ORTOVERO Venerdì 18 novembre 2011, ore 21.15 TEATRO CASONE FABRIZIO DE ANDRÈ….E IL POETA DIVENNE IMMORTALE con la partecipazione di “Gente de mà” e con Stefano Ancona, percussioni, Pino Caratozzolo, pianoforte e voce, Roberto Frazzetto, chitarra mandolino e voce, Luisella Dall’Acqua e Gino Rapa, voci recitanti Produzione Associazione Teatrale “Amici di Babouche” Finale Ligure Raccontare e cantare Fabrizio De Andrè per capire ricordare il poeta e non solo il cantautore.. Una rappresentazione più che un concerto, fra narrazione, suoni e musica, per vivere pienamente le emozioni che Fabrizio ha voluto trasmettere a tutti noi.. Un intreccio, quasi un discorso con voci diverse, fra musica e poesia… I Gente de Mà, Luisella dell’acqua e Gino Rapa ci faranno “vedere” Fabrizio De Andrè sotto una nuova luce. ORTOVERO Venerdì 2 dicembre 2011, ore 21.15 TEATRO CASONE WORLD DANCING MUSIC: NOTE DANZANTI con Magnasco Quartet: Gianluca Campi – Fisarmonica, Andrea Cardinale – Violino, Francesco Gardella - Clarinetto, Sax e ritmica, Alessandro Magnasco - Pianoforte Produzione A.MU.S.A. Ass. Musicale S. Ambrogio Rapallo Spettacolo inserito nella Rassegna “Insieme in Liguria” Concerto interamente dedicato all’esecuzione di alcune tra le più famose musiche da ballo provenienti da diverse parti del mondo. Lo spettacolo è stato ideata come un viaggio nella produzione musicale per danza: ogni brano sarà preceduto da una breve introduzione riguardante non solo il paese di provenienza del brano ma anche alcune peculiarità della danza a esso associata. Un programma trascinante, senza pause e tempi morti in cui la parola compendia e completa la musica al fine di coinvolgere il pubblico rendendolo partecipe dell’evento. Magnasco Quartet, con il Campione del Mondo di fisarmonica Gianluca Campi, presenterà alcuni dei brani più famosi, considerati unanimemente icone dei vari generi musicali per danza: dai sud americani Tango, Samba e Bossanova alla Tarantella napoletana, dal Flamenco spagnolo al Valzer viennese, senza tralasciare Foxtrot, Swing, Twist, Cha cha cha, Sirtaky, danze irlandesi, tzigane, russe e molto altro… I musicisti del Magnasco Quartet sono artisti che hanno avuto modo di esibirsi in svariate parti del mondo (Italia, Francia, Spagna, Svezia, Belgio, Germania, Svizzera, Austria, Portogallo, Rep.Ceca, USA, Brasile, Uruguay, Giappone, Corea, Malesia, Australia…) sia da solisti sia collaborando tra loro sempre con grande riscontro di critica e pubblico. La caratteristica peculiare di questo ensemble è che partendo dall’assoluto valore solistico dei singoli componenti (tutti vincitori di Concorsi Internazionali relativi al proprio strumento), è stato capace di dar vita ad un gruppo in cui le individualità lascino il posto ad un’unica identità interpretativa. Recentemente ospitati da alcune tra le più importanti associazioni musicali italiane, si sono distinti soprattutto per affiatamento e ricercatezze dinamico-interpretative. Il gruppo ha effettuato prime esecuzioni di lavori di compositori contemporanei e ripresentazioni di opere meno note del 900. Il Magnasco Quartet incide per DRC. QUILIANO Sabato 3 dicembre 2011, ore 21.00 TEATRO NUOVO DI VALLEGGIA LA BISBETICA DOMATA di William Shakespeare tradotto e diretto da Marco Ghelardi con Silvia Quarantini, Cristiano Dessì, Davide Mancini, Mauro Parrinello scene e costumi di Elena Greco Light Designer Gabriele Guatti assistente alla regia Simona Schito organizzazione Sara Ravetta Produzione Compagnia Teatrale Salamander Il feroce disciplinamento di Caterina da parte del suo sposo Petruccio provoca e scandalizza fin dal suo concepimento negli anni ’90 del 1500, quando uno Shakespeare agli inizi della carriera compose questa strana commedia tratta dalle favole e dal folklore circolante intorno ai focolari contadini dell’Inghilterra elisabettiana. Battista, padre di Caterina e di Bianca, darà in sposa la corteggiatissima Bianca solo quando troverà uno sposo per la bisbetica Caterina. Lo sposo arriva nei panni del giovane Petruccio alla ricerca di fortuna: Caterian porta con sé una ricca dote, Petruccio accetta la sfida. Petruccio inizia così il suo processo di disciplinamento della famigerata bisbetica: se Caterina si ostinerà a sovvertire la gerarchia familiare (perché vuol dire questo, a bene vedere, “far la bisbetica“), lui le continuerà a presentare un mondo paradossale, rovesciato su se stesso, con un marito gentile a parole e crudele nei fatti. Caterina infine cede e con un famoso discorso, chiude lo spettacolo con una predica alle donne. Ben lungi da essere un viaggio nelle ombre del testosterone elisabettiano, La Bisbetica tocca le corde sensibili degli attuali rapporti uomo-donna. Nel suo adattamento della commedia, la Compagnia Salamander usa senza scrupoli l’attuale crisi dell’immagine del maschio e la contraddizione che agita la figura femminile contemporanea, tra emancipazione e veline. La sostanza scottante dei rapporti tra i sessi nel mondo contemporaneo agisce come materiale grezzo con cui la Compagnia assemblea la sua rilettura del classico scespiriano, in un allestimento in pieno stile Salamander, nel quale spiccano i canoni elisabettiani della semplicità e del rapporto diretto ed immediato con il pubblico. Shakespeare per magia ridiventa audace ed esilarante, come ai suoi tempi. ORTOVERO Venerdì 9 dicembre 2011, ore 21.15 TEATRO CASONE SESSO E GELOSIA di Marc Camoletti con Fausta Odella, Walter Meschiati, Milvia Tardito, Gianni Cepollini, Francesca Cepollini, Monica Chiarlone regia di Carlo Deprati Produzione Laboratorio Teatrale Terzo Millennio Camoletti, francese di origini italiane, autore di “Sesso e Gelosia” è l’autore di “Pigiama per sei”, di “Boeing boeing” e di altre divertentissime commedie che a Teatro registrano sempre il tutto esaurito. L’azione si svolge in un grande soggiorno di un appartamento su due piani di Bernard Marcellin e di sua moglie Jaqueline. Bernard è un uomo d’affari. Jacqueline, lo cornifica colpendo a fondo il suo prestigio. Per ristabilire la propria dignità, decide di intervenire. Con un tranello convoca a casa sua l’amante di sua moglie, Robert Reignèr, un quarantenne sposato, molto timido, che si presenta all’appuntamento e trova a riceverlo non Jacqueline come credeva, ma il marito che lo minaccia di morte. C’è un’alternativa… per salvarsi la vita dovrà convincere sua moglie Juliette ad andare a letto con Bernard. Per Bernard non saranno più corna, ma scambio, sull’esempio di notissime coppie di attori e scrittori. La sera Robert si presenta a cena con la splendida moglie Barbara. L’incontro si svolge tra colpi di scena e equivoci e sta per concludersi con la resa di Barbara, quando ad una spiritosa quanto improbabile cameriera, Marie-Louise, si presenta la vera moglie di Robert: Juliette. Siamo solo a metà commedia. Equivoci, gags, vendette e colpi di scena sono gli ingredienti di questa pièce, costruita da Marc Camoletti, deridendo e perdonando i vizi della piccola borghesia francese. Due atti brillantissimi, una divertente rappresentazione dove sono evidenti i rimandi al teatro farsesco che ha in Georges Feydeau il suo esponente di massimo rilievo. QUILIANO Venerdì 9 dicembre 2011, ore 21.00 TEATRO NUOVO DI VALLEGGIA MAURO GARIBALDINO PER CASO di Gian Carlo Ragni con Mauro Pirovano e con Fabrio Rinaudo (cornamusa), Fabio Biale (violino voce), Filippo Gambetta (organetto mandolino), Michel Balatti (flauto), Claudio De Angeli (chitarra) regia di Gian Carlo Ragni Produzione Associazione Musicale Corelli Uno spettacolo ironico e brillante, tra storie garibaldine e canti del risorgimento. Un affettuoso omaggio all'Unità d'Italia, "filtrata" attraverso gli occhi di un sempliciotto che narra ciò che ha visto, o meglio, ciò che crede di aver visto. In attesa di imbarcarsi per l’America, dove spera di trovare quella fortuna che non ha mai avuto nell’Italia da poco diventata nazione, Mauro attacca discorso con un gruppo di musicisti, ai quali inizia a raccontare le sue avventure (vere o inventate) di garibaldino reclutato per caso da Nino Bixio. Pur con il dubbio di trovarsi di fronte a un contaballe da osteria, i musicisti sono divertiti dal modo surreale con cui Mauro racconta le sue imprese e iniziano ad accompagnare le sue parole con i loro strumenti. Nasce così un concerto di parole e di musica che ora evoca un Generale privato (tra le donne e gli ozi di Caprera), ora ricostruisce a modo suo il viaggio del Mille, ora - diventato ormai irrefrenabile - indugia di fantasia sulle liti di Garibaldi con Cavour e con il Re o anche sugli scatti d’insofferenza del Generale per il suo ruolo di deputato. E