Relazione compatibilità elettromagnetica

COMUNE DI TARANTO
PROVINCIA DI TARANTO
Ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti
PROCEDURA DI AUTORIZZAZIONE UNICA AI SENSI
DELL’ART. 12 D.LGS N. 387 DEL 29 DICEMBRE 2003
PER LA REALIZZAZIONE DI UN PARCO EOLICO
NELLA RADA ESTERNA DEL PORTO DI TARANTO
PROGETTO DEFINITIVO
RELAZIONE
COMPATIBILITA’ ELETTROMAGNETICA
Progetto:
Dott. Ing. Luigi Severini
Elaborazioni:
iLStudio.
Engineering & Consulting Studio
74121 Taranto - Via Solito 85
Concept:
NiceTechnology®
The Art of Sustainable Engineering
Rel.
BelEOLICO s.r.l.
via per S. Giorgio Jonico n. 6900
74121 TARANTO
06
Relazione Compatibilità Elettromagnetica
SOMMARIO
1.
DESCRIZIONE GENERALE DEL PARCO EOLICO ............................................................................. 1
2.
DEFINIZIONI .......................................................................................................................................... 2
3.
INQUADRAMENTO DEL PROBLEMA E DESCRIZIONE DEL LAYOUT ............................................ 3
4.
CALCOLO DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI RELATIVI AI CAVIDOTTI MT 30 KV ........................ 4
4.1 Cavidotto MT .................................................................................................................................... 6
4.2 Elettrodotto AT ............................................................................................................................... 15
4.3 Calcolo del campo elettrico e magnetico ....................................................................................... 16
5.
CABINA UTENTE E STAZIONE DI CONSEGNA ............................................................................... 17
6.
CAMPI ELETTRICI............................................................................................................................... 19
7.
CONCLUSIONI ..................................................................................................................................... 19
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1. DESCRIZIONE GENERALE DEL PARCO EOLICO
La centrale eolica in esame è un impianto di generazione dell’energia elettrica di potenza
nominale complessiva 30 MW ed è ubicato nella cosiddetta ”rada esterna” del porto di
Taranto. L’energia prodotta da ciascuna turbina eolica in bassa tensione è trasformata a
33 kV dal trasformatore presente nella turbina stessa e trasportata alla base della torre
attraverso i cavi in essa installati.
Il progetto si costituisce da un parco composto da n.10 turbine da 3 MW ciascuna e
suddiviso in due sottogruppi di n.6 e n.4 turbine.
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Tale suddivisione ha una connotazione essenzialmente topografica, mentre dal punto di
vista della configurazione di rete elettrica collettrice, i collegamenti costituiranno un unico
albero alla tensione nominale di 33 kV, che confluirà in un punto di giunzione tra cavo
sottomarino e cavo terrestre, ubicato a terra nelle immediate vicinanze del punto di
approdo. Da tale punto parte un elettrodotto in cavo a 33 kV, dalla lunghezza stimata di
3.910 m, interrato in massima parte lungo la banchina di strade provinciali.
Esso realizzerà la connessione alla cabina di trasformazione 33/150 kV, da realizzare in
prossimità della Cabina Primaria ENEL già esistente, denominata CP TA/Molo, sita
nell'entroterra del porto.
