anno ix n. 11 i lavori di novembre

ANNO IX
N. 11
Strada del Mainero, 64
10131 Torino Tel. 011/8610032
[email protected]
www.turingarden.it
I LAVORI DI NOVEMBRE
TURIN GARDEN
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novembre 2015
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Alberi, arbusti e piante rampicanti
- Proteggete le piante dal gelo, distribuendo alla base del fusto uno strato di 10-15 cm.
di letame, foglie secche, paglia o terriccio organico. Per le specie acidofile (azalee,
camelie, eriche, pieris, rododendri, ecc.) è consigliabile utilizzare un terriccio
composto da letame, torba acida, solfato di ferro o zolfo granulare, oppure corteccia o
aghi di pino. Nelle zone fredde, ventose o poco esposte al sole, è opportuno rivestire la
chioma delle specie più sensibili (mimose, ulivi, oleandri, corbezzoli, gelsomini, ecc.)
con “tessuto non tessuto”.
- Fino a quando il terreno non è gelato potete mettere a dimora o
trapiantare alberi ed arbusti a foglia caduca. Sistemate la zolla
all’interno della buca in modo che il “colletto” sia all’altezza del
terreno e che la pianta sia in posizione verticale, colmate lo spazio
rimasto vuoto con terra e letame maturo, compattandolo
accuratamente, e annaffiate. Una volta concluso il trapianto distribuite alla base del
fusto uno spesso strato di materiale pacciamante organico (letame, foglie, ecc.), per
proteggere l’apparato radicale dal gelo, e posizionate uno o più tutori.
- Raccogliete periodicamente le foglie e i rametti secchi caduti a terra, che potrebbero
ospitare le forme svernanti dei patogeni.
- Prima delle nevicate è bene abbattere le piante morte e controllare la stabilità degli
alberi di grandi dimensioni per evitare che possano schiantare improvvisamente
sotto il peso della neve. Prestate particolare attenzione a quelle inclinate e deperenti.
Ricordatevi che il proprietario dell’albero è considerato dal Codice Civile responsabile
del danno cagionato in caso di caduta di un albero se non può provare che si sia
trattato di un caso fortuito e non abbia fatto eseguire il controllo di stabilità delle
piante. Eliminate anche rami e branche pericolanti, che potrebbero spezzarsi.
- Raccogliete i semi delle camelie quando le capsule diventano bruno-rossastre e
seminateli in un miscuglio di torba e sabbia.
MOLTIPLICAZIONI
TALEA*
DIVISIONE
POLLONI
Ampelopsis (L)
Berberis
Aesculus parviflora
Hedera (L)
Hypericum
Clerodendrum
Parthenocissus (L)
Paeonia
Spiraea
* L = legnosa
SL= semilegnosa
E= erbacea
R= radice
- Anche se l’andamento climatico particolarmente mite di ottobre ha smorzato le
colorazioni autunnali delle foglie, alcune piante ci regalano ancora splendidi colori
grazie a bacche e frutti: Callicarpa, Cotoneaster, Crataegus, Diospyros, Ilex, Malus,
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Punica, Pyracantha, Skimmia, Sorbus, ecc.; mentre sono in fiore Erica, Calluna,
Camellia sasanqua e Viburnum tinus.
- Novità botanica: Acer pseudoplatanus 'Tunpetti’ è un albero deciduo a crescita rapida
con foglie bicolore verde scuro superiormente e viola porpora sulla pagina inferiore.
In autunno le foglie si colorano di giallo sopra e di rosso sotto. È una specie rustica
che predilige esposizioni soleggiate e terreni ben drenati, ma teme siccità prolungate.
Roseto
- Continuate a rastrellare al piede dei rosai per raccogliere le foglie cadute, e distribuite
uno spesso strato di materiale pacciamante.
- Fino a quando il clima lo consente, si possono piantare i rosai a radice
nuda nelle buche preparate in precedenza. Per una buona riuscita è
consigliabile eseguire queste operazioni: togliete le radici dall’imballo e
accorciatele a 25 cm. di lunghezza, eliminando quelle vecchie e
danneggiate; spuntate anche i rami al di sopra di una gemma sana.
Immergete l’apparato radicale per circa 30 minuti in un secchio riempito
con una miscela composta da acqua, terriccio torboso e letame maturo
(“inzaffardatura”). Il leggero strato che si forma attorno alle radici, una volta essiccato,
ne preserva l’idratazione. Posizionate la pianta nella buca in modo da interrare il punto
di innesto di 2-3 cm. ed allargate le radici sul fondo. Riempite la buca con la terra di
scavo mescolata a letame maturo e compost riempiendola fino all’orlo e comprimete.
