Introduzione al convegno e saluto ai partecipanti
Mino Taricco
Assessore all’Agricoltura, Tutela della Fauna e della Flora della Regione Piemonte
necessario, affrontare la revisione delle linee
Porgo il saluto ed il benvenuto a tutti
guida stesse.
coloro che sono intervenuti a questa giornata a
cui l’Assessorato Agricoltura attribuisce molta
La giornata di oggi ha sostanzialmente tre
importanza. Vorrei innanzitutto ringraziare gli
tipi di obiettivi:
esperti che da varie aree dell’arco alpino sono
1. il primo è quello di utilizzare questo tempo
venuti a confrontarsi e a fornirci indicazioni
per creare un’occasione di confronto tecnico
relativamente ai galliformi alpini.
nel merito, che ci permetta di avere
Sulle motivazioni che ci hanno spinto ad
elementi a supporto delle scelte future;
organizzare questa giornata vorrei dire alcune
2.
cose.
il secondo è di avviare una fase di studio e
approfondimento su questo tema;
L’anno scorso si è aperta una riflessione
3.
importante in seno al Consiglio regionale sulle
nei prossimi giorni si insedierà un Comitato
modalità tecniche con cui gestire queste
tecnico (per cui è già stata approvata una
specie: si sono susseguite tutta una serie di
Deliberazione della Giunta regionale) che,
valutazioni, considerazioni e contrapposizioni
proprio a partire dalla giornata di oggi, avrà
anche sulle modalità con cui affrontare il tema
il compito di aiutare la Regione Piemonte in
del rapporto con il territorio, e in particolare con
questo percorso di definizione di un quadro
l’ambito alpino, della presenza di questi
animali,
nonché
delle
implicazioni
tecnico di riferimento alla luce del quale
che
andare a rivedere, come già accennato, le
emergono in questa gestione relativamente al
linee guida per la conservazione e la
tema caccia. Una serie di vicende, poi, che si
sono
verificate
quest’anno
hanno
il terzo obiettivo infine è relativo al fatto che
gestione dei galliformi alpini.
reso
importante affrontare da un punto di vista
Spero che i lavori di questa giornata e le
tecnico e di merito questa vicenda; anche le
attività che da qui partiranno con il nostro gruppo
ultime questioni, relative alla situazione ZPS
di lavoro tecnico ci forniscano elementi tali da
(Zone
livello
poter fondare in modo più robusto le scelte che,
nazionale, hanno portato alla necessità di
come Giunta regionale, saremo chiamati a fare
fondare scientificamente i ragionamenti che si
nelle prossime stagioni.
fanno,
di
Protezione
per
non
Speciale)
sconfinare
a
in
una
contrapposizione di tipo ideologico che non
aiuta ad affrontare correttamente il tema. Le
linee guida per la gestione risalgono al 2004 e,
quindi, in qualche misura è stata avvertita
l’esigenza di tornare a ragionare sul tema da
un punto di vista tecnico e generale per poi, se
5
Status dei galliformi alpini in Europa
Ilse Storch
Gruppo di specialisti dei tetraonidi “WPA/BirdLife/IUCN/SSC“
Department of Wildlife Ecology and Management, College of Forest and Environmental Sciences,
University of Freiburg, D-79085 Freiburg, Germany
e-mail: [email protected]
Ri a s s u nt o
Benché i tetraonidi siano elencati nelle liste
rosse delle specie minacciate in Europa occidentale
In tutta Europa i tetraonidi sono considerati
e centrale, non lo sono a livello mondiale. Le quattro
non solo un patrimonio naturale, ma forse ancora di
specie di tetraonidi che s’incontrano sulle Alpi
più elementi tradizionali del folclore locale. Ci sono
vivono infatti in aree molto vaste che si estendono
numerosi esempi di nomi di luoghi, proverbi,
in modo continuo dalla Scandinavia fino all’Asia,
credenze e superstizioni relativi ai tetraonidi. Il fatto
dove i loro habitat si collocano nella taiga e nella
che siano molto apprezzati si spiega ampiamente
tundra. La loro distribuzione in Europa occidentale e
dal peso culturale ed economico della caccia. Oggi,
centrale, però, è frammentata. È in queste regioni
però, i tetraonidi sono scomparsi da vaste aree
che hanno perso più terreno. Il numero di galli
dove vivevano una volta e fanno parte delle specie
cedroni e di fagiani di monte, e in modo meno
considerate in pericolo di estinzione in molte regioni
significativo anche di francolini di monte, è diminuito
d’Europa. Le cause della riduzione degli areali, dei
fortemente dagli anni ‘70 nella maggior parte dei
cali di popolazione e delle estinzioni a livello locale
paesi dell’Europa centrale e occidentale. Per quanto
sono complesse, però il deterioramento, la perdita e
riguarda la pernice bianca, una tendenza alla
la frammentazione degli habitat hanno certamente
diminuzione delle popolazioni è stata segnalata più
avuto un ruolo predominante. In passato, i galliformi
recentemente e solo in pochi paesi. A differenza dei
alpini sono stati favoriti dalle tecniche tradizionali di
tetraonidi, la coturnice è endemica dell’Europa,
sfruttamento del territorio come il pascolo alpino
dove vive soltanto sulle Alpi e in altre regioni
(fagiano di monte), il pascolo sotto foresta e la
montuose dell’Italia e dei Balcani. Questa specie ha
raccolta della lettiera (gallo cedrone), la ceduazione
subito un calo importante negli anni ‘70 e ‘80.
(francolino di monte), così come lo sono stati i loro
Anche se una crescita nel numero delle coturnici è
habitat di riproduzione (pernice bianca e coturnice).
stata
Con i cambiamenti avvenuti nell’agricoltura alpina e
dell’Europa, la specie risulta in diminuzione nella
la selvicoltura, lo sviluppo sempre più importante
maggior parte del vecchio continente. Attualmente
delle infrastrutture, l’utilizzo del territorio a scopo
la coturnice e le quattro specie di tetraonidi presenti
turistico e ricreativo, gran parte degli habitat
sulle Alpi – fagiano di monte, gallo cedrone,
presenti in passato sono stati ridotti in qualità e in
francolino di monte e pernice bianca – sono
quantità.
elencate
segnalata
in
alcune
nell’Allegato I
zone
della
del
sud-est
Direttiva Uccelli
dell’Unione Europea. Per quanto riguarda le specie
di questo Allegato, gli stati membri dell’UE sono
6
tenuti ad intraprendere “provvedimenti speciali per
interessi legati allo sfruttamento del territorio da
la conservazione dei loro habitat allo scopo di
parte
garantirne la sopravvivenza”. Gli stati membri
selvicoltura, dell’agricoltura e del turismo. Gli enti
possono autorizzare la caccia a tutte e cinque le
che si occupano della gestione e della protezione di
specie (Allegato II), purchè ciò non abbia un effetto
queste specie nei vari paesi e regioni dell’areale
contrario rispetto alle misure di conservazione
alpino non sono sempre in contatto tra loro, e quindi
avviate
distribuzione.
