dai paradossi della meccanica quantistica alla

IL LICEO N. COPERNICO DI UDINE
venerdì 17 febbraio 2006
propone una riflessione
DAI PARADOSSI DELLA MECCANICA QUANTISTICA ALLA QUANTUM INFORMATION
Due conferenze al mattino, dalle 11.00 alle 13.00
nell’Aula Magna del Copernico, via Planis 25
Una Tavola Rotonda al pomeriggio dalle 17.00 alle 20.00
nella Sala Fondazione CRUP, via Manin 15
Dai paradossi della Meccanica Quantistica al Computer Quantico, al
Teletrasporto, all'Informazione come possibile fondamento della Realtà.
L'Informazione può diventare un importante Paradigma che “fonda sia
la Materia che lo Spirito”?
Teologia e Spiritualità possono trovare quindi nuovi spazi con l'avvento
della Fisica Quantistica e della Quantum Information?
VENERDÌ MATTINA DALLE 11.00 ALLE 13.00 – AULA MAGNA COPERNICO
Alle ore 11.00 saluto da parte del Preside del L. Copernico Prof. O. Quaino
Ore 11.10 - GENNARO AULETTA, Prof. di Filosofia all’Università di Urbino, Direttore Scientifico e
insegnante di fondamenti e interpretazioni della Meccanica Quantistica nel PROGETTO STOQ (scienza,
teologia e la questione ontologica) della Pontificia Università Gregoriana.
SUI PARADOSSI DELLA FISICA QUANTISTICA, CON ATTENZIONE PARTICOLARE AL PARADOSSO
EPR (EINSTEIN-PODOLSKY-ROSEN)
Ore 12.05 - ALESSANDRO DE ANGELIS, Presidente del corso di Laurea Specialistica in Fisica
Computazionale a Udine e Prof. di Fisica Moderna nello stesso corso.
FISICA QUANTISTICA, FISICA FONDAMENTALE ED EVOLUZIONE DELL’UNIVERSO
VENERDÌ POMERIGGIO DALLE 17.00 ALLE 20.00 TAVOLA ROTONDA – SALA FONDAZIONE CRUP
ALLE ORE 17.00 IL PRESIDE, PROF. O. QUAINO, DARÀ INIZIO ALLA TAVOLA ROTONDA
Dalle ore 17.15 alle ore 19.15 esporranno i relatori. Dalle 19.15 alle 20.00 sarà dato spazio al dibattito
Farà da moderatrice la Prof. G. Trifiletti del L. Copernico
I professori esporranno le loro relazioni in due momenti successivi.
Parleranno venti minuti ciascuno nella prima parte, venti minuti nella seconda parte. Le relazioni saranno divulgative.
GENNARO AULETTA
CHE COSA È LA QUANTUM INFORMATION ?
UN NUOVO CRITERIO DI REALTÀ, BASATO SUL CONCETTO DI INFORMAZIONE, COMPATIBILE
CON I PARADOSSI DELLA MECCANICA QUANTISTICA.
In Meccanica Quantistica esistono delle relazioni, che sono un fatto fondamentale e che non hanno una
realtà fisica tradizionale. Il trialismo di Pierce ed i principi della Meccanica Quantistica: le fondamentali
strutture dell’attività umana sono radicate ontologicamente nelle stesse strutture dell’essere.
SERGIO CECOTTI, Prof. di Fisica Teorica della S.I.S.S.A. di Trieste e Sindaco di Udine
LE ULTIME FRONTIERE DELLA TECNOLOGIA, CHE SFRUTTANO L’INFORMAZIONE NASCOSTA
NEGLI ATOMI, NELLE PARTICELLE, NEGLI STATI MICROSCOPICI DELLA MATERIA, FANNO
SPERARE IN UNA REALTA’ SORPRENDENTE. SONO FORSE UN’ ILLUSIONE SENZA FUTURO A
CAUSA DELLE ESTREME DIFFICOLTÀ DI REALIZZAZIONE?
