PARTICELLE E INTERAZIONI FONDAMENTALI PARTICELLE-MATERIA (FERMIONI) QUARK SIMBOLO CARICA MASSA (GeV) INTERAZIONE COLORE SPIN UP u (+2/3) 0,002 forte elettromagnetica debole blu – verde - rosso 1/2 DOWN d (-1/3) 0,005 forte elettromagnetica debole blu – verde - rosso 1/2 CHARM c (+2/3) 1,27 forte elettromagnetica debole blu – verde - rosso 1/2 STRANGE s (-1/3) 0,10 forte elettromagnetica debole blu – verde - rosso 1/2 BOTTOM b (-1/3) 4,2 forte elettromagnetica debole blu – verde - rosso 1/2 TOP t (+2/3) 174 forte elettromagnetica debole blu – verde - rosso 1/2 PARTICELLE-MATERIA (FERMIONI) LEPTONI SIMBOLO CARICA MASSA (MeV) VITA MEDIA INTERAZIONE SPIN ELETTRONE e (-1) 0,511 stabile elettromagnetica debole 1/2 MUONE μ (-1) 105.6 2*10-6 elettromagnetica debole 1/2 TAU τ (-1) 1784 3*10-13 elettromagnetica debole 1/2 NEUTRINO (e) νe (0) < 14 eV stabile debole 1/2 NEUTRINO (μ) νμ (0) < 0.25 eV stabile debole 1/2 NEUTRINO (τ) ντ (0) < 25 eV stabile debole 1/2 PARTICELLE-MEDIATRICI (BOSONI) BOSONI VETTORI DI GAUGE SIMBOLO CARICA MASSA (GeV) FOTONE γ (0) 0 GLUONE (8) g (0) 0 BOSONE W (+1) BOSONE COLORE INTERAZIONE SPIN elettromagnetica 1 forte 1 80.4 debole 1 W (-1) 80.4 debole 1 BOSONE Z (0) 91.2 debole 1 BOSONE SCALARE SIMBOLO CARICA MASSA HIGGS h 125 R, V, B COLORE INTERAZIONE higgs 0 Particelle reali e virtuali Una particella con massa m, momento p, energia totale E è detta reale se soddisfa alla relazione: E = √(mc2 + p2 c2) (Conservazione dell’energia in forma relativistica). Altrimenti è una particella virtuale, che per il principio di indeterminazione può esistere per un tempo limitato. Statistiche quantiche Conseguenze del principio di indeterminazione Sulla base del principio di indeterminazione di Heisenberg non è possibile definire lo stato microscopico di un sistema di particelle quantistiche assegnando le posizioni e velocità di tutte le particelle. Ciò influenza (anche) la possibilità di disinguere due particelle (indistinguibilità) Statistiche quantiche Dal momento che la meccanica statistica tratta solo le proprietà osservabili, queste devono essere indipendenti dalla distinguibilità o meno delle particelle. L’osservabile più semplice, in meccanica quantistica, è quello che determina la probabilità di trovare le particelle in delle posizioni Statistiche quantiche Da ciò segue che le particelle in natura si dividono in due classi distinte, a seconda della proprietà di simmetria o antisimmetria che possiedono: bosoni (funzione d’onda simmetrica) fermioni (funzione d’onda antisimmetrica). Ciascuna di esse ha comportamenti statistici assolutamente diversi. La prima classe di particelle seguirà la statistica di BoseEinstein (1924), la seconda quella di Fermi-Dirac (1926) Statistiche quantiche Statistica di Bose-Einstein Un numero illimitato di particelle può occupare lo stesso stato energetico contemporaneamente. BOSONI (spin intero: 0, 1, 2,...) Statistiche quantiche Statistica di Fermi-Dirac Particelle che obbediscono al principio di esclusione di Pauli: ovvero non possono esistere nello stesso stato fisico due fermioni aventi gli stessi numeri quantici. FERMIONI (spin semintero: 1/2, 3/2,….) Campi (anziché particelle) fondamentali In un evento di annichilazione tra un elettrone e un positrone compaiono decine di particelle che nulla hanno a che fare con gli stessi (la scomparsa di due fragole da origine a una cascata di noccioline, mele, banane...!) La domanda è : “Come fanno le fragole a sapere che nel mondo esistono noccioline, mele e banane?” Campi (anziché particelle) fondamentali La soluzione è che lo spazio vuoto non può essere veramente “vuoto”, deve essere permeato da enti impalpabili, detti CAMPI, che contengono l'informazione necessaria Ogni cosa nell'universo è costituita da campi: campi di forza che “spingono” e “tirano” e campi di materia le cui vibrazioni sono particelle Campi (anziché particelle) fondamentali In assenza di energia, tutti i campi sono quiescenti e appaiono inerti. Quando si inietta energia, uno dei campi viene eccitato sotto forma di perturbazioni localizzate, “increspature” che si propagano nello spazio vuoto trasportando una parte di quell'energia Campi (anziché particelle) fondamentali I campi hanno un valore in ogni punto dello spazio, e quando lo spazio è completamente vuoto questi valori sono “zero” Con “vuoto” si