Teoria Cinetica- 1 - TEORIA CINETICA DEI GAS La teoria cinetica dei gas descrive le proprietà macroscopiche dei gas mediante l’applicazione delle leggi della meccanica alle molecole del gas stesso. IL MOTO BROWNIANO Se osserviamo da vicino una goccia d'acqua vediamo una superficie liscia, trasparente e ferma. Anche ingrandendo la goccia con i migliori microscopi ottici, l'immagine rimane sostanzialmente la stessa. Il materiale di cui è fatta sembra ancora continuo e immobile. Se però fosse possibile usare un microscopio così potente da distinguere dettagli piccoli quanto un decimiliardesimo di metro (10-10 m), scopriremmo che l'acqua ha un aspetto granulare. I «granelli» di cui è costituita sono atomi di idrogeno (H) e di ossigeno (O). Vedremmo gli atomi uniti in una struttura stabile, che si ripete continuamente all'interno della goccia: due piccoli atomi di idrogeno attaccati a uno leggermente più grande di ossigeno. Questa struttura microscopica è una molecola, che è la parte più piccola in cui può essere suddivisa una sostanza. Teoria Cinetica- 2 - L'enorme ingrandimento metterebbe in luce anche un'altra proprietà, che sembra in contrasto con quanto osserviamo a occhio nudo. Le molecole di acqua non sono ferme, ma si muovono continuamente nel volume vuoto all'interno della goccia. Urtano l'una contro l'altra e dopo ogni collisione modificano bruscamente la loro velocità. Ma, esiste nella realtà un microscopio così potente? E’ davvero possibile «vedere» le molecole? La prima prova alquanto diretta dell'esistenza degli atomi e delle molecole fu trovata, inconsapevolmente, nel 1827. In quell'anno il botanico scozzese Robert Brown, mentre stava studiando al microscopio alcuni tipi di spore immerse nell’acqua, notò che esse erano in uno stato incessante di agitazione, di movimento continuo in tutte le direzioni. Sulle prime, Brown pensò che le spore fossero qualche sorta di forma di vita mobile, ma in seguito scoprì che anche le particelle di polvere inanimate e i granelli di sporco presentavano questa specie di moto. Il movimento perpetuo di particelle tanto grandi quanto basta per poter essere osservate al microscopio è stato chiamato, in onore del suo scopritore, moto browniano. (GUARDA LA SIMULAZIONE) Oggi è noto che esso è dovuto al moto delle molecole vicine, troppo piccole per poter essere viste col microscopio. Teoria Cinetica- 3 - Il fenomeno si spiega pensando che le molecole di acqua, in continuo movimento dentro la goccia, colpiscono ripetutamente le spore. Poiché il bombardamento non è uniforme, le molecole che colpiscono una spora da un lato gli danno un impulso un po' diverso da quello che gli imprimono le molecole che la colpiscono dal lato opposto. Così la spora è spinto ora da una parte ora dall'altra e segue quella traiettoria estremamente irregolare che si osserva al microscopio. Le spore, pur essendo piccolissime (rispetto alle dimensioni di un uomo), sono molto grandi se paragonate alle dimensioni delle molecole. Il loro diametro è di circa 10-6 m, mentre quello delle molecole è di 10-10 m. 1 granelli di spore sono quindi 10000 volte più grandi dei proiettili che li colpiscono. E’ come se un elefante fosse bombardato da un fitto sciame di piccoli proiettili da un millimetro che lo colpiscono a forte velocità da tutti i lati. Questo esperimento può essere ripetuto anche con altre sostanze. Si può per esempio osservare il movimento caotico e disordinato di piccole particelle di fumo che si trovano in sospensione nell'aria. Il fumo di una sigaretta è costituito da microscopiche particelle che vengono liberate nell’aria durante la combustione del tabacco e della carta. Dopo essere salite per un breve tratto queste particelle si disperdono per effetto dei numerosi urti a cui sono sottoposte da parte delle molecole contenute nell’aria. Il moto browniano, da solo, dell'esistenza delle molecole. non fornisce una prova certa Possiamo però considerarlo un forte indizio della loro presenza. Il moto di particelle osservabili rivela quello di altre che sono invisibili. Teoria Cinetica- 4 - (Un altro video che mostra il moto browniano di alcune palline di grasso nel latte scremato) In realtà non esiste un microscopio ottico così potente che permette di vedere direttamente le molecole e gli atomi ( gli oggetti più piccoli che si possono vedere con i microscopi ottici hanno una dimensione di circa 10-7 m. Non solo non c'è ora. Non ci sarà mai, perché