Computer Quantico, Crittografia Quantistica, Teletrasporto, se pur solo agli inizi, sono in fase di concreta
realizzazione? In tutto questo qual è il ruolo dell’Informazione?
FURIO HONSELL, Prof. di “Teoria degli automi” e Rettore dell’Università di Udine
L’IMMATERIALITÀ E LA PERVASIVITÀ DELL’INFORMAZIONE DAL PUNTO DI VISTA
DELL’INFORMATICA. IL CONCETTO DI INFORMAZIONE PUÒ ESSERE UN PONTE UTILE TRA MENTE
E CERVELLO?
L’informazione, un’entità che si nasconde. Il suo disvelamento (e poi anche il suo voluto occultamento), può
condurre a soluzioni inaspettate di molti problemi che pervadono la realtà di ogni giorno. Quale il rapporto tra
il codice e il suo supporto? Quale il legame tra mente e corpo? Dove si colloca il sé, la nostra identità, nella
prospettiva di una mente disincarnata?
EMERGONO IMPORTANTI PROBLEMATICHE SUL FUTURO DELL’UOMO - IL PUBBLICO POTRÀ BREVEMENTE INTERVENIRE
QUALE ANTROPOLOGIA PER IL TERZO MILLENNIO? E PER IL SECOLO IN CUI VIVIAMO?
È possibile una definizione di essere umano? L’ibridazione tra biologico e tecnologico può chiamarsi uomo?
L’evoluzione verso il post-umano è inevitabile o l’umanità ritornerà sui propri passi esaltando ciò che lo
distingue dalla macchina? L’imprevedibile evoluzione della tecnologia rende praticamente impossibile ogni
previsione sul futuro dell’uomo? Se le vie del Signore sono infinite, nella nostra era E gli potrebbe aver scelto
anche la via della scienza e della tecnologia. L’uomo continua in qualche modo l’opera del Creatore. La
tecnologia è in grado di generare anche cultura e una nuova consapevolezza negli uomini: la
consapevolezza di essere cellule di un cervello planetario. Con lo sviluppo del cyberspazio, l’evoluzione
dovuta alla potenzialità creatrici dell’uomo sembra raccontarci che noi tutti stiamo progressivamente unendo
le nostre menti in una mente più grande. È questa l’incarnazione della noosfera immaginata da Teilhard de
Chardin?
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MECCANICA QUANTISTICA, TEORIA DELL’INFORMAZIONE CLASSICA E COMPUTER SCIENCE HANNO DATO
ORIGINE ALLA QUANTUM COMPUTING E ALLA QUANTUM INFORMATION
PREMESSA
Nella tavola rotonda verranno messi in evidenza il ruolo pervasivo e fondamentale dell'informazione, la tecnologia da
fantascienza che ne consegue, e alcuni problemi ontologici ed etici che nascono da tutte ques te affascinanti problematiche.
FISICA QUANTISTICA E REALTÀ
Da circa un secolo con l'avvento della fisica quantistica, la realtà, non solo sfugge, ma pare un fantasma, una produzione del
nostro pensiero. La fisica quantistica, d’altra parte, sembra anche rivelare una “realtà” diversa, strana e molto più ricca di
mistero. Negli ultimi cento anni non si è mai spenta la speranza di fondare una realtà oggettiva, indipendente dalle percezioni
sensoriali e dai metodi di indagine. Un atteggiamento realistico quindi, anche se non ingenuo, sembra alla maggior parte di noi
irrinunciabile. Anche secondo Einstein a
l credenza in una realtà indipendente e strutturata è il modo meno fantasioso che
abbiamo per spiegare la regolarità delle osservazioni. Egli affermò infatti che: “Tutti gli uomini, compresi i fisici teorici quantistici,
credono fermamente nella tesi dell’esistenza della realtà finché non iniziano a discutere i fondamenti della teoria quantistica.”
