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Seconda fase
Mese della Pace
Studio:
I bambini rintracciano nella realtà quelle situazioni in cui i beni non sono equamente distribuiti tra
le persone.
Un’alternativa all’attività della guida:
- Gioco di movimento in cui ogni squadra deve riempire il proprio canestro con delle palline.
Ogni squadra ha un canestro di uguali dimensioni, le squadre che rappresentano il paesi
ricchi possono tirare tre palline alla volta, mentre chi è un paese ricco ad esempio solo una.
In questo modo chi è nella squadra del paese ricco riempie in fretta il suo canestro e ha
l’impressione di vincere, ma in realtà una volta che il canestro e pieno le palline scappano
fuori e non si può più accumulare. Si aiutano i ragazzi a riflettere sulle disuguaglianze nella
distribuzione dei beni e sulle loro conseguenze anche a livello sociale.
- Gioco di ruolo in cui a ogni ragazzo viene dato un kit diverso per contenuto: uno avrà molti
oggetti tecnologici o molto eleganti, superflui come il telefono, computer, camicia, gioielli,
ad altri invece cose essenziali come cibo o vestiti.... I ragazzi vengono poi messi davanti a
diverse situazioni che devono affrontare utilizzando solo quello che hanno nel kit.
- Asta: l’educatore mette all’asta diversi oggetti, tutti beni primari (cibo, acqua, vestiti) . Ogni
squadra potrebbe e vere un certo numero di monete (la squadra che rappresenta il paese
ricco ne avrà di più) con cui possono comprare all’asta gli oggetti.
Animazione:
i bambini segnalano alla comunità civile ed ecclesiale le ingiustizie trovate nel territorio.
Per far riflettere i ragazzi sul fatto che nessuno può essere veramente felice se le ricchezze non
sono distribuite equamente si potrebbe far vedere un film o un cartone:
- Spezzone di una fabbrica di cioccolato (bambini che hanno tutto, che ottengono tutto ma
che poi sono infelici, oppure la parte in cui Charlie rifiuta la fabbrica per non lasciare la sua
famiglia)
- Spezzone di Canto di Natale in cui Scroodge troppo concentrato sui beni materiali ma che
poi è solo e triste...
Far emergere le situazioni di disuguaglianza vicino a loro.
Servizio:
I bambini assumono un impegno concreto per riequilibrare un’ingiustizia
- La raccolta di materiale proposta dalla guida a pag. 88 potrebbe essere declinata in modo
diverso: abbiamo capito che noi siamo tra le persone che hanno troppo (occhio alle
situazioni critiche di povertà di qualche ragazzo), quindi scegliamo di redistribuire nel
nostro piccolo il nostro molto per darlo a chi ne ha troppo poco. I ragazzi scelgono così cosa
portare, rinunciando a qualcosa che hanno capito non essere essenziale.
- Collegato all’incontro precedente chiedere ai ragazzi di trovare alcune soluzionile situazioni
di disuguaglianza che hanno individuato il sabato prima. Si potrebbe se è troppo difficile
chiedere delle soluzioni trovare una scala, un segno e chiedere ai bambini quanti ne serve
per risolvere quella situazioni (es. Scegliamo il simbolo della mano che dona,, di quante
mani che donano abbiamo bisogno per risolvere la situazione di una persona che non ha
abbastanza cibo?).
Veglia della Pace: Si potrebbe invitare un testimone che racconta di come nei paesi senza risorse
si sia riusciti a costruire con ciò che si aveva.
Secondo tempo di catechesi
Analisi
I bambini riflettono sulle loro giornate e individuano le occasioni in cui commettono errori.
Attività della guida pag. 94: si potrebbero utilizzare delle calamite. I ragazzi in coppia hanno in
mano due calamite (anche disegnate) una a polo positivo, una a polo negativo. Ogni volta che
scelgono di agire in modo scorretto le calamite si respingono, quando agiscono con generosità si
attraggono. Alla fine possono scrivere gli atteggiamenti positivi sul polo positivo.
Confronto tra i bambini
I bambini costruiscono la rete che li aiuta nei momenti di difficoltà e di errore.
Molto carina l’attività della guida pag. 95. La rete che si crea si potrebbe appendere all’ingresso
della chiesa alla domenica per la Messa, per comunicare che la comunità e’ la rete che sostiene
anche i ragazzi nel loro cammino di fede e di preparazione ai sacramenti.
Per la Quaresima:
Pag. 84 la guida indica alcuni gesti che si possono compiere per ogni domenica di quaresima.
