Contabilità e Funzione di Produzione A.Baldini1 1 SOSE, M.Causi2 Dipartimento di studi aziendali Roma Tre 2 Dipartimento di economia Roma Tre March 10, 2017 A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione Obiettivo della Lezione Ci sono alcuni aspetti della produzione di un’impresa che vanno inquadrati sia in un ottica contabile, sia in un’ottica economica. A questo fine sembra utile descrivere le principali dinamiche contabili dell’impresa per fornire uno sguardo più pratico della vita di ogni giorno, ed al contempo sembra utile studiare una funzione di produzione scomponendola, per ottenere così, da un punto di vista teorico, dei parametri di riferimento della produttività e di altre sue determinanti. 1 Il Quadro Contabile. 2 Funzione di produzione. A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione 1) Il Quadro Contabile A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione Produzione e costo del venduto. Valore della produzione e ricavi sono due concetti distinti. Uno contempera il valore di tutta la produzione dell’azienda, il secondo il valore della produzione venduta. In formule: VP = pq R = pq ven Costo del venduto = Acq + (EI − RF ). Il costo del venduto è la componente fondamentale dei Consumi intermedi, ossia di tutti quei beni che vengono consumati all’interno del processo produttivo (del periodo considerato). 1 2 Acq = Acquisti di materie prime, sussidiarie, semilavorati e merci (EI-RF)= variazione del magazzino, o delle scorte. Esistenze Iniziali - Rimanenze Finali. A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione Consumi intermedi e Valore Aggiunto. Per arrivare ai Consumi Intermedi bisogna sommare ancora le spese sostenute dall’azienda per l’acquisto e la produzione di servizi, ed altre spese in bilancio. Anche esse sono tutte finalizzate a completare la produzione. CI int = Acq + (EI − RF ) + Serv + Altr .Ser Valore Aggiunto. Arriviamo al Valore Aggiunto, ossia al valore della produzione dell’impresa al netto dei costi intermedi sostenuti. In altre parole è il valore addizionale dall’impresa grazie alla sua attività. VA = R − CI int A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione Mol e Reddito Operativo. Un’altra grandezza fondamentale per un’impresa è l’Utile Operativo, o il Margine Operativo Lordo (MOL). Essa è uguale al valore aggiunto dell’impresa meno il costo del lavoro. Considerando L lavoratori remunerati ad un salario fisso w (e considerando anche all’interno di questa grandezza il management), arriviamo alla formula U l = MOL = VA − wL Se sottraggo al MOL il valore di ammortamenti e degli accantonamenti si ottiene la parte di utile che rimane per la remunerazione del capitale e per il profitto residuo. Questo Utile operativo netto si chiama Reddito Operativo (si trova anche Risultato Operativo). Un = Ul − A A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione Gestione finanziaria, caratteristica e risultato d’impresa. Il Reddito operativo si compone (da un punto di vista contabile) dai risultati della Gestione Finanziaria, dai Risultati di Gestione Straordinaria e dal Risultato di impresa. Risultato gestione finanziaria = oneri e proventi dell’attività di acquisizione di mezzi finanziari e di impiego di tali mezzi. Risultato gestione straordinaria = Oneri e proventi imputabili a esercizi precedenti e oneri e proventi eccezionali sia per natura che per frequenza. Risultato di impresa: è il reddito operativo al netto dei risultati di queste due gestioni. A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione Profitto. Da un punto di vista economico, dall’Utile Operativo Netto (o dal Reddito Operativo) si risale al Profitto di impresa, una categoria economica più che contabile. Se al reddito operativo sottraiamo la remunerazione del capitale, che sia proprio dell’azienda o affittato da essa, otteniamo il profitto. In realtà il profitto sarebbe uguale all’utile di impresa (che remunera da un punto di vista economico i fattori della produzione) meno il costo dei fattori di proprietà dell’azienda. Semplificando, e considerando pagati i salari dei manager e dell’imprenditore nei costi del lavoro arriviamo alla seguente equazione: Π = U n − rK A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione 2) La Funzione di produzione Da un punto di vista economico invece, il modo di produzione di una impresa è incarnato dalla sua tecnologia. L’impresa “combina” fattori della produzione per ottenere unità di Output. La funzione di produzione neoclassica deve avere delle determinate caratteristiche, alcune di esse criticate fortemente da molte teorie economiche. Non è oggetto del corso una trattazione approfondita degli assiomi che determinano la forma della funzione di produzione, ma tra i più importanti (e utili all’intuizione) troviamo: Funzione non decrescente Funzione continua e derivabile Funzione quasiconcava o concava. A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione La funzione Cobb Douglas Una delle funzioni di produzione più utilizzate in letteratura è la funzione COBB-DOUGLAS. La funzione è ancora uno dei cavalli di battaglia delle trattazioni economiche e dei lavori scientifici. Andremo a descriverla per analizzare le sue proprietà e le sue implicazioni economiche. Y = F (L, K ) = ALα K 1−α Bisogna specificare che quando in questi casi si tratta Y si sta trattando il Valore Aggiunto. In qualche modo le funzioni di produzione vanno a spiegare la produzione al netto dei costi intermedi sostenuti per produrla. Spesso si va a considerare il Valore aggiunto per addetto, che facilita l’interpretazione delle grandezze della funzione. 