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n°4. 7 marzo 2011
SMARTGENDER
Chip, in ballo la nuova leadership
A rischio il dominio Intel: i concorrenti pronti per la conquista degli smart devices
PATRIZIALICATA
Rivoluzione smartphone e tablet?
Non senza processori capaci di sostenere funzionalità sempre più evolute.
Consapevoli che il mercato dei nuovi
device mobili ha enormi potenzialità,
i grandi produttori di chip accelerano
i tempi di sviluppo di soluzioni così
sofisticate per prestazioni e consumi
da somigliare ai microprocessori che
alimentano i Pc. La ricerca si indirizza
verso tecnologie super-veloci, multicore, con funzionalità grafiche e multimediali avanzate e consumi ridotti.
Accanto alle soluzioni tutto-in-uno
che hanno tradizionalmente costituito
la forza di Intel e Qualcomm, si fanno
spazio i processori stand-alone, che
danno più flessibilità ai produttori di
device.
La vetrina globale dell’ultimo Mobile World Congress di Barcellona è
stata la dimostrazione del ruolo di primo piano assunto dai chip nel mondo
del wireless, con una sfilata di novità
che già guardano a un futuro in cui
si affermeranno quelli che Nvidia ha
di Arm.
Questo non solo è più veloce, ma
supporta più memoria e virtualizzazione dell’hardware: i core girano
fino a 2GHz, la grafica è multi-core,
la capacità di elaborazione è tre volte
maggiore di Omap 4 e la grafica 3D
cinque volte migliore. Omap 5 sarà
realizzato con la tecnologia dei 28nm
e, assicura TI, userà il 60% di energia in meno di Omap 4. Arriverà sui
device mobili intorno alla metà del
prossimo anno.
La novità più importante portata al
Mobile World Congress da St-Ericsson è il Nova A9600, basato su due
core Cortex-A15 con frequenze fino a
2.5GHz e realizzato con la tecnologia
a 28nm: anche questa soluzione arriverà sui device nel corso del 2012 e
sarà il primo processore con la serie
PowerVR 6 (nome in codice Rogue)
di Imagination, con capacità di 210
gigaflop (un gigaflop rappresenta un
miliardo di operazioni in virgola mobile al secondo).
Ma abbiamo bisogno di tanta
potenza in un device mobile? Mike
Rayfield di Nvidia garantisce che
esiste una domanda per questi “mostri multi-core”: gli utenti chiedono
avanzato multi-tasking, video in alta
risoluzione, molteplici fotocamere con
sensori, schermi ad alta definizione,
applicazioni di realtà aumentata.
Qualunque sarà lo scenario futuro,
à
à
Qualcomm
Nvidia
Atteso nel 2012
lo sbarco sul mercato
dei quad-core Krait
Alta potenza di calcolo
e risparmio energetico
con i dual-core Tegra 2
definito SuperPhone, telefoni sempre
più simili a computer.
Nvidia è stata la prima azienda a
distribuire chip mobili dual-core, i
Tegra 2 (processore Arm Dual Core
Cortex A9 coadiuvato da una Gpu
GeForce, si troverà per esempio nel
Motorola Xoom) che uniscono alta
potenza di calcolo e risparmio energetico. A Barcellona la società che
ha inventato l’unità di elaborazione
grafica nel 1999 ha portato anche la
prossima evoluzione di Tegra, nome
in codice Kal-El, forte di quattro core Arm Cortex-A9 e un processore
grafico a 12 core, pari a prestazioni 5
volte superiori al Tegra 2.
Da parte sua Qualcomm, che comincia a produrre application processor standalone, ha annunciato la
nuova generazione della piattaforma
Snapdragon, nome in codice Krait,
con processore APQ8064 con quattro
core a 2.5GHz e grafica Adreno 320: le
prestazioni saranno del 150% migliori
rispetto alle Cpu core basate su Arm
attualmente disponibili e la grafica
15 volte migliore dei primi Adreno,
sostiene il colosso di San Diego.
I chip Krait saranno anche realizzati con la tecnologia a 28nm e useranno il 65% di energia in meno degli
attuali processori su architettura Arm
(arriveranno sul mercato il prossimo
anno, ha annunciato l’azienda).
Anche Texas Instruments, finalmente pronta a portare sui mercati
la piattaforma Omap 4 sul tablet
PlayBook della Rim, alla kermesse
di Barcellona ha messo in mostra il
futuro annunciando la sua piattaforma
di prossima generazione, Omap 5, che
probabilmente sarà il primo application processor basato su Cortex-A15
nessuna azienda potrà permettersi di
mancare all’appuntamento e non a
caso anche Intel, la leader che può
veder minacciato il suo dominio
dall’avvento del wireless, sta lavorando per portare l’architettura x86
nei device mobili: l’americana punta
su Medfield, chip costruito con tecnologia a 32 nm specificamente per
smartphone (potrebbe comparire sul
mercato già quest’anno).
