VADEMECUM COLTIVAZIONE ORTAGGI Indice. Aglio …………………………………………………………………. pag. 1 Basilico………………………………………………………………… pag. 2 Bietola da coste………………………………………………………. pag. 3 Carota………………………………………………………………….. pag. 4 Cavolo cappuccio…………………………………………….……… pag. 6 Cipolla………………………………………………………………….. pag. 8 Finocchio………………………………………………………………. pag. 9 Indivia…………………………………………………………………... pag. 11 Lattuga…………………………………………………………………. pag. 12 Melanzana……………………………………………………………... pag. 13 Patata…………………………………………………………………... pag. 14 Peperone………………………………………………………………. pag. 18 Pomodoro………………………………………………………………pag. 20 Prezzemolo……………………………………………………………..pag. 22 Rapa brassica………………………………………………………….pag. 23 Ravanello……………………………………………………………….pag. 24 Sedano…………………………………………………………………..pag. 25 Spinacio…………………………………………………………………pag. 27 Zucca…………………………………………………………………….pag. 30 Zucchina………………………………………………………………...pag. 33 Tabella semina in semenzaio………………………………………..pag 35 Tabella semina in piena terra………………………………………..pag 36 Aglio Allium sativum Generalità e proprietà: appartenente alla famiglia delle Liliacee, l'aglio è una pianta erbacea, bulbosa, perenne, a ciclo di coltivazione annuale. Le foglie sono basali, lunghe e di colore verde chiaro. Lo scapo fiorale, che si eleva dalla base del fusto sino a 40-60 centimetri di altezza, sorregge un'infiorescenza ad ombrella. Il frutto, a capsula, contiene uno o due semi per loggia. La pianta è caratterizzata da un bulbo composto da 8-14 bulbilli a forma di spicchi. L'aglio agisce innanzitutto come efficace antisettico e battericida, distrugge i microbi e i batteri e ne impedisce la proliferazione. E' uno degli antiossidanti più efficaci che vi sia in natura, protegge quindi le cellule del nostro organismo da un precoce invecchiamento nonché dal deterioramento e conseguenti malattie. Molto importanti i benefici che l'aglio arreca al cuore e al sistema circolatorio; grazie alle sue proprietà tonificanti ed equilibranti, rinforza il tono muscolare del cuore e rendendo più fluido il sangue, oltre che a svolgere un'azione depurativa, contribuisce in modo determinante alla pulizia delle arterie e all'allontanamento delle patologie ad esse legate. Contrariamente a quanto molti credono, l'aglio ha anche proprietà digestive e è in grado di apportare enormi benefici nella lotta contro i parassiti intestinali. Uno studio recente, svolto in Cina ed in Usa, suggerisce che l'aglio, utilizzato regolarmente nella dieta, può avere effetti protettivi nei confronti del cancro e, oltre a questo, possiede proprietà uniche che sono in grado di inibire, ritardare o addirittura invertire il processo di cancerosi umana. Semina e messa a dimora: i periodi migliori per la coltivazione sono due: il mese di novembre primi giorni di dicembre e febbraio-marzo. Si piantumano a file (distanti tra loro circa 50 cm) lasciando circa 15 cm tra ogni pianta. L'aglio può essere facilmente riprodotto utilizzando gli spicchi (bulbilli). Essi devono essere piantati ad una profondità di circa 6-8 cm, ricordando di rivolgere la punta verso l'alto. Anche in questo caso il periodo migliore è quello invernale. Raccolta: la raccolta viene effettuata quando le foglie sono completamente secche, e ciò avviene solitamente nei mesi di luglio-agosto a seconda della latitudine. Devono quindi essere fatti seccare al sole, preferibilmente sopra cassette di legno, evitando che si bagnino con la pioggia. In climi particolarmente umidi si consiglia di ritirarlo durante le ore notturne in un locale asciutto. 1 Basilico Generalità e proprietà: Il Basilico (Ocymum basilicum) è una erbacea annuale che raggiunge anche i 60 cm d’altezza. Le foglie sono differenziate a seconda della varietà. E’ un arbusto profumato assai utilizzato come aroma in cucina, per sughi al pomodoro, insalate fresche ovvero per il classico pesto. Il basilico ha proprietà digestive, antispasmodiche, carminative, antisettiche. E' indicato soprattutto per chi soffre di cattiva digestione, coliche e emicranie, disturbi gastrointestinali e delle vie urinarie. Per via esterna si può usare in preparati per bagni deodoranti e tonificanti. Il basilico è impiegato anche contro l'insonnia, il nervoso e lo stress. Le foglie secche tuttavia perdono le sue proprietà. Semina e messa a dimora: la semina può essere effettuata direttamente in vaso o nell’orto in genere in aprile-maggio, avendo cura di proteggere la zona di semina con del tessuto non tessuto, quando la temperatura non è ancora stabile. Il terreno deve essere di medio impasto e ben drenato e per quanto riguarda il terriccio il basilico non presenta particolari esigenze. Mettete in un vaso del terriccio universale e pressatelo leggermente, distribuendo i semi in modo uniforme. Ricoprire quindi con uno strato di terriccio di circa un centimetro, pressate leggermente e bagnate il tutto avendo l’accortezza di non smuovere il terriccio con il getto d’acqua. Una volta cresciute le piantine dovranno essere tra loro distanziate di circa 20 centimetri. Nel periodo che precede la fioritura asportate i germogli apicali, questo permetterà alla pianta di crescere abbondantemente e di mantenere un buon aroma. Irrigazione: il basilico necessita di una costante umidità nel terreno e predilige zone soleggiate. 2 Bietola da Coste Bieta vulgaris Cycla-Chenopodiacee Generalità: Originaria del bacino del Mediterraneo. Ha un ciclo vegetativo biennale, nelle coltivazioni orticole è considerata annuale se si consuma solo la parte aerea, mentre nella coltivazione agricola industriale, la raccolta si effettua il secondo anno, quando le radici, raggiunto il pieno sviluppo, vengono avviate agli zuccherifici per l'estrazione dello zucchero. La bietola ha il fusto erbaceo, grandi foglie di colore verde intenso, con nervature centrali sviluppate, tenere e carnose. E' formata da uno o più fusti, prima eretti e poi ripiegati sul terreno. Varietà: la bietola da orto chiamata anche "erbetta", bieta a costa argentata, bionda di Lione, bionda da taglio Triestina, verde liscia da taglio, la bietola Lucullus caratterizzata da foglie a bolle e arricciature. Semina e messa a dimora: la bietola da costa si semina in semenzaio a febbraio per raccogliere foglie durante l'estate, e in settembre per un raccolto in primavera. All'aperto si può seminare a dimora da marzo a tutta l'estate. Il raccolto invernale si può ottenere seminando in semenzaio ad agosto e trapiantando in settembre. La distanza tra una pianta e l'altra è di circa cinquanta centimetri in ogni senso. Le bietole da foglia si seminano sul posto a primavera e a fine estate. La profondità di semina è di circa tre centimetri. Sono sufficienti trenta grammi di seme per un metro quadro di semenzaio. Cure colturali: le sarchiature, da effettuarsi per tenere il terreno sciolto, devono essere seguite da equilibrate irrigazioni. Scerbature e zappettature devono effettuarsi per arieggiare il terreno e tenerlo sgombro dalle erbe infestanti. Irrigazioni: sono molto importanti soprattutto nei momenti di carenza idrica, sono da evitare i ristagni d'acqua. Raccolta: la raccolta delle foglie si effettua a scalare, recidendo con un coltello le foglie esterne della pianta e legandole a mazzi. Le barbabietole si raccolgono estirpando tutta la pianta e riunendo in mazzi il prodotto. Avversità: tra i parassiti ricordiamo le altiche e il clono. Tra le malattie crittogame ricordiamo la peronospora. 3 Carota Daucus carota-Ombrelliferae Generalità' e proprietà: la carota è una pianta originaria delle regioni temperate dell'Europa, coltivata per le radici a fittone utilizzate a scopo alimentare sia crude sia cotte. Le varietà coltivate hanno radici carnose di forma variabile e di colore bianco, arancio. La carota è ricca di diverse vitamine (soprattutto A, B e C). In particolare, è abbondante contenuto in vitamina A, o per meglio dire, di beta-carotene (il componente più nobile della famiglia dei caroteni). E' risaputo che tale vitamina è fondamentale per la produzione da parte del nostro corpo della melanina, la sostanza che ci fa abbronzare e che ci protegge dai raggi solari. Non tutti sanno, però, che il beta-carotene ha anche altre proprietà, ovvero quella di proteggere il nostro corpo dalla cancerogenesi indotta da agenti chimici, di rendere più acuta la capacità visiva, di rinforzare le ossa e i denti, di potenziare le difese immunitarie contro le infezioni respiratorie, contro gli elementi tossici dell'aria inquinata e contro i danni del fumo. Dai semi si estrae un olio, contenente carotina, pinene e limonene, nonché alcuni acidi (butirrico, isobutirrico e palmitico), utilizzato nella fabbricazione di liquori, nella preparazione di composti aromatici e in profumeria. Il succo delle radici viene anche adoperato per colorare artificialmente il burro. Varietà: le carote si distinguono secondo il colore e la forma della radice. Dal punto di vista orticolo le varietà più importanti sono quelle rosse, intendendo con questo termine tutte quelle che producono radici di colore rosso o arancio. Per quanto riguarda la forma, vengono suddivise in corte, mezzane e lunghe. Molto importante è l'epoca di maturazione, in base alla quale le varietà si distinguono in precoci medie o tardive. Semina : le varietà precoci si seminano in gennaio - marzo, e in questo caso si raccolgono le radici in agosto; le semiprecoci in aprile - maggio, le tardive da fine agosto a tutto ottobre per ottenere una produzione nel periodo autunno-inverno; è consigliabile seminare scalarmente ogni 15-25 giorni, in questo modo si ottengono radici a diverse epoche e di conseguenza sarà possibile avere carote fresche per un lungo periodo di tempo. la carota si moltiplica per mezzo dei semi. La semina può avvenire a spaglio, ma non è molto consigliabile, in quanto non permette di effettuare agevolmente le sarchiature e i diserbi, o a file ad una profondità di uno o due millimetri. Nella semina a file, la distanza sulle file sarà di 5 - 6 cm e 20 cm tra le file. Irrigazioni: nei periodi in cui non piove bisogna annaffiare in abbondanza ma evitare i ristagni d'acqua. 