PDL_2014-relazione Illuminotecnica

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Comune di Maserà di Padova
Piano di Lottizzazione v. Bolzani / v. Mons. L Zane
IMPIANTO D’ILLUMINAZIONE PUBBLICA
Relazione Illuminotecnica
SOMMARIO:
PAG
1. ELENCO ELABORATI DI PROGETTO
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2. GENERALITA’
3
3. REQUISITI DI PROGETTAZIONE
3.1. Stato di fatto
3.2. Limiti del progetto (esclusioni)
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4
4. SCOPO DEGLI INTERVENTI
4
5. ANALISI DEL CONTESTO
4
6. PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO ELETTRICO
6.1. Principali parametri di dimensionamento
6.1.1.Grado di protezione
6.1.2.Riserve e disponibilità
6.1.3.Potenze di riferimento
6.1.4.Principali caratteristiche delle condutture elettriche
6.1.5.Sistemi adottati per la sicurezza
4
5
5
5
5
5
5-6
7. NORMATIVE DI RIFERIMENTO
6-7-8
8. REQUISITI ILLUMINOTECNICI DELLE STRADE AI SENSI DELLE
NORME UNI 11248-2012
8-18
9. CLASSIFICAZIONE ILLUMINOTECNICA DELLE STRADE
18
10. RELAZIONE SULL’IMPATTO AMBIENTALE
18
11. CONSISTENZA DELLE OPERE PROGETTATE
10.1. Quadri elettrici e di comando
10.2. Linee di distribuzione principali
10.3. Apparecchi illuminanti
18
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19
19
12.
13.
14.
15.
20-23
23
24-34
35
CARATTERISTICHE ARMATURE
IMPIANTO DI TERRA
CALCOLI ILLUMINOTECNICI
DICHIARAZIONE FINALE
INDICE DELLE TABELLE:
Tabella 1 –
Tabella 2 –
Caratteristiche dell’impianto elettrico.
Classificazione stradale secondo il nuovo codice della strada
D. Lgs. 285 del 30.04.1992. e D.M. 6792 del 05/11/2001
Tabella 3 –
Classificazione della strada e individuazione della categoria illuminotecnica di
Ingresso per l’analisi dei rischi obbligatoria.
Tabella 4/4a – Indicazione sulle variazioni della categoria illuminotecnica in relazione ai
parametri d’influenza.
Tabella 5 – Comparazione di categorie illuminotecniche
Tabella 6 – Categorie illuminotecniche addizionali
Tabella 7 – Categoria illuminotecnica serie ME
Tabella 8 – Categoria illuminotecnica serie S
Tabella 9 – Categoria illuminotecnica serie CE
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1. ELENCO ELABORATI DI PROGETTO
Gli impianti sono descritti nei seguenti elaborati progettuali:
TAV. 05 G - Planimetria di Progetto
REL. 05 G - Relazione tecnica e calcoli illuminotecnici
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2. GENERALITA’.
Il progetto, riguarda l’impianto di Illuminazione Pubblica nel Comune di Maserà di Padova, a servizio della
lottizzazione urbana tra la vie Bolzani e Mons. L.Zane, comprende l’illuminazione di un parcheggio pubblico
all’ingresso di via L. Zane, una pista ciclabile, un area verde di circa 1400m2, ed un piccolo tratto di viabilità
stradale, come di seguito illustrato:
Illustrazione sinottica stato di fatto antecedente l’intervento, e stato di progetto della lottizzazione.
Si tiene a precisare che lo scopo della presente relazione è illustrare i criteri di progettazione illuminotecnica
e di dimensionamento, le caratteristiche principali dei materiali e le modalità di posa in opera degli stessi per
l’esecuzione dei lavori in oggetto.
Lo scopo dell’illuminazione stradale / ciclabile è quello di creare condizioni di buona visibilità durante le ore
serali e notturne, per garantire condizioni di sicurezza quando si transita o si è alla guida di un qualsiasi
veicolo e per rendere più armonioso l’aspetto estetico di città e paesi.
Una buona illuminazione stradale è favorita da un’adeguata luminanza della strada.
Negli impianti d’illuminazione stradale si tende ad avere una visione per siluette per la quale gli ostacoli
tendono ad apparire come sagome scure su fondo chiaro. La visione per siluette è tanto migliore quanto più
basso è il fattore di riflessione degli ostacoli.
Si richiede una luminanza sul piano stradale quanto più possibile uniforme, quindi maggiore uniformità sul
piano trasversale e in quello longitudinale, per creare un miglior contrasto tra ostacoli e sfondo, evitando
l’abbagliamento e cioè quella sensazione che l’occhio ha quando viene investito da una fonte luminosa.
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3. REQUISITI DI PROGETTAZIONE
Il nuovo impianto sarà finalizzato all’ottimizzazione della resa illuminotecnica, del risparmio energetico, della
sicurezza veicolare / ciclabile e delle persone, nel rispetto delle attuali Normative vigenti.
3.2 Limiti del progetto (esclusioni).
L’impianto elettrico avrà origine dal punto di fornitura di energia elettrica esistente, e sarà suddiviso in due
circuiti: 1) parcheggio 2) pista ciclabile + area verde, l’illuminazione del piccolo tratto stradale a sud sarà
derivato direttamente dal circuito esistente che alimenta i punti luce in via Mons. L. Zane
Le lavorazioni comprenderanno:
- L’adeguamento della fornitura di energia elettrica e del quadro di distribuzione/protezione circuiti.
- La posa delle linee elettriche, dei sostegni e degli apparecchi di illuminazione;
4.
SCOPO DEGLI INTERVENTI.
Gli scopi principali dei lavori sono:
- Garantire il corretto livello d’illuminamento per la sicurezza del traffico motorizzato, ciclabile e pedonale e
per favorire la percezione di sicurezza nell’area verde.
- Il risparmio energetico, la sicurezza degli impianti e il rispetto delle normative e delle leggi vigenti.
5.
PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO ELETTRICO.
Tabella 1 - Caratteristiche dell’impianto elettrico
Caratteristica
Valore
Origine impianto (CEI 64-8 art.21.2)
Contatore Enel esistente
Tensione di alimentazione:
400/230 V – 3F+N
Tensione di distribuzione
400 V – 3F+N
Categorie (CEI 64.8 capitolo 22 comma 22.1)
I (distribuzione)
Frequenza di esercizio
50 Hz
Caduta di tensione ammissibile (CEI 64.8/5 sez.525)
< o uguale 4% Vn
Sistema di distribuzione (CEI 64.8 sez.312.2.2.2):
TT
6.1 Principali parametri di dimensionamento.
6.1.1 Grado di protezione.
Il grado di protezione minimo dei componenti elettrici contro la penetrazione di corpi solidi e liquidi dovrà
essere conforme a quanto prescritto dalla norma CEI 64.8, in particolare:
a)
b)
c)
d)
componenti interrati o in pozzetto se previsto il drenaggio: IPX7;
apparecchi d’illuminazione stradale chiusi: vano ottico IP54; ausiliari IP23;
componenti installati a meno di 3 m dal suolo: IP 43;
componenti installati a 3 m o più dal suolo: IP 23;
6.1.2 Riserve e disponibilità.
Dovranno essere generalmente rispettati i seguenti coefficienti medi indicativi:
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Margine di sicurezza portata cavi e interruttori:
Riserva di spazio modulare sui quadri:
20 % (oltre ai coefficienti di riduzione relativi alle
condizioni di posa)
30 %
Riserva di spazio sulle condutture principali:
20-30 % (oltre ai coefficienti di riempimento utilizzati)
Coefficienti riempimento cavidotti:
ø int. tubazione = 1,4 ø fascio cavi/conduttori
contenuti (min. 16 mm).
6.1.3 Potenze di riferimento.
La fornitura di energia elettrica esistente a servizio dell’Illuminazione Pubblica è protetta da strumento
elettronico con limitatore di carico.