spesso non sono a conoscenza degli approcci
Considerando la contrazione delle popolazioni e la
sperimentati e delle esperienze maturate altrove.
presenza di queste specie nelle liste rosse, gli
Allo scopo di informare le persone addette alla
specialisti che si occupano di conservazione
conservazione e alla gestione dei galliformi alpini in
mettono sempre più in dubbio la sostenibilità della
Piemonte, questo articolo presenta un riassunto
caccia ai tetraonidi e chiedono una protezione
sullo status di conservazione delle specie e sulle
totale. La conservazione dei galliformi alpini, a
minacce più importanti che pesano su di loro nei
livello europeo come a quello nazionale, richiede un
paesi alpini, sulla base delle informazioni raccolte
grande impegno da parte di tutti i settori che
dal gruppo di specialisti dei tetraonidi “IUCN/SSC
sfruttano il territorio, compresi l’amministrazione
BirdLife WPA“ tra il 2004 e il 2006 (Storch 2007).
nelle
loro
aree
di
dell’uomo,
soprattutto
nei
settori
della
forestale, l’agricoltura, la caccia e il turismo.
Il
I nt r od uz i on e
gr up po
di
s pe c i al i st i
de i
t e t r a o ni di “ I UC N / SS C “
Il gallo cedrone, il fagiano di monte, il
Il gruppo di specialisti dei tetraonidi “IUCN/SSC“
francolino di monte e la pernice bianca sono specie
(GSG, Grouse Specialist Group) è una rete mondiale
emblematiche delle regioni settentrionali e delle
di volontari impegnati professionalmente nello studio,
zone montuose dell’Europa. Sulle Alpi, i tetraonidi
nella conservazione e nella gestione sostenibile dei
non solo sono apprezzati come patrimonio naturale,
tetraonidi, e in particolare nella conservazione delle
ma forse ancora di più come elementi tradizionali
specie, sottospecie e popolazioni minacciate, e quindi
del folclore locale. Ci sono molti esempi di nomi di
nella ricerca di soluzioni per il mantenimento di
luoghi, proverbi, credenze e superstizioni relativi ai
popolazioni vitali nei loro habitat naturali. Il GSG agisce
tetraonidi. Il fatto che siano molto apprezzati si
sotto l’autorità congiunta della “Species Survival
spiega ampiamente dall’importanza che la caccia
Commission“ (SSC, commissione per la sopravvivenza
ha sempre avuto dal punto di vista culturale ed
delle specie) che fa parte della “World Conservation
economico. Oggi, però, i tetraonidi sono scomparsi
Union
da vaste aree dove s’incontravano una volta, e
conservazione IUCN), della “BirdLife International”
fanno parte delle specie considerate in pericolo di
(avifauna internazionale), della “World Pheasant
estinzione in molti paesi dell’Europa centrale e
Association” (associazione mondiale di conservazione
occidentale. In quasi tutti questi paesi, l’interesse
dei fasianidi). Il GSG s’impegna nella ricerca e ha
per la protezione dei tetraonidi è notevole. Tuttavia,
come obiettivo il mantenimento di popolazioni vitali di
la tutela delle specie e le misure di gestione
tutte le specie e sottospecie di tetraonidi nei loro habitat
necessarie entrano spesso in conflitto con altri
naturali. Il GSG è stato ufficialmente istituito nel 1993.
7
IUCN”
(associazione
mondiale
per
la
All’inizio del 2007, contava più di 120 membri
una serie di habitat diversi. Considerata nel suo
provenienti da 30 paesi dell’Eurasia e dell’America del
insieme, la famiglia dei tetraonidi utilizza numerosi
Nord (per ulteriori informazioni, consultare il sito
tipi di habitat naturali del Paleartico settentrionale. I
www.gct.org.uk/gsg/).
loro adattamenti riguardano i diversi stadi serali
della vegetazione e le diverse altitudini e latitudini:
ci sono tetraonidi specializzati per la tundra, per le
Uc c e l l i de l nor d
praterie aperte, per il margine dei boschi e per i vari
stadi di sviluppo della foresta, a partire dai giovani
I tetraonidi sono uccelli del nord. S’incontrano
rinnovamenti fino alle foreste fitte di latifoglie ed alle
nelle zone biogeografiche temperate, boreali ed
vecchie foreste rade di conifere. Almeno una specie
artiche
certo
di tetraonidi si è adattata ad ognuno di questi tipi di
numero di caratteristiche distinguono i tetraonidi
habitat nelle zone temperate, boreali ed artiche
dagli altri galliformi: hanno le narici ricoperte da
dell’emisfero nord. Sulle Alpi, vivono in tutte le
penne, i tarsi piumati e privi di speroni, e durante
tipologie di vegetazione, dalle foreste decidue del
l’inverno anche le loro dita sono coperte di piume,
piano montano delle vallate e delle zone poco
con delle piccole scaglie lungo i lati che sono utili
elevate (francolino di monte) alle foreste subalpine
per camminare sulla superficie nevosa. Adattamenti
dominate da conifere (francolino di monte, gallo
al clima freddo come queste “racchette da neve”
cedrone e fagiano di monte), agli habitat situati al
sono una delle caratteristiche ecologiche più
margine
importanti di questi uccelli. Una serie di peculiarità
(fagiano di monte) ed ai pascoli alpini (pernice
morfologiche,
bianca).
dell’emisfero
settentrionale.
fisiologiche
e
Un
comportamentali
superiore
della
vegetazione
arborea
consente loro di vivere in ambienti sottoposti a forti
cambiamenti
stagionali
senza
ricorrere
alla
I t et r a oni di c o m e s p e c i e om bre l l o
migrazione invernale verso il sud. I tetraonidi
p er l a c ons er va z i o ne
scavano buchi nella neve per tenersi al caldo,
sopravvivono con alimenti invernali poco energetici
ma abbondanti come gemme e aghi di conifere,
Tutte le specie di tetraonidi hanno le loro
hanno degli intestini particolarmente lunghi con
roccaforti negli ecosistemi naturali o semi-naturali. Il
cechi ben sviluppati che consentono loro di digerire
mantenimento di popolazioni di tetraonidi in buona
la cellulosa con l’aiuto dei batteri. Dato che ognuna
salute richiede l’esistenza di vaste aree di habitat
delle 18 specie di tetraonidi che esistono nel mondo
idoneo, naturale o semi-naturale. A causa di queste
condividono questi adattamenti ai climi freddi, si può
esigenze specifiche, queste specie sono sensibili ai
ipotizzare per queste specie un’origine nelle regioni
cambiamenti che riguardano il loro habitat di
settentrionali.
elezione. Benchè siano in grado di tollerare un
moderato disturbo dell’habitat e sebbene alcune
Quasi tutti i tetraonidi sono degli “specialisti”
pratiche di sfruttamento del territorio da parte
dell’habitat: le loro preferenze tendono ad essere
relativamente
limitate
e
sono
sensibili
dell’uomo
ai
possano
favorire
alcune
specie
di
tetraonidi, il contrario si verifica molto più spesso.
cambiamenti ambientali. Generalmente, ogni specie
Per tutte le specie e in tutti gli areali, molti esempi
si è adattata a un tipo o a pochi tipi di habitat ben
dimostrano
precisi, benchè alcune specie possano occupare
8
che
i
cambiamenti
antropogenici
dell’habitat hanno effetti negativi sui tetraonidi.
