chi ci ha rubato il natale - Sito della parrocchia di san Vincenzo Ferreri

CHI CI HA RUBATO IL NATALE ?- Carlo Marino Una persona che conosco, in questi giorni mi ha detto : non sento più il Natale, il Natale non mi
dice più niente.
Questa frase mi ha provocato e fatto riflettere : perché il Natale ed il senso del Natale è scomparso
? Ho provato a darmi queste risposte, che forse sono anche le risposte che avrei voluto dare al mio
amico :
A livello sociale :
 Perché tutto attorno a noi è ormai mercato, fiera, consumismo, luccichio che ci attrae
come una sirena od una specie di grande pifferaio magico che ci invita, quasi ci obbliga, a
seguirlo dove vanno tutti.
 Perché la società dei consumi ci crea dei bisogni artificiali che ci fanno venire l’ansia se non
li soddisfiamo presto e subito. Non sta succedendo così anche per il regalo natalizio che,
quasi sempre è un oggetto, un qualcosa di materiale, a scapito di altri beni che non si
comprano ma valgono di più ? : un’ora passata insieme, un gesto di affetto, un’attenzione
che riempie il cuore.
 E’ quasi scomparso il senso della festa come sospensione del tempo, spazio gratuito e
disinteressato dove possiamo dedicarci a qualcosa di diverso che non sia di nuovo ed
ancora, ininterrottamente, tempo di produzione, di acquisti, di consumo.
 Soprattutto la pubblicità ci fornisce false e mistificanti risposte al nostro bisogno di felicità,
cercando di convincerci che la felicità è possedere un’auto, un vestito alla moda, un
profumo o l’ultimo modello di tablet, ecc.
 La banalizzazione del Natale ridotto a sentimento sdolcinato e buonismo di facciata, come
del resto viene banalizzata la religione e la fede. Qualche giorno fa sono passati da casa mia
due testimoni di Geova che, al citofono hanno cercato di piazzare il loro prodotto : ‘
Vorremmo lasciarle un opuscolo che spiega dove può trovare le risposte ai grandi
interrogativi della vita ‘ . Oh me tapino, che ho attraversato l’esistenza senza sapere che
esiste un opuscolo, pret a porter, che, magari, da pagina 10 a pagina 18 mi dà le risposte
risolutive del quiz esistenziale !
 Lo scorso anno una grande insegna capeggiava all’ingresso del Carrefour di Moncalieri,
riprodotta anche sui volantini pubblicitari : ‘ Carrefour salva il tuo Natale ‘. Prescindendo
dall’ovvio significato commerciale, mi sono sempre illuso che il nostro Salvatore Gesù
Cristo avesse ancora qualche ruolo salvifico nella festività che ricorda la sua nascita, non
immaginando che ne fosse già stato spodestato !
A livello personale
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Dire che non sentiamo più il Natale, forse adombra anche il fatto che la nostra fede è
rimasta quella un pò sentimentale ed infantile del presepio, di Gesù Bambino,
dell’alberello, senza evolversi in una forma più adulta, dove sarebbe bene e più
importante del sentire il vedere cosa è veramente il Natale
E per riuscire a vedere il vero senso del Natale occorre riuscire a fare silenzio in noi ed
attorno a noi, a rompere il ritmo frenetico e quotidiano che crea ansia e stress, per
riscoprire il tesoro nascosto ( il mistero nascosto nei secoli, come lo chiama San Paolo )
che si fa trovare e capire dagli umili, dai poveri, dai pastori in una notte pacifica e
stellata che corrisponde alle profondità dell’uomo.
Ma forse, sovente, c’è qualcosa che ci turba, che ci angoscia e ci impedisce di vedere
oltre : è difficile vivere la festa quando in famiglia c’è un dolore nascosto, una ferita
dell’animo, una malattia, un lutto, un distacco, una delusione, un figlio che non trova
lavoro o che ha preso strade sbagliate. Allora ci guardiamo attorno per trovare una
stella che ci rischiari l’orizzonte, ma attorno vediamo solo corruzione, latrocinio,
meschinità e ci abbattiamo ancora di più.
Mi sono venute in mente due letture tratte proprio dalla liturgia del periodo di Natale,
entrambe del profeta Isaia, che forse aveva già previsto delle situazioni simili e che
possono infonderci un po’ di speranza e fiducia :
‘ Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce : su coloro che abitavano in
terra tenebrosa una luce rifulse ‘ ( Isaia 9,1 )
‘ Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore : ‘
Coraggio, non temete ! Ecco il vostro Dio, egli viene a salvarvi ‘ ( Isaia 35,3 – 4 )
Cristo si è fatto uomo per dirci che ha provato nella sua carne tutte le sofferenze dell’uomo, che è
nato e morto nudo, inerme ed indifeso di fronte alla violenza, all’insulto, all’ironia, ma che la sua
fede nel Padre lo ha reso forte, lo ha rincuorato, lo ha salvato e gli ha ridato fiducia nella vita, anzi
gli ha ridato la vita !
Forse è proprio questo che noi cristiani dobbiamo essere capaci di testimoniare anche per chi non
ce la fa più. Dobbiamo essere noi, oggi, ad incarnare Gesù Cristo nella nostra vita perché possa
rinascere una luce ed una speranza per il genere umano. Natale sarà allora annunciare a tutti che
Dio, l’Emmanuele, non è lontano da noi, che viene in mezzo a noi e che ha bisogno delle nostre
braccia, delle nostre mani, del nostro cuore e dei nostri occhi per continuare ad amare l’uomo.
Buon natale