6.1.4 Principali caratteristiche delle condutture elettriche.
Linee dorsali BT:
Generalmente la distribuzione viene realizzata con sistema trifase con neutro,in questo caso data la ridotta
potenza installata, si dirameranno dal quadro di zona due linee monofase (una per il parcheggio circa
500W installati, ed una per la ciclabile + area verde circa 500W installati) costituite da conduttori in corda
rotonda flessibile di rame rosso ricotto, isolante in gomma etilpropilenica (HEPR), ad alto modulo, guaina
in PVC speciale qualità RZ di colore grigio, con tensione nominale Uo/U = 0,6/1 kV, posate all’interno dei
cavidotti secondo la Norma CEI 20-11 e 20-34.
Caratteristiche delle condutture elettriche
Sezione Impianto
Dorsale principale:
Tipologia Posa
Interrata su cavidotto
Tipologia conduttura
2
Cavo 3x10 mm
Cavo/Conduttore
FG7(O)R
Sezione Impianto
Tipologia Posa
Distribuzione ai Punti Luce Interrata su cavidotto
Tipologia conduttura
2
Cavo 3x6 mm
Cavo/Conduttore
FG7(O)R
6.1.5 Sistemi adottati per la sicurezza.
Per la protezione contro i contatti diretti delle apparecchiature fuori terra saranno utilizzati componenti e
apparecchiature con adeguati gradi di protezione (IPXXB).
Per la protezione contro i contatti indiretti saranno adottate le normali misure che prevedono l’interruzione
automatica dell’alimentazione, mediante l’utilizzo di un interruttore differenziale regolabile e l’adozione di
componenti elettrici in classe 2° d’isolamento.
Per evitare che l’impianto elettrico sia causa d’innesco d’incendio o veicolo di propagazione dello stesso,
le condutture saranno protette contro le sovracorrenti conformemente a quanto indicato nel cap. 431 della
norma CEI 64-8; in particolare:
Protezione contro il sovraccarico:
1) Ib ≤ In ≤ Iz
dove: Ib = corrente di impiego del circuito;
Iz = portata in regime permanente della conduttura
secondo la CEI 64-8 sez. 523
2) If ≤ 1,45 Iz
In = corrente nominale del dispositivo di protezione;
If = corrente che assicura l’effettivo intervento del dispositivo;
Protezione contro il cortocircuito:
2
2
2
I t≤K S
dove:
t = durata in secondi;
s = sez. inn mm2
I = corrente effettiva di c.c. in ampere, espressa in valore efficace
k = per il rame, variabile a seconda dei conduttori e dell’isolamento
da 115 a 143.
La protezione delle sovracorrenti è installata a monte delle condutture, in conformità a quanto indicato nella
sez. 751 dalla norma CEI 64-8.
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7. NORMATIVE DI RIFERIMENTO
Per la realizzazione degli interventi sugli impianti e per le verifiche finali si dovranno seguire le normative e
legislazioni vigenti; in particolare dovranno essere soddisfatte le seguenti norme:
Norme CEI:
- CEI 11- 47: distanziamenti dalla sede stradale.
- CEI del C.T. 20 (cavi per energia): tutti i fascicoli applicabili.
- CEI 14-6 (1990): trasformatori di isolamento e trasformatori di sicurezza. Prescrizioni.
- CEI 16.1 (1978): individuazione dei conduttori isolati.
- CEI 16.6: codice di designazione dei colori dei cavi.
- CEI 16.7: elementi per identificare i morsetti e la terminazione dei cavi elettrici.
- CEI 17-13/1 (1990): apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)
Parte 1: prescrizioni per apparecchiature di serie (AS) e non di serie (ANS).
- CEI 17-13/3 (1992): prescrizioni particolari per le apparecchiature assiemate di protezione e di manovra
destinate a essere installate in luoghi dove il personale non addestrato ha accesso al loro uso.
- CEI 17-5: interruttori automatici per uso industriale.
- CEI 17-3 e 17-38: contattori.
- CEI 17-6 (apparecchiatura prefabbricata con involucro metallico per tensioni da 1 a 72 kV).
- CEI 17-12 e 17-14: apparecchi ausiliari di comando.
- CEI 20-13 (1992): cavi con isolamento estruso in gomma per tensioni nominali da 1 a 30 kV.
- CEI 20-14 (1984): cavi isolati con polivinilcloruro di qualità R2 con grado d’isolamento superiore a 3.
- CEI 20-19 (1990): cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V.
- CEI 20-20 (1990): cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a 450/750 V.
- CEI 20-22 (1987): prova dei cavi non propaganti l'incendio.
- CEI 20-35 (1984): prova sui cavi elettrici sottoposti al fuoco. Parte 1: prova di non propagazione della
fiamma sul singolo cavo verticale.
- CEI 20-40 (1992): guida per l'uso di cavi a bassa tensione.
- CEI 20-43 (1992): ottimizzazione economica delle sezioni dei conduttori dei cavi elettrici per energia.
- CEI 23-3 (1991): interruttori per la protezione delle sovracorrenti per impianti domestici e similari.
- CEI 23-5 (1972): prese a spina per usi domestici e similari.
- CEI 23-8 (1973): tubi protettivi rigidi in polivinilcloruro (PVC) e accessori.
- CEI 23-9 (1987): apparecchi di comando non automatici (interruttori) per installazione fissa per uso
domestico e similare. Prescrizioni generali.
- CEI 23-14 (1971): tubi protettivi flessibili in PVC e loro accessori.
- CEI 23-14 V2 (1989): variante n. 2.
- CEI 23-18 (1980): interruttori differenziali per uso domestico e similare e interruttori differenziali con
sganciatori di sovracorrente incorporati per usi domestici e similari.
- CEI 23-20 (1992): dispositivi di connessione per circuiti a bassa tensione per usi domestici e similari. Parte
1: prescrizioni generali.
- CEI 23-21 (1992): dispositivi di connessione per circuiti a bassa tensione per uso domestico e similare.
Parte 2.1: prescrizioni particolari per dispositivi di connessione come parti separate con unità di serraggio
di tipo a vite.
- CEI 23-30 (1989): dispositivi di connessione (giunzione e/o derivazione) per installazioni elettriche fisse
domestiche e similari. Parte 2.1: prescrizioni particolari. Morsetti senza vite per la connessione di conduttori
in rame senza preparazione speciale.
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- CEI 23-119 CEI EN 50557:2012-04: prescrizioni per dispositivi di richiusura automatica per interruttori
automatici, interruttori differenziali con o senza sganciatore di sovracorrente, per usi domestici e simili.
- CEI 32-1: prescrizioni generali per i fusibili.
- CEI 34 (corpi illuminanti e accessori): tutte quelle applicabili.
- CEI 34-33; V2 CEI EN 60598-2-3/A1: 2012-04: Apparecchi di illuminazione – parte 2-3; prescrizioni
particolari, apparecchi per illuminazione stradale.
- CEI 34-133:2011-12 illuminazione generale – LED e moduli LED – termini e definizioni.
- CEI 64-7 (1986): impianti elettrici d’illuminazione pubblica e similari.
- CEI 64-8 V edizione: impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente
alternata e a 1500 V in corrente continua.
- CEI 70-1 (1992): gradi di protezione degli involucri. (Codice IP).
- CEI 81-1 (1995): protezione di strutture contro i fulmini.
- CEI-UNEL (1970): cavi per energia isolati in gomma o con materiale termoplastico aventi grado di
protezione non superiore a 4 - Cadute di tensione.
- CEI-UNEL (1970): cavi per energia isolati in gomma o con materiale termoplastico aventi grado di
protezione non superiore a 4 - Portata di corrente in regime permanente.
- CEI-UNEL (1992): cavi per l'energia isolati in gomma etilenpropilenica alto modulo di qualità G7, sotto
guaina di PVC, non propaganti l'incendio e a ridotta emissione di gas corrosivi. Cavi unipolari e multipolari
con conduttori flessibili per posa fissa. Tensione nominale Uo/U:0,6/1 kV.
- CEI-UNEL (1965): cavi unipolari isolati con polivinilcloruro per alimentazione di lampade a scarica. Cavi
non schermati senza rivestimento protettivo.