2. DEFINIZIONI
Valgono le seguenti definizioni:
–
esposizione: e' la condizione di una persona soggetta a campi elettrici, magnetici,
elettromagnetici, o a correnti di contatto, di origine artificiale;
–
limite di esposizione: e' il valore di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico,
considerato come valore di immissione, definito ai fini della tutela della salute da
effetti acuti, che non deve essere superato in alcuna condizione di esposizione
della popolazione e dei lavoratori;
–
valore di attenzione: e' il valore di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico,
considerato come valore di immissione, che non deve essere, superato negli
ambienti abitativi, scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze prolungate;
–
Elettrodotto: Insieme delle linee elettriche, delle sottostazioni e delle cabine di
trasformazione;
–
Esposizione dei lavoratori e delle lavoratrici:
è ogni tipo di esposizione dei
lavoratori e delle lavoratrici che, per la loro specifica attività lavorativa, sono esposti
a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici;
–
Esposizione della popolazione: è ogni tipo di esposizione a campi elettrici,
magnetici ed elettromagnetici ad eccezione dell’esposizione di cui alla lettera f) e di
quella intenzionale per scopi diagnostici o terapeutici;
–
Corrente: Valore efficace dell’intensità di corrente elettrica;
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–
Portata in corrente in servizio normale: Corrente che può essere sopportata da un
conduttore per il 100% del tempo con limiti accettabili del rischio di scarica sugli
oggetti mobili e sulle opere attraversate e dell’invecchiamento. Essa è definita nella
norma CEI 11-60 par. 2.6 e sue successive modifiche e integrazioni;
–
Portata in regime permanente: Massimo valore della corrente che, in regime
permanente e in condizioni specificate, il conduttore può trasmettere senza che la
sua temperatura superi un valore specificato (secondo CEI 11-17 par. 1.2.05);
–
Fascia di rispetto: Spazio circostante un elettrodotto, che comprende tutti i punti, al
di sopra e al di sotto del livello del suolo, caratterizzati da un’induzione magnetica di
intensità maggiore o uguale all’obiettivo di qualità;
–
Distanza di prima approssimazione (Dpa): Distanza, in pianta sul livello del suolo,
dalla proiezione del centro linea che garantisce che ogni punto, la cui proiezione al
suolo disti dalla proiezione del centro linea più di Dpa, si trovi all’esterno delle fasce
di rispetto. Per le cabine è la distanza, in pianta sul livello del suolo, da tutte le
pareti della cabina stessa che garantisce i requisiti di cui sopra.” Nella specificità
dell’intervento proposto, in materia di impatto elettromagnetico di parchi eolici, è
inoltre utile riportare la richiesta dell’art.10 comma e del Regolamento Regionale
16/2006 che dispone come “In particolare sono richieste analisi e valutazioni in
ordine a linee elettriche appositamente progettate e costruite …”.
Obiettivi di qualità sono:
-
I criteri localizzativi, gli standard urbanistici, le prescrizioni e le incentivazioni per
l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili indicati dalle leggi regionali;
-
I valori di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico definiti dallo Stato ai fini
della progressiva minimizzazione dell’esposizione ai campi medesimi.
3. INQUADRAMENTO DEL PROBLEMA E DESCRIZIONE DEL LAYOUT
Scopo del presente documento è quello di valutare le emissioni elettromagnetiche
potenzialmente generabili dal cavidotto di collegamento tra il parco eolico off-shore della
potenza di 30 MVA da installarsi in rada esterna del porto di Taranto e la sottostazione
elettrica destinata all’immissione in rete dell’energia elettrica prodotta.
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Nel progetto in esame infatti, le aree eventualmente interessate dagli effetti di campi
elettromagnetici sono costituite essenzialmente dalla cabina di trasformazione e relativa
stazione di smistamento e connessione alla rete di trasmissione nazionale (situata in una
zona non abitata, localizzata nell’entroterra a circa 2 Km a Nord-Ovest del Molo
Polisettoriale) e dal percorso dei cavi elettrici di trasmissione dell’energia.
Per quanto concerne la diffusione di onde elettromagnetiche riconducibili al funzionamento
degli aerogeneratori, studi e rilevazioni effettuate in campi eolici già realizzati, hanno
dimostrato che le parti metalliche rotanti presenti negli stessi aerogeneratori non
propagano valori significativi di tali onde in grado di arrecare pregiudizio e/o danno per la
salute dell’individuo, della flora e della fauna circostante.
L’elettrodotto di collegamento tra il parco eolico e la sottostazione, per il cui tracciato si
rimanda alla tavola di progetto n.2 allegata, a partire dal punto di “sbarco a terra” presenta
una lunghezza complessiva pari a circa 3850 m, lungo la quale sono previste diverse
modalità di posa a seconda del tracciato e nel rispetto delle norme vigenti in materia di
interramento dei cavi.
