V (λn1 , λn2 ) = λV (n1 , n2 ) Frazioni molari come parametri intensivi di composizione i = 1,2 : xi := Limite dei componenti puri: ni n n := n1 + n2 x1 + x2 = 1 n2 = 0 : V = n1V1∗ n1 = 0 : V = n2V2∗ Vi ∗ : volumi molari dei componenti puri Quale dipendenza del volume dal numero di moli di un componente? V V n2 = 0 dV = V1∗ dn1 n2 ≠ 0 ° ∂V ∗ ≠ V 1 ∂n 1 n2 25 n1 n1 Volumi parziali molari: variazione differenziale del volume rispetto al numero di moli di un componente: n j = costante per tutti j ≠ i ∂V Vi := ∂ni n j I volumi parziali molari sono grandezze intensive e quindi possono essere rappresentati come funzioni di una sola frazione molare: Vi ( x1 ) Esempi di calcolo di volumi parziali molari: 1) Gas ideale con due componenti: V = ( n1 + n2 ) RT / p ⇒ volumi parziali molari costanti e indipendenti dalla specie Vi = RT / p 2) Soluzioni ideali (volume additivo rispetto ai componenti puri; definizione successivamente generalizzata): V = n1V1∗ + n2V2∗ ⇒ Vi = Vi ∗ volumi parziali molari costanti ma dipendenti dalla specie 3) Esempio di soluzione non ideale: V = n1V1∗ + n2V2∗ + a ⇒ V1 = V1∗ + ax22 V2 = V2∗ + ax12 volumi parziali molari dipendenti dalla composizione! n1n2 n1 + n2 26 (1) (2) 27 Proprietà matematiche dei volumi parziali molari 1) Differenziale del volume V ( n1 , n2 ) ∂V ∂V dV = dn + dn2 = V1 ( x1 )dn1 + V2 ( x1 )dn2 1 ∂n1 n2 ∂n2 n1 2) Volume come combinazione pesata dei volumi parziali molari: V (n1 , n2 ) = n1V1 ( x1 ) + n2V2 ( x1 ) È il risultato del teorema di Eulero per le funzioni omogenee: ∂λV (n1 , n2 ) ∂V (λn1 , λn2 ) = = ∂λ ∂λ ∂V (λn1 , λn2 ) ∂V (λn1 , λn2 ) = n1 + n2 ∂λn1 ∂λn2 V (n1 , n2 ) = λ → 1: V (n1 , n2 ) = ∂V (n1 , n2 ) ∂V ( n1 , n2 ) n2 = n1 + ∂n1 ∂n2 = V1 ( x1 ) n1 + V2 ( x1 )n2 28 3) Le variazioni (con la composizione!) dei volumi parziali molari sono linearmente dipendenti: x1dV1 + x2 dV2 = 0 Dal differenziale di 2) + 1) dV dV d (n1V1 + n2V2 ) 1 n dV + n2 dV2 = = = (V1dn1 + V2 dn2 ) + 1 1 n n n n dV =0 = + x1dV1 + x2 dV2 n Implicazione: relazione tra le derivate dei volumi parziali molari x1 dV1 ( x1 ) dV ( x ) + x2 2 1 = 0 dx1 dx1 Quindi nota la funzione V1 ' ( x1 ) := dV1 ( x1 ) / dx1, l’altro volume parziale molare V2 ( x1 ) può essere ottenuto per integrazione x1V1 '( x1 ) + (1 − x1 ) dV2 ( x1 ) =0 dx1 ∗ 2 V2 ( x1 ) − V = − ∫ dV2 = − x1 0 yV1 '( y ) dy 1− y x1V1 '( x1 ) dx1 1 − x1 29 Volume di mescolamento: variazione di volume nel mescolamento dei componenti puri a (T , p ) costanti ∆Vmix := Vmiscela − V puri = n1V1 + n2V2 − n1V1∗ − n2V2∗ = n1 (V1 − V1∗ ) + n2 (V2 − V2∗ ) con valore nullo per la soluzione ideale 30 Generalizzazione: grandezza di stato estensiva E generica (quali V , H , S , G ) E = E (T , p, n1 , n2 ,⋯) Grandezze parziali molari: derivate rispetto ai numeri di moli a (T , p ) costanti ∂E Ei := ∂ni T , p , n j ∗ Sono grandezze intensive, che per i componenti puri sono indicate come Ei Proprietà: 1) dE = ∑ Ei dni 2) E = ∑ Ei ni i 3) ∑ xi dEi = 0 i i dove è implicito che i differenziali siano presi a (T , p ) costanti. Grandezze di mescolamento ∆Emix: differenza di E tra stato finale e iniziale nel processo di mescolamento dei componenti puri condotto a (T , p ) costanti ∆Emix = ∑ ni ( Ei − Ei∗ ) i Additività delle grandezze estensive nei sistemi costituiti da più fasi α , β ,⋯ in equilibrio termico (stessa temperatura) e meccanico (stessa pressione) E = Eα (T , p, n1,α , n2 ,α ,⋯) + Eβ (T , p, n1, β , n2 , β ,⋯) + ⋯ 31 Energia come grandezza di stato: U , H , A, G U : Energia interna, energia del sistema chiuso in assenza di energia cinetica (sistema immobile) e potenziale H := U + pV Entalpia A := U − TS Energia libera di Helmholtz G := H − TS Energia libera di Gibbs Lo zero della scala di energia è arbitrario variazioni di energia su sistemi chiusi! ⇒ Sono misurabili solo Trasformazioni del sistema chiuso per poter misurare energie. Condizioni di non-equilibrio? Come applicare la Termodinamica di equilibrio? Trasformazioni termodinamiche = trasformazioni del sistema tra due stati di equilibrio descrivibili secondo le funzioni di stato Se X = grandezza di stato: X iniziale → X finale ∆X := X finale − X iniziale 32 Essendo trasformazioni di un sistema chiuso, gli stati iniziali e finali sono rappresentabili in un diagramma di stato (T , p ) T Stato iniziale trasformazione Irreversibile (fuori del piano) trasformazione reversibile Stato finale Classificazione delle trasformazioni: p 1) Trasformazioni irreversibili (o spontanee): trasformazioni ordinarie dove il sistema passa attraverso stati di non-equilibrio (non rappresentabili nel diagramma di stato) 2) Trasformazioni reversibili: quando anche gli stati intermedi sono (a meno di scostamenti infinitesimi) stati di equilibrio (rappresentabili nel diagramma di stato) Dati due stati di equilibrio, determinati dalle coppie (T1 , p1 ) e (T2 , p2 ), esistono Infinite trasformazioni (sia reversibili che irreversibili) che li connettono. 33 Le trasformazioni reversibili sono un caso limite delle trasformazioni reali: incrementi infinitesimi dei parametri esterni che controllano la deviazione rispetto alla condizione di equilibrio. ⇒ direzione della trasformazione invertibile cambiando il segno degli incrementi Compressioni/espansioni reversibile (ad esempio un gas in un cilindro con pistone sottoposto ad una pressione pext variabile a piacimento): dalla condizione di equilibrio meccanico pext = p → pext = p + δp per δp → 0 Riscaldamento/raffreddamento reversibile (sistema a contatto con un termostato con temperatura Text variabile a piacimento): dalla condizione di equilibrio termico: Text = T → Text = T + δT per δT → 0 34 Contesto del I° Principio: conservazione dell’energia nei sistemi isolati. In Meccanica: energia come costante del moto del sistema isolato. In Termodinamica: bilancio dell’energia del sistema interagente con l’ambiente E + Eambiente = costante ∆E = −∆Eambiente = energia assorbita dal sistema nella trasformazione Classificazione delle forme di scambio di energia: − ∆Eambiente = q + w 1) Lavoro w: l’energia scambiata che è macroscopicamente controllata dall’esterno e quindi è misurabile 2) Calore q : scambio di energia termica per contatto diretto tra sistema ed ambiente a temperature diverse (non controllabile e non misurabile direttamente) Il calore è associato al flusso di energia termica che si stabilisce: a) tra due corpi a temperatura differente b) separati da una superficie diatermica (cioè conduttrice di calore) Superfici adiabatiche: non consentono lo scambio di calore Processi adiabatici: trasformazioni in assenza di scambio di calore ( q = 0 ) 35 Diverse forme di lavoro a seconda del tipo di interazione con il sistema: lavoro meccanico, elettrico, magnetico, ….. Lavoro meccanico: forza meccanica che produce il moto di una superficie di separazione tra il sistema e l’ambiente Note: a) Il lavoro può avere degli effetti sul sistema del tutto indistinguibili dall’assorbimento di calore lavoro puramente dissipativo (sfregamento, agitazione di fluidi) b) Gli effetti dissipativi sono eliminati se il lavoro viene condotto in maniera reversibile Lavoro (meccanico) di volume wvol : la pressione esterna pext generata determina una variazione del volume del sistema senza effetti dissipativi (moto del pistone senza attrito). Esempio (semplice): compressione a pressione costante ∆x pext ≠ p1 ( p1,V1 ) →( p2 = pext ,V2 ) wvol = Fext ∆x = pext S∆x = − pext ∆V pext 36 Come descrivere il bilancio dell’energia con grandezze di stato? 1° principio della termodinamica: Per ogni sistema chiuso esiste una funzione di stato le cui variazioni in una trasformazione sono date come U detta energia interna ∆U = q + w dove q e w sono rispettivamente il calore assorbito dal sistema ed il lavoro fatto sul sistema. Annotazioni 1) Convenzione sui segni di q e w: valori positivi corrispondono ad incrementi energetici del sistema. 2) Se il sistema non è immobile allora il principio va riferito all'energia totale ∆E = q + w con E=U + energia cinetica + energia potenziale del sistema 3) Il 1° principio è applicabile solo a trasformazioni tra stati di equilibrio in cui è definita la grandezza di stato energia interna. 4) L'energia interna U è una proprietà estensiva. 5) Sono determinabili solo variazioni ∆U di energia interna (attraverso di misure di calore e lavoro), e quindi U non è determinabile in assoluto. 37 L'affermazione che U è una grandezza di stato costituisce il postulato del 1° principio. Interpretazione dell’energia interna secondo la Termodinamica Statistica: U = valore medio dell’energia (cinetica delle molecole + di interazione tra le molecole) del sistema Il 1° principio fornisce anche il criterio di misura del calore. Data una generica trasformazione tra due stati di equilibrio con ∆U = q + w , si introduca una trasformazione adiabatica tra gli stessi due stati: ∆U = w ad Dall’uguaglianza di ∆U nei due casi: q = wad − w La quantità di calore è definita sulla base di misure di lavoro. Esperimento di Joule: determinazione dell'equivalente meccanico della kilocaloria definita come quantità di calore nel processo a pressione costante: 1 kg H2O (1 Atm, 14.5°C) → 1 kg H2O (1 Atm, 15.5°C) Per riscaldamento diretto (wvol = lavoro di volume nell’espansione contro la pressione esterna): ∆U = q + w vol Processo adiabatico per dissipazione dell’energia potenziale di un peso di massa m che scende di una altezza ∆h : ∆U = w = mg ∆h + w ad vol q = mg ∆h Sperimentalmente: 1 kcal = 4.184 kJ 38 Termochimica: come quantificare la quantità di calore sulla base di grandezze di stato? Per quale tipo di trasformazione di stato? Per descrivere gli effetti termici a pressione costante, si utilizza l’entalpia H := U + pV grandezza di stato estensiva non determinabile in assoluto. Teorema: nelle trasformazioni a pressione costante ( pext = costante = p1 = p2 = p ) e con solo lavoro di volume, la variazione di entalpia determina il calore assorbito dal sistema q |w = wvol , pext = costante = ∆H = H (T2 , p ) − H (T1 , p ) = H 2 − H1 Infatti in tali condizioni: q = ∆U − wvol = U 2 − U1 + pext (V2 − V1 ) = (U 2 + p2V2 ) − (U1 + p1V1 ) = H 2 − H1 Dipendenza di H da T a pressione costante: capacità termica (calore specifico) a pressione costante ∂H C p (T , p ) := ∂T p grandezza di