Se avete già acquistato le piante ma le condizioni metereologiche non ne consentono
l’impianto, potete ricoverarle in un locale fresco e luminoso, coprendo le radici con
sabbia e torba da mantenere umide.
- Potete preparare le buche per gli impianti primaverili, lasciandole aperte tutto
l’inverno in modo che il gelo uccida i parassiti eventualmente presenti.
- Nelle zone caratterizzate da inverni molto rigidi, è consigliabile proteggere le varietà
più delicate: riparate il punto di innesto delle rose cespugliose con un mucchio di terra,
ed avvolgete il fusto dei rosai ad alberello con paglia o “tessuto non tessuto”.
- Rosa profumata del mese: ‘Senegal’ è una rosa antica rampicante e rifiorente, con
fiori a corolla semidoppia di colore rosso porpora scuro e vellutato, che emanano un
profumo dolce e intenso.
Piante annuali e biennali
- Tagliate al livello del suolo la parte aerea delle biennali da fiore ormai
appassite e coprite l’apparato radicale con foglie secche, torba o
terricciato. Asportate anche le annuali sfiorite e lavorate il suolo.
- In assenza di precipitazioni, continuate ad annaffiare e concimare le annuali ancora in
fiore (Anthirrinum (bocca di leone), Viola, ecc.) per prolungarne la fioritura.
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- Nella prima metà del mese, se il terreno non è gelato, potete ancora piantare le viole
del pensiero in una posizione soleggiata o parzialmente
ombreggiata, e in un terreno umido ma ben drenato. Le zone
soleggiate possono anche essere rallegrate dai colori vivaci dei
cavoli ornamentali, adatti alla realizzazione di aiuole e bordure.
Erbacee perenni
- Nelle giornate asciutte è consigliabile eseguire una accurata pulizia: rastrellate le
foglie cadute, tagliate al livello del suolo le perenni sfiorite e asportate tutta la
vegetazione secca. Raccogliete i tutori che non servono più e immagazzinateli dopo
averli disinfettati con ossicloruro di rame.
- Può essere utile contrassegnare la posizione delle perenni che in inverno tendono a
scomparire con delle cannette, in modo da ritrovarle facilmente in primavera.
- Rimandate alla fine dell’inverno il taglio dei cespi delle graminacee che, anche secche,
rivestono un elevato valore ornamentale (Miscanthus, Panicum, Pennisetum, ecc.).
- Zappettate tra i cespi per migliorare il drenaggio e, se non lo avete fatto nel mese
precedente, intervenite su aiuole e bordure con una concimazione organica.
- Distribuite uno strato di materiale pacciamante alla base delle perenni meno rustiche e
proteggete le specie più delicate (Agapanthus, Kniphofia, Romneya, Schizostylis, ecc.)
con uno strato di “tessuto non tessuto” o con appositi tunnel o serrette smontabili.
- Nuova varietà: Artemisia abrotanum ‘Coca Cola’ presenta un fogliame grigio-verde
dall’intenso profumo di coca cola, e in estate fiorisce con fiori di colore bianco crema.
Necessita di posizioni soleggiate e di un terreno calcareo e ben drenato.
- Tappezzante del mese: Hedera helix ‘Ivalace’ è una specie molto rustica, adatta per
ricoprire il terreno e i muri bassi. Presenta foglie ornamentali, lucide, di colore verde
scuro, con margini ondulati, arricciati e increspati. Tollera bene l’ombra e non ha
particolari esigenze di terreno.
Tappeto erboso
- La crescita dell’erba rallenta progressivamente con l’abbassamento delle temperature.
Verso la metà del mese si possono sospendere tosature, irrigazioni e concimazioni.
- Se non lo avete già fatto a ottobre, ricordatevi di chiudere l’impianto
di irrigazione, svuotare le tubazioni e ritirare la centralina in un
luogo riparato prima che il gelo possa causare dei danni.
- Asportate regolarmente i rametti e le foglie secche, che impediscono la
circolazione dell’aria, bloccano i raggi solari e favoriscono l’insorgenza di malattie
fungine. Potete utilizzare una scopa metallica, un rastrello con denti di plastica o
macchine “soffiatrici”.
