XX GIOCHI OLIMPICI INVERNALI AGENZIA TORINO 2006 Sotto l’Alta Vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri . VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA- GRUGLIASCO . LOCALIZZAZIONE ITALIA REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI TORINO COMUNE DI GRUGLIASCO PROGETTO DEFINITIVO OGGETTO DELL’ELABORATO RELAZIONE DESCRITTIVA DEL PROGETTO DEFINITIVO CODICE GENERALE ELABORATO CODICE OPERA LOTTO SETTORE LIVELLO PROGETTO AREA PROGETTAZIONE TIPO DOCUMENTO N° ELABORATO VERSIONE V04 0 - D A CC 001 1 IDENTIFICAZIONE FILE versione 1 : V04_0_-_D_A_DC_001_1 data 30/06/03 Oggetto I° emissione CONCESSIONARIO Redatto Verificato TIMBRI – FIRME DATI PROGETTISTI FIRMA RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Ing. Marco Operto Questo elaborato è di proprietà della Agenzia Torino 2006 qualsiasi divulgazione o riproduzione anche parziale, deve essere espressamente autorizzata Agenzia per lo svolgimento dei XX Giochi Olimpici Invernali “Torino 2006” Galleria S. Federico , 16 - 10121 Torino - Tel 011 5221212 - Fax 011 5221213 - Cod Fisc 97607280019 1 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO INDICE LEGITTIMAZIONE DELL’INSERIMENTO URBANISTICO E DEL PIANO INSEDIATIVO------------------- 4 NOTE STORICHE ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------18 CENNI STORICI SU GRUGLIASCO ---------------------------------------------------------------------------------------18 LETTURA DEL TERRITORIO DI GRUGLIASCO ---------------------------------------------------------------------21 LA VILLA. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------23 LA FORMAZIONE DEL COMPLESSO.--------------------------------------------------------------------------------------25 IL PROGETTO ARCHITETTONICO. -----------------------------------------------------------------------------------------30 VINCOLO EX LEGE 1089/39 E INDIRIZZI PROGETTUALI.-------------------------------------------------------30 CRITERI E LINEE GUIDA DEL PROGETTO DEFINITIVO.--------------------------------------------------------37 DESCRIZIONE DEL PROGETTO DEFINITIVO ------------------------------------------------------------------------41 LA SCELTA DEI MATERIALI. ---------------------------------------------------------------------------------------------47 INDIRIZZI ADOTTATI PER LA REDAZIONE DEL PROGETTO DEFINITIVO.---------------------------------48 INDIRIZZI GENERALI. -------------------------------------------------------------------------------------------------------48 Il modello insediativo.-----------------------------------------------------------------------------------------------------------49 Il tipo distributivo.----------------------------------------------------------------------------------------------------------------49 L'aspetto quantitativo.-----------------------------------------------------------------------------------------------------------50 L'aspetto funzionale.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------52 La quantificazione degli spazi funzionali.-----------------------------------------------------------------------------------53 INDIRIZZI ARCHITETTONICI E FIGURATIVI.-----------------------------------------------------------------------56 INDIRIZZI IN RELAZIONE ALLE ESIGENZE MANUTENTIVE.-------------------------------------------------56 ASPETTI NORMATIVI -----------------------------------------------------------------------------------------------------------58 RELAZIONE CIRCA LE CARATTERISTICHE E LE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI----------------64 2 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Accessibilità all’area-------------------------------------------------------------------------------------------------------------64 Compartimentazione-------------------------------------------------------------------------------------------------------------65 Misure per l’evacquazione in caso di emergenza --------------------------------------------------------------------------65 Corpi Scala-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------66 Autorimessa -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------66 RELAZIONE AI SENSI DELLA NORMATIVA PER L’ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE: L. 13/89 E DM 236/89---------------------------------------------------------------------------77 VERIFICA AEROILLUMINOTECNICA -------------------------------------------------------------------------------------83 3 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO LEGITTIMAZIONE DELL’INSERIMENTO URBANISTICO E DEL PIANO INSEDIATIVO L’individuazione della localizzazione dell’intervento in progetto deriva dalle particolari caratteristiche del luogo e dalla rispondenza alla necessità di garantire una elevata accessibilità al sito, sia nella destinazione transitoria a residenza per i giornalisti impegnati nei XX Giochi Olimpici Invernali del 2006, sia nella destinazione finale a residenza per studenti in relazione al futuro insediamento della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali e della Facoltà di Farmacia e alle esistenti Facoltà di Agraria e Medicina Veterinaria, già operanti sul territorio di Grugliasco. I Comuni di Rivoli, Collegno e Grugliasco costituiscono un'unica conurbazione contigua all'abitato di Torino, senza soluzione di continuità. Essi rappresentano i primi centri della cintura occidentale dell'area metropolitana torinese. La loro posizione geografica li connota come la naturale porta di accesso occidentale a Torino, trovandosi sulla direttrice tra la Val di Susa e Torino. L'area Ovest è caratterizzata non solo da una mobilità locale ma anche da una rilevante mobilità che dai comuni limitrofi si dirige verso Torino e viceversa. La rete viaria principale dell'area ovest è formata da un sistema di arterie che corrono sulla direttrice Est - Ovest da Torino verso la Val di Susa a diverse altezze, costituite di volta in volta da strade di scorrimento urbane ed intercomunali. Altro elemento di grande rilevanza è rappresentato dalla tangenziale di Torino, che si colloca ad Est, Ovest e Nord Ovest del territorio preso in esame e consente un rapido collegamento - attraverso le uscite di corso Allamano e corso Francia - con le autostrade e con l'aeroporto di Torino Caselle. Il trasporto pubblico locale su gomma è costituito al momento da autolinee suburbane ed extraurbane con una prevalenza dei collegamenti verso Torino, dove le linee più importanti si attestano in punti centrali. Al sistema su gomma si affianca il trasporto pubblico ferroviario: la linea ferroviaria Torino - Modane che, partendo da Torino dopo aver toccato Grugliasco e Collegno corre lungo la Val di Susa sino al tunnel del Frejus, confine di stato. La fermata ferroviaria di Grugliasco, in avanzata fase di programmazione, costituirà uno dei principali nodi del previsto sistema di trasporto pubblico che servirà la città e che si attesterà nei pressi del nuovo insediamento universitario; a questo si deve aggiungere l'importante novità 4 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO costituita dalla nuova linea metropolitana in fase di realizzazione e prevista lungo l’asse del corso Francia, ovvero sul territorio ove i comuni di Collegno e Grugliasco si incontrano. L'area oggetto dello studio è ubicata nel centro urbano, a Sud Est del nucleo più antico, fra le vie San Giovanni Battista de La Salle a Sud, Cavalieri di Vittorio Veneto ad Est e la prevista via Berta ad Ovest. A Nord l'area confina con aree di edilizia residenziale che la separano da via Cravero. L'area è facilmente accessibile da Torino e dalla Val di Susa da Sud attraverso corso Canonico Allamano, via Leonardo da Vinci e via San Giovanni Battista de La Salle o via Cravero, da Nord attraverso corso Torino, via Leonardo da Vinci. L'area è anche attraversata dal tracciato della rete secondaria dei percorsi ciclabili e pedonali, che collegano direttamente la futura stazione ferroviaria, il previsto insediamento universitario nel sistema dei parchi a livello urbano e metropolitano, il complesso di Villa Claretta ed il centro della città. Tale percorso consente di raggiungere il complesso universitario dall'area della villa in circa dieci minuti a piedi. Dall'area si raggiunge rapidamente la via Perotti, dove transita l'autobus di linea n. 38 che attraversando il centro di Grugliasco lo collega con il centro di Torino (piazza Statuto) consentendo l'interscambio con la metropolitana a Collegno; l'autobus di linea n. 44 transita su corso Torino e collega la città con la stazione ferroviaria di Porta Nuova a Torino. E' possibile prevedere o individuare un percorso circolare di navette di collegamento tra i punti strategici, in particolare nel periodo di svolgimento dei Giochi Olimpici Invernali. L’area non presenta parti colari difficoltà per quanto riguarda le opere di urbanizzazione primaria necessarie per il nuovo insediamento, consistenti sostanzialmente nel completamento di via Berta, sulla quale si attesta il muro di recinzione Ovest, con le relative opere di illuminazione pubblica, segnaletica orizzontale e verticale, alberature e la realizzazione della canalizzazione di smaltimento delle acque meteoriche con immissione in tratto di fognatura mista. A tale proposito si prevede la realizzazione di un marciapiede rialzato di circa 15 cm rispetto al sedime stradale, largo 150 cm, costituito da una finitura a betonelle di cemento colorato poggiate su strato di sabbia, tessuto antiradice e massetto in calcestruzzo alleggerito (magrone) di fondazione. Tale marciapiede sarà delimitato su strada da cordolo in elementi prefabbricati di cemento e verso la nuova residenza universitaria dal muro in mattoni che segna il confine del nuovo insediamento verso la via Berta. È prevista una condotta fognaria realizzata in sezione rotonda diametro 40 cm da recapitare verso la 5 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Via San Giovanni Battista de la Salle con raccolta delle acque miste (nere più grigie) di provenienza dal nuovo insediamento come esplicato nella tavola in allegata alla presente relazione Nella nuova via Berta sono altresì previsti corpi illuminanti con altezza, disegno e potenza analoga a quelli preesistenti sull’area. La loro disposizione sul lato del muro intende favorire l’illuminazione degli ingressi pedonali verso i nuovi fabbricati. Nel sottosuolo oltre ai sottoservizi fognari citati sono previste una linea di distribuzione elettrica ENEL, una linea di distribuzione gas, una linea di distribuzione telefonica e la nuova arteria di fornitura fluidi de teleriscaldamento secondo le posizioni segnalate dall’amministrazione comunale di Grugliasco ed allegate nel bando preliminare di progetto dell’insediamento Villa Claretta. La motivazione di collocare in questo sedime la residenza universitaria, non deriva comunque solamente da considerazioni di ordine funzionale, ma anche dall’occasione favorevole per assicurare la conservazione – e la fruizione da parte del pubblico - di un bene di notevole valore culturale, storico, artistico e ambientale (ora degradato per la mancanza di un utilizzo residenziale continuativo) mediante l’individuazione di destinazioni compatibili con le caratteristiche del luogo; con questa decisione viene offerto ai futuri utenti un ambito architettonico e paesaggistico di alto profilo e valenza culturale. 6 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Immagine 1: Estratto della cartografia numerica del Comune di Grugliasco dell’area di Villa Claretta. 7 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO L’area si colloca in posizione baricentrica rispetto alle attrezzature sportive e, più in generale, legate al tempo libero, di cui la città è dotata ed altrettanto la nuova destinazione d’uso garantisce una rivitalizzazione del centro cittadino per l’insediamento di giovane popolazione universitaria; la residenza così vicina al centro urbano è parte strategica del tentativo di incentivare un’apertura reciproca tra il mondo universitario e la città, che ripone molte aspettative nella realizzazione del polo scientifico, ritenuto in grado di innescare positivi processi di trasformazione: sviluppo del clima culturale e delle attrezzature necessarie (biblioteche, sale congressi…), sviluppo del settore edilizio, incremento qualitativo e quantitativo dei settori commerciale e industriale e, tema maggiormente legato al presente progetto, sviluppo del settore terziario, culturale e ricreativo, delle attività connesse al tempo libero, delle strutture ricettive, dei centri servizi per studenti Si riporta di seguito un estratto della cartografia del Comune di Grugliasco relativa allo stato di fatto dell'area di Villa Claretta. 8 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO RIFERIMENTI ALLA NORMATIVA URBANISTICA RIGUARDANTE L’AREA IN OGGETTO. La scheda do P.R.G.C. individua per l’area in oggetto due macro categorie di intervento individuate cartograficamente con le sigle L1 ed L2. L’area L1 comprende gli spazi di concentrazione volumetrica e gli spazi dedicati alla realizzazione dell’area parcheggio e della ripa verde. L’area parcheggio si colloca ad una quota di 1 m inferiore al piano di campagna del parco, è completamente occultata dalla ripa verde così come dal parco la percezione del volume edificato si riduce alle sole falde di copertura e alla porzione superiore dei prospetti. L‘accessibilità carrabile ai parcheggi è esclusivamente concentrata dalla via Berta nella porzione a sud del nuovo tratto di strada in progetto. L’area L2 comprende gli spazi occupati dal sedime dell’alberata e della villa Claretta con annessi edifici che verranno restaurati previa approvazione del progetto di restauro a cura della soprintendenza competente e secondo modalità e tempi distinti alla realizzazione del villaggio olimpico. Le caratteristiche dimensionali e volumetriche generali nonché specifiche particolari quali distanze minime, perimetrazioni d’area ecc.. sono specificate nell’allegata scheda normativa e nella riproduzione della medesima dell’elaborato grafico contenente restituzione topografica del lotto e l’inserimento del progetto nella medesima. La rispondenza del progetto alle quantità e alle disposizioni della scheda sono evidenziate dalla citata sovrapposizione del progetto di intervento alla cartografia rilevata. 9 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO ZONA URBANISTICA Z05b Indice di utilizzazione territoriale • superficie territoriale non si applica m² 60.000 L.1 L.2 • superficie fondiaria m² 17.300 42.700 • superficie per viabilita' e servizi m² ----- ----- ------ Aree per viabilità Superficie in m² e servizi Istruzione -- interesse com. -- verde -- parcheggi -- viabilita' -- Totale L. 10 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 • destinazione d'uso PROGETTO DEFINITIVO L.1 L.2 RE 2 – PA 1 SG4-RE2-SR2-SP3-SP4 CD 1 - 5 - 6 – 7 CD6 (max 100 mq) • modalità di intervento Concessione convenzionata • caratteristiche dell’intervento Intervento pubblico o di interesse pubblico • LOTTI DI INTERVENTO: • Sul max edificabile m² L.1 L.2 12.000 di cui 1.000 max. Recupero edifici esistenti con destinazione d’uso PA 1 - CD 1 - 5 - 6 - 7 • Sul stimata da demolire i manufatti indicati in planimetria • h max della costruzione in gronda m • parcheggi privati 11,00 h edifici esistenti 1 mq/10 mc (art. 41-sexies l. 1150/42 come modificato dall’art.2 L.122/89) • verde privato • distanza dai confini di proprietà (Dp) % Sf 15 gli edifici dovranno essere contenuti all’interno dell’area di concentrazione volumetrica • arretramento stradale (As) gli edifici dovranno essere contenuti all’interno dell’area di concentrazione volumetrica • distanza tra le costruzioni (Dc) gli edifici dovranno essere contenuti all’interno dell’area di concentrazione volumetrica In caso di confrontanza con costruzioni esistenti maggiori di m 12.00, la distanza non potrà essere inferiore all’altezza del fronte più alto, con un minimo 11 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO di 10 m, da calcolarsi ai sensi dell’art. 7 delle N.d.A. Recupero del complesso immobiliare denominato OBIETTIVI: “Villa Claretta” sottoposto a vincolo ai sensi della L 1089/39 e s.m.i. (ora DLGS 490/99). Realizzazione di residenza collettiva per un massimo di 450 posti letto ed attività di servizi, pubblici esercizi, commercio ed artigianato di servizio nei limiti fissati. L.1: accesso carraio dalla via Berta. L’attuazione PRESCRIZIONI: dell’intervento è subordinato alla realizzazione della apertura di via Berta. Parcheggi privati e pubblici o di uso pubblico realizzati a livello inferiore rispetto al piano di campagna del parco, nella porzione di terreno compresa fra l’edificio e la ripa. In applicazione di quanto previsto dall’art.21, c.1, punto 3 della L.R. 56/77 e s. m. i., dovranno essere realizzate aree a parcheggio pubblico o di uso pubblico nella misura minima del 100% della Sul a destinazione CD 1-5-6-7. Dovrà essere inoltre verificato il rispetto degli standard a parcheggio determinati in applicazione dell’art. 25 della delibera C.R. n. 563-13414 del 29 ottobre 1999. Verso il parco i fabbricati devono essere mascherati da ripa verde di altezza minima di m 4.00. 