ACCADE AL PE Bollettino d’informazione sulle attività delle Istituzioni Comunitarie n. 101, 11 – 22 luglio 2011 SETTIMANA DAL 11 AL 15 LUGLIO Primo piano: Italiani nelle istituzioni europee 1. Accade in Parlamento RICERCA E INNOVAZIONE - Presentazione del Ministro polacco della Scienza e dell’Università - Trasformare le sfide in opportunità: verso un quadro strategico comune per il finanziamento della ricerca e dell'innovazione dell'Unione europea AFFARI SOCIALI - Ingresso/soggiorno di cittadini di paesi terzi nell'ambito di trasferimenti intrasocietari - Un'agenda per nuove competenze e per l'occupazione - Presentazione del Ministro polacco del Lavoro e delle Politiche sociali e del Ministro per lo Sviluppo regionale COMMERCIO INTERNAZIONALE - Presentazione del Vice Primo Ministro e Ministro dell’Economia polacco - Proposta di riforma del Sistema di Preferenze Generalizzate - Regolamenti in materia di politica commerciale comune - Regole di origine preferenziali pan-Euro-Mediterranee - Audizione sulla strategia commerciale Ue nei confronti dei paesi della sponda sud del Mediterraneo - Accordi di partenariato Ue-Marocco e Ue-Uzbekistan MERCATO INTERNO - Appalti pubblici: scambio di opinione sul progetto di relazione - Implementazione articolo 10 Nazioni Unite (importazione/trasporto armi) TRASPORTI - Primo pacchetto ferroviario: rifusione RELAZIONI ESTERNE - Nuovi fondi per il vicinato meridionale POLITICA REGIONALE - Fondi strutturali AMBIENTE - Sicurezza estrazioni offshore - Integrità e trasparenza dei mercati energetici all’ingrosso - Presentazione del Ministro polacco dell’Ambiente 2. Accade in Consiglio EUROGRUPPO CONSIGLIO ECOFIN 1 RIUNIONI ED EVENTI Stress Test Visita del Comitato di Presidenza di Unacoma SETTIMANA DAL 18 AL 22 LUGLIO 1. Accade in Parlamento CHIUSURA ESTIVA DEL PARLAMENTO 2. Accade in Consiglio RIUNIONI DEL CONSIGLIO RIUNIONI ED EVENTI Eventi e conferenze della settimana 2 SETTIMANA DAL 11 AL 15 LUGLIO ITALIANI NELLE ISTITUZIONI EUROPEE Negli ultimi mesi vi sono state alcuni significative nomine di italiani in posizioni apicali nelle istituzioni europee che intendiamo segnalare al sistema di Confindustria perché rappresentano un “picco” raramente raggiunto in passato. Oltre naturalmente alla nomina di Mario Draghi a Presidente della Banca Centrale Europea (dal 1 novembre 2011), con le recenti nomine ben sei sono i direttori generali italiani alla Commissione europea, lo stesso numero di direttori generali tedeschi. Si tratta di: Marco BUTI, Direttore Generale, Direzione Generale affari economici e finanziari (DG ECFIN) Marco BENEDETTI, Direttore Generale, Direzione Generale interpretazione (DG SCIC) Stefano MANSERVISI, Direttore Generale, Direzione Generale affari interni (DG HOME) Giovanni KESSLER, Direttore Generale, Ufficio Europeo Anti-Frode (OLAF) Stefano SANNINO, Direttore Generale, Direzione Generale allargamento (DG ELARG) Paola TESTORI COGGI, Direttore Generale, Direzione Generale salute e consumatori (DG SANCO) Al Consiglio Ue è stato nominato Direttore Generale per gli Affari Esteri l’italiano Leonardo SCHIAVO Al Parlamento europeo sono italiani Francesca RATTI, vice segretaria generale e Riccardo RIBERA D’ALCALA, Direttore Generale alla DG Commissioni e Delegazioni parlamentari. Infine sono italiani i seguenti direttori di Agenzie Comunitarie: Andrea ENRIA presso l’Autorità Bancaria Europea (EBA) Alberto POTOTSCHNIG presso l’Agenzia per la Cooperazione dei Regolatori Energetici (ACER) Carlo DES DORIDES presso l’Agenzia Europea per Global Navigation Satellite Systems – GNSS - (GSA) Guido RASI presso l’Agenzia Europea dei Farmaci (EMA) [Torna su] 3 1. Accade al Parlamento RICERCA E INNOVAZIONE PRESENTAZIONE DI BARBARA KUDRYCKA, MINISTRO POLACCO DELLA SCIENZA E DELL'UNIVERSITÀ Martedì 12 luglio il ministro polacco della Scienza e dell'Università della Presidenza luglio Barbara Kudrycka, ha svolto di fronte ai deputati della commissione industria, ricerca e energia (ITRE) la presentazione del programma di lavoro in materia della Presidenza di turno polacca del Consiglio dell'Unione europea. Il ministro ha iniziato il suo intervento ribadendo l’importanza che innovazione e ricerca rivestono per la crescita e la competitività europea. Il ministro ha soprattutto posto l’accento sulla necessità di utilizzare al massimo il potenziale intellettuale dell’Europa, la comunità dei talenti, della scienza e della conoscenza, sottolineando come questo obiettivo sarà prioritario per la presidenza polacca. In collaborazione con gli altri due paesi, Danimarca e Cipro, che in futuro assumeranno la Presidenza del Consiglio dell’Unione europea, è stato definito un programma d’azione e una serie di obiettivi che la Presidenza polacca ritiene fondamentale raggiungere per emergere dalla crisi, tra cui: Rafforzare la competitività internazionale in materia di R&I; Promuovere nuove fonti di crescita come il capitale intellettuale ed un’economia che si basi sulla conoscenza; Rispondere alle sfide sociali puntando all’autosufficienza energetica e alla biodiversità; Incrementare gli investimenti in R&I e formazione; Ottimizzare le sinergie tra le politiche nazionali, regionali ed europee; Coinvolgere maggiormente tutte le parti interessate al processo di innovazione; Rafforzare il triangolo della conoscenza. Il ministro ha poi ribadito come, secondo il principio di solidarietà, sia necessario che le chance di partecipazione ai processi di R&I siano uguali per tutti, mentre ancora in alcune regioni d’Europa la ricerca non è molto sviluppata. È inoltre importante disporre di indicatori credibili per misurare il potenziale economico e scientifico dell’Ue. A tal proposito il Consiglio europeo ha proposto di mettere a punto un indicatore unico che permetta di valutare al meglio la dimensione dell’innovazione nei vari Stati membri. Il ministro si è poi soffermato sulla questione della semplificazione del futuro Programma Quadro per la R&I, che dovrà avvenire su due livelli: semplificazione degli strumenti finanziari e semplificazione amministrativa. In occasione del primo Consiglio dei ministri che si terrà a Bruxelles il 20 luglio, si discuterà della valutazione del programma pilota