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- Dopo aver eseguito l’ultimo taglio e pulito accuratamente il manto erboso distribuite
uniformemente un miscuglio specifico, composto da terriccio (10%), torba fine
(20%) e sabbia (70%), per proteggere il prato dai rigori invernali e favorirne la ripresa
vegetativa primaverile. La quantità corretta è di circa 1 m3 per 300 m2.
- Evitate di calpestare il prato in presenza di brina nelle prime ore della giornata, per
non danneggiarlo. In caso di abbondanti precipitazioni aspettate qualche giorno prima
di eseguire le operazioni di manutenzione, per evitare di compattarlo eccessivamente.
- Le infestanti annuali (Digitaria, Panicum, Setaria, ecc.), ormai ingiallite a causa del
freddo, possono essere asportate con un rastrello a coltelli.
Piante in vaso in balcone e terrazzo
- Mettete a dimora piantine da fiore resistenti al freddo:
callune, ciclamini, crisantemi coreani, eriche, viole, viole del
pensiero. Nelle zone più fredde i ciclamini possono essere
utilizzati fino al grande gelo e poi dovranno essere ritirati in
una veranda nei mesi più freddi per poi rimetterli all’aperto a
metà febbraio. Concimate ad inizio del mese con un prodotto granulare a cessione
programmata di 4 mesi (e concimerete nuovamente a marzo) oppure ogni mese
aggiungendo piccole dosi di un fertilizzante liquido poco azotato.
- Spargete sopra il terriccio dei vasi del letamino ben decomposto e torba nera,
aiuteranno nello svernamento e favoriranno la ripresa vegetativa in primavera.
- Controllate il pH del terriccio nei vasi ed eventualmente acidificate con granuli di
zolfo o solfato di ferro.
- Riducete gradualmente le annaffiature alle piante sempreverdi, man mano che le
temperature si abbassano e le giornate si accorciano. Le piante a foglia caduca, ormai
quasi completamente defogliate, normalmente non richiedono più irrigazioni; la
pioggia e la rugiada notturna suppliranno alle annaffiature fino quasi a sospenderle.
- Se non lo avete già fatto ricoverate le piante delicate (geranio, ibisco, lantana e
agrumi) in un locale asciutto, abbastanza luminoso e con temperature dai 4° agli 8° C.
Arieggiate due o tre volte alla settimana nelle ore centrali della giornata. Prima di
spostare i vasi, può essere utile controllare la vegetazione, eliminando i rami cresciuti
in modo disordinato, e tutte le parti secche, danneggiate o con sintomi di malattie.
- Verificate di aver disattivato e svuotato l’impianto di irrigazione e di aver riposto la
centralina, con elettrovalvola incorporata (tipo Gardena), al riparo dal gelo.
- Accorciate i tralci dei rampicanti che si sono accresciuti troppo o in modo disordinato
e fissate i nuovi getti agli appositi sostegni.
- Lavate e disinfettate i vasi e le fioriere inutilizzati: potete usare una soluzione a base di
ossicloruro di rame oppure potete lasciare per una notte i vasi in acqua e candeggina
(un bicchiere di candeggina ogni 10 litri di acqua).
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Malattie delle piante
FUNGHI E BATTERI:
- È bene eseguire un trattamento alle piante da frutto per prevenire le principali
malattie fungine (bolla, cancri, corineo, monilia, ruggine, ticchiolatura, ecc.).
Intervenite dopo la caduta delle foglie con un prodotto a base di ossicloruro di rame
(ad es. Coprantol WG*, nella dose di 600 g. per 100 litri di acqua).
- Potete utilizzare lo stesso prodotto per i trattamenti alle piante ornamentali nella dose
di 350 g. per 100 litri di acqua, per esempio su camelie e rododendri contro gli agenti
di marciumi delle gemme fiorali (Ciborinia camelliae e Pycnostysanus azaleae).
- Sui rami del cotogno possono insorgere dei cancri o seccumi provocati dal “colpo di
fuoco batterico”: asportate le parti interessate, tagliando almeno a 50 cm. al di sotto
nel ramo ancora sano, bruciatele ed eseguite ripetuti trattamenti con prodotti rameici.
INSETTI:
- Se necessario intervenite contro le cocciniglie su agrifogli,
agrumi, allori, oleandri, pittospori, ulivi e altri sempreverdi
con olio bianco (Primoil ES* nella dose di 2 litri per 100 litri
di acqua) addizionato ad un insetticida a base di Lambda
cialotrina (ad es. Karate Zeon∆ nella dose di 200 ml per 100
litri di acqua).
