CLASSIFICAZIONE DEI MICRORGANISMI HAECKEL (1834-1919): ESSERI VIVENTI SUDDIVISI N 3 REGNI -> ANIMALI, PIANTE E PROTISTI WITTHAKER: SUDDIVISIO NE DEGLI ESSERI VIVENTI IN 5 REGNI MONERE PROTISTA PLANTAE Unicell. procarioti Unicell. eucarioti Pluricell. eucarioti ANIMALIA Pluricell. eucarioti FUNGI Uni/Pluricell. eucarioti CLASSIFICAZIONE E NOMENCLATURA DEI MICRORGANISMI • LE CARATTERISTICHE FENOTIPICHE FORNISCONO RELATIVAMENTE POCHE INFORMAZIONI particolare importanza delle metodologie che si basano sul genotipo • • COMPARAZIONE TRA SEQUENZE DI MACROMOLECOLE CON FUNZIONI OMOLOGHE IN DIFFERENTI SPECIE COLLEZIONI DI MICRORGANISIMI E TYPE STRAINS • Bergey's Manual of Systematic Bacteriology (caratteristiche fenotipiche impiegate per la tassonomia tradizionale e chiavi per l’identificazione di microrganismi) • LA COMPOSIZIONE IN BASI E L’IBRIDAZIONE TRA ACIDI NUCLEICI TASSONOMIA TRADIZIONALE E NUMERICA -> Alcuni termini utili: FILOGENESI: processo evolutivo degli organismi dal momento della loro comparsa sulla terra fino ad oggi TASSONOMIA: studio della classificazione e nomenclatura degli organismi viventi SPECIE: unità principale della tassonomia, definita in base alle caratteristiche fenotipiche di un’insieme di ceppi tra loro simili (per i batteri RNA 16S con omologia di sequenza >97%). PIÙ LUNGO È IL PERIODO DI TEMPO CHE SEPARA DUE ORGANISMI DA UN PROGENITORE COMUNE PIÙ GRANDE SARÀ IL NUMERO DI DIFFERENZE NELLA SEQUENZA DI MACROMOLECOLE DI ANALOGA FUNZIONE: METODI DI STUDIO BASATI SULL’ANALISI DEL RNA RIBOSOMALE • • • • • • • • • RNA RIBOSOMALE molecole universalmente distribuite funzione costante facilmente purificabili facilmente sequenziabili (DNA primers e Reverse transcriptase) regioni che si sono evolute velocemente e altre che sono cambiate più lentamente → distanze evolutive calcolabili in specie affini e non costruzione di alberi filogenetici basati sulle sequenze di RNA 16S: gli organismi vengono analizzati e situati in rami dell’albero genealogico distanziati gli uni da tutti gli altri in base alle reciproche differenze di sequenza identificazione di sequenze che sono uniche in particolari gruppi di microrganismi: quante più sequenze saranno identificate tanto più facile sarà l’identificazione di microrganismi “sconosciuti” CONSEGUENZE esistenza di Eubacteria e Archaea, tra loro evolutivamente distanti come, rispettivamente, dagli Eucarya gruppi diversi si sono evoluti a diverse velocità: lentamente gli Archaea, più velocemente gli Eucarya • origine endosimbiotica di mitocondri e cloroplasti METODI DI IDENTIFICAZIONE E CARATTERIZZAZIONE MOLECOLARE DI MICROGANISMI DI INTERESSE ENOLOGICO IDENTIFICAZIONE: ATTRIBUZIONE DI GENERE E SPECIE MEDIANTE CONFRONTO CON INDIVIDUI GIÀ IDENTIFICATI CARATTERIZZAZIONE: BIOTIPIZZAZIONE, DIFFERENZIAZIONE DI CEPPI NELL’AMBITO DELLA SPECIE DI APPARTENENZA • conoscenza comunità microbica in uve, mosti, cantine • individuazione di microganismi che agiscono in contemporanea e in successione nel corso delle fermentazione • valutazione del contributo di microganismi diversi alla fermentazione • verifica della dominanza dei ceppi inoculati • veriifca della presenza di contaminati Carl Woese ---> 1977 scoperta degli Archea ---> 1989 utilizzo di RNA ribosomale per l’individuazione di correlazioni filogenetiche I geni codificanti per gli RNA ribosomali di diversi organismi vengono sequenziati e le sequenze allineate e comparate --> maggiore è la differenza nella sequenza degli RNA ribosomali di uno o più organismi e maggiore è la loro distanza evolutiva