Monografia Roma Capitale | Monografia Roma Capitale | |2| |3| | Monografia Roma Capitale | Calabria’s Egregio sig. sindaco, La Calabria, pur rappresentando una meta tradizionale di soggiorno grazie alle risorse paesaggistiche, storiche e culturali di cui dispone, registra un numero di arrivi e presenze non adeguato alle proprie potenzialità. I flussi turistici si concretizzano soprattutto nel corso dei mesi di luglio e di agosto, impedendo “de facto” una destagionalizzazione dell’offerta che sarebbe certamente agevolata dalle favorevoli condizioni climatiche. Ragionamenti antichi e già conosciuti che purtroppo non vengono risolti né dagli operatori di settore, né tanto meno dalle rappresentanze istituzionali. Una carenza grave che ha consentito ad altre regioni e ad altre aree distrettuali di farsi avanti e di svolgere un ruolo attivo nell’ambito del processo decisionale nel cosiddetto “destination management”. Ciò è avvenuto grazie soprattutto ad un sapiente uso dei nuovi mezzi di comunicazione che consentono di stare sul mercato senza cospicui esborsi dal punto di vista finanziario. Il problema dunque è di metodo e di sistema. Ed è soprattutto da questo che bisogna avviare il processo di rilancio dell’immagine turistica. Partendo da questo presupposto è necessario far conoscere ogni singolo comune della regione nella sua interezza, mettendo in luce ciò che esso è in grado di offrire, tralasciando il concetto della dimensionalità a favore dell’approccio culturale e cognitivo. Per fare ciò bisogna partire dalle singole località. Lo sviluppo del turismo, infatti, ha dimostrato che ogni città, paese o comunità può divenire meta turistica: a fare la differenza non sono soltanto i luoghi da visitare, ma anche il patrimonio immateriale, formato dalle tradizioni e dal costume, dalla gastronomia e dalle produzioni di eccellenza. Si tratta di comparti in cui l’intera regione, fortunatamente eccelle. Si tratta soltanto di promuovere, rispettando le esigenze di bilancio, ciò che si ha semplicemente al meglio. Partendo da questo presupposto è stato strutturato un piano d’implementazione per una nuova idea di marketing territoriale rivolta alla costituzione di un volume monografico dedicato al singolo comune. In 16 pagine + 4 di copertina, comprensive di materiale fotografico creato ad hoc, verrà raccontato e promosso il centro in questione, consentendo così ai sindaci di rispondere alle nuove sfide che derivano dalla conservazione della propria identità culturale CALABRIA’S COMUNI, questo è il nome del progetto è una pubblicazione cartacea, che verrà poi sviluppata anche nella Calabria’s S.r.l. Via Saracinello, N° 155/A 89131 Reggio Calabria www.calabrias.it - [email protected] Tel. +39 3455281601 | Monografia Roma Capitale | |4| |5| | Monografia Roma Capitale | versione online, di formato chiuso cm 20 X cm 20 formata da un linguaggio semplice e funzionale allo scopo e da una grafica accattivante in perfetto stile “visual”. In ogni volume saranno inseriti i seguenti capitoli: nozioni storiche, intervista al Sindaco, luoghi ed attrattori culturali e naturali, la preparazioni dei piatti tipici, le produzioni di eccellenza. Uno staff composto da giornalisti, fotografi e cineasti si preoccuperà di realizzare i contenuti, condensando il comune in un contenitore di altissima qualità. Verrà realizzato, infatti, anche un video illustrativo di circa 5 minuti adatto a promuovere il comune sulle reti sociali e in internet. Il volume sarà realizzato in uno standard che consente una facile distribuzione e un’ancora più facile consultazione, traducendo i testi in più lingue, incentivando così la conoscenza e la fruizione di un dato territorio ad un pubblico vasto e di diversa provenienza. Il progetto è una sorta di front-desk turistico, virtuale e integrato, a disposizione dei turisti e dei visitatori che scelgono di trascorrere un soggiorno in una determinata località. È uno sportello informativo in quanto fornisce tutte le indicazioni sulle peculiarità del territorio, mettendo in luce i giacimenti culturali ed artistici, gli usi e le tradizioni, l’enogastronomia e le attrattive ludiche. I costi di adesione, prevedono quanto segue: • Realizzazione testuale; • Realizzazione servizio fotografico, viralizzato