QUBIT, BIT, EBIT: INFORMAZIONE ORIGINARIA, INFORMAZIONE CODIFICAT A, MUTUA INFORMAZIONE.
Storicamente si è passati dal bit della Teoria dell'Informazione Classica, al qubit che fa parte della Teoria dell'Informazione
Quantistica. Ontologicamente si passa dalla ricchezza dell'infinita informazione potenziale dei qubit alla misura, all'evento.
Dalle infinite potenzialità, tutte contemporaneamente presenti, emerge l’evento, si genera la separazione, il singolo. Dall’ infinita
potenzialità nasce il Mondo, come una delle possibilità. La stabilità della materia si genera con la creazione di strutture che si
formano tramite v incoli, regole, che limitano la libertà di essere, ma proprio limitando la libertà di essere, creano la realtà che
osserviamo, e le strutture di questa realtà risultano essere informazione codificata in bit. La separazione, l’evento,
avviene mediante un’interdipendenza tra eventi ed in questo senso non è separazione ma rappresenta un’unità,
un’inseparabilità. L’ebit è fondamentale per la Quantum Information e rappresenta la mutua informazione (entanglement) tra
qubit.
POTENZA E ATTO
La realtà che si delinea da queste premesse è una realtà che prima di essere in atto potrebbe essere una realtà
potenziale ; inoltre si può evincere che il conoscere è necessariamente separare ma l’essere è interazione .
L’INFORMAZI ONE QUANTISTICA
La Meccanica Quantistica che, come abbiamo scritto, è stata ed è considerata ancora piuttosto fumosa e lontana dalla realtà,
oggi sembra invece ci stia conducendo verso una tecnologia (computer quantico, crittografia quantistica, teletrasporto) che si
impadronisce della realtà.
Sempre la Meccanica Quantistica che fino a qualche anno fa era considerata solo fonte dei più gravi problemi pratici per la
nanotecnologia estrema, a causa del principio di indeterminazione, è divenuta la base della nuova tecnologia della "Quantum
Information”.
Ed in tutto questo è di primaria importanza il ruolo dell’Informazione. Ma che cosa è l’Informazione? …
La teoria dell'informazione di Claude Shannon ha ormai più di cinquant'anni. Nell'anno 2006 l’ impostazione di Shannon sembra
ormai superata? Siamo alla presenza di una nuova iniziale teoria dell'informazione, che andrà ben al di là?
La natura dell'informazione trasportata da una particella quantistica si rivela nuova e diversa da quella che può essere
immagazzinata classicamente in un qualunque modo (bit su un hard disk, correnti in un microchip, segnali in una fibra ottica,
onde radio via satellite o lettere su un foglio di carta). Il compito degli scienziati è quello di analizzare come è possibile sfruttare
in modo vantaggioso proprio le peculiarità di questo tipo di informazione.
La Meccanica Quantistica, dunque, nelle vesti della Quantum Information, ci conduce verso una tecnologia che sa di
fantascienza. La nuovissima tecnologia, quella di cui vogliamo discutere, è basata proprio su quei pilastri paradossali,
proprio quelli della Meccanica Quantistica.
DALL’INFORMAZIONE ALLO SPIRITO. LA MENTE INFORMA IL CORPO?
E ancora, sorprendentemente, l’Informazione, e precisamente l’Informazione Quantistica, sembra fon dare anche una realtà
immateriale che ha le sembianze dello spirito.
La mente informa il corpo, lo contiene, e può vivere senza il corpo, è una convinzione che può seguire dalla Quantum
Information?
Alcuni scienziati ed esperti in robotica, come ad esempio H. Moravec o M. Minsky, affermano che nel prossimo futuro sarà
possibile trasferire la mente umana in una macchina. Le tecnologie ci possono rendere tutti cyborg, organismi cibernetici
padroni dell'evoluzione, pronti addirittura a superare la nostra condizione mortale. Perché non dovremmo lottare per vivere di
più, diminuire i disagi, pensare più lucidamente, essere “felici” ?
