PUNTATA 2 – L’AMORE È UNA COSA MERAVIGLIOSA
Io capisco che esistono due tipi diversi di amore.
C’è l’amore che dura per sempre.
L’amore del matrimonio coi figli che crescono e si fanno la varicella e la scarlattina,
con la vacanza al mare con la roulotte e il mutuo agevolato per la casa.
E poi c’è l’amore che è una cosa di un attimo.
È come quando casca una stella cadente, che pure se sei uno scienziato che studia lo
spazio pure tu esprimi il desiderio.
Per quell’attimo che casca la stella non ti metti a fare le teorie sulle stelle spaziali.
Davanti a quella stella pensi al tuo desiderio come quando eri ragazzino.
Leggo questa frase da un libro di Ascanio Celestini. Il libro si chiama La pecora nera,
che è un’espressione molto antica, e parla di diversità. Diversità rispetto al sistema.
La pecora nera era diversa, perché al contrario della pecora bianca che aveva una lana
che potevi tingere e quindi vendere a un prezzo più alto, lei produceva un pelo che
non potevi colorare come volevi, era il suo colore e basta e tu dovevi prenderlo come
ti veniva. Tutti a proprio modo sono pecore nere, prima o poi, nella vita, quando
scelgono di non scendere a compromessi. E ognuno è pecora nera a modo suo, chi più
e chi meno. Ma solo in un coca siamo uguali, quando ci facciamo neri, nella nostra
voglia di essere capiti, e così amati.
E così ci sono volte che ti capita di leggere lunghe lettere su carta, di quelle che, duro
quanto vuoi, ti sciolgono il cuore per come sono semplici, dirette e belle, mentre
parlano del loro bisogno d’amore. Forse perché molti qui sono grandicelli, e lo
conoscono ancora il valore del cuore, e della carta, e come si sposino bene cuore e
carta. È proprio come quando vai dal macellaio, dice Pino, il cuore lo devi per forza
avvolgere nella carta, se no perde sangue.
Ecco per l’appunto, cosa scrive Cataldo alla sua amata, in una breve ma sentita lettera
d’amore:
Oh amore mio,
sono davvero felice di stare con te oggi, ma per piacere non cucinare di nuovo carne
di cavallo, sai bene che la odio e ogni volta tua madre fa lo stesso errore.
Grazie, ti amo.
Cataldo
E questa, invece, bellissima e romantica ma con quel pizzico di ironia che serve a
stemperare l’imbarazzo, è di Massimo.
A TE
Vorrei che quello che scrivo non sia banale, non sia scontato, non sia stupido. Potrà
essere vero, leggero, e non a tutti i costi profondo, poetico, trasognato, unico,
coinvolgente, struggente.
Parlo del nostro amore come qualcosa di leggero, ma di così intenso che piango ogni
volta che ci penso, parlo del nostro amore come qualcosa di simile ad un sogno che si
vive di notte, ma reale e vero come il sole caldo dell’estate che ci fa diventare la pelle
bruna.
Massimo
Qualcuno chiede amore e qualcuno è già sposato. Per Francesco, invece, l’amore è
come una cura, dalla malattia di esser giovani. Una cura che implica il dolore e poi il
riscatto da tutti i guai della vita.
Lettera di San Valentino
Cara Anna, sei la donna più bella del mondo. Il tuo sguardo è impresso in me e sono
rimasto abbagliato sin dal primo giorno che ci siamo conosciuti. Sei una ragazza
stupenda e tutti i ragazzi ti desiderano. Non parlo dal punto di vista caratteriale,
infatti sei anche simpatica e mi piace il tuo modo di porti alla gente. Mi ricordo della
fantastica passeggiata che abbiamo fatto insieme nel parco e ci siamo raccontati di
noi, tu della tua vita e io della mia. È stato difficile parlarne perché abbiamo parlato
della malattia che abbiamo noi giovani e la voglia di curarci. Parlo ovviamente di
malattia di cuore e noi siamo persone vaganti che sbattiamo la testa qua e là senza
trovare un itinerario preciso. Quando cadiamo ci rialziamo come nulla fosse successo
e riprendiamo il cammino della vita, forse della nostra vita. Abbiamo la voglia di
compiere azioni secondo i nostri ideali, quello che ci viene in mente senza ragionarci
troppo. Poi ci accorgiamo che in mezzo a tutto questo siamo in realtà da soli e
abbiamo bisogno di avvicinarci scambiandoci un bacio e dimenticando il mondo che
ci circonda. Come direbbe una famosa canzone, sei un fiore nato sull’asfalto e sul
cemento e rimarrai per sempre nel mio cuore.
Francesco
Non sempre l’amore è così meditato, o articolato, come lo scrive Francesco. Talvolta
l’amore è istintivo, come quello di Gino, che vuole tutto oppure niente.
Beh adesso basta spacco tutto. Tutto quel sistema che mi crea un allontanamento da
te, da poterti dire quelle cose che questo sistema mi blocca. Da dove incominciare
non so, ma penso che incominciando mi verranno tante idee e tante cose da spaccare
e poi ritrovarmi su di un mucchio di macerie. Dico che poi in mezzo al nulla tu sarai
al mio fianco, senza nessun limite o qualcosa che ci blocchi, e allora mi verranno
quelle parole e quelle cose che mi verranno molto più facile dirti. E cosi dopo tutto il
trambusto combinato, tu sarai al mio fianco.
Poi Gino ci ripensa, torna indietro, riscrive tutto e ci chiede di ricominciare da capo,
di aggiungere un nuovo messaggio a quello vecchio e che lo completi. Perché Gino lo
sa che c’è sempre qualcosa che per quanto ti sforzi non si può dire e, in fondo in
fondo, lui preferisce le porte aperte alle chiuse.
Lettera a G……….
Lo so che sei sempre impegnata, non so se me lo dici perché non mi vuoi ferire, ma
io testardo aspetterò la tua decisione, ad avere un po’ di tempo per me, che ti aspetta,
perché stare da solo non mi fa bene. Non è che sono solo ho un mucchio di amici, ma
io voglio te per completare il mio passaggio in questa vita.
Mi manchi e voglio sentirti mia, ma se tu mi dici di aspettare aspetterò
Ti voglio bene.
14/04/2015
Dilonardo Gino.
C’è amor sacro e amor profano, lo sappiamo. E noi per completezza aggiungiamo a
quanto detto un messaggio di Giuseppe a Buddha, fermo perfettamente immobile ma
vibrante di energia alle porte del sogno.
A BUDDHA
O invisibil principe
perché ci hai parlato del dolore?
Gli alberi crescono saldi nella giungla
gli uccelli svolazzano sui prati
Si può essere felici anche solo bevendo un bicchiere d’acqua.
Saluti
Giuseppe
Ma l’amore è ovunque, diretto verso ogni cosa, l’amore più bello abbraccia il mondo,
persino così, nel canto eterno di un marinaio, com’è questo, breve e dolce come le
onde del mare, del nostro Graziano.
Cara tartaruga d’acqua devi stare attenta ai pescatori, tanto lo so che vivi 200 anni, sei
bellissima.