per il partenariato sull’invecchiamento attivo e sano e di come rendere più efficienti le Università europee. È quindi intervenuta al dibattito l’eurodeputato Patrizia Toia (S&D) ponendo l’accento sul tema dell’innovazione sociale. Un tema piuttosto vasto, sul quale, secondo la Toia, a livello comunitario le idee restano ancora molto confuse. Ha poi ribadito la necessità di far maggiore chiarezza e di definire un quadro di riferimento coerente 4 per le risorse, i fondi di coesione e di ricerca per evitare sovrapposizione e perdita di efficacia. TRASFORMARE LE SFIDE IN OPPORTUNITÀ: VERSO UN QUADRO STRATEGICO COMUNE PER IL FINANZIAMENTO DELLA RICERCA E DELL'INNOVAZIONE DELL'UNIONE EUROPEA Martedì 12 luglio ha avuto luogo in seno alla commissione ITRE l’esame degli emendamenti (I, II) al progetto di relazione dell’On. Marisa Matias (GUE/NGL, Portogallo) sul libro verde “Trasformare le sfide in opportunità: verso un quadro strategico comune per il finanziamento della ricerca e dell'innovazione dell'Unione europea”. Al dibattito è intervenuto anche Robert-Jan Smits, Direttore generale della DG Ricerca (RTD) della Commissione europea. Nel pacchetto di 385 emendamenti presentati al progetto di relazione figurano anche quelli degli eurodeputati italiani Patrizia Toia (S&D), Antonio Cancian (PPE) e Amalia Sartori (PPE). Gli emendamenti 79 e 80 evidenziano il ruolo delle regioni e dei grandi clusters regionali nella realizzazione e attuazione dei programmi europei di ricerca e sottolineano la necessità (così come nell’emendamento 224) di valorizzare le filiere, i distretti, le reti di impresa e di favorire la formazione di nuovi clusters industriali. Negli emendamenti 123 e 144 si pone invece l’accento sulla necessità di organizzare la molteplicità di regimi di finanziamento e l’accesso ad essi in modo tale da garantire coerenza, coordinamento, complementarità, capacità di innovazione e semplificazione. L’emendamento 128, in linea con quanto chiesto da Confindustria, auspica che il quadro strategico comune stimoli l'innovazione in vari stadi cruciali della catena di valore (dal fornitore del materiale al prodotto per l'utente finale), in tutta Europa. L’emendamento 194 ribadisce come, in tema di R&I, le parole chiave siano originalità, qualità e potenziale dei progetti, compresa la ricerca ad alto tasso di rischio compensata dalla prospettiva di grandi conquiste a lungo termine. Al rafforzamento delle azioni e delle iniziative Marie Curie è dedicato l’emendamento 206, in cui si auspica altresì che vengano rafforzate le collaborazioni tra il mondo accademico, enti pubblici di ricerca ed il settore industriale (come già ribadito nell’emendamento 56 e successivamente nel 364) nonché l'accesso alle grandi infrastrutture di ricerca. Nell’emendamento si chiede inoltre l'incentivazione di programmi di dottorato di ricerca e postdottorato presso strutture industriali e si invitano la Commissione e gli Stati Membri ad accrescere gli sforzi per conseguire il mutuo riconoscimento dei curricula accademici. L’emendamento 276 pone poi l’accento sull’innovazione nei servizi, di processo ed organizzativa, quella non tecnologica, ecologica e sociale. In linea con la posizione più volte espressa da Confindustria è anche l’emendamento 308 in cui si considera fondamentale coinvolgere maggiormente le imprese in un processo trasparente di definizione delle priorità, sviluppo dei bandi e valutazione delle proposte, nonché incoraggiare la partecipazione del settore privato, specie nelle aree che offrono un chiaro valore aggiunto per le imprese europee, anche nella logica dei Partenariati Pubblico-Privati. Ritiene, infine, che occorrerà rafforzare il coinvolgimento del settore industriale nelle infrastrutture di ricerca, aprendole all'utilizzo da parte di tutte le imprese, in particolare PMI. [Torna su] 5 AFFARI SOCIALI CONDIZIONI DI INGRESSO E SOGGIORNO DI CITTADINI DI PAESI TERZI NELL'AMBITO DI TRASFERIMENTI INTRASOCIETARI Mercoledì 13 luglio ha avuto luogo alla commissione occupazione e affari sociali (EMPL) l’esame degli emendamenti al progetto di parere dell’On. Liisa Jaakonsaari (S&D, Finlandia) sulla proposta di direttiva riguardante le condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di paesi terzi nell'ambito di trasferimenti intrasocietari (Relatore per il merito in seno alla commissione LIBE: Salvatore Iacolino - PPE). Nel pacchetto di 167 emendamenti presentati - oltre ai 23 presentati dalla relatrice – figurano anche quelli degli eurodeputati italiani Mara Bizzotto (EFD), Sergio Cofferati (S&D), Licia Ronzulli (PPE) e Raffaele Baldassarre (PPE), volti in particolare a richiamare l’attenzione sui possibili fenomeni di dumping sociale, sulla parità di trattamento tra i lavoratori dei Paesi terzi e quelli già presenti nell’Ue, sulla definizione di “manager” e sulla definizione di “specialista". La relatrice, nel suo intervento iniziale, ha ricordato che si tratta di una direttiva molto importante per le aziende multinazionali che chiedono norme chiare volte a rendere più flessibili le forme di impiego del proprio personale. È quindi necessario introdurre una legislazione chiara e trasparente. Secondo la relatrice, l’obiettivo è duplice perché occorre, da un lato, tutelare i diritti dei lavoratori che si spostano da un paese terzo verso un paese dell’UE, e dall’altro, i diritti dei lavoratori che risiedono già sul territorio dell’UE e che non devono essere danneggiati dall’arrivo degli ICT. I lavoratori ICT che arrivano nell’UE devono vedersi riconosciuti gli stessi diritti e le stesse condizioni (di lavoro, in campo sociale, eccetera) dei lavoratori che si trovano già in Europa (è quindi necessario evitare qualsivoglia forma di discriminazione e di dumping sociale). La relatrice sottolinea poi la grande confusione esistente sul fronte del rapporto tra questa direttiva e quella sui distacchi dei lavoratori: è pertanto fondamentale che la nuova direttiva non intacchi la filosofia di fondo della direttiva sui distacchi ed evitare di esportare nella nuova direttiva gli stessi problemi esistenti nella direttiva sul distacco dei lavoratori. Infine, a proposito dell’ambito di applicazione della direttiva, la