UNIVERSITA` DEL TEMPO LIBERO DI

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UNIVERSITA’ DEL TEMPO LIBERO DI CARAVAGGIO
A.A. 2016/17
SALUTE E BENESSERE
Una memoria di ferro. Viaggio all’interno dei meccanismi di funzionamento del cervello
Docente: Severina Allevi
MEMORIA DI FERRO
LA MEMORIA è la funzione che permette di assimilare, conservare e richiamare alla mente
esperienze e informazioni acquisite dall'ambiente esterno oppure derivate dal proprio pensiero e
dalle proprie emozioni.
La sua sede è il Cervello e precisamente la Corteccia cerebrale, dove si trovano Aree Sensitive, Aree
Motorie e Aree con funzioni superiori.
Vediamo qualche cenno di anatomia del Cervello e del Sistema Nervoso in generale per capire
come entrano le informazioni, come vengono conservate e come vengono rievocate.
CERVELLO. E' una parte del SNC. Le altre parti sono: il cervelletto, il tronco encefalico e il
Midollo Spinale. Noi analizzeremo il Cervello e il Midollo Spinale. Il Cervello
ha una forma ovoidale. E' racchiuso nella scatola cranica ed è formato da due emisferi, dx e sx, uniti
al centro da un ponte.
Presenta le circonvoluzioni cerebrali che sono ripiegamenti del tessuto cerebrale che hanno lo
scopo di aumentare la superficie del cervello, la quale in questo modo raggiunge i 2.500 cm2:
ovvero se svolgessimo tutte le circonvoluzioni su un piano, otterremmo un quadrato di 50x50cm.,
che però sarebbe difficile da portare in giro, attaccato al collo: ecco che madre-natura lo ha avvolto
su se stesso con le circonvoluzioni appunto per ridurre il volume pur mantenendo la stessa
superficie, rendendolo adatto ad essere contenuto nella scatola del cranio. Il Cervello anteriormente
presenta il polo frontale e posteriormente quello occipitale.
MIDOLLO SPINALE. E' un cordone di sostanza bianca formato da fibre nervose, che parte dal
Cervello, passa all'interno del canale vertebrale, per arrivare al coccige. Lungo il percorso del
Midollo Spinale escono i nervi, cioè fasci di fibre nervose, che si distribuiscono, come i rami di un
albero, a tutto il corpo: alla pelle, ai muscoli delle braccia, delle gambe, al dorso, da cui poi passano
davanti, al torace.
Intorno al Cervello e al Midollo c'è il LIQUOR, un liquido che fa da cuscinetto il quale entro certi
limiti attutisce eventuali colpi.
Abbiamo detto che il Cervello è suddiviso nei due emisferi, dx e sx, in ciascuno dei quali si trovano:
1) AREE SENSITIVE
- TATTILE, formata da cellule che ricevono sensazioni tattili
- VISIVA, che riceve le sensazioni visive
- UDITIVA
- OLFATTIVA
- GUSTATIVA
2) AREA MOTORIA, formata da cellule da cui parte l'impulso per il movimento.
I fasci di fibre nervose che partono dal Cervello, prima di entrare nel midollo spinale si incrociano,
per cui la parte dx del corpo dipende dall'emisfero sx e viceversa. Lo stesso per i fasci di fibre che
portano la sensibilità al Cervello. Il motivo pare sia dovuto ad un fatto di stabilità essendo questi
fasci molto lunghi.
IL LOBO FRONTALE è la sede del pensiero e della intelligenza. Infatti nell'uomo è molto
sviluppato, mentre negli animali è solo accennato.
Tutte queste aree sono in comunicazione fra di loro al fine di avere il controllo dell'ambiente
esterno. Es. se voglio attraversare la strada guardo che non passino macchine. Quindi l'area visiva
che riceve l'informazione, passa il messaggio all'area motoria, da cui partirà l'impulso alle gambe
perchè si muovano per attraversare la strada, non prima però di aver confrontato questa esperienza
con una esperienza simile immagazzinata in precedenza nella memoria. Ecco perchè il bambino
attraversa senza guardare: non ha esperienze nella memoria a cui riferirsi. Le apprenderà nel corso
dell'infanzia.
LA CELLULA MOTORIA. Riceve le informazioni da tante altre cellule, non solo quelle visive, ma
anche quelle uditive, olfattive: se devo attraversare la strada, il rumore delle macchine in transito
aiuta se c'è buio; l'odore del tubo di scappamento pure. Questa cellula è in comunicazione anche con
il lobo frontale, sede della intelligenza, che elabora tutte queste sensazioni e alla fine manda un
messaggio che esce attraverso il nervo.