4 Cure colturali: il terreno deve essere tenuto sempre libero da piante infestanti, effettuando ripetute sarchiature e scerbature. Raccolta e conservazione: la raccolta è scalare e dipende dal periodo di semina. Le carote si raccolgono mediante estirpazione. Dopo la raccolta, le carote si lasciano essiccare stendendole in un locale aerato, poi si puliscono dal terriccio e si conservano in un ambiente nel quale la temperatura non scenda sottozero, in cassette, oppure stratificate nella sabbia. Avversità: l'afide della carota: attacca le foglie, che non si sviluppano e presentano zone decolorate. Le larve della mosca della carota: scavano gallerie nelle radici, deformandole, le foglie diventano grinzose e, talvolta di colore rossastro. Malvinato della carota: è una malattia di origine fungina e le radici vengono ricoperte da un feltro brunastro, cosparso di piccoli corpi neri, l'infezione si estende dalla pianta colpita a quelle vicine. Il marciume della carote: è un'alterazione procurata da un batterio che colpisce le radici sia quelle ancora nel terreno che quelle immagazzinate: le radici diventano molli acquose e marciscono. 5 Cavolo cappuccio Brassica oleracea var. capitata - Brassicaceae Generalità e proprietà: ortaggio coltivato in Europa da millenni, sembra venisse coltivato e consumato già ai tempi degli antichi romani; esistono tre principali raggruppamenti, il cavolo cappuccio bianco, il cavolo cappuccio viola e la verza; si tratta della stessa pianta, di ogni raggruppamento sono disponibili decine di cultivar, diverse per tempo di maturazione, stagione di sviluppo, forma e dimensione del cappuccio. Si tratta di piante annuali, che sviluppano un denso capolino, costituito da grandi foglie tondeggianti, il capolino è tanto stretto e compatto che al centro si forma una grande “testa” tondeggiante, le cui dimensioni varia no dal 10-15 cm di diametro fino a 70-80 cm di diametro nelle varietà giganti. Le foglie si consumano crude o cotte, vengono utilizzate per preparare i crauti, cuocendo le foglie in acqua ed aceto, per poterle conservare a lungo. Queste verdure, ricchissime di sali minerali, sostanze antibiotiche ed anticancerogene, apportano soprattutto vitamina A e C. Riducono, se consumati in notevoli quantità, la formazione di polipi e cancro nel colon, di cancro alla mammella e allo stomaco, in quanto sono ricchi di sostanze antiossidanti e di fibra. Sono ricchissimi anche di acido folico, indispensabile in gravidanza, di potassio e di beta-carotene. Semina e raccolta: i cavoli raggiungono la maturazione in circa 60-120 giorni a partire dalla semina; esistono varietà a semina primaverile, autunnale ed estiva; in genere lo sviluppo migliore si ha con clima fresco, quindi in Italia si tende a piantare le giovani piantine nell’orto in autunno o a fine inverno, per un raccolto invernale o tardo primaverile. Le giovani piante si possono ottenere anche dalle sementi degli esemplari dell’anno precedente: tenendo in terra una pianta di cavolo questa produrrà sottili fusti eretti che portano numerosi piccoli fiori gialli, seguiti dai baccelli dei semi. Poiché il cavolo viene coltivato da millenni nei nostri orti poniamo a dimora sempre delle cultivar, per questo motivo le piante ottenute da seme non sono sempre identiche alla pianta madre; per questo motivo si preferisce acquistare le giovani piante già sviluppate, o anche le sementi, già selezionate. Le giovani piante si dispongono in file distanti almeno 20-35 cm le une dalle altre. Irrigazioni: necessitano del pieno sole e amano un terreno fresco e ben drenato; non sopportano la siccità, quindi è necessario intervenire con le annaffiature quando il terreno è asciutto da alcuni giorni: la coltivazione invernale in genere non necessita di annaffiature. 6 Avversità: La brassica in genere teme l’attacco delle lumache, soprattutto le giovani piante, e delle farfalle cavolaie, le cui larve divorano rapidamente il fogliame; in genere la coltivazione invernale ovvia anche a questo problema, visto che il clima inclemente non favorisce lo svilupparsi di parassiti; se si coltivano invece cavoli primaverili è consigliabile coprirli con agritessuto o con rete a maglia fine, in moda da impedire meccanicamente l’accesso degli insetti al fogliame delle nostre piante. In caso di infestazione già in atto invece provvediamo tempestivamente a debellare gli insetti che potrebbero distruggere l’intero raccolto. 7 CIPOLLA Allium cepa La cipolla, ,è una coltura ortiva largamente consumata in cucina per insaporire pietanze e insalate crude. In medicina l’uso della cipolla viene consigliato per combattere la ritenzione idrica. La Cipolla sin dall’antichità è sempre stata il cibo dei ceti più poveri del popolo, ma aveva altresì anche fama di possedere poteri magici. I maghi-astronomi dell’antica Caldea ne bruciavano grandi quantità nei tripodi sacri, mentre osservavano le stelle, poiché credevano che essa potesse conferire loro particolari poteri di veggenza. Gli Egizi la consideravano sacra e le attribuivano gli onori dovuti ad una divinità, includendola nel corredo funebre che accompagnava il Faraone nella sua sepoltura. Nel Medioevo, oltre che essere presente in tutti i banchetti delle mense più raffinate, veniva usata largamente come medicamento per ridonare forza e vitalità a soggetti debilitati. Generalità: Tra le tante varietà ricordiamo la Dorata di Parma, la Rossa di Bassano, La famosissima Rossa di Tropea e la Barletta. La cipolla come coltura ortiva è una pianta erbacea annuale con radici a fittone, foglie che ingrossandosi nella parte basale danno origine ad un bulbo commestibile mentre nella parte apicale generano uno stelo che reca un’infiorescenza ad ombrella di colore bianco- giallino, frutti incapsulati. Semina: Le cipolle autunno invernali vanno seminate in terra nel periodo che va da i primi di febbraio alla fine di marzo. Se invece la semina avviene più tardi la raccolta si protrarrà per tutto il periodo autunnale. Con l'aiuto di un rastrello preparare un letto di semina ben livellato. Seminare a spaglio facendo attenzione a lasciare la semente abbastanza rada Quando le piante hanno raggiunto 10- 12 cm procedere al diradamento (la distanza ottimale è 14 -16 cm sulla fila e 25-35 cm tra le file). Visto che sul mercato si trovano bulbi pronti per il trapianto si può superare questo passaggio. Si possono piantare nel terreno in autunno. Irrigazioni: periodiche irrigazioni effettuate nelle prime ore del mattino. Raccolta: la raccolta della cipolla viene effettuata quando l’apparato aereo è essiccato, I bulbi raccolti si lasciano asciugare sull’orto in luoghi asciutti. Malattie: tra i parassiti ricordiamo la mosca delle cipolle, le anguillule che provocano l’avvizzimento degli apici, la tignola, la crociera. Tra le virosi la cipolla teme tantissimo il mosaico della cipolla. Tra le crittogame la cipolla teme la peronospora, la ruggine e la muffa nera. Cure: scerbature, zappature, irrigazioni abbondanti subito dopo la semina, trattamenti a base di zolfo e fumiganti. 8 Finocchio Foeniculum vulgare var. sativus Generalità: il finocchio è un ortaggio che viene coltivato durante i mesi più freschi dell'anno, a partire dalla fine dell'estate fino alla fine dell'inverno; nei piccoli orti si predilige come verdura invernale, in modo da non "rubare" spazio alle coltivazioni primaverili ed estive, di coltivazione molto più semplice. In effetti non è sicuramente una verdura adatta ai principianti, poiché è necessario seguire alcuni accorgimenti per ottenere ortaggi grandi e succosi. Si tratta di una ombrellifera, con lunghi fusti carnosi, che alla base del fusto formano un grumolo tondeggiante, formato dalla base dei fusti; il grumolo si sviluppa subito dopo le radici, fuori terra, per circa 20-30 cm; quindi i fusti divengono cilindrici e tendono a ramificare brevemente, portando le sottili foglie lineari. Esistono anche specie di finocchio che non producono grumoli di grandi dimensioni, che vengono coltivate per utilizzarne la vegetazione ed i semi, come aromi. Il grumolo del finocchio viene consumato fresco o cotto, e viene raccolto prima che la pianta cominci a produrre le grandi infiorescenze gialle; una volta pronti i grumoli si comincia a raccoglierli quando servono in cucina. Semina: i finocchi si coltivano seminandoli direttamente a dimora, a fine estate, per la raccolta invernale, o all'inizio dell'estate, per la raccolta autunnale; si seminano direttamente nell'orto, in file distanti circa 35-45 cm, e quando le piante hanno raggiunto i 5-8 cm si diradano, lasciando tra ogni piantina circa 20-25 cm di spazio, per garantirne lo sviluppo corretto. In un piccolo orto è consigliabile porre a dimora le piccole piante di finocchio: si seminano quindi in semenzaio, da mantenere umido fino a completa germinazione delle piantine; le piccole piante si pongono a dimora in file distanti 40-45 cm spaziandole di circa 20-25 cm, ponendole a dimora quando hanno raggiunto l'altezza di circa 12-15 cm. Cure colturali: una volta preparato l'appezzamento è necessario intervenire settimanalmente per rimuovere le erbacce, che possono assorbire i sali minerali presenti nel terreno, con conseguente scarso sviluppo degli ortaggi. La coltivazione invernale dei finocchi ci semplifica il compito delle annaffiature, in quanto queste andranno fornite soltanto nel periodo di sviluppo iniziale delle piante, a fine estate ed in autunno; mentre durante i mesi invernali i nostri ortaggi dovrebbero ricevere le giuste annaffiature dalla precipitazioni. Interverremo con le annaffiature solo in caso di clima particolarmente mite e siccitoso, che causi un terreno asciutto per un periodo di tempo prolungato. 9 Per ottenere grumoli più succosi e dolci si può pensare di praticare il rincalzo degli stessi; se si decide di effettuare il rincalzo si può intervenire in due modi differenti: - non appena il grumolo comincia a svilupparsi si interviene 3-4 volte accostando del terreno al grumolo stesso, coprendolo. - quando il grumolo è già ben formato ed ingrossato si accosta il terreno ai fusti esterni. Questa pratica, detta anche dello sbianchimento, favorisce lo sviluppo di un buon sapore del grumolo e l'immagazzinamento d'acqua. Raccolta: i finocchi vengono raccolti quando i grumoli sono ben sviluppati; si estirpano le piante dal terreno e si asportano le radici, i fusti più esterni e la vegetazione fino a 4-5 cm al di sopra del grumolo. Avversità: i finocchi temono fortemente i ristagni idrici, che possono portare alla principale malattia del finocchio, la sclerotinia; si tratta di una muffa feltrosa, che può rovinare completamente il raccolto se non si interviene tempestivamente asportando le piante affette da tale muffa. 