Chimica aziendale 2005 2

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(Perspektiven no. 2/2005, pag. 14)
LA CHIMICA AZIENDALE
perspektiven no.2/2005
Dal 2004 l’università di Zurigo offre un curricolo che viene incontro ai bisogni delle
industrie: la chimica aziendale, all’intersezione tra le scienze naturali e le scienze economiche.
Con trenta ore di lezione settimanali in agenda e
vari periodi di pratica, Marcel Weber, studente
di chimica aziendale, non ha tempo da sprecare.
Giudica lo studio scelto molto intenso, ma anche
particolarmente variato. Marcel ha cominciato gli
studi in chimica aziendale lo scorso autunno, con
sei compagni.
Finora, le industrie ricevevano dalle università e
dai politecnici diplomati molto ben preparati dal
punto di vista tecnico, pronti ad essere inseriti
nella ricerca, nello sviluppo e nella produzione,
ma che non avevano nessuna nozione di economia e non sapevano come funziona un’azienda.
Non tutti i posti di lavoro concernevano le scienze
e la tecnica; molti richiedevano conoscenze di
gestione aziendale e management. Sia le industrie
chimiche e farmaceutiche sia il ramo finanziario,
dei servizi e dell’amministrazione pubblica sento-
no la necessità di trovare collaboratori qualificati
che uniscono le conoscenze scientifiche a quelle
economiche e aziendali e alla mentalità imprenditoriale.
Un numero sempre maggiore di diplomati in
scienze trova lavoro come responsabile per una
gamma di prodotti, capo della distribuzione e delle
vendite, anche a livello intercontinentale, capo
della produzione, capo-progetto, direttore dello
sviluppo aziendale.
La chimica aziendale fa da ponte tra le scienze
naturali e l’economia. La formazione dà grande
importanza all’applicabilità pratica delle teorie trattate. Il curricolo si compone di quattro semestri
di base, seguiti da due di preparazione al bachelor,
e da tre semestri per il master. Nei primi quattro
semestri si trattano i fondamenti della matematica, della fisica, della chimica generale, inorganica,
organica e della chimica fisica, accanto alle materie economiche: economia aziendale, micro- e
macroeconomia, financial accounting e financial
reporting.
La maggior parte dei corsi si svolgono sotto forma modulare. A ogni modulo corrisponde un
esame.
Il bachelor comprende moduli obbligatori di scienze naturali ed economiche, ma anche moduli
opzionali, che permettono una prima
specializzazione verso i settori che interessano
maggiormente.
Con un bachelor si potrebbe già andare alla ricerca di un impiego, ma, se possibile, sarebbe
auspicabile conseguire un master. Durante i tre
semestri di master, gli studenti si specializzeranno in uno dei rami chimici insegnati all’università
di Zurigo.
Alcuni moduli, seminari e corsi saranno dedicati
alla chimica aziendale vera e propria.
La facoltà consiglia di preparare il lavoro di ricerca necessario per conseguire il master in collaborazione con un’industria o con uno degli istituti
della facoltà di scienze economiche.
Il master of science in chemistry and business studies
pone le basi per una specializzazione o un dottorato oppure per l’inserimento nel mondo del lavoro.
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Quando si è allestito il programma di studio, ci si
è domandati se si potesse tralasciare qualche disciplina usualmente studiata, senza per questo
nuocere alla qualità della preparazione. Si è capito che basta una sola specializzazione, al posto
delle due tradizionali. In compenso, si è potenziata la collaborazione con l’industria. Nella seconda parte degli studi, alcuni docenti provengono dal mondo industriale. I periodi di pratica permettono di conoscere il mondo del lavoro, ma
anche di incontrare specialisti che potrebbero
diventare persone di riferimento nel passaggio
dalla formazione all’attività professionale.
I diplomati dovranno avere solide basi scientifiche, essere capaci di analizzare problemi complessi e di risolverli, dimostrando, nello stesso
tempo, lo spirito imprenditoriale che i nostri tempi
richiedono. Dovranno domandarsi; “Che cosa si
aspettano da noi i nostri clienti?”.
Gli studenti ideali di questa disciplina dovranno
provare interesse per la tecnica e le scienze naturali, essere capaci di inserirsi in un gruppo, di
collaborare e di comunicare con gli altri, adattarsi
alla situazione ed essere bravi organizzatori.
Il diverso livello scientifico iniziale degli allievi sarà
riequilibrato durante le prime sei o sette settimane.
Le prospettive occupazionali sembrano buone.
Mentre i posti di lavoro legati principalmente al
laboratorio ristagnano, molti chimici e chimiche
esercitano attività che esigono competenze di
marketing, distribuzione e vendita.
I chimici che si presenteranno al datore di lavoro
dotati di conoscenze in questi settori si troveranno in una posizione di vantaggio.
Le industrie chimiche e farmaceutiche dovrebbero costituire il principale datore di lavoro. Accanto alle grandi multinazionali, potrebbero offrire posto anche aziende medie e piccole e imprese ad alto potenziale tecnologico innovativo appena create. Non bisogna dimenticare nemmeno il mondo della politica e dell’amministrazione,
dove i diplomati in chimica aziendale offrirebbero un prezioso apporto di competenze in numerose commissioni e in gruppi di studio.
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perspektiven no. 2/2005
Marcel Weber ha superato molto bene gli esami di fisica
e di economia che si sono tenuti alla fine del primo
semestre.
Lo studio gli piace perché è molto variato nei contenuti,
che corrispondono ai suoi interessi personali. Mentre, al
liceo, la matematica e la fisica non riuscivano a piacergli,
la chimica e gli argomenti legati all’economia lo appassionavano. Suo papà, che lavorava per Novartis, lo aveva reso attento ai bisogni delle industrie, alla ricerca di
chimici con competenze economiche e manageriali.
Per ora, il gruppo degli studenti di chimica aziendale è
ancora ridotto. I sette allievi iscritti studiano e lavorano
assieme. Frequentano anche alcune lezioni con i compagni di chimica. Il clima di lavoro è molto piacevole.
Conseguito il bachelor, Marcel Weber intende proseguire gli studi con un master di indirizzo economico. E poi?
Il suo sogno sarebbe di dirigere un reparto di un’industria farmaceutica.
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