questo concerto avrà fine solo quando viene il momento dell’imbarco sul vapore che li porterà tutti al di là dell’Atlantico. ALASSIO Venerdì 16, sabato 17 dicembre 2011, ore 21.00 EX Chiesa Anglicana L’AVARO di Molière con Eva Robin’s e Andrea Buscemi e con Renato Raimo, Livia Castellana, Martina Benedetti, Maria Luisa Pepi, Giorgio Regali regia di Andrea Buscemi Produzione Compagnia Piccioli Teatro Uno straordinario protagonista, Arpagone, in uno dei ruoli più ambiti su tutti i palcoscenici del mondo. Un personaggio indimenticabile, che si distacca dagli altri avari di teatro così legati al puro possesso, per una moderna disinvoltura nel mettere a frutto il proprio guadagno. Ogni cosa può essere trasformata in guadagno: anche i figli, gli amici. Una vera passione devastatrice che soffoca ogni sentimento e annulla la coscienza. Un capolavoro comico ineguagliabile a cui Molière applica il proprio vertiginoso talento drammaturgico. L’invenzione con cui il genio di Molière rinnova lo spunto dell’Aulularia di Plauto è quella di aver fuso insieme in Ar pagone le diverse caratteristiche dell’avaro e dell’usuraio. L’avaro della tradizione teatrale e letteraria –prima e dopo Molière, ancora nell’Uncle Scrooge di Dickens e fino allo Zio Paperone di Walt Disney - è un maniacale risparmiatore, patologicamente attaccato al possesso fisico, quasi carnale, dell’oro, che si priva di tutto pur di accumulare danaro, che mai sposerebbe una donna priva di dote: questo non gli impedisce di essere a sua volta un alienato, e di sacrificare buona parte della sua vita e l’intera sua tranquillità al mito della ricchezza. Una alienazione assai simile a quella di certi moderni finanzieri che, pur dedicando la loro esistenza ad accumulare potere economico e pacchetti azionari, non solo non amano il danaro, ma non sanno neppure goderselo. Arpagone insomma è un antico avaro che, pur affondando le proprie radici nella tradizione, è tutto proiettato - pur nella convenzione teatrale - nei vizi del futuro: e, cioè, nel nostro presente. Un’altra prova dell’immortalità, e la lungimiranza, del genio. ALASSIO Lunedì 9, martedì 10 gennaio 2012, ore 21.00 EX Chiesa Anglicana LISISTRATA da Aristofane con Gaia De Laurentiis e con Stefano Artissunch, Stefano Tosoni, David Quintili e un coro di 14 pupazzi regia di Stefano Artissunch Produzione Compagnia Synergie Teatrali Lisistrata è un colto e fantastico viaggio nella poetica di Aristofane, celebre commediografo fra i maggiori del teatro classico. La particolarità di questa messa in scena è la contaminazione fra Cabaret e Burlesque, che emerge attraverso le musiche, le atmosfere e i costumi. Nel racconto, la guerra non fa da sfondo alla commedia, ma la penetra in tutta la sua drammaticità divenendone protagonista. Al centro della narrazione c’è Lisistrata, che con lo stratagemma dello sciopero del sesso ricatta i guerrieri spartani e ateniesi per obbligarli a porre fine alla guerra del Peloponneso. Proprio la sua fermezza ed arguzia favoriscono il gioco comico ma anche polemico e riflessivo nella commedia. Lisistrata non è solo una donna che convince le altre ad attuare lo sciopero del sesso ma è anche colei che si fa motore di un dolore universale: "sciagurate siamo noi donne a portare il peso della guerra, partoriamo i nostri figli e li mandiamo a fare i soldati!" Visivamente tutto il fantastico di Aristofane viene restituito sia nella scelta dell’allestimento, sia nell’utilizzo di pupazzi e fantocci che rafforzano l’onirico della scena interagendo drammaturgicamente con i protagonisti. In tal modo l’arte del teatro diventa magia capace di rievocare figure di corpi, musiche, parole ed immagini come strumenti per esplorare l’animo umano. I protagonisti si affrontano sui tre piani rialzati della scenografia sviluppando al massimo l’azione scenica per esasperare in maniera giocosa e dinamica gli umori del dramma comico di Aristofane. La scena è bianca, compatta e severa, a delineare uno spazio dove passato e presente si incontrano, dove la satira implacabile, feroce e corrosiva esplode con una grande sequenza di immagini ed uno spirito senza limite di tempo aggredendo la società e la Polis (Atene). LOANO Lunedì 9 gennaio 2012, ore 21.00 CINEMA TEATRO LOANESE NON C’È PIÙ IL FUTURO DI UNA VOLTA di Aicardi, Formicola, Pistarino, Freyrie con Andrea Brambilla (Zuzzurro) e Nico Formicola (Gaspare) ideazione scenica e costumi di Pamela Aicardi musiche di Los Chitarones, Lorenzo Arco regia di Andrea Brambilla Produzione a.ArtistiAssociati E se pensare al futuro, per una volta, diventasse divertente? E se riuscissimo, in questo momento particolare, a riderci sopra, a dissacrarlo? Non sarebbe forse la formula migliore, la più ottimista, la più alternativa? Ottima idea, ottima soluzione. Ci hanno pensato i due funambolici folletti della risata Gaspare e Zuzzurro che da più di trent'anni leggono e rileggono la nostra quotidianità, la nostra società con stupore bambinesco e sarcasmo da filosofo. Nasce così “Non c'è più il futuro di una volta”, nuovo spettacolo del duo che attinge ovviamente a piene mani nelle tecniche consolidate e giocate del cabaret, aggiungendo il piglio personale, il ritmo serrato, il piacere della battuta, una lungimiranza da teatranti, da cittadini acuti e osservatori, una comicità veloce e democratica ma anche il pensiero fine, la loro visione limpida e dissacrante. Insomma il proprio marchio di fabbrica, ridere, perché una risata si infiltra nei polmoni, nello stomaco prendendo la strada secondaria del pensiero, del vedere e del capire… “Non c’è più il futuro di una volta” racconta la storia di due attori ormai fuori dal giro ai quali propongono di tornare in tv, ma bisogna trovare un'idea, inventarsi il format, qualcosa di originale per questo terzo millennio. Dei due uno è il giovanilista, ha un bar con Internet e Facebook. Si muove. L'altro è un attore comico, nessuna smania di aggiornamento, per uno scontro generazionale tra maturi coetanei. Con Gaspare che scalpita e Zuzzurro che recalcitra. Nasce così una commedia illuminante sul futuro in atto. Un testo nato dalla necessità di parlare da giovani ai meno giovani, facendosi amici i più giovani. Perché una risata passa dallo stomaco ai polmoni fino al cervello, prende la strada del pensiero, del voler capire. La divertente commedia è dunque una carrellata di comicità che attinge dal vero, vira al sociale, denuncia a suo modo le incomprensioni tra i vecchi modelli e le nuove modalità di vivere, di incontrarsi, di condividere, di invecchiare. FINALE LIGURE Sabato 14 gennaio 2012, ore 21.00 AUDITORIUM S. CATERINA – Finalborgo L’ECO DI UMBERTO… LA MUSICA INFINITA DEL MAESTRO BINDI Teatro-Canzone scritto e diretto da Gian Piero Alloisio dedicato all’opera inedita di Umberto Bindi con Gian Piero Alloisio – Voce, Chitarre, Armonica, Kazoo Dino Stellini – Piano, Tastiere Produzione A.T.I.D. in collaborazione con il Teatro Stabile di Genova Spettacolo realizzato con il sostegno del Comune di Genova Le grandi storie si raccontano in poche parole e quella di Umberto Bindi si può dire così: un grande musicista, dopo aver conosciuto per alcuni anni il successo internazionale, non viene più pubblicato. Lui però continua a comporre, con un pianoforte sempre più scordato, e registra le sue canzoni su un vecchio mangianastri a pile. Vive gli ultimi anni in povertà e alla sua morte lascia centinaia di brani inediti. Il drammaturgo e cantautore Gian Piero Alloisio, per anni collaboratore di Giorgio Gaber, Francesco Guccini, Emanuele Luzzati nonché autore di canzoni e commedie di successo, ha recuperato le registrazioni lasciate da Bindi e ora ci racconta, in un avvincente percorso musicale e teatrale, la vita del primo cantautore italiano. “L'eco di Umberto…” racconta Bindi utilizzando le sue canzoni inedite, le sue stesse parole registrate, i suoi scritti, le foto del suo archivio. Racconta il successo di un grande artista, la sua emarginazione dovuta in parte all'omofobia dell'Italietta degli anni '60 e in parte al suo stile musicale troppo “colto” per un mercato che è andato via via imbarbarendosi. Racconta la vita di un uomo dolce e indifeso colpito dalla morte improvvisa della madre, uccisa per caso da una pallottola. Racconta anche di Luigi Tenco e degli artisti che forse non hanno più spazio in questa società dove tutto è spettacolo. ALBENGA Lunedì 16 gennaio 2012, ore 21.00 TEATRO AMBRA FINCHÈ C’È LA SALUTE varietà con band dal vivo di e con Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto regia di Cochi e Renato Produzione Associazione Amici dello Spettacolo Ritorna il divertente mondo di Cochi e Renato