Una matematica per epidemie, Internet, finanza, terrorismo - Pagina99.it 1 di 6 http://www.pagina99.it/blog/7026/Una-matematica-per-epidemie--Inte... ▲ ▲ ▲ ▲ “Che cosa accomuna l’interpretazione di una TAC al cervello con quella del traffico a Bologna nell’ora di punta? E l’esplosione di una bolla finanziaria internazionale con quella di una metastasi? O la diffusione virale di mode sui social network o di video su YouTube con quella delle cellule terroristiche di Al-Quaeda dai paesi arabi all’Estremo Oriente, all’Europa e all’Africa?” ... erano le domande che ci eravamo posti su questo stesso blog, due settimane fa, in previsione dell’apertura a Lucca della ECCS14, la European Conference on Complex Systems che è vista dagli addetti ai lavori come la più importante conferenza internazionale dedicata in maniera interdisciplinare agli studi delle reti e dei sistemi complessi, conferenza che si svolge ogni anno in una città diversa dell’Europa o del Mediterraneo (vedi “Complessità, istruzioni per l’uso”, su questo stesso blog all’indirizzo http://www.pagina99.it/blog/6871/Complessita-istruzioni-per-l-uso.html). Vediamo a caldo le impressioni su questa kermesse che da un decennio incide direttamente e 30/09/2014 15:14 Una matematica per epidemie, Internet, finanza, terrorismo - Pagina99.it http://www.pagina99.it/blog/7026/Una-matematica-per-epidemie--Inte... del mondo, oltre che sulle strategie commerciali delle multinazionali che pescano nei big data che si vanno accumulando negli archivi delle compagnie telefoniche e dei social network, delle amministrazioni pubbliche e dei motori di ricerca sul Web. I numeri di ECCS14. Prima di tutto qualche numero: a Lucca sono arrivati per la ECCS14 circa 700 studiosi provenienti da tutte le maggiori università del mondo; studiosi che hanno partecipato a 6 sezioni plenarie; a 6 sezioni di approfondimento dedicate a temi come “I fondamenti della Scienza dei Sistemi Complessi”, “Economia e finanza” o “Linguistica cognitiva e Sistemi sociali”; a 28 sessioni specialistiche (i cosiddetti “Satelliti”) dedicate a temi come “Le politiche della complessità”, “Il cervello complesso” o “Le smart cities”; a 3 raffiche di decine e decine di comunicazioni scientifiche compresse in pochi minuti ciascuna (i cosiddetti “Ignites”). Settecento studiosi che poi, negli intervalli tra i vari incontri, si riversavano a guardare, analizzare e discutere le 4 serie di esposizioni dedicate ad altre decine e decine di cosiddetti “poster”, manifesti in cui venivano presentati in estrema sintesi gli studi più recenti portati avanti da giovani ricercatori di laboratori di tutto il mondo. In tutto le comunicazioni scientifiche sono state circa 600. Nessuno ovviamente ha potuto partecipare a tutti gli eventi, che si sono svolti in gran parte su sessioni parallele, in una decina di luoghi diversi dentro le mura di Lucca: svolgimento normale di questo tipo di manifestazioni internazionali che infatti danno luogo poi, per tutto l’anno successivo, a una lunga coda di scambi di documenti, di informazioni e di domande tra i partecipanti. L’esperanto degli studiosi. Il tutto rigorosamente e soltanto in inglese, pronunciato in tutte le cadenze e gli accenti del globo e declinato utilizzando i termini specialistici e disciplinari più diversi; salvo una serata in italiano aperta anche al pubblico, condotta da Gianni Riotta, in cui i maggiori studiosi italiani (radunati qui dalle università internazionali in cui operano) hanno dato il loro punto di vista riguardo l’utilizzo di questo nuovo modo di ragionare, complesso, non deterministico, aperto all’intreccio di reti e di interessi contrastanti, su argomenti come le bolle speculative della finanza globalizzata, l’intelligenza vegetale o il passaggio dal giornalismo tradizionale, verticale, all’informazione orizzontale, diffusa, “sporca”, reticolare, incontrollabile ma di indubbia e inedita efficacia. Altro linguaggio diffuso omogeneamente tra i partecipanti, quello matematico: i lavori, anche in questa edizione 2014, a Lucca, si sono focalizzati infatti, come è tradizione più o meno consolidata dell’ECCS, sugli strumenti matematici che permettono di estrarre dati significanti, tendenze e prospettive per il futuro dall’analisi di grandi database di informazioni grezze e dal modo di collegarsi degli individui nelle reti sociali. Parole chiave: a) multiplex. Quest’anno gran parte degli studi erano rivolti alle strutture e alle proprietà delle reti (ovvero alla struttura fisica dei sistemi complessi) piuttosto che alle dinamiche e ai processi complessi che si appoggiano su queste strutture reticolari. E