UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II
POLO DELLE SCIENZE E DELLE TECNOLOGIE
FACOLTÀ DI ARCHITETTURA
A.A.2004-2005
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN ARCHITETTURA
INSEGNAMENTO DI FISICA TECNICA – PROF.SSA L. BELLIA
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA
INSEGNAMENTO DI FISICA TECNICA – PROF. A. CESARANO
APPUNTI DALLE LEZIONI
CAP. 7
LO SCAMBIO TERMICO PER MECCANISMI COMBINATI
NAPOLI, DICEMBRE 2004
1
Capitolo settimo
Scambio termico per meccanismi combinati.
7.1 Introduzione
Per semplificare l’esposizione e la comprensione dello scambio termico, per quanto
d’interesse nel settore dell’architettura e dell’edilizia, in precedenza sono stati esaminati
separatamente i tre meccanismi. Tuttavia, nella maggior parte dei casi l'energia termica fluisce
secondo più meccanismi che agiscono contemporaneamente.
Si consideri ad esempio l’edificio, schematicamente mostrato nella Fig.7.1.. Una delle sue
pareti perimetrali rappresentate in sezione nella stessa figura è costituita da tre strati disposti in
serie. Nell’ipotesi che la temperatura dell’aria interna sia maggiore di quella dell’aria all’esterno,
lo scambio di energia, secondo la modalità calore avviene nel verso che va dall’interno verso
l’esterno. I meccanismi attivi sono però diversi a seconda della zona di parete presa in
considerazione; la potenza termica, nel caso in esame, essendo Ti > Te dall’ambiente interno viene
trasferita
- sulle superficie interna della parete sia per convezione che per l’irraggiamento. Il
meccanismo convettivo è da attribuirsi ai moti dell’aria presente in ambiente che
lambisce la superficie interna della parete; l’irraggiamento alla differente temperatura
delle superfici che delimitano l’ambiente, rispetto a quella considerata, ed alla presenza
di sorgenti che irradiano energia termica: ad esempio un radiatore di un impianto per
riscaldamento. Questi due contributi, sommati, forniscono la potenza termica che
dall’interno dell’ambiente si trasferisce alla superficie interna della parete perimetrale
considerata.
esterno
temperatura Te
irraggiamento
interno
conduzione
interno
temperatura Ti
Ti > Te
esterno
convezione
Fig.7.1 – I meccanismi di scambio termico combinato. La temperatura interna Ti è considerata maggiore di
quella esterna Te
-
tale potenza termica viene quindi trasferita dalla superficie interna a quella esterna,
attraverso gli strati d’intonaco e muratura con l’ausilio di un solo meccanismo, quello
conduttivo;
infine, sulla superficie esterna della parete, in base alle stesse considerazioni esposte in
precedenza, per irraggiamento e convezione la potenza termica viene trasferita
all’ambiente esterno.
Non sempre i meccanismi radiativo e convettivo hanno lo stesso peso nel determinare
l’entità della potenza termica scambiata. Ad esempio, allorquando le temperature delle superfici
sono elevate e si è in presenza di convezione naturale, il contributo radiativo, essendo legato alla
2
quarta potenza della temperatura assoluta può diventare prevalente, mentre se tali temperature
sono prossime a quella ambiente, e la convezione è forzata, prevale il meccanismo convettivo.
Ai fini pratici, per un caso come quello illustrato, può risultare utile disporre di una relazione
che consenta il calcolo della potenza termica che attraversa la parete conoscendo il valore della
temperatura dell’aria all’interno dell’edificio ed all’esterno, e le caratteristiche della parete
(numero di strati, spessori e caratteristiche dei materiali che li costituiscono).
7.2 Calcolo della potenza termica scambiata per meccanismi combinati
In base alle precedenti considerazioni, ed osservano lo schema di Fig. 7.2, partendo dall’interno
dell’edificio, lo scambio termico tra l’ambiente interno e la superficie interna della parete
perimetrale sarà somma dei contributi convettivi e radiativi
conduzione
Irraggiamento
+
convezione
Irraggiamento
+
convezione
Fig. 7.2
•
•
•

Q =  Q conv. + Qirr. 

ambiente int .− sup . int .
Questa stessa potenza attraversa la parete per conduzione trasferendosi dalla superficie interna e
quella esterna
•
•
Q = Q cond.
•
Infine sulla superficie esterna la Q verrà trasferita all’ambiente attraverso i contributi convettivi e
radiativi
•
•
•

Q =  Q conv. + Q irr. 

 sup .est .−ambienteest .