sul profilo INSTAGRAM di CALABRIA’S; • Realizzazione video promozionale con incluso le riprese, viralizzato sui profili, FACEBOOK, TWITTER E YOU TUBE di CALABRIA’S; • Traduzione; • Distribuzione del volume cartaceo; • Inserimento del materiale sul sito internet www.calabrias. it; • Concessione in uso del materiale testuale, fotografico e video realizzato. Nella convinzione della validità progettuale dell’idea ci auguriamo di poterla annoverare tra i sostenitori dell’iniziativa. FRANCESCO PAOLO TRONCA NOMINATO COMMISSARIO È Francesco Paolo Tronca, attuale prefetto di Milano, il commissario straor dinario individuato per guidare Roma dopo la decadenza della Giunta targata Ignazio Marino. La scelta di Tronca, ha fatto sapere il Viminale, va letta come un riconoscimento per il lavoro svolto per Expo e un auspicio affinché quell'esperienza positiva venga replicata in occasione del Giubileo. Non solo. Dopo le parole del presidente dell'Autorità nazionale anti-corruzione, Raffaele Cantone, che nei giorni scorsi aveva segnalato come, a differenza di Roma, Milano avesse gli anticorpi necessari, il profilo del nuovo commissario appare in linea con la volontà di potenziare le difese della Capitale contro il malaffare. «Sono orgoglioso e felice della fiducia accordatami», è stato il primo commento di Tronca dopo la nomina da parte del prefetto di Roma, Franco Gabrielli. AL TIMONE FINO AL VOTO. Soltanto qualche ora prima, al termine della conferenza stampa convocata dallo stesso Marino in Campidoglio, era stato il numero uno del Partito democratico romano, Matteo Orfini, a dire: «Siamo già al lavoro col governo per la scelta del commissario, che avviene contestualmente con le dimissioni del sindaco. Per questo ci vorranno poche ore. L'esecutivo è all'opera per dare risposte immediate ai cittadini». Il neocommissario avrà dunque il compito di guidare la Capitale fino alle prossime elezioni, probabilmente in primavera. Francesco Paolo TrONCA appointeD commissioner You Francesco Paolo Trim, current prefect of Milan, the Commissioner Overtime nary identified to guide Rome after the decline of the license plate Giunta Ignazio Marino. The choice of Trim, has said the Interior Ministry, to be read as a recognition for the work done for Expo and wish that positive experience is replicated on the occasion of the Jubilee. Not only. After the words of the Chairperson of the national anti-corruption, Raffaele Cantone, who recently was reported as, unlike Rome, Milan had the necessary antibodies, the new commissioner of the profile is in line with the will to strengthen the defenses Capital against malfeasance. “I am proud and happy of the trust they have,” was the first comment Truncate after the appointment by the prefect of Rome, Franco Gabrielli. AT THE HELM TO VOTE. Only a few hours earlier, at the end of the press conference convened by the Marino at the Capitol, he had been the number one of the Roman Democratic Party, Matthew Orfini, said, “We are already working with the government to the choice of the commissioner, which takes place simultaneously with the resignation of the mayor. For this it will take a few hours. The government is working to give immediate answers to the citizens. “ The neocommissario will therefore have the task of leading the capital until the next election, probably in the spring. | Monografia Roma Capitale | |6| |7| | Monografia Roma Capitale | LA STORIA DI ROMA R oma è la capitale della Repubblica Italiana, nonché capoluogo dell’omonima città metropolitana e della regione Lazio; in virtù del suo status di capitale del paese, è amministrativamente un comune sui generis disciplinato da una legge speciale. Per antonomasia, è definita l’Urbe e Città eterna. Con 2 872 086 abitanti è il comune più popoloso d’Italia e il quarto dell’Unione europea, mentre con 1 287,36 km² è il comune più esteso d’Italia e tra le maggiori capitali europee per ampiezza del territorio. Fondata secondo la tradizione il 21 aprile 753 a. C. nel corso dei suoi tre millenni di storia è stata la prima grande metropoli dell’umanità[13], cuore di una delle più importanti civiltà antiche, che influenzò la società, la cultura, la lingua, la letteratura, l’arte, l’architettura, la