“portabandiera”
Popolazioni
più
conservazione degli ecosistemi e della biodiversità,
facilmente in vasti territori con vegetazione naturale
specialmente dove esiste un antagonismo tra
e disturbi anch’essi di origine naturale. Per la loro
preservazione dell’habitat e interessi umani legati
sensibilità, i tetraonidi sono spesso stati considerati
all’utilizzo del territorio.
in
buona
salute
s’incontrano
per
la
promozione
della
come degli indicatori dello stato di salute degli
ecosistemi in cui vivono. Si ritiene che la presenza
L’ ut i l i z z o del t er r i t or i o
di una specie indicatrice riveli la presenza di habitat
adatti anche per altre specie. Di conseguenza, le
azioni di conservazione e di protezione degli habitat
Nell’Europa centrale, i tetraonidi erano più
dei tetraonidi possono giovare ad altre specie che
abbondanti, storicamente, nei periodi in cui le
vivono nello stesso tipo di habitat.
Questo è un
tecniche di utilizzo del territorio da parte dell’uomo
argomento importante a favore di provvedimenti di
favorivano condizioni di habitat simili a quelle dei
conservazione per queste specie. Il ruolo di
loro habitat naturali delle foreste boreali. I galli
“ombrello” è stato esplicitamente testato per il gallo
cedroni trovavano condizioni idonee quando la
cedrone: in Svizzera, la ricchezza di specie e
raccolta della lettiera e il pascolo in bosco
l’abbondanza di uccelli delle foreste subalpine
generavano popolamenti forestali aperti con una
inseriti nelle liste rosse erano notevolmente più
vegetazione ricca al livello del suolo. Queste
elevate nelle zone che ospitavano galli cedroni
“foreste devastate” erano considerate come una
rispetto a quelle dove questi erano assenti, e i galli
vera e propria vergogna dalle guardie forestali, ma
cedroni, gli uccelli alpini e i coleotteri rispondevano
fornivano un habitat ottimale ai galli cedroni. Negli
positivamente a una struttura del bosco simile a
ultimi decenni, sono aumentati i volumi di legname
quella naturale (Suter et al. 2002). Allo stesso
in piedi in tutta l’Europa centrale mentre allo stesso
modo, si sono riscontrate delle correlazioni tra zone
tempo sono diminuiti i galli cedroni. Le pratiche
forestali favorevoli ai galli cedroni nelle Alpi
selvicolturali costituiscono probabilmente il fattore
tedesche ed alte densità di picchi e ricchezza di
più importante di limitazione delle popolazioni di
specie di uccelli (Fischer & Storch 2001). Anche
questa specie (Storch 2001). Similmente, i francolini
nelle foreste finlandesi, le arene di canto dei galli
di monte erano favoriti da una pratica estensiva
cedroni contavano una maggior ricchezza di specie
della ceduazione e gli habitat del fagiano di monte
di uccelli e le specie specialiste delle foreste mature
sulle Alpi sono stati ampliati in modo significativo
erano più comuni che in qualsiasi altra area
dall’agricoltura alpina ed in particolare dai sistemi
(Pakkala et al. 2003). Tutti questi studi supportano
pastorali alpini tradizionali (“Almwirtschaft”). Al
l’uso del gallo cedrone come indicatore della salute
giorno d’oggi, questi utilizzi tradizionali del territorio
dell’ecosistema e come specie ombrello per la
sono stati o abbandonati o intensificati, ma in tutti e
conservazione della biodiversità. Poichè i tetraonidi
due i casi gli effetti sui tetraonidi sono negativi.
sono spesso legati a tipi di habitat rari e minacciati, i
Soltanto le pernici bianche sono state protette
provvedimenti di conservazione dei loro habitat
fattivamente da tempo dall’assenza di sfruttamento
possono giovare ad altre specie ugualmente rare e
antropico del territorio dei loro habitat. Tuttavia,
minacciate. Essendo molto popolari, questi uccelli
oggi, nuove minacce si presentano con l’uso
sono
sempre più esteso delle zone alpine per attività e
anche
in
grado
di
servire
da
specie
9
sviluppi nel campo sportivo, dello svago e del
la loro sopravvivenza. Le minacce più importanti
turismo.
che pesano su queste specie in Europa sono state
evidenziate dai risultati di 99 questionari sottoposti a
livello nazionale (per specie e per paese, si veda
St a t us di c o ns er va z i o ne
Storch 2007 per la metodologia). Le categorie di
minacce più frequentemente menzionate a livello di
A causa dei loro vasti areali e degli habitat
tutta l’Europa sono il deterioramento dell’habitat (70
spesso poco accessibili, lo status di conservazione
% dei questionari) e la perdita e la frammentazione
dei tetraonidi è meno critico di quello di altri taxa di
dell’habitat (57 %). La dimensione ridotta delle
galliformi. Tra le quattro specie presenti sulle Alpi,
popolazioni è stata menzionata dal 41 % delle
nessuna è minacciata di estinzione a livello globale.
persone interrogate. La predazione (47 %), la
Tuttavia, in Europa occidentale e centrale, la
caccia (25 %), e i disturbi di origine antropica (42 %)
conservazione
un
sono stati menzionati di meno ma possono essere
argomento prioritario. I numeri di capi sono in
minacce critiche a livello regionale. I cambiamenti
diminuzione, gli areali si sono ristretti a partire dai
climatici sono considerati come una minaccia nel 27
margini, e negli ultimi decenni molte popolazioni
% dei paesi. Quelli considerati come più critici dalle
locali sono scomparse, particolarmente nelle aree di
persone
bassa quota. Le popolazioni ancora presenti sono
piovosità (dal punto di vista del volume e della
per la maggior parte piccole ed isolate, e quindi
tipologia) che possono avere effetti negativi sulla
tutte e quattro le specie – gallo cedrone, fagiano di
sopravvivenza dei pulcini di gallo cedrone e di
monte, francolino di monte e pernice bianca – fanno
fagiano di monte, e i cambiamenti che riguardano la
parte
Uccelli
vegetazione e la disponibilità di risorse trofiche per
dell’Unione Europea come specie per le quali sono
le pernici bianche (per maggiori informazioni sulle
necessari dei provvedimenti particolari per la
minacce riguardanti le varie specie di tetraonidi, cf.
conservazione degli habitat. Di conseguenza, i
Storch 2000a/b).
dei
dell’Allegato
tetraonidi
I
della
è
diventata
Direttiva
intervistate
sono
le
variazioni
nella
tetraonidi giocano un ruolo importante per la scelta
ed il monitoraggio dei siti Natura 2000 nell’UE. A
livello nazionale, le quattro specie sono elencate
Ca mb ia m en t i d e ll ’h a b it a t
nelle liste rosse in tutti i paesi alpini (Italia, Svizzera,
I risultati del questionario mostrano che il
Austria, Francia, Germania, Slovenia, escludendo
deterioramento, la perdita e la frammentazione
per la Francia i tetraonidi e per la Svizzera il fagiano
dell’habitat dovuti a cambiamenti nei modi di
di monte e la pernice bianca). È da notare, però,
sfruttamento del territorio da parte dell’uomo, e in
che la situazione dei tetraonidi nelle altre aree
particolare all’intensificazione della selvicoltura e
dell’Europa temperata non è migliore rispetto alle
dell’agricoltura, sono considerati come le cause
Alpi.
maggiori della diminuzione delle popolazioni di
tetraonidi
in
tutta
l’Europa.