IL POSTUMANESIMO
Secondo i transumanisti il postumano sarà migliore dell’umano, molti altri hanno invece paura del futuro.
Quali le implicazioni etiche e teologiche del divenire postumano?
La tecnologia è catalizzatrice e filtro di conoscenza e può produrre cultura. Azione e conoscenza infatti sono profondamente
intrecciate tra loro.
Uno dei risultati più interessanti della tecnologia informatica è la smaterializzazione dell’informazione e la creazione di
intelligenze artificiali. Anche l'intelligenza connettiva che si sta formando in Internet è un fenomeno assolutamente nuovo, che
prelude all’emergere di una vera e propria creatura planetaria che ricorda molto le idee che Teilhard de Chardin nutriva a
proposito dell'evoluzione cosmica.
L’umanità, la postumanità, imiterà Prometeo o avrà coscienza della propria nullità di fronte all’Universo?
Incompleto, dipendente, parte di un tutto, sempre insoddisfatto delle mete raggiunte, l’uomo, o il post-uomo, avrà delle buone
ragioni, se lo vorrà, per “toccare con mano” la presenza del Trascendente ?
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COMPUTER QUANTISTICO, CRITTOGRAFIA QUANTISTICA E TELETRASPORTO
MECCANICA QUANTISTICA E “NON LOCALITÀ”: L’ENTANGLEMENT
La Meccanica Quantistica, per particolari misurazioni eseguite su due particelle lontane, prevede correlazioni che
escludono ogni possibile interpretazione locale realista (paradosso di Einstein-Podolsky-Rosen, o EPR). Queste
misurazioni non possono quindi essere interpretate come la lettura di un valore oggettivo preesistente la misurazione
stessa. Ne consegue che la casualità del risultato della misurazione non è mancanza di conoscenza di un valore
preesistente, ma la casualità è generata all’atto stesso della misurazione.
Questa consapevolezza è stata ed è un punto cruciale della Teoria quantistica.
IL PARADOSSO EPR
L’effetto EPR prodotto dal paradosso sarebbe secondo Einstein inaccettabile, perché implicherebbe un’azione
istantanea a distanza tra due oggetti, e questa potrebbe essere interpretata come la produzione di un effetto a velocità
superiore alla velocità della luce. Inoltre secondo Einstein una teoria come quella quantistica, che non è in accordo con il
principio di realtà “classico”, non si può considerare completa.
Cosa dicevano Einstein Podolski e Rosen nel lavoro del 1935?
Definivano tre concetti: elemento di realtà, principio di località e completezza di una teoria.
Elemento di realtà: è un valore preesistente la misurazione che si è in grado di predire con certezza prima che venga
eseguita la misura; un valore oggettivo quindi, esistente indipendentemente dall’atto della misurazione.
Principio di località: se due particelle non interagiscono l’evoluzione dell’una non può influenzare l’evoluzione dell’altra.
Completezza della teoria: una teoria è completa se è in grado di predire ogni elemento di realtà.
Il buon senso dice che la luna c’è anche se non la guardo. Se alzo gli occhi al cielo mi aspetto di vederla. La luna
possiede caratteristiche che non dipendono dal fatto che io la guardi o non la guardi. Accade diversamente nel caso
delle due particelle di cui abbiamo già scritto precedentemente. Secondo la Teoria Quantistica el loro proprietà
dipendono proprio dalle misure effettuate (dall’osservazione). È come dire che la luna esiste solo se la guardo. E non
basta! La particella su cui si è eseguita la misura, e che solo dopo la misura si trova in un determinato stato, determina
istantaneamente la proprietà dell’altra particella, con la quale aveva interagito precedentemente, anche se la seconda
particella si trova ad anni luce di distanza e non ha più nessuna possibilità di interagire con la prima. È come se fossero
una cosa sola anche se separate da una distanza abissale.