è impossibile da realizzare. Si possono però «vedere» queste minuscole particelle in modo indiretto, usando come intermediari degli strumenti piuttosto complessi. Essi rilevano alcuni effetti provocati dalla presenza degli atomi e li traducono in immagini che poi vediamo con i nostri occhi. Con il microscopio elettronico e, più recentemente, con il microscopio a effetto tunnel si ottengono immagini estremamente dettagliate di strutture atomiche e molecolari. D'altra parte, anche usando un comune microscopio (o addirittura le lenti degli occhiali) non vediamo in modo diretto. Tra noi e l'oggetto che osserviamo c'è di mezzo uno strumento. Ma la prova migliore dell'esistenza degli atomi e delle molecole sono i successi delle teorie fisiche costruite sull'ipotesi atomica e molecolare. Il fatto che le previsioni di queste teorie abbiano avuto numerosissime verifiche positive è il migliore argomento per sostenere la validità delle loro premesse, e cioè che la materia è un aggregato di atomi e molecole. Viviamo in un mondo modulare, costituito da miriadi di repliche di un numero estremamente piccolo di strutture fondamentali. Tutte le cose che ci circondano sono il risultato della combinazione di un centinaio di atomi diversi. Più precisamente, in natura si trovano 92 specie di atomi. Il più leggero è l'idrogeno, mentre il più pesante è l'uranio. Un'altra decina di atomi, tutti più pesanti dell'uranio, può essere prodotta artificialmente in laboratorio. Teoria Cinetica- 5 - La spiegazione dei moto browniano ha come principali protagonisti Jean Perrin e Albert Einstein. Il primo con le sue esperienze tendenti a evidenziare, mediante qualificate tecniche microscopiche, gli effetti connessi col moto di agitazione termica delle molecole, il secondo fornendo una teoria di tipo statistico (random walk) per dimostrare la discontinuità della materia. La teoria riguardante il moto browniano fu esposta da Einstein nel 1905. Come scrisse nelle sue Note autobiografiche: " ... era mio desiderio trovare dei fenomeni che potessero mostrare in modo esplicito l'esistenza degli atomi. Nel frattempo scoprivo che, in accordo con la teoria atomistica, le particelle microscopiche movimento, in sospensione accessibile avrebbero all'osservazione, dovuto non avere sapendo un continuo ancora che osservazioni riguardanti il moto browniano erano già state formulate da lungo tempo". Dopo le prime stimolanti idee, la teoria cinetica molecolare entrò ufficialmente nella storia scientifica nella seconda metà dell’ottocento per merito di James Clerk Maxwell ( noto soprattutto per avere, alla fine del XIX secolo, unificato elettricità e magnetismo) e Ludwig Boltzmann. Mentre Maxwell risolse per primo il problema della distribuzione più probabile delle velocità molecolari nel caso di un gas costituito da un gran numero di particelle, Boltzmann pose le basi della termodinamica statistica, trasformando la teoria dei fenomeni termici dal primitivo contenuto puramente meccanicistico al più profondo e valido aspetto fondato sul moto incessante e disordinato delle invisibili molecole. Sia in campo fisico che in quello filosofico le ipotesi molecolari di Boltzmann incontrarono però una forte opposizione da parte dei suoi contemporanei, capeggiati Teoria Cinetica- 6 - soprattutto da Ernst Mach. Secondo le opinioni del tempo, infatti, la concezione fenomenologica della fisica doveva limitarsi solo a stabilire le connessioni fra i dati teorici e quelli sperimentali, senza fare alcun riferimento a entità ipotetiche quali erano allora gli atomi e le molecole, ritenuti oggetti puramente astratti e come tali non osservabili. Le ipotesi di Boltzmann andavano invece al di là dei risultati sperimentali, in quanto attraverso una formulazione fisico-matematica della struttura molecolare egli precorreva i tempi. Purtroppo, Boltzmann non fu in grado di sostenere le sue idee, poiché non disponeva delle dirette prove sperimentali sull'esistenza delle molecole, prove che i ricercatori riuscirono a ottenere solo qualche anno dopo la sua tragica morte per suicidio. L’IMPORTANZA DEL LAVORO SCIENTIFICO DI BOLTZMANN Premessa Tutte le sostanze si presentano come liquide, solide o gassose; si parla di solidi, liquidi e gas. Un pezzo di ferro è solido, l’acqua e la benzina sono liquidi, l’aria e il metano sono gas. Ma sappiamo anche per una sostanza è possibile passare dallo stato solido allo stato liquido e viceversa, dallo