12 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO La distanza tra ripa verde ed edificio non potrà superare 20 m. Al di fuori dell’area di concentrazione volumetrica, in corrispondenza della ripa verde possono essere realizzati porticati, locali e vani tecnici, uscite di sicurezza e posti auto. La destinazione d’uso CD 1 è consentita limitatamente alle strutture di vendita al dettaglio, esclusivamente con offerta di tipo extra alimentare e con esclusione delle strutture di vendita all’ingrosso. La destinazione d’uso PA1 è consentita limitatamente alle attività di servizio alla residenza. I lotti potranno essere attuati in tempi differenti anche separatamente. 13 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO 14 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO 15 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO 16 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Quadro riassuntivo superfici e volumi di progetto Settore Sul Volume A 6450 mq 21285 mc B 5490 mq 18117 mc A+B 11940 mq 39402 mc 17 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO 1 NOTE STORICHE CENNI STORICI SU GRUGLIASCO Le prime notizie che si hanno di questo borgo risalgono al 1047 che si può considerare come l’anno della comparsa ufficiale del nome di Grugliasco nella storia del secondo millennio dell’era cristiana. In un diploma del 1 maggio 1047, l’imperatore Enrico III, della casa di Franconia, riconferma nei loro privilegi e possessi i canonici di S. Salvatore di Torino. Il diploma per quanto riguarda la città di Grugliasco dice: ”Concidemus …Curtem in Cruliasco, cum ecclesia santi Cassini, cum omne decimae eisdem villae…”, la cui traduzione sembra non possa essere altro che questa: “Concediamo … la “corte” in Grugliasco, con la chiesa in onore di San Cassiano con ogni decima (rendita) del suo villaggio…”. Destinatario della concessione è, come detto, la “Congregazione dei Canonici del Salvatore”. Il documento, prezioso per la ricostruzione storica, fornisce importanti indicazioni: nel 1047 esisteva un abitato o quanto meno un podere stando al termine “villae”, esisteva la chiesa in onore di San Cassiano e per il termine “curtem” si può pensare a varie costruzioni agricole e allo spazio che racchiudevano entro cui si svolgeva il lavoro dei massari. Il piccolo abitato di “Cruliasco” era dunque un centro agricolo in cui risiedevano i contadini che lavoravano le campagne circostanti e tutto questo era possesso dei canonici della chiesa di S. Salvatore, cioè di quello che era il capitolo metropolitano del duomo di Torino. Vale la pena ricordare che il diploma di Enrico III non istituiva, ma confermava il possesso dei canonici in Grugliasco. Se ne deve dedurre che il capitolo possedeva questi beni anteriormente al 1 Quanto contenuto nei quattro paragrafi seguenti è sintesi della relazione (confluita nello Studio di Fattibilità del 1 settembre 2001) curata dalla dott.ssa Maria Teresa De Palma del Servizio Archivistico del Comune di Grugliasco. 18 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO riconoscimento dell’imperatore e che quindi l’abitato di Grugliasco era probabilmente anteriore a tale data anche se, purtroppo, non si può dire nulla di certo su quel periodo. Questo documento era il primo legame che univa le sorti di Grugliasco con quelle di Torino come più volte avvenne nel corso dei secoli. E’ sotto il dominio dei Savoia che Grugliasco compare per la prima volta nel catasto di Torino (in un registro separato), presumibilmente tra il 1349 e il 1369, risultando compsto di 46 abitazioni sovente accanto alle quali erano registrate l’ayra (o ariale, termine tipicamente piemontese che ha il suo corrispondente in aia) e abitato da circa 400 persone (Torino ne contava 4000, Rivoli 2000). Non era indicata l’esistenza di una cinta muraria che quasi certamente, alla luce di altri dati d’archivio, cingeva il piccolo borgo. L’attribuzione di poteri autonomi alla comunità di Grugliasco è databile intorno al 14041416, anni nei quali il principe Ludovico d’Acaia concede alla comunità l’autorizzazione e il potere di provvedere “in proprio” alla difesa esterna e di trattenere una quota delle gabelle che fino ad allora aveva dovuto versar e alla città di Torino. Ma l’atto più importante è la concessione della balera: Ludovico concede agli uomini e alla comunità di Grugliasco “licenza, autorità e potere” di estrarre una balera dalla Dora e di condurre le acque sul proprio territorio. E’la vera fortuna del nascente piccolo comune la cui struttura si completa nel 1433 col permesso di costruire mulini ed altri opifici. Da allora, il paese divenne uno dei maggiori e migliori produttori agricoli della zona. Oltre ai seminativi e all’orticoltura, si diffonde, come in tutte le campagne piemontesi, la gelsicoltura e di conseguenza l’annessa attività di filatura e manifattura; entrambe si collocano selettivamente in prossimità dei corsi d’acqua, nel nucleo più densamente abitato (il cosiddetto “concentrico”) per non sottrarre spazio all’agricoltura. Questi sono gli usi del territorio che hanno conferito all’area centrale le sue caratteristiche peculiari, nei tipi edilizi, nei tracciati, nei colori e nell’atmosfera; ad essi si aggiunge, in seguito, il successo del borgo come località di villeggiatura. Alla fine del settecento dimoravano a Grugliasco, specialmente nei mesi estivi, diverse famiglie aristocratiche e banchieri arricchiti col commercio della seta. Disponevano di uno stuolo di domestici, organizzavano continuamente feste e banchetti; avendo interesse per spettacoli e commedie, avevano fatto persino costruire a loro spese il Teatro della Società dei Signori. 19 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO La prima licenza di “erigere nel luogo di Grugliasco un edificio da seta” venne concessa con due atti del 1684 e del 1699. Altri se ne costruirono dopo il 1750. Nei primi anni del ‘800 vi risultavano occupati circa 300 operai, su una popolazione di poco più 2000 persone. Nel 1850, secondo Rabbini, esistevano 4 filatoi a costruire la prima zona industriale del comune. L’immagine della cittadina rimane pressoché invariata fino agli anni ’30, per trasformarsi completamente dopo la ricostruzione, quando nei primi anni ’50 inizia ad insediarsi la costellazione di piccole imprese metalmeccaniche subfornitrici dell’industria automobilistica. Verso la fine dello stesso decennio inizia la localizzazione sul territorio anche delle grandi imprese, attratte dalla ampia disponibilità di aree a basso costo; alla fine degli anni ’70 si può riconoscere chiaramente, sul territorio compreso fra la strada Antica di Rivalta, strada del Portone, il confine con Torino ed il primo tratto di corso Allamano, la configurazione tipica delle aree industriali specializzate. Il nuovo slancio del settore produttivo induce sul territorio residenziale, nei successivi decenni, massicci incrementi volumetrici e radicali trasformazioni che portano anche ad uno stravolgimento dei precedenti modelli abitativi (dalle cascine o case basse a due o tre piani si giunge a costruire case di otto o più piani), per accogliere i flussi di migrazione che sestuplicano la popolazione. Infine, le esigenze indotte dall’espansione residenziale e dai nuovi insediamenti industriali portano ad un potenziamento delle infrastrutture: numerose vie vengono aperte a collegare i nuovi quartieri, le fabbriche, le borgate, sovrapponendosi o cancellando gli antichi tracciati delle balere, dei sentieri agricoli, dei viali alberati. 20 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO LETTURA DEL TERRITORIO DI GRUGLIASCO La città di Grugliasco ha subito le pesanti conseguenze, peraltro comuni a molti altri centri urbani posti nelle immediate vicinanze di grandi metropoli, del decentramento industriale e dei fenomeni ad esso legati che ha prodotto come risultato un paesaggio urbano privo di definita identità. Grugliasco non è centro, non è periferia, non è villaggio, non è città. E’ un insieme quasi casuale di episodi cresciuti attorno ad un centro storico di ridotte dimensionie e di incerta perimetrazione, ad un paese di campagna ed alle sue cascine (regioni), fagocitate da uno sviluppo urbano, oggi, ad esse totalmente estraneo. In particolare alcune zone periferiche sono emblematiche quali “riassunti” delle problematiche connesse alla realtà marginale delle cinture esterne alla città. Non possono infatti defi nirsi vere realtà urbane, essendo prive di caratteri identificativi forti e di spazi collettivi, ed anche quando questi sono presenti, non hanno nulla da raccontare o non offrono nulla da ricordare. Grugliasco si caratterizza non per essere luogo di monumenti isolati, ma come porzione di territorio sul quale è ancora dato riconoscere un tessuto antropizzato fatto di una trama viaria, impostata sugli antichi collegamenti verso i comuni di Rivalta, Collegno, Rivoli, Moncalieri e Torino. Ad essi, col passare del tempo, a partire dal secolo XV, si è sovrapposto e innestato un ordito edilizio minore, che dopo la realizzazione della bealera derivata dalla Dora, si è ulteriormente diffuso intorno ad essa, al di là di quello che costituiva una sorta di terrapieno ovvero delle mura vere e proprie. A partire dal secolo XVIII, intorno al tessuto più antico, si organizza e si estende, configurandosi con le preesistenze, una più articolata trama urbanistica, un sistema di ville e giardini, intorno alla balera, e di poderi con ville padronali, soprattutto nelle aree più periferiche del territorio della comunità. 21 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO L’estendersi di questa nuova parte della trama urbanistica è testimoniata dall’esistenza nell’ “Inventario delle carte riflettenti la bealera” compilato nell’ultimo quarto dell’ 800, degli “Ordinati di concessioni, ruote e canali a vari utenti d’acqua per l’irrigazione dei loro giardini” e dal permanere a tutt’oggi, di queste preesistenze. Con riferimento all’ordito edilizio, che configura con la trama urbanistica il tessuto della Grugliasco storica, è possibile affermare che, se da un lato nel nucleo storico di Grugliasco non sono reperibili delle emergenze monumentali in senso stretto, in esso è riconoscibile una compagine organizzata di un tessuto edilizio minore che costituisce esso stesso testimone storico documentario configurando una differente “monumentalità” della conurbazione. All’interno di questo ordito edilizio si riconoscono quattro tipologie edilizie principali, soprattutto in funzione del rapporto che gli edifici instaurano con l’intorno. Edifici aggregati linearmente che si affacciano direttamente sulla strada; in genere sono edifici a manica semplice, con distribuzione a ballatoio e tetti rustici che sporgono con pantalera lignea senza continuità di gronda. Edifici aggregati in profondità rispetto ampie corti o cortili. Edifici organizzati che definiscono isole; è il caso dell’intorno del più antico insediamento che tende a configurarsi come borgo compatto rispetto alla distribuzione del resto del nucleo storico. Edifici posti come “volumi conclusi” rispetto al contesto senza contiguità fisica con altri edifici; in genere si tratta degli edifici del sistema villa-giardino. 22 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO LA VILLA. Il complesso denominato "Villa Claretta" è costituito da una villa di due piani fuori terra, dall’attiguo ed ampio giardino entrambi cintati e da un rustico. [Fotografie d'epoca 2 e 3]. Il nucleo più antico della villa può essere fatto risalire all’ultimo trentennio del XVII secolo, e corrisponderebbe al corpo centrale dell’edificio. Oltre a rimaneggiamenti settecenteschi, la villa deve il suo aspetto attuale ad importanti interventi di ristrutturazione compiuti nell’Ottocento: l’aggiunta delle due ali laterali, dell’abbaino - frontone a timpano che sovrasta il corpo centrale, di elementi quali lesene, un certo tipo di cornicione, la cornice del portale d’ingresso e l’uso del bugnato, le ringhiere dei balconi in ferro battuto, ecc. rivelano un gusto decisamente neoclassico. Dei due ingressi della villa, uno - sul lato Ovest, di fronte al rustico - è attualmente quello principale, e dà direttamente accesso al salone centrale; l’altro - sul lato Est, rivolto verso il giardino - dà accesso ad un ambiente stretto e lungo coperto da tre volte a crociera, da cui parte una scala a due rampe (presumibilmente ampliata nell’Ottocento) che conduce al piano superiore. La conformazione architettonica della facciata della villa prospiciente il giardino, le tracce documentarie (album del 1876) di un viale d’accesso che, da un ingresso (scomparso) posto nel muro di cinta settecentesco, attraversava il giardino e portava proprio al lato Est della villa fanno ipotizzare che quantomeno sino alle ristrutturazioni ottocentesche l’ingresso principale della villa fosse in realtà proprio quel lo prospiciente il giardino. E’ da tenere inoltre presente come con ogni probabilità in origine la villa fosse separata dal rustico da un muro. Al piano terreno, la parte centrale è costituita da un salone, da due stanze verso Nord e da un’unica stanza verso Sud, tutte decorate a tempera e con soffitti a cassettoni dipinti. Le decorazioni comuni a tutti gli ambienti sono costituite da fasce a motivi floreali, con putti ed elementi a grottesca, cornici e medaglioni che traducono in pittura gli stucchi ed in cui si inseriscono scene mitologiche e/o allegoriche che, nel caso del salone centrale, sono commentate da 23 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO motti inscritti in cartigli; in più, il salone centrale presenta sulle pareti Nord e Sud ricche prospettive architettoniche e paesaggistiche a trompe - l’oeil.; tali decorazioni occupano dunque il corpo centrale, più antico, della villa, ed in effetti per soggetti ed esecuzione potrebbero risalire alla fine del Seicento almeno per quanto concerne le fasce superiori, mentre le prospettive (dovute probabilmente ad una mano diversa, più abile e raffinata) potrebbero essere state aggiunte nel Settecento, insieme a rimaneggiamenti delle tempere più antiche. 