filosofia, la religione, il diritto e i costumi dei secoli suc- cessivi. Luogo di origine della lingua latina, fu capitale dell’Impero romano, che estendeva il suo dominio su tutto il bacino del Mediterraneo e gran parte dell’Europa, dello Stato Pontificio, sottoposto al potere temporale dei papi, e del Regno d’Italia (dal 1871). Nei passi a seguire sarà illustrata la storia di Roma in breve. Fondata secondo la tradizione da Romolo il 21 aprile 753 a. C., [49] Roma fu retta per un periodo di 244 anni da un sistema monarchico, con sovrani inizialmente di origine latina e sabina, e successivamente etrusca. La tradizione tramanda sette re: lo stesso Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo. Espulso dalla città l’ultimo re etrusco e instaurata una repubblica oligarchica nel 509 a. C., per Roma ebbe inizio un periodo contraddistinto dalle lotte interne tra patrizi e plebei e da continue guerre contro le popo| Monografia Roma Capitale | |8| lazioni italiche: Etruschi, Capenati, Falisci, Latini, Volsci, Equi. Divenuta padrona del Lazio, Roma condusse diverse guerre (contro Galli, Osco-Sanniti e la colonia greca di Taranto, alleatasi con Pirro, re dell’Epiro) che le permisero la conquista della penisola italica, dalla zona centrale fino alla Magna Grecia. Il III ed il II secolo a. C. Furono caratterizzati dalla conquista romana del Mediterraneo e dell’Oriente, dovuta alle tre guerre puniche (264-146 a. C.) combattute contro la città di Cartagine e alle tre guerre macedoniche (212-168 a. C.) contro la Macedonia. Vennero istituite le prime province romane: la Sicilia, la Sardegna e Corsica, la Spagna, la Macedonia, la Grecia (Acaia), l’Africa. THE HISTORY OF ROME Rome is the capital of the Italian Republic and the capital of the metropolitan city and the Lazio region; by virtue of its |9| | Monografia Roma Capitale | status as the country’s capital, it is administratively a common sui generis governed by a special law. By definition, it is called the City, and eternal City. With 2,872,086 inhabitants is the most populated town in Italy and the fourth European Union, whereas with 1 287.36 km ² is the largest municipality in Italy and among the major European capitals for the territory amplitude. It founded according to tradition on April 21 753. C. in the course of its three millennia of history has been the first great metropolis of humanity [13], the heart of one of the most important ancient civilizations, which influenced society, culture, language, literature, art, architecture, philosophy, religion, law and customs of the following centuries. Birthplace of the Latin language, was the capital of the Roman Empire, which extended its dominion over the entire Mediterranean basin and much of Europe, the Papal States, subject to the temporal power of the popes, and the Kingdom of Italy ( since 1871). In the steps to follow it will illustrate the history of Rome for short. Founded according to tradition by Romulus on 21 April 753. C., [49] Rome was ruled for a period of 244 years by a monarchical system, with sovereign originally from Latin and Sabine, and later Etruscan. The tradition handed down seven kings: the same Romulus, Numa Pompilius, Tullus Hostilius, Ancus Marcius, Tarquinius Priscus, Servio Tullio and Tarquinius Superbus. Expelled from the city the last Etruscan king and established an oligarchic republic in 509 a. C., Rome began a period marked by internal struggles between patricians and plebeians and continuous wars against the Italic peoples: the Etruscans, Capenati, Falisci, Latins, Volscians, Equi. Become master of Lazio, Rome led several wars (against the Gauls, Osco-Samnites and the Greek colony of Taranto, allied with Pyrrhus, king of Epirus) that allowed the conquest of the Italian peninsula, from the central area to the Magna Grecia. The third and second century. C. They were characterized by the Roman conquest of the Mediterranean and the East, due to the three Punic Wars (264-146 a. C.) fought against the city of Carthage and the three Macedonian Wars (212-168 a. C.) against Macedonia. the first Roman provinces were established : Sicily , Sardinia and Corsica, Spain, Macedonia , Greece ( Achaia ) , Africa. il colosseo N oto anche come “Anfiteatro