1−α K K Y α 1−α 1 = F A, = AL K =A L L L L A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione Elasticità al lavoro Il parametro α misura le elasticità della funzione di produzione. Possiamo vederlo semplicemente dopo qualche passaggio algebrico a partire dalla produttività marginale del lavoro. 1−α δY K α−1 1−α = αAL K = αA δL L Riprendendo la formula della slide precedente poi la dimostrazione è completa: δY δL Y L =α α è quindi l’elasticità del reddito al lavoro. A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione Elasticità al capitale Specularmente possiamo vedere cosa sucdede a partire dalla produttività marginale del capitale α δY L α −α = (1 − α)AL K = (1 − α)A δK K L α E dato che Y l’elasticità del reddito al capitale. K =A K δY δK Y K = 1−α La stima del parametro α diventa quindi di grande interesse per capire le caratteristiche dell’industria di riferimento. A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione .... in logaritmi.... La funzione di produzione COBB-DOUGLAS si presta anche per essere facilmente trasformata tramite in forma logaritmica: Y = ALα K 1−α =⇒ log (Y ) = log (A) + αlog (L) + (1 − α)log (K ) A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione .... differenze logaritmiche.... Riprendendo la forma logaritmica, inserendo il tempo e facendo le differenze possiamo osservare la seguente equazione: log (Yt ) − log (Yt−1 ) = (log (At ) − log (At−1 )) + α (log (Lt ) − log (Lt−1 )) + + (1 − α) (log (Kt ) − log (Kt−1 )) Sappiamo bene che la differenza logaritmica approssima la differenza percentuale per piccoli incrementi, e quindi arriviamo agevolmente a: ∆Y ∆A ∆L ∆K = +α + (1 − α) Y A L K A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione Residuo di Solow Approssimando con g i tassi di crescita abbiamo quindi che la crescita del valore aggiunto equivale alla somma dei tassi di crescita moltiplicati per le elasticità. gy = gA + αgl + (1 − α)gk = σl gl + σk gk Esiste quindi un apporto del tasso di crescita del lavoro e del capitale nel generare gy . Il problema è che A non è “osservabile” se non tramite variabili proxy, e si può ricavare per differenza. La grandezza residua, “di scala”, rappresenta quindi la Produttività Totale dei Fattori (TFP), o residuo di Solow. SR = gy − α̂gl (1 − α̂)gk Una volta stimate le elasticità, esiste una grandezza residua, che rappresenta un apporto che viene dato non dagli incrementi della forza lavoro o del capitale in azienda, ma dalla capacità complessiva di queste due grandezze di interagire. A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione Fdp (formula alternativa) La Fdp si può riscrivere ancora come: ∆Y ∆Y ∆Y =α + (1 − α) Y Y Y Moltiplicando e dividendo per la variazione dei Fattori di produzione: ∆Y ∆Y ∆L ∆Y ∆K =α + (1 − α) Y ∆L Y ∆K Y Ossia come ∆L ∆K ∆Y = αPMaL + (1 − α)PMaK Y Y Y A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione Modalità di stima della FdP La funzione di produzione è aprossimabile mediante una semplice equazione di stima, che può essere stimata con il metodo dei minimi quadrati ordinari. log (Yi ) = β0 + β1 log (Li ) + β2 log (Ki ) + εi Bisogna tenere a mente tutti i problemi econometrici legati alla sua stima... A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione Fonti: EUKLEMS Come è noto fonti di dati Open Source delle realtà industriali non sono semplicissime da trovare. Esiste però un progetto della commissione europea che ha costruito un database a livello settoriale per confronti tra paesi europei rispetto a grandezze come produzione, produttività, crescita, cambiamenti tecnologici e lavoro. www.euklems.net A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione Fonti: EUKLEMS A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione Fonti: EUKLEMS A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione Fonti: EUKLEMS A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione Fonti: EUKLEMS A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione Fonti: EUKLEMS A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione Fonti: EUKLEMS A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione Fonti: EUKLEMS A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione Fonti: EUKLEMS A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione Fonti: EUKLEMS A.Baldini, M.Causi Contabilità e Funzione di Produzione