10 Indivia Cichorium endivia-Composite Generalita': usata nei tempi antichi come pianta medicinale per il suo sapore amarognolo. Oggi, grazie al sistema dell'imbianchimento delle foglie che elimina quest'ultimo inconveniente, l'indivia è usata come insalata. Le indivie coltivate si dividono in due gruppi: a foglie ricce e a foglie intere. La varietà crispa ha le foglie profondamente frastagliate; la varietà latifoglia, detta anche scarola, ha foglie larghe che si ripiegano verso il germoglio centrale. Varietà: tra le varietà d'indivie ricordiamo: la Riccia fine d'estate, la Riccia fine di Ruen, la riccia grossa di Pancalieri, la Riccia a cuore giallo. Tra le scarole ricordiamo: la Gigante degli ortolani, la Dilusia, la Bionda a cuore pieno, la Cornetto di Bordeaux. Semina e messa a dimora: si semina in semenzaio e si trapianta a dimora quando le piantine hanno quattro o cinque foglie alla distanza di 25-30 cm sulla fila e 30-40 cm tra le file. Le prime semine si fanno a gennaio su letto caldo, poi si semina ogni venti giorni per avere un raccolto continuo. Nei mesi estivi si semina direttamente sul posto. La profondità di semina è di circa un grammo di seme per un metro quadro di semenzaio. Irrigazioni: le irrigazioni devono essere frequenti quando le piante hanno formato il pane di foglie è bene diradare le somministrazioni d'acqua per non rischiare il marciume. Tecniche Colturali: l'imbianchimento si esegue raccogliendo le foglie di ogni cespo e legandole con un filo di rafia. Quando la pianta ha raggiunto un apprezzabile sviluppo, possono essere necessarie due legature: una in alto ed una in basso. Prima delle legature è necessario controllare che le foglie siano bene asciutte. Raccolta: si esegue a scalare man mano che i cespi hanno raggiunto una dimensione idonea alla varietà di appartenenza. Si effettua in autunno inverno e all'inizio primavera. Avversità': è da temere la peronospora, che si manifesta con macchie scure sulla pagina superiore e con lanugine su quella inferiore, dopodiché le piante appassiscono e muoiono. La scarola può essere attaccata dalla ruggine che è una malattia crittogamica dovuta ad un fungo, la Puccinia, che provoca pustole di color ruggine e deforma le foglie. Il Marciume delle foglie e del colletto, possono essere prevenuti con prodotti rameici. I parassiti animali sono le lumache e gli afidi. 11 Lattuga Latuca Sativa-Composite Generalità: è una pianta annuale con foglie più o meno larghe, ovoidali o in forma allungata e a seconda della varietà ha diverse tonalità di colore dal verde al giallognolo o rosso. Le lattughe si possono dividere in : · Lattughe cappucce dette anche a palla in commercio durante tutto l'anno. · Lattughe romane con foglie più allargate non sovrapposte. · Lattughe da taglio dette anche "Lattughino" con foglie sempre divaricate. La pianta è ricca di foglie tenere, che possono essere tagliate due o tre volte durante il ciclo vegetativo perché si riformano rapidamente. Semina e messa a dimora: avviene per seme, da gennaio a settembre. Dal semenzaio le piantine vengono trapiantate dopo trenta - quaranta giorni alla distanza di venticinque centimetri sulla fila e di quaranta tra le file. La profondità di semina si aggira intorno a mezzo centimetro. Tecniche colturali: la concimazione prevede due - tre kg per metro quadro di letame interrato per tempo ad una profondità di trenta - trentacinque centimetri. Dopo il trapianto e durante la crescita le piante devono essere innaffiate. Scerbature e zappettature serviranno ad arieggiare il terreno e allontanare le erbe infestanti. Per le lattughe romane è previsto l'imbianchimento mediante legatura superiore delle foglie. Raccolta: la raccolta è a scalare man mano che le piante raggiungono la grandezza desiderata. Le piante vengono raccolte tagliando il fittone in vicinanza del colletto. Avversità: gli afidi attaccano le foglie rendendole appiccicose. La difesa consiste in un uso moderato di fertilizzanti azotati poiché ne facilita la propagazione. Per la lotta diretta si devono distruggere le piante infestate oppure le si può trattare con cenere di legna, litotannio o polvere di roccia; si può ricorrere anche all'impiego di piretro o rotenone. Altri parassiti animali sono la mosca degli orti, le larve di maggiolino, il grillotalpa, le lumache ecc. Una virosi comune è il mosaico della lattuga che si manifesta con pustole gialle sulle foglie ed è necessario bruciare le piante colpite. Tra le crittogame ricordiamo la peronospora, il mal bianco, la muffa grigia della lattuga, la ruggine delle foglie, ecc. 12 Melanzana Solanum Melongena-Solanace Generalità: il suo nome deriva da "mela insana", il frutto infatti contiene la solanina che tende a scomparire con la maturazione e scompare completamente con la cottura. La pianta della melanzana - il cui termine deriva dall'arabo badingian, per incrocio con mela appartiene alla famiglia delle Solanacee ed è originaria dell'IndiaE' una pianta annuale sufrutescente, con fusto rigido e ramificato alto fino a 80 cm. Il frutto è una bacca con la parte superiore avvolta nel calice. Ha una forma allungata e arrotondata all' estremità, ed è spessa e di colore violaceo, o bianco. La melanzana è ricca in potassio e vitamina C ed è poco calorica. Ha proprietà diuretiche e anti-colesterolo. L'Italia rappresenta il maggior Paese produttore di melanzane nell'ambito dell'Unione Europea. Varietà: violetta lunga palermitana, viola scuro a frutto allungato; la Violetta lunga delle cascine con frutto violetto; violetta nana precoce a frutto piccolo. La melanzana di Murcia con foglie e fusto spinosi, frutto violetto, rotondo; la mostruosa di New York con frutto violetto enorme; la tonda comune di Firenze, violetto pallido ibrido, con pochi semi, polpa tenera e compatta. Semina e messa a dimora: si effettua in semenzaio riscaldato: nel sud Italia in gennaio-febbraio, al centro-nord in marzo. Il seme sarà distribuito in ragione di 2 g per un metro quadro di semenzaio. Quando le piantine hanno raggiunto 6-7 cm di altezza ed hanno emesso la quinta foglia, si trapiantano in vivaio e dopo due mesi si piantano nell'orto alla distanza di cinquanta centimetri sulle file e settanta centimetri tra le file. L'operazione sarà effettuata da febbraio a maggio. Irrigazioni: l'irrigazione deve essere costante. Prima dell'allegagione si innaffia tre volte la settimana, poi una sola volta. Si dovrà aver cura di non bagnare le foglie per non creare situazioni che favoriscano lo sviluppo di malattie crittogame. Cure colturali: consistono nella scerbatura, e zappettatura per eliminare le erbe infestanti e arieggiare il terreno, nella sostituzione delle piantine morte e nella potatura o cimatura. Raccolta: si effettua su frutti ancora non del tutto maturi, da giugno in poi sulle precoci, e si protrae per quattro o cinque mesi sulle varietà tardive. Avversità: fra le crittogame segnaliamo, la peronospora della melanzana che viene curata o prevenuta con irrorazioni di poltiglia bordolese. I parassiti più comuni, sono il ragnetto rosso, il vaiolo e la dorifora decemlineata che può rapidamente distruggere il raccolto. 13 Patata - Solanum tuberosum L. Famiglia:Solanaceae Specie: Solanum tuberosum L. Francese: pomme de terre; Inglese: potato; Spagnolo: patata; Tedesco: Kartoffel. Origine e diffusione: la patata è originaria delle regioni andine dell'America centro-meridionale. E' stata introdotta in Europa dopo la scoperta dell'America, prima come curiosità botanica e poi come pianta alimentare. La coltivazione in Italia è iniziata ai primi dell'Ottocento, anche se la sua vera diffusione è stata successiva (fine del secolo). La coltivazione della Patata è diffusa in tutto il mondo con una maggiore concentrazione di superficie in Europa (in particolare Polonia, Germania, Repubblica Ceca, Spagna e Francia), dove si raggiungono in alcuni paesi rese unitarie che sono tra le più elevate e dove rappresenta, per molte popolazioni, l'alimento base che sostituisce il pane. Interessa l'industria alimentare per la produzione di fecola, amido, destrina, glucosio oltre che la distillazione e trova impiego nella alimentazione zootecnica. Il mercato richiede anche prodotto adatto allo scatolamento e alla produzione di patate fritte (surgelate). Con la patata si realizzano in Italia tre tipi di coltura: quella precoce o primaticcia (concentrata in particolare al Sud), quella comune (in particolare al Nord) e quella bisestile o di secondo raccolto, che occupa una limitata superficie. L'Italia è allo stesso tempo esportatrice (prodotto precoce) e importatrice (prodotto comune e tuberi da semina). Caratteri botanici: la patata è una pianta a ciclo annuale provvista di radici fascicolate piuttosto superficiali, dotate di numerose diramazioni capillari. Dalla parte ipogea del fusto si dipartono gli stoloni i quali, ingrossando all'apice, danno luogo ad un tubero. La capacità di originare un diverso numero e lunghezza di stoloni varia in funzione della varietà e delle condizioni di ambiente. In un tubero completamente maturo l’epidermide è sostituita dal periderma (o " buccia ") fatto di strati di cellule suberose, che protegge l'interno del tubero dall’eccessiva perdita d'acqua e dalla penetrazione di funghi e batteri. All'interno, sia la corteccia sia il midollo sia il parenchima che costituisce la maggior parte del tubero, sono divenuti sede di accumulo di grandi quantità di amido. In mezzo a questa massa di tessuti, diversi ma non più facilmente distinguibili, si notano fasci fibrovascolari diretti verso gli “occhi”. Sotto l'influenza della luce, i tessuti esterni del parenchima corticale producono clorofilla e inverdiscono. I tuberi possono differire per dimensione, forma, numero, colore, caratteristiche del tessuto tuberoso esterno, colore della polpa. Nel tubero si distingue un ombelico (punto di attacco dello stolone) e una testa, opposta all'ombelico, che raccoglie la maggior parte delle gemme. Se si sopprime qualche gemma, questa è rimpiazzata da altra di sostituzione. 