Flavio”, costruito per ordine dell’imperatore Vespasiano in onore della grandiosità del suo impero, fu inaugurato dal figlio, Tito, nell’80 d.C con festeggiamenti durati 100 giorni. Il nome Colosseo deriva probabilmente dalla grande statua bronzea di circa 38 metri, nota come il “Colosso”, che Nerone volle fosse costruita a sua immagine presso la Domus Aurea. L’opera, che raffigurava l’impe- ratore nei panni del dio Apollo, voleva richiamare alla mente, con le straordinarie dimensioni, il prestigio ed il fascino che aveva avuto un’altro simbolo dell’antichità: il Colosso di Rodi. La statua fu spostata dall’imperatore Adriano nei pressi dell’anfiteatro e successivamente modificata nei lineamenti per assomigliare prima a vari imperatori, poi, con l’aggiunta di una “corona di raggi solari”, al dio Sole. Fu tuttavia solo nel Medioevo, con l’oblio dei fasti imperiali e delle gens aristocratiche, che il nome Colosseo cominciò a sostituire nella dizio| Monografia Roma Capitale | | 10 | ne comune quello di “Anfiteatro Flavio”. Il Colosseo, progettato da Rabirio o forse Gaudenzio, ospitava lunghi combattimenti tra gladiatori, esecuzioni capitali, naumachie e spettacoli di caccia. Circa 80000 spettatori seguivano i combattimenti che potevano durare dall’alba al tramonto ed anche fino a notte fonda quando i gladiatori combattevano illuminati dalla luce delle fiaccole. Dalle cronache del tempo sembra che le lotte più amate dal pubblico fossero le mischie caotiche di decine di gladiatori inventate dall’imperatore Claudio, dette “sportule”. Tutte le feste religiose, le ricorrenze e le vittorie militari venivano celebrate durante l’epoca imperiale con le sfide dei gladiatori. Per difendere gli spettatori dalle bestie feroci si innalzava una rete me| 11 | | Monografia Roma Capitale | tallica, mentre nelle giornate più assolate o in quelle di pioggia, il pubblico veniva protetto da un grande velario di colore blu con stelle gialle manovrato da una squadra di marinai della flotta di Capo Miseno e di Ravenna. THE COLOSSEUM Also known as “Amphitheatre Flavio”, built by order of Emperor Vespasian in honor of the grandiosity of his empire, was inaugurated by his son, Titus, in 80 d.C with festivities lasted 100 days. The Colosseum name probably derives from the great bronze statue of about 38 meters, known as the “Colossus” which Nero wanted to be built in his image at the Domus Aurea. The work, depicting the emperor in the guise of the god Apollo, wanted to recall, with the unprecedented size, prestige and glamor that had had another ancient symbol: the Colossus of Rhodes. The statue was moved by the Emperor Hadrian near the amphitheater and then revised in the features to look first at the various emperors, then, with the addition of a “ring of sunlight”, the Sun god. However, it was only in the Middle Ages, with the neglect of imperial splendor and aristocratic gens, that the name Colosseum began to replace the common diction that of “Flavian Amphitheatre”. The Colosseum, designed by Rabirio or maybe Gaudenzio, housed lengthy battles between gladiators, executions, naval battles and hunting shows. About 80,000 spectators were following the fighting that could last from dawn to dusk and even into the night when the gladiators fought illuminated by the light of torches. The chronicles of the time it seems that the most popular struggles by the public were the chaotic melee of tens of gladiators invented by the Emperor Claudius, called “sportule”. All religious holidays, anniversaries and military victories were celebrated during the imperial era with the challenges of gladiators. To protect the spectators from the wild beasts rose up a wire mesh, while in the more sunny days or rainy. A ll’inizio del ‘500 questa zona era considerata suburbana: una pianta disegnata da Pirro Ligorio ci presenta un esteso terreno lavorato a vigne con resti di edifici di epoca romana e due palazzi, quello “verso le fratte”, che apparteneva alla famiglia Ferratini e che diventò poi il palazzo del Collegio di Propaganda Fide, e quello di 1 Ambasciata di Spagna presso S.Sedeproprietà dei baroni Monaldeschi, che lo vendettero agli ambasciatori di Spagna. La piazza fu a lungo il luogo di arrivo e di sosta delle vetture a