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DIPARTIMENTO DELL'EDUCAZIONE, DELLA CULTURA E DELLO SPORT
Rilevamento delle intenzioni dei giovani neo-qualificati
nel settore professionale nell’ambito dell’azione ARI
4. Intervento di Paolo Colombo, direttore della Divisione della formazione
professionale del DECS
2 giovani su 3 in formazione professionale di base
La formazione professionale apre ai giovani una porta sul mondo del lavoro e prepara un vivaio di
professionisti, anche con funzioni dirigenziali.
Due terzi dei giovani, tra i 70'000 e gli 80'000 all’anno, scelgono di intraprendere una formazione
professionale dopo la scuola dell’obbligo. È il settore più grande della formazione postobbligatoria.
La maggioranza dei giovani svolge una formazione in un’azienda.
Circa il 90% dei giovani svizzeri possiede un titolo di livello secondario II (il secondario I corrisponde alla scuola media). Quasi il 75% dei titoli - ben 70'000 all’anno sul piano nazionale - è rilasciato
al termine di un ciclo di formazione professionale di base che si conclude con un Attestato federale
di capacità (AFC, tirocini triennali e quadriennali) o con un Certificato federale di formazione pratica (CFP, tirocini biennali).
A questi titoli si aggiungono 12'000 attestati federali di maturità professionale e quasi 30'000 provenienti dalla formazione professionale superiore (diplomi delle Scuole specializzate superiori, Attestati professionali federali, Diplomi federali) nei vari rami economici (sanitario e sociale, informatica, attività finanziarie e assicurazioni, industriale, trasporti e comunicazioni, energia, costruzioni,
albergheria e turismo, amministrazione, istruzione, commercio, ecc.). Il settore economico svizzero
dà lavoro in egual misura ai titolari di una formazione professionale superiore e a chi possiede un
titolo universitario.
Obiettivo della Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE): entro il 2020 il
95% dei giovani sotto i 25 anni dovrà conseguire un titolo di formazione post-obbligatoria.
In Ticino hanno terminato quest’anno la scuola media ca. 3'400 giovani mentre sono ca. 3'000 le
persone che hanno concluso quest’anno le procedure di qualificazione.
Una formazione aderente ai bisogni dell’individuo e del mondo del lavoro
Il successo del sistema formativo non dipende solo dalla qualità della formazione, dall’aderenza
dei profili professionali alle esigenze del mondo del lavoro, dall’attenzione allo sviluppo professionale e personale dell’individuo, dall’integrazione di chi conosce difficoltà di apprendimento oppure
dalla promozione dei talenti, dalle innumerevoli possibilità di formazione continua e di aggiornamento.
Il successo pieno dipende dalla capacità di preparare e dalla possibilità di inserire a tutti gli effetti i
giovani – e meno giovani - che concludono un apprendistato nel mondo del lavoro oppure di assicurare loro l’accesso ad una formazione superiore (Scuole specializzate superiori, Scuole universitarie professionali, Università e Politecnici federali) e continua.
Repubblica e Cantone Ticino
Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport
www.ti.ch/decs
Giovani – Azione Apprendista Ricerca Impiego
4. Intervento Paolo Colombo – 13 luglio 2012
Di fatto la Svizzera conosce uno dei tassi di disoccupazione giovanile fra i più bassi al mondo. La
formazione professionale – parole di Rudolf Strahm – costituisce la migliore prevenzione contro la
disoccupazione; è il miglior sistema per garantire al nostro Paese di competere, grazie a personale
qualificato e specializzato a tutti i livelli e in tutti i settori economici, con economie in forte sviluppo
in un mercato globalizzato sempre più concorrenziale, agguerrito, diversificato.
È un problema serio: in diversi settori economici – non solo sanità, ma anche industria, artigianato,
edilizia, altro – il personale qualificato manca già ora e mancherà sempre di più. Il che non significa necessariamente che troverò subito il posto di lavoro dei miei sogni, ben retribuito e sulla porta
di casa. Significa che le opportunità esistono e che bisogna saperle e volerle coglierle con entusiasmo, apertura e qualche sacrificio, ricordandosi che ormai nessuno ti regala più niente e che il sistema presenta qualche distorsione.
L’invito è chiaro: assumiamo i nostri giovani che hanno concluso la formazione; diamo loro fiducia
senza prendere qualche scorciatoia di troppo; offriamo loro la possibilità di assumere compiti e responsabilità nel mondo del lavoro, di affermarsi nella vita e nella professione. È il migliore investimento per il nostro futuro ed è rallegrante rilevare come diversi datori di lavoro assumano
l’apprendista, ormai divenuto persona qualificata, al termine della formazione.
L’azione ARI
ARI è un tassello di un’ampia rete di appoggio e di sostegno a cavallo fra pubblico e privato – in
particolare Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, Dipartimento delle finanze e
dell’economia, organizzazioni del mondo del lavoro e aziende – che ha lo scopo di aiutare i giovani
e i meno giovani.
Negli ultimi cinque anni in media il 50% dei giovani che hanno terminato la loro formazione hanno
trovato una collocazione stabile già entro la fine di maggio. Per l’altro 50% - che si trova confrontato con la ricerca di un posto - ARI rappresenta un supporto che può contare sulla professionalità e
sulla rete di una quarantina di consulenti (docenti, mediatori, ispettori del tirocinio) che si attivano
per assecondare le richieste dei giovani nella loro delicata fase di transizione. L’obiettivo è di giungere alla fine dell’estate con il numero minore possibile di giovani costretti a rivolgersi ai servizi e
alla misure previste dalla LADI (Assicurazione contro la disoccupazione).
Per poter sempre migliorare l’offerta di servizi a disposizione dei giovani che richiedono di essere
seguiti in questo particolare periodo, la Divisione della formazione professionale e l’Istituto Universitario federale della formazione professionale (IUFFP) hanno deciso quest’anno di proporre ai
consulenti ARI un percorso di perfezionamento professionale che spazia dalla conoscenza del
mercato del lavoro locale agli strumenti che segnatamente la Divisione dell’economia del DFE mette a disposizione degli imprenditori per cercare di creare nuove opportunità di lavoro.
Ing. Paolo Colombo
Direttore della Divisione della formazione professionale
Repubblica e Cantone Ticino
Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport
www.ti.ch/decs
Giovani – Azione Apprendista Ricerca Impiego
4. Intervento Paolo Colombo – 13 luglio 2012