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Consiglio Regionale per la prima volta sul territorio:
seduta solenne a Stella per ricordare Pertini
Venerdì 22 aprile 2016
Stella. Tanta folla, tra autorità, gente comune e bambini. Un clima di festa, decisamente
inusuale per un appuntamento istituzionale. E tanta soddisfazione da parte di tutti, per un
evento che si preannuncia un successo prima ancora di iniziare. Così Stella ha accolto i
membri del consiglio regionale per la seduta solenne in programma questa mattina nel
paese natale di Sandro Pertini, presso la sala polivalente della parrocchia di San Giovanni.
Quella di portare “sul territorio” il consiglio è una decisione presa dal presidente
Francesco Bruzzone in occasione del 25 aprile, un’idea che dovrebbe, nelle intenzioni
della Regione, diventare una costante dei prossimi anni. “Finalmente il consiglio
regionale esce dalla sede della Regione e si convoca sul territorio, non era mai
successo prima – gongola soddisfatto Bruzzone – ho lanciato questo ciclo, ogni anno in
occasione del 25 aprile andremo a toccare luoghi della Liguria importanti che abbiano un
significato per il 25 aprile”.
E la scelta per il primo, storico consiglio “in esterna” è caduta su Stella San Giovanni:
“Partiamo da qui perché ha un significato forte, il collegamento con Sandro Pertini –
spiega Bruzzone – quest’anno poi è l’anno delle celebrazioni pertininiane, per le quali
abbiamo anche fatto in Regione una legge speciale”. Questo infatti è l’anno del 120
anniversario della nascita di Pertini, avvenuta il 25 settembre 1896: “Quello di oggi è il
primo passo – conclude Bruzzone – ci sono dei lavori in corso anche per quanto riguarda la
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ristrutturazione della casa e altre opere”.
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A nuovo Stella, al via il restauro della casa di Pertini. Cavo: “Inizia il recupero di un
immobile storico”
Messaggio 25 Aprile, il presidente Toti ricorda Pertini: “Riconciliare la politica con la
gente”
Grande soddisfazione anche da parte del sindaco Marina Lombardi: “La presenza della
Regione qui, oggi, a rendere omaggio a un grande presidente ha un significato
importantissimo, anche in previsione poi di un momento che ci riunirà ancora di più, la
presenza del Presidente della Repubblica a settembre. Un consiglio regionale a Stella
non è cosa che capita tutti i giorni… è stata veramente un’emozione forte quando mi è
stata annunciata questa scelta. Credo sia la prima volta, e spero dia inizio a una tradizione
nella nostra Regione, quella di andare nei luoghi più rappresentativi per la resistenza
italiana, dove si è formata la nostra Repubblica”.
“Quello di oggi è un evento importantissimo – le fa eco il prefetto di Genova, Fiamma
Spena – il fatto che il consiglio regionale si riunisca in seduta solenne qui a Stella, per
ricordare il 25 aprile e un Presidente della Repubblica che è stato anche un partigiano e
che ha onorato la nostra terra, è un momento davvero bello per tutte le istituzioni. Questa
giornata è sicuramente un monito per tutti quanti noi: ricordare che da questo percorso è
nato poi il fondamento della nostra vita repubblicana, della nostra costituzione e tutti i
principi di libertà e identità che caratterizzano l’Italia. Un momento fondamentale del
quale non si può perdere la memoria, bisogna rinnovarla costantemente”.
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“Siamo nell’imminenza del 25 aprile, Sandro Pertini ha avuto un ruolo nella Liberazione di
questo Paese, ma anche nella costruzione della democrazia in cui viviamo – commenta il
presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – Abbiamo l’orgoglio che sia un
concittadino ligure e prevedere oggi, in occasione della Festa di Liberazione, un consiglio
regionale proprio a Stella mi è sembrato un ottimo modo per ricordarlo. Come Regione
Liguria abbiamo finanziato i lavori per il recupero della sua casa natale qui a Stella e sono
pertanto molto felice di essere qui, dove si vedono i ponteggi che testimoniano le opere in
corso che vogliono salvaguardare una Casa che è anche un Museo e testimonianza storica
preziosa per tutti gli italiani. Per valorizzare l’opera di recupero e in occasione della fine
dei lavori, abbiamo invitato il Presidente Mattarella che sarà presente a settembre qui, in
occasione delle Celebrazioni Pertiniane da noi promosse”.