Esempi
tipici
di
deterioramento dell’habitat per il gallo cedrone e il
Ca us e di de c l i n o
fagiano di monte sono le pratiche selvicolturali che
portano ad una copertura sempre più fitta, il pascolo
Molti fattori possono influenzare la dinamica
intensivo di animali domestici o ungulati selvatici
delle popolazioni di tetraonidi e mettere in pericolo
10
che provoca la distruzione della vegetazione a
livello del suolo e la scomparsa delle comunità di
Pr e d a zi o n e
invertebrati a questa associate, l’abbandono dei
In Europa centrale, la fertilizzazione dei coltivi
pascoli alpini a causa del declino di attività come il
e in particolare l’urbanizzazione diffusa hanno
pascolo e la falciatura, e lo sviluppo delle stazioni
favorito l’aumento delle densità di popolazioni di
sciistiche. A livello locale, le collisioni contro
mammiferi di piccola e media taglia e di avifauna
recinzioni, cavi delle sciovie e linee elettriche
predatrice. Immondizie e altre fonti di cibo di origine
possono causare la morte di un numero significativo
antropica sono disponibili e di accesso facile, in
di animali. Deve essere segnalato il fatto che non
confronto alle società agricole del passato il
soltanto la qualità degli habitat primari, ma anche
controllo dei predatori è molto meno praticato e le
quella di molti habitat secondari, cioè creati
volpi sono vaccinate contro la rabbia. Ne risulta
dall’uomo, si sono deteriorate. Le cause sono quasi
probabilmente una maggior pressione da parte dei
sempre dovute ai cambiamenti avvenuti nelle
predatori sulle specie da preda come i tetraonidi.
tecniche di sfruttamento del territorio e allo sviluppo
Inoltre, si ipotizza che le popolazioni di cinghiali, che
delle infrastrutture.
sono in aumento, possano essere causa di danni
importanti ai nidi, ma non vi sono ancora prove a
P o p o la zio n i r i do t t e
sostegno
degli
areali
e
ridotte
(≤
100
uccelli)
La
predazione
sottolineare, tuttavia, che la predazione viene
una
considerata un problema in particolare nelle zone
diminuzione delle popolazioni. Le popolazioni di
dimensioni
ipotesi.
popolazioni di tetraonidi europei. È importante
habitat hanno avuto come conseguenze una
significativa
questa
rappresenterebbe una minaccia per il 47 % delle
Il deterioramento e la frammentazione degli
contrazione
di
dove le popolazioni di sono già numericamente
sono
ridotte e isolate. La predazione sembra quindi
generalmente vulnerabili e sottoposte ad un alto
essere una causa aggiuntiva ma non la causa
rischio di estinzione, legato a possibili eventi
principale del declino delle popolazioni.
stocastici ambientali o demografici, e probabilmente
anche alla variabilità genetica ridotta. Una serie di
annate con un tempo non idoneo o la perdita di un
Dis t u r b i d i or i g in e u m a na
certo numero di femmine dovuta alla predazione
Il turismo e le attività svolte all’aria aperta
bastano a volte per eliminare una popolazione
come le escursioni, lo sci, il mountain-bike, ecc.,
finora sopravvissuta. Esistono diversi esempi ben
sono sempre più considerati come delle serie
documentati di piccole popolazioni di tetraonidi che
si
sono
estinte
nonostante
o
sono
l’esistenza
di
vicine
minacce per le popolazioni locali di tetraonidi. Gli
all’estinzione,
importanti
azioni
effetti variano da reazioni immediate quando gli
di
animali vengono a contatto con l’uomo (fuga in volo)
conservazione. Verosimilmente, queste sono state
ad effetti più a lungo termine a livello delle
attuate troppo tardi. Un numero troppo piccolo di
popolazioni. Le zone frequentate dall’uomo che
uccelli costituisce una minaccia particolarmente
venivano usate come habitat dai tetraonidi possono
seria quando una popolazione è isolata, e quindi
essere abbandonate anche se la loro struttura
non può essere salvata dall’arrivo di tetraonidi
rimane intatta. Specialmente nelle regioni montuose
provenienti da aree vicine.
dell’Europa occidentale, gli habitat invernali dei
11
fagiani di monte si sovrappongono spesso a zone
controllare. Inoltre, agli occhi del pubblico, il
sciistiche molto frequentate (cf., tra l’altro, Ménoni e
permesso legale di cacciare specie in pericolo di
Magnani 1998, Zeitler 2001, Thiel 2007).
estinzione può mettere in dubbio la serietà delle
azioni di conservazione di uno Stato; restrizioni
come l’accesso limitato agli habitat dei tetraonidi per
Ca c c ia
gli sciatori, gli escursionisti, i praticanti di mountain-
Il bracconaggio e la caccia legale praticata in
bike, ecc., possono non essere accettate facilmente
modo eccessivo – le quali costituiscono una
dallo stesso pubblico nel momento in cui la caccia
minaccia potenziale per le popolazioni di tetraonidi
continua ad essere permessa. Di conseguenza,
– sembrano dovute ad un’applicazione insufficiente
ritengo che la caccia ai tetraonidi non dovrebbe
della legge e/o ad una mediocre pianificazione
essere autorizzata finché una data popolazione
piuttosto che ad una assenza di legislazione. In tutti
rimane inserita in una lista rossa. Se i cacciatori
i paesi alpini, la caccia ai tetraonidi è una tradizione
contribuiscono a migliorare la situazione fino al
antica. La caccia legale era generalmente vietata,
punto in cui una data popolazione appare sicura,
però, nelle regioni nelle quali le popolazioni
allora una caccia sostenibile, in conformità con
tendevano a diminuire e venivano considerate in
l’Allegato II, non dovrebbe essere problematica.
pericolo di estinzione, come ad esempio i galli
Un numero crescente di dati dimostra sempre
cedroni in Svizzera e tutte le specie di tetraonidi in
di più che il successo riproduttivo (e particolarmente
Germania dall’inizio degli anni ‘70. Oggi, tra i paesi
la sopravvivenza dei pulcini) è la chiave della
alpini, soltanto l’Italia (per il fagiano di monte) e
conservazione dei tetraonidi in tutta Europa. Non è
l’Austria (per il gallo cedrone, il fagiano di monte e il
chiaro, però, perchè questo “successo” risulti così
francolino di monte) autorizzano la caccia a specie
basso.