Alla cellula motoria arrivano sia impulsi eccitatori che impulsi inibitori: il risultato finale è la
somma e la sottrazione dei vari impulsi.
LE VIE SENSITIVE. I nervi sensitivi raccolgono stimoli dall'esterno: per esempio, tramite i
polpastrelli delle dita si sente il calore, oppure il dolore se schiaccio il dito nella porta.
E ancora, tramite la sensibilità tattile colgo la differenza di materiale tra il legno e il ferro. Ebbene
gli stimoli raccolti tramite le fibre sensitive salgono verso l'alto per raggiungere il Cervello nelle
zone specifiche: Area Tattile, Visiva, Uditiva, Olfattiva e Gustativa.
LA RAPPRESENTAZIONE DELLE AREE SENSITIVE nella Corteccia Cerebrale è molto precisa
e la sua estensione è in funzione della maggiore o minore sensibilità dell'area interessata.
Anche LA RAPPRESENTAZIONE DELLE AREE MOTORIE è proporzionale alla quantità di
movimenti che i muscoli del distretto interessato compiono.
Per es. le dita della mano occupano molto spazio sulla corteccia, sia per la loro maggiore sensibilità
che le dita hanno rispetto agli altri distretti del corpo, sia perchè compiono movimenti molto
complessi. Il braccio, il tronco, il piede occupano meno spazio.
Il Midollo spinale decorre all'interno della colonna vertebrale, nel tubo formata dalla
sovrapposizione delle vertebre, le quali sono costituite da un corpo, cioè un cubetto osseo cui è
attaccato un arco: la sovrapposizione di tutti gli archi, determina la formazione di un canale,
all'interno del quale decorre il Midollo spinale.
A livello degli spazi intervertebrali escono i nervi che si staccano dal Midollo spinale. Ciascun
nervo risulta dalla unione di una radice motoria, anteriore e di una radice sensitiva, posteriore.
Tuttavia nel Cervello umano vi sono altre aree ad attività molto complessa che sono alla base delle
funzioni di grado più elevato, fino alle attività psico-intellettive, rappresentate dalla memoria, dal
raziocinio, dall'apprendimento e dalla capacità di pensiero.
La maggior parte di queste funzioni sono localizzate nel lobo frontale. Lo sviluppo di questo lobo
nell'uomo è avvenuto in epoca relativamente recente in senso filogenetico, solo qualche milione di
anni fa, mentre negli animali il lobo frontale è praticamente inesistente, solo un poco sviluppato
nelle scimmie: gli animali sono dotati di istinto più che di raziocinio e la loro funzione più
sviluppata è quella olfattiva. Infatti i cani vengono usati nella attività antidroga dalla guardia di
finanza, oppure nella ricerca delle persone disperse sotto la neve o sotto le macerie oppure nella
ricerca del tartufo, dopo addestramento.
Certamente, assai complessi sono i rapporti tra le varie strutture cerebrali e l'attività psichica nel
cervello umano, in quanto quest'ultima è la risultante di meccanismi che utilizzano le sensazioni
provenienti dal mondo esterno e quelle prodotte dal mondo interiore. La elaborazione delle idee,
mediante il pensiero dà luogo a concetti che sono appunto l'espressione dell'attività psichica, che
non è uguale per tutti in quanto dipende dalle esperienze individuali e dalle cognizioni acquisite.
L'intelligenza umana non consiste soltanto in un accrescimento quantitativo di conoscenze, ma
anche nella rielaborazione delle informazioni che sono state introdotte con le esperienze.
In realtà, sin dalla nascita, noi abbiamo alcune conoscenze: per es. il neonato è già in grado di
succhiare il seno materno senza che nessuno glielo abbia insegnato, sa che deve piangere per
esprimere i propri bisogni. Con il crescere dell'età poi, il meccanismo del pensiero si coordina, si
consolida, per cui il patrimonio mentale del bambino si arricchisce sempre di più e lui diventa in
grado di esprimersi anche in altro modo.
Il materiale elaborato dai Centri Superiori come abbiamo detto, deriva dalle sensazioni provenienti
dall'esterno (STIMOLI, IMPUT), che ad ogni istante raggiungono Centri preposti: la vista di un
colore, l'udito di una musica, l'olfatto di un profumo, il gusto di un cibo, il tatto di un materiale.