Conclusione di Einstein
Ammettiamo pure che la teoria sia consistente, ma è anche completa?
Dato che in Meccanica Quantistica sono possibili misurazioni che non possono essere interpretate come la lettura di un
valore oggettivo preesistente la misurazione stessa, Einstein suggerisce l’esistenza di una descrizione più dettagliata
della natura, basata ad esempio su una tecnologia più avanzata, attualmente non disponibile, secondo la quale tutte le
predizioni probabilistiche diverrebbero deterministiche. La teoria incompleta (ovvero quella priva della descrizione
dettagliata) potrebbe solo fare predizioni statistiche, come ad esempio nella descrizione del moto browniano.
Se all’istante della misurazione i due sistemi non interagiscono più, nessun cambiamento reale può aver luogo nel
secondo sistema come conseguenza di un qualunque intervento sul primo. Gli elementi di realtà di un sistema fisico non
possono essere influenzati istantaneamente a distanza. La seconda particella possiede quindi una proprietà che non
trova espressione nell’apparato formale della teoria.
La conclusione di Einstein, Podolsky e Rosen nel 1935 era che, pertanto, la Meccanica Quantistica doveva
essere una teoria incompleta.
C’è però almeno un’altra possibile interpretazione, diversa da quella di Einstein: si può mantenere l’oggettività
rinunciando alla località. Ma rinunciare alla località significa pagare un prezzo molto alto, dovendo sostituire il metodo
riduzionistico, alla base di tutta la scienza moderna, con un approccio di tipo olistico. Ci sono fondate ragioni per credere
che nell’Universo possa valere un principio di non separazione e che tutte le sue parti siano unite come le dita di una
mano, come disse lo stesso Schrödinger. Se due oggetti sono stati una volta uniti e poi vengono portati a grande
distanza tra loro senza che interagiscano con l’esterno, una modifica prodotta su uno dei due (come per esempio
nell’atto di una misurazione) si riproduce contemporaneamente sull’altro, qualunque sia la sua distanza. Dato che i due
“oggetti” non hanno trasmesso alcuna informazione tra loro, sembra esistere nel cosmo una specie di telepatia per cui
ciascuno dei due “oggetti”, una volta congiunti e poi separati, "sa" sempre immediatamente cosa succede all’altro. Se,
quindi, si riconosce un senso all’affermazione che esiste una realtà indipendente, accessibile al sapere dell’uomo,
allora sembra che tale realtà sia necessariamente non separabile. Einstein è colpevole di non aver saputo riconoscere
che la sua idea di realtà era precostituita. Non è criticabile il suo desiderio di un’oggettività forte, da molti condiviso, ma
la sua idea di realtà, idea che non ha saputo mettere in discussione.
IL COMPUTER QUANTISTICO SFRUTTA I PRINCIPI DELLA MECCANICA QUANTISTICA
I computer quantistici, macchine capaci di risolvere problemi molto complessi e in grado di sviluppare più processi logici
nello stesso istante, si avvicinano, in teoria, alle capacità di elaborazione di un cervello umano. I ricercatori concordano
oggi sul fatto che la fisica quantistica, oltre ad essere una fonte di bizzarrie che turbarono più di una volta lo stesso
Einstein, possa essere anche una risorsa da sfruttare per svolgere compiti inaspettati. Il computer quantistico è stato
ideato da Richard Feynman nel 1982, pensando di sfruttare un peculiare fenomeno della meccanica quantistica: la
cosiddetta sovrapposizione di stati delle particelle subatomiche. Metaforicamente, si può dire che esistono
simultaneamente molti universi possibili: gli oggetti macroscopici si situano completam ente in uno solo di essi, mentre gli
oggetti microscopici sono distribuiti in tutti. Quando gli oggetti microscopici interferiscono con un apparato di misura,
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entrano a far parte di un sistema macroscopico e cessano dunque di essere distribuiti nei vari universi entrando a far
parte dell'unico a cui appartiene l'apparato in questione. L'idea di Feynman è che, invece di molti calcoli di seguito (in
serie) mediante un calcolatore attuale, si possono fare tutti i calcoli insieme (in parallelo) mediante un calcolatore
microscopico, facendone in pratica uno in ciascun universo in cui il calcolatore si trova. Nei supercomputer quantistici
i processi di calcolo e di elaborazione sfrutteranno le caratteristiche di singoli atomi. L’idea che si possa
immagazzinare informazione negli stati microscopici è per i fisici una sfida senza precedenti, in quanto apre la
prospettiva di usare la materia stessa nella sua struttura fondamentale per fare calcolo. Il computer quantistico
non è un’evoluzione di quello classico ma una macchina del tutto diversa. La strada da percorrere è enormemente
complessa e non è nemmeno certo che sia realmente percorribile. Ma anche se il computer quantistico costasse
un’enormità di denaro, ne varrebbe la pena perché esso potrebbe rivelarsi un formidabile strumento di calcolo.