Si tratta ora di valutare i termini delle relazioni precedenti tenendo conto del particolare
meccanismo di scambio in gioco per una qualunque parete come ad esempio quella della Fig.
7.3.a) costituita da tre strati disposti in serie, mostrata in sezione in Fig. 7.3.b).
a
b
1
1
aria
2
interna
Ti
a
b
2
aria
esterna
Te
aria
aria
interna
Ti
esterna
Te
s’
a)
s’’
s’’’
b)
Fig.7.3
3
•
La potenza termica convettiva Q conv tra l’aria ambiente e la superficie interna della parete
può esprimersi semplicemente, tenendo conto della (6.1):
•
Q conv. = h c ⋅ A(Ti − T1 )
(7.1)
Nella precedente relazione hc rappresenta la conduttanza unitaria superficiale per convezione
naturale misurata in W/m2K, A è la superficie della parete, Ti la temperatura dell’aria all’interno
dell’edificio, e T1 quella della superficie interna della parete perimetrale considerata.
•
La potenza Q irr scambiata per irraggiamento tra la superficie interna della parete e
l’ambiente interno non sarebbe calcolabile con i modelli presentati nel capitolo sull’irraggiamento.
In quel caso infatti tali modelli erano molto semplificati sia per le caratteristiche radiative delle
superfici considerate che per la geometria del sistema: superfici nere o grigie piane parallele
indefinite, superfici sferiche concentriche, etc.. Per superare questa difficoltà, sperimentazioni in
laboratorio e verifiche effettuate sul campo in situazioni diverse hanno consentito di valutare
attraverso una sola relazione lo scambio termico radiativo, nel caso di pareti verticali o orizzontali,
per tipologie che caratterizzano prevalentemente l’edilizia residenziale, attraverso una procedura
semplificata che viene brevemente illustrata nel seguito.
La potenza termica scambiata per irraggiamento tra la superficie della parete e l’ambiente
circostante viene espressa attraverso la relazione:
•
Q irr . = h r ⋅ A ⋅ (Tr − T1 )
dove con Tr rappresenta una temperatura di riferimento e con hr si indica una conduttanza media
unitaria radiativa misurata in W/m2K. Tale conduttanza è legata alla emissività e della superficie
considerata, alla sua temperatura ed ai fattori di configurazione della superficie con quelle
circostanti.
Se si fa l’ipotesi che la temperatura di riferimento coincida con la temperatura dell’aria
all’interno dell’ambiente, sarà Tr = Ti e quindi la potenza termica complessivamente scambiata tra
l'ambiente interno e la superficie 1, risulterà:
•
•
•

Q =  Q conv. + Q irr . 
= hc.A.(Ti – T1) + hr.A.(Ti – T1)

 ambiente int .−sup . int .
•
Q = hc.A.(Ti – T1) + hr.A.(Ti – T1) = (hc + hr) .A. ( Ti – T1)
ponendo ora
hint = hc + hr
si avrà in definitiva
T − T1
T − T1
Q& = Ahint (Ti − T1 ) = A i
=A i
1
rint
hint
(7.2)
avendo indicato con hint (W/m2K) la conduttanza media unitaria superficiale interna, somma delle
conduttanze medie unitarie per convezione ed irraggiamento. La procedura illustrata è utile per
4
comprendere la logica che è alla base della definizione di una conduttanza convettiva unitaria per
irraggiamento e convezione. Il suo valore numerico infatti deriva esclusivamente da indagini teorico
sperimentali, che conducono alle indicazioni presenti nelle normative italiane che sono riportate
nella seguente tabella
Valori della conduttanza unitaria media superficiale per convezione ed irraggiamento (UNI 10344)
conduttanza unitaria media superficiale W/m2K
Componenti opachi (qualunque giacitura)
Esterno
25
Interno
7,7
Componenti trasparenti (qualunque giacitura)
Esterno
25
Interno
(*)
. ε
3,6 + 4,4
0,837
(*)
Il valore di ε, per il vetro normale è pari a 0,837, quindi h risulterà 8,0 W/m2K
Se ora si considerano i tre strati di cui è costituita la parete la potenza termica che si è trasferita
dall’ambiente interno alla superficie 1 per irraggiamento e convezione sarà trasmessa per
•
conduzione dalla superficie 1 alla 2. La relazione di calcolo della Q è stata ricavata nello studio
della conduzione (4.11) e viene qui riscritta
•
Q=A
T1 − T2
T − T2
= 1
(r '+ r ' '+ r ' ' ') rtot
(7.3)
Infine la potenza termica che raggiunge la superficie 2 sarà trasferita all’ambiente esterno per
convenzione ed irraggiamento, come accadeva all’interno dell’edificio. Per valutarla si potrà
semplicemente riscrivere la (7.2)
T − Te
T − Te
Q& = Ahest (T2 − Te ) = A 2
=A 2
1
rest
hest
(7.4)
tenendo conto che la superficie esterna è a temperatura maggiore dell’aria esterna per l’ipotesi
iniziale che definiva Ti > Te. La hest rappresenta la conduttanza media unitaria superficiale esterna,
somma delle conduttanze medie unitarie per convezione ed irraggiamento relative allo scambio
termico superficie esterna-ambiente esterno.