Molti stimoli però non raggiungono la soglia della coscienza, perchè noi non siamo in grado di
percepirli (per e. se ascoltassimo un discorso fra astronauti presso la sede della NASA), oppure
raggiungono la soglia della coscienza ma non vengono considerati interessanti, quindi vengono
eliminati. I dati sensoriali a loro volta vengono elaborati dal cervello che ne opera la sintesi e li
svolge in forme dotate di significato: questo processo psichico si chiama PERCEZIONE, cioè è la
elaborazione dell'informazione arrivata dall'esterno. La Percezione non è uguale per tutti, è legata
alla personalità del singolo individuo, dei suoi interessi, del suo vissuto emozionale e motivazionale
e delle cognizioni acquisite.
Le Percezioni poi vengono ASSOCIATE alle percezioni precedenti registrate come ricordi e questa
elaborazione darà forma e significato al nostro vissuto.
L'utilizzo dello STIMOLO è agevolato dalla ATTENZIONE, cioè una particolare tensione mentale
legata all'interesse che l'individuo ha per quella particolare immagine, suono, profumo, per cui a
livello individuale alcuni stimoli risaltano su altri che vengono ignorati. Infatti gli stimoli che
provengono dall'esterno non sono per tutti uguali: la nostra mente esercita una attività discriminante
su di loro, che dipende dall'interesse che ciascun individuo manifesta. Essi vengono perciò filtrati:
alcuni allontanati dal campo percettivo perché non compresi, altri recepiti ma poi dimenticati perchè
ritenuti di scarso interesse, altri recepiti, considerati interessanti e quindi inseriti nella memoria
come PERCEZIONI. Le percezioni possono lasciare nella psiche tracce più o meno tenaci, che
possono essere riconosciute, rievocate e anche rielaborate nel complesso meccanismo della
memoria.
La ripetizione di determinate esperienze rafforza la loro memorizzazione, ciò si ottiene mediante
l'APPRENDIMENTO, lo studio: l'individuo interiorizza dati e concetti che possono poi essere
evocati.
Dal punto di vista temporale le informazioni si distinguono in quelle che recepiamo in questo
istante fino a quelle che risalgono a molti anni fa. Esperienze che possono avere durata breve o
lunghissima, che possono coinvolgere tutti gli organi di senso o uno soltanto, essere associate ad
estese emozioni o prive di qualsiasi contenuto affettivo. Tutte le informazioni devono essere
supportate dalla attenzione per poter essere ricordate. L'attenzione rafforza l'apprendimento che sta
alla base della memoria a lungo temine.
La memoria non è però un processo unitario, ma presenta diversi tipi e diverse fasi, a seconda delle
informazioni accumulate e della loro natura. E' un fenomeno multidimensionale che difficilmente
può essere costretto in una rigida classificazione ma che è opportuno esaminare nelle sue molteplici
sfaccettature con semplici intenti descrittivi.
Dal punto di vista temporale vi è:
- MEMORIA A BREVE TERMINE, che è la capacità di ripetere informazioni appena raccolte:
nomi, numeri, percorsi.
Si tratta di una memoria molto labile, in quanto, trascorso un breve intervallo il dato o viene
archiviato nella memoria a lungo termine oppure viene dimenticato: dipende da quanto interesse
ciascuno di noi pone nell'informazione appena acquisita.
- MEMORIA A LUNGO TERMINE, che è invece una traccia mnemonica stabile dove depositiamo
informazioni ritenute importanti, che possono essere rievocate anche dopo parecchio tempo dalla
loro archiviazione. Questa traccia viene depositata in un magazzino permanente a capacità
illimitata.
Esistono anche varie modalità di assunzione delle esperienze:
- MEMORIA VERBALE, che serve per imparare i nomi, le parole, i numeri, i telefoni.
- MEMORIA VISIVA, che serve per fissare nella mente le fisionomie, i disegni, i percorsi, le
fotografie.
- MEMORIA UDITIVA, che serve per imparare le canzoni, riconoscere la musica.
- MEMORIA OLFATTIVA, per riconoscere i profumi dei fiori, le fragranze degli aromi.
- MEMORIA GUSTATIVA, ci fa riconoscere il sapore dei cibi.
