1 EDITORIALE QUINTO… “ This band is built to destroy. That's a bi product of the music and the attitude behind it. “ (Zim Zum) Non a caso questo quinto editoriale si apre con una citazione di Zim Zum. Allo stesso modo, non a caso questo numero della fanzine probabilmente uscirà con un leggero anticipo rispetto al previsto. Come è già stato ampiamente preannunciato nelle settimane passate, in questa fanzine troverete un’intervista in esclusiva che Zim Zum ci ha gentilmente concesso e per questo motivo si è deciso di anticiparne l’uscita, perché non nego di essere stata alquanto impaziente di condividere con tutti voi le parole di Zim. Sono fermamente convinta che ascoltarlo (o, in questo caso, leggerlo) parlare di musica, dei Pop Culture Suicides, della passione che da sempre nutre per quello che fa, abbia un potere terapeutico; per questo motivo nel corso di queste settimane, mentre l’intervista era un semplice file nel mio computer, ho maturato uno stato di irrequietezza che non mi dava pace, come se sentissi di privare tutti i fans di Zim e dei TPCS di qualcosa di veramente speciale. Non aggiungo altro, e lascio a voi il piacere di leggere ciò che Zim ci ha raccontato a pagina 5! Oltre a questo, nel momento in cui questa fanzine sarà tra le vostre mani, sarà passato esattamente un anno dal momento in cui ho deciso di dar vita alla TPCS Italian Secret Society. In questa occasione, mi sembra opportuno e doveroso (ma è molto più di un dovere, un semplice bisogno che mi nasce dal cuore) ringraziare quanti, in qualsiasi modo, abbiano contribuito alla nascita e alla crescita di questo progetto… Zim per esserci sempre stato in questi anni, fin dal giorno della nascita di Zim Zum World, pronto a consigliare, supportare e risolvere dubbi e attacchi paranoici della sottoscritta con quella pazienza e gentilezza che fanno di lui una persona speciale, oltre che un artista speciale. E ovviamente, per aver creato Qualcosa senza il quale tutto questo non sarebbe mai esistito. Haze, AjaX, Trey, Baron, ancora, per far parte dell’unica band che ha saputo cambiarmi la vita. Per le interviste, e per tutto ciò che ognuno di loro significa. Gretchen perché senza di lei probabilmente sarei impazzita. Per essere la persona che, nonostante viva dall’altra parte dell’ Oceano, riesce sempre a farmi sentire parte della famiglia. Per tutto. Patti perché allo stesso modo, in questi due anni è riuscita a farmi dimenticare molte volte di come ci sia un oceano tra me e loro. Per il calore e i piccoli (o grandi) gesti che hanno reso le mie giornate migliori. GlitterZim per essere stata un’ispirazione fondamentale nel dar vita a tutto questo. Per l’amore puro che mette nel supportare Zim e i TPCS. E ancora L.P. , Bob, Julie, Zillah perché ognuno di loro ha dato e dà un senso a tutto ciò. 2 Infine, ultima ma non ultima Welta, per avermi finalmente fatto scoprire che non sono sola in questo paese, per essere stata una supporter costante fin dal primo giorno, e, ovviamente, per permettermi ancora di credere che forse non sono completamente pazza, o, se lo sono, lo siamo in due lol. Questo numero della fanzine è dedicato a tutti voi… spero di portarvi sempre con me nella lunga strada che sono certa deve ancora percorrere la TPCS Italian Secret Society! 3 SUICIDES NEWS Richiedi i TPCS!! Se vuoi che i Pop Culture Suicides suonino nella tua città puoi ora richiederli su www.eventful.com. Ovviamente, più richieste arriveranno, più possibilità ci saranno di vederli un giorno suonare anche in Europa e, perché no, in Italia! Fatevi sentire! E’ nata la TPCS French Secret Society L’invasione europea continua e, da qualche mese, è nata anche la Secret Society francese dei TPCS! La trovi su http://www.myspace.com/tpcsfrenchsecretsociety. 