- Se non lo avete fatto ad ottobre, potete ripetere il trattamento contro la processionaria
con i prodotti biologici a base di Bacillus thuringiensis ssp. Kurstaki.
- Effettuate un trattamento insetticida-acaricida alle piante d’appartamento, per evitare
infestazioni di aleurodidi, cocciniglie e acari, che trovano all’interno delle abitazioni e
nelle serre riscaldate le condizioni ideali per svilupparsi. Potete usare un prodotto a
base di Abamectina (ad es. Vertimec∆ nella dose di 8-10 ml per 10 litri di acqua).
• N.B. Quando sulle etichette degli antiparassitari trovate dosi diverse per lo stesso parassita (ad es.
200-500 g.) dovete usare le dosi maggiori nei periodi freddi e quelle minori nelle stagioni calde.
• N.B. Ricordatevi di aggiungere sempre a tutti i fitofarmaci un bagnante-adesivante, che ne
migliora l’efficacia (ad es. Etravon o Bagnante antischiuma s.). Unica eccezione gli oli minerali.
∆
□
• *Prodotti biologici
Prodotti non biologici
Prodotti pericolosi (patentino)
Frutteto
- Potete raccogliere castagne, clementine, kaki, kiwi, melograni, uva e le migliori
varietà tardive di mele (Buras, Fuji, Imperatore, Magnana, Pink Lady, Runsè, ecc.).
- Un buon metodo di conservazione della frutta consiste nel predisporre in magazzino o
in garage delle cassette di plastica sovrapposte con all’interno un foglio di giornale ed
un unico strato di frutti. Se la temperatura dell’ambiente è di 2-6 gradi si conserverà a
lungo. Controllate ogni 4-5 giorni i frutti immagazzinati (kaki, cotogni, kiwi, mele,
pere, ecc.): eliminate quelli con sintomi di malattie e prelevate per il consumo quelli
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maturi. Per accelerare la maturazione di kiwi e kaki potete metterli per qualche giorno
in casa in un contenitore chiuso, insieme ad alcune mele mature, queste sviluppano
due gas (etilene e acetilene) che favoriscono la maturazione.
- Se il terreno non è gelato potete ultimarne la preparazione per i nuovi impianti e
mettere a dimora i fruttiferi di vaso o di zolla e, dalla fine del mese, anche a radice
nuda. Una buona regola suggerisce di preparare un vero e proprio progetto del frutteto
dove oltre alla posizione delle piante si scelgono i portainnesti più adatti e le migliori
varietà, con caratteristiche diverse e maturazione scalare. Prestate attenzione anche
che alcune varietà necessitano di piante impollinatici. Nelle zone non troppo fredde,
novembre è adatto per mettere a dimora le drupacee (albicocco, ciliegio, mandorlo,
pesco, susino), il castagno, il lampone, il ribes e le more. Ricordatevi di preparare
delle buche adeguate, fissare le piante ad uno o più tutori e annaffiare
abbondantemente per favorire il compattamento del terreno
attorno alle radici. Le buche dei fruttiferi devono essere
almeno cm 70x70x70, all’interno si dovrà aggiungere
letamino stagionato, humus e buon terriccio. Per le
distanze di impianto ricordatevi che nella frutticoltura
professionale si tengono distanze ravvicinate e la durata
dell’impianto è più breve (15-20 anni); accorgimento che favorisce la produttività.
Invece nei frutteti familiari la durata può arrivare anche a 30-50 anni ed allora è
necessario prevedere il maggiore sviluppo delle piante. Invece, nelle zone molto
fredde della pianura padana, conviene aspettare la fine di febbraio o marzo.
- Raccogliete e smaltite o bruciate tutte le foglie cadute in quanto rappresentano un
potenziale ricettacolo di parassiti fungini e insetti.
- Approfittate della stasi invernale per sistemare le pendenze e le irregolarità del terreno
e dei fossati. Controllate la stabilità degli alberi e dei pali di sostegno.
- E’ il momento di effettuare una concimazione organica con letame ben maturo
distribuito sotto la chioma (25 quintali per 1000 m² di frutteto ovvero 50 kg per pianta)
e chimica con un prodotto a base prevalente di fosforo e potassio. Concimate tutte le
specie ad eccezione di albicocco, pesco, susino, limone e actinidia che verranno
concimati più avanti.