relatrice propone: L’esclusione delle agenzie interinali e del lavoro temporaneo; L’ esclusione del settore edilizio; La possibilità per gli Stati membri di stabilire un quadro di applicazione più restrittivo; L’esigenza di definire correttamente le figure di “manager” di “specialista” o di “lavoratore trasferito” (quest’ultimo deve godere di una certa anzianità nell’impresa in seno alla quale viene trasferito) facendo riferimento anche alle definizioni contenute nella direttiva sui lavoratori altamente qualificati (cd. direttiva “blue card”). Al dibattito è quindi intervenuto il relatore ombra Essayah (PPE, Finalndia) che ha voluto sottolineare l’esigenza di instaurare, nel prosieguo dei lavori, una collaborazione stretta con la commissione LIBE specie per quel che riguarda le definizioni presenti nella direttiva. Inoltre, sebbene la relatrice intenda escludere qualunque relazione con la direttiva sui distacchi, secondo Essayah va tenuto 6 presente che di fatto questi lavoratori sono lavoratori distaccati all’interno della stessa società. Per quel che riguarda l’emendamento 113 (relativo agli accordi collettivi universali), il relatore ombra chiede che venga rimosso perché vi è il rischio di conflitto con gli accordi collettivi e con le prassi a livello nazionale. Il relatore ombra per l’ALDE, Hirsch (Germania), ha invece dichiarato di condividere l’impostazione generale e buona parte degli emendamenti. Sottolinea poi come gli emendamenti da lui presentati siano orientati a rendere le definizioni meno rigide e restrittive e a far maggiore chiarezza in merito. A proposito della definizione di “specialista”, l’On. Hirsch chiede che venga sostituita con quella di “personale specializzato” in modo da includere anche gli “operai specializzati” e per quel che riguarda l’anzianità di servizio nell’azienda, sostiene che siano eccessivi 12 mesi mentre si dice favorevole alla soglia massima di 6 mesi. L’On. Schroedter (Verdi, Germania) ha invece chiesto modifiche sostanziali in particolare per quel che riguarda la base giuridica che, a suo avviso, non dovrebbe riguardare i diritti sul lavoro o il distacco dei lavoratori (ovvero la libera circolazione dei servizi) bensì le migrazioni (ovvero: la libera circolazione delle persone). Schroedter ha quindi proposto alcuni emendamenti riguardanti il cambio della base giuridica e volti a far sì che, qualora il distacco avvenga nel quadro della prestazioni di un servizio allora sia possibile applicare la direttiva sul distacco dei lavoratori; se si tratta invece di un ICT allora il lavoratore dovrà essere considerato come una singola persona e dovrà essere sottoposta alla direttiva ICT. L’On. tedesco si dice infine contrario alla deroga sull’edilizia, che rientrerà sempre nel quadro delle migrazioni e chiede maggiore precisione per quel che riguarda le definizioni che dovranno riguardare esclusivamente i lavoratori altamente qualificati. Al termine del dibattito la presidente della commissione EMPL ha chiesto al rappresentante della Commissione europea di produrre, al più tardi entro la fine di agosto, una nota esplicativa che chiarisca, una volta per tutte, il rapporto tra le due direttive (tale nota dovrà ricevere l’avallo politico dei due commissari più direttamente interessati ovvero del commissario europeo per gli Affari interni Cecilia Malmström e del commissario europeo per l’occupazione László Andor). L’esame degli emendamenti di compromesso è fissato per il 19 settembre mentre il 6 ottobre è previsto il voto in commissione EMPL. La commissione LIBE si riunirà invece per votare nel mese di novembre. UN'AGENDA PER NUOVE COMPETENZE E PER L'OCCUPAZIONE Martedì 12 luglio ha avuto luogo alla commissione (EMPL) l’esame degli emendamenti al progetto di relazione dell’On. Regina Bastos (PPE) su “Un'agenda per nuove competenze e per l'occupazione”. Secondo la relatrice i 365 emendamenti presentati, tra cui figurano anche quelli degli eurodeputati italiani Mara Bizzotto (EFD), Sergio Cofferati (S&D), Tiziano Motti (PPE) e Licia Ronzulli (PPE), ancorché molto differenti tra loro, concordano sui punti più importanti (la strategia Europa 2020, le esigenze di mobilità e di equiparazione sociale). Per quanto possibile, si auspica che vengano abbattute le barriere burocratiche e sia promosso lo spirito imprenditoriale necessario per creare occupazione. Si insiste sulla necessità di adottare delle nuove iniziative per assicurare pari opportunità nell’accesso alla formazione. Si insiste inoltre sul tema della sicurezza sul lavoro, dell’aggiornamento profressionale, del ricollocamento, del 7 fondo sociale europeo che deve concentrarsi sugli investimenti produttivi e tener conto della realtà dell’UE nel campo dell’economia sostenibile. Un concetto molto spinoso resta quello della “flexicurity”: a tal proposito si chiede di ridimensionare l’attenzione riservata a questo argomento e si invitano gli Stati membri ad adeguare il concetto ai loro ordinamenti. Gli emendamenti presentati dagli eurodeputati italiani pongono in particolare l’accento su un’adeguata strategia di formazione continua e di riqualifica professionale e tecnica, un incremento sostanziale di investimenti in istruzione, ricerca ed innovazione e sulla necessità di predisporre incentivi, anche sotto forma di sgravi fiscali, affinché imprese pubbliche e private assumano giovani, trasmettano loro competenze. I 34 emendamenti di compromesso formulati saranno sottoposti all’esame dei relatori ombra e poi dell’intera commissione nel mese di settembre. Il voto in commissione EMPL è previsto per il 19 settembre. PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA DI LAVORO DI JOLANTA FEDAK, MINISTRO POLACCO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI E DI ELZBIETA BIENKOWSKA, MINISTRO PER LO SVILUPPO REGIONALE Martedì 12 luglio il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Jolanta Fedak, e il Ministro per lo Sviluppo regionale, Elzbieta Bienkowska, hanno svolto di fronte ai deputati della commissione (EMPL) la presentazione del programma di lavoro delle loro materie della Presidenza di turno polacca del Consiglio dell'Unione europea. Il Ministro Fedak ha aperto il suo intervento