in particolare erano rivolti alle reti di reti di reti; la parola più citata negli interventi di fisici, ingegneri, sociologi, matematici e giornalisti per tutta la settimana è stata infatti “multiplex”. Che significa? E perché ha tanto successo tra gli studiosi? (alcuni di loro direbbero che si tratta di un “meme” vincente, ovvero di una idea che ha superato con vigore le prove della selezione naturale, e che molto probabilmente verrà amplificata presto dai media, diventando una delle nuove espressioni di moda in una stagione di dibattiti politici in Tv o sui giornali). Vediamo prima che significa il neologismo “multiplex”: si tratta, in parole povere, dell’intersezione di tante reti sociali che hanno in comune tra di loro alcuni nodi significativi, in particolare gruppi di individui con proprie caratteristiche specifiche (ognuno di noi infatti può essere rappresentato come un nodo di reti trasversali, che hanno proprie caratteristiche peculiari, come la rete famigliare, la rete delle persone che vanno al lavoro o a scuola ogni mattina, la rete degli appassionati di una squadra di calcio o di una serie Tv ...) . Sottoprodotti di questa parola chiave sono espressioni come multidegree, multilinks, multiplex network, correlated multiplex, multiplexity, multilayer network, ovvero ampliamenti dei concetti chiave del più classico studio delle reti mono e bidimensionali, fiorito e poi esploso nell’ultimo decennio. E poi si capiscono facilmente le ragioni di tanto interesse ampliando lo sguardo sullo scenario accademico: l’istituto di alti studi IMT di Lucca, che ha organizzato questa edizione dell’ECCS, è infatti anche capofila di un autorevole consorzio internazionale (22 tra università e centri di ricerca) che studia gli effetti sociali delle reti di reti complesse: titolo del progetto, finanziato dalla Comunità europea, è appunto Multiplex, inteso come acronimo di “Foundational Research on MULTI level comPLEX networks and systems”: una delle frontiere più significative nello sforzo di esplorare e di comprendere le regole che governano i territori delle relazioni sociali, politiche, finanziarie, sanitarie ed economiche che caratterizzano la nostra epoca sempre più connessa, falsamente trasparente e in fase di turbolenta mutazione di stato. 2 di 6 30/09/2014 15:14 Una matematica per epidemie, Internet, finanza, terrorismo - Pagina99.it http://www.pagina99.it/blog/7026/Una-matematica-per-epidemie--Inte... relazioni, ma ormai acquisito e quindi mai nominato per se stesso, è l’uso di diagrammi cosiddetti log-log per l’analisi delle caratteristiche delle reti: si tratta di una rappresentazione grafica efficace per la valutazione di quelle “leggi di potenza” che sono alla base di gran parte dei fenomeni sociali e biologici, per cui in un sistema complesso pochi elementi sono enormemente più importanti della stragrande maggioranza degli altri presenti in rete (è la legge che la vecchia saggezza popolare individua con i detti “piove sul bagnato” o “l’acqua va al mare” o “i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri”). Parole chiave: c) dilemma del prigioniero. Altra citazione ricorrente è stata quella del “dilemma del prigioniero”: si tratta di un esempio di “teoria dei giochi” nato negli anni Cinquanta del secolo scorso che viene attualmente riutilizzato sistematicamente per spiegare come, grazie all’apprendimento che deriva dalla ripetizione di situazioni critiche, possa emergere nel corso di una crisi un atteggiamento collaborativo vantaggioso per individui che son stati messi dalla sorte in una posizione iniziale di conflitto. Un concetto che sta alla base di tanti modelli matematici che analizzano l’evoluzione di sistemi complessi basandosi su simulazioni che usano agenti intelligenti o automi cellulari (ovvero elementi di software che si evolvono scambiando informazioni con l’ambiente circostante e con la rete dei propri “simili”). Gli interventi dei guru. Accanto alle centinaia di incontri specialistici, ogni giorno si poteva assistere, nella grande navata della chiesa di San Francesco, alle conferenze generali, di scenario, di alcuni tra i maggiori studiosi internazionali dell’approccio sistemico e reticolare ai problemi sociali ed ecologici. Eccone qui di seguito tre fra le tante che si sono ascoltate durante la settimana a Lucca. Primo. La rete “cognitiva” degli alberi. Stefano Mancuso, professore di arboricultura all’Università di Firenze, ha raccontato degli studi sull’intelligenza delle piante; per averne un’idea di massima, ecco in sintesi alcune sue considerazioni che mostrano le piante dal punto di vista dei sistemi