24 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO LA FORMAZIONE DEL COMPLESSO. Le origini di Villa Claretta - Assandri sono quelle di molti altri consimili complessi (villa o casa padronale, cascina e fondi annessi) sorti nel territorio di Grugliasco a partire dalla seconda metà del 1600, ad opera di famiglie esponenti della nobiltà e dell’alta borghesia torinesi legate alla corte ducale (poi reale) sabauda ed a quella dei principi di Carignano. I nuovi proprietari torinesi acquistano cascine preesistenti, piccoli e medi lotti di terreno, costruiscono ex novo o ristrutturano gli edifici civili e ne fanno le loro residenze estive, secondo il modello del “casino di villeggiatura”, nonché aziende agrarie di approvvigionamento diretto, in un territorio oltretutto che dista pochi chilometri dalla capitale e dalla corte. Il nucleo originario, solo rustico, di Villa Claretta Assandri è già attestabile intorno alla metà del 1600, come appartenente ad una famiglia di origine torinese, i Ferreri. Sappiamo che nel 1676 la proprietà di Carlo Bernardino Ferreri, segretario ordinario di corte, era già costituita da una casa padronale con annesso giardino, dalla cascina e da 24 giornate di terra (are 914,40), oltre al diritto di prelevare un’ora d’acqua dalla bealera che scorreva proprio lungo il confine sud della proprietà, lungo l’attuale via La Salle. E’ presumibile, dunque, che si debbano al Ferreri l’edificazione del civile, la committenza delle decorazioni più antiche che ancora compaiono nel salone e nelle stanze attigue del piano terreno, la formazione del giardino. Il Ferreri ampliò anche notevolmente la proprietà: alla fine del secolo, quando la stessa viene venduta dagli eredi di Carlo Bernardino ad un altro esponente della nobiltà di funzionariato torinese, Francesco Antonio Allemandi, governatore dei Palazzi di S.A.R. ed aiutante di camera di Madama Reale, le giornate (“tra campi e prati”) sono divenute 36 (are 1371,60) e nella descrizione catastale compaiono anche una “muraglia” di cinta dell’”aijra” interna, un orto oltre al giardino, un alteno ed un canapale. A Sud, è da notare, la proprietà confina con il sito su cui sorge l’antica chiesa di S. Sebastiano. L’Allemandi, poco presente nella sua residenza grugliaschese a causa degli impegni derivantigli dalle cariche rivestite, non tenne a lungo la proprietà. Nel 1718 essa venne acquistata dal conte Giuseppe Provana di Pralungo, anch’egli gentiluomo di Camera e successivamente primo segretario di Guerra. Dalla registrazione del passaggio di proprietà risulta che l’intera proprietà, 25 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO incluse la “fabrica civile e rustica” ed il giardino cinto dalla muraglia oltre ai campi, alteni e prati, si estendeva su una superficie di circa 80 giornate (are 3.048). I Provana di Pralungo mantennero la proprietà per tutto il XVIII secolo ed oltre, sino al 1808, ampliandola ulteriormente con l’acquisto di appezzamenti di campo e prato, apportando modifiche strutturali alla villa ,e presumibilmente, facendovi eseguire ulteriori decorazioni (prospettive sulle pareti nord e sud del salone centrale). Nel 1726 l’abate Giovanni Tommaso Provana di Pralungo, fratello del proprietario, istituì una cappellania laicale, con relativo beneficio, sulla chiesa di S. Sebastiano, che da quel momento si sarebbe legata in qualche modo alla storia della villa. Ancora, è da ricordare che dalla metà del 1700 il rustico della proprietà Provana confinava con un filatoio da seta: nel 1777 la contessa Anna Teresa Provana in Scarnafigi avrebbe stipulato una convenzione con il banchiere Giacomo Antonio Ferraris per unire le fabbriche delle rispettive cascine. Nel 1810 la proprietà venne acquistata dalla famiglia, questa volta borghese, dei Bruno, che la mantennero per circa mezzo secolo. Forse ai Bruno si devono i rilevanti interventi ottocenteschi sulla villa (l’aggiunta delle due ali laterali, dell’abbaino - frontone a timpano, ecc.), o forse ai proprietari successivi, a quel Camillo Spanna, membro di un’influente famiglia locale, che nel 1861 avrebbe acquistato la proprietà messa in vendita all’asta presumibilmente in seguito al fallimento dei Bruno. Sta di fatto che nell’album del 1876, una sorta di cabreo della proprietà Spanna contenente tavole con planimetrie [Foto 4] e prospetti della villa, del giardino e del rustico, le aggiunte all’edificio civile individuate come ottocentesche già compaiono; alcuni di questi prospetti, peraltro, fanno pensare ad un progetto di rifacimento quantomeno delle facciate chepoi non venne attuato. Al momento dell’acquisto da parte di Camillo Spanna la proprietà, oltre alle vigne, includeva anche un “vivaio” di alberi da frutto. Lo Spanna aveva sposato la contessa Carolina Claretta Assandri: dalla fine dell’Ottocento, con la morte dello stesso ed il passaggio della proprietà alla vedova ed agli eredi, la villa avrebbe assunto la denominazione definitiva di “Villa Claretta Assandri”. Lo stesso dicasi della proprietà, rimasta alla famiglia Claretta Assandri in pratica sino ad oggi. E’ peraltro da tenere presente che nel 1922 vennero vendute agli affittuari numerose parti a rustico e lotti di terreno, e che in seguito ai danni provocati alla villa da un’incursione aerea nel giugno del 1944, dovettero essere rifatti una parte del tetto, numerosi soffitti a cannicciato (ricostruiti, peraltro, con la stessa tecnica), pareti divisorie, intonaci, ecc.. 26 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO FONTI BIBLIOGRAFICHE. A. RABBINI, Elenco dei nomi dei proprietarii delle cascine, ville e fabbriche designate sulla carta topograficadella città, territorio di Torino e suoi contorni, Torino 1840, edizione in facsimile a cura di Ada Peyrot, Torino 1970. A. MANNO, Il Patriziato subalpino, Firenze 1895-1906, vol. 1, lettera A, pp. 40/41 per gli Allemandi; dattiloscritto vol.1, p. 318, peri Provana di Pralungo, vol. “Chiabr”, pp. 159/160 per i Claretta - Assandri. V. SPRETI, Enciclopedia Storico - nobiliare italiana, Milano 1928-1936, ristampa 1981, vol.2, lettera C, p.480 per i Claretta - Assandri; vol. 5, lettera P, pp. 517/522 per i Provana. A. PEDRINI, Ville dei secoli XVII e XVIII in Piemonte, Torino 1965, pp. 0, 53, 106, 114. A. CAVALLARI MURAT, Lungo la Stura di Lanzo, Torino 1972, pp.176/185. COLLEGIO ARALDICO (a cura di), Libro d’oro della nobiltà italiana , Volume XIX, Roma 1981-1985, p.1386 per i Provana; Edizione XX, Volume XXI, Roma 1990-1994, pp. 457/458 per i Claretta Assandri. E. DAO, Storia di Scarnafigi, Savigliano 1988. J. CHIARA, “I segreti di Villa Claretta”, Il Corriere di Rivoli, Collegno e Grugliasco, 1995. S. SGOBBI, Villa Claretta - Assandri in Grugliasco. Indagini per il restauro, dattiloscritto, tesi di laurea in Architettura, Politecnico di Torino, Relatore C. Bartolozzi, A.A. 1998/1999. FONTI DOCUMENTARIE. ARCHIVIO STORICO DEL COMUNE DI GRUGLIASCO: Serie dei Catasti e dei Libri delle mutazioni. ARCHIVIO DI STATO DI TORINO, Sezioni Riunite: Registri delle insinuazioni. ARCHIVIO DELLA FAMIGLIA CLARETTA - ASSANDRI: “Indice cronologico ed analitico delle carte e documenti riflettenti la cassina e villeggiatura del Sig. Camillo Spanna in Grugliasco”, non anteriore al 1861 (documenti inventariati: dal 1590 al 1858) Documenti vari dal 1811 al 1947 “Proprietà Spanna. Grugliasco”, 4 febbraio 1876. Album contenente 8 tavole disegnate a mano ed acquerellate relative a planimetrie e prospetti della villa, giardino e rustico. 27 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Immagine 2– Foto d’epoca della villa vista dal giardino. Immagine 3– Foto d’epoca del parco della villa. 28 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Immagine 2– Pianta del parco originale. Immagine 5– P.E.E.P. del 1964 29 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO IL PROGETTO ARCHITETTONICO. VINCOLO EX LEGE 1089/39 E INDIRIZZI PROGETTUALI. Sull'area di Villa Claretta si esercita un vincolo ai sensi della legge 1/6/1939 n. 1089, il vincolo ha comportato la necessità di acquisire la preventiva approvazione del progetto da parte della Soprintendenza ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs. 29.10.1999 n. 490 ed ha imposto una riflessione sulla necessità di realizzare un intervento che rispettasse per quanto possibile l’area e le stratificazioni storiche attraverso le quali si è configurata. A tale proposito si riporta il parere della soprintendenza relativo al progetto preliminare e valido anche per il progetto definitivo in quanto la separazione visuale tra gli edifici oggetto del nuovo intervento ed il parco avviene, come nel progetto preliminare, mediante una ripa di uguale altezza. Si riporta di seguito le precisazioni dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per il Piemonte: OGGETTO: GRUGLIASCO (TO) – D.Lgs. 490/1999. Villa Claretta. Insediamento Villaggio Media Torino 2006. Residenza universitaria. Precisazioni. Con riferimento all’oggetto e a seguito degli incontri avvenuti presso questo Ufficio, considerato che: - il progetto ha recepito sostanzialmente le direttive riguardanti la costruzione del nuovo villaggio per residenza universitaria - l’opera riveste caratteristiche di rilevanza e necessità per la struttura universitaria - verrà restaurata la Villa Claretta altrimenti destinata al crollo, a mente dei lunghi precedenti intercorsi e ancora non definiti - viene sostanzialmente recepito il restauro del parco mantenendo l’asse storico del viale e dell’esedra alberata - le costruzioni si svolgono nei terreni che sempre sono stati adibiti a prati o vigneti e le stesse tendono a ricomporre formalmente il disegno delle vigne con filari - gli edifici sono stati abbassati di un piano in modo da non superare comunque l’edificazione già esistente intorno alla “Villa Claretta” 30 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO non si esprimono osservazioni contrarie al progetto di fattibilità dell’opera a condizione che vengano sottoposti ad approvazione le varie fasi di progettazione e che gli edifici vengano progettati con particolare riguardo all’inserimento paesaggistico e con materiale tradizionale. Venga inoltre presentato un corretto progetto di restauro della villa e del parco. Nello schema seguente [fig. 6] si è tracciata una ricostruzione di ciò che era la proprietà intorno al 1861, all'epoca del passaggio di proprietà dalla famiglia Bruno alla famiglia Spanna. La ricostruzione è stata fatta incrociando dati provenienti dal catasto Rabbini del 1864 (che in realtà registra una situazione antecedente di circa 3 anni), dalla planimetria della proprietà Spanna [fig. 4] ed infine dalla planimetria attuale. La superficie delle aree indicate nel catasto Rabbini come vigna campiva, ortaglia, casa rurale, casa ad uso villeggiatura, vivaio piante fruttifere e giardino corrisponde a quella delle aree individuate nello schema ed alle indicazioni della planimetria del giardino della proprietà Spanna allegata. Ad oggi [fig. 7] sono state perse diverse tracce, che si intendono recuperare attraverso il progetto di intervento. Il nuovo edificio, suddiviso in due costruzioni collegate da una piazza di accesso aperta al pubblico e verso la città, non andrà ad occupare l'area che costituiva il giardino storico. Una costruzione insisterà nell'area a prato posta a Nord del complesso, oltre la traccia del muro perimetrale che delimitava il giardino; l'altra costruzione sarà collocata nell'area agricola un tempo destinata a vigna campiva . Verrà sottolineato l'allineamento dato dagli antichi filari, mantenendo una adeguata distanza dal viale alberato del parco. Si intendono valorizzare nel progetto le tracce del muro che separava il giardino dalla zona agricola a Nord, benché il tratto rimasto ad Ovest sembri essere una ricostruzione posteriore, in quanto non ha le medesime caratteristiche materiche e di partizione [Immagini 8 e 9], e mettere in risalto il fondale esistente su via Berta [Immagine 10]. In particolare i lacerti di quella porzione ad Ovest, che pare essere una ricostruzione successiva ad imitazione del muro storico, con proposta presentata in sede di istruttoria del progetto definitivo alla Soprintendenza ai Beni culturali e Ambientali, viene eliminata. La sua collocazione al centro della piazza pubblica e la sua incompatibilità a livello di geometria latente con gli spazi della piazza e dei portici, suggerisce una 31 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO soluzione alternativa. Ritenendo importante la dichiarazione di entità fisica che “rammemora” una presenza importante dal punto di vista geometrico sul territorio, si propone di sostituire l’attuale muro con una traccia che ne evidenzi la fisicità dimensionale. Si propone in sostanza la creazione di un manufatto lapideo che sia identico per dimensione trasversale, (40 cm circa di larghezza), a quello originale e sia alto circa 40 cm per renderlo adatto come luogo di riposo. Tale seduta in pietra sarà luogo di sosta e di percezione più concentrata sia della prospettiva verso la città, sia di quella verso il parco. Ulteriormente la proposta progettuale colloca cinque pennoni metallici reggi bandiera nella parte estrema della seduta. Tali pennoni, alti dieci metri, dovranno sorreggere i vessilli olimpici durante i giochi (bandiera della regione Piemonte, bandiera della Provincia di Torino, bandiera del Comune di Torino, vessillo del comune di Grugliasco, bandiera con il logo e i cerchi olimpici). In periodo post-olimpico i pennoni possono reggere vessilli distintivi di associazioni o gruppi studenteschi e costituire così un gran pavese che identifica e distingue quale focal-point l’area della villa Claretta. Nelle immagini fotografiche allegate si evidenzia la consistenza degli edifici circostanti, che attualmente costituiscono sfondo al parco. L’intervento in progetto prevede delle altezze paragonabili e compatibili con l'intorno. 32 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Immagine 6 - Ricostruzione della proprietà al 1861. 33 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Immagine 7– La proprietà oggi. 34 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Immagini 8 e 9– L’immagine a sinistra è del tratto di muro ad Ovest, che si presume non coevoal resto della recinzione. Questo tratto verrà sostituito dalla seduta lapidea. L’immagine a destra è del tratto di muro ad Est, in migliori condizioni di conservazione e dalle diverse caratteristiche. Di tale sedime è previsto il recupero quale testimonianza della antica perimetrazione geometrica. Immagine 10 – Vista del muro perimetrale ad Immagine 11– Vista dell’angolo Nord – Ovest. Ovest. 35 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Immagine 12 – Tratto Nord Ovest del muro perimetrale. Immagine 13 – Vista lato Nord. Immagine 14 – Vista lato Nord Est. 36 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO CRITERI E LINEE GUIDA DEL PROGETTO DEFINITIVO. I criteri che hanno guidato la progettazione derivano prima di tutto da un’attenta analisi delle stratificazioni storiche del contesto, le cui fasi di realizzazione sono state precedentemente esposte. Con la progettazione si intende raggiungere una soluzione del rapporto con il tessuto urbano circostante e soprattutto la conservazione e la valorizzazione dei segni fisici storici esistenti. Criterio altrettanto importante è l’atteggiamento di sensibilità nei confronti dei principi della progettazione eco - sostenibile che hanno uniformato e guidato la scelta progettuale L’area, di forma irregolarmente trapezoidale e posta ai margini meridionali del centro antico di Grugliasco, storicament e si struttura a partire dal nucleo costituito dall’edificio di Villa Claretta e dai rustici circostanti; detto nucleo si trova nell’angolo Sud - occidentale del parco, in corrispondenza dell’ingresso principale alla proprietà. In asse con l’ingresso, e immediatamente dopo l’area su cui si affacciano da un lato la Villa e dall’altro i rustici, si diparte una crepolata – un percorso longitudinale con doppio filare di carpini, aceri e gelsi – che costituisce il principale elemento strutturante il parco. La crepolata, che sul lato Est confina con una zona boscata al cui interno si trovano alcune piante ad alto fusto di un certo pregio, si conclude poi nella parte settentrionale del parco in un piccolo rondò alberato. L’intero parco è delimitato da un alto muro in mattoni e ciottoli che conferisce all’area il carattere di spazio circoscritto e conchiuso, quasi una sorta di esteso giardino murato. La sequenza assiale ingresso - nucleo costruito – crepolata - rondò che attraversa diagonalmente l’area, il muro delimitante il parco, la compresenza durante i secoli scorsi della strutturazione a giardino con l’utilizzo agricolo e produttivo del fondo, costituiscono gli elementi primari ai quali il progetto fa riferimento. L’impostazione planovolumetrica dell’intervento intende dialogare con il complesso esistente senza porsi in conflitto con esso, tentandone anzi una valorizzazione pur essendone relativamente separato. Il riconoscimento delle fasi storiche di costituzione del complesso porta a individuare tre zone distinte all’interno dell’attuale muro di recinzione, ovvero il “parco” costituito dalla villa e dal giardino, la “vigna” verso Ovest e il “prato” verso Nord. 37 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Le tracce di separazione tra le tre zone individuano il confine tra lo spazio maggiormente rappresentativo – il parco – e lo spazio che si ritiene possa venire edificato preservando tuttavia l’immagine e l’unitarietà del parco. L’edificio verso Ovest insiste su un’area precedentemente coltivata a vigna (oggi orto e seminativo) e che si configura come una sorta di prosecuzione della fascia perimetrale già occupata verso il margine meridionale dagli edifici rustici a partire dal XVIII secolo; l’affaccio dell’edificio verso il parco segue l’allineamento dettato dall’andamento dei filari e la realizzazione della ripa verde in progetto garantisce un inserimento discreto e equilibrato dell’edificio nel parco, rispettando il rapporto “città-parco”, facendo del parco stesso un luogo urbano vivo. Il progetto riconosce il ruolo del parco di Villa Claretta quale elemento urbano essenziale nella vita del centro urbano di Grugliasco. L’edificio verso Nord insiste su area prativa, mai edificata precedentemente, che è stata annessa in un secondo tempo al complesso preesistente, come dimostrano le tracce ancora esistenti del precedente muro di recinzione. Lo spunto progettuale è nato da una riflessione sul tema storico del giardino e del parco, dalla possibilità di pensare a una architettura capace di assumere dentro di sé la dialettica e l’intreccio tra costruito e natura, tra artificiale e naturale. A questo proposito i riferimenti storici, anche a livello locale – si pensi ad esempio a Villa della Regina a Torino – possono essere molti. Si intende non solo mitigare gli effetti del nuovo intervento, ma specialmente valorizzare e reinterpretare i segni storici. Come il muro esistente costituiva l’orizzonte del parco, si è pensato a una costruzione che fosse un nuovo fondale del luogo. La stessa scelta di disporre la nuova edificazione lungo la fascia occidentale e settentrionale dell’area – una sorta di “L” divaricata – e intorno al rondò alberato posto al termine della crepolata, ha spinto il progetto ad assumere e ad amplificare questo dato. La scelta è stata quindi quella di pensare ad una architettura - fondale, una specie di anfiteatro naturale disposto a ventaglio intorno alla crepolata e al rondò – il riferimento è ai teatri di verzura della tradizione italiana – da realizzarsi attraverso la costruzione di una ripa verde che, distaccata di circa 16 m dalla facciata continua dell’edificio, garantisce, a coloro che “vivono” il Parco di Villa Claretta, di avere una percezione visiva equilibrata del nuovo stabile. 