POLITECNICO DI TORINO
CHICAGO AUDITORIUM THEATRE
AND HOTEL BUILDING
Corso di Laurea in Architettura
A.A. 2015/2016
Atelier di Composizione
e Storia D
Gruppo7:
Francesca Filetti 212236
Marisandra Introna 211740
Davide Morabito 213202
Prof. Alessandro Armando
Prof.ssa Francesca Filippi
Auditorium Building: l’integrazione tra materiale, struttura e finalità espressive
Gruppo 7: Francesca Filetti, Marisandra Introna, Davide Morabito
Il Chicago Auditorium Theater and Hotel Building (1886-1889), riconosciuto come uno dei teatri più belli del
mondo, tuttora funzionale, è situato a Chicago, Stati Uniti, esattamente collocato all'angolo con la Michigan
Avenue una strada principale nord-sud della città, una delle importanti vie commerciali di Streeterville e
Congress Parkway, a est-ovest nel centro di Chicago. Il sito offre uno spazio arioso, viste panoramiche e
una facciata rivolta a est verso il Lago Michigan. La città si trova all'interno di una zona umida a clima
continentale, ciò giustifica l’adozione di specifiche scelte progettuali. Infatti, uno dei problemi tecnici più
rilevanti nella costruzione delle opere successive all’incendio del 1871, erano le fondazioni, poiché dovevano
sopportare carichi sempre maggiori su un terreno poco adatto, in quanto paludoso. Le tecniche
ingegneristiche, in quegli anni post incendio, fecero passi da gigante. Numerose furono le scelte progettuali
elaborate, tra cui quella di realizzare un enorme basamento in pietrame, tipologia adottata da Burnham &
Root per il Montauk Building nel 1882 sulla West Monroe Street, questa fondazione di Baumann occupò
parte dello spazio utile nel piano interrato, ciò comportò una limitata adozione. Un’altra tecnica ingegneristica
invece, prevedeva l’utilizzo di una struttura in acciaio, più snella e meno ingombrante. Con la predominanza
di quest’ultima tecnica si cominciò a risaltare la struttura tipica del grattacielo, simbolo della “Scuola di
Chicago”. Essa fu una vera e propria scuola di architettura formata tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del
Novecento, fulcro di un nuovo giro di sperimentazioni architettoniche , a predominare era l’uso di una
struttura tipica del grattacielo con gabbia in acciaio come elemento portante, blocco centrale per scale e
ascensori. L’ascensore divenne un simbolo rappresentativo che segnò una svolta profonda nella costruzione
degli edifici alti. Dal punto di vista strutturale i grattacieli erano realizzati o in muratura portante, o in struttura
metallica, con l’uso della ghisa e del ferro. Sotto questo profilo gli indirizzi stilistici del periodo erano
sostanzialmente due: il primo, era orientato a mettere in luce la struttura portante intelaiata, che diventa
l’elemento caratterizzante la forma dell’edificio; il secondo era quello di nascondere la struttura metallica
sotto una struttura portante in pietra, dando quindi l’impressione di un edificio in muratura tradizionale e
lasciando al rivestimento esterno il compito di esprimere il carattere dell’edificio. Fu proprio Henry H.
Richardson, un architetto statunitense, ad optare per il “romanesque” ovvero il romanico francese, vigoroso
e monumentale. il Marshall Field Wholesale Store del 1885 influì a tal punto da modificare il progetto
dell’Auditorium di L. Sullivan (Boston, 3 settembre 1856 – Chicago, 1924).
In basso: Frank
Lloyd Wright
In alto: Dankmar Adler
A destra: Louis Henry Sullivan
Egli frequenta la English High School e, successivamente, entra al Massachusetts Institute of Technology.
Dopo aver lavorato alcuni mesi presso F. Furness a Philadelphia, si trasferisce a Chicago, dove trova un
panorama urbano in fermento per la ricostruzione in seguito all’incendio del 1871.