14 Non tutte le gemme di un tubero, quando viene interrato intero, si sviluppano dando luogo ad un fusto. Le più vigorose sono quelle sulla testa. La parte area della pianta è in genere costituita da due o più fusti, angolosi, fistolosi, ingrossati ai nodi, di varia lunghezza e colore, con portamento eretto o più o meno decombente. Le foglie sono composte da 5, 7, 9 foglioline di varia dimensione e colore (verde da chiaro a intenso), più o meno bollose e a lamina più o meno aperta. Le parti verdi - compresi i tuberi quando permangono a lungo esposti alla luce - contengono solanina, alcaloide velenoso. L'infiorescenza è a corimbo. Il fiore è ermafrodita, campanulato. Alcune varietà di patata, indipendentemente dall'ambiente, non fioriscono; altre invece giungono ad emettere i bocci fiorili, che però cadono prima della fioritura; altre infine fioriscono regolarmente e portano a maturazione i frutti (bacche carnose più o meno tondeggianti, verde-bruni, verde-violacei o giallastri, contenenti da 150 a 300 semi reniformi, appiattiti). Scelta dei "tuberi-seme" e semina (anche se sarebbe meglio parlare di piantamento): : la patata precoce si semina da dicembre a febbraio e si raccoglie da aprile a giugno; quella comune si attua da marzo ad agosto in pianura e da maggio a settembre in montagna. tuberi grossi con molti occhi formano un cespo di numerosi steli tra i quali la competizione è forte; il contrario nel caso di tuberi piccoli. Il grado di competizione a livello sotterraneo determina il numero e la dimensione dei tuberi: i folti cespi derivati da tuberi grossi formano molti tuberi ma di dimensioni ridotte, e viceversa. Ciò è importante per ottenere produzioni di tuberi del calibro più richiesto (piccolo per tuberi da semina, medio per il consumo diretto, grosso per certe trasformazioni). La densità di piantagione quindi deve essere definita non tanto come numero di tuberi-seme messi a dimora per metro quadrato, ma come numero complessivo di fusti che se ne origineranno. Il numero ottimale è di circa 15-20 steli per metro quadrato. Per questo, e anche per motivi economici, per il piantamento si impiegano tuberi-seme di modesta pezzatura (in genere 50-80 g). Una pratica per risparmiare sulla quantità di seme è il frazionamento dei tuberi. I tuberi possono essere fatti germogliare prima della semina, disponendo i tuberi-seme in cassette accatastabili in non più di due strati, in ambiente ben illuminato da luce diffusa, non troppo secco, a temperatura tra 12 e 16 °C. Normalmente, dopo quattro - sei settimane dagli occhi dei tuberi sono nati germogli corti (15-20 mm al massimo), tozzi, robusti, pigmentati: i tuberi-seme sono pronti per il piantamento che va fatto con molta cura per evitare la rottura degli germogli. La pre-germogliazione permette di anticipare l'inizio della vegetazione e rende possibile un ultimo controllo della semente dal punto di vista del vigore vegetativo. Il quantitativo di tuberi normalmente impiegato per la semina è di 20-30 quintali ad ettaro. 15 I tuberi si distanziano sulla fila di 25-30 cm nella coltura precoce e di 30-35 cm negli altri tipi di coltura. La distanza tra le file è di 60-80 cm. La profondità di semina è di 5-8 cm in relazione alla natura del terreno. Ciclo della patata: Per le piante che hanno avuto origine per via agamica dura normalmente 100-150 giorni. Le piante che derivano da seme hanno un ciclo notevolmente più lungo (180-200 giorni). Per questo nelle nostre condizioni di ambiente, si rende necessario un primo loro allevamento in serra. La riproduzione gamica è comunque usata nella patata solo come mezzo di miglioramento varietale. Dopo un periodo di riposo (50-60 giorni dalla maturazione), in condizioni adatte (temperatura superiore a 6-8°C), ha luogo la germinazione dei tuberi. Le fasi vegetative della pianta agli effetti della coltivazione sono: emergenza, accrescimento vegetativo, fioritura, accrescimento dei tuberi, maturazione dei tuberi. La formazione dei tuberi inizia poco prima della comparsa dei bocci fiorili e si manifesta con un ingrossamento degli stoloni o delle loro ramificazioni. La fase di maturazione è caratterizzata dal graduale ingiallimento delle foglie e dei fusti, nonché dal cambiamento di colore delle bacche (se sono presenti) che dal verde tendono al giallastro, mentre la buccia dei tuberi tende a staccarsi sempre più difficilmente dalla polpa. Successivamente le foglie e i fusti seccano e le bacche cadono. La raccolta può avvenire in epoca anticipata per i tuberi di pronto consumo e per quelli destinati alla propagazione. Per quelli di uso comune la escavazione si può ritardare. Irrigazione:La pianta ha bisogno, in ogni fase biologica, di una sufficiente quantità di acqua. La patata ha esigenze idriche abbastanza elevate durante un periodo dell'anno in cui le precipitazioni sono ridotte. Il suo apparato radicale poco profondo, a debole capacità di penetrazione e di suzione, la rendono sensibile allo stress idrico. Il periodo critico per l'acqua va da 20 giorni prima a 20 giorni dopo l'inizio dell'antesi, allorché la patata sviluppa la fase più delicata del suo ciclo che è quella dell'ingrossamento dei tuberi. In questo periodo non dovrebbero mancare mai condizioni di buona umidità nel terreno. I sistemi di irrigazione più usati sono: infiltrazione da solchi ed aspersione. Tecnica colturale La coltura di secondo raccolto si esegue dopo una coltura principale a raccolta primaverile od estiva a ha un ciclo che va da agosto o settembre a novembre o dicembre. Nei terreni soggetti a incrostamento, in relazione all'andamento climatico, è utile una sarchiatura non appena le file siano ben visibili sul terreno. L'operazione è efficace anche come completamento alla lotta chimica contro le infestanti. Rincalzatura - La rincalzatura consiste nell'addossare terra dell’interfila alla fila di piante di patata in modo da favorire l'emissione di rizomi e di radici dalla parte interrata degli steli. Si fa in uno o due passaggi nelle 2-3 settimane successive alla semina con i germogli allo stadio di 2-3 foglie formando una 16 "porca" di 20 cm di altezza sul piano di campagna: questo assicura condizioni ottimali di sviluppo alle radici, ai rizomi e ai tuberi-figli. La rincalzatura favorisce il radicamento, la tuberizzazione e la nutrizione, evita l’inverdimento dei tuberi e protegge questi, sia pur parzialmente, dall'infezione delle spore di peronospora cadute sul terreno. Raccolta, produzione e conservazione: Per le patate destinate al consumo fresco la maturazione dei tuberi deve essere completa. Indicazioni semplici per valutare la raggiunta maturazione sono l'avanzato ingiallimento del fogliame e la consistenza del periderma, che non deve distaccarsi, ma essere ben suberificato e resistente agli urti. La raccolta dovrebbe avvenire con terreno non umido, non soltanto perché l'operazione è più agevole, ma anche per raccogliere i tuberi asciutti e puliti. Le rese unitarie possono variare notevolmente in relazione all'ambiente e alle condizioni di coltura. Avversità: le gelate tardive possono compromettere l'esito della coltura quando si verificano dopo l'emergenza delle piante: altrettanto dannosa è la siccità, specialmente se si manifesta nelle fasi iniziali di sviluppo della pianta o durante l'ingrossamento dei tuberi. Le condizioni climatiche non propizie possono avere sulla produzione un effetto negativo indiretto, in quanto favoriscono l'attacco di parassiti o di malattie di diversa natura. Parassiti: il più temibile è il nematode dorato (Heterodera rostochiensis) che può attaccare la pianta in tutte le fasi del ciclo, distruggendone il prodotto. La lotta si basa sia su principi agronomici, adottando avvicendamenti nei quali la patata ritorna sullo stesso appezzamento a intervalli lunghi, sia su principi genetici, utilizzando varietà resistenti. Altri nematodi parassiti della pianta, ma di secondaria importanza appartengono al gen. Meloidogyne (nematodi galligeni delle radici). Malattie crittogamiche: Peronospora della patata: si manifesta tanto sulle foglie, quanto sui tuberi; alcune varietà sono più resistenti; è facilmente controllabile con adeguati trattamenti (es. prodotti rameici). Cancrena secca: colpisce il tubero specialmente nel periodo di conservazione. Scabbia polverulenta, scabbia comune e scabbia argentea: colpiscono il tubero nella zona epidermica, determinando la comparsa di pustole. Rogna nera o cancro: determina necrosi soprattutto nei tessuti interni del tubero. Batteriosi della patata. Alternariosi. Trachemicosi colpisce i tessuti interni dei fusti giovanili. Malattie da virus: la patata è una delle piante agrarie più colpite da virosi. - Accartocciamento; - Virus y;Virus x; Virus A; Virus M; Virus S; Mosaico aucuba. Insetti: Grillo talpa, alcune specie di afidi, maggiolino , gremignolo, dorifora . Contro questi insetti sono possibili adeguati e specifici sistemi di lotta. 17 Peperone - Capsicum annuum L. Atlante delle coltivazioni erbacee - Piante da tubero e orticole Famiglia: Solanaceae Specie: Capsicum annuum L. Francese: Piment; Inglese: Pepper; Spagnolo: Pimiento; Tedesco: spanischer Pfeffer. Origine e diffusione: Il peperone, Capsicum annum L. è una pianta annuale nel clima mediterraneo e perenne nei paesi caldi del sud America da dove proviene. I suoi frutti (bacche) ricchissimi di vitamine, si usano cotti o crudi, conditi in diverse maniere, oppure essiccati e macinati come condimento piccante (paprika) d’alcune vivande. Varietà: le cultivar si distinguono per le particolari caratteristiche del frutto che può essere dolce o piccante, di piccolo o grande volume, di forma cuboide, conica più o meno regolare, piramidale, allungato o breve, di colore rosso, giallo, verde, bruno o scuro. Tecnica colturale: il peperone è molto sensibile al freddo, perciò nella coltura, che possiamo considerare normale, si semina in febbraio, in cassone riscaldato. È necessario scegliere seme proveniente da piante a frutti sani, in quanto esso è vettore di patogeni di tutte le forme. Le piantine si ripicchettano o no in vivaio sempre in cassone riscaldato. Piantagione: a dimora si fa a primavera inoltrata (fine aprile, primi maggio), quando non sono più da temere forti abbassamenti di temperatura, mettendo le piantine a 40-60 cm in solchetti distanti 60-90 cm. I peperoni da sottaceto si possono mettere a coppia per ogni postarella. Si ha così una maggiore produzione. Raccolta e produzione: la raccolta è scalare. La raccolta dei peperoni da sottaceto richiede un’attenzione particolare: va ripetuta almeno due o tre volte alla settimana, in maniera da