Università degli Studi Roma Tre –Dipartimento di Scienze Politiche

Università degli Studi Roma Tre –Dipartimento di Scienze Politiche
PROPOSTA di ATTIVITÀ SEMINARIALE per l’A.A. 2015-2016
SECONDO SEMESTRE
Docente proponente
Alberto Aubert
Docente responsabile / Tutor (eventuale)
Michele Camaioni
Insegnamento di riferimento
Storia moderna
Laurea triennale / Corso
(sottolineare quello di appartenenza, il seminario sarà comunque attivo per tutti i corsi triennali)
Scienze Politiche per la Cooperazione allo Sviluppo
Scienze Politiche per il Governo e l’Amministrazione
Scienze Politiche e Relazioni Internazionali
Titolo del seminario (italiano)
La povertà in età moderna: tra eresia e marginalità sociale
Titolo del seminario (inglese, indicazione
obbligatoria)
Poverty in Early Modern Period: between heresy and social marginality
Descrizione ed obiettivi del seminario
Il seminario intende sviluppare una riflessione di carattere storico e storiografico sul tema dell’idea di povertà, sul
pauperismo e sulle concezioni della marginalità sociale elaborate nelle società europee e in particolare in Italia nel
periodo tardo-medievale e moderno.
A partire dalla lettura e dall’analisi di fonti archivistiche, iconografiche e letterarie, il seminario intende delineare
l’evoluzione conosciuta dalla percezione del povero nell’Europa dei secoli XV-XVII. Particolare attenzione sarà rivolta
all’identificazione delle diverse e molteplici identità del “povero” e dell’individuo considerato “marginale” nelle società
di Antico regime. Povero era infatti, in tale periodo, non soltanto colui il quale era costretto a vivere in condizioni di
indigenza materiale, ma anche l’individuo appartenente a tutta una serie di categorie sociali – dagli orfani e i bambini
abbandonati ai privi di lavoro, dai vagabondi e gli “zingari” alle donne sole, dagli stranieri e i non cristiani ai disabili e
agli anziani inabili al lavoro – le quali, sulla base delle convinzioni morali e religiose dominanti, presentavano un profilo
problematico in termini di onorabilità, rispettabilità e affidabilità sociale.
Si tenterà in altre parole di mostrare come la povertà possa essere considerata e studiata non soltanto nella propria
dimensione concreta e oggettiva, indagabile attraverso gli strumenti della demografia e della storia economica, ma anche
come costruzione sociale, vale a dire come prodotto culturale di una determinata società e dei valori dai quali essa è
regolata. In questa prospettiva si cercherà di illustrare il percorso culturale e gli sviluppi politico-istituzionali che,
nell’arco di alcuni secoli, condussero dalla considerazione pietosa del povero come imago Christi tipica del medioevo,
alla stigmatizzazione della povertà e della marginalità sociale caratteristica dell’età degli stati moderni, nell’ambito dei
quali la strutturazione di un articolato sistema caritativo-assistenziale rispose sempre più anche a istanze coercitive e
disciplinanti, discriminando tra poveri meritevoli e non meritevoli di sostegno.
Infine, si prenderanno brevemente in considerazione alcune delle esperienze religiose caratteristiche dell’età medievale e
moderna, dagli ordini mendicanti ai gruppi del dissenso religioso radicale, che sul nesso tra povertà materiale e povertà
spirituale costruirono la propria identità collettiva, elaborando in alcuni casi modelli di convivenza e concezioni dottrinali
incompatibili con il sistema politico e con l’ortodossia religiosa del proprio tempo.
Relatori esterni (docenti / non docenti:
indicare se si/no – eventuale numero)
no
Eventuali enti esterni co-organizzatori
no
Crediti formativi
2 cfu
Ore di lezione
laboratori in aula
frontale/Esercitazioni
Modalità di verifica (elaborato
colloquio, altre - specificare)
e
finale,
16
Colloquio
Propedeuticità (eventuale)
no
Numero minimo / massimo iscritti;
partecipazione aperta ad uditori (eventuale)
15/40
Partecipazione aperta ad uditori
Roma, 05/10/2015
Firma
Alberto Aubert