4 I'll give you something that you need… INTERVISTA A ZIM ZUM!! (Grazie Zim Zum) (Foto di Tony) C’è qualcosa, in quello che Zim Zum dice, che ti lascia sempre senza parole, traumatizzato e commosso. Penso che chiunque abbia attentamente ascoltato una qualsiasi delle canzoni che Zim ha scritto in questi anni, sa cosa intendo dire. Ciò che soprattutto colpisce è la passione pura che Zim mette in quello che fa, la stessa passione che ti lascia con una specie di febbre ogni volta che entri nel suo mondo. Per questa ragione, e per molte altre, ho fortemente voluto dargli voce, ancora una volta. Perché in questo mondo dove così tante persone sembrano troppo annoiate, anestetizzate o semplicemente spaventate per avere qualcosa di interessante e vero da dire, ascoltare Zim è l’unico modo che conosco per trovare ancora una speranza, nel significato di parole come Musica e Arte. Signore e signori, sono orgogliosa di darvi il benvenuto nel mondo di Zim Zum… buona permanenza… e quando uscite chiudete la porta… 1. Ora il tuo progetto principale sono i Pop Culture Suicides. Penso sia evidente a chiunque abbia sentito le canzoni che questa band è completamente diversa da qualsiasi altra band che il mercato ci offra. E’ anche chiaro che MTV e l’industria musicale non stanno aiutando a promuovere un tipo di musica che possa essere intesa come arte, e non 5 semplicemente come “prodotto”. Come musicista, come vedi il futuro della musica? Pensi ci sia ancora una “cultura” della musica? Zim Zum : Non penso che la maggior percentuale della popolazione sia abbastanza acculturata per capire veramente la musica o l’arte o la combinazione di entrambe. L’arte è un sotto genere ora veramente apprezzato e compreso solo da una sotto cultura. La gente vuole cibo veloce, internet veloce, cure veloci e risultati veloci e vogliono tutto questo senza muovere un dito o anche solo rifletterci su. L’industria, per com’era, stava dando in pasto a milioni di persone merda, e quei milioni di persone ne amavano il sapore. Ora è solo una post sbornia di merda e ognuno nega di esserne stato parte. Il talento è stato buttato nella spazzatura da così tanti outlet musicali mentre lo spostamento ha fatto prevalere il prodotto vendibile sulla longevità, la creatività e l’originalità. L’industria musicale per com’era è morta. La televisione “musicale” non esiste più. La radio commerciale è solo questo, un grande mercato pagato dagli sponsor. Il 90% di quello che vedete e sentite è pubblicità. Potrei stilare una lista di persone che si definiscono “artisti” mentre non sono altro che prodotti calcolati, manipolati e intonati in modo tale da far sembrare che ci sia del talento, dopo 50 diversi scrittori e produttori e centinaia di strumenti professionali e plug in, tutto quello che fanno è derubarti dei tuoi soldi e, con il tempo, farti sentire stupido. Specialmente se li vedi live. 1a. Cosa possiamo fare? Zim Zum: Supportare la musica che amate. 2. Il primo concerto dei TPCS è stato nel Novembre del 2005 al Lounge. Quella è stata la prima volta in assoluto in cui hai suonato live con i TPCS. Quali erano le tue emozioni prima e durante lo show? Zim Zum: Ho passato più di un anno della mia vita lontano da tutti e tutto. Niente TV. Niente radio. Niente amici. Volevo che tutto fosse limpido e vuoto. Volevo tornare in un posto dove ci fosse spazio solo per me stesso al 100%, senza influenze per cui quello che ho scritto e suonato e registrato veniva da emozioni non manipolate. Ho scritto più di 70 canzoni in quel periodo, tra Pleistocene, The Pop Culture Suicides e il mio progetto solista. Ha anche cambiato il modo in cui mi relaziono con gli altri… I TPCS sono stati una band e hanno suonato in una stanza per almeno 3 o 4 notti alla settimana per 2 anni prima che suonassimo live per cui quello che facciamo non è motivato da una percezione pubblica o dal fatto di venire accettati. Facciamo quello che facciamo perché non c’è altro modo per farlo, è quello che abbiamo sempre fatto. 6 Ho spiegato a chiunque entrasse nella band che la mia intenzione era di fare qualcosa che fosse senza rimpianti. Senza restrizioni. Non manipolato o imposto da qualsiasi cosa venga da fuori. La gente potrà amare la musica o odiarla ma non cambierà ciò che facciamo e come lo facciamo. Questa band è fatta per distruggere. E’ un bi prodotto della musica e dell’atteggiamento che ci sta dietro. Abbiamo passato un paio d’anni in una stanza, suonando (letteralmente) a pochi millimetri da un muro giusto dall’altra parte dell’asta del microfono. Quando suoniamo live, il muro se ne va. Può succedere qualsiasi cosa perché niente è forzato o orchestrato o previsto, ma, siamo sempre in pieno controllo della situazione. 