con quella comicità intrisa di assurdo. “Finchè c'è la salute” è uno spettacolo che miscela abilmente cavalli di battaglia e nuovi pezzi comici della storica coppia del teatro cabaret italiano. Interpreti di un umorismo graffiante e di un non-sense di straordinaria forza dirompente, Cochi e Renato confermano il forte desiderio di continuare ad intrattenere, divertire, commuovere e far sognare il pubblico finché la “salute glielo permetterà” e, forse, in questo messaggio c’è anche un “pizzico” di scaramanzia. In un continuo gioco delle parti, che rende protagonista talvolta l'uno e talvolta l'altro, e con un’attenta ricerca del particolare ironico e grottesco, i due si divertono a dar vita ad una carrellata di situazioni comiche. Una band di altissimo livello suona dal vivo, dando vita ad una colonna sonora che esalta e sottolinea i momenti più divertenti e quelli più intimi dello spettacolo. Sul palco vengono riproposti gags, canzoni, modi di dire, gesti che nell'arco degli anni sono entrati a far parte del nostro modo di vivere. Una comicità stralunata e all'avanguardia che riconferma, per l'ennesima volta, l'intramontabile stile di due cantastorie che fanno sempre breccia nel cuore del pubblico. ALASSIO Venerdì 20, sabato 21 gennaio 2012, ore 21.00 EX Chiesa Anglicana BUFFET PER QUATTRO di Marc Camoletti con Mario Mesiano, Giorgio Caprile, Alessandra Basile, Elio Berti, Elisabetta Perotto e la partecipazione straordinaria di Margherita Fumero regia di Giorgio Caprile scenografia Cinzia Belcamino luci e suoni Croceservice fotografo di scena Max Berrino Produzione Compagnia Stabile Alassio Margherita Fumero abbandona momentaneamente i panni di Wanda in “Camera Cafè” per prendere parte a questa commedia, dove la protagonista Jacqueline ha il sospetto, non proprio fondato, che il marito la tradisca e trova in una rivista femminile a cui è abbonata la ricetta giusta per vendicarsi. Il “consiglio del cuore” è quello di liberarsi dalla solita routine famigliare e di dedicarsi al sesso di gruppo. Con la scusa di seguire i consigli mondani Jacqueline convince il marito a passare alle vie di fatto. Ma questi cercherà di evitare con tutti i mezzi che accada ciò, e i protagonisti di questa avventura, loro malgrado, saranno catapultati in un susseguirsi di esilaranti equivoci e malintesi. LOANO Venerdì 20 gennaio 2012, ore 21.00 CINEMA TEATRO LOANESE DUE RAGAZZI IRRESISTIBILI di Mario Scaletta e Paola T. Cruciani con Gianfranco D’Angelo e Eleonora Giorgi scene di Alessandro Chiti costumi di Graziella Pera coreografie di Evelyn Annack musiche originali di Federico Capranica testi delle canzoni di Mario Scaletta regia di Ennio Coltorti Produzione Associazione Culturale Quinte D’argento Lo spettacolo è una gita in barca su un mare di risate intervallate da riflessioni ironiche, amare ma sempre divertenti. Salite a bordo, il divertimento è assicurato! Gianfranco D’Angelo ed Eleonora Giorgi sulle onde dei decenni intrecciano i loro ricordi umani e professionali, gioie e dolori di una vita vissuta dentro al mondo dello spettacolo. Il comico ironico e dissacrante, ma anche l’attore che ti fa commuovere e pensare, e la bellissima interprete di tanti film di successo, alla quale la maturità non ha tolto la voglia di ridere e di prendersi in giro, sono i protagonisti di questo spettacolo. Un uomo e una donna, due bambini un po’ cresciuti con l’anima da ragazzacci. Le loro parole sono scandite dalle canzoni che tutti, almeno una volta, abbiamo cantato, interpretate dalla giovane, calda voce di Tania, una autentica rivelazione. Belli ed emozionanti i balletti, con sei strepitose ballerine che completano il cast. Uno spettacolo spiritoso e graffiante, nato per ridere e sorridere, per ricordare e ricordarsi e perché no, commuoversi, attraverso gli occhi e l’anima di: Due ragazzi irresistibili. Emozionarsi non è mai stato così divertente ! ORTOVERO Venerdì 27 gennaio 2012, ore 21.15 TEATRO CASONE LA PROFEZIA DI NOSTRADAMUS Spettacolo comico giullaresco con Andrea Marchi, Gianluigi Giorgetti, Stefano Pelliconi, Davide Linari regia di Christian Amadori Produzione Compagnia Atuttotondo Faenza Lo spettacolo parla della responsabilità di ciascuno di noi nel determinare il proprio futuro, e di conseguenza il futuro del mondo attorno a sé. Come la nostra realtà contemporanea è frutto dei processi storici del passato, così la storia futuro è nelle nostre mani, che viviamo ed agiamo nel presente. Nostradamus, vedendo le brutture del mondo futuro (cioè, quello contemporaneo) ricerca ed individua 4 eventi storici agendo sui quali, se le cose andassero diversamente, il futuro prenderebbe una strada diversa, migliore. Affida una missione specifica a 4 importanti personaggi della storia: un Cavaliere Crociato, San Francesco, il padre di Leonardo da Vinci, Marco Polo. Ma nessuno di loro, per errore, incapacità, sfortuna, fraintendimento, calcolo personale, riesce nel proprio intento, e sembra non esserci soluzione... finché un inaspettato colpo di scena rende il pubblico stesso protagonista della storia. Lo spettacolo racconta una storia unitaria suddivisa in quadri direttamente collegati e consecutivi, al cui interno possono aprirsi divertenti parentesi comiche, ma che non distraggono dalla storia stessa. Ci sono canti, svariate tecniche di teatro di strada (giocolerie, trampoli, una grande illusione sui lanci di coltello) ed effetti pirici, ma sempre contestualizzati e mai forzati o gratuiti. Sulla scena agiscono molti personaggi, che prendono vita grazie all'interpretazione degli attori e all'utilizzo di pochi elementi del costume: un bastone, un cappello diventano quindi sufficienti (come nel teatro elisabettiano) per creare la convenzione teatrale del cambio personaggi. La storia è sostenuta dalla recitazione degli attori e dalla musicalità della parola. E' la parola, e la musica, che rende evidenti e facili gli spostamenti nello spazio e nel tempo. FINALE LIGURE Sabato 28 gennaio 2012, ore 21.00 AUDITORIUM S. CATERINA – Finalborgo K2 di Patrick Mayers traduzione e adattamento di Edoardo Erba con Roberto Tesconi e Elio Berti musiche composte ed eseguite dal vivo dai Subbuglio effetti visivi di Vincenzo Vinotti foto del video Emilio Rescigno regia di Roberto Tesconi Una commedia in due atti con due personaggi maschili. Sergio Righetti, fisico, ha trovato una soddisfazione quasi mistica nel suo amore disinteressato per la moglie Giovanna e il figlioletto Francesco. Mario Bolzoni, giudice, un ultra-conservatore donnaiolo vede la gratificazione personale, come il centro dell’esistenza. Durante l’arrampicata sulla seconda montagna più alta del mondo, hanno un incidente che li blocca a 27.000 piedi, su una sporgenza ghiacciata. Righetti ha subito una frattura alla gamba e hanno perso parte degli attrezzi e quelli restanti non sono sufficienti per la discesa. Nel tentativo di recuperare corda e chiodi i due uomini iniziano una conversazione, da prima spensierata, che gradualmente sfuma in una discussione sul significato e il valore della vita. E’ il legame tra i due uomini che è messo a dura prova. Due personaggi così diversi eppure la loro amicizia e collaborazione vanno oltre le parole. Il terzo personaggio nella commedia è, naturalmente, la Montagna. Il freddo implacabile, il mucchio di ghiaccio, neve e roccia fa in modo che le realtà dolorose della vita e della morte non possano essere trascurate. Il Drammaturgo permette al pubblico di trovare il bene nel giuramento dell’uno, la forza e il coraggio del marito e padre affettuoso nell’altro, regalandoci uno dei monologhi più sentiti e drammatici che abbia mai letto. Altro punto di forza dell’opera è che i personaggi parlano come scalatori. Un’impostazione astratta, non realistica, della realizzazione e con il fondamentale supporto della musica dal vivo, la contaminazione delle immagini di video, che raccontano frammenti di vita quotidiana dei personaggi, crea un gioco e un prodotto efficace nell’impatto emotivo sullo spettatore che è conquistato e trascinato all’interno dell’opera. Roberto Tesconi PIETRA LIGURE Domenica 29 gennaio 2012, ore 21.00 CINEMA TEATRO COMUNALE HAPPY DAYS opera originale di Garry Marshall musica e libretto Paul Williams arrangiamenti e supervisione alle musiche John Mcdaniel traduzione di Michele Renzullo adattamento di Saverio Marconi liriche italiane di Franco Travaglio con La Compagnia della Rancia scene e costumi di Carla Ricotti coreografie di Gillian Bruce direzione musicale di Vincenzo Latorre disegno luci di Valerio Tiberi disegno fonico di Enrico Porcelli produttore esecutivo Michele Renzullo regia Saverio Marconi Produzione