38 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO La scelta insediativa permette di mantenere e confermare la strutturazione storica data dalla sequenza ingresso - nucleo costruito – crepolata - rondò. Per coloro che entreranno nel parco dall’antico ingresso, l’immagine sarà quella dell’impianto insediativi storico, con la visione prospettica centrale bloccata sull’asse longitudinale della screpolata e del rondò terminale. Il progetto tenta una strada in cui sia le preesistenze che il costruito ex novo convergano intorno ad un unico obiettivo progettuale: reinterpretare e potenziare la strutturazione e le immagini di paesaggio ritrovate nel sito al fine di valorizzare il luogo nel suo complesso. L’inserimento di nuove funzioni e costruzioni non viene infatti visto come un mero problema di impatti ambientali, ma semmai come importante occasione per ripensare gli usi dell’area. Questo modus operandi consente di superare una concezione esclusivamente di opposti tra i termini preesistenza e innovazione, a favore invece di una loro necessaria visione dialettica, in grado di riconferire senso e valore ai segni e alle forme che ci sono giunte in eredità dalla storia di fronte al variare degli usi e delle funzioni. Il progetto, cercando di intrecciare le ragioni della preesistenza con le innovazioni, il costruito con la natura, più che delineare delle architetture prefigura dei luoghi e delle immagini di paesaggio: la sequenza assiale ingresso - nucleo costruito - crepolata – rondò che viene confermata e amplificata dal fondale gradonato disposto a ventaglio, il carattere di giardino murato del parco che è potenziato dalla costruzione ex novo, la formazione di spazi a corte che riprendono la metafora dell’hortus conclusus. Si può dire che il progetto delinei una architettura attenta a dialogare sia con il parco sia con il tessuto urbano circostante posto all’esterno dell’area. Sul lato verso il parco l’edificio, grazie alla sua forma “avvolgente”, abbraccia, portandolo dentro di sè il parco. Sul lato verso la città il progetto cerca invece il confronto con la città esistente, con maniche lineari con tetti a doppia falda che riprendono la trama urbana di Grugliasco. La particolare configurazione a pettine del nuovo insediamento determina un altro elemento particolarmente importante nella caratterizzazione qualitativa del progetto: la formazione di una serie di corti quadrate e trapezoidali (nella porzione a rondò), che oltre a garantire l’affaccio delle camere realizzate sul lato dell’edificio opposto al parco, ospitano le vie di accesso allo stesso edificio. 39 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Celati agli occhi del visitatore del parco, ma aperti verso la città e il tessuto urbano circostante, le corti delimitate su tre lati dalla nuova costruzione e su uno dal muro esistente si configurano come un susseguirsi di corti concluse e autosuffcienti, di micropaesaggi. La scelta della tipologia a corte corrisponde alla volontà di riproporre anche all’interno della nuova costruzione il tema e il linguaggio del giardino, favorendo inoltre – fatto davvero importante nel caso di una Residenza Universitaria – il senso dell’appartenenza e dell’appropriazione dello spazio da parte degli utenti. 40 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO DESCRIZIONE DEL PROGETTO DEFINITIVO In corrispondenza dell’angolo Nord – Ovest dell’area di intervento viene prevista una piazza aperta verso la città e verso il parco, un sorta di cannocchiale comunicativo tra la presenza naturale, il parco, e la preesistenza urbana, il centro storico di Grugliasco. La piazza è delimitata da portici caratterizzati dall’uso di laterizi faccia vista per i pilastri di sostegno e da un plancito di legno su ordito di acciaio zincato per gli elementi orizzontali. I parapetti sono anch’essi metallici e la parte terminale del terrazzo è caratterizzata dall’uso di mensole metalliche a sorreggere un plancito in grigliato metallico. Questa soluzione vuole evidenziare la smaterializzazione dell’impianto orizzontale del terrazzo - portico e costituire un richiamo ai concetti di ombreggiatura dei “velari” sopra le scale di sicurezza e dei frangisole delle finestre. La piazza si caratterizza, come già accennato, per la presenza della seduta lapidea (si immagina di usare materiale di provenienza piemontese quali Gneiss, Diorite o Sienite) e dei pennoni metallici porta bandiera. La pavimentazione è prevista in betonelle cementizie colorate con una differenziazione cromatica che evidenzia il disegno a losanga atto a ricostituire un ordito di geometria latente da e verso il centro città. È prevista una chiusura della piazza attraverso l’uso di cancellate metalliche che permettono per la quasi totalità dello spazio di essere percettibile e contemporaneamente incorniciato entro una delimitazione forte quali i muri di prosecuzione sul lato della via Berta e sul confine Nord. La corte, accanto alla funzione anzidetta, ha un’ulteriore valenza: costituisce un elemento di snodo, di mediazione tra il tessuto urbano circostante e il parco; è uno spazio atto a mitigare un possibile senso di estraneità dell’area rispetto alla città causato sia dalla conformazione fisica (il muro di recinzione) sia dall’inserimento di una destinazione “elitaria” legata ai mondi dell’informazione, della cultura e dell’istruzione universitaria. Il nuovo ingresso al parco viene ad aggiungersi a quello storico posto in asse con la parte aulica della Villa e con la crepolata. Il nuovo ingresso permette l’attraversamento dell’area in direzione Nord - Sud, l’inserimento del parco nella trama dei percorsi ciclo pedonali cittadini, nonché la possibilità per gli studenti ospiti della Residenza Universitaria di raggiungere più agevolmente il centro e i servizi di Grugliasco. I dislivelli tra la piazza e il parco determinati dalla geomorfologia delterreno e dalla volontà di abbassare di un metro la superficie di parcamento all’interno della ripa verde, vengono 41 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO agevolmente superati col posizionamento di una scalinata e di una doppia rampa di pendenza inferiore all’8%. IL traguardo visuale tra la piazza e il parco è reso dal piano inclinato coperto di PVC riciclato GREEN PARK con la messa a dimora di tappeto erboso per cui è segnato da una continuità materica e cromatica col parco. La destinazione commerciale si apre sotto i portici e verso la piazza con una estensione pari a mq 260 e con una articolazione che si preciserà a seguito dell’uso olimpico. Per l’evento olimpico sono previste una destinazione a reception, accoglienza, deposito bagagli per la manica destra della piazza ed una cucina – free fl ow mensa, zona colazione per la manica sinistra. L’impatto di tali attività sul complesso residenza – parco viene mitigato proprio dalla loro stessa localizzazione ai margini dell’area: le attività commerciali e i pubblici esercizi, infatti, sono separati dal parco e posti ai lati dello spazio porticato La strategia seguita è stata quella di creare una serie di “ambienti” destinati all’uso esclusivo dei pedoni, che accrescano quindi lo spazio pubblico del quartiere contribuendo alla sua rigenerazione; la realizzazione di un luogo dove la gente si incontra, parla e celebra la propria appartenenza alla vita collettiva e democratica. Tutte le aree esterne e quelle comuni sono accessibili così come i percorsi verticali e di collegamento delle unità garantendo all’intero intervento quella disponibiltà e vivibilità totale che costituisce obbiettivo primario del progetto. Si è voluto eliminare l’effetto alienante della divisione della città in zone in cui avvengono funzioni singolari e isolate, si è cercato continuità, senza interruzioni, fra pubblico, semi-pubblico e privato e fra attività diverse. Il costruito risulta essere diviso in due corpi dimensionalmente simili in grado di ospitare in totale 433 posti letto. L'inserimento delle attività commerciali e dei pubblici esercizi comporta la necessità di individuare un sistema di percorsi di accesso e di ipotesi di delimitazioni variabili per coniugare le esigenze delle diverse tipologie di utenti. Nella descrizione seguente si intende per settore "A" l’edificio situato ad Ovest, per settore "B" quello situato a Nord, per "corpi" gli edifici ortogonali alla ripa (quelli con tetti a falde), per “collegamenti” quelli paralleli alla ripa (con tetti piani) e per "corti" gli spazi di pertinenza della residenza delimitati dai corpi e dai collegamenti. 42 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Nella definizione degli accessi agli edifici si è tenuto conto prioritariamente della necessità di garantire la sicurezza degli utenti e la razionalità dei percorsi di distribuzione alle camere e agli spazi di uso collettivo; individuando nelle corti interne i luoghi più facilmente sorvegliabili e nel contempo tali da facilitare la comunicazione funzionale fra le diverse attività ospitate nell’edificio. Al complesso di Villa Claretta sarà possibile accedere dall'ingresso su via La Salle; l'accesso carraio sarà ordinariamente autorizzato solo per mezzi di servizio di limitata dimensione (per forniture e manutenzione). Una serie di passerelle pedonali metalliche metteranno invece in comunicazione il primo piano del Villaggio Media e la corte pubblica con lo stesso parco di villa Claretta. Da via Berta sarà possibile accedere alla corte pubblica e ai diversi cortili interni mediante accessi pedonali e carrai che permettono l'ingresso e l'uscita ai mezzi dei Vigili del Fuoco e garantiscono l'accostamento agli edifici; detti accessi, ad esclusione di quello della corte pubblica, saranno accessibili ai soli ospiti del Villaggio Media. Durante le ore serali, nelle quali saranno chiuse le attività commerciali ma aperti i pubblici esercizi, sarà possibile accedere da via Berta alla corte pubblica attraverso le cancellate. E' prevista però una chiusura in corrispondenza del tratto centrale dl portico per impedire l'accesso pubblico al parco. L’autorimessa di pertinenza del Villaggio Media / Residenza Universitaria è stata progettata nello spazio compreso fra la ripa verde e la Residenza Universitaria stessa, in uno spazio a cielo aperto. Una porzione di parcheggi sono fronte stanti l’edificio e divisi dalla zona di transito dalla seco nda porzione coperta da un pergolato verde. La pergola si imposta su un filare di pilastri ed una struttura orizzontale in grigliato metallico atta ad accogliere il rampicante che trova dimora sulla sommità della ripa. L’accesso all’autorimessa avviene, in prossimità del lato Sud del settore A attraverso una rampa carrabile di collegamento con via Berta. La quota di collocazione dei parcheggi è stata ricavata a –1 metro rispetto alla quota stradale della via Berta e alla quota del parco. Con tale soluzione si rende possibile un ulteriore occultamento delle automobili dagli spazi comuni ricavati al piano terreno e fronteggiati dalla ripa verde nel suo lato dirimpetto all’edificio. L’intera pavimentazione dei parcheggi e delle aree di manovra è prevista in grigliato Green Park in pvc riciclato. L’aspetto del passaggio tra l’edifico e la ripa sarà quindi mitigato ulteriormente dalla presenza dell’erba che caratterizza la forma finale della posa Green Park. 43 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Per quanto concerne lo standard di dotazione a parcheggio da piano regolatore è stato rispettato secondo i seguenti parametri: Superficie a parcheggio derivata dalla quota commerciale : 1 mq di parcheggio per 1 mq di sup. commerciale poiché la sup. commerciale < 400 mq = 260 mq di parcheggio derivato dalla quota della Sul commerciale e dall’art. 25 C.R. n. 563-13414 del 29/10/99 (che non si applica come valore integrativo poiché la porzione di Sul commerciale è inferiore ai 400 mq) Superficie a parcheggio derivante dalla quota pertinenziale (Ex Legge Tognoli) : 1 mq di parcheggio ogni 10 mc di volume realizzato pari a 12.000 mq x 3m = 36.000 mc 36.000 mc / 10 mc = 3.600 mq di parcheggio pertinenziale Superficie totale di parcheggio commerciale più pertinenziale 3.600 mq + 260 mq = 3.860 mq Superficie di parcheggio in progetto 4.010 mq > 3.860 mq Superficie singolo parcheggio 2,5m x 5m Parcheggi per portatori di handicap n. 4 (3.6m x 5m) collocati presso la piazza per minimizzare i tempi e gli spazi da percorrere verso la residenza (maggiore dello standard 1 parcheggio disabili ogni 50 parcheggi) Numero parcheggi totali risultanti in progetto 150 + 4 disabili = 154 Al di sotto della ripa sono collocati i locali tecnici e la vasca di raccolta delle acque da utilizzare per l’irrigazione degli spazi verdi. Per quanto riguarda la normativa vigente in materia di prevenzione incendi si sottolinea come la soluzione scelta nella realizzazione dell’autorimessa, essendo in gran parte a cielo aperto, garantisca il massimo della sicurezza. Non esistono aree con superficie di parcamento superiore a 9 unità e quindi soggette a prevenzione incendi Per quanto riguarda la descrizione dei piani fuori terra ci si riferisce in seguito indifferentemente al settore "A" per quanto concerne l’edificio situato ad Ovest, per settore "B" per quello situato a Nord, per "corpi" gli edifici ortogonali alla ripa (quelli con tetti a falde), e per “collegamenti” quelli paralleli alla ripa (con tetti piani) e per "corti" gli spazi di pertinenza della residenza delimitati dai corpi e dai collegamenti. 