intende “il più vuoto possibile” o , più specificatamente, “con l'energia più piccola che sia possibile avere” Campi (anziché particelle) fondamentali In base a questa visione, ogni particella non è altro che una perturbazione localizzata del corrispondente campo fondamentale È un “quanto” che viagga da un punto all'altro dello spazio, trasportando una ben definita quantità di energia Campi (anziché particelle) fondamentali Fotone campo elettromagnetico Elettrone campo elettronico Quark-u campo quarkonico-u Gluone campo gluonico Ecc... Campi (anziché particelle) fondamentali In sintesi, tutti i campi presentano microscopiche vibrazioni a causa dell'intrinseca indeterminazione quantistica, e queste sono vibrazioni attorno a un qualche valore medio, che tipicamente è zero. Campi (anziché particelle) fondamentali I campi bosonici (le cui vibrazioni sono i bosoni, le particelle mediatrici) possono assumere qualsiasi valore I campi fermionici (le cui vibrazioni sono i fermioni, particelle di materia) invece no. Ciascuna possibile frequenza di vibrazione, semplicemente, o c'è oppure non c'è L'Higgs L'Higgs è differente! È un campo, esattamente come gli altri, e può assumere valore zero o diverso da zero Ma, in realtà, NON VUOLE valere zero! VUOLE assestarsi su un qualche valore ovunque costante nell'universo L'Higgs Il campo di Higgs ha meno energia quando è non nullo rispetto a quando è nullo! Il valore a riposo è diverso da zero Il risultato è che lo spazio vuoto è completamente permeato dal campo di Higgs, un solo campo costante, tranquillamente presente sullo sfondo L'Higgs Valore del campo Valore a riposo dell'Higgs L'Higgs Campo di Higgs Altri campi (elettromagnetico, gluonico, elettronico, ecc..) Posizione nello spazio L'Higgs Il termine “scalare” indica che per descriverlo in qualsiasi punto dello spazio è sufficiente un valore numerico Il campo di Higgs, come già detto, contiene energia anche nello stato imperturbato Ciò è consegnunza di una sua speciale proprietà: l'energia del campo scalare si riduce quando lo spazio anziché vuoto è “affollato” da bosoni L'Higgs È questo campo sempre presente in ogni punto dell'universo che conferisce una massa ai fermioni elementari Il bosone di Higgs è una vibrazione di questo campo attorno al suo valore medio L'Higgs Ma l'higgs è un bosone differente dagli altri chiamati “bosoni di gauge” L'higgs è quello che viene chiamato “bosone scalare”, nel senso che ha spin zero Inoltre, esso “non emerge da qualche simmetria della natura” L'Higgs Essendo un bosone può essere scambiato avanti e indietro da altre particelle, quindi esso interagisce con tutte le particella massive Più fortemente una particella si accoppia all'higgs, tanta più massa raccoglie muovendosi all'interno del campo di Higgs che permea lo spazio vuoto L'Higgs Questa caratteristica peculiare è cruciale quando si deve studiarlo all'LHC Il bosone di higgs è esso stesso molto pesante, questo vuol dire che non si è in grado di osservarlo direttamene perché decade subito in altre particelle Identificare le particelle La fisica delle particelle è come un racconto poliziesco. Sulla scena del crimine di solito non si trova il colpevole con in mano l'arma del delitto, ma solo indizi confusi Analogamente, i fisici sperimentali, quando devono analizzare il prodotto di collisioni non si aspettano di trovare un cartello con scritto “salve, sono il bosone di Higgs!”, purtroppo esso decade subito in altre particelle Identificare le particelle Però nemmeno queste particelle, con le loro scie, portano su scritto “io sono un muone e mi sto muovendo a 0,958c...” Quindi, bisogna capire, per esempio, se un certo muone è stato prodotto dal decadimento di un higgs, o di un bosone Z, o di qualche altra particella Identificare le particelle La buona notizia è che il numero complessivo delle particelle del MS è abbastanza maneggevole Ci sono 6 qurak, 6 leptoni e una manciata di bosoni (gluoni, W, Z e Higgs) Lo scopo degli esperimenti con acceleratori è quello di rilevare con la massima precisione possibile quali particelle emergono dalle collisioni e determinare le loro masse, le cariche e le interazioni Identificare le particelle E' facile determinare se una particella sente l'interazione forte perché queste interazioni sono veramente forti Quark e gluoni lasciano in un rilevatore tracce