Lavora inizialmente presso lo studio di W. Le Baron Jenney, dove si formeranno molti esponenti della Scuola
di Chicago, ed è proprio lì che inizia a maturare il suo modo di pensare l’architettura. Nel 1879 Adler entra
nello studio e nel 1881 nascerà l'associazione di Adler e Sullivan. In seguito realizzeranno le loro opere più
famose tra cui l’Auditorium Building. Dankmar Adler (Stadtlengsfeld, 3 luglio 1844 –Chicago, 16
aprile 1900), architetto e ingegnere civile statunitense, emigrato negli Stati Uniti nel 1854 si stabilì a Detroit
dove iniziò i suoi studi di architettura. In seguito si trasferisce a Chicago, divenendo disegnatore nell'ufficio
di August Bauer. Il primo dei suoi edifici più importanti è stata la centrale Music Hall di Chicago, in cui ha
fatto uso iniziale della sua conoscenza di acustica che esprimerà nella sua totalità nell’Auditorium di
Chicago. Nella progettazione di quest’ultimo, Adler ha agito come ingegnere, progettista e amministratore;
Sullivan come progettista e artista. La sua spalla, per l’elaborazione degli apparati ornamentali
dell’auditorium di Chicago, fu Frank Lloyd Wright (Phoenix, 8 giugno 1867 – Phoenix, 9 aprile 1959), padre
dell’architettura organica. Per la produzione dei decori si basò sullo studio dei bozzetti di Sullivan, e in
seguito scriverà in un suo libro: “ogni volta che il maestro affidava a me l’elaborazione di un particolare,
inframmezzavo nel suo stile floreale, tutto senso, qualche disegno geometrico […] più architettonico […]
meno sentimentale.” (Frank L. Wright, An Autobiography, 1997, pag. 94-95). l’idea di un Auditorium nacque
dal successo del Festival dell’Opera nella primavera del 1885, che suggerì al suo organizzatore Ferdinand
W. Peck, un grande uomo d’affari di Chicago, di realizzare un auditorium permanente che potesse servire
per le opere teatrali, per i concerti sinfonici, per gli spettacoli di balletto e per le assemblee politiche. Peck
aveva molta fiducia nella esperienza di Adler in fatto di acustica, di impianti tecnici e di problemi distributivi,
dunque affiancato da importanti magnati di Chicago tra cui Marshall Field, Edson Keith, Martin Ryerson, e
George Pullman affidò l’importante incarico di stendere il progetto dell’auditorium allo studio Sullivan & Adler.
Opera di grande influenza dal punto di vista stilistico fu il Marshall Field Store, uno dei più grandi capolavori
del maestro Richardson. L’edificio rappresenta un “monumento agli affari” come lo definisce Sullivan, ed
evoca forza e vitalità. L’esterno, realizzato con muri autoportanti in arenaria, poggia su un basamento grezzo
in granito, nel complesso risulta un unico monolite con finestre ad arco. Tutto ciò assume una forte valenza
simbolica rappresentando chiarezza, robustezza e severità; caratteri che è possibile ritrovare nell’Auditorium
di Adler e Sullivan, in cui l’esterno, si presenta poggiante su un basamento di granito bugnato, alto tre piani,
che scandisce grazie alla presenza di un portale a tre ampi fornici, l’ingresso principale. Al di sopra la
facciata è ritmata da una serie di logge ad archi, che segnano l’edificio dal quarto al settimo piano, le
bucature delle arcate salendo si frazionano in bifore e trifore. L’ingresso del teatro sulla Congress St. è
segnalato dalla presenza dell’alta torre, estesa fino al diciassettesimo piano che ospitò, nell’attico, l’ufficio di
Adler e Sullivan. Tale estensione fu una delle scelte più rischiose prese dai committenti, incoraggiati da
Sullivan, che voleva attribuire maggiore importanza e onore all’opera edilizia, puntando su un fattore estetico
e senza curarsi dell’aspetto ingegneristico; non a caso questa decisione fu presa in assenza di Adler. Il tutto
gravò sulle fondazioni, da esso precedentemente calcolate, e che costituiscono un elemento di notevole
importanza viste le caratteristiche poco idonee del suolo della città.