- Potete potare i mandorli asportando i polloni, i succhioni e contenendo la cima se
troppo allungata verso l’alto.
- In questo periodo potete moltiplicare per talea: fico, mora e ribes.
- Se notate la presenza di arvicole (topi campagnoli), che possono danneggiare
gravemente le radici delle giovani piante, intervenite con esche apposite, ma fate
molta attenzione a non avvelenare altri animali. Per le lepri, che nell’inverno possono
decorticare le giovani piante, posate le apposite protezioni in plastica o rete metallica
poste alla base dei tronchi per un’altezza di 60 cm..
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Orto
- Raccogliete nella prima metà del mese: bietole, cardi, cime di rapa, finocchi, lattuga,
porri, sedano e sedano rapa.
- Nelle regioni più fredde della pianura padana entro fine mese si devono raccogliere gli
ortaggi da radice: barbabietole, carote, pastinaca, porri, scorzobianca e nera, sedanirapa e topinambour. Potete lasciare solo le rape che acquistano sapore con il freddo.
Per la conservazione di queste radici potete scavare una buca ed interrarle con molta
paglia a strati oppure in magazzino freddo dentro delle cassette con della sabbia. Più
avanti rimarranno da raccogliere solo più: cavoli, cicoria, spinaci e valerianella meglio
se protetti con un “velo da sposa”. L’ortaggio più resistente al freddo è il cavolo verza.
- Proteggete dal gelo gli ortaggi invernali meno resistenti: usate il “velo da sposa”
appoggiato su cassette o altri sostegni per prolungare il periodo di raccolta (ad es.
cicoria, indivia, lattuga, prezzemolo, radicchio, ravanello, ecc.) oppure predisponete
dei tunnel di plastica trasparente sostenuti da un’intelaiatura metallica.
- Se il clima non è troppo umido e piovoso potete continuare l’imbianchimento di cardo,
indivia, porro, radicchio, scarola e sedano.
- Difendete i cavoli dagli attacchi dei bruchi delle cavolaie (Pieris brassicae) e delle
nottue (Mamestra brassicae) con prodotti a base di Bacillus thuringiensis varietà
kurstachi o Piretro. Sui sedani si possono verificare attacchi di malattie fungine
(cercosporiosi e septoriosi) che si contengono con ossicloruro di rame o poltiglia
bordolese. Sono tutti prodotti bio o non classificati adatti per una orticoltura biologica.
- Ricordate che la tradizione consiglia di seminare gli ortaggi da foglia (insalate,
spinaci, ravanelli, ecc.) nel periodo di luna calante (dal 28 ottobre al 10 novembre e
dal 26 novembre all’8 dicembre) per evitare che vadano a seme troppo presto.
- Liberate le aiuole dai residui delle colture e poneteli nella compostiera, e ricoverate
in magazzino, dopo averli puliti, i pali tutori rimasti nel terreno. Nelle zone libere da
colture potete preparare il terreno per le semine primaverili: distribuite abbondante
letame e altri concimi in dosi moderate (cenere, calciocianamide, calciomagnesio,
pellicino o cornunghia) e procedete alla lavorazione del suolo con una motozappa o
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alla vangatura, quando il terreno non è troppo umido. Lascerete poi che il gelo
provveda allo sbriciolamento del terreno; a fine inverno sarà pronto per le coltivazioni.
Erbe aromatiche
- Spostate in un luogo riparato (ad esempio sotto un portico) le aromatiche coltivate in
vaso, e proteggete le colture in piena terra con uno strato di pacciamatura.
- Nelle zone molto fredde è consigliabile coprire le piantine più delicate con del “tessuto
non tessuto”, o allestire dei piccoli tunnel smontabili, ricordandosi di arieggiarli
regolarmente ed annaffiare ogni 15-20 giorni.
- Aromatica del mese: Satureja hortensis (Santoreggia comune). E’ una
pianta annuale con fusto eretto e ramificato, e foglie opposte di colore
verde scuro. In estate produce piccoli fiori rosa-lilla. Le foglie,
leggermente amare e con profumo di menta, trovano impiego in cucina
per aromatizzare carni, pesci, fagioli, insalate e uova. La raccolta delle
foglie viene fatta durante l’estate. Esiste anche una varietà perenne selvatica, la
santoreggia montana, le cui foglie si possono raccogliere tutto l’anno.
Piante d’appartamento
- Annaffiate con regolarità regolandovi in base alle esigenze delle diverse specie, e in
base a temperatura e umidità presenti all’interno dell’abitazione. Concimate le piante
in fiore (ad es. i ciclamini) e le essenze di origine tropicale.