“E’ bello che la seduta solenne del Consiglio regionale per le celebrazioni del 25 Aprile,
quest’anno, si tenga a Stella, paese natale di Sandro Pertini – è il commento di Raffaella
Paita – Il Presidente Partigiano è ancora oggi (per usare le sue stesse parole) un esempio
di onestà, coerenza e altruismo per tutti, ma in special modo per i giovani. Il ricordo della
Liberazione nel suo settantunesimo anniversario è ancora un momento di grande
commozione e partecipazione. Tutti sentimenti che, a Stella, si caricano di ulteriore
significato. La lezione di quei ragazzi che più di settant’anni fa salirono sulle montagne per
liberare il nostro Paese dalla dittatura è una memoria da custodire e far vivere ogni
giorno”.
Alle 10.30 le autorità civili, militari e religiose invitate alla manifestazione hanno
raggiunto in corteo il cimitero dove è stata deposta una corona sulla tomba di Pertini. Alle
11, poi, l’inizio della seduta, aperta dal saluto del presidente del Consiglio regionale
Francesco Bruzzone; a seguire l’orazione ufficiale di Agostino Giovagnoli, ordinario di
Storia contemporanea presso l’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano.
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L’orazione ufficiale è stata tenuta da Agostino Giovagnoli, ordinario di Storia
contemporanea presso l’università cattolica del Sacro Cuore di Milano. Lo studioso ha
esordito ricordando il ruolo di Pertini che, divenuto presidente della Repubblica, ha saputo
“proporre una memoria della Resistenza che non era da consegnare semplicemente agli
storici ma era un patrimonio di tutta la società”.
Giovagnoli ha puntualizzato che la Resistenza non è stata un fenomeno solo italiano perché
tanti altri Paesi “hanno difeso un’idea di Europa che era opposta a quella nazista, basata
sulla superiorità della razza ariana. L’Europa della Resistenza era l’Europa delle leggi e
del diritto contro la tirannia”.
Dopo avere ricordato il ruolo di Genova, unica città italiana in cui le truppe tedesche si
arresero alle formazioni partigiane e non all’esercito degli Alleati. Giovagnoli ha
sottolineato il ruolo svolto nella Resistenza dalle donne, che spesso si offrivano come
staffette per i partigiani, di parte del mondo cattolico, che non appoggiò il fascismo, e ha
ricordato gli scioperi nelle fabbriche del Nord.
Secondo lo storico l’8 settembre è stato “l’inizio di tanti nuovi percorsi”: da quella data “la
scelta di prendere le armi è stata graduale e solo nel tempo aumentò la capacità
organizzativa delle formazioni partigiane”. Giovagnoli ha ribadito che “le ragioni della
Resistenza sono state prima di tutto morali più che ideologiche” e nella fase costituente
proprio questa spinta morale ha permesso di superare le divisioni.
“Nella Costituzione c’e lo spirito della Resistenza e i partiti – ha detto – sono stati in grado
di convergere su un unico lavoro costituente”. Questa perfetta sintesi ha determinato – ha
aggiunto – la longevità della Costituzione italiana che “rappresenta una lezione ancora
attuale”. “Invece le ultime modifiche della Costituzione – ha concluso – sono state
introdotte da maggioranze. Questo è del tutto legittimo ma le Costituzioni modificate a
maggioranza sono qualcosa di diverso da una Costituzione scritta dalla convergenza di
tutte e forze politiche”.
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