Compagnia della Rancia Il nuovo musical della Compagnia della Rancia è ispirato a una delle serie tv più longeve e amate in tutto il mondo. Happy Days, creato nel 1974 da Garry Marshall, autore di un’altra serie cult come Mork & Mindy e regista di Pretty Woman, ha incollato alla tv per 11 stagioni e 255 episodi generazioni di spettatori che si sono appassionati alle vicende della famiglia Cunningham, ambientate nella Milwaukee degli anni Cinquanta. Il lavoro della Compagnia della Rancia accompagnerà per mano gli spettatori nel mondo del divertimento: il musical, che si avvale dell’esperta regia di Saverio Marconi, possiede un tocco tutto italiano nella struttura dello spettacolo, nella caratterizzazione dei personaggi e nello svolgersi della storia. Tra le note di una musica accattivante, energica e indelebile nella memoria di tutti - come l'indimenticabile sigla - ritroveremo a teatro Howard (Giovanni Boni), il capofamiglia con sua moglie Marion(Sabrina Marciano), l'emblema della casalinga perfetta e i loro due figli, Richie (Luca Giacomelli) e Joanie "sottiletta" (Maria Silvia Roli). Non mancherà Fonzie (Riccardo Simone Berdini), il mitico meccanico dal fascino irresistibile, dai capelli impomatati e dall'intramontabile giubbotto di pelle, che, con il solo schiocco delle dita, faceva cadere ai suoi piedi tutte le ragazze. A completare il gruppo gli amici, Pinky (Floriana Monici), Potsie (Gioacchino Inzirillo), Ralph (Davide Nebbia), Chachi (Alessandro Lanzillotti), Alfred (Jacopo Pelliccia) e Lori Beth (Silvia Contenti). ALBENGA Lunedì 30 gennaio 2012, ore 21.00 TEATRO AMBRA LA STRANA COPPIA di Neil Simon con Ivan Fabio Perna e Marco Manzini e con Gian Carlo Fantò, Carmelo Cancemi, Claudio Orlotti, Barbara Bazzea, Claudia Appiano scene di Renato Ostorero disegno luci di Pietro Striano regia di Ivan Fabio Perna Produzione Compagnia “Lewis&Clark” Il testo, ormai un “classico” della storia della commedia americana (interpretato mirabilmente da Jack Lemmon e Walter Matthau nel film del 1968), è stato ripreso dalla Compagnia “Lewis&Clark” facendo riferimento all’ambientazione originale, come del resto è originale il tema conosciutissimo della colonna sonora del film The Odd Couple. Siamo nella New York, anni Sessanta. Felix Ungar e Oscar Madison sono due amici dal carattere diametralmente opposto. Uno pignolo e maniaco della pulizia al limite della follia, l’altro irascibile e disordinato, capace di sconvolgere una stanza pulita con la velocità di un uragano. Oscar, giornalista sportivo, passa le sue giornate tra la solitudine e le partite a poker con gli amici, dove manco a dirlo perde sempre! Una vita da divorziato alle prese con gli assegni di mantenimento alla moglie conditi con patate fritte e liquori. Felix invece, marito modello, è stato appena mollato dalla moglie che non lo sopporta più! Solo e depresso medita il suicidio. Ma è troppo nervoso per ammazzarsi... infatti indossa le cinture di sicurezza persino al Drive-In. E sarà la sua apprensione a portarlo a casa di Oscar durante una delle partite di Poker del venerdì sera. Oramai senza una casa troverà ospitalità da Oscar. Ma la convivenza farà scattare un turbine di esilaranti situazioni comiche. E a mettere ancora più pepe nella situazione, saranno le cinguettanti vicine di casa: le sorelle Piccioni. Riuscirà Felix, l’uomo più ordinato del mondo ad andare d’accordo con Oscar, colui che a casa sua non riesce a trovare la strada per la cucina se qualcuno non gliela indica? LOANO Domenica 5 febbraio 2012, ore 21.00 CINEMA TEATRO LOANESE LE ATTESE – MOODS FOR LOVE di Alma Daddario con Valeria Ciangottini, Lorenzo Costa, Federica Ruggero scene di Enrico Musenich costumi di Anna Barabino musiche originali di Roberto Leoncino disegno luci di Doriana Barbè regia di Lorenzo Costa Produzione Teatro Garage La produzione del Teatro Garage riporta l’attenzione del regista Lorenzo Costa sulla drammaturgia contemporanea con un testo scritto dalla giornalista, scrittrice e autrice teatrale Alma Daddario. Ad affiancare Costa, Valeria Ciangottini che il pubblico ricorda per il suo esordio nel ruolo di Paola, l’adolescente innocente e pura della Dolce vita di Fellini e la giovane promettente Federica Ruggero. Ne “Le attese” la Ciangottini è Marina, una donna di mezza età sposata con il coetaneo Roberto, con cui divide una vita di coppia tra bilanci e ripensamenti, fatta di violente impennate, di crisi e rientro nella staticità. L’equilibrio di questa quotidianità verrà sconvolto dall’arrivo di Claudia una giovane ex tossicodipendente di cui Roberto si è innamorato che irromperà nella loro vita sconvolgendola totalmente. Costretti ad una temporanea convivenza forzata, i tre inizieranno a giocare una sorta di partita in cui è difficile identificare il vincitore, ma è chiaro chi sia il perdente: l'uomo. Note di regia La storia attinge alla realtà dei nostri tempi, scavando nella profondità di alcune dinamiche tipiche di un “male di vivere” contemporaneo; è un dramma moderno consumato tra le mura di un certo ambiente medio borghese a cui appartengono Marina, Roberto e la stessa Claudia. La regia ha lavorato molto sulla psicologia dei personaggi, scavati interiormente a tal punto che facilmente potremmo riconoscerli come qualcuno che abbiamo già incontrato. Roberto in gioventù è stato un ex sessantottino che, con il tempo si è “imborghesito”, ora non è appagato dalla propria vita, per lui innamorarsi della giovane Claudia è un’occasione di rivalsa contro un mondo in cui non si riconosce più; egli crede di poter tornare indietro di riappropriarsi della sua vita, ma non sarà così; Marina, la figura apparentemente più forte, è rigorosa, attende che la situazione si ristabilisca e si aggrappa con tutte le sue forze a quello che ha conquistato. Claudia invece risente di scelte sbagliate e carenze affettive, cresciuta da genitori troppo impegnati per darle le attenzioni di cui aveva veramente bisogno. Tutti e tre sono in attesa di qualcosa che risolva la situazione, Liberandoli così da una situazione di stallo. Lorenzo Costa ALASSIO Martedì 7, mercoledì 8 febbraio 2012, ore 21.00 EX Chiesa Anglicana STASERA OVULO di Carlotta Clerici con Antonella Questa regia di Virginia Martini Produzione LaQ-Prod Premio Calandra 2009 come Migliore Spettacolo Antonella Questa Premio Migliore Interprete Calandra 2009 Un monologo che indaga sulle problematiche della maternità "over 35" e della sterilità femminile, una tematica che l'odierno stile di vita rende più che mai attuale. Fino a dove riesce a spingersi l'istinto materno di una donna che, passati i 35 anni, una relazione stabile e felice, un lavoro gratificante, decide che è arrivato il momento di avere un figlio? La protagonista di questa commedia arriva alla risposta attraverso una strada tortuosa fatta di tentativi e fallimenti, di esami medici e cure pesanti, punteggiata dai consigli di parenti e amici, da critiche più o meno velate. Sarà proprio la consapevolezza raggiunta al termine di questo percorso a regalare al pubblico un finale commovente e inaspettato. “… Un monologo di oltre un’ora equilibratissimo, ben controllato, di un’autrice che mostra indiscutibili capacità di scrittura…. La protagonista – una Antonella Questa di enorme disinvoltura che punteggia ogni situazione del racconto…..Uno spettacolo che diverte e, a tratti, emoziona, intrattiene con estrema piacevolezza e coinvolge. Per la qualità della scrittura, appunto, l’accuratezza della regia, la versatilità e il savoir faire dell’attrice, di grande immediatezza e comunicativa in tutti i registri espressivi.” Francesco Tei, Hystrio luglio 2009 FINALE LIGURE Sabato 11 febbraio 2012, ore 21.00 AUDITORIUM S. CATERINA – Finalborgo DUE RAGAZZI IRRESISTIBILI di Mario Scaletta e Paola T. Cruciani con Gianfranco D’Angelo e Eleonora Giorgi scene di Alessandro Chiti costumi di Graziella Pera coreografie Evelyn Annack musiche originali di Federico Capranica testi delle canzoni di Mario Scaletta regia di Ennio Coltorti Produzione Associazione Culturale Quinte D’argento Lo spettacolo è una gita in barca su un mare di risate intervallate da riflessioni ironiche, amare ma sempre divertenti. Salite a bordo, il divertimento è assicurato! Gianfranco D’Angelo ed Eleonora Giorgi sulle onde dei decenni intrecciano i loro ricordi umani e professionali, gioie e dolori di una vita vissuta dentro al mondo dello spettacolo. Il comico ironico e dissacrante, ma anche l’attore che ti fa commuovere e pensare, e la bellissima interprete di tanti film di successo, alla quale la maturità non ha tolto la voglia di ridere e di prendersi in giro, sono i protagonisti di