4. CALCOLO DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI RELATIVI AI CAVIDOTTI MT 30 KV
Una linea elettrica durante il suo normale funzionamento genera un campo elettrico ed un
campo magnetico. Il primo è proporzionale alla tensione della linea stessa, mentre il
secondo è proporzionale alla corrente che vi circola. Entrambi decrescono molto
rapidamente con la distanza.
Nei seguenti paragrafi verrà riportata l’intensità del campo elettromagnetico sulla verticale
del cavidotto e nelle sue immediate vicinanze, fino ad una distanza massima di 10 m; la
valutazione del campo magnetico è stata fatta alle quote di 0 m, +1 m, +2 m e +3 m dal
livello del suolo.
Le simulazioni relative al calcolo dell’intensità del campo magnetico sono state elaborate
con il
software ”MoE” (Monitoraggio Elettrodotti) v.1.0 sviluppato dal CESI – Centro
Elettrotecnico
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Sperimentale Italiano - utilizzando modelli di calcolo basati sul metodo standardizzato dal
Comitato Elettrotecnico Italiano Norma CEI 211-4/1996.
Disposizioni legislative:
Il panorama normativo italiano in fatto di protezione contro l’esposizione dei campi
elettromagnetici riferisce alla legge 22/2/01 n°36 che è la legge quadro sulla protezione
dalle esposizioni ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici completata a regime con
l’emanazione del D.P.C.M. 8.7.2003.
Nel DPCM 8 Luglio 2003 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e
degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi
elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti”, vengono
fissati i limiti di esposizione e i valori di attenzione, per la protezione della popolazione
dalle esposizioni a campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) connessi al
funzionamento e all'esercizio degli elettrodotti.
In particolare negli articoli 3 e 4 vengono indicate le seguenti 3 soglie di rispetto per
l’induzione
magnetica:
“Nel caso di esposizione a campi elettrici e magnetici alla frequenza di 50 Hz generati da
elettrodotti non deve essere superato il limite di esposizione di 100 μT per l'induzione
magnetica e 5 kV/m per il campo elettrico intesi come valori efficaci” [art. 3, comma 1];
“A titolo di misura di cautela per la protezione da possibili effetti a lungo termine,
eventualmente connessi con l'esposizione ai campi magnetici generati alla frequenza di
rete (50 Hz), nelle aree gioco per l'infanzia, in ambienti abitativi, in ambienti scolastici e nei
luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere, si assume per
l'induzione magnetica il valore di attenzione di 10 μT, da intendersi come mediana dei
valori nell'arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio.” [art. 3, comma 2];
“Nella progettazione di nuovi elettrodotti in corrispondenza di aree gioco per l'infanzia, di
ambienti abitativi, di ambienti scolastici e di luoghi adibiti a permanenze non inferiori a
quattro ore e nella progettazione dei nuovi insediamenti e delle nuove aree di cui sopra in
prossimità di linee ed installazioni elettriche già presenti nel territorio, ai fini della
progressiva minimizzazione dell'esposizione ai campi elettrici e magnetici generati dagli
elettrodotti operanti alla frequenza di 50 Hz, è fissato l'obiettivo di qualità di 3 μT per il
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valore dell'induzione magnetica, da intendersi come mediana dei valori nell'arco delle 24
ore nelle normali condizioni di esercizio”. [art. 4]
L’obiettivo di qualità da perseguire nella realizzazione dell’impianto è pertanto quello di
avere un valore di intensità di campo magnetico non superiore ai 3 μT come mediana dei
valori nell’arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio.
A tal proposito occorre precisare che nelle valutazioni che seguono è stata considerata
normale condizione di esercizio quella in cui l’impianto trasferisce alla Rete di
Trasmissione Nazionale la massima produzione pari a 30 MW.
Nei seguenti paragrafi verrà riportata l’intensità del campo elettromagnetico sulla verticale
del cavidotto e nelle sue immediate vicinanze, fino ad una distanza massima di 10 m; la
valutazione del campo magnetico è stata fatta alle quote di 0 m, +1 m, +2 m e +3 m dal
livello del suolo e per le sezioni tipiche di interramento previste lungo il percorso del
cavidotto stesso per la tratta finale del cavidotto in AT e le tre condizioni di posa principali
che si incontrano lungo il percorso del cavidotto MT.