illustrando le priorità delle Presidenza polacca. Tra gli obiettivi elencati: dare nuovo impulso alle iniziative per conciliare la vita professionale con quella privata; lanciare iniziative attive e innovative a favore di una politica di integrazione sociale; promuovere varie forme di cooperazione tra le amministrazioni pubbliche, private e ONG; avanzare nell’iter di revisione della direttiva sui congedi di maternità. Il Ministro polacco ha quindi indicato alcuni dossier legislativi che rivestiranno un ruolo prioritario per la Presidenza polacca, quali: la proposta di revisione della direttiva sui campi elettromagnetici, le proposte di direttiva sulle condizioni di ingresso e il soggiorno dei lavoratori stagionali e dei lavoratori dei paesi terzi nel caso di trasferimenti intrasocietari, la revisione della direttiva sul distacco dei lavoratori, la revisione della direttiva sull’orario di lavoro. A seguire l’intervento del Ministro per lo Sviluppo regionale che, invece, ha concentrato la propria attenzione sul tema della futura gestione del Fondo sociale europeo. Il Ministro Bienkowska ha dichiarato di voler garantire a tale fondo maggiore visibilità, anche in vista dell’attuazione della strategia “Europa 2020”: la politica di coesione sociale e il Fondo sociale europeo sono stati indicati come componenti essenziali per raggiungere gli obiettivi della strategia. Infine, il Ministro ha auspicato che la delicata questione sul futuro del Fondo europeo per l’adeguamento e la globalizzazione (FEG) sia trattata in modo tale da garantire il coinvolgimento di tutti gli Stati membri. [Torna su] 8 COMMERCIO INTERNAZIONALE PRESENTAZIONE DELLE PRIORITÀ DI POLITICA COMMERCIALE DELLA PRESIDENZA WALDEMAR PAWLAK, VICE PRIMO MINISTRO E MINISTRO DELL’ECONOMIA POLACCO POLACCA SVOLTA DA Il 12 e 13 luglio si è riunita a Bruxelles la commissione per il commercio internazionale (INTA) del Parlamento europeo, per l’ultima sessione prima della pausa estiva. L’incontro si è aperto con la presentazione delle priorità di politica commerciale della presidenza polacca dell’Ue svolta da Waldemar Pawlak, Vice Primo Ministro e Ministro dell’Economia polacco, il quale ha indicato come, nel semestre appena iniziato, si punterà ad una maggiore apertura dei mercati esteri e ad un maggior coinvolgimento degli Stati di recente e futura adesione. Pawlak ha insistito sulla necessità di introdurre più dinamismo nell’approccio europeo alle relazioni commerciali, al fine di affrontare efficacemente le sfide alle quali l’Ue si trova davanti come la necessità di reciprocità con i maggiori partner commerciali, la ripresa economica dei paesi nordafricani coinvolti nella cd. primavera araba e l’internazionalizzazione delle PMI europee. PROPOSTA DI RIFORMA DEL SISTEMA DI PREFERENZE GENERALIZZATE La commissione INTA ha poi avuto un primo scambio di opinioni sulla proposta di riforma del Sistema di Preferenze Generalizzate, attribuita all’On. Fjellner (PPE, Svezia). Il relatore ha esposto le proprie osservazioni preliminari sul dossier, manifestando perplessità sull’impianto generale della proposta della Commissione che, concentrando i benefici tariffari sui paesi in via di sviluppo più poveri, svantaggerebbe gli oltre 90 paesi (su 176) che verrebbero esclusi dal sistema (essenzialmente i Paesi emergenti a reddito “medio-alto”). Posizioni più sfumate sono state espresse da alcuni eurodeputati socialisti (On. Moreira, On. Martin) che hanno osservato come l’apertura europea ai paesi in via di sviluppo dovrebbe tener conto anche delle necessità e dei livelli occupazionali delle imprese europee. L’On. Fjellner presenterà la propria bozza di relazione in commissione INTA subito dopo la pausa estiva. REGOLAMENTI IN MATERIA DI POLITICA COMMERCIALE COMUNE Sempre nella giornata di martedì 12 luglio, si è tenuto un secondo scambio di opinioni a porte chiuse sulla proposta di regolamento della Commissione europea che modifica alcuni regolamenti in materia di politica commerciale comune, fra cui il regolamento antidumping, per allinearli al mutato quadro giuridico post-Lisbona (cd. “Trade Omnibus I”), per la quale è relatrice l’On. QuisthoudtRowohl (PPE, Germania). Il progetto di relazione verrà presentato a fine agosto. REGOLE DI ORIGINE PREFERENZIALI PAN-EURO-MEDITERRANEE Inoltre, sempre martedì 12 luglio, la commissione INTA ha tenuto un secondo scambio di opinioni sulla convenzione regionale sulle regole di origine preferenziali pan-Euro-Mediterranee (relatore On. Menéndez del Valle, S&D, Spagna), nel corso del quale gli eurodeputati hanno evidenziato la necessità di un’approvazione rapida della convenzione, data la sua importanza nell’ambito della 9 politica europea di vicinato, e soprattutto nell’ottica di un rafforzamento dei legami economici e commerciali con i paesi del Nord Africa. AUDIZIONE SULLA STRATEGIA COMMERCIALE EUROPEA NEI CONFRONTI DEI PAESI DELLA SPONDA SUD DEL MEDITERRANEO Il 13 luglio si è tenuta un’audizione sulla strategia commerciale europea nei confronti dei paesi della sponda sud del Mediterraneo a seguito delle rivoluzioni che dall’inizio di quest’anno interessano l’area. L’On. Rinaldi (ALDE), relatore di un rapporto di iniziativa in materia, ha introdotto il dibattito che si è concentrato sulla necessità di rafforzare la cooperazione tecnica, di incrementare il supporto finanziario (anche attraverso un maggior coinvolgimento della BEI e della BERS), di moltiplicare le camere di commercio locali e potenziare la dotazione di personale delle delegazioni dell’Ue presenti nell’area. ACCORDI DI PARTENARIATO UE-MAROCCO E UE-UZBEKISTAN Nel pomeriggio del 13 luglio, la commissione INTA ha invece discusso dell’accordo Ue-Marocco, che liberalizza gli scambi nel settore agricolo e in quello della pesca, settori di importanza cruciale nell’economia del paese nordafricano. A seguire, la commissione INTA ha tenuto un secondo scambio di opinioni sulle disposizioni relative al commercio di prodotti tessili dell’accordo di partenariato e cooperazione Ue-Uzbekistan. Il relatore, On. Cutaş (S&D, Romania), preso atto della difficile situazione in materia di mancato rispetto di diritti umani nel paese asiatico, in particolare per quanto