- La caduta copiosa di foglie può essere causata dal brusco calo di umidità conseguente
all’accensione dei termosifoni. Per evitare questo inconveniente occorre cercare una
collocazione sufficientemente distante da termosifoni e correnti d’aria.
- Pianta del mese: La Sansevieria trifasciata è una pianta conosciuta per la grande
resistenza e per la capacità di adattamento alle più svariate condizioni. E’ una
succulenta rizomatosa, con foglie carnose rigide ed erette, di colore verde scuro
bordate di giallo con screziature argentee al centro. Ama posizioni luminose e
temperature comprese tra 18 e 20°C. In estate annaffiate ogni 15 giorni lasciando
asciugare il terreno tra un intervento e il successivo; d’inverno riducete le annaffiature.
Conservazione prodotti di stagione:
CONFETTURA DI CACHI
Ingredienti: 2 kg di cachi maturi, 750 g di zucchero, 100 ml di acqua
Preparazione: Lavate i cachi, tagliateli a metà e raccogliete la polpa con un cucchiaino. Mettete lo
zucchero in una pentola e cuocetelo 5 minuti a fiamma bassa mescolando di continuo, aggiungete la
polpa dei cachi e l’acqua, e fate cuocere alzando la fiamma, finchè la confettura avrà raggiunto la
giusta consistenza. Versate la confettura bollente in vasetti sterilizzati, chiudete ermeticamente e
conservate in un luogo fresco e buio.
Buon giardinaggio
Mario Vietti, Edoardo Vietti, Roberta Paglia
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NOTIZIARIO MOSTRE, CORSI E APPUNTAMENTI:
• Eventi di Novembre presso la nostra sede di Strada del Mainero, 64 a Torino:
-
Fino al 14 Novembre potrete visitare l’ESPOSIZIONE “I COLORI
DELL’AUTUNNO”: sarà possibile ammirare una buona scelta di alberi e arbusti
particolarmente decorativi durante la stagione autunnale. Ingresso libero.
Orario esposizione e vendita: da lun. a ven. 8-12,30/14,30-18; sabato 8-12,30
-
Sabato 30 Gennaio alle ore 9,30 PRESENTAZIONE GRATUITA CORSI DI
GIARDINAGGIO PRATICO: verranno illustrati in modo dettagliato i corsi di
giardinaggio organizzati da Mario ed Edoardo Vietti, agronomi e architetti del
paesaggio, che si terranno nel corso del 2016 presso la sede della Turin Garden.
Per info: 011/8610032 – [email protected] – www.turingarden.it
• Da sabato 7 a domenica 15 Novembre a Cavour (TO) avrà luogo la 36a edizione di
TUTTOMELE, storico evento dedicato alla mela e alla frutticoltura. Accanto alla
mostra mercato sarà dato ampio spazio agli spettacoli ed alle iniziative parallele.
Per informazioni: http://www.cavour.info/viewobj.asp?id=4327
• Sabato 20 e domenica 21 Novembre presso l’Hotel Principi di Piemonte di Torino si
terrà la quarta edizione di UNA MOLE DI PANETTONI, manifestazione
interamente dedicata al panettone artigianale. L’evento riunirà capolavori di
quest’arte bianca creati da pasticceri, laboratori e aziende d’eccellenza che hanno
come obiettivo comune l’utilizzo di ingredienti di alta qualità. Il panettone è un
prodotto davvero unico, tra i pochi che ancora conservano l’antico metodo di
lievitazione naturale. Ingresso gratuito. Per informazioni:
http://www.dettaglieventi.it/Public/Brochures/BROCHURE.pdf
• Iniziative della Delegazione FAI di Torino:
Martedì 17 Novembre VISITA CULTURALE A VENARIA REALE: MOSTRA
“RAFFAELLO E LE ARTI”. L’arte cinquecentesca torna nel grande atelier della
Reggia di Venaria con quindici capolavori dell’importante maestro marchigiano e
con l’esposizione delle varie arti decorative figurative dell’Urbinate: arazzi,
maioliche, monete, cristalli di rocca, ecc. In mostra anche opere dei grandi maestri di
Raffaello: il Perugino, Luca Signorelli e il Pinturicchio.
Per informazioni: 011/530979; [email protected]
http://www.fondoambiente.it/Chi-siamo/Index.aspx?q=delegazione-di-torino
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