questo spettacolo. Un uomo e una donna, due bambini un po’ cresciuti con l’anima da ragazzacci. Le loro parole sono scandite dalle canzoni che tutti, almeno una volta, abbiamo cantato, interpretate dalla giovane, calda voce di Tania, una autentica rivelazione. Belli ed emozionanti i balletti, con sei strepitose ballerine che completano il cast. Uno spettacolo spiritoso e graffiante, nato per ridere e sorridere, per ricordare e ricordarsi e perché no, commuoversi, attraverso gli occhi e l’anima di: Due ragazzi irresistibili. Emozionarsi non è mai stato così divertente ! ALBENGA Martedì 14 febbraio 2012, ore 21.00 TEATRO AMBRA GIN GAME di Donald Lee Coburn con Valeria Valeri e Paolo Ferrari scene di Bruno Garofalo costumi di Maria Grazia Nicotra musiche di Massimiliano Forza arrangiamenti di Fabio Valdemarin regia di Francesco Macedonio Produzione Associazione Culturale La Pirandelliana “Gin game”, prima commedia scritta da Donald Coburn, debuttò nel 1976, ottenendo subito uno strepitoso successo. Portata in scena in Italia più di vent’anni fa, sempre dalla coppia Valeri-Ferrari per la regia di Gianfranco De Bosio, oggi i due attori tornano ad interpretare i personaggi di Fonzia e Weller, in un nuovo allestimento diretto da Francesco Macedonio. L’azione si svolge in una casa di riposo. Protagonisti sono Weller, ricercatore di mercato in pensione, e Fonzia, vecchia puritana figlia di un pastore metodista. Per trascorrere le domeniche i due iniziano a giocare a carte e inizialmente l’uomo è affettuoso e cordiale nei confronti dell’amica, a cui insegna il gioco del gin nel quale da sempre eccelleMa quando la principiante Fonzia comincia a vincere ripetutamente, emerge il disappunto dell’uomo, che cresce fino a diventare collera, rabbia allo stato puro. Il combattimento porta un po’ alla volta i due protagonisti a delineare i lati più riposti del loro carattere. Dietro questa collera si nascondono ragioni più profonde del semplice orgoglio ferito: l’anziano giocatore è vittima di un passato fatto di frustrazioni economiche e personali mentre Fonzia sfoga le ferite accumulate in una vita di delusioni e abbandoni, cedendo al turpiloquio ed ad istinti ben lontani dal suo abituale stile di vita e dalla sua educazione. Il finale ci mostra la dura realtà: due vecchi stanchi e sfiduciati che avrebbero potuto essere due buoni amici se non fossero stati troppo impegnati a nascondere la propria infelicità dietro il velo dell’ipocrisia. ALASSIO Venerdì 17, sabato 18 febbraio 2012, ore 21.00 EX Chiesa Anglicana L’IPAZIA liberamente ispirato al libro di Petta e Colavito riduzione di Simona Grillo con Simona Grillo, Paolo Portesine, Danilo Spadoni, Nella Bozzano danzatrici: Brenda De Palo, Raffaella Furno e con Dora Spano, Silvana Merello voce fuori scena di Antonio Minelli consulenti alla regia: Marco Durando e Simona Grillo regia di Nella Bozzano Produzione Teatro dell’Aria Si porta in scena la figura di Ipazia, vissuta nel IV secolo d.c. ad Alessandria di Egitto. Scienziata, filosofa, matematica, astronoma, pagana e donna, aveva tutte le caratteristiche per farsi odiare e, infatti, morì trucidata da un gruppo di fanatici. Ipazia è stata cancellata dalla storia con una tale ferocia che di lei non è rimasta quasi traccia. Per questo, farla rivivere sulla scena diventa un atto di giustizia e di amore. Assistendo al terribile massacro di Ipazia, vittima di un inconciliabile conflitto tra religione e scienza, lo spettatore non potrà non pensare a tutti quei roghi di donne, uomini, libri, opere d’arte, a tutti gli episodi in cui la furia distruttiva di un’umanità senza coscienza ha creduto di salvarsi rinnegando una parte di sé. La messa in scena, riproponendo la formula propria al teatro-danza, attraverso la sinergia di parola, musica e movimento, rafforza le dinamiche sceniche agendo sul fattore emotivo. Nelle coreografie si alternano passi di danza contemporanea con movimenti giocati sul folklore egiziano. La scenografia minimalista si avvale di proiezione di immagini, tratte sia dalla realtà che dall’arte. Lo spettacolo invita il pubblico a “leggere” la storia di Ipazia da una pluralità di angolature e a considerare i corsi e ricorsi della storia come chiave di lettura adeguata per interpretarla. PIETRA LIGURE Giovedì 23 febbraio 2012, ore 21.00 CINEMA TEATRO COMUNALE LA VERITÀ di Florian Zeller traduzione di Giulia Serafini con Massimo Dapporto e con Antonella Elia, Susanna Marcomeni, Massimo Cimaglia regia di Maurizio Nichetti Produzione Enzo Sanny “La verità” è il più recente lavoro per il teatro scritto dall'enfant prodige della letteratura francese Florian Zeller. La pièce racconta di un uomo di mezza età, Michel, e del suo microcosmo fatto di piccole grandi bugie. Michel è un uomo felicemente sposato ma intrattiene da tempo una relazione con Alice, la moglie del suo migliore amico Paul. Una camera. Hanno appena fatto l’amore… così inizia la storia. Michel ha fretta di rientrare a casa, da Laurence, sua moglie mentre Alice è assalita da continui sensi di colpa, perché Paul, suo marito, è anche il miglior amico di Michel. Laurence non ci mette molto a capire che quelle continue riunioni serali in ufficio sono solo una miserabile scusa, ma sopporta in silenzio come una moglie timorosa di suscitare conseguenze gravi al proprio rapporto di coppia. Alice non resiste alla tentazione di raccontare tutto al suo amato Paul, che a sua volta non si scandalizza più di tanto. Secondo lui tutti hanno diritto alle proprie zone di libertà. Anche lui non è immune da qualche distrazione… Così Michel si troverà a doversi giustificare col suo migliore amico di un’azione davvero indegna. Ma mai così bassa come quello che Paul gli confesserà col sorriso sulle labbra… A questo punto le molteplici verità della storia si complicano. Il pubblico viene condotto per mano, allegramente, tra tradimenti veri e tradimenti raccontati. La natura dei singoli personaggi oscilla continuamente dal ruolo della vittima a quella del colpevole… e alla fine al pubblico rimarrà il piacere di capire dalle ultime battute di Laurence la Verità del titolo… ma sarà un bene conoscerla davvero? perché come è noto la Verità può anche far male… ORTOVERO Venerdì 24 febbraio 2012, ore 21.15 TEATRO CASONE BUFFET PER QUATTRO di Marc Camoletti con Mario Mesiano, Giorgio Caprile, Alessandra Basile, Elio Berti, Elisabetta Perotto e la partecipazione straordinaria di Margherita Fumero regia di Giorgio Caprile scenografia Cinzia Belcamino luci e suoni Croceservice fotografo di scena Max Berrino Produzione Compagnia Stabile Alassio Margherita Fumero abbandona momentaneamente i panni di Wanda in “Camera Cafè” per prendere parte a questa commedia, dove la protagonista Jacqueline ha il sospetto, non proprio fondato, che il marito la tradisca e trova in una rivista femminile a cui è abbonata la ricetta giusta per vendicarsi. Il “consiglio del cuore” è quello di liberarsi dalla solita routine famigliare e di dedicarsi al sesso di gruppo. Con la scusa di seguire i consigli mondani Jacqueline convince il marito a passare alle vie di fatto. Ma questi cercherà di evitare con tutti i mezzi che accada ciò, e i protagonisti di questa avventura, loro malgrado, saranno catapultati in un susseguirsi di esilaranti equivoci e malintesi. FINALE LIGURE Sabato 25 febbraio 2012, ore 21.00 AUDITORIUM S. CATERINA – Finalborgo IO, GIACOMO LEOPARDI testi e regia Lorenzo Costa con Federica Ruggero e Lorenzo Costa scena di Enrico Musenich consulenza musicale di Francesco Nardi immagini di Veronica Falco per Kinetica luci di Doriana Barbè Produzione Teatro Garage Giacomo Leopardi nasce nel 1798 a Recanati nelle Marche che allora appartenevano allo Stato Pontificio. La sua è una delle più nobili famiglie del paese. I genitori, Monaldo e Adelaide, incideranno in modo significativo nella sua educazione. Il padre, uomo di idee reazionarie, è amante degli studi; la madre, donna energica, molto religiosa fino a sfiorare la superstizione è legata alle convenzioni sociali e ad un concetto profondo di dignità della famiglia, motivo di sofferenza per il giovane Giacomo, che non riceve tutto l'affetto di cui avrebbe bisogno. In conseguenza di alcune speculazioni azzardate fatte dal marito, la marchesa prende le redini della gestione familiare, riuscendo a rimettere in sesto il patrimonio grazie ad una rigida economia domestica. Fino al termine dell'infanzia Giacomo cresce comunque allegro, giocando volentieri con i suoi fratelli, soprattutto con Carlo e Paolina che amava intrattenere con racconti ricchi di fervida fantasia. La messa in scena dello spettacolo parte dall’analisi degli