riguarda il lavoro forzato e minorile, presenterà a fine agosto un rapporto “transitorio” così da permettere al Parlamento europeo di esprimere le proprie preoccupazioni a Consiglio e Commissione europea. [Torna su] MERCATO INTERNO APPALTI PUBBLICI: SCAMBIO DI OPINIONE SUL PROGETTO DI RELAZIONE Il 12 luglio scorso i deputati della commissione mercato interno e protezione dei consumatori (IMCO) hanno avuto uno scambio di opinioni sul progetto presentato dall’On. Heidi Ruhle (Germania, gruppo dei Verdi). In esso, la relatrice chiede alla Commissione europea di semplificare le direttive sugli appalti, rendendo le procedure più flessibili e snelle, di chiarire il campo di applicazione delle direttive e la definizione di “organismo di diritto pubblico”, nonché di presentare una proposta separata sulle concessioni di servizi. Inoltre, il testo chiede di eliminare il criterio del prezzo inferiore e critica l’idea di introdurre vincoli su “cosa comprare”. Infine, l’On. Ruhle sottolinea come spesso gli appalti siano vittime dell’inesperienza delle amministrazioni aggiudicatrici, e raccomanda la creazione di una rete di centri di eccellenza a livello nazionale. Per scaricare la bozza di relazione cliccare qui. IMPLEMENTAZIONE DELL’ARTICOLO 10 DEL PROTOCOLLO DELLE NAZIONI UNITE La commissione INTA ha rimandato l’adozione della relazione dell’On. Iacolino (PPE) sull’implementazione dell’articolo 10 del protocollo delle Nazioni Unite che stabilisce 10 l’autorizzazione all’esportazione, importazione e misure di transito di armi da fuoco, le loro parti e munizioni. La causa è stata la mancanza delle traduzioni in tutte le lingue del compromesso raggiunto con il Consiglio. [Torna su] TRASPORTI PRIMO PACCHETTO FERROVIARIO: RIFUSIONE La commissione trasporti e turismo (TRAN) ha rinviato il voto sulla rifusione del primo pacchetto ferroviario a causa di lungaggini dovute agli emendamenti di compromesso. Sembra sia stato trovato un accordo per una maggiore indipendenza e un rafforzamento generale dei regolatori nazionali mentre si sta ancora cercando di trovare una posizione comune sulla liberalizzazione del mercato nazionale passeggeri. Le prossime tappe prevedono la possibile discussione degli emendamenti di compromesso il 31 agosto, il voto del rapporto in commissione TRAN ad ottobre e il passaggio in plenaria il mese successivo. [Torna su] RELAZIONI ESTERNE NUOVI FONDI PER IL VICINATO MERIDIONALE Il 13 luglio la commissione bilanci (BUDG) ha approvato un aumento di 85,5 milioni di euro per la politica europea di vicinato verso il Mediterraneo meridionale. Questi soldi si aggiungono ai fondi già stabiliti e i primi paesi a beneficiarne saranno Tunisia, Giordania e Marocco, stati che si sono adoperati per apportare riforme come richiesto dalla Commissione europea. Il denaro proviene da fondi non utilizzati in programmi per l’America Latina (26 MLN), in Asia (25 MLN) e da fondi non utilizzati da parte della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (34.5 MLN). I finanziamenti potranno, tra l’altro, essere utilizzati per la cooperazione regionale, promozione della democrazia e supporto ai media e alla società civile in progetti legati ai problemi migratori. Il Consiglio aveva già approvato l’operazione la scorsa precedente, per questo trasferimento non è necessario il voto in plenaria. [Torna su] POLITICA REGIONALE FONDI STRUTTURALI Il 12 luglio la commissione sviluppo regionale (REGI) ha approvato il rapporto “assorbimento dei fondi strutturali e di coesione: esperienza acquisita in vista della futura politica di coesione dell'Ue” dell’On. Theurer (ALDE, Francia). 11 In vista della definizione del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale 2014-2020 e visto il contributo della politica regionale alla crescita sostenibile nel contesto della strategia Europa 2020 (comunicazione della Commissione europea del 26/01/2011), il rapporto di iniziativa analizza i problemi di assorbimento che gli stati hanno incontrato per l’utilizzo dei fondi strutturali e propone delle soluzioni sia a livello europeo che nazionale. Il relatore ribadisce innanzitutto l'esigenza di semplificare le norme e le procedure sia a livello dell'Ue sia nazionale senza creare gravi difficoltà ai beneficiari, chiede di concentrarsi maggiormente sulle frodi invece che sulle irregolarità formali e chiede l’adozione tempestiva del nuovo QFP. Il relatore, per quanto riguarda la gestione dei fondi da parte degli stati membri, ritiene che essi debbano prestare maggiore attenzione alla preparazione dei progetti e alla creazione di iter di progetti, in modo da gestire adeguatamente i fondi strutturali e di coesione. Il relatore ha voluto nella suo dossier sottolineare le notevoli differenze tra gli Stati membri in termini di capacità di assorbimento e propone pertanto di istituire un programma di cooperazione tra gli Stati per lo scambio delle migliori pratiche. La relazione pone infine l'accento sull’importanza della governance multilivello e del principio di partenariato nella gestione dei fondi strutturali e di coesione. [Torna su] AMBIENTE SICUREZZA ESTRAZIONI OFFSHORE DI PETROLIO E GAS Lo scorso 12 luglio la commissione (ITRE) ha approvato il progetto di relazione sulla sicurezza delle attività offshore nel settore degli idrocarburi dell’On. Ford (ECR, Regno Unito). La relazione risponde al documento di consultazione pubblicato a ottobre 2010 dalla Commissione europea a seguito dell’incidente della Deepwater Horizon nel Golfo del Messico. In sintesi, la relazione chiede alla Commissione europea requisiti più stringenti per la concessione delle autorizzazioni all’attività di estrazione. Si richiede che le concessioni siano vincolate all’approvazione da parte delle autorità nazionali di studi di impatto e piani di emergenza specifici per i siti in oggetto, che includano indicazioni sui potenziali danni, le fonti e gli effetti dell’inquinamento e una strategia di risposta. Inoltre, si chiede che le operazioni di estrazione siano sottoposte a verifiche indipendenti e a regolari ispezioni effettuate da “esperti indipendenti, preparati tecnicamente e che conoscano le condizioni locali”. Anche in termini di informazione al