stato estensiva T2 H (T2 , p ) − H (T1 , p ) = ∫ C p (T , p )dT ≅ C p (T2 − T1 ) T1 Calori specifici molari per sostanze pure: Proprietà: C p,m > 0 C p,m := C p / n 39 40 Miscelazione di una sostanza pura a pressione costante ( n1 , T1 ) + (n2 , T2 ) → (n1 + n2 , T ) Stima della variazione entalpica ∆H = H (T , p, n1 + n2 ) − H (T1 , p, n1 ) − H (T2 , p, n2 ) = = [ H (T , p, n1 ) − H (T1 , p, n1 )] + [ H (T , p, n2 ) − H (T2 , p, n2 )] = ≅ nn11cCp (pT,m−(TT1 )−+Tn1 2)c+p (nT2 C − Tp 2,m) (T − T2 ) Se il processo è condotto adiabaticamente e con solo lavoro di volume: n1T1 + n2T2 ∆H = 0 e quindi T= n1 + n2 Calore latente: calore assorbito in una trasformazione di fase a (T , p ) costanti e con solo lavoro di volume (quindi è una variazione entalpica!). Esempio di calore latente: ∆H f di fusione del ghiaccio per la variazione entalpica nella trasformazione di una mole di sostanza: H2O(solido, 1bar, 273.15K) → H2O(liquido, 1bar, 273.15K) ∆H f = 6.008 kJ/mol 41 Il I° principio interpretabile come la traduzione termodinamica del vincolo della conservazione dell’energia nelle trasformazioni termodinamiche Oltre alla conservazione dell'energia, le trasformazioni irreversibili hanno un ulteriore vincolo derivante dalla spontaneità secondo la freccia temporale: l’inverso di una trasformazioni spontanea, pur essendo compatibile con il 1° Principio, è impossibile. Esempio dell’esperimento di Joule: l’acqua non può alzare il peso semplicemente raffreddandosi! Il 2° Principio introduce la grandezza di stato entropia per descrivere il vincolo sulla spontaneità dei processi irreversibili. La termodinamica statistica ne dà una interpretazione come misura del disordine a livello microscopico. Enunciato del 2° principio (esistono altre formulazioni equivalenti): 1) per ogni sistema chiuso, esiste la grandezza di stato entropia S le cui variazioni sono calcolabili per integrazione lungo trasformazioni reversibili dS = (dq / T ) rev 2) e ogni trasformazione adiabatica soddisfa al vincolo: ∆Sad ≥ 0 dove l'uguaglianza vale solo per trasformazioni reversibili. 42 1) ∆S := Sfinale − Siniziale Annotazioni (la freccia temporale è implicita). 2) L'entropia è una grandezza di stato estensiva. 3) L’inclusione delle fonti di calore nel sistema permette di utilizzare il vincolo ∆Sad ≥ 0 anche nei processi non adiabatici. 4) Processi adiabatici con ∆Sad < 0 sono impossibili, mentre quelli con ∆Sad > 0 sono spontanei. 5) Il 2° Principio consente di determinare variazioni di entropia ma non il suo valore assoluto Valori assoluti dell’entropia sono determinati secondo il 3° principio: l’entropia di cristalli senza difetti di sostanze pure si annulla a T = 0 S (T , p ) |T = 0 = 0 Giustificazione secondo la Termodinamica Statistica: il cristallo a T = 0 (in assenza di agitazione termica) è privo di disordine, e quindi la sua misura S è nulla. 43 Calcolo di ∆S per fissati stati iniziale e finale: individuare il percorso reversibile più conveniente (che spesso non coincide con la trasformazione effettivamente realizzata) Per una coppia di stati (T1 , p ) → (T2 , p ) alla stessa pressione di una sostanza pura: calcolo della variazione entropica secondo un riscaldamento reversibile a pressione costante in presenza di solo lavoro di volume dS = dq / T = dH / T = C p dT / T T2 ∆S := S (T2 , p ) − S (T1 , p ) = ∫ C p (T , p )dT / T T1 Se T1 ≈ T2 : ∆S ≅ C p ln(T2 / T1 ) Nota: l’entropia è una funzione