accadimenti pubblici e privati, scava nei sentimenti più profondi dell’uomo, mettendone in luce i dubbi, le speranze, le paure, il desiderio di vivere nonostante tutto. Due attori-narratori introducono al clima storico politico di fine ‘700, per soffermarsi sulle vicende di Monaldo e Adelaide. Di tanto in tanto si liberano del ruolo di narratori, per diventare i personaggi. Il lavoro non ha la pretesa di essere esaustivo dell’opera e della vita, ma vuole soffermarsi sulle sofferenze di un uomo, di un grande letterato che, in anticipo di almeno un secolo, mette a nudo quel “male di vivere” caro a tanta letteratura del ‘900. Uno spettacolo in cui storia e letteratura si intrecciano, ma la vita dell’uomo resta in primo piano e conoscerla aiuta la comprensione del poeta. QUILIANO Sabato 25 febbraio 2012, ore 21.00 TEATRO NUOVO DI VALLEGGIA GROPPI D’AMORE NELLA SCURAGLIA di Tiziano Scarpa con Silvio Barbiero regia di Marco Caldiron Produzione Carichi Sospesi Il testo di Tiziano Scarpa è un racconto in versi che, attraverso una lingua inventata che richiama i dialetti del centro-sud, descrive un percorso di rinascita e, in qualche modo, di redenzione. Il linguaggio poetico di Scarpa deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo; immagini che richiamano l'immaginario di Bosch raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti. Pochi elementi in scena per rappresentare una storia ricca di elementi narrativi che non manca mai di sorprendere per l'originalità delle soluzioni messe in atto. Lo spettatore si trova così immerso in un mondo composto da suoni antichi ma pur sempre riconoscibili, da immagini, musiche che richiamano un mondo naif tracciato con pennellate severe e marcate. LOANO Lunedì 27 febbraio 2012, ore 21.00 CINEMA TEATRO LOANESE TANTE BELLE COSE di Edoardo Erba con Maria Amelia Monti e Gianfelice Imparato e con Valerio Santoro regia di Alessandro D’Alatri Produzione Associazione Culturale La Pirandelliana Ci sono persone che non riescono a separarsi dalle cose e accumulano tutto nelle loro case finché gli oggetti non li sommergono. Se ne contano a milioni. In America li chiamano hoarder. Orsina è una hoarder. Fa l'infermiera a domicilio, non è cosciente del suo disagio, ma mette a disagio i vicini, che mal sopportano la sua mania di accumulare, e la ritengono responsabile della sporcizia e degli olezzi della palazzina. Per buttarla fuori, i condomini guidati dalla implacabile Bolasco e dal viscido Eugenio assumono un amministratore pieno di debiti e ricattabile, Aristide Baldini. Orsina scambia Aristide per un suo paziente e ingenuamente lo fa entrare in casa. Fra i due c'è una spontanea simpatia, e Aristide invece di lavorare per sfrattarla, si illude di poterla aiutare a sgombrare tutto. Nella sua missione impossibile, è costretto ad entrare nella rutilante, divertente e creativa follia della donna. Che è legata ad ogni oggetto, anche il più piccolo, da un ricordo affettivo, da un progetto futuro, da un timore irrazionale di privarsene. In un crescendo comico ed emotivo, i due trovano motivi di scontro e di solidarietà, e arrivano fino alla soglia del sentimento. Poi improvvisamente il gioco si rompe: è il condominio ad averla vinta e i due si separano, irrimediabilmente sconfitti. Ma la vita riserva sorprese, e non sempre sono negative: a distanza di tempo, Orsina e Aristide si ritroveranno per un ultimo, decisivo incontro. Giocato sul doppio piano della commedia e del dramma psicologico, “Tante belle cose” è un lavoro fresco, vivo, pulsante di energia e comicità. Per la prima volta in Italia - dove il fenomeno è presente ma non ancora studiato - ci fa conoscere il mondo degli hoarder, attraversandolo con grazia, trasformando il dettaglio iperreale in fantasia e il peso delle cose in una favola che vola. “Tante belle cose” disegna lo straordinario ritratto di una donna particolare eppure vicina, in cui ciascuno può riconoscere una parente, una conoscente, un'amica; di un uomo semplice e generoso, un signor nessuno capace di grandi cose. E di due malvagi della porta accanto, convinti nel loro perbenismo, di fare la cosa giusta. Graffiante, poetico e stupendamente interpretato da due grandi attori, “Tante belle cose” è tutto quello che il pubblico dovrebbe pretendere da una commedia nuova: di essere divertente e commovente, di parlare di un caso minuscolo ma di avere un valore universale. ALBENGA Martedì 28 febbraio 2012, ore 21.00 TEATRO AMBRA PENTAPADRE di Gianpiero Perone e Carlo Denei con Gianpiero Perone Produzione Omnibus “Ebbene si signori, io ho cinque figli!!! Io sono pentapadre! Penta, nel senso che sono pentito!!! Ci sono sere che c’è più gente a casa mia che ai miei spettacoli, è un disastro!” Comincia da questa affermazione il nuovo spettacolo di Gianpiero Perone. Un uomo circondato da una marea di figli e accompagnato, nella complicata avventura che è la vita, da un essere mitologico mezzo donna e mezzo armadio a tre ante, sua moglie! Come farà il nostro eroe a sopravvivere ad una quotidianità in cui ogni bisogno è moltiplicato per sette? La scuola, l’apparecchio per i denti, la vita condominiale, il programma da guardare in tv, i vestitini per tutti… senza considerare le difficoltà del rapporto di coppia! La sola via di fuga resta la fantasia, unico rifugio in cui cercare riparo quando la realtà diventa troppo impegnativa. Lo spettacolo è strutturato in quadri che alternano personaggi creati e raccontati da una voce fuori campo spiazzante e dispettosa (come nel mondo delle fiabe sonore), a personaggi costruiti in maniera più classica con il loro campionario di cadenze, inflessioni, tic, costumi e camminate strane e divertenti. Il tutto legato da esilaranti monologhi che hanno come tema la vita di una famiglia numerosa con tutto ciò che questo può comportare, aspetti comici e tragi-comici del vivere quotidiano. ALASSIO Venerdì 2, sabato 3 marzo 2012, ore 21.00 EX Chiesa Anglicana LA BRIGATA DELLA STRACCIA E LE NOVELLE DEL BOCCACCIO di Michela Terrile e Fiona Dovo con Claudia Benzi, Fiona Dovo, Paolo Drago, Laura Formenti, Arianna Comes e Alice Ridella costumi di Sonia Bartolucci scenografie di Stefano Barbieri consulenza musicale di Enzo Aino fotografie di Maurizio Dovo regia di Michela Terrile Produzione Teatro delle formiche Lo spettacolo vuole essere sinonimo di vitalità, freschezza e al tempo stesso chiave di lettura di un’epoca passata: quale modo migliore per rivivere le novelle del Boccaccio? Una compagnia di cinque attori giovani, brillanti e talentuosi si muove nello spazio scenico ricreando atmosfere differenti: il borgo medievale, la gita in pineta, un maniero stregato, la pioggia e il sole… Il progetto parte dal desiderio di rappresentare un testo stupefacente come il Decamerone, una raccolta di novelle dai toni sempre diversi. E’ un testo che si studia a scuola ma del quale non se ne conoscono i risvolti più provocatori e scanzonati; una pittura sempre attuale dei vizi e dell’intelligenza umana. In uno scenario antico dai colori boccacceschi prendono vita i personaggi accattivanti e spiritosi della compagnia della Straccia: un’ allegra galleria di caratteri, dalla bisbetica zitella alla ingenua ragazzotta, dalla provocante attempata al tenero e strampalato nobile ser della Straccia. Un gioco narrativo che miscela le situazioni comiche dell’intreccio alle novelle note e meno note del Decamerone: il cuoco Chichibio, l’innamorato Nastagio e il furbo Ricciardo escono dai racconti dei nostri protagonisti reinventati nella forma narrativa ma conservando intatti i riferimenti al testo di Boccaccio. Un‘occasione unica per rispolverare i ricordi ormai lontani degli studi e ripercorrere le storie mirabolanti raccontate con vitalità dai protagonisti della brigata della Straccia. Un’ora e venti che vola tra una risata arguta e una visionaria immagine degli scenari più famosi del trecento italiano. QUILIANO Venerdì 2 marzo 2012, ore 21.00 TEATRO NUOVO DI VALLEGGIA I MENECMI ALLA TERZA di Samuele Boncompagni da “I Menecmi” di Plauto con Samuele Boncompagni, William Catania, Riccardo Valeriani musiche composte ed eseguite dal vivo da Massimiliano Dragoni (salterio e percussioni) e Massimo Ferri (chitarra, bouzouki, flauti) regia di Samuele Boncompagni con la collaborazione di Andrea Biagiotti Produzione Officine della Cultura Noidellescarpediverse Si può realizzare un classico di Plauto come i Menecmi con soli tre attori? Undici personaggi più il Prologo sono le voci dell'originale commedia plautina degli equivoci, che in questo spettacolo sono interpretate da tre attori del genere comico: Samuele Boncompagni, Riccardo Valeriani (conosciuti