Per il calcolo e l’analisi delle emissioni elettromagnetiche si fa inoltre riferimento ai
seguenti documenti :
-
Decreto 29 maggio 2008 – Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del
Mare- “Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce
di rispetto per gli elettrodotti”;
-
CEI 11-17 “Impianti di produzione, trasmissione, distribuzione pubblica di energia
elettrica – Linee in cavo”;
-
CEI 106-11 “Guida per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti
secondo le disposizioni del DPCM 8 Luglio 2003 (art.6) – Parte I”;
-
CEI 211-4 “Guida ai metodi di calcolo dei campi elettrici e magnetici generati dalle
linee e da stazioni elettriche”;
-
ENEL – Linea guida per l’applicazione del § 5.1.3 dell’Allegato a DM 29/05/08 –
Distanza di prima approssimazione (DPA) da linee e cabine elettriche
4.1
Cavidotto MT
Per quel che riguarda il tracciato del cavidotto MT a 33 kV il calcolo è da effettuarsi per le
diverse condizioni di posa previste lungo il tracciato. Per tutta la sua lunghezza, il campo
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magnetico viene calcolato considerando la condizione più “gravosa” ai fini del calcolo,
ovvero quella che prevede l’erogazione della massima corrente nel funzionamento a
regime del parco eolico. Tale corrente risulta esser pari a I=585 A.
La prima condizione di posa riguarda il tratto iniziale di cavidotto che corre parallelo alla
banchina esistente sulla sponda del fiume Tara. Il cavidotto sarà alloggiato per questo
primo tratto in tubo camicia di acciaio avente diametro nominale φ=300 mm ed inglobato in
una gettata di cls additivato con materiali conduttori a fungere da ulteriore schermo per i
campi magnetici, come mostra la figura seguente:
Figura 2. Sezione tipica di posa nel tratto iniziale di cavidotto
La tabella seguente mostra i valori di campo di induzione magnetica per altezze variabili
tra 0 e 2 metri. Si osserva che è possibile arrestare l’analisi a 2 metri oltre l’asse del cavo
dal momento che il primo tratto di cavidotto si trova in una zona non frequentata da
popolazione. Per questo primo tratto di linea, si è utilizzato un software agli elementi finiti
che consente di modellare il “cappotto” in cls additivato di copertura del cavo.
Nelle figure seguenti vengono riportate le schermate principali di analisi:
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Figura 3. Geometria del cavidotto per l'analisi del campo elettromagnetico emesso dall'elettrodotto MT di
progetto con l'uso di un software agli elementi finiti
Figura 4. Generazione della mesh per l'analisi del campo elettromagnetico
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Figura 5. Distribuzione di campo magnetico restituito dal software agli elementi finiti
L’analisi consente di ricavare i seguenti dati ottenuti per distanze dal cavidotto fino ad 1 m
di distanza orizzontale e 2 m di altezza rispetto all’asse del cavidotto stesso:
Tabella 1. Calcolo dell'induzione magnetica nel tratto iniziale di cavidotto MT con I=585 A
Distanza dal cavidotto [m]
-1
-0.75
-0.5
-0.25
0
0.25
0.5
0.75
1
Campo magnetico sulla verticale [uT]
h=0
h=1
h=2
0.000347
0.000347
0.000217
0.05
0.04
0.015
0.275
0.195
0.095
0.644
0.344
0.174
0.980
0.680
0.280
0.644
0.344
0.174
0.275
0.195
0.195
0.05
0.04
0.04
0.000347
0.000347
0.000217
Nella figura seguente si mostra graficamente l’andamento dell’intensità di campo
magnetico sulla scorta dei dati ottenuti in fase di calcolo:
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9,01E-01
8,01E-01
B[µT]
7,01E-01
6,01E-01
5,01E-01
h=0
4,01E-01
h=1
3,01E-01
h=2
2,01E-01
1,01E-01
5,00E-04
-1 -0,75 -0,5 -0,25 0