Potrebbero essere modificate e utilizzate anche al sabato come attività, anche solo come
momento finale dell’incontro.
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STUDIO
OBBIETTIVO
I ragazzi si mettono in gioco per portare la pace negli ambienti che frequentano, sapendo che ciò
non significare risolvere tutti i problemi ma, prima di tutto, coinvolgere chi ne ha bisogno.
ATTEGGIAMENTI
- I ragazzi capiscono che ognuno di loro può avere un ruolo nel portare gioia a chi ne ha bisogno.
- I ragazzi comprendono che davanti a situazioni di difficoltà e bisogno, devono portare un sorriso
che possa alleviare la sofferenza anche di chi è diverso da loro.
- Si rendono conto che per portare pace non è necessario, per quanto bello, risolvere tutti i
problemi. Non per questo si devono scoraggiare, perché il vero servizio è stare vicino a chi soffre
donandogli anche solo un sorriso con la propria vicinanza.
- I ragazzi riflettono sul sentirsi tutti fratelli e figli di Dio, capiscono che proprio per questo devono
stare insieme e collaborare per creare un clima di gioia e di pace all’interno dei luoghi che
frequentano.
DOMANDE
- Secondo te quali sono le caratteristiche necessarie per far star bene gli altri, per portare gioia? Ti
sei mai accorto di avere questi atteggiamenti? Quando li hai lo fai per farti vedere e per avere
approvazione all’interno del gruppo o per far sentire tutti proprio agio e coinvolgere anche gli
altri?
- Nel tuo gruppo di amici capita di escludere qualcuno? Perché succede? Tu ti sei mai sentito
escluso?
- Ti è mai capitato di voler aiutare un amico ma di non riuscire a risolvere il suo problema? Come
hai reagito? Hai fatto spallucce? Oppure sei rimasto comunque vicino a lui? In che modo?
ATTIVITA’
- Ogni ragazzo è parte di una “catena di montaggio” che farà partire una pallina dall’inizio e la farà
arrivare dentro un canestro. Ogni ragazzo fa un solo gesto, semplice e sempre uguale, che però,
unito agli altri, porta alla buona riuscita del gioco.
- L’attività sulla guida può essere modificata sostituendo alle tre figure (equilibrista, trapezista e
giocoliere) gli sport più comuni nel gruppo dei ragazzi.
ANIMAZIONE
OBBIETTIVO
Dall’incontro con i testimoni il gruppo scopre il segreto della gioia di chi sa portare il sorriso nella
sofferenza.
ATTEGGIAMENTI
- I ragazzi riflettono sulla comunità del circo come un gruppo di persone il cui scopo è portare un
sorriso agli altri al costo di non poter vivere una quotidianità normale.
- Guardandosi intorno i ragazzi vedono, nella società, figure che, come i circensi, donano
gratuitamente il proprio tempo per la gioia di altri.
- I ragazzi si lasciano incuriosire dal paradosso di donarsi agli altri gratuitamente, a partire dai loro
educatori, genitori, fino a tutte le persone che fanno volontariato.
- In preparazione all’incontro con i testimoni, i ragazzi lasciano emergere i loro dubbie difficoltà nel
fare qualcosa per gli altri senza ricevere nulla in cambio
- I ragazzi riflettono sulla relazione costitutiva fra dono di se e pace.
DOMANDE
- Sai fare qualche esempio di persone che sanno donarsi agli altri senza volere nulla in cambio?
Perché credi che lo facciano? Ti sembra strano?
- Quando aiuti un tuo amico che è in difficoltà poi ti aspetti che lui faccia qualcosa per
sdebitarsi? Secondo te oggi c’è da preoccuparsi nell’essere gratuiti? Qualcuno potrebbe
approfittarsene? Nessuno ti ha mai consigliato di pensare prima a te stesso?
- Secondo te perché i cristiani si dovrebbero sentire più liberi di donarsi agli altri senza
preoccuparsi? Se noi ci preoccupiamo degli altri, chi si preoccupa di noi?
- quando litighi con un tuo amico è possibile fare pace mantenendo la propria posizione o devi
essere disposto a fare un passo indietro, donare un po’ del tuo orgoglio?
ATTIVITA’
- Caccia al tesoro con santi che hanno dato la loro vita per gli altri da scoprire nelle varie tappe.
Come tesoro finale si potrebbe trovare il brano della fase (Mt 5, 4.6 -7.9) dove Gesù dice che gli
operatori di pace saranno chiamati figli di Dio.