44 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Al piano terra, in posizione centrale, rispetto ad ogni cortile interno, sono situati spazi di accesso al Villaggio Media/Residenza Universitaria. Rispettivamente da una quota 0.0 ad una quota più 30 cm con una rampa di pendenza pari all’8% realizzata in betonelle colorate si passa dagli accessi aperti sulla via Berta al pianerottolo delle scale e all’ingresso sul corridoio di distribuzione. La distribuzione ai diversi piani avviene attraverso una serie di elementi di collegamento verticale – scale e ascensori – ospitati all’interno dei sopra descritti cortili. La distribuzione orizzontale alle camere e agli spazi di uso collettivo (cucine e spazi ricreativi) avviene invece mediante corridoi centrali su cui si affacciano le diverse camere per quanto riguarda i corpi principali e attraverso una sorta di “distribuzione a ballatoio” chiusa, per quanto riguarda le maniche di collegamento. Gli spazi comuni, progettati al piano terra, nelle aree fronte parco, sono destinati a mutare la loro destinazione: nella prima fase (olimpica) potranno essere adibiti a sale per riunioni o sale attrezzate per lo svolgimento delle attività degli operatori media e successivamente saranno riconvertiti in locali cucina, sale studio, sala tv, sala fotocopie / plottaggio ecc. cioè in locali comuni ad uso degli studenti, secondo gli standard dimensionali richiesti dal DM 9 maggio 2001 n. 118 (e riportati come dimostrazione dimensionale nelle tavole di progetto) . A tal fine è stata predisposta la dotazione impiantistica relativa alla destinazione definitiva per minimizzare il costo del mutamento d’uso. Al piano terreno, oltre ai locali di uso comune, trovano collocazione i già citati spazi commerciali che si affacciano sulla piazza pubblica e complessivamente 34 stanze singole, 7 stanze singole per disabili e 20 stanze doppie per un totale di 71 posti letto. Al piano primo sono presenti 86 stanze singole, 7 stanze singole per disabili e 43 stanze doppie per un totale di 179 posti letto. Al piano secondo, infine, sono collocate 90 stanze singole, 7 stanze singole per disabili e 43 stanze doppie per un totale di 183 posti letto. Dovrà essere valutato inoltre il fatto che alcuni spazi funzionali, quali la biblioteca e gli spazi studio per studenti non residenti, sono stati previsti nel progetto preliminare dell’insediamento universitario relativo al nuovo Polo Scientifico dell’Università della Città di Torino consegnato nel 45 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO giugno 2001 e saranno localizzati a breve distanza dalla Residenza Universitaria oggetto del presente progetto. Per quanto riguarda i requisiti igienico - sanitari, il progetto garantisce il rispetto della normativa vigente in materia, in particolare il D.M. 05.07.1975, il Regolamento Edilizio comunale, il Regolamento Comunale d'Igiene, la normativa per il superamento delle barrire architettoniche legge 13 / 89 e DM 236 / 89. In particolare è garantito il requisito dell’ Accessibilità per tutti gli spazi esterni, le parti e i servizi comuni, ed è rispettato lo standard che richiede il requisito della visitabilità di tutti gli altri spazi. Si rispetta (e si supera) inoltre la percentuale richiesta (pari al 5% sul totale) del numero di stanze per disabili (21 stanze > 17). Per quanto riguarda i requisiti di comfort e sicurezza in relazione alle dotazioni impiantistiche, sono stati definiti i principali requisiti di qualità degli ambienti interni con riferimento a: - comfort termoigrometrico - qualità dell’aria - illuminazione naturale e artificiale - qualità acustica e fonoisolamento Per la definizione in termini prestazionali di tali requisiti si rimanda alle relazioni tecniche specialistiche. In particolare per il comfort termoigrometrico e la qualità dell’aria ci si riferisce alla relazione tecnica che esplicita la strategia di ventilazione ibrida (naturale ed artificiale) degli ambienti, per l’areo illuminazione alla relazione dedicata agli standard relativi e redata per essere sottoposta all’A.S.L. competente, per il comfort acustico alla relazione relativa circa il potere fonassorbente dei materiali, ai limiti imposti dalla normativa e alle strategie per ottemperare ai medesimi limiti . Sono stati inoltre considerati i requisiti di sicurezza, di manutenibilità degli impianti e di massima flessibilità in relazione alla utilizzazione degli edifici. Le principali dotazioni impiantistiche richieste per il Villaggio Media di Villa Claretta possono essere schematicamente raggruppate nelle seguenti categorie: livello di edificio: - impianti fluidomeccanici (climatizzazione, antincendio, idrico-sanitario) - impianti elettrici (illuminazione di servizio e di emergenza, distribuzione di potenza e 46 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO di segnale impianto di terra, rifasamento, gruppi elettrogeni e di continuità) - impianti ausiliari (sistema di supervisione, regolazione impianti tecnologici, rivelazione incendi, diffusione sonora, antenna TV, cablaggio strutturato, antintrusione, sistemi di illuminazione naturale) livello comprensoriale: - impianti fluidomeccanici (teleriscaldamento, antincendio, rete fognaria, recupero acque meteoriche, irrigazione) - impianti elettrici di potenza (cabine di consegna e trasformazione, reti di distribuzione MT, illuminazione aree esterne). LA SCELTA DEI MATERIALI. La scelta dei materiali è stata accuratamente studiata per definire un rapporto misurato e calibrato tra i nuovi edifici e il complesso del parco, in considerazione del vincolo ai sensi della legge 1.6.1939 n. 1089. E’ stata individuata una tipologia di materiali che può essere compatibile con la preesistenza storica. In particolare si sono volute distinguerele composizioni materiche e cromatiche dei corpi di fabbrica coperti a falda e di quelli di collegamento con tetto piano. I primi sono caratterizzati da un rivestimento laterizio in mattoni faccia vista articolato secondo corsi che ne determinano un ritmo di tessitura e di increspatura della facciata onde esaltarne la matericità, pur in uno stile di rarefazione e semplificazione dell’orditura. I secondi sono caratterizzati dalla articolazione più generosa dimensionalmente parlando, dai serramenti protetti dai frangisole e stagliati sul fondale monocromatico dell’intonaco. I cortili interni accolgono nella loro porzione centrale di prospetto, una facciata caratterizzata da serramenti a tutta altezza tra soletta e soletta, protetti da elementi frangisole. Le coperture a falda sono caratterizzate da tegole laterizie alla portoghese per inserirsi sia a livello cromatico sia a livello formale col contesto della villa e delle preesistenze sullo sfondo del centro cittadino. Le scale di accesso ai corpi di fabbricasono realizzate in acciaio zincato sia per quanto riguarda la struttura portante, sia per tutti gli elementi secondari costitutivi (pedate, mancorrenti, parapetti). Le pedate hanno una finitura antiscivolo e l’intera struttura è protetta dagli genti atmosferici da una falda anch’essa in lamiera metallica zincata e 47 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO verniciata. I Serramenti che costituiscono le pareti su cortile dei corpi di fabbrica privi di falde (lato nuova via Berta) sono realizzati in vetro camera per la quota eccedente l’altezza di m 1,10 mentre per la parte inferiore sono realizzati in vetro stratificato e con cartteristiche di sicurezza come previsto dalla norma UNI 7697 (criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie). L efaldalerie di raccordo facciata copertura, le gronde e i pluviali sono realizzati in metallo ( rame o zinco titanio) spessore 8/10mi. I marciapiedi che contornano l’edificio in betonelle autobloccanti colorate così come la piazza che si apre verso il centro di Grugliasco. Gli spazi liberi tra edificio e ripa verde nonché tutte le aree pedonali diverse dalla piazza e dai marciapiedi in green park (PVC riciclato colorato verde). INDIRIZZI ADOTTATI PER LA REDAZIONE DEL PROGETTO DEFINITIVO. INDIRIZZI GENERALI. Per la redazione del progetto definitivo si è tenuta in considerazione la destinazione finale del complesso a Residenza Universitaria. L'aspetto gestionale. Il collegio universitario, in quanto istituzione compresa nell’ambito del diritto allo studio, deve essere in grado di offrire un servizio di accoglienza agli studenti che lo distingua da una semplice casa albergo, dove gli studenti si limitano a trovare il semplice servizio abitativo. Per questo motivo diventano importanti il ruolo e le funzioni attribuite alla gestione che non si riducono al controllo del buon funzionamento della struttura al pari di una direzione alberghiera, ma indirizzano e promuovono la crescita culturale degli utenti. La strutturazione del sistema delle funzioni gestionali, così come quella del sistema delle funzioni degli studenti, condiziona fortemente l’indirizzo educativo che si intende attribuire alla istituzione collegio. In tal senso la presenza di un rettore, che abita a contatto con gli studenti, seguendone la regolarità dell’impegno scolastico (così come succede nei casi di alcune città universitarie di consolidata tradizione collegiale come Pavia), o di un responsabile del funzionamento della struttura sul posto in orario di ufficio, connotano 48 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO fortemente il collegio come istituzione educativa. Infatti qui lo studente non trova soltanto l’accoglienza necessaria a consentire lo svolgimento delle funzioni di base necessarie a rendere possibile lo studio, ma, soprattutto nel momento del passaggio dalla scuola superiore all’università, le condizioni di protezione e di minimizzazione dell’impatto della nuova organizzazione scolastica. A partire da queste considerazioni le funzioni della gestione saranno suddivise in: Funzioni di tutoraggio interno: quelle derivanti dal ruolo specifico del collegio universitario di vigilanza e assistenza degli utenti, gestite dalla stessa istituzione, sono legate alla presenza di personale specifico che assume tali compiti quali il rettore o direttore responsabile, il portiere / custode Funzioni di tutoraggio esterno: l’aumento della domanda di un servizio di tutoraggio didattico nelle università e da queste promosse e gestite, potrebbe trovare un’integrazione e una collocazione nelle residenze universitarie attraverso l’accordo tra atenei ed enti per il diritto allo studio. Funzioni di servizio: insieme di attività di direzione, archiviazione dei dati, controllo dei servizi, gestione attrezzature arredi e biancheria, pulizia e manutenzione. Il modello insediativo. L’insediamento attualizza il modello storico italiano di residenza universitaria nel quale il sistema di spazi organizzato per aree funzionali è collegato alle strutture didattiche e integrato nel contesto urbano. In questo modo la residenza, pur svincolata organizzativamente dalle facoltà, ne è legata in quanto la localizzazione permette una facile accessibilità e i suoi servizi possono essere parzialmente ridotti in considerazione della complementarità sia con quanto offerto dagli atenei, sia con quanto messo a disposizione dal centro urbano. Il tipo distributivo. Dal punto di vista distributivo le più recenti realizzazioni non presentano più un modello unico, ma le regole di organizzazione degli ambienti fanno riferimento sostanzialmente a quattro tipi fondamentali: ad albergo, a minialloggi, a nuclei integrati, misto. Il progetto di Villa Claretta fa riferimento principalmente al tipo a nuclei integrati. Il tipo a nuclei integrati prevede gruppi fino a 20 studenti ospitati in camere a 1 o 2 letti ciascuno dei quali fa 49 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO riferimento per alcune funzioni ad uno spazio comune (in questo caso la uccina) dando origine a nuclei separati di utenza nucleo ( primario di utenza). Ogni nucleo primario di utenza ha a disposizione altri spazi comuni da condividere però con un numero più o meno elevato di altri nuclei primari a seconda della destinazione d’uso dello spazio funzionale formando nuclei secondari (sale studio, sala riunioni, lavanderia). L’integrazione totale tra tutti i componenti di tutti i nuclei avviene solo in alcuni spazi specifici. Si attua in questo modo una utilizzazione graduale e differenziata degli ambienti comuni da parte di gruppi di utenza sempre più numerosi. In particolare le cucine e gli spazi funzionali comuni, pur separati tra loro per garantire la gradualità di comunicazione e di socializzazione dei gruppi, sono distribuiti al piano terreno. Questa scelta ottimizza l’uso degli spazi medesimi diminuendo le sovrapposizione dei flussi distributivi di utenza, e massimizza l’omogeneità dei livelli di comfort (luce affaccio visuale isolamento acustico ecc) delle varie unita ambientali minime (stanze). Il tipo a nucleo integrato appare il più idoneo a mediare tra le esigenze di privacy e il bisogno di socializzazione dell’utenza. La distribuzione a nuclei parzialmente autonomi consente allo studente di essere inserito in un ristretto gruppo di persone con cui spartisce pochi spazi comuni, ma allo stesso tempo dispone a piacimento della privacy della propria stanza. L’integrazione tra l’intera popolazione residente avviene gradualmente attraverso la mediazione del piccolo gruppo, favorendo in questo modo una socialità determinata nei modi, tempi e forme dagli stessi soggetti e in grado di permettere la comunicazione tra tutti i residenti. L'aspetto quantitativo. I 433 posti letto in progetto costituiscono un momento importante verso la soluzione del problema della residenza universitaria nell’area torinese. Infatti, nonostante l’impegno degli ultimi anni dell’Ente per il Diritto allo studio della Regione Piemonte (EDISU), la situazione permane in uno stato di grave carenza sia rispetto ad altre realtà universitarie italiane, sia nei confronti degli standard europei. E’ necessario considerare che gli atenei della regione esercitano un livello di polarità medio alto rispetto alla popolazione studentesca2 0 nazionale e che, nello specifico della città di Torino, 50 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO nell’ultimo decennio il peso sociale ed economico dell’Università è notevolmente aumentato: ogni 200 torinesi sono presenti 10 universitari di cui 1 proviene da regioni esterne al Piemonte. Contemporaneamente anche la propensione degli studenti ad utilizzare il servizio residenziale pubblico è notevolmente aumentata: dal 1995 al 2000 le domande presentate all’EDISU del Piemonte si sono incrementate del 200% poiché la residenza universitaria non è più vista come soluzione abitativa ghettizzante, ma piuttosto come comunità educativa. In questo quadro generale, l’offerta pubblica di residenze universitarie, per l’anno 1999/2000, si è attestata su 670 letti in grado di soddisfare 1,45% degli studenti universitari in corso2 1 ; anche aggiungendo a questi i 1272 posti messi a disposizione dalle istituzioni collegiali a carattere privato si raggiunge, nell’area torinese, un rapporto tra posti letto e iscritti in corso pari al 4,22%, soglia, in ogni caso, largamente inferiore a quel 10% che costituisce il valore minimo cui si riferiscono gli atenei europei. Nelle ipotesi quantitative formulate nel Rapporto di ricerca “Indicazioni per la progettazione delle residenze universitarie a Grugliasco” del dicembre 2000 venivano formulate 5 proposte : - 180 posti: per soddisfare tutte le domande presentate all’EDISU da iscritti alle Facoltà del Polo scientifico - 433 posti: per soddisfare il 7% degli iscritti alle facoltà del Polo Scientifico secondo le indicazioni del MURST - 643 posti: dare un posto a tutti i residenti fuori regione o stranieri iscritti alle facoltà del Polo scientifico - 690 posti: per equiparare l’offerta verso gli iscritti alle facoltà del Polo Scientifico a quella europea (10%) - 3484 posti : per dare un posto letto a tutti i residenti fuori dall’area metropolitana torinese iscritti alle facoltà del Polo Scientifico. Il progetto, con i suoi 433 posti letto rappresenta la possibilità di assegnare un posto al 7% degli iscritti in corso alle Facoltà insediate a Grugliasco, percentuale indicata dal MURST nel 1998 come obiettivo minimo da raggiungere sul territorio nazionale nell’arco di un decennio per avvicinare la situazione italiana agli standard europei (10% media tra Francia, Germania, Inghilterra…). Per altro, pur nella sua consistenza, l’insediamento lascerebbe ancora spazio alla 51 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO domanda di residenze verso il mercato privato disponibile nell’ambito del territorio di Grugliasco e dei comuni limitrofi. L'aspetto funzionale. L’organizzazione dei volumi e la distribuzione degli spazi dovràessere pensata in relazione a: - la possibilità di accogliere nella residenza un’utenza differenziata (studenti universitari di primo, secondo e terzo livello, studenti stranieri, borsisti, professori in visita) - l’attenzione particolare alla gestione della strutture - l’attenzione ad offrire un servizio pedagogico di completamento del percorso formativo universitario - l’attenzione particolare alle esigenze degli studenti di individualità e socialità nella fruizione - la possibilità di accesso e fruizione per l’utenza portatrice di handicap - l’attenzione al contenimento degli spazi e di conseguenza dei relativi costi di costruzione e gestione Le ipotesi formulate nello Studio di Fattibilità di settembre 2001 con la definizione dei relativi spazi funzionali derivano dagli studi specifici che la Città di Grugliasco ha avviato nel 2000 nella prospettiva dell’insediamento del Polo Scientifico, e soprattutto dalle indicazioni contenute negli allegati al decreto del MURST di cui all’art. 1, comma 4 della Legge 14.11.2000, n. 338 che definiscono Gli standard minimi dimensionali e qualitativi e le linee guida relative ai parametri tecnici ed economici concernenti la realizzazione di alloggi e residenze per studenti universitari previsti dalla medesima legge. Rispetto alle indicazioni ministeriali è stato diminuito il peso di alcune funzioni didattiche (biblioteca, spazi di studio per studenti non residenti…) poiché la vicinanza delle residenze agli edifici universitari permette di poter usufruire di strutture di maggior efficienza e più attrezzate qui presenti. E’ stato previsto il frazionamento del volume di nuova edificazione in due complessi indipendenti, con capacità insediativa totale di 433 residenti, offrendo l’opportunità di scambio relazionale e di scelte amicali tra tutti i residenti. 