http://aulascienze.scuola.zanichelli.it/biologia-e-dintorni/2013/01/13/carl-woese-e-la-rivoluzione-degli-archaea/ Modificato da L’ ESTRAZIONE DEL DNA Il primo passo per molte tecniche molecolari e l’applicazione delle biotecnologie è l’estrazione del DNA dal campione oggetto di analisi e/o studio. Il DNA ottenuto può essere valutato mediante corsa su un gel di agarosio e può essere successivamente utilizzato per molteplici analisi molecolari. BATTERI GRAM + GRAM – (gram + hanno spessa parete di peptidoglicano: protocollo di estrazione differente dai gram- e simile invece a quello per i lieviti) DA DOVE? LIEVITI FUNGHI TESSUTO VEGETALE con Kit di estrazione SUOLO con Kit di estrazione DNA e genoma, in riferimento ai procarioti Estremità 5’ Estremità 3’ Brock - Biologia dei Microrganismi STRUTTURA DEI LEGAMI TRA BASI PURINICHE (A, G) PIRIMIDINICHE (T, C, U) Brock - Biologia dei Microrganismi Lastra radiografica di sequenza Esempio di cromatogramma inviato da un servizio di sequenziamento RAPPRESENTAZIONE DELL’ALBERO FILOGENETICO DEGLI ORGANISMI VIVENTI SECONDO LA COMPARAZIONE DELLE SEQUENZE DEGLI RNA RIBOSOMALI Modificato da AMPLIFICAZIONE DI UNA SEQUENZA Reazione a catena della polimerasi - PCR - Polymerase chain reaction • • • • • • K. B. Mullis, 1985 DNA polimerasi di Thermus aquaticus DNTPs desossinucleotidi trifosfati Primers (oligonucleotidi complementari alle regioni che fiancheggiano la sequenza da amplificare applicazioni in diagnostica, clonaggio, sequenziamento, studi tassonomici 3 FASI: denaturing, denaturazione (94°C) annealling, appaiamento (variabile secondo primer, intorno 45-60°C extension, allungamento, circa 75°C Brock - Biologia dei Microrganismi ELETTROFORESI SU GEL L’elettroforesi in gel è il metodo standard utilizzato per separare e identificare frammenti di DNA. Il gel può essere costituito da agarosio o da poliacrilamide. La molecola del DNA è caricata negativamente e, quindi, in un campo elettrico migrerà verso il polo positivo. La matrice porosa del gel ritarda la migrazione del DNA, consentendo ai piccoli frammenti di spostarsi più velocemente rispetto ai più grandi. Il risultato è che i frammenti di DNA si separeranno nella matrice in funzione del peso molecolare. Più elevate concentrazioni si usano per separare le molecole più piccole e, viceversa, concentrazioni più basse sono più adatte a separare frammenti più grandi. Il tampone di elettroforesi è una soluzione salina che serve sia a condurre la corrente elettrica che a controllare il pH durante l’elettroforesi. Il tampone di caricamento (colorante +addensante), che si aggiunge ai campioni prima dell’elettroforesi, serve ad “appesantire” i campioni, permettendo la loro permanenza nei pozzetti, e a fornire un marker visivo del progredire della corsa elettroforetica. Marcatori di peso molecolare (DNA marker) IDENTIFICAZIONE DI SPECIE E CEPPO NEI PROCARIOTI Determinazione della specie • • • ARDRA “Amplified ribosomal DNA restriction analysis” Amplificazione 16S rDNA e successiva analisi di restrizione) Amplificazione 23S rDNA PCR specie-specifica Determinazione del ceppo • • RAPD (Random Amplified Polymorphic Dna) AFLP (Amplified Fragment Length Polymorfism) PCR specie-specifica Utilizzazione di due primers che amplificano una regione specifica di un gene target 16 14 13 12 11 10 6 3 2 1 C M 12 Oenococcus oeni 14 Lactobacillus sp. Esempio di applicazioni: • Rapida identificazione di Oenococcus oeni primer On1 e On2 per l’enzima malolattico (gene mle) specifico di Oenococcus oeni • Rilevamento di Oenococcus oeni direttamente in mosti e vini RAPD • i