Trieste - Compagnia della Rancia

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"Jesus Christ Superstar" è una
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"Jesus Christ Superstar" è una di quelle, forse non molte opere che, nonostante
l'aggettivo "rock", nei decenni e magari nei secoli a venire potrebbe diventare (o
meglio dire, rimanere) il punto fisso del "grande repertorio" teatrale, meritandosi
persino lo spazio nei tempi lirici ed esservi ascoltata come oggi accade con i lavori
di Lehàr o degli Strauss. Potrebbe sembrare un'idea azzardata, ma in un quarto di
secolo dal suo esordio al Mark Hellinger Theatre di Broadway - preceduto da una
fortunata versione discografica e seguito dal clamoroso successo a Londra - il
capolavoro di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice non ha perso proprio nulla del
proprio fascino. Non c'è, per esempio, un singolo tratto in cui si cammina a vuoto e
che denuncerebbe ora, con un'oggettività affinata dal tempo trascorso, le cadute di
ispirazione; per quanto riguarda il messaggio e i quesiti che pone, sono adesso
attuali come mai lo erano. Tutto è, quindi, nelle mani di coloro che si decidono di
allestire la celeberrima rock-opera, e certamente il nome della Compagnia della
Rancia racchiude molte promesse riguardanti un buon esito, per lo più mantenute
nell'allestimento di "J C S" (per la prima volta interamente tradotto in italiano),
ospitato al Politeama Rossetti. La regia e le coreografie firmate da Fabrizio Angelici,
seppure complessivamente convincenti, non spiccano per una particolare originalità
e contengono qualche soluzione meno indovinata, ma la sua abilità nel rendere
perpetua l'azione, nel risolvere lo spazio scenico e, soprattutto, nell'incitare il cast
ad un coinvolgimento totale e continuo, carica lo spettacolo di un'irresistibile
energia. Egregi nella dimensione canora, gli interpreti si prodigano nella danza e
nelle prestazioni istrioniche con notevole disinvoltura, nonché la capacità di
trascinare il pubblico nel proprio entusiasmo e commozione. Le maree di applausi a
scena aperta e le ovazioni finali il pubblico le serba per l'intera compagnia,
acclamando con dei veri boati i protagonisti: Gaetano Caruso (Jesus), Emiliano
Geppetti (Giuda), Valentina Gullace (Maddalena), e poi Marco Romano (Hannas),
Andrea Croci (Caifa), Lorenzo Scuda (Pilato), Raffaele Latagliata (Erode), Enrico
D'Amore (Simone), Luca Notari (Pietro). Un ottimo appoggio gli porge l'orchestra
situata sul palcoscenico, con il pianista Giovanni Monti che cura anche la direzione
musicale.
Dejan Bozovic
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