completamente diverse rispetto a quelle lasciate da fotoni e leptoni Per la loro intrinseca natura essi si ritrovano confinati all'interno di qualche adrone (a tre e sono barioni, o due se sono mesoni) Identificare le particelle Questi adroni urtano immediatamente qualche nucleo atomico, il che li rende facili da identificare In effetti, quando viene prodotto un quark o un gluone ad alta energia, le interazioni forti, di solito, ne causano la frammentazione in una pioggia di adroni, conosciuta come “jet” N.B. E' molto facile capire se è stato prodotto un quark o un gluone, molto più difficile misurarne le proprietà precise Identificare le particelle Analogamente è puittosto facile determinare la carica elettrica di una particella, grazie ai campi magnetici Infatti, il tunnel dell'LHC è pieno di potentissimi magneti che spingono i protoni nell condotto circolare e i vari rilevatori che sono posizionati nei quattro punti di collisione sono immersi in campi magnetci che deviano le particelle in direzioni diverse facilitandone l'identificazione Identificare le particelle Se una particella in moto viene deflessa in una certa direzione ha “carica positiva” Se viene deflessa nella direzione opposta ha “carica negativa” Se si muove in linea retta è “neutra” LHC LHC Il Large Hadron Collider (LHC) è più grande e potente acceleratore di particelle al mondo. È costituito da un anello 27 chilometri nel quale sono collocati dei magneti superconduttori con un numero di strutture acceleranti per aumentare l'energia delle particelle lungo la strada. All'interno dell'acceleratore, due fasci di particelle ad alta energia viaggiano quasi alla velocità della luce, per essere fatti collidere. I fasci viaggiano in direzioni opposte in tubi ottici separati - due tubi tenuti a ultra alto vuoto. Essi sono guidati lungo l'anello acceleratore da un forte campo magnetico superconduttore mantenuto da elettromagneti. Gli elettromagneti sono costruiti da bobine di cavo elettrico speciale che opera in uno stato superconduttore, conducendo elettricità senza resistenza o perdita di energia. Ciò richiede il raffreddamento dei magneti a -271,3 ° C - una temperatura più fredda di spazio cosmico. LHC Migliaia di magneti di diverse varietà e dimensioni sono utilizzati per incurvare i fasci intorno l'acceleratore. Questi includono 1232 dipoli magneti di 15 metri di lunghezza e 392 quadrupoli magnetici, ognuno di 5 -7 metri di lunghezza, che concentrano i fasci. Appena prima di collisione, un altro tipo di magnete viene utilizzato per "spremere" le particelle insieme per aumentare le possibilità di collisioni. Gli esperimenti lungo l'anello Gli esperimenti più grandi dell'LHC ai quali è stato affidato il compito di ricercare l'higgs, prendono il nome di CMS (Compact Muon Solenoid) e ATLAS (A Toroidal LHC ApparatuS) CMS (lunghezza 22 metri, peso 13.800 tonnellate) ATLAS (lunghezza 46 metri, peso 7.700 tonnellate) Gli esperimenti lungo l'anello In LHC vi sono altri 5 esperimenti di medie dimesioni: ALICE (A Large Ion Collider Experiment) LHCb (Large Hadron Collider bottom) E tre piccoli: TOTEM, LHCf, MoEDAL Gli esperimenti lungo l'anello Gli esperimenti lungo l'anello Gli esperimenti lungo l'anello LINAC 2 L'acceleratore Linac 2 è il punto di partenza per i protoni utilizzati negli esperimenti al CERN. Gli acceleratori lineari utilizzano cavità a radiofrequenza per caricare conduttori cilindrici. I protoni passano attraverso i conduttori, che vengono alternativamente caricati positivamente o negativamente. I conduttori che stanno dietro “spingono” le particelle e i conduttori che stanno davanti le “tirano”, provocando un'accelerazione. Piccoli quadrupoli magnetici assicurano che i protoni restino in un fascio stretto. Gli esperimenti lungo l'anello Gli esperimenti lungo l'anello La fonte dei protone è una bottiglia di idrogeno gassoso posta ad una estremità del Linac 2. L'idrogeno viene fatto passare attraverso un campo elettrico per togliere i suoi elettroni, lasciando solo protoni che saranno inseriti nell'acceleratore. Nel momento in cui raggiungono l'altra estremità, i protoni hanno raggiunto l'energia di 50 MeV e guadagnato 5% in massa. Poi entrano nel Proton Synchrotron Booster che li inietterà nella catena di acceleratori del CERN, che li porterà a più alta energia. Gli esperimenti lungo l'anello