Leonardo Sciascia ha rivissuto sul palco del Teatro

Leonardo Sciascia ha rivissuto sul
palco del Teatro delle Arti: un
successo.
GALLARATE, 21 marzo 2012 – di SARA MAGNOLI – Si chiude con la voce di
Leonardo Sciascia nell’intervista in cui affermò che il “peccato” della
Sicilia è quello di “non credere nelle idee” l’eccezionale spettacolo “Il
giorno della civetta” che ieri e stasera alle 21 chiude la
quarantaquattresima stagione del teatro delle Arti di Gallarate, adattamento
di Gaetano Aronica, fedelissimo al
romanzo. E che ieri sera ha strappato
un applauso prolungato a una platea da
“sold out”.
Una scelta di stagione, quella di inserire in cartellone “Il giorno della
civetta”, che ancora una volta sottolinea la grande qualità dell’offerta del
teatro delle Arti. Che, per l’occasione, ha esposto nel foyer la locandina
del film che nel 1968 fu tratto dal romanzo di Sciascia, con tra gli
interpreti Franco Nero e Claudia Cardinale.
E un cast eccezionale è quello portato in scena con la regia del nipote dello
scrittore di Racalmuto, Fabrizio Catalano Sciascia, che pure ha un parte
sulla scena, accanto ad altri nove interpreti di grande calibro, tra cui
spiccano i nomi di un bravissimo Sebastiano Somma, che impersona il capitano
Bellodi, lo stesso Aronica, Giovanni Vettorazzo, solo per citarne alcuni. E
senza dimenticare la partecipazione di Orso Maria Guerrini, che interpreta in
maniera eccezionale don Mariano.
Tratto dal romanzo di Leonardo Sciascia considerato capostipite dei lavori di
denuncia sulla mafia, ancora attualissimo nonostante sia stato scritto nel
1961, lo spettacolo ieri sera ha avuto tra il pubblico anche molti ragazzi,
alcuni di interesse classi, nonostante fosse in orario serale. Segno
dell’attenzione che l’argomento e il nome di Sciascia suscitano anche nei più
giovani.
“Lo spettacolo sta riscuotendo successo anche con le scuole – ha detto tra
l’altro Sebastiano Somma -. I ragazzi apprezzano la bravura degli attori in
scena. E restano naturalmente colpiti dalle parole di Sciascia.
Personalmente, la possibilità di incontrare i giovani mi dà la carica.
L’impegno dello spettacolo è anche quello di comunicare ai giovani, di dare
loro un riferimento, di dire loro di attaccarsi all’arte e alla cultura e di
non abbassare la testa, ma di muovere le idee”.
Il capitano Bellodi, appena giunto in Sicilia da Parma, è un ex partigiano,
uomo intelligente e onesto, pronto ad affrontare qualsiasi difficoltà nel
cammino per giungere a una verità che ci sarà, ma che, in quella realtà,
assumerà tante, troppe facce. Fino a far perdere al capitano la sua battaglia
perché, pur avendo individuato i colpevoli, e l’anello di congiunzione con il
principale partito di governo, la testimonianza falsa di persone
insospettabili scagionerà i mafiosi. “Premiando” Bellodi con una promozione.
E il trasferimento.
Gli ultimi pochi biglietti per lo spettacolo di stasera sono in vendita alla
cassa del teatro delle Arti di via don Minzoni negli orari di apertura.
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