3. Ti ricordi qual è stato il primo concerto a cui sei stato? Ci racconti qualcosa? 4. Hai sempre saputo di voler essere una rockstar, fin da quando eri bambino? Zim Zum: Fin dai miei primi ricordi, la musica è sempre stata la mia vita. I primi album che ho sentito (e che ho continuato a sentire) sono stati “The dark side of the moon” dei Pink Floyd e "Ziggy Stardust and The Spiders from Mars” di David Bowie. Ancora prima che imparassi a suonare la chitarra mi venne dato il libro "The Beatles Complete Easy Guitar" e mi venne detto che non avrei dovuto fissarmi sulla musica del mio tempo ma di iniziare con band classiche come i Led Zeppelin. Questo già da solo dovrebbe spiegare abbastanza chi sono e da dove vengo. Il primo concerto a cui abbia avuto consapevolezza di essere era nello scantinato della casa in cui vivevo/in cui sono cresciuto, perché era stato affittato ad una band come sala prove e ricordo di essere stato egualmente curioso e spaventato mentre scendevo quelle scale. Ho sempre voluto essere una rockstar. Mi ricordo che saltavo sul mio letto con una racchetta da tennis come chitarra, attorno ai 5/6 anni. Sentivo che essere una rockstar mi avrebbe portato via da tutte le cose che mi ferivano. Il primo album che abbia mai posseduto lo trovai nella spazzatura perché un mio amico che abitava in un appartamento vide la mamma di qualcuno gettare via tutti i dischi del figlio e quegli album risultarono essere i KISS. Il secondo album che ho posseduto lo rubai da un negozio ed era "Back in Black" degli AC/DC. La mia infanzia e la gente che ne ha fatto parte ha influenzato quello che sono diventato, ma alla fine, io ho reso me stesso chi sono. 5. Se fossi una canzone (dei TPCS o meno) quale saresti e perché? Zim Zum: Non so se una sola canzone possa raccontare un’intera storia per cui sarebbe difficile riassumere una vita intera in una sola canzone ma le mie canzoni preferite sono canzoni in cui posso riconoscermi. Canzoni che sembra mi stiano parlando. 6. In che senso i TPCS possono essere definiti una “società segreta”? Zim Zum: ? 7 7. Nomina tre cose senza le quali non puoi vivere… Zim Zum: Non lo so, non ho mai provato. 8. E tre di cui pensi dovremmo liberarci per rendere questo mondo un posto migliore… Zim Zum: Ne ho molte di più di tre, ma George W. Bush, l’avidità e il Patriot Act. 9. Se fossi il personaggio di un film chi saresti e perché? Zim Zum: Questo sarebbe troppo auto analitico per me per limitarsi ad uno solo e ad una sola ragione. 10. Quest’intervista sarà pubblicata sulla fanzine italiana dei TPCS e probabilmente sarà letta non solo dai vostri fans italiani, ma anche da persone che la troveranno per caso e probabilmente sentiranno parlare della band per la prima volta… cosa vorresti dire loro per spronarli a sentire la band? Zim Zum: Non so se gli direi qualcosa per convincerli ad ascoltare i TPCS. Proverei a lasciare un po’ di ottimismo. Ogni giorno su questo pianeta è una seconda opportunità per rendere la vostra vita meravigliosa. Non fate affidamento su nessun altro per salvarvi da voi stessi. 8 SUICIDES LYRICS E TRADUZIONI… Personality Crisis Testo e musica: Zim Zum Copyright: ZIM ZUM MUSIC, VIOLENT DELIGHTS, PLEISTOSCENE INC. 2008 ALL RIGHTS RESERVED Another day reminds me of my not so solid state Reception distorted As I self medicate In this world where were all used and then thrown away Too sick, too tired to try to find a reason to stay This is just one of many ritual breakdowns Page six, celebrity meltdown Giving into every single one of my vices This is just another personality crisis If todays the day I lose control If todays the day I just let go, If I don’t say goodbye I meant to let you know If my heart should stop Please try to finally be at ease Leave me lifeless as