Dal punto di vista strategico o economico potrebbe consentire di decifrare qualunque chiave crittografica o di
investigare in tempi brevissimi qualunque archivio. Ma è soprattutto dal punto di vista conoscitivo che esso
consentirebbe di entrare realmente nel mondo della meccanica quantistica, che oggi appare ancora quasi
incomprensibile anche se viene utilizzata per le più complesse teorie della fisica. Anche un piccolo computer quantistico,
permettendo di manipolare concretamente fenomeni come la sovrapposizione o l’entanglement, farebbe apparire la
meccanica quantistica molto meno surreale. L’idea della Computazione Quantistica e della Crittografia è quella di usare
le leggi della Meccanica Quantistica per fare calcoli o per lo scambio di comunicazione segrete. La caratteristica
fondamentale di questo scambio di comunicazioni discende direttamente dai principi della meccanica quantistica, che
garantiscono la conservazione dell'informazione in modo che se essa arriva a destinazione si può essere sicuri che non
è andata da nessuna altra parte, cioè che non è stata intercettata. La MQ permette applicazioni estremamente potenti
ma queste applicazioni sono altrettanto fragili e sensibili a qualunque “rumore”.
ANCHE IL TELETRASPORTO SFRUTTA I PRINCIPI DELLA MECCANICA QUANTISTICA
Il teletrasporto quantistico, previsto teoricamente per la prima volta nel 1993, non descrive un trasporto di materia, ma di
informazione, l’informazione quantistica. Un corpo verrebbe in pratica distrutto nel momento stesso della scansione per
poi essere ricostruito sulla base delle informazioni ricevute in un altro luogo dove però i "componenti" dell'oggetto erano
già inizialmente presenti. Sono le "istruzioni" che vengono così teletrasportate per ricostruire lo stato fisico.
Il teletrasporto è reso possibile da quella particolare proprietà della fisica quantistica ricordata precedentemente,
chiamata "entanglement", e ne è la più spettacolare applicazione. L'entanglement, traducibile ad esempio come
"intrecciamento”, descrive, come abbiamo già scritto, la possibilità di due sistemi di avere e mantenere strane relazioni a
distanza. Einstein la definì come "azione fantasma a distanza".
Per effettuare il teletrasporto, si estrae informazione dall’oggetto A che si desidera teletrasportare. Questo processo di
scansione, cioè di misurazione, costringe, attraverso l’effetto EPR, il passaggio "telepatico" di informazione in un altro
oggetto B che non era mai stato in contatto con A. Applicando a B un trattamento dipendente da questa informazione, è
possibile portarlo esattamente nello stato in cui si trovava A prima che fosse sottoposto al processo di scansione. La
conclusione è che A non è più nello stato iniziale e quindi si può dire che è stato distrutto dal processo di scansione. B è
invece nello stato iniziale di A e quindi l’oggetto A non è stato replicato in B, ma è stato teletrasportato.