Il fenomeno della Memoria comporta varie fasi:
- FASE DI REGISTRAZIONE
- FASE DI CONSERVAZIONE
- FASE DI RIEVOCAZIONE dei dati relativi alla realtà percepita
Lo Stimolo, viene registrato, e conservato nella Memoria a breve termine. Dopo aver confrontato
questo dato con le informazioni precedentemente memorizzate (ASSOCIAZIONE), l' input può
essere dimenticato, se non è ritenuto sufficientemente interessante, oppure può essere consolidato e
depositato nel magazzino permanente a capacità illimitata (MEMORIA A LUNGO TERMINE), in
cui la traccia mnesica è stabile e da cui si può rievocare anche dopo parecchio tempo dalla sua
acquisizione.
La Memoria a lungo Termine immagazzina i file in ordine cronologico: i primi contengono
esperienze che risalgono ad una antica archiviazione, per es. i ricordi dell'infanzia. Man mano
vengono archiviati tutti gli altri file in ordine di tempo e per ultimo troviamo quelli relativi alle
esperienze appena vissute.
Quando si verifica la perdita della Memoria, i ricordi personali si cancellano procedendo a ritroso
verso il passato: per primo scompaiono gli ultimi file, cioè quelli relativi alle esperienze appena
acquisite, mentre i ricordi dell'infanzia rimangono fino alla fine, cioè sono gli ultimi ad essere
dimenticati.
Nell'ambito della Memoria a Lungo Termine c'è anche la capacità di imparare delle procedure,
MEMORIA PROCEDURALE, anche senza una piena consapevolezza, come quella di camminare,
guidare, ballare, cioè possiamo imparare una sequenza ordinata di movimenti adatta a raggiungere
un determinato scopo. La capacità di ricordare degli episodi o dei films visti tempo prima, o di
riconoscere le musiche di un concerto, sono da imputare alla Memoria Procedurale.
La natura delle tracce mnemoniche sembra legata a un cambiamen biochimico a livello dei neuroni.
Nelle sinapsi, cioè lo spazio tra una cellula nervosa e l'altra, vengono rilasciati i neurotrasmettitori
con lo scopo di facilitare la trasmissione delle informazioni da un neurone all'altro.
La durata della memoria è legata principalmente al mantenimento della integrità delle cellule
nervose, che sono cellule perenni, non si rinnovano come altre cellule, per es. quelle della pelle.
Oggigiorno la società richiede agli individui efficienza, velocità di reazione e prestanza fisica per
essere integrati. Perciò per stare al passo con i tempi, la Memoria rappresenta una delle qualità che
va non solo mantenuta ma se possibile rafforzata. La capacità funzionale dei neuroni declina con lo
scarso utilizzo, quando per es. l'individuo si fossilizza nella sua routine abitudinaria e non sviluppa
interessi alternativi al lavoro oppure quando una persona va in pensione, perde il suo ruolo
predominante e si lascia andare oppure per danni causati da malattie che spesso si possono evitare.
Con l'età la memoria tende a diminuire, ma si può correre ai ripari per rafforzarla. Noi passeremo in
rassegna tutti questi aspetti, allo scopo non solo di prevenire la perdita di memoria ma di
potenziarla.
DEFICIT DELLA MEMORIA
Statisticamente è presente in una elevata percentuale della popolazione. Quando è lieve e soprattutto
quando l'individuo si rende conto, non è da considerare un evento patologico. Tuttavia,
l'allenamento del cervello, cioè l'utilizzo frequente della memoria, ne rafforza la struttura, ma non
basta. Ci sono molte altre condizioni che favoriscono il mantenimento della memoria:
- SOCIALIZZAZIONE che consente di confrontarsi con gli altri.
L'individuo che non parla con chi gli sta intorno e si chiude in se stesso perde la capacità di
dialogare e diventa dogmatico, conservatorista, intransigente, modifica perfino i suoi ricordi pur di
avere sempre ragione.
- AFFETTIVITA'. Creare le condizioni per raccontare al partner le proprie esperienze lavorative, i
propri sogni, le proprie aspettative di vita. Per coloro che sono più maturi, raccontare ai figli e ai
nipoti la storia della propria vita, il proprio passato, non solo come ricordo ma come patrimonio
culturale: aiuta a mantenere vivi i ricordi sotto forma di memoria oltre ad avvicinare
sentimentalmente le persone e a creare le condizioni per un dialogo proficuo.
- Evitare la RIELABORAZIONE continua delle proprie esperienze negative, che producono
reazioni emotive come i sensi di colpa, l'autocommiserazione, i rimorsi, oppure l'invidia, il sospetto,
l'astio nei confronti degli altri.