- CEI-UNEL (1990): cavi per energia isolati con polivinilcloruro non propaganti l'incendio. Cavi unipolari
senza guaina con conduttori flessibili. Tensione nominale Uo/U:450/750 V.
- CEI-UNEL (1990): cavi per energia isolati con polivinilcloruro non propaganti l'incendio e a ridotta
emissione di gas corrosivi. Cavi multipolari per pose fisse con conduttori flessibili con o senza schermo,
sotto guaina di PVC. Tensione nominale Uo/U:0,6/1 kV.
Norme UNI:
- UNI EN 13201-2:2004 Illuminazione stradale. Requisiti prestazionali.
- UNI EN 13201-3:2004 Illuminazione stradale. Calcolo delle prestazioni.
- UNI EN 13201-4:2004 Illuminazione stradale. Metodi di misurazioni delle prestazioni fotometriche.
- UNI EN 11248:2012 Selezione delle categorie illuminotecniche.
- UNI EN 40-1:1992 Pali per illuminazione. Termini e definizioni.
- UNI EN 40-2:1997 Pali per illuminazione. Dimensioni e tolleranze.
- UNI EN 40-3-1:2001 Pali per illuminazione. Progettazione e verifica specifica dei carichi.
- UNI EN 40-3-2:2001 Pali per illuminazione. Progettazione e verifica tramite prova.
- UNI ENV 13269:2002 Manutenzione – Linee guida per la preparazione dei contratti di manutenzione.
- UNI EN 13306:2003 Manutenzione terminologia.
Leggi/decreti/circolari:
- Legge Regione Veneto n.17 del 07 Agosto 2009.
- DPR 27/4/1955 n. 547 e successive integrazioni (Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro).
- Legge n.186 del 01/03/1968: Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature
macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici.
- Legge n.791 del 18/10/1977: Attuazione delle direttive CEE 72/23 relative alle garanzie di sicurezza che
deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione.
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- Legge n.46 del 5/3/1990: Norme per la sicurezza degli impianti.
- DPR n.447 del 6/12/91: Regolamento di attuazione della legge n.46 del 5 Marzo 1990.
- D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.e i. del 09/04/2008 Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
- Tutta la normativa sulle apparecchiature utilizzate.
- Disposizioni particolari per il risparmio energetico e la lotta all’inquinamento luminoso del Comitato Ristretto
Commissioni Riunite VIII e X del 6 maggio 2004.
Le norme e le disposizioni di legge non espressamente citate dovranno essere parimenti rispettate; la loro
omissione dalla presente non esclude la ditta installatrice dalla loro applicazione in quanto la stessa è tenuta
alla loro conoscenza, al fine della realizzazione di impianti conformi alla regola dell’arte ai sensi della legge
n. 186 del 1.3.1968 sopracitata.
8. REQUISITI ILLUMINOTECNICI DELLE STRADE A TRAFFICO MOTORIZZATO AI SENSI DELLA
NORMA UNI 11248/2012
Quanto illuminare correttamente
Il Controllo del flusso luminoso indiretto costituisce, di fatto, lo strumento imposto dalla normativa regionale
per definire il “quanto illuminare” in modo che gli impianti d’illuminazione possano essere considerati a
ridotto inquinamento luminoso e a risparmio energetico.
La L.R. 17/09, Art. 9, comma 2, lettera c) regolamentazione delle sorgenti di luce e dell'utilizzazione di
energia elettrica da illuminazione esterna, considera conforme ai principi di contenimento dell’inquinamento
luminoso e del consumo energetico gli impianti che rispondono ai seguenti requisiti:
a) sono costituiti da apparecchi illuminanti aventi un’intensità luminosa massima compresa fra 0 e 0,49
(cd) candele per 1.000 lumen di flusso luminoso totale emesso a novanta gradi ed oltre;
b) sono equipaggiati di lampade ad avanzata tecnologia ed elevata efficienza luminosa: sodio alta e bassa
pressione, con resa cromatica Ra≥65 ed efficienza maggiore o uguale a 90 lm/w
c) sono realizzati in modo che le superfici da illuminare non superino il livello minimo di luminanza media
mantenuta o d’illuminamento medio mantenuto previsto dalle norme di sicurezza specifiche; in assenza di
2
tali norme, la luminanza media mantenuta sulle superfici, non deve superare 1 cd/m .
d) sono provvisti di dispositivi che abbassano i consumi energetici e i costi di manutenzione, agiscono
puntualmente su ciascuna lampada e/o sull’intero impianto, riducendo il flusso luminoso in misura
superiore al 30% rispetto al pieno regime di attività, entro le ore ventiquattro. La luminanza in funzione dei
livelli di traffico, è obbligatoria per i nuovi impianti stradali.
Definizioni
La Luminanza indica il rapporto tra l’intensità luminosa emessa da una sorgente verso una superficie
perpendicolare alla direzione del flusso luminoso e l’area della superficie stessa, mentre la Luminanza
Media Mantenuta della superficie da illuminare è il limite minimo del valore medio di luminanza nelle peggiori
2
condizioni dell'impianto (invecchiamento lampade e/o sporcizia delle stesse). Entrambe si misurano in cd/m .
2
L’Illuminamento definisce il Flusso luminoso che illumina una superficie di 1 m .
2
L’unità di misura è il Lux = lm/m . In pratica uno stesso flusso luminoso produce un diverso illuminamento a
seconda della grandezza della superficie che illumina.
Prevedere il controllo del flusso luminoso indiretto, limitandolo al minimo previsto e richiesto dalle norme
di sicurezza, oltre ad evitare la “sovra illuminazione”, che produrrebbe inutili sprechi energetici e darebbe
luogo a scelte poco efficienti, è indice di scelte di qualità nella progettazione dell’impianto.
Per fare questo è necessario:
a) classificare correttamente l’area.
b) progettare rispettando i valori minimi previsti dalle norme.
Classificazione
Risulta fondamentale, ai fini della progettazione illuminotecnica, definire i parametri di progetto e quindi sia
classificato correttamente il territorio in ogni suo ambito.
La classificazione, non implica il dover illuminare quanto classificato ma vuol solo dire che, se un giorno si
deciderà di intervenire, i parametri di progetto sono già definiti.
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Fasi della classificazione:
- Categoria illuminotecnica di riferimento: Tale categoria deriva direttamente dalle leggi e norme di
settore, la classificazione non è normalmente di competenza del progettista, ma lo stesso può aiutare
nell’individuazione della corretta classificazione;
- Categoria illuminotecnica d’ingresso per l’analisi dei rischi: determinata per un dato impianto, considerando
esclusivamente la classificazione delle strade adottate dal D.L. 30/04/1992 n° 285 –“Nuovo Codice della
Strada” e successive integrazioni e modifiche.;
- Categoria illuminotecnica di progetto: ricavata per un dato impianto, modificando la categoria
illuminotecnica di ingresso per l’analisi dei rischi in base al valore dei parametri considerati nella valutazione
del rischio;
- Categorie illuminotecniche di esercizio: in relazione all’analisi dei parametri di influenza (analisi dei
rischi) e ad aspetti di contenimento dei consumi energetici, sono quelle categorie che tengono conto del
variare nel tempo dei parametri di influenza, come in ambito stradale, il variare dei flussi di traffico
durante la giornata.
Nella definizione della categoria illuminotecnica di progetto il progettista individua i parametri d’influenza
applicabili e definisce nel progetto le categorie illuminotecniche di progetto/esercizio attraverso una
valutazione dei rischi, con evidenza dei criteri e delle fonti d’informazioni che giustificano le scelte effettuate.
L’analisi dei rischi consiste nella valutazione dei parametri d’influenza per garantire la massima efficacia del
contributo degli impianti d’illuminazione alla sicurezza degli utenti della strada, minimizzando al contempo i
consumi energetici, i costi d’installazione e di gestione e l’impatto ambientale.