raccogliere le piccole capsule tenerissime. È necessario annaffiare dopo ogni raccolta, possibilmente il giorno stesso o, comunque, 48 ore prima della raccolta successiva per dare agio al terreno di prosciugarsi in superficie. Si evita così il costipamento del terreno che è deleterio alla pianta. Le irrigazioni si alternano opportunamente con sarchiature per distruggere le erbe infestanti facili a svilupparsi in un terreno fertile e tenuto costantemente fresco e aerato. Coltivazione extra stagionale: la coltivazione extra stagionale può avere lo scopo di ottenere una produzione a fine inverno (febbraio) o all’inizio della primavera o più o meno leggermente anticipata su quella normale che d’altra parte può considerarsi anticipata in quanto in tutti i casi si fa la semina in ambiente condizionato. Coltivazione per la produzione di fine inverno: questo tipo di coltivazione è fatto per l’intero ciclo d’ambiente condizionato, in generale in una serra 18 riscaldata, coperta con vetri. La semina si può iniziare verso la fine di settembre, in cassone, riscaldabile o no. Dopo un mese circa dalla nascita, che può avvenire, al buio, in 8-10 giorni a temperatura di 28° C, si fa il ripicchettamento in cubetti come si è detto per la melanzana o in fertil-pot, o in qualsiasi altro contenitore. La messa a dimora si fa in novembre con investimenti di 3-4 piante a metro quadrato, meglio se a file abbinate, sul terreno sistemato a solchi. La temperatura ambiente, subito dopo il trapianto si porta a 28° C con tempo luminoso per riabbassarla a 24° C di giorno e 1618° C di notte, Umidità Relativa 90%. Da tenere in buone condizioni il contenuto idrico del terreno poiché il peperone è molto esigente. Subito dopo la piantagione si farà pertanto una buona annaffiatura, meglio se localizzata. Durante lo sviluppo delle piante si faranno cure colturali consistenti in frequenti sarchiature o fresature, si distribuirà, in copertura, la dose calcolata d’azoto, si farà una buona rincalzatura e, se necessario, la palatura con fili di ferro tesi ai lati delle bine, in modo da costruire una specie di gabbia dove le piante abbiano agio di mantenersi in posizione eretta. Raccolta: può essere iniziata fin da febbraio. Cultivar usate: sono per lo più le nostrali: “Quadrato d’Asti”, “Quarantino”, “Genovese” e alcuni F1, meno usate il “Yolo Wonder” e il “California Wonder”. Nelle zone molto favorite dal clima, della Sicilia, e in genere dell’Italia meridionale, questo tipo di coltivazione è fatto in serre coperte con P.V.C. con riscaldamento di soccorso fatto con aria calda prodotta da stufe alimentate a cherosene. Coltivazioni per la produzione primaverile, inizio dell’estate: questo tipo di coltivazione può essere fatto in serra fredda o in tunnel-serra coperti con P.V.C. o polietilene o in pieno campo con protezione di tunnel dello stesso materiale. Semina: si fa in cassone riscaldato da ottobre a dicembre, fino ai primi di gennaio, regolandosi a seconda del clima della zona dove si opera. Il ripicchettamento si fa in cubetti od altri contenitori. Piantagione: in serra fredda, con un supplemento di copertura in tunnel, può essere fatta fin dal mese di febbraio, mentre all’aperto, con protezione di solo tunnel, si deve ritardare fino alla seconda metà di marzo e fino ai primi d’aprile nelle zone meno favorite. Raccolta: si può iniziare a fine aprile primi di maggio per le colture in serra fredda e fine maggio primi di giugno per le colture in campo protette da tunnel. Le cure colturali, per queste colture che si sviluppano in un periodo che nelle zone meridionali può considerarsi molto assolato, consisteranno soprattutto in irrigazione e arieggiamenti per evitare pericolosissimi innalzamenti della temperatura al disopra dei 28-30° C. Avversità e parassiti: dannose sono spesso le “tracheomicosi”, come pure il marciume apicale dei frutti e l’alternariosi. Valgono nella lotta l’opportuna scelta del terreno di coltura e i trattamenti anticrittogamici più in uso in orticoltura. 19 Pomodoro Lycopersicon esculentum-Solanaceae Questa pianta, originaria delle zone tropicali e subtropicali dell'America latina (probabilmente Perù o Messico), viene coltivato in tutta Italia sia in colture da orto che industriali. l pomodoro è costituito in media per il 95% di acqua, contiene zuccheri ed è ricca di vitamine (B1, B2, H, E, P e specialmente A e C). La pianta normalmente raggiunge un’altezza che varia dai 50 cm a 2 m. Presenta della peluria sia sul fusto che sulle foglie ed è di portamento eretto o sarmentoso (in relazione alla tipo di coltura scelto). Il fiore solitamente cresce nella parte opposta alla foglia e assume una forma a calice di color giallo. La bacca del pomodoro - di forma, dimensione e colore variabili in relazione alla varietà - presenta una buccia liscia e una polpa carnosa con una suddivisione interna in logge, contenenti i semi di forma circolare appiattiti di color bianco giallo. Le varie tipologie di pomodoro vengono suddivise sia in base alla forma della bacca, sia in base all’utilizzo finale della stessa. Possono essere: tondo, a peretta, ovale, costoluto, a grappolo. In relazione all’utilizzo finale si possono avere pomodori da mensa, da concentrato, da succo e da pelati. Generalmente le varietà consigliate per l’orto sono quelle da mensa e da conserva. Le varietà che vengono consigliate per l’uso fresco sono le seguenti: Ace F Ausonio F1 Monte Carlo F1 S. Marzano 2 Roma VF Cuor di Bue Ben Hur F1 Tondo Tondo Tondo Peretta Peretta Cost. Cost. .Semina febb/apr Semina febb/apr Semina febb/apr Semina febb/apr Semina febb/apr Semina febb/apr Semina febb/apr .Raccolta giug/sett Rampicante Raccolta giug/sett Rampicante Raccolta giug/sett Rampicante Raccolta giug/sett Rampicante Raccolta giug/sett P. Bassa Raccolta giug/sett Rampicante Raccolta giug/sett Rampicante Pianta Principe Borghese Ciliegia Semina febb/apr Raccolta giug/sett Bassa La sigla F1 indica che le varietà sono Ibride. Semina e messa a dimora: la pianta del pomodoro non resiste alle basse temperature. Per questo motivo la coltivazione viene effettuata nel periodo primaverile - estivo. Può essere coltivata anche in serra o in tunnel, ed in questo caso si può coltivare tutto l’anno. Le piante di pomodoro solitamente vengono trapiantate a una distanza di 20-30 cm sulla fila e di 1-1,5 metri tra le file. Il pomodoro ha portamento rampicante e per questo motivo è necessario un tutore che lo sostenga. Il tutore deve essere abbastanza robusto dato che dovrà sostenere il peso dei pomodori. Il trapianto si effettua solitamente nel mese di aprile/maggio. 20 Tecniche colturali: è importante, dopo il trapianto, tenere il terreno ben sgombro dalle erbe infestanti e ciò al fine di evitare l’assorbimento dell’acqua e dei sali minerali. E’ opportuno in seguito effettuare anche un leggero rincalzo per ricoprire le radici che affiorano dal terreno. Un’operazione molto importante è la sfemminellatura, che consiste nell’asportare i germogli secondari per favorire il germoglio principale. Irrigazioni: le annaffiature devono essere abbondanti e, nel periodo della fruttificazione, è consigliato aggiungere del concime solubile per dare un maggior apporto nutritivo. Raccolta: la raccolta dei pomodori varia in base alla zona in cui ci troviamo, solitamente quelli da mensa vengono raccolti ancora verdi per aumentare la conservazione. Avversità: i parassiti più pericolosi per il pomodoro sono presenti nel terreno, la Dorifera e i nematodi della patata arrecano molti danni alle radici del pomodoro. Si possono avere degli attacchi da afidi che, oltre a danneggiare i tessuti della pianta, provocano l’arricciamento della foglia e sono anche vettori di malattie virotiche. Per prevenire e combattere questi parassiti è opportuno irrorare le piante con dei prodotti a base di piretro, che oltre ad un’azione disinfettante hanno anche un tempo di carenza molto basso che permette di trattare le piante anche pochi giorni prima del raccolto. Anche per le malattie di tipo crittogamico l’apparato radicale è quello più colpito. In particolare due malattie fungine sono particolarmente diffuse: si tratta del marciume radicale e del marciume del colletto. Vengono colpiti anche il frutto e le foglie e si possono verificare delle macchie sulle foglie di color ambrato rossastro, e delle bolle circolari sui frutti di color verde scuro. Per prevenire alcune di queste malattie è necessario fare particolare attenzione alle quantità di concime e di acqua che andiamo a somministrare alle nostre piante. L’equilibrio idrico e di particolare importanza,:é per questo motivo che è sconsigliato lasciare seccare il terreno in modo eccessivo e successivamente inzupparlo per cercare di rimediare. 21 Prezzemolo - Petroselinum sativum Hoffm. Famiglia: Ombrelliferae Specie: Petroselinum sativum Hoffm. Sinonimi: Petroselinum ortense Auct.; Petroselinum crispum (Mill.) A.W. Hill. Generalità e proprietà: pianta originaria delle regioni mediterranee; in Italia è diffusamente coltivata nelle diverse varietà orticole. Il prezzemolo è ricco di vitamina C, A, calcio, ferro, ha proprietà diuretiche e depurative. Inoltre il suo decotto è usato per regolare il ciclo mestruale e per alleviarne i dolori. In passato veniva abusato in grande quantità dalle donne incinta per abortire. Caratteri botanici: pianta biennale fittonante, con fusti eretti, tubolari, alti fino a 50 cm. circa. Le foglie sono triangolari, dentate, arricciate e suddivise in tre segmenti. I fiori, giallo-verdi, sono raccolti in ombrelle piatte che fioriscono in estate durante la seconda stagione. Semina e messa a dimora: seminare all’inizio della primavera e tenere protetto a 18°C in terriccio umido. La germinazione richiede 2-4 settimane. In campo aperto seminare più tardi quando la temperatura non scende sotto i 7°C. La posizione deve essere soleggiata o semiombrosa e il terreno ben concimato. Irrigazioni: annaffiare e mantenere pulito dalle erbe infestanti. Pianta biennale, se vengono tagliati gli steli fiorali man mano che si sviluppano, può essere conservata per più anni. Molte le varietà orticole coltivate, tra le quali la “Gigante d’Italia” con grandi foglie, e la “Paramounth” con caratteristiche foglie molto arricciate. Raccolta e conservazione: Le foglie vanno utilizzate fresche o congelate (intere o tritate), mentre essiccate perdono il loro caratteristico profumo. Uso in cucina: le foglie sono ampiamente usate in cucina per dare sapore a ministre, pesce, verdure, formaggi; vanno aggiunte all’ultimo momento perché con la cottura si perde gran parte dell’aroma. 