there’s nothing left of what you thought was me This is just one of many ritual breakdowns Goodbye Giving into every single one of my vices This is just another personality crisis If you thought you really knew me Is this what you thought I’d be? When you think you’re starting to see You’re still just looking through me Never knowing what I might find When I look in the mirror Pictures in the back of my mind Aren’t getting any clearer Nobody’s counting on me So I’m not gonna change a single thing And I’m so fucking tired of trying to be Something even close to Making you happy The question is still why You feel the need to try To read between the lines And trade the truth for lies This is just another personality crisis This is just another personality crisis I am what your gossip always sacrifices This is just another personality crisis Giving into every single one of my vices This is just one of many ritual breakdowns Page six, celebrity meltdown Giving into every single one of my vices I am what you gossip always sacrifices 9 This is just one of many ritual breakdowns Page six, celebrity meltdown Giving into every single one of my vices This is just another personality crisis Questa è solo un’altra crisi della personalità Se oggi è il giorno in cui perdo il controllo Nobody’s counting on me So I’m not gonna change a single thing And I’m so fucking tired of trying to be Something even close to Making you happy Se oggi è il giorno in cui lascio andare, The question is still why You feel the need to try To read between the lines And trade the truth for lies Per favore cerca di essere finalmente a tuo agio se non dico addio avevo intenzione di fartelo sapere Se il mio cuore dovesse fermarsi Lasciami senza vita perché non è rimasto niente di quello che pensavi io fossi Crisi della personalità Questo è solo uno di molti crolli rituali Un altro giorno mi ricorda Addio Del mio stato non così stabile Cedendo ad ogni singolo mio vizio Ricezione distorta Questa è solo un’altra crisi della personalità Mentre mi curo da me In questo mondo dove siamo tutti usati e poi gettati via, Troppo schifato, troppo stanco per trovare una ragione per restare Se pensavi veramente di conoscermi E’ questo quello che pensavi io fossi? Quando pensi di iniziare a capire Questo è solo uno di molti crolli rituali Pagina sei, fusione di celebrità Cedendo ad ogni singolo mio vizio Stai ancora guardando attraverso me Non sapendo mai cosa potrei trovare Quando mi guardo allo specchio 10 Le immagini nella mia mente Questo è solo uno di molti crolli rituali Non si stanno schiarendo per niente Pagina sei, fusione di celebrità Cedendo ad ogni singolo mio vizio Nessuno conta su di me Quindi non cambierò una sola cosa Sono quello che viene sempre immolato dai tuoi pettegolezzi E sono fottutamente stanco di cercare di essere Questo è solo uno di molti crolli rituali Qualcosa anche lontanamente in grado Pagina sei, fusione di celebrità Di renderti felice Cedendo ad ogni singolo mio vizio La domanda è ancora perché Senti il bisogno di provare A leggere tra le righe E confondere la verità con le menzogne Questa è solo un’altra crisi della personalità Questa è solo un’altra crisi della personalità Sono quello che viene sempre immolato dai tuoi pettegolezzi Questa è solo un’altra crisi della personalità Questa è solo un’altra crisi della personalità Nessuno conta su di me Quindi non cambierò una sola cosa E sono fottutamente stanco di cercare di essere Qualcosa anche lontanamente in grado Di renderti felice La domanda è ancora perché Senti il bisogno di provare A leggere tra le righe E confondere la verità con le menzogne Cedendo ad ogni singolo mio vizio 11 CONTATTI I Pop Culture Suicides su myspace: www.myspace.com/thepopculturesuicides L’Italian Secret Society su myspace: www.myspace.com/tpcsitalia Per informazioni sul fanclub, domande, rimostranze, per ricevere (gratuitamente, non ci sono spese di spedizione o iscrizione), la fanzine e la tessera di iscrizione al fanclub: visita il sito www.zimzumworld.com oppure manda un’e-mail a: [email protected] 12