Con una procedura analoga a quella utilizzata per la parete costituita da più strati disposti in
•
serie è possibile ricavare la Q trasmessa per meccanismi combinati dall’interno dell’edificio verso
l’esterno. Si ha
•
Ti − Te
Q = A⋅
(7.5)
 1
s' s' ' s' ' '
1 


+ +
+
+
 h int . λ' λ' ' λ' ' ' h est 
Indicando con K il termine:
5
K=
1
 1
s' s' ' s' ' '
1 


+ +
+
+
λ
λ
λ
h
'
'
'
'
'
'
h
est 
 int .
(7.6)
che rappresenta il coefficiente globale di trasmissione, definito anche trasmittanza unitaria della
parete, misurata in W/m2K la (7.6) si può scrivere:
•
Q = K ⋅ A ⋅ (Ti − Te )
Il flusso termico sarà quindi:
•
Q
q = = K ⋅ (Ti − Te )
A
•
Generalizzando le relazioni riportate in precedenza ad un parete con n strati disposti in serie, la
trasmittanza termica unitaria K è:
K=
1
m
s
1
1
1
+∑ k +∑
+
h int k =1 λ k j=1 C j h est
n
(7.7)
in cui n è il numero di strati che compongono la parete;
sk è lo spessore del generico strato k;
λk è la conduttività utile di calcolo del generico strato k, W/mK (kcal/hm°C); per un notevole
numero di materiali il valore di λ è riportato in Appendice – Proprietà termofisiche.
Le precedenti considerazioni e le relazioni ricavate sono applicabili a pareti costituite da più strati
comunque orientate.
m
1
che fa riferimento alla presenza,
Si noti ancora che nella (7.7) compare la sommatoria ∑
j=1 C j
all’interno della parete, di intercapedini d’aria o strati non omogenei, come ad esempio alcuni tipi
di solai; con m si indica il numero di tali strati e con Cj la conduttanza termica unitaria del generico
strato j, W/m2K (kcal/hm2°C);
hi ed he sono le conduttanze unitarie superficiali interna ed esterna i cui valori sono riportati nella
Tabella a pag. 5.
Si noti infine che spesso, in edifici con struttura portante in cemento armato, le pareti di
tamponamento verso l’esterno o verso ambienti non riscaldati, sono realizzate con muratura a
doppia fodera. Un muro esterno, un’intercapedine d’aria ed un muro interno. La sezione della parete
è mostrata in Fig.7.4. La parete è quindi costituita da più strati disposti in serie ma uno di questi
strati è rappresentato da una zona che, in generale, non ha comunicazione con l’esterno e con
l’interno, in cui è presente dell’aria. La resistenza termica di questo strato non può essere calcolata
secondo la relazione ;
6
r=
s aria
λ aria
poiché, anche se l’aria nell’intercapedine fosse immobile, i meccanismi di scambio termico attivi
sarebbero comunque due: conduzione ed irraggiamento.
intercapedine d’aria
esterno
interno
Fig. 7.4
Per tale motivo nelle applicazioni tecniche si calcola, per questo tipo di elemento, una conduttanza
o una resistenza termica unitaria, secondo delle procedure che, basate sullo studio teorico del
problema, sono state verificate sperimentalmente sugli elementi edilizi di più diffusa utilizzazione.
Le procedure sono illustrate in Appendice C dove è possibile ricavare inoltre indicazioni sulla
resistenza termica di numerose murature e solai di copertura e calpestio. Si noti infine che i termini
a denominatore della (7.7) sono delle resistenze termiche quindi al termine 1/Cj si dovrà sostituire il
valore numerico ottenuto dalla procedure illustrate in appendice se queste conducono alla
determinazione della resistenza termica dello strato j-esimo, oppure il suo inverso se, dalle
procedure o dalle tabelle, si ottiene una conduttanza.