L’analisi si suddivide in più fasi:
- sopralluogo per valutare i parametri d’influenza e la loro importanza;
- individuazione dei parametri e delle procedure richieste da leggi, norme di settore ed esigenze specifiche;
- studio degli eventi potenzialmente pericolosi classificandoli in funzione della frequenza e della gravità;
- identificazione degli interventi a lungo termine per assicurare i livelli di sicurezza richiesti da leggi e norme;
- determinazione di un programma di priorità per le azioni più efficaci in termini di sicurezza per gli utenti.
L’analisi conferma le categorie illuminotecniche e le misure (impianti, attrezzature, procedure) per assicurare
la sicurezza degli utenti della strada, ottimizzando costi installativi ed energetici, conformemente ai requisiti
evidenziati dall’analisi e fissando i criteri da seguire per garantire, nel tempo, livelli di sicurezza adeguati.
Come previsto dalla norma UNI 11248, il progetto illuminotecnico deve comprendere un piano per la
manutenzione del sistema, al fine di garantire in ogni momento il superamento dei requisiti previsti nella
categoria illuminotecnica di progetto. Va indicato il fattore di manutenzione che tiene conto di tutte le
assunzioni fatte per derivarne il valore, (tipo di lampada, sistema di alimentazione, caratteristiche
costruttive). La manutenzione elettrica è l’insieme di operazioni necessarie a mantenere nel tempo
l’efficienza funzionale dell’impianto nel rispetto delle norme di sicurezza. I controlli sulle apparecchiature e
sui componenti devono essere effettuati in base all’esperienza tecnica di chi gestisce l’impianto, tenuto conto
delle condizioni di esercizio, e delle indicazioni fornite dal costruttore delle apparecchiature. I controlli
possono essere a vista o con misure e prove.
Gli interventi manutentivi vengono stabiliti e pianificati sulla scorta delle indicazioni fornite dai costruttori delle
apparecchiature (frequenza della sostituzione delle lampade, pulizia degli apparecchi), da obblighi di legge o
normative (modalità esecutive) e da prescrizioni contrattuali definite fra il committente e l’appaltatore.
La manutenzione comunque può essere organizzata con criteri diversi in funzione delle specifiche esigenze
del committente e deve essere realizzata a regola d’arte sia per quanto riguarda le prescrizioni tecniche
(norme CEI) , sia per il pieno rispetto delle procedure di sicurezza dei lavoratori (D.Lgs. 81/2008) e s.m.e i.
L’applicazione delle prescrizioni contenute nelle norme CEI, se correttamente interpretate ed attuate,
garantisce la realizzazione di impianti a regola d’arte che mantengono un livello di sicurezza accettabile per
tutta la durata dell’impianto.
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Ambito: stradale
La classificazione illuminotecnica di ambiti stradali ha come fine ultimo la definizione dei valori progettuali di
luminanza che devono rispettare i progetti illuminotecnici definiti nella tabella 2.
A tal fine, la classificazione di una strada può essere effettuata in accordo con il Comune sulla base del
seguente approccio metodologico:
1) In caso di presenza di PICIL o PUT: utilizzare la classificazione illuminotecnica definita nel P iano
dell’Illuminazione per il Contenimento dell’Inquinamento Luminoso e/o la classificazione del Piano Urbano
del Traffico. Verificare che la classificazione del PUT sia coerente con quanto definito dal Codice della
strada (D.Lgs. 285 del 30/4/1992 e s.m.e i.) e sulla base al D.M. n.6792 del 5/11/2001 “Norme funzionali e
geometriche per la costruzione delle strade” emanato dal Ministero Infrastrutture e Trasporti, in quanto a
volte la classificazione riportata nel PUT è imprecisa ai fini dell’illuminazione del territorio.
2) In mancanza di strumenti di pianificazione: Identificare la classificazione illuminotecnica applicando la
norma italiana UNI 11248/2012 “Illuminazione stradale. Selezione delle categorie illuminotecniche”, la
norma UNI EN 13201/2004- parte 2 “Requisiti prestazionali; parte 3 “Calcolo delle prestazioni” e la norma
CEI 11- 47 per i distanziamenti dalla sede stradale.
Individuazione delle categorie illuminotecniche di riferimento:
I. Categoria illuminotecnica di riferimento: dipende dal tipo di strada della zona di studio, ed è sintetizzata
nella tabella 2 in funzione del Codice della strada e del DM 6792 del 5/11/2001. E’ importante non definire
genericamente strade urbane di Quartiere e strade locali, come precisa il DM. 6792/2001. Le strade
urbane di quartiere sono solo le “strade della rete secondaria di penetrazione che svolgono funzione di
collegamento tra le strade urbane locali (facenti parte della rete locale, di accesso) e, qualora esistenti, le
strade urbane di scorrimento (rete principale, di distribuzione)”. Pertanto le strade urbane di quartiere sono
strade che entrano nel centro urbano e che nel tracciato extraurbano erano di tipo C “extraurbane
secondarie” o più semplicemente S.P. o S.S.
II. Categoria illuminotecnica di progetto: L’analisi dei parametri d’influenza viene condotta all’interno
dell’analisi del rischio, e si può anche decidere di non definire la categoria illuminotecnica di riferimento,
determinando direttamente quella di progetto. Nello specifico la valutazione della complessità del campo
visivo è di responsabilità del progettista ed è elevata nel caso di strada tortuosa, con numerosi ostacoli alla
visione anche in funzione di elevate velocità. La tabella 2 riassume i prospetti della norma UNI 11248-2012
(si fa riferimento alla medesima per approfondimenti), e la classificazione secondo le leggi dello Sato.
La stessa permette di risalire alla classificazione illuminotecnica (riferimento/progetto/esercizio) del
tracciato viario in funzione dei relativi parametri fondamentali d’influenza.
III. Categoria illuminotecnica di esercizio: descrive la condizione dell’illuminazione prodotta in un dato
momento da un impianto durante il suo funzionamento.
Tabella 2: esemplificativa per la corretta classificazione di una strada secondo
il Nuovo Codice della Strada D.Lgs. 285 del 30/04/1992 e del D.M. 6792 del 05/11/2001
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Classificazione
Strada
A - autostrada
B - extraurbana principale
C- extraurbana secondaria
Carreggiate Corsie per
indipendenti
senso di
(min)
marcia (min)
2
2+2
2
2+2
1+1
1
2+2
D - urbana a scorrimento veloce
2
D - urbana a scorrimento
2
E - urbana di quartiere
1
nello stesso
senso di marcia
F - extraurbana locale
1
F - urbana interzonale
1
1+1 o 1
1+1 o 1
F - urbana locale
1
2+2
1+1 o 2
1+1 o 1
Altri requisiti minimi
tipo tangenziali e superstrade
con banchine laterali transitabili
S.P. oppure S.S.
limite velocità >50Km/h
limite velocità <50 Km/h
solo proseguimento strade C
con corsie di manovra e parcheggi esterni
alla carreggiata
Se diverse strade C
urbane locali di rilievo che
attraversano il centro abitato
tutte le altre strade del centro abitato
Esulano da questa esemplificazione le sole strade urbane su cui si svolgono regolari servizi di
trasporto pubblico (autobus di linea), che non possono essere classificate come F - urbane locali.
Strade non calcolabili con UNI EN 13201-3: qualora non sia calcolabile il parametro di luminanza della
stradale secondo la UNI EN 13201-3, si deve utilizzare la categoria illuminotecnica CE di livello luminoso
comparabile.
2014/02 Lottizzazione Bertelli
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Tabella 3: Classificazione delle strade e individuazione della categoria illuminotecnica di ingresso per
l’analisi dei rischi obbligatoria.