0,25 0,5 0,75
1
Distanza dal cavidotto [m]
Figura 6. Intensità del campo magnetico generatodall'elettrodotto MT per il primo tratto
Per gran parte della sua lunghezza il cavidotto si sviluppa in scavo interrato con posa in
trincea ed alloggiato in tubazione protettiva secondo standard ENEL come mostra la figura
seguente:
Figura 7. Sezione tipica di posa in sede generica
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Il calcolo del campo magnetico, per questa sezione di posa viene effettuato utilizzando il
software “MoE – v1”. Sulla scorta dei dati forniti dallo stesso software il calcolo viene
riassunto nella tabella seguente:
Tabella 2. Calcolo dell'induzione magnetica nel cavidotto MT con I=585 A
Distanza dal cavidotto [m]
-10
-5
-2
0
2
5
10
h=0
0.066
0.256
1.258
4.981
1.258
0.256
0.066
Campo magnetico sulla verticale [uT]
h=1
h=2
0.064
0.061
0.227
0.192
0.776
0.481
1.440
0.673
0.776
0.481
0.227
0.192
0.064
0.061
h=3
0.057
0.159
0.316
0.389
0.316
0.159
0.057
La figura seguente mostra un esempio di restituzione dati da parte dello stesso software:
Figura 8. Esempio di restituzione dati da parte del software MoE
L’andamento del campo di induzione magnetica è riportato nel grafico seguente:
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6
5
B[µT]
4
h=0
3
h=1
h=2
2
h=3
1
0
-10
-5
-2
0
2
5
10
Distanza dall'asse del cavidotto [m]
Figura 9. Intensità del campo magnetico generato dall'elettrodotto MT
L’altra singolarità prevista nel tracciato riguarda un breve tratto lungo cui il cavidotto viene
alloggiato nuovamente in tubo camicia in acciaio ed opportunamente staffato ed ancorato
alla spalla del ponte che attraversa il ponte sul canale Stornara come mostrato in figura:
Figura 10 Sezione di posa per il tratto di cavidotto installato sulla spalla del ponte di attraversamento del
canale Stornara
Anche in questo caso l’analisi è condotta per altezze rispetto all’asse del cavidotto da 0 a
3 m e per le stesse distanze orizzontali dal centro del cavidotto stesso, utilizzando
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nuovamente il software agli elementi finiti. I risultati di calcolo vengono riassunti nella
tabella seguente:
Tabella 3. Calcolo dell'induzione magnetica nel cavidotto MT con I=585 A
Distanza dal cavidotto [m]
Campo magnetico sulla verticale [uT]
h=0
h=1
h=2
h=3
6.54e-3
5.75e-3
3.21e-3
2.12e-3
4.54e-2
3.04e-2
2.24e-2
2.40e-2
0.36
0.258
0.109
0.054
1.8
1.345
0.806
0.165
0.36
0.258
0.109
0.054
4.54e-2
3.04e-2
2.24e-2
2.40e-2
6.54e-3
5.75e-3
3.21e-3
2.12e-3
-10
-5
-2
0
2
5
10
L’andamento del campo di induzione magnetica può essere quindi riassunto graficamente
come segue:
2,01E+00
1,81E+00
1,61E+00
1,41E+00
B[µT]
1,21E+00
h=0
1,01E+00
h=1
8,05E-01
h=2
6,05E-01
h=3
4,05E-01
2,05E-01
5,00E-03
-10
-5
-2
0
2
5
10
Distanza dal centro del cavo [m]
Figura 11. Intensità del campo magnetico generato dall'elettrodotto MT collocato lungo la spalla del ponte
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Analisi dei risultati
Come si osserva dalle tabelle e dai grafici precedenti, il campo magnetico prodotto
dall’intero cavidotto lungo il suo tracciato non supera mai i livelli di qualità di 3 µT fissati
per l’esposizione del corpo umano ai campi magnetici. In particolare nelle due singolarità
di posa (il tratto iniziale ed il tratto spallato al ponte) la presenza del tubo camicia in acciaio
attenua fortemente i campi magnetici prodotti dal cavo, campi peraltro già attenuati dalla
geometria del cavo stesso, poiché la disposizione a trifoglio dei conduttori raggruppati in
un unico cavo tripolare comporta un’azione compensante di un conduttore rispetto all’altro.