cavalli che, entrando dalla Porta del Popolo, punto di accesso dal nord fin dall’antichità, portavano gli stranieri a Roma. Il nome della piazza deriva dal palazzo sede dell’Ambasciata di Spagna presso lo Stato Pontificio e, dopo il 1870, presso la Santa Sede (nella foto 1), situato sul lato meridionale della piazza e risalente al 1647: la parte settentrionale, quella verso il Babuino, originariamente era detta “piazza di Francia”, a causa delle proprietà francesi della zona, come il terreno della Trinità dei Monti. I diplomatici spagnoli decisero di rinnovare il palazzo nel 1653 affidando i lavori ad Antonio Del Grande, che probabilmente si avvalse di disegni del Borromini, al quale era stata richiesta una progettazione, ma che non realizzò direttamente essendo impegnato in altri lavori. La facciata si arricchì allora al piano nobile di due mignani lignei che raggruppavano cinque finestre sulla sinistra e tre sulla destra; ma il maggior numero di rinnovamenti si ebbero all’interno, con il nuovo grande androne dalle volte sorrette da colonne binate, l’imponente scalone con balaustra a pilastrini ed il cortile con loggiato chiuso da finestroni intervallati da paraste con lo stemma dei re spagnoli sul capitello. Tra il PIAZZA DI SPAGNA 1685 ed il 1693 furono compiuti rinnovamenti alla facciata mentre nel Settecento si ebbero decorazioni in varie sale all’interno e vi fu allestito anche un teatro privato dove il 14 dicembre 1782 Vittorio Alfieri vi rappresentò la sua “Antigone”. Dopo la breve dominazione francese a Roma, che comportò l’occupazione temporanea dell’edificio da parte delle milizie napoleoniche, si ebbe un radicale rinnovamento della facciata ad opera dell’architetto spagnolo Antonio Celles: furono eliminati i mignani, le finestre del penultimo piano e furono sostituite tutte le altre. di Maria in Cielo”delle benedettine. PIAZZA DI SPAGNA At the beginning of the ‘500 this area was considered suburban: a plant designed by Pirro Ligorio presents a plot extended worked in vineyards with the remains of Roman buildings and two buildings, the one “towards the bushes”, which belonged to the family and Ferratini | Monografia Roma Capitale | | 12 | which then it became the palace of the Propaganda Fide College, and that of 1 Spanish Embassy to S.Sedeproprietà Monaldeschi barons, who sold it to the ambassadors of Spain. The square was long the place of arrival and parking of cars to horses, entering the Porta del Popolo, access point from the north since ancient times, carrying foreigners in Rome. The name of the square comes from the Embassy building in Spain at the Papal States and, after 1870, the Holy See (photo 1), located on the south side of the square and dates back to 1647: the northern part, towards the Baboon, was originally called “square of France”, because of the French properties in the area, as the terrain of the Trinita dei Monti. The Spanish diplomats decided to renovate the building in 1653, entrusting the work to Antonio Del Grande, who probably took advantage of the Borromini drawings, which had been requested a design, but did not realize being directly engaged in other jobs. The facade | 13 | | Monografia Roma Capitale | was enriched then the main floor of two wooden mignani they contained five windows on the left and three on the right; but the largest number of renovations occurred inside, with new great hall by vaults supported by double columns, the imposing staircase with balustrade and newel posts in the courtyard with loggia enclosed by windows interspersed with pilasters with the emblem of the Spanish kings on capital. Between 1685 and 1693 they were made renovations to the facade and in the eighteenth century there were decorations in various rooms inside, and there was also set up a private theater where 14 December 1782 Vittorio Alfieri represented you his “Antigone”. After the brief French domination in Rome, which involved the temporary occupation of the building by Napoleon’s troops, there was a radical renewal of the architectural facade by Spaniard Antonio Celles: the mignani were eliminated, the penultimate floor windows and all the others were replaced. interessarono i tratti fino all’incrocio del trivium senza continuare oltre verso