inserite in liste rosse a livello provinciale o
di
conservazione
le
probabilità
di
essenziale identificare i fattori più importanti di
dell’Allegato I (specie per le quali sono richiesti
speciali
massimizzare
sopravvivenza delle popolazioni di tetraonidi, è
nazionale. Benchè i tetraonidi facciano parte
provvedimenti
Per
regolazione e quindi di limitazione delle dimensioni
degli
di queste popolazioni. Ovviamente, non esiste una
habitat) della Direttiva Uccelli, gli stati membri
soluzione semplice a questo problema: più fattori
possono autorizzare la caccia alle quattro specie
agiscono contemporaneamente, sono correlati, e la
conformemente all’Allegato II, purchè questa non
loro importanza relativa può variare da un’area
abbia effetti contrari alle azioni di conservazione
all’altra e da un anno all’altro. Nondimeno, sembra
nelle aree di distribuzione delle specie. Con la
che ci sia tra gli specialisti della conservazione dei
contrazione delle popolazioni e il pericolo di
tetraonidi, soprattutto in Europa centrale, una
estinzione, gli specialisti che si occupano di
comune tendenza a privilegiare spiegazioni con
conservazione mettono sempre più in dubbio la
cause singole e convinzioni proprie, che possono
sostenibilità della caccia e chiedono una protezione
essere o non essere convalidate da dati precisi. Un
totale per queste specie.
gruppo di lavoro in una determinata area può
Un argomento a favore del divieto assoluto di
essere convinto che i livelli di predazione siano
caccia per le popolazioni minacciate risiede nel fatto
critici, mentre i loro colleghi in un’altra area possono
che l’uccisione di un numero di animali superiore al
non essere d’accordo e concludere che il fattore
limite del carniere annuale è quasi impossibile da
chiave di limitazione della riproduzione risieda nelle
12
azioni di disturbo, infine studiosi in una terza area
interessanti
possono fornire dati che suggeriscono che la
s’intensifica, mentre le zone più povere vengono
diminuzione delle popolazioni di tetraonidi sia
abbandonate e gli ambienti aperti mantenuti da
spiegata da fattori climatici. Può darsi che, a causa
tradizioni pastorali secolari spariscono lasciando il
dell’urgenza del loro compito e l’implicazione
posto alle successioni naturali. In tutto il territorio
emotiva spesso forte, gli specialisti che hanno
alpino, questi fenomeni si possono osservare sia a
l’incarico di salvaguardare le popolazioni locali
livello regionale che locale. La conservazione dei
tendano a basarsi quasi esclusivamente sulla loro
tetraonidi entra in competizione con le esigenze
esperienza
delle popolazioni umane e con il loro sviluppo
locale
ed
i
loro
preconcetti.
Di
ed
economicamente
redditizi
economico.
conseguenza, la cooperazione tra questi specialisti
nelle diverse zone di presenza dei tetraonidi appare
Il compito più importanti degli specialisti che
limitata.
si occupano di conservazione è quindi quello di
conciliare la conservazione e la ricostituzione degli
habitat dei tetraonidi con le tecniche di sfruttamento
E s i g e nz e di c o ns er va z i on e
del territorio da parte dell’uomo. A livello regionale o
di un intero paese, i piani di gestione stabiliti dalla
Le attuali misure di
conservazione
legge offrono un’ottima opportunità di svolgere
dei
questo compito.
tetraonidi sulle Alpi includono la gestione degli
habitat, la riduzione dei disturbi di origine umana e i
divieti di caccia. Dato che la maggior parte delle
Bi bl i ogr af i a
iniziative hanno degli obiettivi ristretti e una portata
limitata nel tempo e nello spazio, hanno avuto
risultati altrettanto limitati, sui quali sono state
Fischer I., Storch I., 2001. Capercaillie and
diffuse poche informazioni (cf. Storch 2000a/b e
woodpeckers in Alpine forests: assessing the
referenze incluse).
indicator species concept. In: The Wildlife
Le
popolazioni
di
tetraonidi
vitali
Society
e
(ed.),
Proceedings
of
the
2nd
International Wildlife Management Congress,
autosufficienti hanno bisogno di vaste aree di
“Wildlife, land, and people: priorities for the 21st
habitat naturali o semi-naturali, collegate tra di loro.
century”, Gödöllo, Hungary: 376-379.
Lo sfruttamento del territorio da parte dell’uomo è
stato identificato come la minaccia più grave per i
Ménoni E., Magnani Y., 1998. Human
tetraonidi a livello mondiale, ed è all’origine delle
disturbance of grouse in France. Grouse News,
maggiori contrazioni di habitat avvenute in passato
15: 4-8.
(Storch 2000a/b, 2007). Sulle Alpi, la selvicoltura, il
Pakkala T., Pellikka J., Lindén H., 2003.
pascolo e il turismo, ed i loro impatti sugli habitat dei
Capercaillie Tetrao urogallus: a good candidate
tetraonidi sono i fattori più critici. In questo contesto,
for an umbrella species in taiga forests. Wildl.
l’abbandono delle tecniche tradizionali può essere
Biol., 9: 309-316.
altrettanto
sfavorevole
quanto
la
loro
Suter W., Graf R.F., Hess R., 2002.
intensificazione. In effetti, si possono osservare i
Capercaillie
due fenomeni simultaneamente: l’utilizzo da parte
della selvicoltura e dell’agricoltura delle aree più
13
(Tetrao
urogallus)
and
avian
biodiversity:
testing
the
umbrella-species
concept. Conservation Biology, 16: 778-788.
Storch I., 2000a. Conservation status and
threats to grouse worldwide: an overview.
Wildlife Biology, 6: 213-222.
Storch I., 2000b. Status Survey and
Conservation Action Plan 2000-2004. Grouse,
IUCN, Gland, Switzerland and Cambridge, UK
and World Pheasant Association, Reading, UK.
Storch I., 2001. Capercaillie, BWP Update.
The journal of birds of the Western Palearctic
(Oxford University Press, Oxford, UK), 3(1): 124.
Storch I., 2002. Linking a multi-scale
habitat concept to species conservation. In:
Bissonette J. & Storch I. (eds.), Landscape
ecology and resource management: linking
theory with practice, Island Press, Washington
D.C. and Covelo, CA, USA, S.: 303-320.
Storch I., 2007. Conservation status of
grouse worldwide: an update. Wildlife Biology,
13 (in corso di stampa).
Thiel
D.,
2007.
Behavioural
and
physiological effects in capercaillie caused by
human disturbance. PhD Thesis, University of
Zurich, Switzerland.
Zeitler A., 2001. Human disturbance,
behaviour and spatial distribution of Black
Grouse in skiing areas in the Bavarian Alps.
Cahiers d’Éthologie, 20:1-22.