primers si possono legare alle sequenze bersaglio anche se non sono completamente complementari e anche se la loro localizzazione nel genoma non è conosciuta • utilizzazione di un solo primer di sequenza arbitraria in condizioni di bassa stringenza con innesco della reazione in più punti del genoma e ottenimento di profili intra speciespecifici • se il legame PRIMER/SEQUENZA bersaglio avviene in posizione e orientamento che permettono l’amplificazione si ottengono dei pattern caratteristici per ogni CEPPO M 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 Profili RAPD di batteri malolattici con il primer DAF3 19 Brook, Biologia dei microrganismi – 1 Microbiologia generale 19 Brook, Biologia dei microrganismi – 1 Microbiologia generale 20 Brock - Biologia dei Microrganismi DUPLICAZIONE sintesi di una molecola di DNA a doppia elica identica al DNA duplex parentale TRASCRIZIONE processo enzimatico con cui l’informazione viene utilizzata per specificare una sequenza complementare di basi in una catena di mRNA TRADUZIONE processo attraverso cui l’informazione genetica presente in una molecola di mRNA specifica la sequenza degli amminoacidi durante la sintesi proteica Brock - Biologia dei Microrganismi DUPLICAZIONE (replication) sintesi di una molecola di DNA a doppia elica identica al DNA duplex parentale - anni ‘40 --> il DNA é la molecola depositaria del codice genetico - 1953 --> Watson e Crick postulano il modello a doppia elica - unicità delle proprietà fondamentali e dei meccanismi usati dagli enzimi che la catalizzano in tutti gli organismi Duplicazione semiconservativa ciascuna delle due catene funge da stampo per la sintesi della seconda catena --> dopo ogni divisione cellulare la metà del DNA é conservata intatta # la sintesi avviene in DIREZIONE 5’ --> 3’ # la DNA POLIMERASI (1956, Arthur Kornberg) è responsabile della sintesi di una delle catene di DNA utilizzando l’altra come matrice # la sintesi avviene producendo piccoli frammenti (frammenti di OKAZAKI) che poi vengono uniti dall’enzima LIGASI Brock - Biologia dei Microrganismi TRASCRIZIONE (replication) E TRADUZIONE (translation) Brock - Biologia dei Microrganismi TRASCRIZIONE (transcription) processo enzimatico con cui l’informazione viene utilizzata per specificare una sequenza complementare di basi in una catena di mRNA DNA --> RNA mRNA = RNA messaggero 3 TIPI DI RNA tRNA = RNA transfer rRNA = RNA ribosomale # mRNA: molecola di RNA trascritta dal DNA; contiene l’informazione per dirigere la sintesi di una specifica proteina # tRNA: molecola di RNA che trasporta amminoacidi al ribosoma durante la TRADUZIONE; contiene ANTICODONI # rRNA: tipi di RNA che si trovano nei RIBOSOMI; alcuni partecipano attivamente alla sintesi proteica TRASCRIZIONE (transcription) segue - il processo di TRASCRIZIONE è SELETTIVO: solo particolari geni o gruppi di geni vengono trascritti in una data circostanza - ci sono nel DNA SEQUENZE REGOLATRICI che indicano l’INIZIO e la FINE dei frammenti di DNA che devono essere trascritti (diretta dal DNA) RNA POLIMERASI (diretta dal DNA) necessita i 4 RIBONUCLEOTIDI 5’ FOSFATI (ATP, GTP, UTP, CTP) CONTIENE Zn CATENA STAMPO (-) CATENA NON STAMPO (+) = CATENA CODIFICANTE 5’ 3’ TRADUZIONE (translation) sintesi di una proteina usando l’informazione genetica della molecola di mRNA come stampo CODONE SEQUENZA di 3 BASI nel mRNA che codifica per un AMMINOACIDO 4 BASI a gruppi di 3 possono dare 4 3 = 64 combinazioni CODONE D’INIZIO CODONI DI TERMINAZIONE AUG UAA UAG UGA (codoni STOP o codoni non senso) IL CODICE GENETICO É DEGENERATO