Determinazione della fascia di rispetto
Per la determinazione della fascia di rispetto si è dovuto effettuare il calcolo della intensità
di campo magnetico tra quota 0 e 1 m rispetto all’asse del cavo per individuare la distanza
sulla verticale dall’asse del cavo alla quale si raggiunge il valore di 3 µT. Come mostrano
la tabella seguente ed il relativo grafico, tale valore che si raggiunge ad una quota di 0.35
m dall’asse del cavo, quota che si trova al di sotto della sede stradale ad una profondità di
1.15 m. Pertanto non si ritiene necessario il calcolo della fascia di rispetto essendo il
campo confinato tutto entro la trincea di scavo per la posa del cavo stesso.
Tabella 4. Calcolo dell'intensità di campo magnetico generato dall'elettrodotto MT sulla verticale, con I=585A
h[m]
B[uT]
0
4.981
iLStudio
0.1
4.224
Andamento del campo di induzione magnetica sulla verticale
0.2
0.3
0.35
0.4
0.5
0.6
0.7
3.626
3.147
2.943
2.758
2.436
2.167
1.941
0.8
1.748
0.9
1.583
1.0
1.440
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B [uT]
6
Campo magnetico [uT]
5
4
2.943
3
2
1
0
0
0,1
0,2
0,3
0,35
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
1
Distanza sulla verticale dal cavidotto [m]
Figura 122. Andamento dell'intensità di campo magnetico generato dall'elettrodotto MT con I=585 A
4.2
Elettrodotto AT
Il progetto prevede che nel tratto finale di collegamento tra la cabina di trasformazione e la
nuova sottostazione TERNA sia realizzato un cavidotto AT da collocare in scavo interrato
di larghezza pari a circa 0.60 m e di profondità pari a 1,50 m con posa in opera di cavo
tripolare di sezione pari a 1600 mmq ed i cui conduttori al suo interno sono disposti a
trifoglio. Nella figura seguente viene mostrata la schermata del software “MoE” per
l’inserimento dei dati relativi alla geometria della linea che genera il campo
elettromagnetico.
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Relazione Compatibilità Elettromagnetica
Figura 13. MoE -V1 - Definizione geometria di linea
4.3
Calcolo del campo elettrico e magnetico
Per il calcolo del campo magnetico è stata considerata la condizione di esercizio ritenuta
più “gravosa” dal punto di vista della generazione di campi magnetici, ovvero quella
rispondente alla trasmissione massima di corrente nel funzionamento a regime del parco
eolico. Essendo tale potenza pari a 30 MW, per il cavidotto AT a 150 kV si ottiene una
corrente di esercizio pari a 115 A. Nella tabella seguente si riportano i dati forniti dal
software in fase di elaborazione dei dati:
Tabella 5. Calcolo dell'intensità del campo magnetico generato dall'elettrodotto AT di progetto con I=115 A
Distanza dal cavidotto [m]
h=0
-10
-5
-2
0
2
iLStudio
0.030
0.113
0.507
1.521
0.507
Campo magnetico sulla verticale [uT]
h=1
h=2
h=3
0.029
0.027
0.025
0.098
0.083
0.068
0.310
0.194
0.130
0.522
0.261
0.156
0.310
0.194
0.130
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Distanza dal cavidotto [m]
Campo magnetico sulla verticale [uT]
h=0
h=1
h=2
h=3
0.113
0.098
0.083
0.068
0.030
0.029
0.027
0.025
5
10
La tabella su riportata può essere riassunta nel grafico seguente:
1,6
Campo magnetico [uT]
1,4
1,2
1
h=0
0,8
h=1
0,6
h=2
h=3
0,4
0,2
0
-10
-5
-2
0
2
5
10
Distanza dal cavidotto
Figura 14. Intensità del campo magnetico generatodall'elettrodotto AT di progetto con I=115 A per il primo
tratto
Come si osserva dalla tabella e dal grafico, il valore di qualità fissato in 3 µT fissato
dall’art.4 comma 2 del DPCM 8 Luglio 2003 non viene mai superato. Per tale ragione non
è necessario il calcolo della fascia di rispetto, definita come quella fascia comprendente
punti per i quali l’induzione magnetica super i limiti di qualità.