pubblico, la proposta della Commissione Ambiente e’ particolarmente esigente e stabilisce che i dipendenti debbano essere in grado, in forma anonima, di rendere pubbliche possibili incongruenze riguardanti la sicurezza, rimanendo così protetti da eventuali pressioni. Per quanto riguarda la gestione delle emergenze, la Commissione Ambiente sottolinea come gran parte della responsabilità ricada sulle imprese private, sebbene le autorità pubbliche debbano controllare la sicurezza e assicurare il coordinamento per una migliore risposta ad eventuali emergenze. Le autorità pubbliche potrebbero intervenire, spiega la risoluzione, tramite l’agenzia europea per la sicurezza 12 marittima (EMSA), la quale potrebbe avere un ruolo di coordinatrice in caso di emergenze. Infine, la commissione ITRE ha avanzato perplessità sul valore aggiunto di un eventuale regolatore europeo. La Commissione europea pubblicherà una proposta legislativa ad inizio autunno 2011. INTEGRITÀ E TRASPARENZA DEI MERCATI ENERGETICI ALL’INGROSSO Lo scorso 12 luglio, la commissione ITRE ha approvato il progetto di relazione dell’On Chatzimarkakis (PPE, Grecia) sulla proposta di Regolamento (COM(2010)0726 sull’integrità e la trasparenza dei mercati energetici all’ingrosso presentata dalla Commissione europea. La proposta di Regolamento intende stabilire nuove regole per proibire pratiche abusive, come l’uso di informazioni privilegiate e la manipolazione del mercato nel mercato energetico. Le norme riguardano in particolare i contratti e i derivati relativi alla fornitura, produzione e trasporto di gas naturale e di elettricità nell’Ue. All’interno del regolamento l'agenzia per la cooperazione dei regolatori dell'energia (ACER), avrà un ruolo chiave nella raccolta dei dati e nel monitoraggio di tutte le transazioni. Le agenzie nazionali dovranno assicurare il rispetto delle norme comunitarie, mentre nel caso di violazioni transfrontaliere sarà l'ACER ad avere il potere di istituire e coordinare un gruppo di indagine. La commissione ITRE chiede che il Regolamento stabilisca l’istituzione di un registro di tutti gli operatori energetici europei, costituito sulla base dei registri nazionali. Inoltre, si invita la Commissione europea ad esaminare le proposte al fine di armonizzare le “sanzioni minime” da parte degli Stati Membri ed evitare che gli operatori possano trasferirsi in Stati con sanzioni meno esigenti. Particolarmente difficile si è rivelato il raggiungimento di un accordo sull’equilibrio tra i poteri dell’ACER e quelli delle autorità nazionali. La proposta di Regolamento sarà votata in plenaria a settembre. Nel caso di un accordo in prima lettura, il nuovo Regolamento entrerà in vigore dopo venti giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. PRESENTAZIONE DEL MINISTRO COMMISSIONE AMBIENTE POLACCO ANDRZEJ KRASZEWSKI ALLA Lo scorso 12 luglio, il Ministro polacco dell’Ambiente Andrzej Kraszewski, ha presentato ai deputati della commissione ENVI del Parlamento europeo il programma della Presidenza polacca. Tre saranno le priorità dell’agenda ambiente: Strategia Ue in vista della COP 17 sul Clima a Durban Roadmap sull’Efficienza delle Risorse (pubblicazione settembre) Strategia sulla biodiversità prevista a In sintesi, la Polonia continuerà ad opporsi ad una leadership europea sul clima fondata su iniziative unilaterali sugli obiettivi di riduzione senza il coinvolgimento di Stati Uniti e Cina. Il Ministro, infatti, ha posto l’accento sui costi economici e sociali delle politiche climatiche per l’Ue e in particolare per i Paesi dell’Est. Ha ribadito che 13 la trasformazione del sistema elettrico polacco, altamente dipendente dal carbone, avrà ripercussioni enormi sulla perdita di occupazione. Pertanto, in questo contesto la Presidenza polacca non ha intenzione di prendere in considerazione gli obiettivi di riduzione a medio-lungo termine della Roadmap 2050 (sui quali la Polonia ha posto il veto al Consiglio Ambiente di giugno), fino a quando la Commissione europea non presenti gli studi di impatto sulla distribuzione di costibenefici tra gli Stati Membri e nei diversi settori, in base al principio dell’effort sharing (studi che avrebbero dovuto essere presentati in occasione de Consiglio Informale di luglio ma che la Commissione ha deciso di “rivedere” dopo il veto posto dalla Polonia al Consiglio Ambiente dello scorso 22 giugno). In ogni caso, il Ministro ha ribadito che la Presidenza non ritiene che aumentare il prezzo della CO2 sia il modo migliore per costringere l’industria ad investire in nuove tecnologie, anche perché in molti Paesi ancora colpiti dalla crisi non ci sono fondi disponibili per gli investimenti. Il Ministro ha anche dichiarato che non escluderebbe l’ipotesi dell’introduzione di una tassa per la CO2 al confine, a patto che si possano superare gli ostacoli in ambito OMC. I deputati hanno manifestato generale preoccupazione per il veto polacco ed hanno chiesto al Ministro quale sarà la strategia europea sulla quale la Presidenza intende lavorare in vista di Durban. Ma anche in Parlamento l’aria è cambiata. Jo Leinen, Presidente della commissione ENVI, ha riferito che durante il Consiglio i Ministri dell’Ambiente si sono stupiti del fallimento del Parlamento europeo ad approvare una mozione sull’aumento unilaterale dell’obiettivo al 30%. L’argomento è stato oggetto di un acceso dibattito tra i rappresentanti dei gruppi politici che hanno giustificato la loro posizione. Mentre il relatore verde Eickhout ha sostenuto di essere stato trasparente nel compromesso raggiunto con il PPE sul 25%, il PPE ha invece ribadito che non ha apprezzato il voto separato sul 30% che era passato in commissione Ambiente e che questo ha motivato il ricompattamento e l’offensiva in sede di voto in plenaria. Incisiva anche la risposta della relatrice del PPE per conto della commissione ITRE, Romana Cizelj, che ha dichiarato che la commissione ENVI aveva totalmente ignorato l’opinione espressa da ITRE, nonostante si trattasse di una relazione che prevedeva una competenza congiunta. L’On. Liese (PPE) ha dichiarato che l’Unione europea ha definitivamente perso la leadership sul clima. Il veto della Polonia e il fallimento del