Via Lata. Agli inizi del Rinascimento i Papi cominciarono a decorare le terminazioni degli acquedotti che restaurarono con maestose e ricche fontane. FONTANA DI TREVI The TreVi Fountain L a fontana di Trevi è una fontana imponente eretta come terminazione e mostra celebrativa del restauro di un antico acquedotto romano. L’acquedotto è l’acquedotto Vergine, costruito da Marco Vipsanio Agrippa intorno al 19 a.C.: Agrippa era il genero e generale favorito dell’ Imperatore Ottaviano Augusto, nonchè esperto architetto, lo stesso citato nell’iscrizione famosa sul Pantheon. L’acquedotto era lungo 21 km di cui 19 erano sotterranei. L’acquedotto fu costruito da Agrippa per rifornire le Terme Pubbliche in Campo Marzio da lui volute e completate. Già allora fu eretta una grande fontana nel punto in cui il condotto terminava. Tale fontana sorgeva pressappoco dove ore si trova la Chiesa di S. Ignazio. Secondo il libro specialistico di Sesto Giulio Frontino “De aquaductibus Romae commentarius”, l’acquedotto prese il suo nome da una vergine fanciulla che i soldati romani incontrarono in un momento in cui erano stanchi ed assetati. Ella li guidò verso una | Monografia Roma Capitale | | 14 | fonte d’acqua per rifocillarsi. Tale sorgente si trovava nell’Ager Locullanus, un terreno tra la Via Tiburtina e la via Collatina, due delle “strade che portano a Roma”. Quella fonte ancora oggi fornisce l’acquedotto. Nel IV secolo vi erano a Roma 1352 fontane (Notitia dignitatum imperii Romani). L’acquedotto fu danneggiato dalle invasioni degli Ostrogoti guidati dal re Vitige nel 537. Dopo le conquiste barbariche una lunga parte dell’acquedotto fu abbandonata e tutti i restauri di epoca medievale | 15 | | Monografia Roma Capitale | Is an imposing fountain as termination and exhibition celebrating the restoration of an ancient Roman aqueduct. The aqueduct is the Vergine aqueduct built by Agrippa around 19 B.C. .: Agrippa was the son and general favorite of ‘Emperor Octavian Augustus, as well as experienced architect, the same mentioned in the inscription on the famous Pantheon. The aqueduct was 21 km long of which 19 were underground. The aqueduct was built by Agrippa to supply the Public Baths in Campo Marzio he took and completed. Even then it was erected a large fountain at the point where the duct ended. This fountain stood roughly where hours is the Church of St. Ignatius. According to the specialist book by Sextus Julius Frontinus’ De aquaductibus Romae commentarius “, the aqueduct took its name from a young virgin that Roman soldiers met at a time when they were tired and thirsty. She led them to a source of water for refreshment. This source was nell’Ager Locullanus, a land between the Via Tiburtina and Via Collatina, two of the “roads that lead to Rome.” That source still supplies the aqueduct. In the fourth century there were fountains in Rome in 1352 (Notitia dignitatum imperii Romani). The aqueduct was damaged by the invasion of the Ostrogoths under King Vitige in 537. After the barbaric conquests a long part of the aqueduct was abandoned and all medieval restorations interested the tracts to the junction of the trivium without continuing further towards Via Lata . At the beginning of the Renaissance popes they began to decorate the ends of the aqueducts who restored with majestic fountains and rich. Cacio e pepe, la Vera ricetta e DoVe mangiarla L a cacio e pepe è una delle più famose ricette della tradizione romana, vero e proprio orgoglio delle cucine testaccine doc. Piatto povero e di origine contadina, questo grande classico è apparentemente semplice da realizzare ma presenta delle insidie che è bene saper affrontare. Esistono tante ricette e varianti, molti piccoli trucchi, ma la cacio e pepe originale è una soltanto e il segreto per una perfetta realizzazione sta tutto nella mantecatura degli ingredienti. La lista cortissima del necessario può trarre in inganno: pasta, pecorino romano e pepe. A fare la differenza sono le quantità e la preparazione del condimento. La pasta usata per la ricetta doc è il tonnarello, una sorta di spaghettone all’uovo, ideale per assorbire la cremosità del pecorino, anche se la cacio e pepe ben si adatta a pasta corta come maccheroni e rigatoni. Mettete