- Bandiera genovese. Per poter vincere i componenti della squadra devono saper mettere in
pericolo la loro libertà per entrare nell’altro campo a liberare il compagno.
Testimone à - insegnanti di sostegno
- isola che non c’è (parrocchia di San Giuseppe)
- UNITALSI (associazione che segue persone disabili)
- clown di corsia
SERVIZIO
OBBIETTIVO
I ragazzi si impegnano a far proprio lo stile della prossimità gioiosa.
ATTIVITA’
Si dividono in gruppi:
- In un primo momento scrivono in un bigliettino una situazione problematica che vivono o della
quale sentito parlare a scuola, nel gruppo di amici o in famiglia.
- Nella seconda parte si ridistribuiscono i bigliettini e, ogni gruppo, pensa ad un modo per portare
gioia in queste situazione secondo quanto hanno capito dagli incontri precedenti. Ad esempio se
un amico ha i genitori che si stanno separando donare pace non significa mettersi in mezzo per
impedire il divorzio … i ragazzi, con l’aiuto dell’educatore, devono capire come può concretizzarsi
la gioia in queste situazioni.
- Nella parte finale tutti i gruppetti si riuniscono per un confronto conclusivo sulle proposte di
pace.
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12-14 PISTA A
MODULO 1 pag. 102
1° incontro ACROBAZIE DI PACE
Obiettivo: i ragazzi si chiedono come prendersi cura della propria felicità. La propria felicità è
connessa a quella degli altri e del mondo
Attività:
Trova le somiglianze – cosa abbiamo in comune?
I ragazzi divisi in coppie, gli viene data carta e penna. Ogni coppia ha 3 minuti per trovare più
caratteristiche in comune possibili con l’altro compagno.
Le caratteristiche devono essere:
- 3 fisiche (es. capelli lunghi)
- 3 interessi comuni/hobby (es. calcio)
- 3 caratteriali (es. essere permalosi)
- 3 cose che vi rendono felici (es. festa di compleanno)
- 3 oggetti che vi piacciono (es. cellulare)
Passo successivo: gruppi da 4 con un nuovo foglio e ciascun ragazzo deve rifare la lista con le cose
in comune con gli altri 3 ragazzi.
Ultimo passo: intero gruppo, i ragazzi devono trovare la caratteristica comune di tutto il gruppo.
Es. l’acierrino della tale parrocchia che caratteristica ha?
Domande:
- Tra le caratteristiche trovate (sia nelle coppie che nei gruppi più grandi) quali vi rendono più
felici?
Quali secondo voi sono le più importanti? Perché?
- Che cosa serve secondo te per essere felice?
- Potresti immaginare le stesse cose, da solo anziché in gruppo?
- Che relazione c’è tra le caratteristiche trovate e gli altri? Quanto è importante per essere felici la
presenza degli altri?
- Che relazione c’è tra pace e felicità? Perché sono collegate?
Attività finale: a fine attività, l’intero gruppo ha 10 minuti per realizzare un video che rappresenta
le caratteristiche del gruppo, es. con Musically o Snapchat oppure Mannequin Challenge, ecc…
2° incontro PICCOLI GIGANTI
Obiettivo: i ragazzi imparano a non spaventarci davanti ai grandi problemi, ognuno è chiamato a
mettere in moto qualcosa, seppur nel piccolo, con la speranza che esso potrà innescare qualcosa
di grande.
I ragazzi hanno preso coscienza del fatto che la loro felicità è intrecciata anche con quella
comunitaria, con quella degli altri, non solo vicini, ma anche lontani. La felicità non è solo nella
realtà che vivo, ma risiede anche in me come ingranaggio di un sistema più grande.
Lettura brano Mt 13, 31-33 (granello di senape – lievito)
Si potrebbe seguire questa serie di step, che l’educatore presenta:
Classe/gruppo – Città – Italia – Mondo
(es. cartellone diviso in 4, oppure 4 scenette)
Dare una situazione per ogni step, e chiedere ai ragazzi cosa farebbero per risolverla. O far trovare
ai ragazzi degli esempi per ogni step in cui si sono sentiti utili per far innescare qualcosa di grande
o per far stare meglio gli altri.
In questa situazione, cosa fai per dare il meglio di te?
Si potrebbe trovare un personaggio simbolo per ogni step, che in quella situazione ha fatto certi
ragionamenti e certe scelte per aiutare gli altri dando il meglio di sè.
Es. Madre Teresa di Calcutta
Come te ha anche ragionato questo personaggio in questa situazione.