- LETTURA dei libri, dei giornali: prestando attenzione a ciò che si legge e avendo cura di rileggere
quando si perde il filo o quando l'argomento è molto complesso.
- VISIONE DI FILMS, sforzandosi di prestare attenzione. Sarebbe utile raccontare la trama a
qualcuno al fine di esercitare la memoria
- ESERCIZI DI GINNASTICA MENTALE, che è quello che impareremo a fare in questo corso,
per rinforzare la memoria, sviluppare l'attenzione e la concentrazione, aumentare la flessibilità
mentale e mettere a punto le funzioni logiche e critiche di cui disponiamo.
- STILE DI VITA ADEGUATO che comprende:
 l'Alimentazione corretta
 il Sonno ristoratore
 il Movimento
 il Consumo di alimenti ricchi di Fosforo
(Tutti argomenti che vedremo nello specifico)
Talvolta il Deficit della memoria è causato da una scarsa ossigenazione delle cellule cerebrali,
dovuta ad una parziale ostruzione dei vasi sanguigni da parte del colesterolo che ne infarcisce le
pareti. Ecco perchè è importante anche una adeguata alimentazione per mantenere integra la
memoria.
A volte la perdita della Memoria è dovuta alla perdita della Mielina che riveste le fibre nervose.
Queste sono come i fili conduttori di un impianto elettrico, i quali devono essere isolati mediante
una guaina per consentire all'impulso di non disperdersi strada facendo e di giungere a destinazione:
l'isolamento di elezione delle fibre nervose è la GUAINA MIELINICA. Una alimentazione troppo
ricca di grassi o di proteine oppure l'eccesso di alcool, aumenta la produzione di radicali liberi, i
quali hanno una attività tossica sulla mielina.
Se la guaina mielinica si interrompe, l'impulso che corre all'interno della fibra nervosa si disperde e
la comunicazione sia all'interno del cervello che all'esterno si interrompe.
In certe malattie degenerative questo aspetto è molto amplificato: nella SCLEROSI MULTIPLA o
nella SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA, dove però sono colpite soprattutto le fibre
motorie. Qui la memoria è conservata purtroppo. Però qui i fattori scatenanti non li conosciamo
perciò non li possiamo neppure controllare.
SCLEROSI MULTIPLA O SCLEROSI A PLACCHE
E' una malattia degenerativa di tipo autoimmune, demielinizzante, che colpisce le cellule nervose
Motorie.
SCEROSI, perché i fasci di fibre provenienti dai motoneuroni si induriscono, si sclerotizzano,
diventano tessuto cicatriziale, inerte, e perde la sua funzione.
Cosa significa AUTOIMMUNE?
Normalmente noi abbiamo nel nostro corpo un sistema di difesa che ha il compito di proteggerci
dagli agenti nocivi e quindi attacca le sostanze estranee all'organismo (Microbi oppure cellule
anomale come quelle tumorali), le fagocita e le elimina.
Nel caso della Sclerosi Multipla le difese immunitarie non sono più in grado di riconoscere come
facente parte del proprio organismo, la guaina mielinica che avvolge le fibre nervose e la attaccano
come fosse un corpo estraneo all'organismo, distruggendola.
SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA
LATERALE, sta a indicare la posizione del fascio di fibre rispetto al midollo spinale.
AMIOTROFICA, è una parola composta da tre termini:
A= negazione
MIO= Muscolo
TROFICA=attività
Quindi significa che i muscoli perdono la capacità di movimento, cioè si atrofizzano, perché non
ricevono più gli stimoli dalle fibre nervose provenienti dal Cervello poiché hanno perso la guaina
mielinica.
Le conseguenze sono la perdita progressiva e irreversibile della capacità di deglutire, di articolare la
parola, di camminare, di muovere le mani, fino alla compromissione dei muscoli respiratori.
Purtroppo in questo tipo di malattie le facoltà superiori, come il pensiero, l'ideazione, la memoria
vengono mantenute fino alla fine. Le cause non sono del tutto note anche se una di queste sembra
sia il danno di tipo ossidativo dei radicali liberi che intaccano la mielina. L'alimentazione, il
movimento e lo stile di vita sono comunque fattori molto importanti per prevenire problemi di tipo
degenerativo a livello del Sistema Nervoso. Non sappiamo però se possono prevenire malattie come
la SLA o la SM dove le cause non sono note.
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