22 RAPA BRASSICA La Rapa, Brassica rapa, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Crucifere coltivata nell’orto a scopo alimentare. Caratteristiche: la Rapa è una pianta erbacea biennale con radice carnosa di forma e dimensioni diverse a seconda della varietà; allungata e bianca (Rapa Vetrus), globosa (Rapa Navona), globosa- appiattita(Rapa di Milano); il colore della radice è bianco giallo, con sfumature rosso violette o verdi; la polpa è bianca e croccante; le foglie basali sono provviste di picciolo allungato con lembo intero, lobato o lirato. Al secondo anno emette uno stelo fiorale ramificato alto circa 80 cm con foglie lanceolate; i fiori gialli ermafroditi sono riuniti infiorescenze ombrellifere con siliqua cilindrica contenente piccoli semi tondeggianti di colore scuro. Proprietà: Le rape contengono discrete quantità di vitamine B, C e sali minerali. Hanno un elevato contenuto di acqua e di fibre alimentari. Proprio a causa della cospicua quantità di cellulosa contenuta, le rape crude possono risultare di difficile digestione. Hanno proprietà diuretiche, depurative e disintossicanti. La rapa è pertanto indicata in caso di calcolosi renali e nella gotta. Varietà: -Precocissima ( Rapa di Milano a radice bianco-rossa); - precoci (Rapa di Navona a radice bianca), (Bianca Quarantina molto precoce e a radice bianca). Coltivazione: la Rapa predilige il clima temperato-umido; il terreno di medio impasto, calcareo e ben drenato. Semina: la semina viene effettuata direttamente nell’orto da maggio ad agosto ad una profondità di 1 cm mantenendo una distanza di 15 cm sulle file e di 25 cm tra le file. Irrigazione: innaffiature regolari e costanti soprattutto nei periodi siccitosi. Raccolta: le radici si raccolgono a scalare da settembre fino ad aprile quando hanno raggiunto dimensioni e calibratura apprezzabili. Malattie e parassiti: la rapa teme le stesse malattie e gli stessi parassiti dei cavoli come gli afidi, l’agrotide, la cavolaia, la mosca del cavolo, la nottua, il grillotalpa, l’oidio, il marciume. Cure: scerbature, zappature. 23 Ravanello Raphanus sativum-Cruciferae Generalità e proprietà: quest’ortaggio, originario delle zone della Cina e del Giappone, viene coltivato principalmente per le radici, la parte commestibile, che possono essere di diverso colore (rosso, bianco, verde), forma e grandezza. Si tratta di una annuale, con ciclo vegetativo molto breve. La parte aerea si presenta con delle foglie lobate abbastanza piccole coperte da una peluria sulla pagina superiore. Alla base della pianta, invece, le foglie sono più piccole e picciolate. I fiori, insignificanti, di colore bianco violaceo raggruppati in gruppi, sbocciano 3 mesi dopo la semina e da questi si formano dei frutti a siliqua di colore rosso scuro. Come medicinale è utile per l’eliminazione dei depositi di grasso, di muco e dell’acqua in eccesso dei tessuti; è un ottimo diuretico e un buon drenante del fegato e dei reni. Ha proprietà antisettiche, antirachitiche, antiscorbutiche, eupeptiche, utile in inappetenze, antifermentativo intestinale. La semina: la pianta va seminata nel periodo che va da febbraio fino a luglio. Nei primi due mesi la semina deve essere effettuata in un luogo protetto, mentre nei mesi successivi può essere effettuata all’aperto, sia a spaglio che a file. Nel primo caso, la semente dovrà essere distribuita il più uniformemente possibile sul terreno, evitando di spargere la semente in modo troppo fitto, perché ciò impedirebbe la crescita di molte piante. Nella semina a file, invece, è opportuno lasciare 7-8 cm di distanza tra una fila e l’altra, per favorire la crescita delle radici. In entrambi i casi si consiglia di effettuare un diradamento delle pianta lasciando solamente le più vigorose. Irrigazioni: frequenti. Questa essenza, visto la velocità di crescita, può essere seminata anche tra altri ortaggi a ciclo vegetativo più lungo. La pianta teme le temperatura molto elevate e le siccità: per questo motivo è opportuno irrigare frequentemente. La mancanza d’acqua di solito rende anche molto amare e piccanti le radici. Per evitare che il terreno si inaridisca troppo velocemente è necessario tenerlo sempre sgombro da piante infestanti che concorrono all’assorbimento di acqua e di sali minerali. La raccolta: la raccolta avviene un mese dopo la semina, quando le radici sono ben sviluppate. Se la semina viene effettuata durante il periodo estivo il tempo di raccolta viene posticipato di 40 giorni. Avversità: i parassiti più pericolosi sono sia gli adulti che le larve di altica del cavolo che divorano le foglie. 24 Sedano Apium graveolens-Umbrelliferae Generalità e proprietà: questa pianta, che cresce spontanea anche nel nostro Paese, si suddivide in due grandi gruppi: la varietà dulce e la rapaceum. La prima varietà quella dulce è la più diffusa e viene coltivata prevalentemente per la parte aerea, più precisamente per il gambo, detto anche costa. La seconda varietà quella rapaceum è più comunemente conosciuta come sedano rapa e viene coltivata per la radice e le parti basali del fusto. Questa varietà non è molto diffusa in Italia a differenza del resto del Europa, dove se ne consuma una maggiore quantità. A seconda della varietà, le piante crescono dai 30 ai 90 cm. Si tratta di una pianta biennale, che generalmente viene coltivata a ciclo annuale. Le piante della varietà dulce hanno l'apparato radicale sottile e dritto mentre la varietà rapaceum presenta un ingrossamento della radice. Le foglie della varietà dulce hanno un picciolo percorso da nervature lungo tutta la sua lunghezza e sono carnose. Entrambe le varietà fioriscono nel mese di giugno-luglio; l'infiorescenza è ad ombrello e di colore bianco-verde. Il frutto di queste piante è di tipo diachenio ovvero al suo interno vi sono i semi. Il sedano, una verdura cosi umile ma che viene spesso considerato un alimento medicina. Questo il suo identikit naturale: Contiene potassio, calcio, fosforo, magnesio e selenio, associati a buone dosi di vitamine C ed A. Vitaminizzante, depurativo e rigenerante, utile nelle diete disintossicanti e dimagranti. Se consumato crudo ha un potentissimo effetto diuretico. Contiene acido aspartico, considerato un eccitante naturale. Il sedano è stato considerato solo come pianta medicinale sino al XVII secolo. Alla base di molti preparati officinali, in particolare nella tradizione erboristica mediterranea, è citato ampiamente anche nell’Odissea, sempre come pianta medicinale. Si comincia ad usare come alimento in Sicilia, dopo la grande Peste del 1600. Insomma, se non vi piace fatevelo piacere, soprattutto se soffrite di ritenzione idrica. Tecniche colturali: la varietà a coste viene coltivata sia per la raccolta invernale che per quella estiva; questo permette di avere piante fresche per quasi tutto l'anno. In entrambi i casi, comunque, è buona norma seminare in semenzaio, nel periodo gennaio-febbraio, in luoghi riparati e riscaldati. Quando le piantine avranno raggiunto i 10-15 cm d'altezza si potranno trapiantare in piena terra ad una distanza di 25-35 cm sulla fila e 60-80 tra le file; se la pianta viene acquistata già pronta per il trapianto, il miglior periodo per la piantumazione va da aprile a maggio, per la raccolta estiva, e da luglio ad agosto, per la raccolta invernale. successivamente è importante annaffiare abbondantemente. 25 Durante la coltivazione è necessario intervenire con delle sarchiature per tenere pulito il terreno da eventuali piante infestanti. Per ottenere la costa del sedano più tenera si procede con l'imbiancamento dello stesso. Questa operazione, che consiste nel legare la pianta utilizzando della rafia e nel coprire successivamente con la terra quasi la totalità del fusto (lo stesso risultato può essere ottenuto utilizzando del cartone), deve essere eseguita un mese prima del raccolto. La tecnica di coltivazione per il sedano rapa non cambia molto. In tal caso, il terreno dovrà essere più sabbioso per permettere alla radice una più agevole espansione. Avversità: la malattia che affligge di più le piante di sedano è la mosca dei sedani. Questo parassita si nutre dell'interno della pianta lasciando intatto l'esterno. I sintomi più visibili sono l'ingiallimento e la trasparenza della foglia con la successiva essiccatura della stessa. Altre malattie che colpiscono la pianta sono: la rogna del sedano che si manifesta con la comparsa di macchie scure, che rallentano la vegetazione della pianta, provocandone, in alcuni casi, anche la morte e la septoriosi delle foglie che si manifesta con la formazione di macchie scure con all'interno dei punti neri; anche in questo caso la pianta può morire. 26 Spinacio - Spinacia oleracea L. Famiglia: Chenopodiaceae Specie: Spinacia oleracea L. Origine e diffusione: Lo Spinacio è un ortaggio conosciuto fin dall'antichità (l'origine è ; è arrivato in Europa (Spagna) con gli Arabi intorno al 1000 e da lì si è diffuso negli altri Paesi europei passando poi in America dopo il 1500. In Italia la sua coltivazione è diffusa in tutte le regioni, in particolare nel Lazio, Toscana, Campania, Veneto e Piemonte. E' diffusa anche la sua coltivazione in serra per la produzione invernale nel Nord. La produzione è concentrata nei mesi autunnali ed invernali, quando le quotazioni di mercato raggiungono livelli interessanti per le aziende agricole. Buona parte della produzione è destinata all'industria per l'ottenimento di surgelati e disidratati. Caratteri botanici e proprietà: Lo spinacio è una pianta erbacea a ciclo annuale, con una radice fittonante rossa vicino al colletto. Le foglie basali sono carnose, provviste di un picciolo lungo 5-10 cm e di un lembo astato liscio o bolloso lungo 10-20 cm; esse sono riunite a rosetta in numero di 2030 prima dell'emissione dello scapo fiorale ramificato; i fiori sono piccoli, verdastri, riuniti in glomeruli ascellari quelli femminili e in spighe quelli maschili; è una specie dioica, ma sono presenti anche tipi a sessualità intermedia in relazione alle cultivar ed alle condizioni ambientali, che possono influenzare l'espressione sessuale. Le piante maschili sono caratterizzate da steli fiorali privi di foglie, le piante femminili hanno foglie complete fino all'estremità degli steli. I fiori femminili sono monoovulari e danno origine ad un frutto secco monosperma, indeiscente con endocarpo sclerotizzato. La durata della facoltà germinativa del "seme" è di 2-3 anni. Un grammo contiene 90-100 frutti. gli spinaci risultano molto interessanti per il loro valore nutritivo: oltre a carboidrati, proteine e grassi contengono, infatti, vitamine A, B, C, D, F, K e P. Secondo alcuni studiosi, una porzione di spinaci al giorno consente di compensare in modo naturale il deficit vitaminico. Grazie all'elevato contenuto di sali minerali, poi, gli spinaci sono particolarmente indicati per gli anemici e per chi soffre di stipsi, mentre sono sconsigliati per chi soffre di gastrite o di malattie epatiche e renali. Il succo di spinaci si utilizza per preparare impacchi indicati per lenire le scottature e favorire la cicatrizzazione, mentre in cosmesi lo spinacio entra come ingrediente di preparati nutrienti per la pelle. Per poter beneficiare delle loro proprietà salutari, conviene mangiarli crudi, conditi con olio e sale; lessandoli, infatti, si perde una buona percentuale (circa il 50% degli elementi utili all'organismo). 