complessi: le cellule vegetali sono più complesse di quelle animali; le piante non hanno organismi distinti, ma distribuiti su tutto il loro “corpo”; le strutture da cui sono costituite sono reiterate, dando loro una enorme resilienza; esiste una forte e provata connessione sociale tra le piante: le radici hanno una struttura topologicamente uguale a quella di Internet, tanto che si parla di www (Wood Wide Web) per gli scambi di informazioni nelle foreste; e addirittura si trovano molte assonanze strutturali tra i segnali che si scambiano i neuroni del nostro cervello e quelli che si producono in una regione specifica delle radici della piante che esplorano l’ambiente in cerca di nutrimenti (alcuni punti chiave dell’intervento di Mancuso si possono ascoltare guardando on line una sua vecchia conferenza TED all’indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=kPCPiFzy7hQ). Secondo. Le mutazioni dei memi su Facebook (ovvero, la dinamica della diffusione delle informazioni). Lada Adamic, professore alla Universty of Michigan, premio Lagrange 2012 e personaggio di spicco nel mondo degli studiosi di memetica (studio della diffusione virale, sottoposta al setaccio della selezione naturale, delle idee e dei comportamenti) ha corredato di diagrammi illuminanti e di analisi di montagne di dati le sue affermazioni intuibili ma pur sempre inquietanti riguardo le forti analogie tra la diffusione dei segnali nel Web e quella che si osserva negli organismi viventi. Anche qui diamo alcune espressioni e considerazioni chiave che possono fare da ponte verso approfondimenti in rete: algoritmi che descrivono il ruolo catalizzatore della cerchia dei propri amici nella diffusione di notizie sui social network; la cosiddetta “legge di Yule” (ovvero dell’accrescimento preferenziale, per cui un nodo nuovo di una rete si attacca preferibilmente con i nodi più ricchi di link) applicata al cosiddetto “meme mutation rate” (un coefficiente che permette di valutare l’entità delle mutazioni e la probabilità di sopravvivenza di un meme, ovvero di un certo comportamento o di una idea); rappresentazione attraverso leggi di potenza (anche qui!) sia della credibilità che del fenomeno della “information cascade” (diffusione a valanga) delle informazioni in rete. Per avere un’idea dell’impostazione dell’intervento della Adamic, si può vedere on line un suo video dedicato alle modalità con cui si diffondono le notizie attraverso la nicchia dei propri amici http://www.youtube.com/watch?v=2iFE0lH2SGk Terzo. La “Scienza del Successo” di Barabasi. È stata questa la conferenza più brillante (anche se decisamente gigiona) dell’ECCS14. Protagonista Laszlo Barabasi, il ricercatore che alla fine degli anni Novanta ha segnato la svolta nella modellizzazione delle reti sociali; uno scienziato che, pur dirigendo laboratori di ricerca in università come Harvard, sa divulgare con grande efficacia a livello popolare (il suo libro “Link”, pubblicato in Italia da Einaudi, è stato ed è tuttora un best seller in tutto il mondo). A Lucca, Barabasi ha giocato con la valutazione delle pubblicazioni scientifiche fatta attraverso la misura del successo, ovvero attraverso la somma delle citazioni di un autore e/o di un suo saggio da parte degli altri studiosi di tutto il mondo. Tutti coloro che hanno avuto a che fare con pubblicazioni scientifiche sanno che i loro lavori vengono sottoposti a una valutazione di colleghi (peer to peer) 3 di 6 30/09/2014 15:14 Una matematica per epidemie, Internet, finanza, terrorismo - Pagina99.it http://www.pagina99.it/blog/7026/Una-matematica-per-epidemie--Inte... pubblicazioni, un coefficiente che esprime il cosiddetto “impact factor” (numero di citazioni) del lavoro. Ebbene, Barabasi si è divertito (e ha divertito l’uditorio) smontando l’apparente scientificità del metodo, introducendo nel computo una analisi della rete sociale delle citazioni, e dando peso a fatti marginali ma in realtà essenziali per determinare il successo di una pubblicazione, come la contiguità fisica (in laboratorio, all’università, in un convegno) di uno scienziato con tutti quelli che possono poi citarlo nei loro lavori. Per conoscere in dettaglio l’impostazione e le articolazioni della Science of Success si può accedere al canale You Tube che raccoglie i più importanti interventi al simposio organizzato da Laszlo Barabasi nel 2013 al Center of Complex Network Research at Northeastern University: http://www.youtube.com/playlist?list=PL95MEpkSRMK9eUjDlQq0J5GGP7yV7LcIu .. e poi una curiosità: questo autunno si possono seguire on line le lezioni tenute da Barabasi stesso sui concetti