52 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO La dimensione individuata permette alla direzione di esercitare un’azione di guida e tutoraggio che distingue la residenza universitaria da un semplice servizio residenziale e legittima interventi pubblici di questo tipo. Per questo motivo si sono proposti edifici dotati ciascuno dei propri spazi funzionali autonomi ed articolati in modo da poter essere gestiti e amministrati in modo indipendente e di conseguenza anche per le funzioni di gestione sono stati individuati idonei spazi specifici. Uno degli aspetti più difficili della progettazione della residenza universitaria è rappresentato dai bisogni conflittuali che l’utenza studentesca esprime: se da una parte infatti l’adesione alla scelta del collegio è determinata ormai dalla volontà di vivere in una comunità che faciliti processi di conoscenza e socializzazione, dall’altra i tempi e i modi dello studio universitario impongono la disponibilità di momenti di isolamento e concentrazione. Tutto questo deve riflettersi sulle scelte distributive; l’organizzazione spaziale deve consentire allo studente di decidere quando e dove appartarsi attraverso una struttura dotata di una varietà di ambiti differenziati che consentano la praticabilità di attività individuali, attività in gruppi medio piccoli, attività comuni a tutti i residenti. Per questo sono stati previsti ambiti privati e ambiti collettivi di svolgimento di attività comuni di tipo socializzante in cui siano presenti i diversi livelli di fruizione e appropriazione dello spazio sia da parte dei piccoli gruppi che di quelli di maggiori dimensioni. La quantificazione degli spazi funzionali. Il presente progetto, pur non essendo pienamente conforme al Decreto MURST 09.05.2001 “Standard minimi dimensionali e qualitativi e linee guida relative ai parametri tecnici ed economici concernenti la realizzazione di alloggi e residenze per studenti universitari di cui alla legge 14 novembre 2000 n°338 (decreto n°118)” (G.U. s.o. n°117 del 21/05/02), è stato redatto sulla base delle richieste del TOROC ed in accordo con l’E.D.I.S.U.. Tuttavia la definizione degli spazi funzionali si riferisce sostanzialmente, con alcune precisazioni, alle proposte del decreto ministeriale di cui all’art. 1, comma 4 della Legge 14.11.2000, n. 338; esso ne definisce quantità e qualità tenendo conto della loro differente utilizzazione a seconda dell’uso che può essere: continuo e esclusivo o discontinuo ed a rotazione. Infatti, mentre la camera con bagno è di uso esclusivo e continuo per gli assegnatari, gli altri spazi 53 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO funzionali (sale studio, sale giochi, palestra, hall…) devono essere progettati in relazione ad un uso discontinuo e a rotazione soprattutto perché i modelli di vita comunitaria attuali sono caratterizzati non più dalla contemporaneità delle azioni di tutti i residenti, ma piuttosto dalla tendenza sempre più diffusa a svolgere le stesse attività con tempi differenziati e variabili nell’arco dell’intera giornata. Tutti gli spazi funzionali diffusi si dovranno riferire come superficie e numero agli utenti a rotazione (numero dei soggetti che contemporaneamente lo utilizzano secondo turni; parametrato sull’osservazione effettuato sull’uso reale delle varie unità spaziali, indica quanti utenti al massimo vi possono essere ospitati) ed agli utenti totali frazionati (numero di tutti i potenziali utilizzatori con tempi differenziati). Nell’ipotesi proposta solo per lo spazio collettivo della cucina di area è stata pensata una corrispondenza tra utenti totali frazionati e utenti a rotazione in quanto la richiesta di questo spazio, sconosciuto nelle residenze tradizionali fino a qualche anno fa sta notevolmente crescendo al punto che le ristrutturazioni delle vecchie strutture vanno in questa direzione sacrificando anche alcuni posti letto. La fruizione degli spazi per i portatori di handicap è garantita oltre che dalla progettazione dall’abbattimento delle barriere architettoniche negli spazi comuni e nel connettivo, dalla riserva di oltre il 5% di posti alloggio. I posti alloggio sono distribuiti uniformemente negli edifici. 54 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO La tabella seguente riprende le prescrizioni contenute nel bando e ne evidenzia il rapporto con le risposte progettuali. TABELLA PRESCRITTIVA PER GLI SPAZI FUNZIONALI spazi residenziali superficie netta mq camera singola con bagno = 17,0 complessiva 17,5 camera singola accessibile con bagno = 21,0 complessiva camera doppia con bagno = 25,0 complessiva cucina di gruppo 1,75 mq/utente servizi culturali e ricreativi sala studio sala riunioni = 1,9 mq/utente sala video-musica sala giochi supporto RISPOSTA PROGETTUALE superficie netta mq servizi igienici accessibili di piano DM 236/88 N° utenti complessivo = 433 SPAZI FUNZIONALI 21,9 24,9 23,8 26,4 696 (1) 756 > 823 < 888 (2) vedi nota (3) (1) 433 x 1,75 = 756 > 696. E' consentito che la cucina possa essere utilizzata a rotazione con continuità del 50 % per cui, essendo il n° di posti a sedere nei locali cucina pari a 288 > 217 (= 50% di 433), si ritiene che il requisito sia comunque soddisfatto. (2) 433 x 1,9 = 823 (3) Vedi relazione ai sensi della normativa per l'eliminazione delle barriere architettoniche: L 13/89 e DM 236/90 55 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO INDIRIZZI ARCHITETTONICI E FIGURATIVI. Il disegno e la composizione delle facciate rappresentano un elemento centrale per il raggiungimento di un elevato livello qualitativo della nuova costruzione. In particolare, al disegno del muro – facciata e della ripa verde è affidato il delicato compito di definire il nuovo fondale del parco e il rapporto con le preesistenze. La ripa verde, costituisce l’importante “piede” figurativo staccato, ma integrato col prospetto sul parco e funge da fondale - quinta che minimizza l’incombenza del prospetto medesimo dal punto . Le facciate che prospettano sulle corti interne e sulla corte pubblica che collega la città al parco saranno invece caratterizzate da un disegno compositivo di tipo geometrico, che potrà sottolineare tramite ampie aperture finestrate le scansioni verticali e orizzontali determinate dal passo regolare delle camere e della struttura portante. Particolare attenzione è prestata al disegno delle testate delle maniche secondarie, in quanto sia sul lato del muro – facciata, dove con la loro altezza superano il corpo che fa da limite al parco, sia sul lato lungo via Berta, questi prospetti assumono un ruolo centrale nella caratterizzazione del luogo e dell’ambiente costruito. INDIRIZZI IN RELAZIONE ALLE ESIGENZE MANUTENTIVE. Per quanto riguarda l’accessibilità degli elementi tecnici del sistema edilizio, intesa come possibilità di raggiungerli agevolmente per le operazioni manutentive, essi sono definiti in modo tale da consentire la massima semplicità ed economicità degli interventi. La manutenzione del complesso di nuova edificazione sarà agevolata dalla possibilità di raggiungere con i mezzi e le strutture idonee ad eseguire la manutenzione tutte le corti, secondo il sistema degli accessi delineato nel paragrafo "Descrizione del progetto". Per la manutenzione della ripa verde si prevede l'utilizzo di un mezzo di limitate dimensioni che ha la possibilità di accedere all'area dall'ingresso al parco e alla autorimessa posto su via Berta in prossimità dell'ultima manica secondaria a Sud dell'edificio "A" senza interferire con i percorsi degli utenti degli edifici; la ripa stessa è prevista con una conformazione tale da consentire di accedervi facilmente ed eseguire una manutenzione periodica. 56 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Si forniscono di seguito alcune ulteriori indicazioni : - è prevista l’accessibilità al sottotetto dalle scale antincendio dell’edificio (rispettivamente i corpi estremi dei settori A e B) per eseguire agevolmente ed economicamente le attività di controllo e verifica del manto di copertura e le più minute operazioni di manutenzione - sarà scelta, per le sistemazioni verdi, le specie di alberi, arbusti, tappezzanti e rampicanti la più alta resistenza alle malattie, agli infestanti e ai parassiti 57 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche aspetti normativi Il D.P.R. 503/1996 “Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici” definisce alcune prescrizioni tecniche, di cui se ne riporta una parte: Le PORTE devono essere facilmente individuabili e manovrabili; devono avere adeguati spazi antistanti e retrostanti. La luce minima prevista è di 75 cm per le porte interne, e di 80 cm per le porte di accesso agli edifici ed alle unità abitative. Le porte non devono aprirsi su corridoi, creando così intralcio al passaggio. La distanza tra la parete e lo stipite, quando possibile, deve essere maggiore di 50 cm, in modo da rendere più agevole l’apertura della porta da parte di un invalido su carrozzella. Se consecutive, le porte devono essere postead una distanza di almeno 1,70 m fra di loro. Le maniglie devono essere ad un’altezza da terra compresa tra gli 85 ed i 95 cm; e quando possibile devono essere maniglie a leva. I sistemi di chiusura devono essere sbloccabili anche dall’esterno, in particolare quelli dei bagni. Si consigliano porte di tipo: scorrevole, a libro, automatico; ed il materiale con cui le stesse sono costituite dovrebbe garantire un’agevole manovrabilità in rapporto al suo peso. Per le porte ad anta singola si suggerisce una luce massima di 120 cm. Quando sono previste superfici vetrate all’interno del pannello della porta, i vetri dovrebbero essere posti oltre i 40 cm dal pavimento, in modo da garantire sempre la resistenza all’urto ed all’usura di quelle parti dei serramenti che sono più facilmente esposti. I PAVIMENTI nelle parti comuni e negli edifici di uso pubblico devono essere di tipo: non sdrucciolevole, con fondo compatto e piano, privo di sconnessioni. I dislivelli, da superarsi con rampe, debbono essere segnalati con variazioni cromatiche, così come si consiglia l’uso di materiali differenti, o semplicemente di colore diverso, per segnalare percorsi diversi. I giunti tra i vari elementi devono essere al massimo di 5 mm; le maglie di eventuali griglie non devono essere superiori ai 2 x 2 cm. Le soglie, di altezza massima pari a 2,5 cm, devono essere arrotondate; la distanza minima fra due soglie successive deve essere di 1.50 m; le soglie dovrebbero essere realizzate con materiali atti ad assicurarne l’immediata percezione visiva ed acustica. Gli zerbini devono essere incassati, in modo da evitare ogni dislivello. 58 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Gli INFISSI ESTERNI debbono essere facilmente manovrabili ed apribili. La traversa inferiore dell’anta apribile deve essere sagomata e protetta. Le maniglie devono essere ad un’altezza da terra compresa tra i 100 ed i 130 cm, ed essere preferibilmente del tipo a leva. Le finestre ed i parapetti devono consentire la libera visuale alle persone sedute (pertanto la parte opaca del parapetto deve arrivare ad un’altezza massima di 60 cm da terra. Gli infissi situati lungo le vie di uscita, per problemi di sicurezza, devono essere apribili verso l’esterno, o nel senso del deflusso. Per quel che riguarda gli ARREDI FISSI: Si deve considerare che questi devono essere utilizzabili anche da persone in carrozzina (ad es.: la cassetta della posta deve essere ad un’altezza massima di 140 cm da terra; i tavoli per il contatto con il pubblico devono avere uno spazio libero anteriore minimo di 150 cm, e laterale di 120 cm; le transenne guida persone, adeguatamente fissate al pavimento, avranno lunghezza massima pari a 4 m, e larghezza utile minima di 70 cm, il corrimano sarà posto ad un’altezza massima di 90 cm e quest’ultime saranno interrotte a una distanza minima dal tavolo pari a 120 cm; tra gli sportelli per il pubblico almeno uno deve essere dotato di piano d’utilizzo ad un’altezza di 90 cm; …). Si devono sempre prevedere idonei spazi d’attesa con un congruo numero di posti a sedere. Per quanto concerne invece i TERMINALI DEGLI IMPIANTI: la dotazione impiantistica (i pulsanti, le manopole di comando, prese, apparecchi telefonici, …) deve essere utilizzabile agevolmente da chi è costretto sulla sedia a ruote (altezza: compresa tra i 40 ed i 140 cm) e da chi si trova in condizioni di scarsa capacità visiva. Quando le CUCINE si trovano in spazi limitati sono da preferirsi porte scorrevoli o a libro. Lo spazio sottostante al lavello ed alle apparecchiature per la cottura dei cibi deve essere minimo di 70 cm dal pavimento. Quando sono previsti BALCONI o TERRAZZE, la soglia tra esterno ed interno e/o la traversa delle porte-finestra devono consentire il transito di una persona in carrozzina. Il parapetto deve avere altezza minima pari a 100 cm e non deve essere attraversabile da una sfera di diametro pari a 10 cm. In almeno una zona del balcone deve essere inscrivibile in pianta una circonferenza di diametro pari a 140 cm. I PERCORSI ORIZZONTALI devono avere andamento quanto più possibile regolare e devono essere evidenziate eventuali variazioni di livello. La larghezza minima prevista è di 100 cm, 59 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO con allargamenti ogni 10 m. La larghezza necessaria per consentire la rotazione completa di una carrozzella è di 1.50 m. La pavimentazione deve essere antisdrucciolevole e non infiammabile. Per quel che riguarda i SERVIZI IGIENICI ci sono precise prescrizioni tecnico dimensionali: L’accostamento laterale al wc ed al bidet è di 100 cm dall’asse dell’apparecchio sanitario; L’accostamento frontale al lavabo è di 80 cm dal bordo anteriore dello stesso; L’asse del wc e del bidet deve essere posto ad una distanza minima dalla parete laterale di 40 cm, il bordo anteriore a 75-80 cm dalla parete posteriore ed il piano superiore a 45-50 cm dal piano di calpestio; Il piano superiore dei lavabi deve essere ad un’altezza di 80 cm dal piano di calpestio; La doccia deve essere a pavimento, dotata di sedile ribaltabile e doccia a telefono; In corrispondenza del wc deve essere previsto un corrimano ad un’altezza di 80 cm dal piano di calpestio e di diametro pari a 3-4 cm, se fissato a parete, deve distare dalla stessa almeno 5 cm; I lavabi devono essere del tipo senza colonna, con sifone preferibilmente accostato o incassato a parete; Wc e bidet sono preferibili se di tipo sospeso; Devono preferirsi rubinetti con manovra a leva e con erogazione dell’acqua calda regolabile mediante miscelatori termostatici; Si deve predisporre un campanello di allarme in prossimità del wc; Le porte, se non di tipo scorrevole, devono aprire verso l’esterno. Le SCALE devono avere andamento regolare ed omogeneo (eventuali variazioni devono essere precedute da ripiani); l’alzata e la pedata devono quindi mantenersi costanti per tutti i gradini; come deve essere mantenuto invariato il numero di gradini per ogni rampa delle scale comuni e di quelle degli edifici pubblici. Per quel che riguarda le scale di uso pubblico e quelle comuni si devono rispettare le seguenti dimensioni: Larghezza minima: 120 cm; Pedata minima: 30 cm; Rapporto alzata/pedata: 2a + p = 62–64 cm (si consigliano alzate di 15 cm e pedate di 33 cm). Per quanto possibile sono preferibili i gradini con pianta rettangolare, a spigoli arrotondati, con alzata leggermente inclinata in modo da formare con la pedata un angolo di 75°-80°, a disegno continuo senza aggetto della pedat a sull’alzata, rivestiti con materiale antisdrucciolo. Sono da evitare gli scalini aperti con vista nel vuoto e i gradini iniziali e terminali non dovranno sovrapporsi a spazi di circolazione. Ogni rampa di scala deve essere formata da non più di 10-12 alzate, si consiglia una larghezza della scala di 150 cm, in modo da consentire il passaggio di due persone contemporaneamente. Il parapetto deve avere altezza minima pari a 100 cm (consigliabile: 120 cm), e non essere attraversabile da una sfera di diametro pari a 10 cm. 60 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Le eventuali porte con apertura verso la scala devono avere uno spazio antistante di adeguata profondità. A pavimento devono essere evidenziati l’inizio e la fine della rampa. Il