14
An overview to the conservation status of grouse in Europe
Ilse Storch
WPA/BirdLife/IUCN/SSC Grouse Specialist Group
Department of Wildlife Ecology and Management, College of Forest and Environmental Sciences,
University of Freiburg, D-79085 Freiburg, Germany
e-mail: [email protected]
S u mm ar y
Scandinavia throughout the taiga and tundra
habitats of Asia. Their distribution in western and
Throughout Europe, grouse are valued
central Europe, however, is scattered. This is
not only as natural heritage, but perhaps even
where they lost most ground. Capercaillie and
more as traditional elements of local folklore.
black grouse, and to a lesser degree also the
There are numerous examples of place names,
hazel grouse, have greatly declined since the
sayings, beliefs, and superstitions relating to
1970s in most central and western European
grouse. Their popularity is largely explained by
countries. For the rock ptarmigan, negative
the cultural and economic importance of hunting.
population trends have been reported more
Today, however, grouse have disappeared from
recently and for few countries only. Unlike the
large areas where they once occurred, and are
grouse, the rock partridge is endemic to Europe,
listed as threatened with extinction throughout
occurring only in the Alps, other mountainous
major parts of Europe. The causes of range
parts of Italy, and the Balkans. The species
contractions, population declines and local
underwent a large decline in the 1970s and
extinctions are complex, but deterioration, loss
1980s.
and fragmentation of habitats have certainly
reported from parts of south-eastern Europe, the
played the major role. In the past, alpine
species continues to decline across most of
galliformes have been favoured by traditional
Europe. Today, the rock partridge and all four
land use practices such as alpine pastures
grouse species that occur in the Alps, black
(black grouse), forest grazing and litter collection
grouse, capercaillie, hazel grouse, and rock
(capercaillie), and coppicing (hazel grouse), as
ptarmigan, are listed in Annex I of the EU Birds
well as their often remote breeding habitats
Directive. For Annex I species, the EU member
(rock ptarmigan, rock partridge). With changes
states have agreed to establish “special habitat
in
ever-
conservation measures in order to ensure their
and
survival”. Member states can permit hunting of
tourism and leisure use, much of the former
all 5 species (Annex II), as long as it does not
habitats have been reduced in quality and
jeopardize conservation efforts in the species´
quantity.
distribution area. With populations declining and
alpine
increasing
agriculture
infrastructure
and
forestry,
development
Although
increasing
numbers
were
red listed at the national level in almost all alpine
Although grouse are red-listed in western
countries, conservationists increasingly question
and central Europe, they are not threatened on a
the sustainability of grouse hunting and call for
global scale. All four grouse species that occur
total
in the Alps inhabit large, continuous ranges from
protection.
Conservation
of
alpine
galliformes, either at the European or at the
15
national level, demands for major commitments
from all land use sectors, including forestry,
T h e I UC N/ S S C G r o u s e S p e ci al i st
agriculture, hunting, and tourism.
Group
The IUCN/SSC Grouse Specialist Group
I nt r o d u ct i o n
(GSG) is a global voluntary network of persons
professionally involved in the study, conservation,
The capercaillie, the black grouse, the
and sustainable management of grouse. It is
hazel grouse and the rock ptarmigan are
particularly concerned with the conservation of
enigmatic species throughout the northern and
threatened
mountainous regions of Europe. In the Alps,
species,
subspecies,
and
populations in seeking ways to maintain viable
grouse are valued not only as a natural heritage,
populations in their natural habitats. The GSG
but perhaps even more as traditional elements
operates under the joint authority of the Species
of local folklore.
Survival
There are numerous examples of place
names,
grouse
sayings,
beliefs,
and
Commission
(SSC)
of
the
World
Conservation Union IUCN, BirdLife International,
superstitions
and the World Pheasant Association. The GSG is
relating to grouse. Their popularity is largely
committed to understanding and securing viable
explained by the long cultural and economic
populations of all species and subspecies of grouse
importance of hunting. Today, however, grouse
in their natural habitats. The GSG was officially
have disappeared from large areas where they
founded in 1993. By early 2007, the GSG had >120
once occurred, and are listed as threatened with
members from 30 countries in Eurasia and North
extinction in most central and western European
America.
countries. In most of these countries, there is
http://www.gct.org.uk/gsg/.
For
more
information,
see
great interest in the conservation of grouse;
however,
species
needs
and
required
Bi r d s o f t h e N or t h
management actions often conflict with other
human land use interests, primarily forestry,
agriculture and tourism.
Decision
makers
Grouse are birds of the North. They occur
and
throughout the temperate, boreal, and Arctic
conservation
biogeographical
managers in the various countries and regions
zones
of
the
Northern
Hemisphere. A number of features distinguish a
of the Alpine range are not necessarily well
grouse from other galliform birds. Grouse have
connected, and thus, often not aware of
feathered feet and nostrils, no spurs, and during
approaches perused and experiences made
the winter their toes are feathered or have small
elsewhere. To inform those concerned with the
scales along the sides that help them to walk on
conservation and management of the Alpine
galliformes in Piedmont, this article provides an
overview to the conservation status and the
top of the snow.
Adaptations to cold climate
such as these
”snowshoes” are a major
ecological feature of grouse.
major threats to grouse in the Alpine countries
A series of
morphological, physiological, and behavioural
as based on information collected by the
characteristics
IUCN/SSC BirdLife WPA Grouse Specialist
allow
them
to
live
in
environments of enormous seasonal change
Group during 2004-2006 (Storch 2007).
without migrating south in winter as other birds
16
do. Grouse roost in snow-burrows to stay warm,
ecosystems.
they survive on low-energy but abundant winter
populations requires large areas of suitable, that
foods such as buds and conifer needles, and
is natural or semi-natural, habitat. Because of
they have particularly long intestines with well-
these specialised habitat needs, grouse are
developed caecae that enable them to digest
susceptible to habitat changes. Although grouse
cellulose with the help of bacteria. Because all
can tolerate a moderate degree of habitat
18 species of grouse worldwide share these
disturbance and some human land-use practices
adaptations to cold climates, the evolutionary
can favour certain grouse species, the opposite
origin of the grouse was probably in northern
is true much more often.
latitudes.
examples for all species and from throughout
to
show
relatively
narrow
alterations
habitat
bad
effects
on
grouse
regimes. As a result of their sensitivity, grouse
some species may occupy a range of habitats.
have often been considered to be indicators of
Together, the grouse family utilises a wide range
the health of the ecosystems they inhabit. The
of natural habitats of the northern Palearctic.
presence of an indicator species is believed to
Their adaptations match different successional
indicate suitable habitats for other species as
stages as well as different altitudinal and
well.
latitudinal zones: there are grouse specialised to
Thus, conservation efforts to preserve
grouse habitat are likely to benefit other species
tundra habitats, to open grasslands, to forest
associated with the same habitat.
edges, and to the various stages of forest
important
succession from young regeneration to dense
argument
to
This is an
support
grouse
conservation measures. The umbrella function
At
of grouse has explicitly been tested for the
least one grouse species is adapted to each of
capercaillie: In Switzerland, species richness
these habitat types in the temperate, boreal, and
and abundance of red-listed subalpine forest
Arctic zones of the northern hemisphere. In the
birds was considerably higher in plots with
Alps, they inhabit all vegetations types from the
capercaillie
deciduous and montane forests of the valleys
than
in
those
without,
and
capercaillie, mountain birds, and beetles all
and lower elevations (hazel grouse) to the
forests
have
with natural vegetation and natural disturbance
one or a few particular habitat types, although
subalpine
There are many
most likely to be found in extensive landscapes
changes. Generally, each species is adapted to
conifer-dominated
grouse
populations. Healthy populations of grouse are
preferences and are susceptible to habitat
deciduous and open, old conifer forests.
healthy
the distribution range that anthropogenic habitat
Most grouse are habitat specialists: they
tend
Maintaining
responded
(hazel
positively
to
near-natural
forest
structure (Suter et al. 2002). Similarly, forest
grouse, capercaillie, black grouse) and treeline
stands good for capercaillie in the German Alps
habitats (black grouse) to the alpine grasslands
correlated with high woodpecker densities and
(rock ptarmigan).
bird species richness (Fischer & Storch 2001).