Tipo di
strada
Limiti di velocità
[km h-1]
Descrizione del tipo di strada
Autostrade extraurbane
A1
Autostrade urbane
130-150
130
Strade di servizio alle autostrade extraurbane
70 -90
Strade di servizio alle autostrade urbane
50
ME2
Strade extraurbane principali
110
ME2
Strade di servizio alle strade extraurbane principali
70-90
ME3b
Strade extraurbane secondarie (tipi C1 e C2 )
70-90
ME2
Strade extraurbane secondarie
50
ME3b
Strade extraurbane secondarie con limiti particolari
70-90
ME2
A2
B
Categoria
Illuminotecnica di
ingresso per
l’analisi dei rischi
ME1
1)
C
D
70
2)
Strade urbane di scorrimento
50
ME2
Strade urbane interquartiere
50
ME2
Strade urbane di quartiere
50
ME3b
Strade locali extraurbane(tipi F1e F21))
70-90
ME2
50
ME3b
30
S2
Strade locali urbane
50
ME3b
Strade locali urbane:centri storici, isole ambientali
30
CE3
Strade locali urbane: altre situazioni
30
Strade locali urbane: aree pedonali
5
Strade locali urbane:centri storici (utenti principali pedoni)
5
Strade locali interzonali
50
E
Strade locali extraurbane
F
3)
CE4/S2
CE4/S2
30
Fbis
4)
Itinerari ciclo-pedonali
Non dichiarato
1)
Strade a destinazione particolare
1)
2)
3)
4)
S2
30
Secondo il Decreto ministeriale del 5.11.2001 n, 6792 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade” del Ministero delle
infrastrutture e dei Trasporti e successive integrazioni e modifiche.
Per le strade di servizio delle strade urbane di scorrimento, definita la categoria illuminotecnica per la strada principale, si applica la categoria
illuminotecnica con prestazioni di luminanza immediatamente inferiore o la categoria comparabile a questa (prospetto 5 della Norma 112482012).
Vedere le osservazioni nel punto seguente “Osservazioni per le strade di tipo F”
Secondo la legge 01.08.2003 numero 214 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 27.06.2003 n 151, recante modifiche ed
integrazioni al codice della strada.
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Osservazioni per le strade tipo F:
Nel caso d’indicazione multipla nella tabella 3 la categoria illuminotecnica deve essere scelta attraverso
l’analisi dei rischi. Se in prossimità d’incroci in zone rurali o in strade locali extraurbane sono previsti
apparecchi d’illuminazione singoli, o in numero ridotto con funzione solo di segnalazione visiva, e solo per
questa zona non si richiede alcuna prescrizione per i livelli d’illuminazione, si richiede esclusivamente per la
limitazione dell’abbagliamento la categoria G3 valutando le condizioni d’installazione degli apparecchi.
Analisi dei rischi
L’analisi dei rischi è parte obbligatoria nella definizione del progetto illuminotecnico.
Consiste nella valutazione dei parametri d’influenza al fine di individuare la categoria illuminotecnica che
garantisce la massima efficacia del contributo degli impianti d’illuminazione alla sicurezza degli utenti della
strada nelle ore notturne, minimizzando i consumi energetici, i costi di installazione, di gestione e l’impatto
ambientale.
L’analisi dei rischi può essere suddivisa in varie fasi di studio:
• Sopralluogo per valutare lo stato esistente e determinare una gerarchia sull’individuazione dei
parametri rilevanti per le strade da esaminare;
• Individuazione dei parametri e delle procedure da valutare secondo le richieste della Norma UNI
11248/2012 e da esigenze specifiche;
• Studio del rischio, determinato da tutti gli eventi potenzialmente pericolosi (incidenti pregressi e
rapporto tra incidenti diurni e notturni), classificandoli in base alla frequenza e gravità;
• Creazione di una classifica d’interventi con una scala di priorità, per assicurare nel tempo, i livelli di
sicurezza richiesti da Normative e Leggi;
La norma UNI 11248/2012 introduce e propone nei prospetti 2 e 3 alcuni possibili parametri di influenza,
ovviamente non tutti applicabili, in ciascun ambito illuminotecnico. Nello specifico nella tabella 4 si identifica
quelli fondamentali applicabili in ambito stradale e per piste ciclabili, che possono essere integrati previa
adeguata analisi dei possibili rischi, in ambiti stradali, o pedonali/misti con alcuni dei parametri di influenza
contenuti nel prospetto 3 della Norma 11248-2012, al fine di declassare ulteriormente l’ambito da illuminare
e quindi di favorire, come appunto promuove in diversi punti la norma, il risparmio energetico.
Tabella 4 – Indicazione sulle variazioni della categoria illuminotecnica in relazione ai parametri di influenza.
Parametro di influenza
Riduzione massima della
categoria illuminotecnica
Complessità del campo visivo
1
Condizioni non conflittuali
1
Flusso di traffico <50% rispetto alla portata di servizio
1
Flusso di traffico <25% rispetto alla portata di servizio
2
Cospicua segnaletica nelle zone di conflitto
1
Assenza di pericolo di aggressione
1
Assenza di svincoli e/o incroci a raso
1
Assenza di attraversamenti pedonali
1
Tabella 4a – Indicazione sulle variazioni della categoria illuminotecnica in relazione ai parametri di influenza
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Condizione
Rimedio
Assenza di precipitazioni meteoriche
Ridurre l’altezza e l’interdistanza tra gli apparecchi di
illuminazione e l’inclinazione massima delle
emissioni luminose rispetto alla verticale in modo da
evitare il rischio di riflessioni verso l’occhio dei
conducenti degli autoveicoli1
Verificare che l’illuminamento verticale all’altezza del
viso sia sufficiente
Riconoscimento dei passanti
Luminanza ambientale elevata (ambiente urbano)
Elevata probabilità di mancanza di alimentazione
Elevati tassi di malfunzionamento
Curve pericolose in strade con elevata velocità degli
autoveicoli
Presenza di rallentatori di velocità
Attraversamenti pedonali in zone con flusso di
traffico e/o velocità elevate
Programma di manutenzione inadeguato
Adottare segnali stradali attivi e/o fluorifrangenti
di classe adeguata
Illuminare gli attraversamenti pedonali con un
impianto separato e segnalarli adeguatamente
Ridurre il fattore di manutenzione inserito nel
calcolo illuminotecnico
Categorie illuminotecniche comparabili tra zone contigue e tra zone adiacenti
Quando zone adiacenti o contigue prevedono categorie illuminotecniche diverse che impongono requisiti
prestazionali basati sulla luminanza o sull’illuminamento è necessario individuare le categorie con un livello
luminoso comparabile.
Si deve comunque evitare una differenza maggiore di due categorie illuminotecniche comparabili e la zona
in cui il livello luminoso previsto è il più elevato, costituisce la zona di riferimento:
Tabella 5: Comparazione di categorie illuminotecniche
Categoria illuminotecnica
CE0
ME1
ME2
ME3
ME4
ME5
CE1
CE2
CE3
CE4
CE5
S1
S2
S3
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ME6
S4
S5
S6
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Categorie illuminotecniche addizionali
In presenza di svincoli, zone di interscambio o zone con rischio di azioni criminose il progettista può ricorrere
a prescrizioni anche sul piano verticale. Alle categorie illuminotecniche individuate si deve aggiungere la
categoria indicata nella tabella 7.
Tabella 6: categorie illuminotecniche addizionali
Categoria illuminotecnica
Categoria illuminotecnica
individuata
Categoria illuminotecnica
addizionale
CE0
CE1
CE2
CE3
CE4
CE5
-
-
-
-
-
-
S1
S2
S3
S4
S5
S6
-
EV3
EV4
EV5
-
-
-
-
-
Piste ciclabili e attraversamenti pedonali
•
piste ciclabili e zone pedonali: la zona da prendere in considerazione per il progetto illuminotecnico
può raggruppare marciapiedi, attraversamenti pedonali o percorsi definiti adiacenti l’intervento.
Le categorie illuminotecniche individuate per i tratti in curva sono generalmente applicabili anche per
zone di
intersezione a raso con strade con traffico veicolare e qualora fossero presenti rallentatori di
velocità.
•
attraversamenti pedonali: la zona di studio comprende lo spazio definito dalla segnaletica orizzontale
e il marciapiede limitatamente al tratto corrispondente alla larghezza della zona.
•
rallentatori di velocità: lo studio illuminotecnico deve considerare solo la zona ove sono posizionati i
rallentatori. A discrezione del progettista nel caso in cui i dispositivi siano ravvicinati è possibile
considerare una sola zona di studio.