MA NON AMBIGUO # # QUADRO DI LETTURA (reading frame) no interruzioni, no sovrapposizioni, no intervalli CODICE GENETICO - RICOMBINAZIONE GENETICA processo per cui elementi genetici provenienti da genomi diversi vengono ad essere riuniti in una stessa unità scambio fisico di DNA tra elementi genetici RECOMBINANT DNA (“DNA RICOMBINANTE”) molecola di DNA contenente DNA proveniente da una o più origini EUCARIOTI # riproduzione sessuale PROCARIOTI # trasformazione # coniugazione # trasduzione TRASFORMAZIONE introduzione di DNA esogeno in una cellula --> una molecola di DNA libero viene incorporata in una cellula ricevente e determina cambiamenti genetici # Fred Griffith (1920) studi su Streptococcus pneumoniae # competenza TRASDUZIONE trasferimento dell’informazione genetica da una cellula ad un’altra mediante un vettore virale # Zinder e Lederberg (1952) # trasduzione generalizzata e specializzata # ciclo litico e ciclo lisogeno CONIUGAZIONE trasferimento di DNA da una cellula ad un’altra mediante contatto diretto # Lederberg e Tatum (1946) # plasmide F # ceppi Hfr (high frequency of recombination) F+ Brook, Biologia dei microrganismi – 1 Microbiologia generale 33 HFR LA CONIUGAZIONE BATTERICA RICHIEDE CONTATTO DIRETTO TRA CELLULA DONATRICE CHE POSSIEDE IL PLASMIDE CONIUGATIVO E CELLULA RICEVENTE CHE NON LO POSSIEDE. IL PLASMIDE F (FERTILITÀ, 99159 BP) DI ESCHERICHIA COLI POSSIEDE: - I GENI PER LA REPLICAZIONE DEL DNA - ALCUNI ELEMENTI TRASPONIBILI CAPACI DI INTEGRARSI NEL CROMOSOMA DELL’OSPITE - LA REGIONE tra (TRA) RESPONSABILE DEL TRASFERIMENTO CELLULE F+ -> PLASMIDE F NON INTEGRATO NEL CROMOSOMA CELLULE HFR * -> PLASMIDE F INTEGRATO NEL CROMOSOMA * HIGH FREQUENCY OF RECOMBINATION LA PRESENZA DEL PLASMIDE F INDUCE: - LA SINTESI DEL PILO F - LA MOBILIZZAZIONE DEL DNA PER TRASFERIRLO AL RICEVENTE - L’INCAPACITA DELLA CELLULA DI COMPORTARSI DA RICEVENTE Brook, Biologia dei microrganismi – 1 Microbiologia generale 35 LA CONIUGAZIONE BATTERICA RICHIEDE CONTATTO DIRETTO TRA CELLULA DONATRICE CHE POSSIEDE IL PLASMIDE CONIUGATIVO E CELLULA RICEVENTE CHE NON LO POSSIEDE. IL PLASMIDE F (FERTILITÀ, 99159 BP) DI ESCHERICHIA COLI POSSIEDE: - I GENI PER LA REPLICAZIONE DEL DNA - ALCUNI ELEMENTI TRASPONIBILI CAPACI DI INTEGRARSI NEL CROMOSOMA DELL’OSPITE - LA REGIONE tra (TRA) RESPONSABILE DEL TRASFERIMENTO CELLULE F+ -> PLASMIDE F NON INTEGRATO NEL CROMOSOMA CELLULE HFR * -> PLASMIDE F INTEGRATO NEL CROMOSOMA * HIGH FREQUENCY OF RECOMBINATION LA PRESENZA DEL PLASMIDE F INDUCE: - LA SINTESI DEL PILO F - LA MOBILIZZAZIONE DEL DNA PER TRASFERIRLO AL RICEVENTE - L’INCAPACITA DELLA CELLULA DI COMPORTARSI DA RICEVENTE Brook, Biologia dei microrganismi – 1 Microbiologia generale 37 LA CONIUGAZIONE BATTERICA RICHIEDE CONTATTO DIRETTO TRA CELLULA DONATRICE CHE POSSIEDE IL PLASMIDE CONIUGATIVO E CELLULA RICEVENTE CHE NON LO POSSIEDE. IL PLASMIDE F (FERTILITÀ, 99159 BP) DI ESCHERICHIA COLI POSSIEDE: - I GENI PER LA REPLICAZIONE DEL DNA - ALCUNI ELEMENTI TRASPONIBILI CAPACI DI INTEGRARSI NEL CROMOSOMA DELL’OSPITE - LA REGIONE tra (TRA) RESPONSABILE DEL TRASFERIMENTO CELLULE F+ -> PLASMIDE F NON INTEGRATO NEL CROMOSOMA CELLULE HFR * -> PLASMIDE F INTEGRATO NEL CROMOSOMA * HIGH FREQUENCY OF RECOMBINATION LA PRESENZA DEL PLASMIDE F INDUCE: - LA SINTESI DEL PILO F - LA MOBILIZZAZIONE DEL DNA PER TRASFERIRLO AL RICEVENTE - L’INCAPACITA DELLA CELLULA DI COMPORTARSI DA RICEVENTE Brook, Biologia dei microrganismi – 1 Microbiologia generale 39 Brook, Biologia dei microrganismi – 1 Microbiologia generale 40 Brook, Biologia dei microrganismi – 