ESERCIZI SUI MECCANISMI COMBINATI IN REGIME STAZIONARIO
Es.1
Si calcoli la potenza termica trasmessa per unità di superficie attraverso una parete piana verticale
costituita dai seguenti strati:
a
Ti = 20,0°C
b
c
Te = 0,0°C
7
a) intonaco di cemento e calce
- spessore 20 mm
- massa volumica 1800 kg/m3
b) muratura di mattoni pieni
- spessore 120 mm
- massa volumica 1800 kg/m3
c) intonaco di cemento
- spessore 20 mm
- massa volumica 2000 kg/m3
La parete separa due ambienti che sono rispettivamente alla temperatura di 0,0°C e di 20,0°C.
Es.2
Si calcolino la trasmittanza unitaria e la potenza termica trasmessa per unità di superficie attraverso
una parete vetrata verticale che separa due ambienti a temperatura di 20,0°C e di 2,0°C nelle ipotesi
che essa sia realizzata con:
a) vetro singolo con spessore di 4,0mm;
b) vetro doppio dallo spessore di 4,0 mm con intercapedine d’aria di 8,00 mm (si assuma
per l’aria in quiete λ = 0,026 W/mK)
Si utilizzino per le superfici vetrate i valori delle conduttanze unitarie superficiali forniti per i
componenti opachi.
Es.3
Una parete piana verticale, alta 3,0 m e larga 5,0 m, è realizzata in muratura e vetro. La zona in
muratura è costituita dai seguenti strati:
a) intonaco di cemento: spessore 20mm, massa volumica 2000 kg/m3
b) muratura di laterizio forato: spessore 120 mm, massa volumica 1000 kg/m3
c) intercapedine d’aria non ventilata, spessore 15,0 mm
d) muratura di laterizio forato, spessore 80 mm, massa volumica 1000 kg/m3
e) intonaco di calce e gesso, spessore 20 mm, massa volumica 1400 kg/m3
La zona vetrata, dalle dimensioni di 2,50 x 1,50 m, è realizzata con vetro dallo spessore di 4,0 mm.
La parete considerata separa due ambienti che sono alla temperatura di 20,0°C e di 0,0°C.
8
vetro
muratura
Si calcolino:
- La potenza termica dispersa attraverso la parete
- La percentuale di tale potenza che viene ceduta all’esterno attraverso la zona vetrata.
Es.4
Una parete piana verticale costituita dai seguenti strati:
a) intonaco di calce e gesso: spessore 30,0 mm, massa volumica 1400 kg/m3;
b) muratura di laterizio forato: spessore 60,0 mm, massa volumica = 800 kg/m3;
c) intercapedine d’aria parzialmente ventilata, spessore 50 mm
d) muratura di laterizio forato: spessore 50,0 mm, massa volumica 1500 kg/m3;
e) intonaco di cemento: spessore 35,0 mm, massa volumica = 2000 kg/m3;
separa due ambienti alla temperatura di 20,0 °C e -8,0°C. Si calcoli la conduttanza globale di
trasmissione e la potenza termica trasmessa per unità di superficie attraverso la parete.
Per migliorare l’isolamento termico della parete viene iniettata nell’intercapedine della perlite
espansa in granuli (massa volumica = 100 kg/m3). Si ricalcoli la conduttanza globale di
trasmissione così ottenuta e la potenza termica dispersa.
Es.5
Una parete piana verticale che separa due ambienti alla temperatura di 18,0°C e -5°C è costituita dai
seguenti strati, dall’interno verso l’esterno:
a) intonaco di calce e gesso: spessore 30,0 mm, massa volumica 1400 kg/m3;
b) pannello isolante in fibra di vetro rigida: spessore 20,0 mm, massa volumica = 100 kg/m3;
c) muratura di mattoni pieni: spessore 120,0 mm, massa volumica 1600 kg/m3;
d) intonaco di cemento: spessore 35,0 mm, massa volumica = 2000 kg/m3;
Si calcoli la temperatura all’interfaccia isolante-muratura (b-c).
Es.6
Una parete piana costituita da tre strati omogenei disposti in serie, separa un ambiente interno a
20,0°C dall'esterno a 4,0°C. Gli strati hanno le seguenti caratteristiche (dall'interno verso l'esterno):
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A) intonaco interno di gesso puro,densità 1200 kg/m3, spessore 2,50 cm;
B) muratura in mattoni, densità 1400 kg/m3, spessore 60 cm;
C) intonaco esterno di malta di cemento, densità 2000 kg/m3,spessore 3,00 cm.
Calcolare il flusso termico che attraversa la parete e la temperatura sulla superficie di interfaccia tra
l'intonaco interno e la muratura.