crescente della temperatura essendo C p > 0 Valore assoluto dell’entropia di un solido (puro) dal 3° Principio: T S (T , p ) = ∫ C p (T ', p )dT '/ T ' 0 Affinché l’entropia sia finita, il calore specifico deve annullarsi a T = 0 C p |T = 0 = 0 44 Variazione entropica nella fusione di una sostanza pura X a pressione costante (T f = temperatura di fusione, ∆H f = entalpia di fusione) X(s, p, T f ) → X(l, p, T f ) Trasformazione reversibile a pressione costante e con solo lavoro di volume: ∆S f = ∆H f / T f Implicazioni di ∆S ad ≥ 0 : un esempio Consideriamo il sistema in contatto con un termostato a temperatura Tterm : variazione entropica nella trasformazione adiabatica del sistema più termostato ∆Sad = ∆S f + ∆Sterm = ∆H f Tf − ∆H f Tterm = ∆H f Tterm − T f TtermT f ≥0 1) Tterm > T f ∆Sad > 0 : processo spontaneo (irreversibile) di fusione, 2) Tterm = T f ∆S ad = 0 : processo reversibile di fusione, 3) Tterm < T f ∆Sad < 0 : processo di fusione impossibile. 45 Grandezze misurabili per le energie libere: ∆A = lavoro fatto sul sistema in trasformazioni termodinamiche reversibili ed a temperatura costante q = T∆S ∆A = ∆(U − TS ) = ∆U − T∆S = ∆U − q = w ∆G = lavoro utile (lavoro non di volume) fatto sul sistema in trasformazioni termodinamiche reversibili, a pressione e temperatura costanti pext = p q = T∆S wvol = − p∆V ∆G = ∆(U + pV − TS ) = ∆U + p∆V − T∆S = = ∆U − wvol − q = w − wvol Text = T 46 Differenziale fondamentale per i sistemi chiusi: dU = TdS − pdV considerando la funzione di stato U=U(S,V) , equivalente a ∂U T = ∂S V ∂U − p= ∂V S Verifica: 1) calcolo di U ( S , V + ∆V ) − U ( S , V ) ∆U ∂U = lim ∆V →0 = lim ∆V →0 V V ∂ ∆ ∆V S S = costante utilizzando una trasformazione adiabatica reversibile ( S = costante, ∆U = w ) con solo lavoro di volume (per ∆V → 0 : w = − p∆V ): 2) Calcolo di ∂U = −p ∂V S U ( S + ∆S , V ) − U ( S , V ) ∆U ∂U = lim = lim ∆S → 0 ∆S → 0 ∆S ∆S V = costante ∂S V utilizzando un riscaldamento reversibile (per ∆T → 0 : ∆S = q / T ) a volume costante senza lavoro ( ∆U = q = T ∆S ) ∂U =T ∂S V 47 Differenziale dell’energia libera G per il sistema chiuso: dG = d (U + pV − TS ) = TdS − pdV + d ( pV − TS ) = − SdT + VdP G=G(T,p) : (T,p) come variabili naturali dell’energia libera di Gibbs ∂G S = − ∂ T p ∂G V = ∂p T Equazione di Gibbs-Helmholtz 1 ∂G ∂G ∂G / T = − = H = G + TS = G − T G ∂ ∂ / / T T 1 T ∂ 1 T p p p Data la funzione di stato G=G(T,p), si possono facilmente calcolare tutte le altre funzioni di stato rilevanti per il sistema chiuso! 48 Energia libera del sistema aperto (monofase): dipendenza dalla composizione G = G(T , p, n1, n2 ,⋯) Potenziali chimici come energie libere parziali molari ∂G µi := Gi = ∂ni T , p ,n ⇒ G = ∑ µi ni i j Equazione di Gibbs-Duhem a (T , p ) costanti come vincolo sulla dipendenza dalla composizione dei potenziali chimici: ∑ x dµ i i i =0 Differenziale dell’energia libera di Gibbs per un sistema aperto: ∂G ∂G ∂G dG (T , p, n1 , n2 ,⋯) = dT + dp + ∑ dni ∂T p ,ni ,n j i ∂ni T , p , n ∂p T ,ni ,n j j = − SdT + Vdp + ∑ µi dni i 49 Tutte le proprieta` termodinamiche sono ottenibili noti i potenziali chimici come funzione di (T , p ) e della composizione. G = ∑i ni µi ∂ 2G ∂V ∂µi Vi = = = ∂ni T , p,n j ∂p∂ni T ,n j ∂p T ,ni ,n j V = ∑i niVi ∂ 2G ∂S ∂µi Si = = − = − ∂T p,ni ,n j ∂ni T , p,n j ∂T∂ni p,n j S = ∑i ni Si ∂ 2G / T ∂H ∂µi / T H i = = = ∂ni T , p,n j ∂ni ∂1 / T p,n j ∂1 / T p,ni ,n j H = ∑i ni H i 50