I ragazzi nel loro piccolo possono fare sempre qualcosa per essere significativi per gli altri e dare il
loro contributo alla realtà in cui vivono. Logica evangelica: da qualcosa di piccolo può nascere
qualcosa di molto grande.
12-14 PISTA B
Obiettivo: I ragazzi si impegnano a prendersi cura del bene della propria comunità. C’è bisogno
di allenamento perché essa rimanga viva. Riscoprono i frutti dello Spirito ricevuti grazie alla
Confermazione e si impegnano a metterli in condivisione con gli altri perché si moltiplichino.
Le beatitudini (icona biblica di questo anno associativo) ci
aiuteranno a riscoprire i doni che Dio ci offre giorno per giorno
per renderci felici e portatori di gioia in questa realtà.
“Beati coloro che sono nel pianto, perchè saranno consolati.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perchè saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perchè troveranno misericordia.
Beati gli operatori di pace, perchè saranno chiamati figli di Dio.”
INCONTRO 1 - SULLE TRACCE DEI RAGAZZI
Obiettivo: Attraverso la loro tenacia, pazienza, passione e anche un po' di sacrificio i ragazzi
scoprono che possono fare della normalità quotidiana qualcosa di straordinario. Tuttavia le
fatiche, le incomprensioni e le difficoltà sono sempre dietro all’angolo e spesso ci si scoraggia
per un nulla.
Idee di fondo:
• Non basta l’allenamento ma serve anche l’esperienza, fatta sia di delusioni che di successi. I
ragazzi, pur essendo ancora piccoli, hanno già un loro bagaglio di esperienze.
• La felicità non è qualcosa che si raggiunge una volta per tutte ma va protetta e alimentata,
anche quando sembra affievolirsi.
• I ragazzi si rendono conto che possono modellare la realtà e renderla più bella, ma
capiscono anche che da soli non possono farcela.
Domande:
1. Racconta alcune cose belle che hai fatto ultimamente e di cui vai fiero… perchè le hai fatte?
Dove hai preso la forza per agire in quel modo? riguardavano solo te stesso o erano progetti
in cui erano coinvolti anche altre persone? Ti sei messo a servizio di qualcuno?
2. Quali sono le tue passioni? Ci sono cose che ti riescono bene? Ci sono invece situazioni in
cui con le tue sole forze pensi di non riuscire ad ottenere nulla?
3. Hai mai sperimentato situazioni di delusione e ingiustizia per te e per le persone che hai
vicino? Come hai reagito? Ti sei sentito bloccato oppure impotente di fronte ad esse? Ti è
capitato di renderti conto di essere la causa di situazioni di ingiustizia anche se inizialmente
pensavi di agire bene? Qualcuno ti ha aiutato a rialzarti?
4. A volte si hanno progetti molto belli per la propria vita e per quella delle persone che
abbiamo vicino… Succede mai tuttavia che le forze vengano a mancare e lo scoraggiamento di
non riuscire ad ottenere un gran chè prevalga? Perchè? Come reagisci? Ricordi qualche
episodio?
5. A chi o a cosa fai affidamento quando la realtà sembra non andare come speravi tu? A chi
affidi le tue speranze?
Attività:
• Attività proposta dalla guida a pagina 115
• Attività con il pongo: ogni ragazzo ha un pezzettino di pongo e lo usa per costruire ciò che
rappresenta la sua felicità. Dopo alcuni minuti l’educatore stoppa il tempo e il lavoretto viene
fatto girare, in modo che il ragazzo smetta di lavorare sulla sua opera e debba iniziare a
lavorare sull’opera iniziata da qualcun’altro. Dopo alcuni passaggi, viene fatta iniziare la
discussione: come si sono sentiti a iniziare a lavorare per la loro felicità e a vedere poi il loro
lavoro interrotto? Scoprono tuttavia che i progetti che possono portare frutto sono quelli
condivisi con altri e non solo quelli che hanno come inizio e termine loro stessi.
• Percorso a ostacoli: metà del gruppo svolge il percorso mentre l’altra metà fa da elemento
disturbatorio e cerca di ostacolare il raggiungimento del traguardo.
INCONTRO 2 - IN ASCOLTO DELLA PAROLA
Obiettivo: I ragazzi scoprono nei frutti dello Spirito Santo lo stile di vita di chi cammina in una
direzione precisa, mettendosi quotidianamente a disposizione del prossimo per costruire
insieme relazioni solide e significative.
Idee di fondo:
• I ragazzi fanno memoria della Cresima e si rendono conto di avere tutte le carte in regola
per rendere la propria quotidianità straordinaria.