Diversi elementi rischiano di scalfire il vantaggio di x86: nei personal
computer, lo spostamento di software
e servizi sul cloud, nei tablet l’ascesa
degli ecosistemi iOS (Apple) e Android (Google), nel mobile l’alleanza
di Nokia, partner di Intel per MeeGo,
con Microsoft – che, tra l’altro, ha
scelto di affidare la prossima versione
di Windows e Office ad Arm.
A proposito di Arm: in tanto movimento la società britannica può sorridere soddisfatta - quasi tutti i nuovi
application processor disegnati specificamente per smartphone e tablet
si basano, infatti, proprio sulle sue
architetture.
Piattaforme
Sistemi operativi, c’è posto per tutti?
L’alleanza Nokia-Microsoft sarà centrale per l’equilibrio delle nuove piattaforme mobili
ROBERTACHITI
C’è posto per tutti i sistemi operativi mobili nel
nuovo mondo degli smartphone e dei tablet? Chi
dovrà saltare nella partita che ha avuto il fischio
d’inizio con l’intesa Nokia- Microsoft? Si tratta di
un campionato centrale perché è sui sistemi operativi che si giocheranno le chance future per le
aziende di smartphone.
I mercati chiave globali si reggono su 4-5 significative piattaforme: iOs (Apple), Android (Google),
Rim, Windows Phone (Microsoft) e Hp/Palm. Domina Android, destinato a guadagnare ulteriormente
quota raggiungendo nel 2014, secondo Gartner,
oltre il 33% della torta. Symbian di Nokia è al
31%, iOs di Apple al 16%, Rim al 14%. L’alleanza
Nokia-Microsoft in funzione anti-Google potrebbe
vedere il sistema Windows 7, lanciato a ottobre
2010 da Htc, Lg e Samsung, allargare il proprio
raggio d’azione.
Che impatto avrà la nuova alleanza? Secondo
Citigroup potrebbe perfino dare un vantaggio ai
concorrenti: ad Apple e alle aziende i cui terminali
girano su Android. Ma anche Rim, produttore del
Blackberry, potrebbe beneficiare della confusione
generata dall’accordo: sempre che non decida, come
suggeriscono alcuni rumor, di passare anch’essa
a Android.
Anche dal lato consumatori le cose cambieranno:
l’oggetto-telefono è ormai una commodity. Sono
finiti i tempi delle scelte basate su design, fotocamera e tecnologia, che cederanno il passo al mare
magnum di prestazioni più o meno coinvolgenti. Il
56% di acquirenti di smartphone, nei mercati chiave
globali, secondo Gfk si farà tentare proprio dalle
caratteristiche offerte dai nuovi “ecosistemi mobili”
su cui le aziende sono chiamate a scommettere.
Vinceranno i produttori che offriranno piattaforme
multifunzionali, personalizzabili, contenuti attraenti
e una user experience facile sull’intera gamma di
device. Il fattore di differenziazione si giocherà in
questo campo, e anche la fedeltà non si giocherà
più sul marchio, ma sull’ecosistema.
Se Nokia saprà giocare le sue carte, l’intesa con
Microsoft potrebbe rivelarsi un grosso meteorite
per il mercato degli “ecosistemi”. Ma ci sarà posto
per tutti? Una scuola di pensiero afferma che il
mercato degli smartphone è destinato a seguire la
stessa strada di quello dei pc: tutti convergono su
una singola piattaforma che possiede la maggior
parte di applicazioni e licenze. Oltretutto finora
à
Strategie
Solo un mercato segmentato
(non di cloni dell’iPhone)
potrà dare spazio ai competitor
non è stato dimostrato che il profluvio di app sia
chiave di successo: Rim, con un ristretto numero di
app, continua a vendere bene. Le app contano più
nei pc: senza app un computer è una scatola vuota
mentre la maggior parte di smartphone hanno gran
parte delle funzioni embedded (voce, sms, email,
browser, fotocamera ecc.).
Il numero magico - dice Michael Mace (Ceo
di Cera Technology, ex vp of Product Planning
Palm, ex director of Marketing Apple) -, ideale
per le piattaforme sul mercato, potrebbe essere
due. Secondo i guru del marketing, nella testa del
consumatore c’è posto infatti solo per due brand a
mercato: un leader e il suo concorrente. Coca Cola
e Pepsi, Hertz e Avis. D’altro canto ci sono mercati con dozzine di competitor, come quello delle
automobili, dove molti brand convivono grazie
alla segmentazione (una Rolls non compete con
una Mini). Dunque, secondo Mace, se i vendor
tratteranno gli smartphone come singolo mercato
consolidato, sarà inevitabile il terremoto. Se però
segmenteranno il mercato creando terminali destinati a fasce diverse di clienti, ci sarà posto per tutti.
Tutto il contrario di quanto sta accadendo per
ora, con le aziende che rincorrono il modello iPhone. Perfino Rim, azienda finora con prodotti differenziati, sta disperatamente cercando di copiare il
telefono Apple: che è un’infallibile strategia per
assicurare il predomonio Apple. Se Nokia riuscirà
però a creare prodotti differenziati, potrà far scattare
un effetto domino e promuovere un mercato di
piattaforme relativamente stabile.