UN BUON FINE NON HA FINE Grazie al tuo aiuto facciamo tanti piccoli passi, in Italia e nel mondo, accanto alle persone più bisognose Organismo Pastorale della Cei via Aurelia, 796 00165 Roma www.caritasitaliana.it email: [email protected] Italia Caritas direttore Francesco Soddu direttore responsabile Ferruccio Ferrante coordinatore di redazione Paolo Brivio in redazione Danilo Angelelli, Ugo Battaglia, Paolo Beccegato, Salvatore Ferdinandi, Renato Marinaro, Francesco Marsico, Sergio Pierantoni, Domenico Rosati progetto grafico e impaginazione Francesco Camagna, Simona Corvaia [email protected] stampa Omnimedia via Sambuca Pistoiese, 56 - 00138 Roma tel. 06 83962660 - fax 06 83962655 sede legale via Aurelia, 796 - 00165 Roma redazione tel. 06 66177226-503 offerte [email protected] tel. 06 66177215-249 inserimenti e modifiche nominativi richiesta copie arretrate [email protected] spedizione Continua a sostenerci .. facendo conoscere la nostra attività e la nostra rivista inviando offerte per i nostri progetti . predisponendo testamento in favore di Caritas Italiana (a tal proposito, puoi richiedere informazioni a Caritas Italiana, via Aurelia 796, 00165 Roma, tel.06.66.17.72.05, fax 06.66.17.76.01, e-mail: [email protected]) Per contribuire ai progetti di Caritas Italiana .. 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L’evidenza affliggente degli edifici distrutti o danneggiati ha suggerito una più profonda lettura interpretativa di quanto, di contro, per fortuna rimane incrollabile nel cuore e nelle aspirazioni delle popolazioni colpite: il senso della vita. Il desiderio di ripartire è grande, prevale su tutto, più potente di qualsiasi scossa tellurica. Ed emerge sempre prepotente da qualunque cumulo di macerie come effettivo germoglio di vita, più che semplice segno di sopravvivenza. Rimettere in moto l’economia compromessa è una delle priorità, a crisi colpisce fasce sempre più ampie di popolazione e la Chiesa è chiamata a intensificare la già capillare rete di prossimità, di incontro, di ascolto, di intervento. Non in termini di supplenza, ma di sussidiarietà e solidarietà. Una sussidiarietà che svolge funzioni integrative e anticipatrici e che deve essere stimolo alla responsabilità per le istituzioni, centrali e territoriali. Una presenza che sa essere profezia, rivolgendosi ai bisogni emergenti e scoperti; privilegiando servizi personalizzati; rafforzando la dimensione preventiva e di conoscenza dei diritti; aiutando le persone ad aiutarsi e a essere protagoniste. I L in Emilia e nelle altre terre terremotate. Eppure, se la catastrofe ha causato Il terremoto nel Nord ingenti danni e numerose vittime, Italia ha svelato, non è riuscita a intaccare certi tempepur tra distruzioni, lutti ramenti negativi e costumi nefasti, e qualche meschinità, saldamente edificati sull’inossidabile l’incrollabile senso grettezza dell’egoismo. In alcuni casi della vita delle tale meschinità si è manifestata nel fepopolazioni colpite. nomeno dello sciacallaggio, in altri Il compito della nella condotta superficiale e irresponCaritas: esprimere sabile della delega di un impegno. una solidarietà Tuttavia la macchina dei soccorsi è che aiuti la comunità partita puntuale, e puntuale è stata ana ritrovare se stessa che la vicinanza espressa dalla comunità nazionale e internazionale. In questo come in tutti gli infiniti casi di prossimità, dal punto di vista pastorale ecclesiale è importante avere chiaro cosa si vuole fare. O meglio, cosa sia necessario fare. E più precisamente cosa ci compete fare. La comunità di quei territori ha assoluta necessità di ritrovare se stessa, di ricompattarsi, di sapersi e sentirsi amata, salvata, attraverso la vicinanza fisica e concreta della grande famiglia ecclesiale. È questo un grande cantiere di comunione. La carità è appunto comunione; tutto quello che non rientra nel suo alveo non merita d’esser considerato autentica carità. Anche la nostra solidarietà, se non ha la comunione, sapientemente distribuita nella dinamica del prima, durante e dopo, non costruisce niente. Paradossalmente, anzi, rischia di fomentare la faglia divisoria dei personalismi. In questo senso si può ben comprendere il significato del messaggio dell’inno paolino alla carità. Se Dio è carità, nel mistero trinitario, è principalmente comunione. Il cantiere della carità sarà, quindi, la strategia operativa della Chiesa, che mediante la Caritas, come ha detto il Papa a Carpi, saprà riconoscere le tessere del mosaico, coglierle e ricomporle, oppure preservarle, comunque curarle nella loro originaria e originale bellezza. Triplice obiettivo In questa cornice si colloca il Censimento degli oltre 14 mila servizi socio-assistenziali e sanitari collegati alla Chiesa, presentato a giugno. Un lavoro impegnativo, con un triplice obiettivo: conoscere le opere, averne cura, tesserne la rete. E, nel decennio dedicato dai vescovi all'educazione, cercare anche di qualificare sempre più questi luoghi di carità come spazi di servizio e di impegno, in particolare, per i giovani. Per la Chiesa è uno dei modi di adempiere al “dovere di offrire (…) il suo contributo specifico, affinché le esigenze della giustizia diventino comprensibili e politicamente realizzabili» (Deus caritas est, n. 28). E in particolare la Caritas, ce lo ricorda don Tonino Bello, “non è organo erogatore di aiuti”, ma deve aiutare la stessa Chiesa “a realizzare la sua funzione vitale, la pratica dell’amore”. I TA L I A C A R I TA S | LUGLIO / AGOSTO 2012 3