a cuocere i tonnarelli in abbondante acqua (poco) salata e intanto preparate in una ciotola il pecorino e il pepe. La cosa migliore sarebbe grattugiare del pecorino romano Dop e pestare in un mortaio i grani di pepe nero per garantire al piatto tutta la freschezza e l’aroma della spezia. Versate il pecorino, il pepe e amalgamate bene il tutto aggiungendo poca acqua di cottura della pasta. A questo punto i tonnarelli saranno al dente e pronti per essere tirati fuori dall’acqua: non dovete scolarli altrimenti perderete l’acqua di cottura, quindi aiutatevi con un forchettone e rovesciateli rapidamente nella ciotola con pecorino e pepe. Girate la pasta nel con- Cheese anD pepper, the true recipe anD Where to eat dimento e contemporaneamente aggiungete due mestoli di acqua di cottura per amalgamare. Questa fase va fatta “a freddo” e non sul fuoco: altrimenti rischiate di cuocere il formaggio e farlo diventare grumoso e di scuocere la pasta. Infine, servite in fretta: la cacio e pepe fredda è rigorosamente out. | Monografia Roma Capitale | | 16 | The cheese and pepper is one of the most famous recipes from the Roman tradition, the real pride of the kitchens testaccine Doc. poor and peasant dish, this great classic is apparently easy to make but has some pitfalls that you should be able to face. There are many recipes and variations, many little tricks, but the original cheese and pepper is one only, and the secret to a perfect realization is all in the creaming of ingredients. The very short list of must can be misleading: pasta, pecorino romano cheese and pepper. What makes the difference is the quantity and the dressing preparation. The paste used for the recipe Doc is the tonnarelli, a sort of egg spaghettone, ideal for absorbing the creaminess of the cheese, even if the cheese and pepper is well suited to short cut pasta such as macaroni and rigatoni. Bake tonnarelli in salted water (a little) and meanwhile prepared in a bowl pecorino cheese and pepper. The best thing would grate the Pecorino Romano DOP and crush in a mortar the black peppercorns to the plate to ensure the freshness and aroma of spice. Pour the cheese, pepper and mix well, adding a little cooking water from the pasta. At this point tonnarelli will be al dente and ready to be pulled out of the water: you do not drain them or you will lose the cooking water, then help yourself with a fork and rovesciateli rapidly in the bowl with pecorino cheese and pepper. Turn the pasta in the sauce and simultaneously add two ladles of cooking water to mix. This phase should be done “cold” and not in the fire: otherwise you could cook the cheese and make it lumpy and overcook the pasta. Finally , served quickly: the cheese and cold pepper is strictly out . | 17 | | Monografia Roma Capitale | Lupa capitolina L a lupa è l’emblema di Roma, è una statua in bronzo raffigurante una lupa che allatta due gemelli, che rappresentano i leggendari fondatori della città, Romolo e Remo, forse la scultura risalente al V secolo a.C. è di origine etrusca, oggi è conservata all’interno dei Musei Capitolini, rione Campitelli, Roma. La scultura è arrivata ad oggi, ben conservata, superando una serie di vicissitudini dalle invasioni barbariche fino ad un fulmine che la colpì nel 65 a.C. e che le danneggiò le due zampe posteriori e sbriciolò i due gemelli che vennero scolpiti di nuovo secoli dopo. L’animale è posto di profilo, con la testa girata verso lo spettatore le fauci sono semiaperte e i denti aguzzi. she-Wolf The wolf is the symbol of Rome , is a bronze statue of a she-wolf suckling twins , representing the legendary founders of the city , Romulus and Remus , maybe sculpture dating from the fifth century BC Of Etruscan origin , it is today preserved in the Capitoline Museums , the district Campitelli , Rome . The sculpture has arrived today , well-preserved , through a variety of adventures from the barbarian invasions until lightning struck in 65 BC and that damaged the two hind legs and crumbled the twins that were carved again centuries later . The animal is placed in profile, with her head turned towards the viewer are half-open jaws and sharp teeth . | Monografia Roma Capitale | | 18 | | 19 | | Monografia Roma Capitale | Calabria’s