corrimano deve essere previsto su entrambi i lati, di altezza apri a 90 -100 cm dal pavimento, e deve proseguire oltre il primo e l’ultimo gradino per 30 cm. Il corrimano deve avere profilo ergonomico, in modo da consentire una facile presa ed un facile appoggio (impugnatura di almeno 4 cm). Le RAMPE devono avere: andamento regolare; larghezza minima pari a 90 cm (per una persona) e 150 cm (per due persone); ripiani, di dimensione: 150x150 cm o 110x170 cm, ogni 10 m; pendenza costante contenuta entro l’8% (la pendenza che consente una praticabilità del percorso senza affaticamento e l’assoluta autonomia nello spostamento da parte di un invalido su carrozzella è del 5 %). In assenza di un parapetto pieno deve esserci un cordolo di 10 cm di altezza, di colorazione diversa da quella del pavimento. In questo caso è necessari o prevedere l’applicazione di due corrimani, un primo ad altezza di 90 cm, ed un secondo ad altezza di 75 cm dal pavimento. Gli ASCENSORI devono essere dotati di: porte a scorrimento laterale automatico, dotate di un meccanismo di sicurezza per l’arresto della chiusura in caso di ostruzione del vano porta e con luce libera sul piano di fermata anteriormente alla cabina; autolivellamento della cabina al piano; campanello di allarme; citofono; luce di emergenza; numeri in rilievo e scritte in Braille; segnalazione sonora al piano. Le dimensioni minime interne della cabina sono stabilite in: 110x140 cm (nel caso di accessibilità di due carrozzine contemporaneamente, le dimensioni interne diventeranno pari a 140x155); La porta ha luce minima di 80 cm; La piattaforma antistante l’ascensore deve essere almeno di 150x150 cm; Le bottoniere, sia interne che esterne, devono essere poste ad un’altezza compresa fra i 110 ed i 140 cm ed il citofono ad un’altezza compresa fra i 110 ed i 130 cm. Se possibile deve essere previsto un sedile ribaltabile ed un mancorrente posto sui lati lunghi della cabina ad un’altezza massima di 90 cm. Infine per quel che riguarda gli SPAZI ESTERNI deve esserci almeno un percorso accessibile di connessione con l’area destinata a parcheggio e con i servizi. Laddove esistano cambi di direzione, questi devono avvenire sempre in piano; le eventuali variazioni di livello e di percorso devono essere evidenziate mediante segnalazioni cromatiche. La pavimentazione deve sempre essere di tipo antisdrucciolo con giunti di dimensione massima: 5 mm. La larghezza minima dei percorsi è di: 90 cm, ma devono essere previste zone per la rotazione delle carrozzine. Le pendenze 61 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO massime consentite per quel che riguarda i percorsi sono le seguenti: 5 %, longitudinalmente; 1%, trasversalmente; 15%, per le rampe di collegamento con il piano veicolare. Per quel che riguarda i PARCHEGGI, di legge sono previste le seguenti prescrizioni: devono essere riservati posti auto 1 ogni 50 disponibili, o frazione di 50; La larghezza degli stalli deve essere tale da consentire la manovra delle sedie a rotelle in entrata o in uscita dalle autovetture, per cui i valori consigliati per parcheggi di tipo “in linea” sono: lunghezza = 6.50 m, larghezza = 3.50 m. Per gli utenti disabili della vista (ipovedenti e non vedenti) devono essere predisposti degli accorgimenti specifici, comunque sempre integrati nel contesto: I percorsi devono avere andamento rettilineo: Gli incroci devono essere ad angolo retto, per permettere l’orientamento; I dislivelli dovranno essere superati con gradini con pedata da 25/30 cm; Deve essere predisposta una “linea guida” realizzabile con pavimentazione differenziata e/o con corrimano. La pavimentazione differenziata deve comunque essere compatibile con la percorribilità delle carrozzine. Si dovranno garantire la continuità del percorso ed il riconoscimento della posizione; per questo si raccomanda l’utilizzo anche di riferimenti di carattere tattile, olfattivo e sonoro, posizionati in modo da essere facilmente utilizzati. Per coloro che sono ipovedenti si possono prevedere riferimenti spaziali realizzabili con soluzioni cromatiche. Esistono alcuni accorgimenti relativi ai colori di soffitti, pareti, serramenti, …suggeriti per gli utenti che soffrono di disturbi di tipo visivo, in modo da assicurare adeguate condizioni di benessere ai portatori di handicap sensoriali: I locali intercomunicanti o in stretto rapporto con l’esterno devono poter garantire un livello omogeneo di intensità luminosa, per evitare fenomeni di abbagliamento e/o difficoltà nell’adattamento alle diverse condizioni di illuminazione; Le pareti ed i soffitti devono avere colori chiari che riflettano la luce; i pavimenti colori differenti nelle diverse unità abitative, ben distinguibili da quelle delle pareti, che dovrebbero essere anche trattate in modo da poter essere distinte al tatto; Nei bagni il colore dei sanitari deve essere in netto contrasto con quelli (differenti tra loro) del pavimento e delle pareti; Le porte devono essere dipinte con colori ben decisi e differenti dal colore delle pareti; i vari colori adottati possono essere di stimolo per individuare specifiche funzioni degli ambienti. 62 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Gli spazi di accesso, devono essere privi di barriere architettoniche, i collegamenti verticali devono essere garantiti da ascensori e, da rampe sempre a norma. Le parti comuni dovranno essere pienamente fruibili alla totalità degli utenti con particolare attenzione, anche nel progetto degli arredi, ai disabili motori. 63 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE CIRCA LE CARATTERISTICHE E LE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI Ai sensi del D.M. 16 febbraio 1982 al punto 84 l’esercizio in questione risulta essere soggetto Visite di prevenzione di incendi. Nella progettazione del Villaggio Media di Villa Claretta sono state seguite le rigide disposizioni previste, in tema di sicurezza antincendio, dal Decreto del Ministero dell’Interno 9 Aprile 1994 (Approvazione della regola tecnica di prevenzioni incendi per la costruzione e l’esercizio delle attività turistico – alberghiere). La regola tecnica precedentemente indicata, seguita allo scopo di tutelare l’incolumità delle persone e salvaguardare i beni contro i rischi dell’incendio, ha per oggetto i criteri di sicurezza da applicarsi agli edifici ed ai locali adibiti ad attività ricettive turistico-alberghiere. Valutazione del carico di incendio La valutazione del carico di incendio, necessaria per determinare le classi di resistenza delle strutture secondo la circolare n. 91 del 14 settembre 1961 del Ministero dell’Interno, non può essere redatta in modo preciso e particolare in fase di definitivo. Si fa quindi riferimento ai valori medi indicati dalla pubblicazione “Criteri di valutazione del carico d’incendio nella progettazione civile ed industriale”, Franco Sasso edito da Editrice Publitec. In questo modo sono stati calcolati i carichi d’incendio del piano terreno e del primo piano (il secondo piano è del tutto analogo al primo) utilizzando la superficie al netto delle scale e delle murature perimetrali, infine approssimando il potere calorifero dei locali commerciali di cui non conosciamo la destinazione ad un valore di 500 MJ/mq. Carico d’incendio piano terreno: 9.3 Kg legna/mq pavimento Carico d’incendio primo piano: 14.2 Kg legna/mq pavimento Accessibilità all’area Per consentire l’intervento dei mezzi di soccorso dei vigili del fuoco, gli accessi alle aree dove sorgono gli edifici hanno una larghezza superiore a 3.5 m, altezza libera superiore a 4 m, 64 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO raggio di svolta non inferiore a 13m e pendenza non superiore al 10%. L’accostamento all’edificio delle autoscale dei vigili del fuoco, necessario a garantire il raggiungimento, tramite percorsi interni di piano dei vari locali, è garantito, per il Settore A lungo via Berta, per il Settore B sul lato Nord, attraverso un percorso carrabile accessibile dalla stessa via. Compartimentazione La superficie di piano di ogni singolo Settore (A-B) non supera i 2150 mq, valore minore dei 3000 mq rappresentanti l’area massima di compartimentazione per edifici con altezza non superiore ai 24 m. Nonostante il rispetto di questo parametro sono stati comunque previste delle suddivisioni di piano piuttosto restrittive che permettono la frammentazione dello stesso in corrispondenza della congiunzione fra corpo e collegamento con la collocazione di porte REI 120. Misure per l’evacuazione in caso di emergenza Ogni Settore è provvisto di un sistema organizzato di vie di uscita - dimensionato in base al massimo affollamento previsto ed alle capacità di deflusso - che, attraverso percorsi indipendenti, permette il raggiungimento delle scale di sicurezza esterne previste in testata ai corpi di fabbrica trasversali, sul lato via Berta e in posizione baricentrica sui ballatoi chiusi dei corridoi di collegamento. In particolare, le vie di uscita del piano terra, permettono l’immediato raggiungimento di luogo sicuro esterno. Esclusivamente per il primo piano è possibile, dalle testata lato parco dei corpi A2 – A3 e B1-B3 evacuare verso luogo sicuro esterno anche attraverso delle passerelle pedonali che, superando l’autorimessa, permettono il raggiungimento della sommità della ripa verde. Nella zona destinata alle camere l'affollamento massimo è posto pari al numero dei posti letto compresi quelli previsti per le persone con ridotte o impedite capacità motorie; la capacità di deflusso, sempre in base alle prescrizioni di legge in materia di sicurezza antincendio, è posta uguale ad un valore di 50 per il piano terra e uguale a 37.5 per i restanti due piani rialzati (edifici fino a tre piani fuori terra). 65 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Nella zona destinata ad aree comuni a servizio degli utenti (zone ristoro, sale tv, lavanderie …) la densità di affollamento è posta pari a 0,4 persone/mq. Le uscite sono dotate di porte REI 120 apribili nel verso dell'esodo con un sistema a semplice spinta. La larghezza di ogni singola via di uscita è multipla del modulo di uscita (0,6 m) e comunque non inferiore a due moduli (1,2 m). La larghezza totale delle uscite da ogni piano, espressa in numero di moduli di uscita, è stata determinata dal rapporto tra l'affollamento previsto al piano e la capacità di deflusso relativa. La lunghezza massima del percorso di uscita-esodo, misurata a partire dalla soglia di ogni stanza da letto e dall’interno degli spazi comuni, fino a luogo sicuro o su scala di sicurezza esterna non supera i 40 m e non presenta corridoi ciechi con lunghezza superiore ai 15 m. Inoltre, per le persone con ridotte o impedite capacità motorie, sono state previste, ad ogni piano, delle zone sicure esterne all’edificio ricavate sul prolungamento del pianerottolo delle scale di sicurezza realizzate sulle testate dei corpi di fabbrica trasversali adiacenti alla direzione longitudinale del complesso edilizio. Corpi Scala Le scale hanno strutture in classe 0 per resistenza al fuoco, gradini a pianta rettangolare, con pedate ed alzate di dimensioni costanti, rispettivamente uguali a 30 cm (pedata) e a 16.5 cm (alzata). Le rampe delle scale hanno 10 gradini. Le rampe hanno larghezza non inferiore a 1,2 m (2 moduli) per la scala di sicurezza presente in testata ai diversi corpi di fabbrica e larghezza non inferiore a 1.8m (3 moduli) per la scala posizionata lungo lo spazio di collegamento. I pianerottoli hanno la stessa larghezza delle rampe. Autorimessa L’autorimessa, essendo progetta a cielo aperto non rientra nella categoria delle attività soggette a prevenzione incendio. La porzione di parcheggio compresa entro il sedime della ripa non presenta un numero di posti auto superiore a 9. 66 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Servizi Tecnologici Per quanto riguarda l’impianto di cottura comune ad uso dei fruitori di Villa Claretta, questo è dotato unicamente di strumenti di cottura elettrici pertanto l’impianto non è classificato come attività con “pericolo d’esplosione” (nessuna presenza di gas). Impianti di produzione calore Gli impianti di produzione del calore saranno di tipo centralizzato, ubicati in appositi locali tecnici esterni al volume dei fabbricati e saranno costituiti da scambiatori di calore del tipo a piastra alimentati sul circuito primario dall’acqua surriscaldata della rete di teleriscaldamento cittadina. Gli scambiatori di calore produrranno sul circuito secondario acqua calda e saranno dotati di tutti i dispositivi di sicurezza previsti dalle norme ISPESL (D.M. 1/12/1975 – Raccolta R – Fasc. R.3.D). I locali di cottura e riscaldamento alimenti saranno provvisti unicamente di piastre elettriche per cui non sarà previsto alcun impianto di adduzione gas per tutto il complesso edilizio. Impianti di condizionamento e ventilazione La tipologia impiantistica prevalente è quella di un impianto di condizionamento misto (aria-acqua) a pannelli radianti e aria primaria. L’aria di rinnovo sarà introdotta mediante sistema meccanico per gli spazi comuni a piano terra e con sistema naturale-assistito (ventilazione ibrida) per le camere. Per le camere verrà implementato uno schema di ventilazione naturale assistita con immissione perimetrale e pre-riscaldamento dell’aria. Questo schema sfrutta la prevalenza fornita dall’”effetto camino” e dal campo di pressioni indotto dal vento intorno all’edificio per realizzare un semplice percorso di ventilazione. L’aria di rinnovo verrà immessa in ambiente attraverso gli aeratori perimetrali e sarà estratta attraverso bocchette a livello del soffitto. Ogni camera avrà una canalizzazione di estrazione indipendente fino al livello della copertura. 67 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO I locali comuni, ubicati a piano terra saranno gestiti con un impianto ad aria primaria meccanico. Le centrali di trattamento aria per questi locali saranno posizionate nei locali tecnici a sottotetto dei corpi di edificio principali. In entrambe i casi i carichi termici ambiente saranno compensati con un impianto a pannelli radianti a pavimento, che verrà utilizzato con commutazione stagionale sia in regime di riscaldamento che di raffrescamento. Imp ianti di produzione del freddo Il gruppo frigorifero a servizio dell’intero complesso sarà ubicato in un locale tecnico dedicato, separato dal locale scambiatore di calore, con strutture aventi resistenza al fuoco minima REI 60 ed accesso diretto dall’esterno. L’aerazione del locale gruppo frigorifero sarà adeguata alla portata di aria necessaria al raffreddamento dello stesso e comunque non inferiore a 1/20 della superficie in pianta del locale. Il gruppo frigorifero utilizzerà refrigerante di tipo ecologico. Condotte Le condotte saranno realizzate in materiale di classe 0 di reazione al fuoco o saranno di tipo preisolato multistrato di classe 0-1 (Art. 2 D.M. 31 marzo 2003). In corrispondenza degli attraversamenti di strutture delimitanti i compartimenti verranno installate sulle condotte delle serrande tagliafuoco azionate automaticamente e direttamente dai rivelatori di fumo. Negli attraversamenti di pareti e solai lo spazio attorno alle condotte sarà sigillato con materiale di classe 0, che non ostacoli le dilatazioni. 