A.
B.
Disegni preliminari, prima (figura A) e dopo (figura B) l’elevazione della torre.
Come si può notare dagli schizzi preliminari sopra riportati, l’intervento di Sullivan applicato alla struttura
della torre, aveva lo scopo di eliminare l’irregolarità della massa e la sproporzionalità. Precedentemente la
struttura era coperta da una ricca decorazione, che rendeva l’edificio molto caotico. Infatti, nel secondo
schizzo, si delineano un po’ più chiaramente i ritmi dell’aspetto formale, tuttavia non esprime ancora del tutto
l’unità nel suo insieme. Mentre Sullivan era impegnato a risolvere gli aspetti formali, Adler era coinvolto nella
risoluzione dei tanti problemi tecnico strutturali dell’edificio.
Vista la pesantezza dell’opera, potevano crearsi assestamenti, per far fronte a questo problema Adler
provvede a caricare sia la torre che le murature in rapporto alle capacità di resistenza delle fondazioni.
L’edificio massiccio ed austero esternamene, mostra un interno ricco di raffinate decorazioni. Questa
particolare attenzione che presta Sullivan al dettaglio e al decoro, risulta certamente accattivante agli occhi
degli osservatori ed è ciò che colpisce una volta entrati nel teatro; un teatro circondato da camere di un
lussuoso albergo e una torre adibita a corpo uffici che si eleva al di sopra dell’ingresso principale. Ciò che
rende, all’interno dell’Auditorium, l’atmosfera magica, sono le innumerevoli decorazioni con stucchi, mosaici,
elementi in bronzo, ghisa, legno, vetro, marmi e finti marmi che con i loro motivi floreali entusiasmano gli
osservatori.
In alto e in basso: dettagli dei decori
A destra: vista prospettica dell’interno
dell’Auditorium
Al suo interno, un’ampia sala accoglie dai 2500 ai 4000 posti. Al di sotto della scena del teatro, è consentito
l’accesso ad un vasto ambiente riservato agli impianti idraulici, alle macchine per la ventilazione e
illuminazione; non a caso risultava a quei tempi uno degli edifici più all’avanguardia per l’impiantistica
interna. Per migliorare l’acustica Adler farà inclinare il pavimento fino a cinque metri più in alto nel lato
opposto rispetto al palcoscenico e realizzerà una copertura scandita da massicce arcate trasversali, per
diminuire la riflessione delle onde sonore, rendendo la sala simile ad uno strumento e riproducendo
l’acustica di un apparato naturale come quello di una conchiglia. Tale soluzione fu precedentemente
sperimentata nell’Interstate Exposition Building. Il ruolo rivestito da tale apparato, che apparentemente
potrebbe risultare solo strutturale, per la soluzione appena citata e perché ha fatto sì che Adler fosse
considerato il genio dell’acustica, ma che, se analizzato approfonditamente, si rivela un importante elemento
dal punto di vista dell’aspetto formale. Pertanto a rendere nobile l’Auditorium, non sono solo gli innumerevoli
decori applicati successivamente, ma è proprio la struttura che alla base riesce a dare forma, dinamismo,
massa e proporzione, creando un ambiente magico. Come dimostrano l’episodio della costruzione della
Torre e il particolare apparato utilizzato da Adler per l’acustica del teatro, il decoro, e quindi l’aspetto formale,
non accresce pienamente il valore dell’edificio se non è minimamente supportato dall’aspetto strutturale. In
ogni caso ciò che riassume l’opera è “l’integrazione tra materiale, struttura e finalità espressive” (William J.
R. Curtis, L’architettura moderna dal 1900). Completato nel 1889 fu acclamato immediatamente per la sua
integrità architettonica e per la sua acustica perfetta, esso divenne la prima casa dell’orchestra sinfonica di
Chicago.