Parlamento a raggiungere una posizione condivisa sugli obiettivi di riduzione al 2020 sono chiari segni che qualcosa è cambiato. Anche i verdi hanno evidenziato l’andamento ormai “fluttuante” dell’Ue sul clima. [Torna su] 2. ACCADE AL CONSIGLIO EUROGRUPPO Durante l’Eurogruppo dell’11 luglio, i 17 Ministri delle finanze hanno riaffermato il loro impegno assoluto a salvaguardare la stabilità finanziaria dell’eurozona attraverso l’adozione di ulteriori misure volte a migliorare la capacità sistemica dell'area di resistere al rischio di contagio. Tra queste misure, nel comunicato pubblicato a 14 seguito dell’incontro si fa esplicito riferimento a: - un potenziamento della flessibilità e della portata dello European Financial Stability Facility (EFSF). Ciò vuol dire che nei prossimi giorni i ministri dovranno giungere ad un accordo sia su un incremento della capacità di prestito effettiva dell’EFSF (attualmente pari a 440 miliardi di euro, ai quali corrispondono garanzie per 750 miliardi di euro prestate dagli Stati membri della zona euro), sia della capacità operativa dello stesso, che con tutta probabilità verrà estesa ai mercati secondari (in pratica, l’EFSF potrà emettere bond garantiti dai 17 Stati membri per rastrellare sui mercati titoli del debito pubblico di Paesi in difficoltà – misura opposta finora dalla Germania, ma auspicata da tempo dalla BCE); - l’allungamento delle scadenze dei prestiti e l'abbassamento dei tassi di interesse, se necessario anche attraverso un contratto di garanzia. Proposte in tal senso dovrebbero essere presentate a breve ai Ministri, al fine di giungere ad un accordo politico. Con riferimento specifico alla Grecia, i Ministri hanno poi discusso i principali parametri di un nuovo programma pluriennale di aggiustamento che si baserà su forti impegni di consolidamento di bilancio, un ambizioso programma di riforme strutturali che favoriscano la crescita e una sostanziale privatizzazione degli asset pubblici. Inoltre, nell’accogliere favorevolmente il rafforzamento del monitoraggio dell’implementazione del programma concordato dalla Grecia con la troika e la nomina del consiglio di amministrazione dell’agenzia che sarà responsabile delle privatizzazioni (che si compone di due osservatori in rappresentanza degli Stati membri della zona euro e della Commissione europea), i Ministri hanno offerto alla Grecia una maggiore assistenza tecnica. Infine, i Ministri hanno accolto favorevolmente la decisione del Fondo monetario internazionale di erogare la nuova tranche del piano di salvataggio concordato nel maggio 2010, così come le proposte del settore privato di voler contribuire su base volontaria al finanziamento di un secondo e aggiuntivo programma di salvataggio, sulla base dei lavori già in corso. La BCE, nella persona di Jean-Claude Trichet, ha ribadito la posizione già espressa in passato che un default, sia generalizzato che selettivo, dovrebbe essere evitato ad ogni costo. Mentre la responsabilità di risolvere la crisi in Grecia è in primo luogo della Grecia, i Ministri hanno riconosciuto la necessità di una politica più ampia e lungimirante, che assista il governo greco nei suoi sforzi per rafforzare la sostenibilità del debito, così da salvaguardare la stabilità finanziaria nell'area dell'euro. In questo contesto, i ministri hanno incaricato il Gruppo di lavoro dell'Eurogruppo di proporre misure per rafforzare la risposta politica alla crisi in Grecia (in particolare l’esplorazione delle modalità possibili per il finanziamento di un nuovo programma di aggiustamento pluriennale, dei passi necessari a ridurre il costo del debito e dei mezzi per migliorarne la sostenibilità). Questa strategia rinforzata dovrebbe fornire la base per un accordo in seno all’Eurogruppo sui principali elementi e sul finanziamento di un secondo pacchetto di salvataggio per la Grecia da decidere a breve. In merito al cd. “six-pack”, ossia il pacchetto di proposte legislative sulla governance economica, i Ministri si sono impegnati a continuare i negoziati con il Parlamento europeo per arrivare al più presto alla definizione di una riforma ambiziosa da rendere prontamente operativa. [Torna su] 15 CONSIGLIO ECOFIN Il 12 luglio scorso si è riunito il Consiglio ECOFIN – cliccare qui per le conclusioni complete. I temi principali dell’incontro sono stati il “semestre europeo” e la pubblicazione dei risultati degli stress test effettuati su diverse banche europee da parte dell’Autorità bancaria europea (EBA). Per quanto riguarda gli stress test, a seguito alle conclusioni del vertice del 24-25 marzo, il Consiglio ha concluso che sia il settore privato che i governi degli Stati membri dovranno prendere un numero di azioni correttive a seguito dei risultati del rapporto pubblicato il 15 luglio – guardare l’articolo successivo per i risultati del rapporto. Lo scopo degli stress test è quello di valutare la capacità di resistenza delle banche nell’eventualità di una crisi economica e finanziaria simile a quella del 2009. Il Consiglio ECOFIN, a seguito dell’approvazione da parte del Consiglio europeo del 24 giugno, ha poi concluso il semestre europeo tramite l’adozione di raccomandazioni specifiche per ciascuno Stato membro sui propri Programmi nazionali di riforma (PNR) per il 2011, che include anche una valutazione dei rispettivi programmi di stabilità e convergenza (PSC). Nelle conclusioni, il Consiglio ha inoltre preso nota che, sulla base delle previsioni della Commissione, il deficit dell’Unione europea dovrebbe gradualmente diminuire nei prossimi anni: se i piani di austerità degli Stati membri saranno pienamente attuati, il deficit dell’Ue dovrebbe arrivare al 4.7% del Pil entro la fine del 2011, per poi scendere fino al 3,4% nel 2012 e al 2,3% nel 2013. Il Consiglio ECOFIN ha inoltre convenuto che i capi di Stato e di Governo dovrebbero riesaminare alcuni dei temi inclusi nell’Euro Plus Pact entro dicembre, in particolare per quanto riguarda il coordinamento fiscale. Sul tema governance economica, i Ministri delle Finanze dei 27 Stati membri hanno dichiarato progressi circa il raggiungimento di un accordo sulle sei proposte legislative, ritenendo ancora possibile una rapida