Resa cromatica della luce e pavimentazioni stradali
•
resa cromatica: la norma non ammette più lampade al sodio NABP; l’indice minimo di resa cromatica
ammesso per i nuovi impianti è 20, per una soddisfacente resa/riconoscimento dei colori anche nella
circolazione stradale.
•
pavimentazioni: In genere le caratteristiche devono essere comunicate al progettista dal
proprietario/gestore. Le due pavimentazioni normalizzate sono la C1 e la C2, rispettivamente
calcestruzzo e asfalto.
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Categorie illuminotecniche di progetto
Tabella 7 – Categorie illuminotecniche serie ME
Luminanza del manto stradale della categoria in
condizioni di manto stradale asciutto
Categoria
ME1
ME2
ME3a
ME3b
ME3c
ME4a
ME4b
ME5
ME6
a)
b)
L in cd/m
2
Abbagliamento
debilitante
TI in %
Illuminazione
di contiguità
a)
SR
2b)
(min. mantenuta)
U0
UI
(minima)
(minima)
(massimo)
(minima)
2,0
1,5
1,0
1,0
1,0
0,75
0,75
0,5
0,3
0,4
0,4
0,4
0,4
0,4
0,4
0,4
0,35
0,35
0,7
0,7
0,7
0,6
0,5
0,6
0,5
0,4
0,4
10
10
15
15
15
15
15
15
15
0,5
0,5
0,5
0,5
0,5
0,5
0,5
0,5
NESSUN REQUISITO
un aumento del 5% del TI può essere ammesso quando si utilizzano sorgenti luminose a bassa luminanza.
Questo criterio può essere applicato solo quando non vi sono aree di traffico con requisiti propri adiacenti alla categoria.
Le categorie ME e MEW riguardano i conducenti di veicoli motorizzati su strade con velocità di marcia
medio/alte.
La luminanza media del manto stradale (L), l’uniformità generale della luminanza (U0), l’uniformità
longitudinale della luminanza (Ui), l’incremento di soglia (TI) e il rapporto di contiguità (SR) devono essere
calcolati in conformità alla EN 13201-3 e alla EN 13201-4
Per maggiori approfondimenti consultare la Norma UNI EN 13201-2 parag. 4
Tabella 8 – Categorie illuminotecniche serie S
Illuminamento orizzontale
Categoria
S1
S2
S3
S4
S5
S6
S7
a)
E in lx
E min in lx
(minimo mantenuto)
(minima)
15
10
7,5
5
3
2
5
3
1,5
1
0,6
0,6
PRESTAZIONE NON DETERMINATA
PRESTAZIONE NON DETERMINATA
a) Per ottenere l’uniformità , il valore effettivo dell’illuminamento medio, non può essere maggiore di 1,5 volte il valore E
indicato per la categoria.
Le categorie illuminotecniche serie S riguardano pedoni e ciclisti sui marciapiedi, piste ciclabili, corsie di
emergenza e altre zone della strada separate o lungo la carreggiata di una strada, nonché strade urbane ,
pedonali, aree di parcheggio, strade all’interno di complessi scolastici, ecc..
Per maggiori approfondimenti consultare la Norma UNI EN 13201-2 parag. 6.
Tabella 9 – Categorie illuminotecniche serie CE
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Illuminamento orizzontale
Categoria
CE0
CE1
CE2
CE3
CE4
CE5
E in lx
U0
(minimo mantenuto)
(minima)
50
30
20
15
10
7,5
0,4
0,4
0,4
0,4
0,4
0,4
Le categorie CE riguardano i conducenti di veicoli motorizzati e altri utenti della strada in zone di conflitto
come strade di zone commerciali, incroci stradale di una certa complessità, rotatorie, aree di coda, ecc.
Si applicano inoltre alle zone utilizzate dai pedoni e dai ciclisti, per esempio i sottopassaggi.
Per maggiori approfondimenti consultare la Norma UNI EN 13201-2 parag. 5.
Requisiti illuminotecnici di progetto in altri ambiti:
Classe ES: Favorisce la percezione della sicurezza e la riduzione della propensione al crimine. Norma UNI
EN 13201-2 parag. 6.
Classe EV: Favorisce la percezione di piani verticali in passaggi pedonali, caselli, svincoli o zone di
interscambio) o in zone con rischio di azioni criminose, ecc. Norma UNI EN 13201-2 parag. 6.
Ambito: resto del territorio
La classificazione illuminotecnica degli altri ambiti del territorio definisce i valori progettuali in termini
d’illuminamento.
Le norme di riferimento sono le seguenti:
UNI EN 13201 e UNI 11248/2012 – parcheggi e piazze, incroci e rotatorie, ciclabili, parchi, pedonali, etc..
UNI EN 12193 – impianti sportivi
EN 12462 – Aree industriali di lavoro con utilizzo anche notturno.
2014/02 Lottizzazione Bertelli
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PROGETTO illuminotecnico
Il progetto illuminotecnico deve comprendere:
- informazioni dettagliate per individuare chiaramente la zona o le zone di studio considerate e/o che si
sono selezionate ai fini del progetto (si veda più avanti come sono definite);
- la corretta classificazione della strada e la giustificazione delle scelte unitamente alla categoria
illuminotecnica di riferimento ed ai parametri principali utilizzati per le definizione della categoria
illuminotecnica di riferimento, il loro peso, i dati e le fonti che giustificano le scelte del progettista;
- l’analisi del rischio e le sue conseguenze sul progetto;
- i parametri d’influenza eventualmente considerati per completare il progetto con giustificazione della scelta
e dei valori adottati e le categorie illuminotecniche di progetto e di esercizio;
- la griglia e i parametri di calcolo, i parametri di riflessione della pavimentazione stradale (se necessari);
- i requisiti fotometrici calcolati per le categorie illuminotecniche di progetto e/o di esercizio, corredati delle
tabelle di luminanza (ove previste) e dai valori di illuminamento calcolati negli stessi punti della griglia;
9. CLASSIFICAZIONE ILLUMINOTECNICA
tratto stradale in estensione di Via Mons L. Zane, ( stradale )
Classificazione della strada: locale urbana cat. F secondo il “Nuovo Codice della Strada” D.Lgs 285
30/04/1992) e il D.M. 6792 del 05/11/2011
Classificazione e individuazione della cat. illuminotecnica d’ingresso per l’analisi dei rischi obbligatoria:
ME4a
Riduzione di una categoria illuminotecnica come da prospetto 2 della Norma UNI 11248 Ottobre 2012 in
relazione all’indice di resa cromatica Ra ≥ 60, e alla valutazione dei parametri d’influenza: ME4b
2
Valore minimo della luminanza media mantenuta: 0,75 cd/m
Uniformità generale minima U0 = 0,4
Uniformità longitudinale minima UI = 0,5
Pista e percorso ciclo-pedonale:
Categoria illuminotecnica di riferimento: S2
Valore di base dell’illuminamento medio mantenuto: 10 lux
Valore minimo dell’illuminamento mantenuto: 3 lux
Parcheggio Nord e percorso pedonale di servizio:
Categoria illuminotecnica di riferimento: S2
Valore di base dell’illuminamento medio mantenuto: 10 lux
Valore minimo dell’illuminamento mantenuto: 3 lux
Area Verde:
Categoria illuminotecnica di riferimento: S4 (ai fini della percezione di sicurezza)
Valore di base dell’illuminamento medio mantenuto: 5 lux
Valore minimo dell’illuminamento mantenuto: 1 lux
Nei casi in esame, i valori della Norma UNI EN 13201-2/4 e della Norma UNI 11248 sono ampiamente
rispettati.
10. RELAZIONE SULL’IMPATTO AMBIENTALE
I nuovi punti luce, il cui posizionamento è stato valutato secondo il calcolo illuminotecnico, saranno installati
sul marciapiede lungo il lato della carreggiata per lo stradale e lungo la recinzione di separazione con le
proprietà private (quindi lato ad ovest) per la pista ciclopedonale. Le armature a led previste in progetto,
sono di primaria e riconosciuta marca a garanzia della massima durata ed efficienza e rispettano quanto
indicato nelle recenti leggi e normative in ordine all’inquinamento luminoso, non emettendo alcun flusso oltre
i 90°. I punti luce sono provvisti di dispositivi che contengono i consumi energetici e riducono il flusso
luminoso. La luce emessa sarà di colore bianco a 4100°K.