Also in the forests of Finland, capercaillie display
grounds had greater bird species richness and
G r o u s e a s u m br el l a s p eci e s f or
old forest specialists were more common than
c o n s er va t i o n
elsewhere (Pakkala et al. 2003). All these
All
strongholds
species
in
of
grouse
natural
or
their
studies support the use of the capercaillie as an
semi-natural
indicator of ecosystem health and an umbrella
have
17
species for biodiversity conservation. Because
increasing use of the alpine zone for sport,
grouse often represent rare and threatened
leisure, and tourism activities and developments.
habitat types, habitat conservation measures for
grouse are likely to favour rare and threatened
C o n ser va t i o n St at u s
species. Because of their popularity, grouse are
also suitable to serve as flagship species to
promote
ecosystem
conservation
measures
and
Related to their extended distribution
biodiversity
particularly
ranges
where
and
often
remote
habitats,
the
habitat preservation conflicts with human land-
conservation status of grouse is less critical than
use interests.
that of other galliform taxa. Of the four grouse
species that occur in the Alps, none is globally
threatened with extinction. However, from a
Mi r r or s of l a n d u s e
western and central European perspective, the
grouse are a major conservation concern.
Numbers are on the decline, ranges have
In central Europe, grouse abundance
contracted from the edges, and within the last
historically was highest at times when human
few decades many local populations have
land-use practices favoured habitat conditions
disappeared, particularly in the lowlands. Many
that resembled their boreal forest habitats.
of the remaining populations are small and
Capercaillie fared best at times when the
isolated, and thus, all four species capercaillie,
collection of forest litter and cattle grazing
the black grouse, the hazel grouse and the rock
favoured open forest structures with rich ground
ptarmigan are listed in Annex I of the EU Birds
vegetation.
Directive as species for which special habitat
These “devastated forests” were a shame
conservation
measures
are
required.
in the eyes of the foresters, but they provided
Consequently, grouse play an important role for
optimal habitat for capercaillie. During the past
the designation and monitoring of Natura 2000
decades, increasing standing timber volumes
sites in the EU. At a national level, capercaillie,
throughout central Europe were paralleled by
the black grouse, the hazel grouse and the rock
declining
Forestry
ptarmigan are listed as threatened species in the
practices probably are the one major factor
red data books in all Alpine countries (Italy,
limiting capercaillie numbers (see Storch 2001).
Switzerland, Austria, France, Germany, Slovenia
capercaillie
numbers.
Similarly, hazel grouse were favoured by
with the exceptions of all grouse in France and
extensive coppicing, and the habitats of black
black grouse and rock ptarmigan in Switzerland.
grouse in the Alps were greatly extended by
Note, however that nowhere else in temperate
Alpine agriculture and particularly traditional
Europe grouse fare better than in the Alps.
alpine pastoral systems (“Almwirtschaft”).
Today, these traditional land uses are
Ca u s es of D e cl i n e
either abandoned or intensified – both trends
have negative effects on grouse. Only the rock
Numerous factors may influence the
ptarmigan has long been well protected by the
population dynamics of grouse and threaten
absence of human land use in its habitats;
their survival. Here, the most important threats
however, today, new threats arise from the ever18
are described for grouse in Europe based on the
habitats were reported to deteriorate in quality.
results of 99 questionnaires (per species and
The causes are almost always related to
country; see Storch 2007 for methods) that
changing land use practices and infrastructure
reported on threats to grouse on a national level.
development.
The most frequently named threat categories
Europe-wide were habitat degradation (70% of
the
questionnaires)
and
habitat
loss
S ma l l p o pu l at i o n s i ze
and
fragmentation (57%). Small population size was
Deterioration and fragmentation of grouse
named by 41% of the correspondents. Predation
habitats have led to major range contractions
(47%), hunting (25%), and human disturbance
and resulted in small, remnant populations.
(42%) were less commonly named but may be
Small populations (e.g. ≤100 birds) are generally
critical regionally.
vulnerable and show a high risk of extinction due
Climate change
is
now
considered a threat in 27% of the countries.
to
Most commonly named are changes in rainfall
events, and possibly also reduced genetic
amounts and patterns that may negatively affect
variability. A series of years with unsuitable
grouse chick survival in capercaillie and black
weather or the loss of a number of females to a
grouse, and changes in vegetation and food
predator can be enough to extirpate a remnant
availability for rock ptarmigan. For a detailed
population. There are several well documented
discussion of individual threats to grouse, see
examples of small grouse populations that went
Storch (2000a, b).
extinct, or are close to extinction despite major
chance
demographic
or
environmental
conservation efforts. It seems that conservation
efforts came too late. Small size is a particularly
Ha b it at c ha n ge
serious threat if a population is isolated, and
rescue
According to the questionnaire, habitat
effects
through
immigrants
from
neighbouring ranges cannot be expected.
degradation and habitat loss and fragmentation
due to changes in human land-use, and
particularly the intensification of forestry and
Pr ed at i o n
agriculture, were perceived as the major causes
of grouse declines across Europe.