adozione del pacchetto in prima lettura. Durante l'incontro, la Presidenza polacca ha poi presentato il proprio programma di lavoro sui temi economico-finanziari. Questo sarà improntato al miglioramento della governance economica dell’Unione e all’adozione di un sistema di regolamentazione dei mercati finanziari più efficiente. La Presidenza polacca ha inoltre affermato che intende progredire su un numero di dossier, in particolare: la tassazione del risparmio; la base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società (CCCTB); la direttiva sulla tassazione energetica (ETD); la semplificazione delle norme sull’IVA e i negoziati per il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale. Il Consiglio ECOFIN ha inoltre sottolineato l'importanza di agire sul completamento del mercato unico al fine di sostenere la ripresa economica. Secondo i ministri, le azioni dell’Ue dovrebbero concentrarsi sull’adozione di quelle misure che potranno avere un impatto positivo sulla creazione di nuovi e migliori posti di lavoro e sulla competitività dell’Unione. Particolare attenzione dovrà quindi essere dedicata alla semplificazione della burocrazia, specie per le piccole medie imprese, al completamento del mercato unico per i servizi, al miglioramento del sistema dei brevetti europeo e alla modernizzazione delle procedure per gli appalti pubblici. Inoltre, nei prossimi mesi l’Ue intende adottare misure per il miglioramento delle 16 infrastrutture energetiche e per il trasporto e sviluppare al più presto possibile un programma operativo per un mercato unico digitale. [Torna su] RIUNIONI ED EVENTI STRESS TEST Il 15 luglio scorso, l’Autorità bancaria europea (EBA) ha pubblicato i risultati degli stress tests effettuati su 91 banche europee per esaminare l’adeguatezza patrimoniale di questi istituti nel caso in cui fossero soggetti a situazioni di stress simili a quanto accaduto nel corso dell’attuale crisi. In particolare, l’obiettivo dell’Autorità era quello di testare la loro resistenza a una caduta di Pil del 4% all’anno per due anni, in riferimento al capitale detenuto da ciascuna banca. Su 91 banche esaminate, solo 9 hanno ricevuto la bocciatura dell’EBA. Di queste, cinque sono spagnole, due greche, una austriaca e una tedesca (nonostante quest’ultima si sia opposta ad apparire sulla lista in segno di dissenso per la metodologia adottata dall’EBA). Nonostante il numero di banche che non hanno passato l’esame sia sembrato basso a diversi analisti, Andrea Enria, Presidente dell’EBA, ha voluto sottolineare che altri 16 istituti hanno passato l’esame sul filo di lana e che saranno quindi sorvegliate con attenzione nei prossimi mesi. Inoltre, Enria ha dichiarato che, da gennaio ad aprile, l’EBA ha consentito operazioni sul capitale delle banche europee che hanno raccolto intorno ai 50 miliardi di euro, migliorando significativamente la propria capitalizzazione rispetto al 2010. Le banche che non hanno passato i test avranno tempo fino a dicembre per migliorare/incrementare il loro capitale. Secondo il rapporto, tutte le banche italiane sembrano quindi conserverebbero un livello di core tier 1 capital (il principale indicatore di solidità patrimoniale preso a riferimento per la simulazione) abbondantemente superiore al minimo del 5% richiesto nel caso di uno shock sui mercati. In uno scenario avverso Intesa Sanpaolo avrebbe, al 2012, un core tier 1 dell' 8,9%, Ubi Banca del 7,4%, Unicredit del 6,7%, Mps del 6,3%, il Banco Popolare del 5,7%. [Torna su] VISITA DEL COMITATO DI PRESIDENZA DI UNACOMA Il 13 luglio il Comitato di Presidenza di Una coma, guidato dal Presidente Goldoni, è stato in visita a Bruxelles per una serie di incontri istituzionali. Il Comitato di Presidenza ha avuto una discussione con l’On. Tatarella (PPE), relatore sulla proposta di direttiva in riguardo l’applicazione di limiti alle emissioni per i c.d. “trattori stretti” e con l’On. Panzeri (S&D) relatore sulla proposta di regolamento per un nuovo impianto legislativo in materia di trattori agricoli. Il Comitato di Presidenza è stato ricevuto in Delegazione dove si è intrattenuto in una colazione di lavoro insieme a Gianfranco Dell’Alba, Direttore della Delegazione, e a Valentina Superti, membro del Gabinetto del Commissario Antonio Tajani. 17 Inoltre il Comitato di Presidenza di Unacoma si è intrattenuto in una cena di lavoro con i deputati italiani delle commissioni parlamentari agricoltura (AGRI), ambiente (ENVI) e mercato interno (IMCO). [Torna su] SETTIMANA DAL 18 AL 22 LUGLIO 1. Accade in Parlamento IL PARLAMENTO EUROPEO SOSPENDE I LAVORI IN VISTA DELLA PAUSA ESTIVA; I DEPUTATI QUESTA SETTIMANA SI RECHERANNO NELLE LORO CIRCOSCRIZIONI ELETTORALI E I LAVORI RIPRENDERANNO LUNEDÌ 29 AGOSTO [Torna su] 2. Accade in Consiglio RIUNIONI DEL CONSIGLIO Il 21 luglio il Presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, ha convocato una riunione straordinaria dell’Eurogruppo a livello di capi di stato e di governo per discutere della crisi del debito. Il 20 e il 21 luglio 2011 si svolgerà a Sopot la riunione del Consiglio Informale Competitività alla quale parteciperanno i ministri della Ricerca degli Stati membri nonché il Commissario per la ricerca e l’innovazione Máire Geoghegan-Quinn. La riunione affronterà le questioni riguardanti la gestione dello Spazio Europeo della Ricerca ed il futuro dei programmi per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione. La riunione sarà preceduta dalla prima conferenza ministeriale dello Spazio Europeo della Ricerca che si terrà il 19 e 20 luglio, in occasione della quale verranno trattati i temi della mobilità dei giovani ricercatori e della modernizzazione delle Università europee. [Torna su] RIUNIONI ED EVENTI EVENTI E CONFERENZE DELLA SETTIMANA Bruxelles, 18-19/07 FP7 transport information days Bruxelles, 19/07 Press conference: Europe’s biggest ever call for research Bruxelles, 19/07 Press conference: first certification schemes for biofuels [Torna su] CON QUESTO NUMERO SI SOSPENDE ANCHE LA PUBBLICAZIONE DEL BOLLETTINO ACCADE AL PE CHE RITORNERÀ LUNEDÌ 29 AGOSTO; LA DELEGAZIONE DI CONFINDUSTRIA VI AUGURA BUONE VACANZE A cura di Matteo Carlo Borsani e Giacomo Cavalli 18