Es.7
Una parete piana verticale costituita da strati disposti in serie, separa un ambiente interno a 23,0°C
dall'esterno a -3,0°C. Gli strati hanno le seguenti caratteristiche (dall'interno verso l'esterno):
A) intonaco interno di gesso puro,densità 1200 kg/m3, spessore 1,50 cm;
B) muratura in mattoni, densità 1000 kg/m3, spessore 15,0 cm;
C) Intercapedine leggermente ventilata, spessore 5,0 cm;
D) muratura in mattoni, densità 1600 kg/m3, spessore 10,0 cm;
E) intonaco esterno di malta di cemento, densità 2000 kg/m3,spessore 3,00 cm.
Calcolare il flusso termico che attraversa la parete.
Es.8
Una parete piana costituita da tre strati omogenei disposti in serie, separa un ambiente interno a
22,0°C dall'esterno a 2,0°C. Gli strati hanno le seguenti caratteristiche (dall'interno verso l'esterno):
A) intonaco interno di gesso puro,densità 1200 kg/m3, spessore 2,00 cm;
B) muratura in mattoni, densità 1800 kg/m3, spessore 40,0 cm;
C) intonaco esterno di malta di cemento, densità 2000 kg/m3,spessore 3,50 cm.
Calcolare il flusso termico che attraversa la parete.
Per ridurre il flusso ad un terzo di quello precedentemente calcolato si inserisce uno strato di
polistirene espanso sinterizzato in lastre dalla densità di 20 kg/m3. Calcolare lo spessore dello strato
di isolante.
Es.9
Una parete piana costituita da tre strati omogenei disposti in serie, separa un ambiente interno a
20,0°C dall'esterno. La temperatura della superficie interna è di 17,5°C. Gli strati hanno le seguenti
caratteristiche (dall'interno verso l'esterno):
A) intonaco interno di gesso puro,densità 1200 kg/m3, spessore 1,0 cm;
B) muratura in mattoni, densità 1200 kg/m3, spessore 45 cm;
C) intonaco esterno di malta di cemento, densità 2000 kg/m3, spessore 2,40 cm.
Calcolare il flusso termico che attraversa la parete e la temperatura dell’ambiente esterno.
Es.10
Una parete piana costituita da quattro strati omogenei disposti in serie, separa un ambiente interno a
22,0°C dall'esterno. La temperatura della superficie esterna è di 5,0 °C. Gli strati hanno le seguenti
caratteristiche (dall'interno verso l'esterno):
A) intonaco interno di gesso puro,densità 1200 kg/m3, spessore 1,0 cm;
B) muratura in mattoni, densità 1200 kg/m3, spessore 45 cm;
C) lastra di cloruro di polivinile espanso rigido, densità 30 kg/m3, spessore 2,0 cm;
D) intonaco esterno di malta di cemento, densità 2000 kg/m3, spessore 2,40 cm.
Calcolare il flusso termico che attraversa la parete, la temperatura dell’ambiente esterno e le
temperature in corrispondenza delle interfacce tra i vari strati.
Es.11 Una parete piana costituita da tre strati omogenei disposti in serie, separa un ambiente interno
a 22,0°C dall'esterno. La temperatura della superficie della parete rivolta verso l’ambiente interno è
di 20,7°C . Gli strati hanno le seguenti caratteristiche, dall'interno verso l'esterno:
A) intonaco interno di gesso puro,densità 1200 kg/m3, spessore 2,00 cm;
10
B) muratura in mattoni, densità 1800 kg/m3, spessore 65,0 cm;
C) intonaco esterno di malta di cemento, densità 2000 kg/m3,spessore 2,50 cm.
Nelle ipotesi di regime stazionario e flusso termicomonodimensionale, calcolare il flusso termico
che attraversa la parete, la trasmittanza della parete e la temperatura dell’ambiente esterno.
Es.12 Una parete piana costituita da tre strati omogenei disposti in serie, separa un ambiente interno
alla temperatura di 21,0°C da quello esterno, alla temperatura di 3,0°C. Gli strati hanno le seguenti
caratteristiche:
A) spessore 2,0 cm, conduttività termica = 0,65 W/mK
B) spessore 15,0 cm, conduttività termica = 0,90 W/mK
C) spessore 3,0 cm, conduttività termica = 1,2 W/mK
Calcolare la potenza termica trasmessa e la temperatura della superficie rivolta verso l’ambiente
interno.
Calcolare inoltre lo spessore dello strato di isolante (λ = 0,042 W/mK) da aggiungere alla parete
sopra descritta in modo che, a parità di temperature degli ambienti, il flusso termico si riduca del
30%.
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