L’Università di Roosevelt acquistò l’edificio
includendo l’auditorium nel 1946, numerosi sono gli
spettacoli culturali presentati al suo interno con
concerti, opere e balletti. L’edificio si articola
internamente in ambienti con varie funzioni a
partire dalla Fainman Lounge, uno sfarzoso salotto
ricco di mosaici in stile Art Nouveau, localizzato al
secondo piano. Il nome deriva dai Fainman, una
nobile famiglia di affari di Chicago, nonché i primi
sostenitori di Roosevelt.
Interni Fainman Lounge
Albergata all’interno dell’edificio troviamo la Ganz Hall
realizzata in memoria di Rudolph Ganz un famoso
compositore e pianista nonché figura rilevante
all’interno dell’orchestra sinfonica di Chicago. Terminata
la costruzione dell’hotel fu dimenticato un importante
dettaglio: una sala da banchetto. Sullivan e Adler
analizzando l’articolazione complessiva trovarono al
settimo piano lo spazio per poter essere adibito a
quest’uso. L’ambiente venne adornato con pannelli di
legno intagliati, decorazioni con foglia d’oro, vetro
colorato ed eleganti candelabri, tutto ciò che potesse
rendere un ambiente raffinato.
Interni Ganz Hall
Numerosi furono gli interventi per riportare al suo originario splendore l’Auditorium, tra i più noti è possibile
ricordare il restauro del 1967, realizzato da Harry Wees e quello del 2001, iniziato da Daniel P. Coffey e
Associati in collaborazione con Evergreen Arts per riportare alla luce i colori e le finiture originali del teatro.
L’Audiorium di Chicago rappresenta una pietra militare e storica nazionale, e internazionalmente
riconosciuta come uno dei più bei teatri funzionali del mondo, ed è una tra le costruzioni più vaste e
complesse degli Stati Uniti, esso deve la sua notorietà non solo alle soluzioni ingegneristiche adottate ma
soprattutto alla polifunzionalità, essendo stato il primo edificio multifunzione.
Abstract
Il Paper ha l’obiettivo di descrivere l’opera in questione per permetterne la totale comprensione.
Partendo dalla localizzazione e descrivendo le caratteristiche del territorio si giustificano le scelte
ingegneristiche adottate. Si delineano gli aspetti su cui si fonda la Scuola di Chicago e tirando in
causa il Marshall Field Wholesale Store di Richardson, opera che ha influenzato l’Auditorium, è possibile
comprendere l’esterno dell’edificio e identificare le scelte architettoniche effettuate dai due progettisti.
L’inserimento di alcuni tratti di vita degli autori ha permesso di conoscere le loro capacità. Capacità che
emergeranno via via dall’analisi della loro opera. La particolare attenzione all’aspetto decorativo ha reso
possibile una visione dell’opera nella sua totalità. Infine si giungerà ad una conclusione sul ruolo che riveste
l’Auditorium nel panorama architettonico-artistico mondiale .
Bibliografia:
-
Mario Elia Manieri, Louis Henry Sullivan, pp.42-61 (1856-1924)
Camillo Giubitosi, La scuola di Chicago e gli architetti della prateria, (1871-1910)
Szarkowski, The idea of Louis Sullivan, pp.30-43, (2000)
William J.R. Curtis, L’Architettura Moderna dal 1900, pp. 44-47, (2006)
Laura Gilli ,Scritture dell’Ornamento, (2014)
Martina Landsberger , La lezione di Auguste Choisy, Architettura moderna e razionalismo
strutturale, (2015)
Sitografia
-
-
Wikideep, Auditorium Building <http://www.wikideep.it/auditorium-building/ >
(consultato il 17/12/2015)
Chicago <https://it.wikivoyage.org/wiki/Chicago > (consultato il 17/12/2015)
Elisabetta di Stefano,
“Ornamento e architettura”<http://www1.unipa.it/~estetica/download/Sullivan.pdf >
(consultato il 17/12/2015)
Roosevelt University
<http://www.roosevelt.edu/ConferenceServices/Chicago/FainmanLounge.aspx >
(consultato il 18/12/2015)