stato liquido a quello gassoso e viceversa; è anche possibile il passaggio dallo stato solido direttamente a quello gassoso. E’ possibile descrivere il comportamento fisico di un gas utilizzando solo ed esclusivamente tre grandezze fisiche: pressione, volume e temperatura; Esiste un’equazione matematica che utilizzando esclusivamente queste tre grandezze fisiche permette di descrivere completamente il comportamento di una certa quantità di gas; questa legge si chiama equazione di stato dei gas PV = nRT P = pressione; V = volume; T = temperatura; n = numero di moli di gas; R = costante numerica chiamata costante dei gas perfetti. Questa equazione descrive perfettamente il comportamento macroscopico della quantità di gas considerata; è totalmente ininfluente che il gas considerato, come tutte le sostanze, sia formato da molecole. Le tre grandezze P, V, T sono variabili macroscopiche. Boltzmann, fermamente convinto dell’esistenza delle molecole si propone di ricavare l’equazione di stato dei gas partendo dai loro costituenti fondamentali, le molecole. Le uniche leggi che Boltzmann ha a disposizione sono le tre leggi della dinamica, le leggi di Newton: Teoria Cinetica- 7 - 1.La legge fondamentale F = ma; 2.il principio di inerzia; 3.il principio di conservazione della quantità di moto in un sistema isolato. Queste sono le stesse leggi che applicate ad una certa quantità di gas hanno permesso di ricavarne l’equazione di stato. Un gas è formato da molecole ma una mole di gas contiene NA=6,0221023 molecole (numero di Avogadro); è praticamente impossibile applicare le leggi di Newton ad ogni singola molecola e derivarne le proprietà macroscopiche, troppo complicato Facciamo un’ipotesi estrema, supponiamo che il gas sia formato da una sola molecola, è allora possibile applicare le leggi di Newton e descriverne il comportamento; questo è possibile anche se le molecole sono una decina; ma applicare a tutte le molecole le leggi di Newton per descriverne il comportamento complessivo è praticamente impossibile, è necessario ricorrere a calcoli statistici. Boltzmann dimostra che partendo dal comportamento dei costituenti microscopici del gas, le molecole, è possibile derivarne la descrizione macroscopica; ma la descrizione microscopica non è deterministica ma statistica; ridiventa deterministica a livello macroscopico. L’ENERGIA CINETICA DELLE MOLECOLE DI UN GAS E LA TEMPERATURA Ogni molecola del gas ha ha una propria velocità e quindi un’energia cinetica che da il proprio contributo all'energia complessiva del gas. Eseguendo un calcolo di tipo statistico si ottiene il valore medio dell’energia cinetica di una singola molecola EC 3 k BT 2 dove k è la costante di Boltzmann (KB = 1,38065 x 10-23 J/K) e T è la temperatura assoluta del gas; se prendiamo in considerazione una mole di gas (NA molecole) la sua energia cinetica complessiva, che è anche la sua energia interna, sarà: EC ( totale ) N A EC 3 N A K BT 2 Teoria Cinetica- 8 - URTI MOLECOLARI Per effetto del moto di agitazione termica, le molecole si muovono disordinatamente in tutte le direzioni urtando, come tanti granellini di grandine, le pareti del contenitore. Per una mole di gas l’energia cinetica media è EC 3 3 N Ak BT N Ak BT 2 2 EC 3 N A k BT 2 1 3 Mv 2 N Ak BT 2 2 La temperatura assoluta di un gas perfetto è proporzionale all’energia cinetica media ed è la manifestazione macroscopica del moto di agitazione termica delle molecole; la grandezza fisica temperatura a livello microscopico, cioè a livello molecolare, non esiste. Dalla legge 1 3 mv2 k BT 2 2 valida per una singola molecola di gas, si può ricavare come la temperatura assoluta T è legata alla velocità: E che, viceversa, la velocità è data da A parità di temperatura, più piccola è la massa delle molecole, più grande è la Teoria Cinetica- 9 - loro velocità media. La legge EC 3 kT 2 è valida in modo preciso solo per un gas perfetto con molecole monoatomiche, ma si può estendere anche a molecole biatomiche, triatomiche etc. La descrizione statistica del comportamento complessivo delle molecole di un gas ha avuto applicazioni molto importanti anche in astrofisica: Formazione dell’Elio e degli altri elementi nelle stelle; Descrizione di una stella di neutroni; Espansione dell’universo a partire dal big bang iniziale e teorizzazione dell’esistenza di una radiazione fossile a microonde alla temperatura di 2,7 K (effettivamente scoperta nel 1967).