• Mettendosi davanti alla Parola, i ragazzi scoprono che Dio gli dona molti strumenti (i frutti
dello Spirito, il Vangelo, la preghiera, …) per mettersi in cammino nella giusta direzione.
• Rileggendo le beatitudini, i ragazzi capiscono che Dio non li abbandona mai, che anzi nei
momenti di maggiore sconforto si fa loro vicino.
Domande:
1. (Per chi ha svolto l’attività con le foto) Ti è capitato di trovarti nella situazione di alcune
delle immagini rappresentate sopra? Racconta un po’.. Era una condizione che ritieni negativa
o positiva? Secondo te, tra quelle rappresentate sopra, ce ne sono alcune che ritieni negative?
Se hai vissuto di queste ultime (es. pianto, fame e sete di giustizia) qualcuno ti ha aiutato ad
uscirne?
2. (Per chi non ha svolto l’attività delle immagini) Ti è capitato di essere in una delle
condizioni descritte nelle beatitudini riportate sopra (pianto, consolazione, giustizia, sazietà,
misericordia, pace, figliolanza)? Racconta un po’...
3. Delle beatitudini elencate sopra ce n’è una che ti colpisce maggiormente? Qual è quella
che più senti rappresentativa per te?
4. Hai mai pensato che le beatitudini non si riferiscono a un tempo futuro quanto piuttosto al
presente in cui viviamo? Ti è mai capitato di assaporarne già qualcuna? In cosa riconosci che
Dio si fa vicino a te nella vita di tutti i giorni?
Attività:
• Attività proposta dalla guida a pagina 117
• Galleria d’arte: Vengono consegnate ai ragazzi foto e giornali in cui sono rappresentati
episodi che richiamano gli elementi delle 4 beatitudini elencate sopra (pianto, consolazione,
giustizia, sazietà, misericordia, pace, figliolanza). I ragazzi con un taccuino dovranno fare i critici
d’arte e dare un nome a ciascuna delle immagini appese per la sede… finita l’attività si
discuterà riguardo ai nomi dati alle immagini e i ragazzi potranno aggiungere a queste
immagini le loro esperienze personali. Infine dovranno collegare ogni immagine alla relativa
beatitudine… si possono attaccare le immagini all’interno della sede ACR raggruppate per
beatitudine (mettendo un cartello con su su scritta la relativa beatitudine) in modo da averle
ben visibili durante tutto il percorso dell’anno. (Questa attività può occupare buona parte
dell’incontro)
• Scenette: i ragazzi sono chiamati a inventare e mettere in scena situazioni che richiamano le
4 beatitudini.
EVENTUALMENTE, SE SI RIESCE A PREPARARE, SI POTREBBE PROPORRE UN
INCONTRO PIU’ SPECIFICO SULLE 4 BEATITUDINI COME FRUTTO DELLO SPIRITO
SANTO CHE AGISCE NELLA LORO VITA.
INCONTRO 3 - PER DIVENTARE ESPERIENZA E IMPEGNO (La vita comunitaria)
Obiettivo: L’allenamento per la felicità passa necessariamente dalla teoria alla pratica. I ragazzi
sono chiamati a mettere in pratica quanto fin qui sperimentato, prendendosi la responsabilità,
come membri della Chiesa, di supportare un’attività presente nella propria comunità. Le
Beatitudini divengono già in questa realtà un habitus, ovvero una virtù che ci rende simili a
Cristo.
Idee di fondo:
• I ragazzi, lasciandosi muovere dallo Spirito Santo, possono trasformano la loro vita in
un’esistenza beata per sé, per gli altri e per la realtà che li circonda.
• I ragazzi scoprono che le promesse di Dio si possono realizzare già qui ed ora nella loro vita.
• I ragazzi non sono da soli in questo cammino di uscita: il gruppo e la comunità li sostiene
nella preghiera.
• La chiesa di cui i ragazzi fanno parte è per loro il luogo in cui vivere una vita beata già qui
ed ora...
Attività:
• Attività proposta dalla guida a pagina 118
• Viene chiamato all’incontro un testimone delle beatitudini: una persona (ancora meglio se
appartiene alla parrocchia) che stia provando a vivere secondo la direzione proposta dalle
Beatitudini. Es. operatore della Caritas, giudice/avvocato, missionario, …
• Il gruppo sceglie un impegno che li renda operatori di pace e cercano di portarlo avanti nel
corso della Quaresima che sta per iniziare.