come duo Noidellescarpediverse visti anche a Zelig Off) e William Catania (siciliano d'origine e toscano d'adozione vincitore del Festival Nazionale del Comico di Torino). Commedia degli equivoci che diventa anche commedia dei travestimenti, una citazione alla Commedia dell’Arte e una alla tradizione dell’avanspettacolo, una struttura scarna fatta di tubolari di americana a sezione quadrata illuminati dall’interno che disegnano un boccascena moderno, tecnologico con i proiettori a vista. Ciò che avviene al suo interno, illuminato anche da piccole luci della ribalta, è un teatro delle origini, è un gioco che si svela. Il testo è riscritto cercando da una parte di restituire alcuni giochi di parole persi con certe traduzioni troppo edulcorate, dall'altra montando e smontando la macchina comica originale di Plauto per donarle una fresca modernità. La realizzazione recupera il piacere del gioco teatrale svelato, in cui il pubblico assiste a ciò che accade dentro e fuori scena. La storia ha come fulcro il Mediterraneo parlando di Sicilia, Puglia, Grecia e Albania e le musiche originali, composte ed eseguite dal vivo da Massimo Ferri (chitarra bouzuki e flauti) e Massimiliano Dragoni (percussioni e salterio), saranno in questo senso un prezioso arricchimento al motore comico della vicenda rappresentata. PIETRA LIGURE Mercoledì 7 marzo 2012, ore 21.00 CINEMA TEATRO COMUNALE NIENTE PROGETTI PER IL FUTURO scritto e diretto da Francesco Brandi con Giobbe Covatta e Enzo Iachetti scene e costumi di Nicolas Bovey musiche di Cesare Picco light designer Christian Zucaro Produzione La Contemporanea - Sosia & Pistoia “Niente progetti per il futuro” ha vinto il Premio Flaiano 2009, con la seguente motivazione di Masolino D’Amico: “Dramma sottile e coinvolgente, spesso imprevedibile, nel rappresentare l’incontro di un semplice garagista con un Vip della televisione, colto e intelligente ma egocentrico oltre ogni limite. Ne esce il ritratto di una società intera, priva di valori e piena di contraddizioni.” “Niente progetti per il futuro” è un gioco teatrale surreale, una parabola contemporanea, che cerca di raccontare con i toni della leggerezza e del paradosso una società in crisi, dove i valori dell’Uomo appaiono lisi e sfilacciati sullo sfondo di un progressivo impoverimento spirituale. L’ambientazione è un ponte pedonale della periferia di una grande città, sul quale si incontrano due aspiranti suicidi, uniti dalla comune insana aspirazione ma diversissimi per tutto il resto. Ivan è un garagista, uomo semplice e di piacevole concretezza, religioso praticante, di bassa estrazione sociale, con una cultura non certo ricca ma nutrita da un’insopprimibile curiosità, spinto al suicidio a causa di una cocente delusione d'amore. Tobia invece è un vip della TV, psicologo di nascita ma opinionista tuttologo di adozione (televisiva). Uomo colto e ironico, ma anche molto egoista e egocentrico, vede sgretolarsi nelle sue mani oltre che la sua popolarità anche la sua vita privata. Dall’incontro tra queste due diverse disperazioni, che provengono da mondi lontani ma che si riconoscono in fretta, nasce il dramma o la commedia, secondo i diversi punti di vista o la diversa lettura degli avvenimenti. LOANO Sabato 10 marzo 2012, ore 21.00 CINEMA TEATRO LOANESE CAN CAN di Cole Porter prima edizione originale in italiano adattamento e regia di Corrado Abbati con Compagnia Corrado Abbati scene di Stefano Maccarini costumi di Artemio Cabassi coreografie di Giada Bardelli direzione musicale di Marco Fiorini Produzione inScena A Parigi, in piena Belle Epoque, trionfa una nuova travolgente danza : il Can Can. Purtroppo però "l'indecente" ballo viene ben presto proibito perché danza concepita per incendiare menti, animo e intime fibre di chi vi assiste. Ciò non impedisce alla proprietaria di un caffè di metterlo comunque in scena, con grande gioia dei suoi clienti. La donna può permettersi di ignorare la legge grazie alla sua amicizia con un disinibito giudice. Drastici cambiamenti sono però all'orizzonte allorché un giovane e intransigente giudice decide di porre fine a questa scandalosa situazione. Quello che il giudice non sa è che il divertimento è appena cominciato: un girotondo di esilaranti equivoci coinvolgono una serie di pittoreschi e simpatici personaggi sino all'immancabile lieto fine. Note di regia Divertimento ed emozioni, echi cinematografici e di Broadway per “Can Can” il musical che accende la voglia di ridere, cantare e ballare sulle famosissime musiche di Cole Porter, molte delle quali sono nella memoria di tutti: chi non ricorda la sua "Night and day". La grande popolarità di questo "classico" si deve anche al successo del film che ne venne tratto con un cast d'eccezione: Frank Sinatra, Maurice Chevalier e Shirley MacLaine. Dietro il film, come spesso accade, uno spettacolo di altrettanto successo: “Can Can” al suo debutto a Broadway è rimasto in scena ininterrottamente per 5 anni. Una sferzata di buon umore si potrebbe indicare come il motore di questa edizione che è la prima in Italia a fare riferimento all’originale di Broadway, dove la storia del Can Can è raccontata fra sontuose ambientazioni, magnifici costumi, scene di danza mozzafiato ed una musica a dir poco geniale. A differenza del film, che aveva privilegiato la commedia, qui la musica è restituita alla sua integrale espressione creando ritmo, allegria e quel tanto di sentimento che riverbera su tutto lo spettacolo, rendendolo trascinante ed energico come una galoppata di can can . ALBENGA Lunedì 12 marzo 2012, ore 21.00 TEATRO AMBRA VIVA LA MERICA (Il Viaggio del Ravenna) di Gino Rapa dei Fieui di caruggi con Mario Mesiano, Giorgio Caprile, Sabrina Bonanato, Carla Migliardi, Fabio Vosilla, Francesca Gallizia regia di Mario Mesiano Produzione Associazione Culturale Teatro Ingaunia Il piroscafo Ravenna era di ritorno dall’ennesimo viaggio in Sudamerica quando, mentre era in navigazione vicino a Capo Mele, la vedetta scorse la sagoma di un sommergibile proveniente dall’Isola Gallinara e nonostante la tentata virata del capitano del Ravenna, quest’ultimo venne colpito dal siluro vicino alla poppa. L’inabissamento fu velocissimo, dapprima l’acqua invase le stive e subito dopo la prua si alzò in aria… VIVA LA MERICA! “La Merica è come il gioco del lotto, quelli che ci guadagnano sono pochi e quelli che ci perdono sono tanti!” Merica, Merica, Merica! Cosa sarà questa Merica? Un gruppo di emigranti italiani nei primi anni del Novecento inseguono sul piroscafo Ravenna un sogno … il sogno mericano! LOANO Giovedì 15 marzo 2012, ore 21.00 CINEMA TEATRO LOANESE NOME: FABRIZIO, COGNOME: DE ANDRÈ di Gino Rapa dei Fieui de caruggi con Mario Mesiano, Giorgio Caprile, Sabrina Bonanato, Nando Rizzo, Carla Migliardi e con Marisa Fagnani alla chitarra regia e adattamento di Mario Mesiano Produzione Associazione Culturale Teatro Ingaunia “E’ lì a Genova che c’è una casa disabitata… a ponte Morosini…dove da ragazzo andavo a pescare i cefali… una finestra aperta sul porto di Genova… sulle navi che partono verso la Sardegna, l’America, l’Asia… una casa disabitata… rimasta disabitata… l’avevo scelta io questa casa nel cuore del porto antico… per tornarci a vivere… a respirare l’aria che fa affogare i pesci…” Fabrizio De Andrè si racconta tra rabbia e poesia, ricordi e speranze. Un suggestivo percorso attraverso alcuni momenti della vita di Fabrizio De Andrè, la sua umanità, dai vicoli della città vecchia al paradiso, sino all’incontro con Dio. La musica è il filo conduttore di un suggestivo percorso teatrale che rivela la straordinaria umanità di Fabrizio De Andrè e dei suoi personaggi. Lo spettacolo mette in scena alcuni momenti significativi della vita di Fabrizio, soffermandosi sull’uomo più che sul personaggio pubblico. Il titolo vuole sottolineare proprio questo. Nome: Fabrizio, l’individuo, il singolo, l’unicità, con le sue debolezze, le sue vittorie, i compromessi. Cognome: De Andrè. l’appartenenza, la società, la forma, con i suoi riti, il perbenismo, i condizionamenti. Lo spettatore è condotto lungo un percorso attraverso l’infanzia spensierata di Faber nella campagna piemontese, il suo amore per gli animali e la vita semplice, la giovinezza ribelle ed ombrosa, i suoi grandi amori, la scoperta della Sardegna ed il dramma del sequestro. Sino alla “riscoperta” del rapporto con il padre, figura dominante nella sua vita. ORTOVERO Venerdì 23 marzo 2012, ore 21.15 TEATRO CASONE NON HO LO SGUARDO DUBBIOSO, SONO MERIDIONALE! di e con Renzo Sinacori regia di Paolo Migone Produzione Area Zelig Cabaret Renzo Sinacori fa parte della fucina dei comici Area