IL DOLORE VA CURATO. COME UNA MALATTIA Attivo a Cattinara un ambulatorio per le persone affette da sofferenza acuta o cronica Da tempo Trieste ha con il dolore un rapporto di sfida continua. Il trattamento del dolore e l'assistenza domiciliare al malato terminale sono stati tra i principali obiettivi dell'istituto di Anestesia, rianimazione e terapia antalgica fin dalla seconda metà degli anni ‘70 quando la terapia antalgica cominciò muovere i primi passi. Nel 1985 ha visto la luce a Cattinara l’ambulatorio di terapia del dolore così come ancor oggi è organizzato. Agli inizi del Duemila nasce invece un servizio per il dolore acuto e post-operatorio (Acute Pain Service) la cui attuale responsabile è la dottoressa Daniela Caristi mentre l’ambulatorio antalgico si rivolge preferenzialmente a persone affetta da dolore cronico oncologico e non-oncologico. L’ambulatorio, sito al terzo piano della piastra servizi, segue i pazienti esterni inviati con impegnativa dal medico di famiglia o da altri specialisti dell’ASS triestina o limitrofe e si occupa anche di quanti si presentano al Pronto soccorso con dolore cronico riacutizzato o dolore acuto non chirurgico di recente insorgenza nonchè dei ricoverati per cui i medici fanno richiesta tramite consulenza interna. Questi malati vengono poi seguiti quotidianamente finché restano ricoverati. Nel 2009 sono stati visitati oltre 550 nuovi pazienti e nei primi dieci mesi del 2010 si è arrivati quasi a quota 400. Nel complesso l’ambulatorio - che vede alternarsi le dottoresse Rossana Dezzoni, Marianna Oppelli, Anna Poggi e Manuela Soiat - ha garantito, fra prime visite, controlli e terapie eseguite, 15 mila prestazioni nel 2009 e 12 mila fra gennaio e ottobre di quest’anno. Per quanto riguarda i ricoverati il trend è in ascesa: da 700 pazienti circa del 2009 si è arrivati già a quasi 800. L’entità delle richieste di visite e prestazioni rivolte al servizio da parte degli utenti è in continua ascesa e ciò comporta un allungamento della lista d’attesa di circa tre mesi per le prime visite, mentre le richieste urgenti trovano risposta in non più di due settimane. Al fine di ovviare alle difficoltà legate ai tempi d’attesa, il personale dell’ambulatorio è sempre a disposizione dei pazienti e dei loro medici per gestire, al meglio i malati con patologie associate a quadri algologici gravi e tali da essere risolti in tempi ragionevolmente brevi. A questo scopo, con la collaborazione diretta dei medici invianti, si è creata un’agenda Cup gestita direttamente dagli infermieri della struttura, sotto la supervisione dei medici dell’ambulatorio, con tempi decisamente più contenuti, proporzionali alla patologia sostenente il dolore sofferto. I pazienti oncologici non seguono ovviamente questo iter, ma ottengono l’appuntamento nel più breve tempo possibile. Le terapie proposte sono di tipo farmacologico, infiltrativo (con invasività proporzionale al quadro clinico) e fisico (Tens, Laser antalgico, Ultrasuoni), in alcuni casi selezionati si offrono l’agopuntura e l’auricoloterapia. A chi ne fa richiesta viene anche fornito un servizio di consulenza psicologica gratuito e, grazie ai volontari dell’associazione Margherita un servizio di trasporto e compagnia. Da gennaio 2011 l’accesso all’ambulatorio di antalgica sarà regolamentato dagli accordi, in fase di definizione con l’ASS1, che prevedono una griglia di priorità degli accessi così da ottimizzare, in accordo con il medico di famiglia, l’iter diagnosticoterapeutico del paziente.