Si ritiene perciò rispettata la L.R. del Veneto n.17 del 7 agosto 2009.
2014/02 Lottizzazione Bertelli
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11. CONSISTENZA DELLE OPERE PREVISTE
Sulla base delle considerazioni sopra esposte il progetto è stato redatto prevedendo l’installazione di
apparecchi d’illuminazione mod. Schreder Teseo 1 48L-113W con ottica stradale 5068, per il tratto stradale,
il parcheggio e per l’area verde, e apparecchi mod. Schreder Teseo 1 16L-27W (con ottica specifica per
ciclabili/strade strette 5098) per la pista ciclopedonale, completi di pali e bracci di acciaio zincato e/o
verniciato.
La quota di posizionamento sarà di 6m per i punti luce stradali e per il parcheggio, di 3,5m per la pista
ciclabile, per l’area verde si è adottato un unico palo con h=8 in modo da coprire l’intera area utilizzando due
punti luce su sbracci contrapposti (tale palo potrà essere portato a 10m se nell’area verde sono previsti
ostacoli quali siepi / arbusti).
Nel complesso si prevedono:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Fornitura e posa in opera di n. 1 pali in acciaio troncoconico a sezione circolare h = 8 o 10 m. ft.
Fornitura e posa in opera di n. 5 pali in acciaio troncoconico a sezione circolare h = 6 m. ft.
Fornitura e posa in opera di n. 8 pali in acciaio cilindrici a sezione circolare h = 3,5 m. ft.
Fornitura e posa in opera di n. 7 armature stradali Schreder Teseo 1 48L-113W con ottica stradale
5068.
Fornitura e posa in opera di n. 8 armature per pista ciclopedonale Schreder Teseo 1 16L-27W (con
ottica specifica per strade strette 5098).
2
Fornitura e posa in opera di m. 200 cavo FG7/OR 0,6/1 kV sezione 3x10 mm .
2
Fornitura e posa in opera di m. 400 cavo FG7/OR 0,6/1 kV sezione 3x6 mm .
Fornitura e posa in opera di tutti gli accessori elettrici e meccanici atti allo scopo.
Materiale vario e minuto.
.
I nuovi punti luce e i componenti dell’impianto saranno in doppio isolamento, pertanto non è richiesto il
collegamento di tali apparecchi all’impianto di terra.
La protezione dai contatti indiretti sarà comunque assicurata dall’impiego di interruttori differenziali
installati nel quadro di comando, aggiornati a tale esigenze.
Come previsto all’art. 9 della L.R. 17/09, e secondo le indicazioni della norma UNI 11248/2012, pur
garantendo la sicurezza agli utenti della strada, è possibile la riduzione uniforme del flusso luminoso dei
punti luce nelle ore notturne con traffico ridotto, al fine di ridurre i consumi energetici, i punti luce installati
possono essere alimentati da un controllore di flusso .
11.2 Linee di distribuzione principali
Le linee di alimentazione principali, in uscita dal quadro di comando, andranno a collegare i circuiti primari
2
in derivazione e saranno costituite da cavo FG7(O)R di sezione 3x6 mm posate in tubazioni interrate..
11.3 Apparecchi illuminanti
Per il tratto stradale ed il parcheggio il progetto prevede la posa di armature con tecnologia Led, potenza
del sistema 113W 48LED, 10180 lm, installate su pali h. 6 m., per l’area verde si utilizzano sempre 2
armature con tecnologia Led, potenza del sistema 113W 48LED, 10180 lm, installate su un singolo palo
con due sbracci contrapposti h. 8 m ft.(da portare ev a 10 m in presenza di siepi/arbusti), mentre per la
pista ciclopedonale, si prevede la posa di armature con tecnologia Led, potenza del sistema 27W, 16LED
2743 lm, installate su pali h 3,5 m. ft.
Tutti gli apparecchi rispetteranno i requisiti richiesti dalle specifiche norme e leggi citate e, soprattutto,
dovranno essere posati secondo le specifiche della ditta fornitrice allo scopo di non emettere flusso
luminoso verso la volta celeste.
L’ottica delle armature, come evidenziato nel calcolo illuminotecnico, permette di ottenere una luce
distribuita su tutta le aree interessate garantendo il rispetto degli illuminamenti minimi di categoria.
Tutti i componenti ed i materiali utilizzati dovranno avere i marchi di qualità previsti dalle normative vigenti
e corrispondenti alle specifiche Norme e Leggi precedentemente citate.
2014/02 Lottizzazione Bertelli
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10. CARATTERISTICHE ARMATURE
Armatura stradale / ciclopedonale Schreder Teceo 1
16 Led - 27W ottica 5098
Apparecchi di illuminazione tecnologia LED modello tipo "TECEO 1" realizzato in pressofusione di
alluminio, trattamento superficiale contro la corrosione e successiva termolaccatura nella colorazione
AKZO 150 o altri nella gamma RAL. Chiusura frontale del vano ottico tramite protettore in vetro piano
temperato fissato al telaio tramite sistema a vite e guarnizione al silicone, atto a garantire un grado di
protezione IP 66 (EN 60598) e permettere l'accessibilità al vano ottico. Tutte le parti in alluminio non
presentano alettature o dissipatori esterni che possano alterare nel tempo la corretta dissipazione. E'
compreso Motore fotometrico modulare tipo LENSO Flex2 ad alta efficienza, opportunamente
dimensionato per lavorare a correnti di pilotaggio diverse (350, 500 e 700mA). Controllo della dissipazione
termica al fine di poter garantire una durata minima di funzionamento pari a 60.000h L80 B10 alla
temperatura ambiente di -15 +35 °C. Vano ausiliari completamente separato dal vano ottico al fine di
ridurre la temperatura. La sorgente luminosa è realizzata con impiego di Led di ultima generazione tipo
Rebel ES in colorazione bianco neutro (NeW 4100k con flusso 127 lm/led e successive implementazioni di
performance). Gli stessi sono saldati su apposita PCB realizzata secondo gli standard normativi composti
da struttura in rame con rivestimento ceramico. Modularità a blocchi ripetitivi di 16 e 24 Led con possibilità
di combinazione delle due taglie. Rilevamenti fotometrici secondo le norme Uni EN 13032/1 e IES LM
79/08. Classificazione secondo la norma CEI EN 62471:2009/2 in materia di sicurezza foto biologica delle
sorgenti luminose e sistemi di lampade. Sistema di illuminazione cut-off conforme a tutte le leggi regionali
in materia di inquinamento luminoso. Alimentazione tramite Power supply realizzato in classe II asportabile
inserito nel vano ausiliari su apposita piastra. Tensione compresa tra 120 e 270Volt 50 HZ. Numero led 16;
Flusso nominale 3000 lumen a 500mA; Potenza assorbita 27W; Dimensioni apparecchio: 606x318x114mm
Caratteristiche illuminotecniche apparecchio Teceo 1 27W 16Led
Corpo illuminante
Teceo 1 27W 16Led
ottica 5098
Potenza sistema
27 W
Altezza di installazione
Inclinazione dell’apparecchio
Larghezza carreggiata
Interdistanza punti luce max
Disposizione punti luce
Coefficiente di manutenzione
2014/02 Lottizzazione Bertelli
3,5 m ft.