27 In base alla forma del frutto si distinguono due sottospecie: - Spinacia olracea inermis Moench (= glabra Mill), con frutti lisci subrotondi; è il tipo più diffuso in coltura, con numerose cultivar; - Spinacia oleracea spinosa Moench, con frutti angolosi o spinescenti; se ne conoscono poche varietà (Hollandia, Amsterdam e Cavallius) e, seppur dotate di buona rusticità e resistenza al freddo, sono poco diffuse in Europa, e quasi esclusivamente per l'industria conserviera. Varietà: la distinzione delle numerose cultivar ed ibridi F1 può essere fatta in base alla destinazione del prodotto (mercato o industria), alla forma del lembo fogliare (larga, arrotondata, allungata), all'intensità della bollosità ed al colore (verde o verde scuro), al portamento del cespo (eretto o prostrato), ma a livello di coltivazione interessa soprattutto la reazione alla lunghezza del giorno e la resistenza a salire a seme, che condizionano la possibilità di coltivazione nei diversi periodi dell'anno; due sono le categorie: - Cultivar autunno-invernali: sono adatte alla coltivazione in condizioni di giorno corto, hanno elevata vigoria e buona resistenza al freddo, ma vanno rapidamente a seme in condizioni di giorno lungo; si seminano a fine estateautunno (agosto-ottobre) per produzioni autunno-invernali. - Cultivar primaverili-estive: si adattano alla coltivazione di giorno lungo, in quanto lente a montare a seme; si seminano in primavera (marzo-aprile) per produzioni primaverili-estive. Spinacio della Nuova Zelanda. E' un ortaggio minore da foglia che si utilizza come lo spinacio nel periodo estivo. E' una pianta erbacea annuale, originaria della Nuova Zelanda e dell'Australia, introdotta in Europa dagli inglesi nel XVIII secolo. Presenta un fusto erbaceo succulento alto più di un metro con molte ramificazioni; le foglie alterne sono lisce e carnose con breve picciolo (1-2 cm) e lembo triangolare. Le piante sono ermafrodite e producono frutti ascellari induriti, angolosi e cornuti che vengono usati come seme. Considerando le elevate esigenze termiche si può coltivare solo nel periodo primaverile - estivo con semina in maggio in pien'aria. Pur essendo una pianta rustica di facile adattamento, produce abbondantemente solo in terreni fertili e ben letamati, con irrigazioni frequenti e abbondanti. Non presenta avversità degne di nota. La raccolta inizia dopo circa 70 giorni dalla semina distaccando le foglie basali e quelle ascellari lungo lo stelo; anche gli apici delle ramificazioni possono essere recisi per metà ad ogni raccolta ed utilizzati come le foglie: In condizioni favorevoli la raccolta, scalare durante tutta l'estate, fornisce produzioni di 300 q/ha di foglie e steli. Irrigazione: richiede un terreno fresco, permeabile e ben drenato. Per una rapida crescita richiede condizioni di umidità elevate e costanti; pertanto è opportuno ricorrere all'irrigazione in caso di andamento climatico avverso alla semina e durante le prime fasi della crescita anche per evitare fenomeni di prefioritura. 28 Tecnica colturale: lo spinacio, in relazione al suo breve ciclo, è coltivato di frequente come intercalare nel periodo autunno-vernino con semina in agosto-settembre; trova le migliori condizioni fitosanitarie quando si osservano rotazioni di 3-4 anni; si realizzano anche colture primaverili soprattutto nel Centro-Nord, dove si effettuano colture destinate all'industria. Il terreno deve essere ben preparato. Dopo aver arato il terreno a 30-35 cm, si esegue un affinamento e la sistemazione in porche (aiuole rilevate di 15-20 cm larghe circa un metro e separate da passaggi di 40 cm circa), che è importante nelle colture autunno-vernine per evitare ristagni d'acqua. La semina può essere fatta a spaglio oppure a macchina, in file distanti 20-30 cm, con interramento a 1-2 cm di profondità; la densità colturale varia a seconda che si tratti di colture destinate al mercato (19-22 kg/ha di seme per realizzare, dopo il diradamento, densità di 35-50 piante a metro quadrato) oppure all'industria (30-40 kg/ha di seme per realizzare densità di 200-250 piante a metro quadrato; l'elevata densità favorisce il portamento eretto delle piante, richiesto per la raccolta meccanica). I lavori consecutivi (oltre al diradamento) sono rappresentati da sarchiatura o diserbo, irrigazioni, concimazioni in copertura. Raccolta e produzione: La raccolta comincia 40-60 giorni dalla semina nelle colture primaverili; si può effettuare la sfogliatura oppure la raccolta dell'intera pianta; la radice viene tagliata appena al di sotto delle foglie; oggi la raccolta meccanica è molto diffusa. La produzione si aggira intorno ai 200 quintali ad ettaro. Gli spinaci raccolti, privi delle foglie ingiallite e rovinate, vengono disposti in casse di 10-15 kg e immersi in acqua per togliere la terra residua e migliorare la turgescenza delle foglie. Per quanto riguarda la conservazione del prodotto fresco, si rilevano limiti di 10-15 giorni mantenendo il prodotto in frigo a 0°C e 90-95% di umidità relativa. Avversità: Lo spinacio è una pianta abbastanza rustica; infatti non sono molti i parassiti in grado di attaccarla nel periodo autunno-invernale, quando le temperature sono relativamente basse; la mancanza di adeguate rotazioni può tuttavia compromettere le colture. Tra i parassiti vegetali che determinano marciumi alle radici e al colletto ricordiamo Pythium ultimum e Rhizoctonia solani. Anche la peronospora (peronospora farinosa f. sp. spinaciae) può risultare dannosa in condizioni di elevata umidità e temperature comprese tra 8 e 18°C. Durante il periodo estivo sulle colture da seme sono più dannose l'antracnosi, la cladosporiosi e la fusariosi. Tra i virus che possono attaccare lo spinacio ci sono il Virus del cetriolo, il Virus del mosaico e il Virus del giallume della bietola (questi virus sono trasmessi dagli afidi). I parassiti animali più dannosi comprendono, oltre agli afidi, le nottue, le lumache e la mosca Pegomya hyoscyami. 29 Zucca Cucurbitacee-Cucurbita Generalità e proprietà: proviene dall'America centrale. La zucca è pianta nota fino da tempi antichi, coltivata sia per il consumo del frutto maturo che per la raccolta di frutti immaturi, cioè zucchini. La zucca ha rappresentato, nei secoli passati una riserva alimentare nelle zone più povere. In seguito a selezioni e ibridazioni ora il mercato offre la possibilità di scelta fra le molte varietà di semi, zucche e zucchini. Le piante delle zucche sono vigorose, a fusti striscianti lunghi diversi metri o a portamento cespuglioso e fusto breve in varietà selezionate per la coltivazione in orti. Le foglie ed i piccioli sono ricoperti di ruvidi peli, i fiori sono grandi, di colore giallo intenso e di sesso diverso sulla stessa pianta; si riconoscono dal peduncolo che nei fiori maschili è assai più lungo; i fiori sono commestibili e oggetto di commercio, raccolti freschi e venduti a mazzi. Le proprietà della zucca sono diverse, a cominciare dalla polpa che contiene diversi principi attivi in particolare modo carotenoidi, ma anche mucillagini e sostanze pectiche. Anche i semi hanno la loro importanza perché in essi è possibile trovare fitosteroli, olii grassi, melene e fitolecitina. Inoltre dai semi di zucca freschi pestati si estrae un olio scuro mentre, tostati e salati, vengono serviti come “stuzzichini” insieme all’aperitivo. Essi hanno anche una funzione medicamentosa, infatti sono molto indicati per combattere la tenia echinococco (verme solitario). Questa proprietà deriva dalla cucurbitina (un amminoacido) che “paralizza” letteralmente il verme e ne provoca il distacco dalla parete intestinale. L'uso dei semi come vermifugo è da tempo conosciuto, generalmente ben tollerato e privo di controindicazioni. Ma non è solo questa la loro funzione positiva, infatti i semi della zucca sono anche in grado di alleviare le infiammazioni della pelle e di prevenire le disfunzioni delle vie urinarie. La polpa e il succo della zucca spesso vengono utilizzati come diuretici e gli specialisti consigliano di bere un bicchiere di succo la mattina a digiuno. Da essa inoltre si ricava un estratto che, mischiato al latte, è molto indicato per i disturbi gastrici e le patologie della prostata. Varietà: tra le varietà ricordiamo la Zucca marina di Chioggia, la Zucca lunga invernale, la Zucca quintale, la Lagenaria, la Maxima, la Moschata, la Buternut e la Banana pink. La Cucurbita Pepo è la comune zucchina La zucca è pianta annuale a fusto rampicante. 