Sino a poco tempo fa il teletrasporto non veniva preso in considerazione dai fisici perché sembrava violare il principio di
indeterminazione di Heisenberg, un principio fondamentale della fisica dei quanti. Questo principio nega, infatti, la
possibilità di effettuare una misurazione, o scansione, che possa estrarre informazione da un atomo o da un oggetto
composto di atomi con la precisione richiesta per la ricostruzione. Secondo Heisenberg, quanto più è preciso è il
processo di scansione tanto più l’oggetto viene perturbato; il risultato è che a un certo punto l’oggetto originale viene
distrutto senza che se ne possa estrarre sufficiente informazione da consentire la realizzazione della copia. Tuttavia, gli
scienziati che hanno effettuato le prime esperienze di teletrasporto hanno trovato un metodo ingegnoso per aggirare il
principio di indeterminazione, usando, come abbiamo detto sopra, il paradosso che Einstein ha ideato contro la fisica
quantistica in modo positivo, e cioè gli scienziati hanno utilizzato questa strana forma di “telepatia” proprio per poter
realizzare il teletrasporto. Il teletrasporto non è ancora in grado far viaggiare esseri viventi, troppo complessi per essere
scomposti e ricomposti mantenendo integra la struttura atomica. Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Fisica
dell'Università di Camerino ha realizzato nel 2003 quello che probabilmente può essere considerato il primo vero
teletrasporto: hanno teletrasportato un fascio di luce. Prima di questo esperimento il teletrasporto era stato realizzato
soltanto per sistemi microscopici, e in particolare su fotoni. Grazie a questo lavoro dei fisici dell’Università di Camerino, si
può pensare che è possibile realizzare il teletrasporto non solo su singole particelle microscopiche.
IL TRIALISMO DI PIERCE
Nel 1898 Peirce scrive “Ogni tentativo rivolto alla comprensione di alcunché, ogni ricerca, suppone, o per lo meno spera,
che i propri oggetti di studio siano soggetti a una logica più o meno identica a quella impiegata nell’indagarli”.
Peirce afferma che ogni Interpretante è “fatto di” mondo, esattamente come il mondo è fatto di Interpretante: essi
sono composti di un unico materiale, quello dei rinvii segnici. Il mondo non si offre mai all’uomo nella sua totalità;
esso si dà sempre come fenomeno e mai come l’intero (fenomeno è anche ciò che è sogno, che è prodotto dalla mente,
anche le astrazioni della scienza sono fenomeno …).
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Secondo Pierce nulla è derivato in modo necessario dal Nulla della sconfinata libertà; nulla secondo la logica deduttiva.
L’intera ipotesi cosmogonica, il processo che ha portato l’universo a “venire al mondo”, a produrre regolarità, sotto
forma di abiti consolidati, per divenire il regno di una pressoché completa ragionevolezza, per divenire insomma verità,
ha la forma di un’abduzione. L’essere “nasce” dal nulla come Primità, come pura qualità materiale germinata da un
caos di possibilità. In The Architecture of Theories Peirce afferma: “Il caso è Primo, la legge è Seconda, la
tendenza ad assumere abiti è Terza.” E ancora, “Lo spirito è Primo, la materia Seconda, l’evoluzione Terza.” Sulla
base di questi tre “materiali” Peirce costruisce la sua Filosofia Cosmogonia. Parte dall’ipotesi che, in un universo
infinitamente lontano, ci fosse solamente un caos di sentimenti impersonali. Questi progressivamente, sorgendo in
pura arbitrarietà, hanno sviluppato una tendenza generalizzatrice che produce tutte le regolarità dell’universo.