0°
2,5 – 3,5 m
24 m
a lato carreggiata
0.8
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SCHREDER TECEO 1 / 5098 / 16 LEDS 700mA WW / 320501 1x16 LEDS 500mA
WW / Scheda tecnica apparecchio (1x16 LEDS 500mA WW)
Emissione luminosa 2 / CDL polare
2014/02 Lottizzazione Bertelli
Emissione luminosa 2 / CDL lineare
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Armatura stradale Schreder Teceo 1
48 Led - 113W ottica 5068
Apparecchi di illuminazione tecnologia LED modello tipo "TECEO 1" realizzato in pressofusione di alluminio,
trattamento superficiale contro la corrosione e successiva termolaccatura nella colorazione AKZO 150 o altri
nella gamma RAL. Chiusura frontale del vano ottico tramite protettore in vetro piano temperato fissato al
telaio tramite sistema a vite e guarnizione al silicone, atto a garantire un grado di protezione IP 66 (EN
60598) e permettere l'accessibilità al vano ottico. Tutte le parti in alluminio non presentano alettature o
dissipatori esterni che possano alterare nel tempo la corretta dissipazione. E' compreso Motore fotometrico
modulare tipo LENSO Flex2 ad alta efficienza, opportunamente dimensionato per lavorare a correnti di
pilotaggio diverse (350, 500 e 700mA). Controllo della dissipazione termica al fine di poter garantire una
durata minima di funzionamento pari a 60.000h L80 B10 alla temperatura ambiente di -15 +35 °C. Vano
ausiliari completamente separato dal vano ottico al fine di ridurre la temperatura. La sorgente luminosa è
realizzata con impiego di Led di ultima generazione tipo Rebel ES in colorazione bianco neutro (NeW 4100k
con flusso 127 lm/led e successive implementazioni di performance). Gli stessi sono saldati su apposita PCB
realizzata secondo gli standard normativi composti da struttura in rame con rivestimento ceramico.
Modularità a blocchi ripetitivi di 16 e 24 Led con possibilità di combinazione delle due taglie. Rilevamenti
fotometrici secondo le norme Uni EN 13032/1 e IES LM 79/08. Classificazione secondo la norma CEI EN
62471:2009/2 in materia di sicurezza foto biologica delle sorgenti luminose e sistemi di lampade. Sistema di
illuminazione cut-off conforme a tutte le leggi regionali in materia di inquinamento luminoso. Alimentazione
tramite Power supply realizzato in classe II asportabile inserito nel vano ausiliari su apposita piastra.
Tensione compresa tra 120 e 270Volt 50 HZ. Numero led 48; Flusso nominale 11600 lumen a 700mA;
Potenza assorbita 113W; Dimensioni apparecchio: 606x318x114mm
Caratteristiche illuminotecniche apparecchio Teceo 1 113W 48Led
Corpo illuminante
Teceo 1 113W 48Led
ottica 5068
Potenza sistema
113 W
Altezza di installazione
Inclinazione dell’apparecchio
Larghezza carreggiata
Interdistanza punti luce max
Disposizione punti luce
Coefficiente di manutenzione
6-8 m ft.
0°
9 – 15 m
25 m
a lato carreggiata
0.8
Norme di riferimento: CEI EN 60598-1, CEI EN 60598-2-3, CEI EN 55015, CEI EN 61547, CEI EN 61000-32, CEI EN 61000-3-3. CEI EN 62471. UNI EN 13032-1. Marcatura CE. Compatibilità elettromagnetica
(EMC).
2014/02 Lottizzazione Bertelli
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SCHREDER TECEO 1 / 5068 / 48 LEDS 700mA WW / 320421 1x48 LEDS 700mA
WW / Scheda tecnica apparecchio (1x48 LEDS 700mA WW)
Emissione luminosa 1 / CDL polare
Emissione luminosa 1 / CDL lineare
Tutti i componenti ed i materiali utilizzati avranno i marchi di qualità previsti dalle normative vigenti e
corrispondenti alle specifiche Norme e Leggi precedentemente citate.
In particolare i corpi illuminanti saranno corredati di curve fotometriche utilizzate per il calcolo illuminotecnico,
secondo le vigenti normative di riferimento, e corredati della dichiarazione di conformità e certificazione del
rispetto della L.R. 17/2009.
13. IMPIANTO GENERALE DI TERRA
Per gli impianti d’illuminazione pubblica, saranno utilizzati apparecchi illuminanti e componenti in classe II
(classe seconda d’isolamento); pertanto come previsto dalla norma CEI 64-8, non è prevista la realizzazione
dell’impianto di terra, e il collegamento degli apparecchi a tale impianto.
La protezione dai contatti indiretti sarà comunque assicurata dall’impiego di interruttori differenziali, collocati
nel quadro di comando e installati a monte ci ciascuna linea.
2014/02 Lottizzazione Bertelli
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14 CALCOLO ILLUMINOTECNICO
2014/02 Lottizzazione Bertelli
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2014/02 Lottizzazione Bertelli
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14.1 PARCHEGGIO:
2014/02 Lottizzazione Bertelli
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2014/02 Lottizzazione Bertelli
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14.2 TRATTO STRADALE:
2014/02 Lottizzazione Bertelli
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2014/02 Lottizzazione Bertelli
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2014/02 Lottizzazione Bertelli
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14.3 PISTA PEDONALE - CICLABILE:
2014/02 Lottizzazione Bertelli
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2014/02 Lottizzazione Bertelli
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14.4 ILLUMINAZIONE AREA VERDE:
Categoria illuminotecnica di riferimento: S4 (ai fini della percezione di sicurezza)
Valore di base dell’illuminamento medio mantenuto: 5 lux
Valore minimo dell’illuminamento mantenuto: 1 lux
2014/02 Lottizzazione Bertelli
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2014/02 Lottizzazione Bertelli
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15. DICHIARAZIONE DI PROGETTO A REGOLA D’ARTE
(AI SENSI DELLA L.R- 17/19)
Il sottoscritto ing. Giovanni Rech C.F RCHGNN66S01G224R, Con studio di progettazione in Via G. Romano, 1,
35133 Padova (PD) Tel 348 9040944 e-mail [email protected] Iscritto all'Ordine degli Ingegneri della Provincia di
Padova n° iscrizione 3020
Avendo eseguito il calcolo illuminotecnico delle diverse zone omogenee della lottizzazione urbana tra la vie
Bolzani e Mons. L.Zane Comune di Maserà di Padova per conto del Sig. Bertelli Giampaolo
DICHIARA
sotto la propria personale responsabilità che l’impianto è stato progettato in conformità alla legge della Regione
Veneto n. 17 del 07/08/09 " Nuove norme per il contenimento dell'inquinamento luminoso, il risparmio energetico
nell'illuminazione per esterni e per la tutela dell'ambiente e dell'attività svolta dagli osservatori astronomici. ", art.
9, ed alle successive integrazioni e modifiche, avendo in particolare:
riportato dettagliatamente nel progetto illuminotecnico esecutivo tutti gli elementi per una installazione corretta
ed ai sensi della L.r. 17/09 e succ. integrazioni.
rispettato le indicazioni tecniche della L.r. 17/09 e succ. integrazioni medesima, e realizzato una relazione
illuminotecnica a completamento del progetto, che dimostri la completa applicazione della L.r. 17/09 medesima,
seguito la normativa tecnica applicabile all’impiego e nello specifico la norma UNI 11248 o analoga e quindi di
aver realizzato un progetto a “regola d’arte”
corredato il progetto illuminotecnico della documentazione di seguito elencata:
- Relazione che dimostra il rispetto delle disposizioni di legge della L.r. 17/09 e succ. integrazioni,
- Calcoli illuminotecnici e risultati illuminotecnici (comprensivi di eventuali curve iso-luminanze / iso-illuminamenti)
- Dati fotometrici del corpo illuminante in formato tabellare.
DECLINA
- ogni responsabilità per sinistri a persone o a cose derivanti da una esecuzione sommaria e non realizzata con i
dispositivi previsti nel progetto illuminotecnico esecutivo,
- ogni responsabilità, qualora dopo averlo segnalato alla società installatrici, la stessa proceda comunque in una
scorretta installazione (non conforme alla L.r. 17/09) dei corpi illuminanti. In tal caso il progettista si impegna a
segnalarlo al committente, in forma scritta,
Data 26 / 02 / 2014
IL TECNICO
Ing Giovanni Rech
2014/02 Lottizzazione Bertelli
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