base dell’analisi matematica delle reti, iscrivendosi gratuitamente a questo indirizzo: http://barabasilab.neu.edu/courses/phys5116/ I ricercatori italiani. A Lucca – galeotto fu il luogo e l’organizzazione – hanno presentato delle relazioni molto interessanti più di cento giovani ricercatori italiani che lavorano sia in Italia sia nelle università straniere le più diverse. Così come le più diverse sono state le discipline e gli argomenti su cui hanno fatto le loro proposte di studio: da quelle iper-specialistiche, come quella presentata da Dimitri Gagliardi (University of Manchester), insieme a Francesco Niglia (Koyslab), sull’uso di agenti intelligenti multi-livello e auto-regolati per realizzare modelli di sistemi sociali complessi; a quelle che propongono soluzioni concrete, attuabili, su processi produttivi industriali, basandosi sull’analisi della complessità del sistema, come Elena Pessot e altri colleghi e professori dell’Università di Udine; fino alle proposte che analizzano con modelli matematici ad hoc trend globali, come lo studio della crescita della Cina nella rete dei commerci internazionali, realizzata da un folto gruppo di ricercatori italiani dell’Università di Cagliari e dell’Institute of Advanced Studies IMT di Lucca. E, viceversa, si sono sentiti all’ECCS14 anche molti interventi di giovani stranieri che lavorano in istituti di ricerca italiani, come il canadese George Davidescu, che vive proprio a Lucca, dove ha sviluppato una ricerca che, grazie all’analisi della rete sociale sottostante, ha profilato il miglior approccio organizzativo per rispondere al meglio alle situazioni di pubblica emergenza, come l’evacuazione di un ospedale investito da una nube tossica. Ancora le “due culture”. Aggiungiamo una notazione che non vuole suonare negativa o critica, ma che vuole far riflettere sui confini e gli orizzonti degli studi sulla complessità presentati all’ECCS. Dopo ben mezzo secolo dalla pubblicazione del famoso libro “Le due culture”, in cui Charles Percy Snow metteva a fuoco i pericoli e l’impoverimento cognitivo che deriva dalla separazione tra studi scientifici e umanistici, qui a Lucca (come nelle edizioni precedenti dell’ECCS) si ripropone lo stesso identico problema. Sono infatti mancati completamente, tra le oltre 600 proposte di studio e ricerca, incontri e lavori dedicati a punti di vista differenti da quello strettamente scientifico sui sistemi complessi e sull’approccio sistemico: quelli delle scienze cognitive, della filosofia (e in particolare dell’epistemologia), della sociologia, delle scienze della comunicazione e della formazione, dell’apprendimento, degli studi sul management, sui percorsi decisionali e sui processi di leadership in ambienti organizzativi complessi. O quelli della psicoterapia sistemica, famigliare. O ancora quelli della medicina, nei suoi vari aspetti che intercettano il nuovo paradigma cognitivo: come la complessità di pazienti afflitti da più patologie; o come quella della gestione del servizio sanitario tra territorio, assistenza ambulatoriale e ospedali; o come gli studi in corso per modificare la tassonomia medica passando da quella attuale, basata sulla divisione in malattie (come si può vedere per esempio nei reparti di un ospedale) a una futura tassonomia basata sul “fenotipo” del paziente, che somma la complessità delle sue malattie con quella del suo specifico corredo genetico ed epigenetico. Le prossime occasioni di incontro. Intanto si moltiplicano gli appuntamenti per nuovi scambi di notizie, giudizi e collaborazioni su ricerche e studi in corso: tra i partecipanti all’ECCS14 di Lucca serpeggiavano infatti notizie e anticipazioni su convegni e incontri di studio che si terranno nei prossimi mesi, da Singapore (“Introducing to complexity science” alla Nanyang Technological University), a New York (“Complenet - 6th Workshop on Complex Networks” alla New York Hall of Science), a Helsinki (“International Conference on Computational Social Science” alla Finlandia Hall). Mentre agenti di editori come la Cambridge e la Oxford University Press o Springer andavano in cerca di nuovi talenti da valorizzare, accaparrandosi per primi le loro possibili pubblicazioni scientifiche. Ma soprattutto si sono poste le basi per dare corpo giuridico e istituzionale a un movimento di scienziati che vogliono veder riconosciuta anche a livello accademico una nuova “Global Systems Science”: durante lo svolgimento dell’ECCS di Lucca, infatti, si sono raccolte le adesioni a NESS (Non-Equilibrium Social Science, www.nessnet.eu ), una comunità che si dedicherà a fare lobbing 4 di 6 30/09/2014 15:14