Zelig. Siciliano di nascita e ligure d’adozione è legato artisticamente alla città di Milano dove attualmente vive. Artista poliedrico con una grande esperienza nella radio, nel cinema e nel teatro, Sinacori è noto al pubblico televisivo per le sue apparizioni in popolari programmi come: Striscia la notizia, Il protagonista, La sai l’ultima e Scherzi a parte. Il suo ultimo spettacolo, “Non ho lo sguardo dubbioso, sono meridionale” si addentra nelle relazioni umane, indaga nel quotidiano, raggiungendo punte di geniale verve comica quando svela i meccanismi delle relazioni amorose e i luoghi comuni che le ammantano. Esilarante è la sua personalissima interpretazione della scena madre del film “Titanc” di Cameron, in cui i due protagonisti recitano l’apice del loro innamoramento e la forza utopica che sospinge il loro sentimento. La scena nelle mani dell’abile cabarettista diviene un pretesto per mostrare i più comuni menage amorosi. Calati nella realtà Rose e Jack diventano una coppia come tante: lei una classica rompiscatole, lui la sua candida vittima che subisce le angherie con la speranza di comprendere i misteri del mondo femminile. Lo spaccato familiare che ci presenta è condito con i temi più amati dall’attore: dalla sua Sicilia al sogno americano, all’evasione dalle proprie scomode radici, il tutto sottolineato da un’eccezionale mimica e una forte presenza scenica. QUILIANO Venerdì 23 marzo 2012, ore 21.00 TEATRO NUOVO DI VALLEGGIA GIUSEPPE MARZARI UN UOMO IN FRAC testi di G. Marzari con Andrea Benfante musiche di Andrea Nicolini e Davide Aramini scene di Giorgio Panni regia di Daniela Ardini Produzione Compagnia Lunaria Teatro Uno spettacolo di teatro basato sui testi più noti del grande attore comico genovese. Uno spettacolo di teatro che ricorda la radio del bel tempo che fu. Uno spettacolo di teatro con tanta musica e canzoni dal vivo. Giuseppe Marzari (Genova, 1900 – Genova, 1974) è stato il più grande attore comico e umorista espresso dal teatro dialettale genovese dopo Gilberto Govi. Conosciuto con il semplice nome di Marzari, è stato protagonista dei palcoscenici teatrali locali fino agli anni sessanta con l’omonima compagnia, che portava sulla scena molti titoli caratteristici del repertorio teatrale in lingua genovese. Ha legato il suo nome, in particolare, ad una macchietta, Ö sciö Ratella, impersonata numerosissime volte per la radio dalle frequenze locali della Rai della Liguria. Gli sketch di Marzari erano imperniati sui classici bisticci coniugali, cari specialmente agli umoristi di un tempo, che si risolvevano con un abbraccio finale. «Per fare andare le cose "drite" - recitava la sigla - occorre talvolta ricorrere ad una bella lite». Recentemente Cesare Viazzi gli ha dedicato la biografia "Marzari, un uomo in frac" (De Ferrari Editore, 2010) e l’etichetta genovese Devega ha pubblicato su cd i suoi successi discografici. ALBENGA Lunedì 26 marzo 2012, ore 21.00 TEATRO AMBRA DIVINA & BIRICHINA quando LUI non ha scampo col… Belcanto! concerto – spettacolo di Anna Maria Ottazzi Personaggi e interpreti: La divina , soprano Anna Maria Ottazzi La birichina, mezzosoprano Sara Nastos Il melomane misogino, attore Mario Mesiano Il seduttore sedotto, tenore Andrea Elena Giovanni Battista Bergamo, l’ignaro pianista regia di Andrea Elena direzione della produzione di Ester Bozzano consulenza Musicale di Leonardo Ferretti Produzione T.R.A.M.A. The Riviera Academy of Music & Art e Associazione Culturale Teatro Ingaunia Uno spettacolo giocoso e frizzante, dove protagoniste sono la furbizia e la dolce sensualità delle affascinanti eroine dell’opera. In scena, due soprani ed un tenore, accompagnati al pianoforte, ed un attore che conduce lo spettatore per mano lungo un percorso musicale e scenico divertente, a tratti dissacrante eppure mai malevolo, sempre ironico… “Divina & Birichina” è un concerto-spettacolo che nasce espressamente allo scopo di promuovere l’ascolto della musica lirica. A fare da filo conduttore allo spettacolo è un “canovaccio”, su cui si innestano canto lirico e recitazione, così da coinvolgere completamente lo spettatore nell’azione scenica. Chi conosce e ama già l’opera non resterà deluso: la scelta delle arie e dei duetti del repertorio buffo non è mai casuale ma ragionata e strumentale. Ogni brano ha una sua ragion d’essere nel contesto di questo frizzante spettacolo. Per chi, invece, si avvicina al genere per la prima volta, il divertimento è assicurato dal vorticoso susseguirsi di canto e recitazione, in un tourbillon indiavolato in cui le due cantanti protagoniste fanno divertire il pubblico con i loro travestimenti e l’attore si ritrova suo malgrado in mezzo a questo fuoco incrociato e resta ammaliato, stupefatto, sedotto dalle arti delle due maliarde signore che, accompagnate al pianoforte, interpretano tanta bella musica. PIETRA LIGURE Venerdì 6 aprile 2012, ore 21.00 CINEMA TEATRO COMUNALE L’APPARENZA INGANNA di Francis Veber adattamento di Tullio Solenghi e Maurizio Micheli con Maurizio Micheli e Tullio Solenghi e con altri sette attori scene di Alessandro Chiti costumi di Andrea Stanisci musiche di Massimiliano Forza arrangiamenti di Fabio Valdemarin regia di Tullio Solenghi Produzione La Contrada-Teatro Stabile di Trieste “L’apparenza inganna” racconta la storia del contabile François Pignon, uomo diligente, mite e senza qualità, che lavora per un’azienda di produzioni derivanti dal caucciù, preservativi in primis. Sfortunatamente, è stato deciso il suo licenziamento, la qual cosa, unitamente al divorzio dalla bella moglie di cui è ancora innamorato e al fatto che il figlio diciassettenne non lo considera minimamente, lo porta a contemplare il suicidio. Il suo vicino lo ferma in tempo, dando via a una serie di eventi che cambieranno totalmente la sua vita e persino il suo carattere: il primo passo è quello di fingersi gay, in modo da spingere la dirigenza a non procedere al licenziamento per paura di mobilitare la associazioni omosessuali. L’idea per quanto assurda ha successo su tutti i fronti e ribalta completamente le sorti del povero Pignon, in ufficio, nella società e anche nella vita privata, trasformandolo da oscuro contabile a icona del movimento omosessuale, con tutte le esilaranti conseguenze del caso. Tratto dall’omonimo film francese del 2000 (titolo orginale: Le placard), “L’apparenza inganna” riporta in scena per la quinta volta il personaggio di François Pignon inventato da Veber nel 1973 con la pièce teatrale “L’emmerdeur” (in italiano Il rompiballe), successivamente portata sul grande schermo da Edouard Molinaro. A dieci anni da “L’emmerdeur”, nell’83 il personaggio Pignon è protagonista di “Les compères” (in italiano Noi siamo tuo padre, da cui viene tratto il remake americano del ’97 Due padri di troppo del regista Ivan Reitman). Nell’86 ritorna con “Les fugitifs” (Due fuggitivi e mezzo), da cui viene tratto due anni dopo un altro remake negli USA, “In fuga per tre”, diretto dallo stesso Veber. Nel 1998 il ridicolo personaggio inventato da Veber torna nuovamente alla ribalta con “Le dîner de cons” (La cena dei cretini), un successo internazionale prima nei teatri e poi nei cinema di tutto il mondo. Dopo “Le placard”, Pignon ricompare in “La doublure” del 2006 (Una top model nel mio letto). Nel 2008 è uscito in Francia un remake de “L’emmerdeur” nuovamente diretto da Veber. QUILIANO Venerdì 20 aprile 2012, ore 21.00 TEATRO NUOVO DI VALLEGGIA SCALPICCII SOTTO I PLATANI ispirato alla strage di Sant'Anna di Stazzema di e con Elisabetta Salvatori e con Matteo Ceramelli al violino Produzione Associazione Culturale Favolanti Ispirato alla strage nazista avvenuta a Sant’Anna di Stazzema il 12 agosto del 1944, “Scalpiccii sotto i platani” è un vero esempio di teatro civile, commosso e partecipe, che rievoca un brutto momento della nostra storia. Elisabetta ha ascoltato i racconti dei pochissimi sopravvissuti, le testimonianze dirette di coloro che, bambini, vissero quel tragico giorno: e laddove la storia di questi bambini della Versilia si intreccia drammaticamente alla Storia, sorgono le parole dello spettacolo, in memoria delle 560 persone rimaste uccise e delle loro storie di sofferenza, di lutti, di amore e di coraggio. “Raccontare di Sant'Anna è entrare in una storia che ti tocca. I superstiti che ho avvicinato, anche se non sono portati alla confidenza, li sento come parenti. E il silenzio del paese mi emoziona e mi fa male. “Scalpiccii sotto i platani” è un racconto da ricordare. Nel rispetto di un silenzio innaturale, che un tempo non c’era, è lo stesso silenzio che c’è di solito nei luoghi sacri, non nei paesi”.