In central Europe, farmland fertilization
and particularly the “suburbanization” of the
Typical examples of habitat deterioration
landscape have favoured increasing densities of
e.g. for capercaillie and black grouse are
some small and medium-sized mammalian and
forestry practices that lead to increasing canopy
avian predators. Garbage and other human food
cover, destruction of ground vegetation and
associate
invertebrate
communities
due
source are readily available, compared to earlier
to
farming societies, the persecution of predators
heavy grazing by livestock or wild ungulates,
declining
use
and
maintenance
of
has
alpine
relaxed
considerably,
and
foxes
are
vaccinated against rabies. Increased predation
summer pastures by grazing and mowing, and
pressure on prey species such as grouse is a
development of ski stations. Locally, collisions
likely consequence.
with fences, ski-lift cables, and power lines can
In
addition,
increasing
populations of wild boar are suspected to cause
cause significant mortality among grouse. It
major losses among grouse nests, but proof of
should be noted that not only primary habitats,
this assumption is still lacking. Predation was
but also many secondary, i.e. man-made,
19
reported as a threat to 47 % of the European
conservation measures required) of the EU
grouse populations. It should be noted, however,
Birds Directive, member states can permit
that predation is perceived as a problem
hunting of all 4 species according to Annex II, as
particularly where grouse populations already
long
are small and isolated. Thus predation appears
conservation efforts in the species´ distribution
to be a proximate but not the ultimate cause of
area. With populations declining and red listed,
grouse declines.
conservationists
as
hunting
does
not
increasingly
jeopardize
question
the
sustainability of grouse hunting and call for total
protection. One argument for total hunting bans
Hu m an d is t ur b a nc e
for threatened populations is that poaching in
excess of the legal bag limits is almost
Tourism and outdoor activities such as
are
impossible to control. Also, in the eyes of the
increasingly seen as serious threats to local
general public, legal permission to hunt red
grouse populations. The effects range from
listed species may question the seriousness of a
short-term behavioural responses to encounters
government’s
with humans, such as escape flights, to longer-
restrictions such as limited access to grouse
term effects at the population level. Areas
habitats for skiers, hikers, mountain bikers etc
frequented by humans may be lost as grouse
might not easily be accepted by the general
habitats even if the habitat structure remains
public as long as hunting is allowed. Therefore, I
unchanged. Particularly in the mountainous
argue that hunting of grouse should not be
regions
grouse
allowed as long as a population qualifies to be
wintering habitats often overlap with popular
red listed. If hunters contribute to improving the
skiing areas (e.g., Ménoni and Magnani 1998,
situation to a point that a population appears
Zeitler 2001, Thiel 2007).
secure, then sustainable hunting, in agreement
hiking,
skiing,
of
mountain-biking,
western
Europe,
etc.
black
conservation
efforts,
and
with Annex II, should not be a problem.
There
Hu nt i n g
is
increasing
evidence
that
reproductive success, and particularly chick
Poaching and excessive legal hunting as
survival, is the key to grouse population
a potential threat to grouse populations seem to
persistence
be related to insufficient law enforcement and/or
reproductive success of grouse is so low,
poor harvest planning rather than insufficient
however, is less clear. To maximise the survival
legislation. All Alpine countries have long
chances of grouse populations, it is vital to
traditions of grouse hunting. Legal hunting
identify the most important regulating factors
generally
where
and thus, the limitations to population size. Quite
populations declined and became red-listed,
evidently, there is not a simple answer to this
e.g., capercaillie in Switzerland and all grouse in
question: factors are acting in concert, are
Germany since the early 1970s. Today, among
interrelated, and their relative importance may
the Alpine countries, only Italy (black grouse)
vary between areas and years. Nevertheless,
and Austria (capercaillie, black grouse, hazel
among grouse conservationists, particularly in
grouse) allow hunting of grouse species red-
central Europe, there seems to be a tendency
listed at provincial or national levels. Although
for monocausal explanations and strong beliefs,
grouse are listed in Annex I (special habitat
which may or may be not supported by data. A
was
banned,
however,
20
across
Europe.
Why
the
working group in the one area may be convinced
succession. Throughout the Alps, this can be
that predation levels are critical, their colleagues
observed both that regional and local scales.
elsewhere
Grouse
may
disagree
and
point
to
conservation
competes
with
the
disturbance as the key limitation, and workers in
demands of human populations and their
a third area may present data suggesting that
economic development. Thus, preservation and
grouse declines are explained by climatic
restoration of grouse habitats by integrating
factors. Perhaps due to the urgency of their task
grouse habitat requirements with human land
and their often strong emotional involvement,
use practices are the major tasks for grouse
conservationists in charge of saving local grouse
conservationists. Region-wide or country-wide,
populations tend to rely too exclusively on local
legally binding management plans offer an
experience
excellent chance to achieve this task.
and
consequence,
preconceptions.
cooperation
As
a
between
conservationists in different parts of the grouse
Ref er e n c e s
range appears to be limited.
Fischer I., Storch I., 2001. Capercaillie
C o n ser va t i o n n e e d s
and
woodpeckers
in
Alpine
forests:
assessing the indicator species concept. In:
The Wildlife Society (ed.). Proceedings of the
Current conservation measures for grouse
in
the
Alps
include
habitat
2nd
management,
International
Wildlife
reduction of human disturbance, and hunting
Congress
bans. Because most initiatives are restricted in
priorities for the 21st century”, Gödöllo,
scope and spatial and temporal extents, success
Hungary: 376-379.
has been limited, but also poorly documented
“Wildlife,
Management
land,
and
people:
Ménoni E., Magnani Y., 1998. Human
(see Storch 2000a, b and references therein).
disturbance of grouse in France. Grouse
News, 15: 4-8.
Self-sustaining, viable grouse populations
require large interconnected areas of natural or
Pakkala T., Pellikka J., Lindén H.,
semi-natural habitat. Human land use has been
2003: Capercaillie Tetrao urogallus - a good
identified as the major threat to grouse world-
candidate for an umbrella species in taiga
wide, and has resulted in the greatest range
forests. Wildl. Biol., 9: 309-316.
contractions of grouse in the past (Storch 2000a,
Suter, W., Graf, R.F., Hess R., 2002:
b, 2007). In the Alps, forestry, Alpine pasturing,
Capercaillie (Tetrao urogallus) and avian
and tourism, and their consequences for grouse
biodiversity:
habitats, are the most critical factors; in this
equally disadvantageous as an intensification of
In
fact,
we
see
both
happening
and
formed
to
grouse
worldwide:
an
Storch I., 2000b. Status Survey and
intensified whereas poor sites are abandoned
habitats
threats
overview. Wildlife Biology, 6: 213-222.
the good, economically sustainable sites is
open
umbrella-species
Storch I., 2000a. Conservation status
simultaneously: forestry and agricultural use of
and
the
concept. Conservation Biology, 16: 778-788.
context, abandonment of traditional uses can be
use.
testing
Conservation Action Plan 2000-2004 Grouse.
by century-old
IUCN, Gland, Switzerland and Cambridge,
pastoral systems vanish at the speed of natural
21
UK
and
World
Pheasant
Association,
Reading, UK.
Storch I., 2001. Capercaillie. BWP
Update. The journal of birds of the Western
Palearctic (Oxford University Press, Oxford,
UK), 3(1): 1-24.
Storch I., 2002. Linking a multi-scale
habitat concept to species conservation. In:
Bissonette, J. & Storch, I. (eds.): Landscape
ecology and resource management: linking
theory
with
practice.
Island
Press,
Washington D.C. and Covelo, CA., USA: S.
303-320.
Storch I., 2007. Conservation status of
grouse
worldwide:
an
update.
Wildlife
Biology, 13 (in press).
Thiel
D.,
2007.
Behavioural
and
physiological effects in capercaillie caused by
human disturbance. PhD Thesis University of
Zurich, Switzerland.
Zeitler A., 2001. Human disturbance,
behaviour and spatial distribution of Black
Grouse in skiing areas in the Bavarian Alps.
Cahiers d’Ethologie, 20: 1-22.
22