1 Microbiologia generale 41 MUTAZIONI cambiamento del materiale ereditario di tipo casuale, improvviso, raro, che spesso si manifesta a livello di fenotipo - a livello di DNA - CASUALE --> può interessare un punto qualsiasi del genoma (su uno o più cromosomi di funghi e lieviti o sull’unico cromosoma dei batteri) - RARO --> bassa frequenza del fenomeno (1 mutante su 106-108 cellule) - può essere trasmessa, a meno che non sia letale - SPONTANEE e INDOTTE (mezzi fisici, chimici e biologici) GENOMICHE CROMOSOMICHE GENICHE O PUNTIFORMI interessano l’intero genoma nel suo complesso interessano un solo cromosoma interessano un solo gene GENETICA DEI MICRORGANISMI EUCARIOTICI #genoma costituito da più cromosomi #molecole di DNA lineari #fase aploide (n ) e fase diploide (2n) #meiosi - due copie di ciascun gene - allele 2n -->n - prima divisione meiotica (segregazione in 2 cellule separate) - seconda divisione meiotica (simile alla divisione mitotica) - prodotto sono 4 gameti aploidi - fusione dei gameti ---> zigote (2n) #omozigote --> omologhi geneticamente identici --> # eterozigote --> omologhi geneticamente diversi --> GENETICA DEI LIEVITI # S. cerevisiae: genetica molecolare EUCARIOTA maggiormente conosciuta # organismo unicellulare in cui ciascuna cellula si può comportare come un gamete # tipo sessuale α e a # formazione di spore (asco e ascospore in S. cerevisiae) # 16 cromosomi (245-2200 kb) # modificazione del tipo sessuale in cellule aplodi ---> diploidi da coltura pura di 1 tipo sessuale # plasmidi CICLO BIOLOGICO DI SACCHAROMYCES CEREVISIAE ! Fase aploide (n) e diploide (2n) ! Tipi sessuali a e α ! Ceppi omotallici - la maggior parte dei Saccharomyces vinari - SI inversione sessuale e autodiploidizzazione - maggior parte del ciclo vitale in fase diploide (2n) ! Ceppi eterotallici - ceppi di laboratorio - NO inversione sessuale e autodiploidizzazione - maggior parte del ciclo vitale in fase aploide (n) Brook, Biologia dei microrganismi – 1 Microbiologia generale 46 IL GENOMA DI S.CEREVISIAE Lunghezza totale DNA ribosomale Elementi trasponibili 14.5 milioni di basi 1.1 milioni di basi 0.15 milioni di basi Numero di cromosomi Lunghezza 16 220 000-1 600 000 basi Fasi aperte di lettura (ORF> lOOaa) densità numero totale trasponibili) Geni con funzione ignota una fase (gene) ogni 1800 basi 6800 geni (escluso DNA ribosomale e elementi circa 2000 (da Goffeau e Vassarotti, 1994) MILIORAMENTO GENETICO LIEVITI S. cerevisiae, lievito omotallico (i ceppi di laboratorio possono essere eterotallici, non vanno incontro al fenomeno di inversione sessuale e autodiploidizzazione) le cui cellule rimangono allo stato diploide finché si moltiplicano e solo quando le condizioni lo consentono sporificano trasformandosi in aschi: a seguito del processo meiotico si formano 4 gameti corrispondenti a 4 spore aploidi le spore possono: I) germinare e dare origine a colture denominate “da singole spore”; le prime cellule che derivano dalla germinazione sono aploidi ma, per il fenomeno di inversione sessuale possono fondere tra loro per formare cellule diploidi (autodiploidizzazione); le colture da singole spore sono pertanto diploidi e omozigoti perché derivano dalla fusione di due cellule uguali II) comportarsi da gameti e coniugare tra di loro: la coniugazione di spore provenienti da ceppi differenti origina ibridi eterozigoti la costruzione di nuovi ceppi può avvenire mediante: • miglioramento genetico utilizzando i metodi della genetica classica (ibridazione intra e interspecifiche) • fusione tra sferoplasti • ingegneria genetica