5. CABINA UTENTE E STAZIONE DI CONSEGNA
Riguardo le emissioni elettromagnetiche in stazione utente, poiché il progetto è stato
effettuato in ottemperanza alle norme CEI di riferimento ed alle prescrizioni TERNA, non è
necessaria la verifica di compatibilità elettromagnetica ai limiti del perimetro per la
determinazione delle Distanze di Prima Approssimazione (DPA) dalle apparecchiature
elettriche di stazione. La rispondenza a tali norme include il rispetto delle DPA, oltre le
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quali i valori di campo elettromagnetico risultano di entità trascurabile. Applicando quanto
prescritto dal documento “Linea Guida per l’applicazione del § 5.1.3 dell’Allegato al DM
29.05.08 - Distanza di prima approssimazione (DPA) da linee e cabine elettriche” di ENEL,
nel caso della cabina primaria 132/150-15/20kV progettata, con trasformatore 150/30kV
da 30 MVA, le distanze di prima approssimazione (DPA) per i locali tecnici e cabine
secondarie di trasformazione entro cui alloggiare i servizi ausiliari ed i centri di controllo
sono fissate in 10 m dal centro del sistema di sbarre per la sezione AT della cabina
primaria. Riguardo invece la cabina di trasformazione 33/150 kV, le DPA rispetto ai
trasformatori ed ai sistemi di sbarre MT non devono essere inferiori ai 4 m. Per ulteriori
dettagli si rimanda alla tavola di progetto n.23 allegata alla presente.
Per quel che riguarda invece il calcolo della distanza di prima approssimazione in
relazione ai sostegni per le montanti 150 kV di arrivo e partenza, viene calcolata in
accordo alla norma CEI 106-11 par. 6.2.1 con la formula seguente:
da cui ricavare il raggio equivalente relativo alla DPA, e in cui S è la distanza tra i
conduttori, espressa in m, percorsi da correnti simmetriche ed equilibrate di ampiezza I,
espressa in A. I sostegni saranno da realizzarsi in configurazione semplice terna del tipo
“delta” secondo gli standard TERNA del tipo riportato in figura 8. Per una distanza tra i
conduttori pari a 7.1 m ed una corrente equivalente pari a 1755 A, con linea realizzata in
fascio trinato di diametro φ=31.5 mm si ottiene una DPA pari a:
che coincide col raggio equivalente centrato nel centro geometrico dei conduttori.
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Figura 153. DPA dal sostegno per le montanti 150 kV
In tutti i casi si precisa che all’interno della cabina e della sottostazione non vi sarà in alcun
modo stazionamento di personale a meno del tempo necessario per interventi di
manutenzione ordinaria e straordinaria.
6. CAMPI ELETTRICI
Il calcolo del campo elettrico non risulta essere necessario poiché la configurazione
geometrica del cavo utilizzato, alloggiato per alcuni tratti in tubo camicia, funge già di per
se da schermo per i campi elettrici prodotti dal cavidotto. A tutto ciò va aggiunta l’azione
schermante dei materiali coinvolti nella realizzazione delle trincee di posa del cavo quali
sabbia, terreno, cemento e manto bituminoso ove previsto.
7. CONCLUSIONI
L’analisi dei campi elettrici e magnetici condotta per il cavidotto e per la sottostazione di
trasformazione e consegna mostra come per l’intero sviluppo dell’elettrodotto non vengano
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mai superati i limiti di qualità fissati in sede normativa per l’emissione elettromagnetica. La
modesta entità dei campi elettromagnetici emessi è dovuta tanto agli accorgimenti
progettuali utilizzati quanto alla formazione del cavo utilizzato, la cui configurazione a
trifoglio fa si che i campi elettromagnetici prodotti da ciascun conduttore si compensino
reciprocamente riducendone l’ampiezza. Per quanto concerne i campi elettromagnetici
prodotti dagli aerogeneratori, questi sono da considerare assolutamente trascurabili già a
distanze di poco superiori al metro dall’involucro della navicella.
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Taranto, Marzo 2013
Dott. Ing. Luigi Severini
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