TICHISMO
La prima grande legge della cosmologia peirceana risulta essere l’ipotesi tichista: l’ipotesi del “caso-spontaneità”
spiega, infatti, ogni differenza e ogni varietà naturale, dà ragione dell’evolvere delle regolarità e delle abitudini. Ogni
abito, ogni regolarità viene “strappata al Gigante Caso” e si instaura opponendovisi, pur sapendo che il caso-nulla
inevitabilmente gli farà sempre da contralto. È lui stesso a dar vita alla catena dei significati, da lui tutto proviene, in lui
tutto è immerso, pur nell’opposizione, ed in lui tutto si risolverà. “Solo in tal modo si può parlare di un rapporto di
generazione: come un figlio che testimoni del padre negli stessi tratti del proprio volto”.
SINECHISMO
Ogni cosa, ogni aspetto che ci fa “essere-nel-mondo” è continuamente con noi e in noi, siamo continui nel senso
dell’essere parti di uno Stesso che ci rende simili. Simili i pensieri-segni, simili i prima e i poi, gli oggetti della
conoscenza e la conoscenza stessa. Per Peirce reale non è l’individuo singolo, spazialmente collocato, bensì si dà
realtà laddove una cosa agisce, una cosa è dovunque essa agisce perché una cosa è forma, nodo di relazioni, e solo le
relazioni, dice Peirce, sono reali. La legge sinechista parla di un cosmo nel quale ogni parte si con-fonde con le
altre parti, poiché ogni parte è immersa nella continuità dalla quale deriva.
L’AGAPISMO, O TEORIA DELL’AMORE EVOLUTIVO
L’essenza del credo sinechista è proprio tale compromissione di essere e di nulla, che noi da sempre siamo e il nostro
mondo con noi. Questa stessità diviene nell’ Agapismo peirceano legame indissolubile tra amore e odio, eros e thanatos.
Tichismo, sinechismo e agapismo dicono lo Stesso, narrano di quella tensione continuamente eveniente tra la legge
‘erotica’ dell’essere e la legge ‘mortale’ del puro nulla, raccontano del perdurare del caso e della sua compromissione
con ogni evento cosmico. Firstnness, Secondness, e Thirdness non fanno che parlare di questa stessa lotta,
svincolandosi dall’essere pure condizioni logiche e rivelandosi partecipazioni dell’evenire cosmico.
IL TRIALISMO DI PIERCE E LA MECCANICA QUANTISTICA
La meccanica quantistica distingue essenzialmente tre aspetti:
1.
la produzione discontinua di un evento (ad esempio il risultato di una misura),
2.
la dimensione relazionale e continua della sovrapposizione e dell’entanglement,
3.
la mediazione dinamica tra queste caratteristiche opposte.
L’interazione dinamica stabilisce o distrugge l’entanglement, permette un risultato di una misurazione oppure
annichila questa possibilità ritornando allo stato iniziale grazie a una dinamica reversibile.
Ogni sistema quantistico può infatti essere visto come informazione e tutto ciò che è materiale è in fondo informazione.
In termini di teoria dell’informazione, l’entanglement è il canale (quantistico) o l’informazione mutua, la dinamica è il
segnale, e l’evento è il risultato finale della misurazione.
PER CONCLUDERE
Le idee del depliant sono state liberamente tratte e liberamente messe insieme da Giuseppina Trifiletti utilizzando
informazioni da
•
articoli di vari autori tra cui
G.Auletta, G. Basti, G. M. D’Ariano (QUIT Group), F. Laudisa, F. De Martini, G. O.Longo, A. Vitali (da un suo
articolo nel sito dell’Università di Milano è stata estratta la parte su Pierce)
•
siti di alcune università, tra cui
Camerino, Gregoriana (progetto STOQ, l’ultima parte sul confronto tra il trialismo di Pierce e la Meccanica
Quantistica si trova sul sito del progetto), Padova, Milano, Roma, Trieste, Urbino, e varie altre.
•
ALLA RICERCA DEL REALE. FISICA E OGGETTIVITÀ - Bernard D’Espagnat - Boringhieri
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