30 Per uso alimentare hanno interesse le tre diverse specie botaniche: la Cucurbita maxima, a frutto molto grosso, la Cucurbita moscata detta anche zucca popone e la cucurbita pepo o zucca comune. Alla Cucurbita maxima appartengono le grosse zucche da inverno, le zucche a forma di turbante, le grosse zucche a forma ovoide. La buccia a maturità avvenuta, può variare dal verde grigio al giallo arancio al rossiccio. Le zucche della specie moscata sono claviformi, oblunghe con ingrossamenti alle estremità, a buccia gialla. Alla specie Cucurbita pepo appartengono le comuni zucche da zucchini nelle loro varietà e forme. Non sono però da dimenticare: le zucche ornamentali. Appartenenti alla specie cucurbita Lagenaria, di cui alcune varietà, a maturazione sono quasi prive di polpa, con buccia e polpa durissime, coltivate da tempo in campagna per ricavarne, dopo averle svuotate, borracce, fiaschi, recipienti vari. Questa zucca è detta anche Da Vino in quanto con l'essiccazione il suo interno presenta uno spazio vuoto in grado di accogliere vino o acqua. Semina: si semina direttamente nell'orto in aprile-maggio ponendo in ogni buchetta 4-5 semi alla profondità di 3 cm circa. Le buchette saranno distanziate 1,5 m tra le file e altrettanti sulla fila. Per una coltura forzata si semina in vasetti in serra calda all'inizio di febbraio e si porta in serra fredda trapiantando dopo la metà di marzo (dopo quaranta giorni) per raccogliere da maggio in poi. La semina a dimora deve rispettare le stesse distanze e si compie mettendo tre semi in ogni buchetta. A dimora: marzo-maggio, in buche distanti fra loro cm 200-250 (3-4 semi ciascuna); profondità di semina cm 2-3; quantità di seme g 0,6-0,8/mq. Concimazioni e cure colturali: richiede poche cure colturali con risultati soddisfacenti. La zucca è un ortaggio alquanto esigente in fatto di concimazione. Interreremo 5 q/100 mq di letame o composto maturo alla profondità di 35-40 cm durante i lavori di preparazione del terreno. Tra le cure ricordiamo: le irrigazioni estive, le sarchiature e zappettature per arieggiare il terreno e mantenerlo libero dalle infestanti, la cimatura del tralcio primario sopra alla seconda o quarta foglia per agevolare lo sviluppo dì germogli ascellari che a loro volta cimeremo. Il diradamento si pratica lasciando per ogni buchetta l'individuo più robusto. Esso si esegue allorché le piante presentano la terza foglia ben formata. Si può effettuare anche il diradamento dei frutti, mantenendone non più di 2 o 3 per pianta allo scopo di stimolare il loro ingrossamento. Le zucche vanno difese dalla siccità estiva con giuste irrigazioni. Sarchiature e diserbo manterranno soffice e pulito il terreno. Le esigenze idriche sono normali nella fase di germogliazione, elevate in seguito. - diradamento: piante con 2-3 foglie, per lasciare I pianta per buca - germogliazione: 4-12 giorni; temperatura ottimale 30 C; temperatura minima 15 C. 31 Raccolta: la raccolta è scalare. Avviene da fine estate a novembre, quando le foglie della pianta sono secche e i frutti maturi. Gli zucchini vanno raccolti quando sono ancora piccoli perché, lasciati sulla pianta, inibiscono la produzione di nuovi fiori e limitano la produzione. Le zucche invernali si raccolgono nell'autunno, si lasciano al sole a completare la maturazione e si conservano fresche, disposte su tavole di legno. Le piante da zucche invernali possono dare da tre a quattro grossi frutti ognuna. Avversità: la zucca è pianta abbastanza resistente alle malattie; Fra le malattie, la più comune è il mal bianco che attacca questi ortaggi anche nei primi stadi di vita; provocata dalla Sphaeroteheca Castanei si manifesta con una efflorescenza biancastra sulle foglie, seguita da ingiallimento e morte delle piante. Si combatte con polverizzazioni di zolfo. Anche gli afidi a volte attaccano le zucche e si possono combattere sia con prodotti specifici che con la lotta biologica. Gli afidi sono pericolosi perché possono contagiare le piante con malattie da virus. Alcuni batteri, parassiti delle zucche come quelli della Fusarum e della Pseudoperonospora, possono rimanere nel terreno e contagiare altre colture seguenti per cui è necessaria in questi casi una sterilizzazione dei terreni che, nel rispetto dell'ambiente, può essere fatta anche con la solarizzazione, dopo aver estirpato le piante affette dalla malattia eliminandone ogni parte. 32 Zucchina Cucurbita pepo-Cucurbitaceae Generalità e proprietà: pianta annuale con fusto erbaceo flessibile strisciante o rampicante, gracile. Ipocalorica e povera di amidi, la zucchina è una delle regine delle diete. La zucchina (nome botanico Cucurbita pepo L.) è una specie della famiglia delle Cucurbitaceae appartenenti all'ordine delle Cucurbitales. Ricchissima in acqua (circa 93 grammi su 100 di peso complessivo), è caratterizzata dalla quasi totale assenza di calorie, e da una bassissima presenza di amidi (addirittura l'1% del suo peso). Proprio per quest'ultima sua caratteristica la zucchina è sicuramente sfruttabile anche dai diabetici e da tutti coloro che desiderino seguire un'alimentazione che controlli la curva glicemica (e la conseguente risposta insulinica). La sua struttura e le sue caratteristiche nutrizionali l'hanno pertanto resa in passato cara alle diete ipocaloriche (oggi sicuramente superate da un approccio nutrizionale più equilibrato e sostenibile come quello consigliato dalla dieta Gift). La zucchina contiene molti minerali preziosi, quali sodio, potassio, ferro, calcio, fosforo, manganese, zolfo e cloro, e altrettanto preziose vitamine (vitamina B2, PP, A, e, in misura molto modesta, vitamina C). Si tratta di un ortaggio altamente digeribile, soprattutto se cotto al vapore (in modo da non disperderne il contenuto di minerali) e che trova un formidabile impiego in soggetti con problemi gastrici. Le zucchine svolgono nell'organismo una potente azione diuretica e depurativa, con un discreto effetto lassativo, e risultano quindi particolarmente indicate in caso di stipsi (sarà allora naturalmente consigliabile il consumo della zucchina completa della buccia, dove sono presenti le fibre), di ritenzione idrica, di cellulite, e di tendenza alla calcolosi renale. Benché simile alla zucca da un punto di vista botanico, non ha invece come quest'ultima semi sfruttabili per finalità terapeutiche (i semi di zucca sono notoriamente vermifughi e antiparassitari). Si tratta complessivamente di un vegetale versatile in cucina che, per la sua peculiare abbondanza di acqua, risulta ben tollerato e privo di controindicazioni specifiche. Le zucchine non contengono significative quantità di acido ascorbico, ma possono essere controindicate in caso di intolleranza ai salicilati. Varietà: molte le varietà delle zucchine. Ricordiamo: Zucchino genovese, lo Striato d'Italia o di Napoli, il Bianco di Trieste, il Tondo chiaro di Nizza, il Tondo verde scuro di Piacenza. 33 Semina e messa a dimora: la semina va effettuata in marzo, aprile e maggio, deponendo due tre semi per buca che avrà dimensioni cm 50x50x50 per le varietà invernali e di cm 30x30x30 per le varietà di consumo allo stato fresco. Il sesto d'impianto sarà di m. 1,50 x 1,50 per la varietà invernale, mentre per quella estiva sarà sufficiente la distanza di m. 1 x 1. Le buche, riempite di letame ben stagionato, ospiteranno i semi che saranno ricoperti da quindici - venti centimetri di terriccio. Si può anche effettuare la semina in semenzaio, utilizzando vasetti con terriccio su cui vengono posti due o tre semi. Il trapianto si effettuerà quando le piante avranno tre o quattro foglie e non ci sarà più pericolo di gelate. Cure colturali: La pacciamatura, caratteristica delle colture in pieno campo, si effettua con film plastico nero o paglia, allo scopo di combattere le piante infestanti, mantenere l'umidità del terreno ed impedire ai frutti di stare a contatto con la terra. Scerbature e zappettature, se non si usa la pacciamatura, servono ad arieggiare il suolo. Si può praticare la cimatura dei tralci laterali quando raggiungono una lunghezza superiore ai cinquanta centimetri per favorire la formazione di cacciate fruttifere. Irrigazione: importante è quella che si effettuerà dopo il trapianto, mentre le altre serviranno a tenere umido il terreno. Raccolta: si esegue a scalare nell'arco di due mesi o più, quando i frutti raggiungono dimensioni commerciali, di preferenza quando il frutto apicale sta’ per aprirsi. Avversità: tra i parassiti animali son temibili gli afidi quali causano infestazione alle foglie facendole appassire. Tra le crittogame ricordiamo l'oidio o mal bianco, che colpisce le parti verdi e determina macchie biancastre sulla pagina inferiore delle foglie per cui queste ingialliscono e seccano. 34 SEMINA IN SEMENZAIO E SUCCESSIVO TRAPIANTO IN PIENA TERRA NOME SEMINA IN SEMENZAIO BASILICO FEBBRAIO CAVOLO CAPPUCCIO INDIVIA PIENO INVERNO GENNAIOFEBBRAIO Circa 10 LATTUGA GENNAIO FEBBRAIO 6-8 GIORNI PER GERMINAZIO NE 12 - 15 6-8 MELANZANA FEBBRAIO 15 - 20 PEPERONE 15 - 20 FEBBRAIO POMODORO FEBBRAIO 8 - 10 ZUCCA FEBBRAIO 10 - 12 ZUCCHINA FEBBRAIO 10 - 12 35 QUANDO TRAPIANTARE Quando le piante hanno emesso 4 - 5 foglie, trapiantare nel terreno a 30 cm di distanza l’una dall’altra. Dopo l’emissione delle prime due foglioline Le piantine sono pronte per il trapianto quando hanno 5-6 foglie, e vengono messe a distanza di 20-30 cm Circa 30-40 giorni dalla semina. Quando hanno 5-6 foglie. Quando non si rischiano gelate Tra metà maggio e giugno a circa 50 cm di distanza. Dopo 40 – 60 giorni dalla semina. Distanziare di circa 50 cm Dopo la metà di marzo o comunque dopo 40 giorni. Distanza 100- 150 cm Quando si hanno ¾ foglie e non si rischiano gelate SEMINA, TRAPIANTO O PIANTUMAZIONE IN PIENA TERRA BASILICO SEMINA, TRAPIANTO O PIANTUMAZIONE A FINE OTTOBRE O FINE INVERNO DA APRILE BIETOLA DA ORTO CAROTA DA FEBBRAIO A GIUGNO DA MARZO CAVOLO CAPPUCCIO INSALATA IN GENERE NOME AGLIO DISTANZA TRA LE PIANTE 15 cm circa GIORNI PER GERMINAZIONE Spargere i semi in modo omogeneo 12 - 15 RACCOLTA Spargere i semi in modo omogeneo 12 - 15 FINE INVERNO (piantine) DA MARZO -APRILE 20 cm. circa ------------------- Quando gli steli sono ben dissecati In genere da maggio a settembre 60 – 80 giorni dalla semina Dopo 4 mesi dalla semina Tarda primavera Spargere i semi. dopo la germinazione diradare per ottenere una distanza di circa 20 cm. CIRCA 10 GIORNI Almeno 60 giorni MELANZANA PEPERONE APRILE-MAGGIO MAGGIO-GIUGNO 50 cm. -------- POMODORO PREZZEMOLO MARZO-APRILE DA INIZIO PRIMAVERA 80cm A sparso SPINACIO DA SETTEMBRE AD APRILE DA META’ MARZO DA META’ MARZO Spargere i semi in modo omogeneo 1 m. circa 50 cm. O poco più DA GIUGNO DOPO IL TERZO MESE Quando sono rossi A piacere. Non recidere fino alla base. Dal 40° giorno dalla semina A fine estate In base alle dimensioni ZUCCA ZUCCHINA 8 - 12 80 cm -----------------------15 – 30 Dipende dalla temperatura esterna 12 - 15 ---------------------------------------------------- 36