68 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Dispositivi di controllo Ogni impianto di trattamento aria per gli spazi comuni sarà dotato di un dispositivo di comando manuale, situato in un punto facilmente accessibile, per l’arresto dei ventilatori in caso di incendio. Non sono previsti impianti a ricircolo ma solo impianti di aria di rinnovo ed espulsione. Schemi funzionali Per ciascun impianto sarà predisposto uno schema funzionale da cui risultino: - gli attraversamenti di strutture resistenti al fuoco - l’ubicazione delle serrande tagliafuoco - l’ubicazione delle macchine - l’ubicazione dei rivelatori di fumo e del comando manuale - lo schema di flusso dell’aria - la logica sequenziale delle manovre e delle azioni previste in emergenza. Illuminazione di sicurezza La distribuzione dell’energia elettrica per alimentare i circuiti luce nei corridoi all’interno del fabbricato è realizzata mediante l’uso di condotti prefabbricati (“blindo luce”). Ogni corridoio è servito da un condotto predisposto con due circuiti monofase (FN + FN) internamente separati da un isolamento; anche le teste di alimentazione sono separate. Tutte le spine per allacciare i corpi illuminanti sono individuate ed etichettate in modo da distinguere in modo chiari i circuiti di sicurezza. In questo modo si assicura una separazione fisica del circuiti per l’illuminazione normale dal circuiti per l’illuminazione d’emergenza. Ogni condotto sbarra è alimentato direttamente dal quadro elettrico, settore UPS, posto nel corpo relativo, con cavo resistente al fuoco tipo FG10(O)M1. Il quadro elettrico di corpo, settore UPS è alimentato in modo permanente da un UPS (vedi capitolo 6.9). I corpi illuminanti posti sulle vie di esodo sono di tipo autoalimentato (autonomia 1h, tempo d’inserzione immediato, tempo di ricarica 12h, di tipo a “cartello retroilluminati) derivati da circuiti 69 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO allacciati a valle dei quadri di corpo. In questo modo ogni compartimento ha più di un circuito per l’illuminazione di emergenza. L'impianto di illuminazione di sicurezza deve assicurare un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux ad 1 m di altezza dal piano di calpestio lungo le vie di uscita. Il quadro elettrico generale ed i quadri secondari (generali di corpo) sono ubicati in posizione facilmente accessibile, segnalata e protetta dall'incendio. Impianti di rivelazione fumo e segnalazione degli incendi Il complesso sarà dotato di un impianto integrato di rilevazione fumi. Per sette degli otto corpi, con posizione al piano terra in corrispondenza del quadro elettrico di corpo, si installa una centrale di rilevazione fumi indirizzata, che controlla il rispettivo corpo, con il collegamento adiacente. Nel corpo B4 non si posa la centrale ed i dispositivi di allarme sono comandati dalla centrale più vicina, al corpo B3. La centrale di rilevazione controlla e gestisce i seguenti allarmi e servizi; ogni componente è indirizzato e pertanto individuato singolarmente mediante un numero identificativo, dalla centrale: ? rivelatori di fumo. La copertura è completa in tutte le aree dell’edificio; sono escluse unicamente le zone nelle quali non vi è carico d’incendio il sottotetto e l’alloggio del custode. ? Contatti magnetici sulle porte tagliafuoco, utilizzati per tenere le stesse aperte, durante il funzionamento manuale e per permetterne la chiusura in caso di allarme. In tale modo si può ripristinare automaticamente la compartimentazione. Le porte normalmente chiuse non hanno tale dispositivo. ? Pannelli ottici acustici, posizionati in modo uniforme in tutta la struttura per permettere la ricezione del segnale di allarme in tutti i punti dell’edificio. ? Pulsanti di allarme manuale posizionati in modo uniforme in tutta la struttura per permettere il comando di allarme in tutti i punti dell’edificio. I dispositivi, di colore rosso, sono identificati e facilmente raggiungibili e di comando immediato. 70 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO I rivelatori saranno posizionati seguendo le indicazioni fornite nella UNI9795: per il dimensionamento si veda la relazione tecnica specialistica e le tavole di progetto. In particolare nei corridoi i rilevatori sono posati a soffitto, non meno di 0,5m dalle pareti, quale esempio si veda il particolare V04_0_0_D_E_BC_025_0 allegato. Tutte le centrali sono tra loro interfacciate mediante un sistema di supervisione generale posto nella postazione di controllo centrale (reception). La programmazione delle centrali dovrà permettere la gestione di una selettività dell’intervento, per evitare allarmi intempestivi e il crearsi di situazioni di panico. A titolo di esempio nella specifica tecnica si fornisce una possibilità di programmazione per la segnalazione degli eventi. In fase di collaudo dell’impianto, in accordo con il responsabile interno della sicurezza e con il Comando dei vigili del fuoco, si prenderanno decisioni esecutive in merito. Dispositivi di emergenza Saranno realizzati i seguenti sistemi di eliminazione dell’energia elettrica, da utilizzare in caso di emergenza: ? Interruttore generale dell’attività posto esternamente all’accesso alla cabina di trasformazione. Il dispositivo è a sicurezza positiva, ovvero funzionante con un pulsante normalmente aperto trattenuto in posizione di chiuso nel funzionamento normale dell’impianto. Il comando agisce sull’interruttore generale di media tensione lato cabina utente. La funzionalità e la continuità del sistema è garantita dalla presenza di un gruppo di continuità (UPS) che alimenta i circuiti ausiliari di cabina). ? Interruttore generale gruppo di continuità servizi di emergenza posto, per tutti i corpi, esternamente al vano tecnico di contenimento dello stesso. Il dispositivo è a sicurezza positiva, ovvero funzionante con un pulsante normalmente aperto trattenuto in posizione di chiuso nel funzionamento normale dell’impianto. Il comando agisce sull’interruttore generale del quadro di corpo, sezione sicurezza. La funzionalità e la continuità del sistema è garantita dal prelievo dell’alimentazione a valle dello stesso gruppo di continuità. 71 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO ? Interruttore generale gruppo di continuità servizi prioritari, posto, per tutti i corpi, esternamente al vano tecnico di contenimento dello stesso. Il dispositivo è a sicurezza positiva, ovvero funzionante con un pulsante normalmente aperto trattenuto in posizione di chiuso nel funzionamento normale dell’impianto. Il comando agisce sull’interruttore generale del quadro di corpo, sezione sicurezza. La funzionalità e la continuità del sistema è garantita dal prelievo dell’alimentazione a valle dello stesso gruppo di continuità. I dispositivi saranno da realizzare con pulsanti di colore rosso opportunamente segnalati mediante cartelli indicanti chiaramente il servizio svolto. Nella “reception” zona nella quale si è previsto di centralizzare tutti gli allarmi, i comandi del sistema ed i sistemi di supervisione, si prevede un comando ulteriore dei dispositivi citati. Tale comando è gestito mediante il sistema bus dell’impianto di supervisione generale. Impianti di segnalazione allarmi Gli edifici, o la parte di essi destinata ad attività ricettive, saranno essere muniti di un sistema di allarme acustico in grado di avvertire gli ospiti e il personale presenti delle condizioni di pericolo in caso di incendio. I dispositivi sonori saranno avere caratteristiche e ubicazione tali da poter segnalare il pericolo a tutti gli occupanti del fabbricato o delle parti di esso coinvolte dall'incendio. Il comando del unzionamento f simultaneo dei dispositivi sonori deve essere posto in ambiente presidiato, sotto il continuo controllo del personale preposto; può essere previsto un secondo comando centralizzato ubicato in un locale distinto dal precedente che non presenti particolari rischi d'incendio. Il funzionamento del sistema di allarme deve essere garantito anche in assenza di alimentazione elettrica principale, per un tempo non inferiore a 30 minuti. Il complesso sarà dotato di un impianto di diffusione sonora, concepito per rendere un servizio esclusivamente di segnalazione in caso di allarme e per diffondere chiamate di servizio. La centrale di gestione dell’impianto deve essere interfacciabile con il sistema di rilevazione incendi in modo tale da potere dare tempestivamente il messaggio di allarme in caso di incendio. 72 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Vi è un’unica unità rack centrale posta nella reception; da questa si diramano sette linee di dorsale indipendenti colleganti ciascuna uno dei corpi. Il corpo B4 è collegato sotto la dorsale del corpo B3. 73 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO 74 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO 75 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO 76 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE AI SENSI DELLA NORMATIVA PER L’ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE: L. 13/89 E DM 236/89 Ogni struttura ricettiva deve avere tutte le parti e servizi comuni ed un determinato numero di stanze accessibili anche a persone con ridotta o impedita capacità motoria. Negli edifici oggetto dell’intervento sono previste 21 stanze, su un totale di 334( > del 5% delle superfici destinate alle unità di soggiorno temporaneo) adatte all’uso da parte di disabili dotate di arredi, servizi, percorsi e spazi di manovra opportuni. La ubicazione delle stanze accessibili è stata prevista nelle vicinanze di un "luogo sicuro statico" o di una via di esodo accessibile. Inoltre è garantita la visitabilità di ogni altro spazio. Unità ambientali e loro componenti Porte Le porte di accesso di ogni unità ambientale sono facilmente manovrabili, di tipo e luce netta di 80 cm, tali da consentire un agevole transito anche da parte di persona su sedia a ruote; il vano della porta e gli spazi antistanti e retrostanti sono complanari. Per dimensioni, posizionamento e manovrabilità le porte sono tali da consentire una agevole apertura della/e ante da entrambi i lati di utilizzo. Le porte vetrate sono facilmente individuabili mediante l'apposizione di opportuni segnali. Sono da preferire maniglie del tipo a leva opportunamente curvate ed arrotondate. Pavimenti I pavimenti sono orizzontali e complanari tra loro e non sdrucciolevoli (rif. scheda 9 e 10 del Disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici) Infissi esterni Le porte, le finestre sono facilmente utilizzabili anche da persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale. I meccanismi di apertura e chiusura sono facilmente manovrabili e percepibili e le parti mobili possono essere usate esercitando una lieve pressione (rif. scheda 6 del 77 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici). Le finestre sono a tutta altezza con parapetto costituito da vetro antisfondamento (temprato e stratificato, rif. norma UNI 7697 giugno 2002). Tale soluzione consente la visuale anche alle persone sedute su sedia a ruota. Sono garantiti i requisiti di sicurezza e protezione dalle cadute verso l'esterno. Arredi fissi La disposizione degli arredi fissi nell'unità ambientale è tale da consentire il transito della persona su sedia a ruote e l'agevole utilizzabilità di tutte le attrezzature in essa contenute. Per assicurare l'accessibilità gli arredi fissi non costituiscono ostacolo o impedimento per lo svolgimento di attività anche da parte di persone con ridotte o impedite capacità motorie. Terminali degli impianti Gli apparecchi elettrici, i quadri generali, le valvole e i rubinetti di arresto delle varie utenze, i regolatori degli impianti di riscaldamento e condizionamento, nonché i campanelli pulsanti di comando e i citofoni, sono, per tipo e posizione planimetrica e altimetrica, tali da permettere un uso agevole anche da parte della persona su sedia a ruote. Servizi igienici Tutti i servizi igienici posti nelle zone comuni, oltre ovviamente a quelli posti nelle stanze per disabili, sono accessibili. Sono garantite, con opportuni accorgimenti spaziali, le manovre di una sedia a ruote necessarie per l'utilizzazione degli apparecchi sanitari. E’ garantito in particolare: - lo spazio necessario per l'accostamento laterale della sedia a ruote alla tazza e, ove presenti, al bidet, alla doccia; - lo spazio necessario per l'accostamento frontale della sedia a ruote al lavabo, del tipo a mensola; - la dotazione di opportuni corrimano e di un campanello di emergenza posto in prossimità della tazza. Si deve dare preferenza a rubinetti con manovra a leva e, ove prevista, con erogazione dell'acqua calda regolabile mediante miscelatori termostatici; le porte aprono verso l'esterno. 78 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Cucine Nelle cucine gli apparecchi, e quindi i relativi punti di erogazione, sono disposti sulla stessa parete o su pareti contigue e al di sotto dei principali apparecchi e del piano di lavoro sarà previsto un vano vuoto per consentire un agevole accostamento anche da parte della persona su sedia a ruote. Percorsi orizzontali Corridoi e passaggi presentano andamento quanto più possibile continuo e con variazioni di direzione ben evidenziate. I corridoi non presentano variazioni di livello. La larghezza del corridoio e del passaggio è tale da garantire il facile accesso alle unità ambientali da esso servite ed essendo largo m.1.80, è tale da consentire in ogni punto l'inversione di direzione ad una persona su sedia a ruote. Scale Le scale, sia quelle poste in testata dei moduli principali, sia quelle poste al centro delle maniche di collegamento, presentano un andamento regolare ed omogeneo per tutto il loro sviluppo ed hanno una larghezza minima di 120 cm. Le rampe contengono lo stesso numero di gradini, caratterizzati da un corretto rapporto tra alzata e pedata (2a + p = 63 cm). Le porte con apertura verso la scala hanno uno spazio antistante di adeguata profondità. I gradini delle scale devono avere una pedata antisdrucciolevole (tipo lamiera goffrata o orsogrill antitacco) a pianta rettangolare e con un profilo continuo. Le scale sono dotate di parapiede, parapetto atto a costituire difesa verso il vuoto e di corrimano. I corrimano sono di facile impugnabilità e realizzati con materiale resistente e non taglient e. Rampe Sono previste rampe, poste al centro di ogni corte, per l’accesso agli ingressi delle varie unità. Altre rampe permettono il collegamento della piazza pubblica con la zona parco. La pendenza max. è pari all’8% e la pavimentazione (in autobloccanti sulle rampe carrabili di ingresso e in green park inerbito) sono tali da garantire agevole percorribilità. 79 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO Ascensore L'ascensore è dotato di una cabina di dimensioni minime (140 x 110) tali da permettere l'uso da parte di una persona su sedia a ruote. La porta ha luce netta 80 cm ed è posta sul lato corto, anteriormente è posta una piattaforma di distribuzione > di 150 x 150. Le porte di cabina e di piano saranno del tipo automatico e di dimensioni tali da permettere l'accesso alla sedia a ruote. La bottoniera di comando interna ed esterna è posta ad un’altezza compresa tra 110 e 140 cm e la bottoniera interna è posta ad almeno 35 cm dalla porta della cabina. Nell'interno della cabina sono posti un citofono, un campanello d'allarme, un segnale luminoso che confermi l'avvenuta ricezione all'esterno della chiamata di allarme, una luce di emergenza. Dovrà essere garantito un arresto ai piani che renda complanare il pavimento della cabina con quello del pianerottolo. Dovrà essere prevista la segnalazione sonora dell'arrivo al piano e un dispositivo luminoso per segnalare ogni eventuale stato di allarme. Autorimesse Lo spazio per autorimessa è collegato con gli spazi esterni e con gli apparecchi di risalita mediante rampe di modesto sviluppo lineare e pendenza contenuta entro l’ 8 %. Sono previsti 4 posti auto, (su un totale di 154, quindi > di 1 ogni 50 o frazione di 50 richiesto) per disabili posti in prossimità della piazza pubblica. Lo spazio riservato alla sosta delle autovetture al servizio delle persone disabili ha dimensioni 5.00 x 3.20 tali da consentire anche il movimento del disabile nelle fasi di trasferimento; dovranno essere evidenziato con appositi segnali orizzontali e verticali. Spazi esterni Percorsi Negli spazi esterni e sino agli accessi degli edifici sono previsti percorsi prevalentemente in piano con caratteristiche tali da consentire la mobilità delle persone con ridotte o impedite capacità motorie, e che assicuri loro la utilizzabilità diretta delle attrezzature dei parcheggi e dei servizi posti all'esterno, ove previsti. I percorsi devono presentano un andamento semplice e regolare in relazione alle principali direttrici di accesso e sono privi di strozzature, arredi, ostacoli di qualsiasi natura che 80 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO riducano la larghezza utile di passaggio o che possano causare infortuni. La loro larghezza minima è tale da garantire la mobilità nonché, l'inversione di marcia da parte di una persona su sedia a ruote. Le eventuali variazioni di livello dei percorsi sono raccordate con lievi pendenze Pavimentazione Le pavimentazioni dei percorsi pedonali sono di tipo antisdrucciolevole, in autobloccanti e in green park inerbito, e sono tali da garantire agevole percorribilità (rif. schede 13 e 14 del Disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici). Eventuali differenze di livello tra gli elementi costituenti una pavimentazione dovranno essere contenute in maniera tale da non costituire ostacolo al transito di una persona su sedia a ruote. 81 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO 82 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO VERIFICA AEROILLUMINOTECNICA 83 VILLAGGIO MEDIA VILLA CLARETTA V04 PROGETTO DEFINITIVO 84