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Venerdì 10 Aprile 2015
PRIMO PIANO
Ben Jelloun: lo muove la sete di potere e di vendetta e perciò si è fatto un esercito
Il Califfo è come Al Capone
Fu incarcerato dagli Usa, ora arruola i cattivi per farla pagare a tutti
DI
CARLO VALENTINI
L’
Isis spiegato a mia
figlia. «Abu Bakr
al-Baghdadi era
stato incarcerato
dagli americani nel 2003,
quando arrivarono in Iraq, e
vi è rimasto per alcuni anni.
Tutto parte da qui, da un’occupazione che volenti o nolenti ha legittimato la resistenza e il terrorismo contro
l’invasore. Quando al-Baghdadi è uscito dal carcere aveva un solo obiettivo, quello
di vendicarsi. Così ha incominciato a reclutare uomini
ed è poi riuscito, grazie alla
debolezza delle forze regolari, a conquistare Mosul, che
ha significato potere disporre di molto denaro: a Mosul
ha espropriato tutto il denaro che c’era nelle banche e
s’è impossessato dei pozzi di
petrolio. A questo punto ha
potuto arruolare gran parte
dell’ex-esercito di Saddam
Hussein, gente incazzata e
senza lavoro e si è autoproclamato califfo. In pratica un
esercito personale, del resto
anche Al Capone aveva un
suo piccolo esercito e a suo
modo era un califfo. Poi ha
cominciato a fare propaganda, anche con quei video di
forte impatto. Il messaggio
è: venite con me e vi vendico delle vostre frustrazioni,
delle cattiverie che ricevete,
del vuoto nelle vostre vite.
C’è chi corre anche dall’Europa e torna indietro ancora
più frustrato e quindi ancora più pericoloso».
Tahar Ben Jelloun, 71
anni, è scrittore, poeta e
saggista marocchino. Vive
in Francia. Scrive su Le
Monde. Nel 1987 ha vinto il premio Goncourt per
il libro La Nuit sacrée ma
il suo maggiore successo è
stato Il razzismo spiegato a
mia figlia. È appena uscito
da Bompiani il suo ultimo
libro: È questo l’islam che
fa paura. Lo ha presentato
a Casalecchio (Bologna) al
festival Politicamente scorretto. «I fondamentalisti»,
dice, «hanno estrapolato dal
Corano alcuni versetti, strumentalizzandoli. Il Corano,
invece, non va interpretato
senza intelligenza, è un testo che diffonde valori e spiritualità».
Sprona i musulmani
a uscire allo scoperto,
sfidando le ritorsioni dei
fondamentalisti. «Per un
intellettuale musulmano»,
afferma, «da un lato c’è la
paura, io sono stato più
volte minacciato, dall’altro
c’è l’esigenza di spiegare
che l’islam non può essere
identificato col fanatismo
dei terroristi, che anzi sono
nemici dell’islam. Sarebbe
come se la mafia si professasse cattolica e io identi-
fi cassi il cattolicesimo con
la mafi a. Questi terroristi
usano la religione per propri fi ni, considerarli davvero islamici è un favore
che facciamo loro perché si
finisce per ghettizzare tutti
i musulmani e per reazione spingere alcuni di loro
proprio nelle braccia dei
terroristi.
Non dice nulla il fatto che
l’Isis abbia ammazzato più
musulmani che cristiani?
Il loro primo obiettivo è
annientare chi testimonia
che l’islam non è violento e
che ha valori condivisi dalle altre religioni, chi cerca
di fare crescere cultural-
Tahar Ben Jelloun
mente e politicamente le
società arabe, è questo che
disturba i loro piani dittatoriali che ammantano di
religiosità e quindi usano
la violenza proprio contro
i musulmani».
Perché l’Isis riesce a
fare proselitismo in Europa?
«È un circolo vizioso», spiega Ben Jelloun. «Loro uccidono nel nome dell’Islam,
le società occidentali non
distinguono il fanatismo
dall’islam e quindi i musulmani sentono diffidenza
attorno a loro, emarginazione. Sa qual è stata la prima
domanda di un giornalista
francese al procuratore subito dopo la caduta dell’aereo
sulle montagne di MéolansRevel ? È stata: il pilota era
di religione musulmana?
Soprattutto tra i giovani ci
può essere qualcuno che si
ribella a questa situazione,
scegliendo purtroppo una
strada sbagliata. Poi c’è il
problema di Israele ancora
aperto: quando nell’estate
2014 i soldati sono entrati
a Gaza uccidendo 3mila palestinesi, tra cui molti bambini, non si è levata quella
condanna in Occidente che
i palestinesi attendevano,
anzi quando in Francia i
giovani musulmani hanno
manifestato contro la strage
sono stati accusati di esse-
re contro gli ebrei e l’hanno
presa male, perché non si
tratta di essere pro o contro
gli ebrei, semplicemente non
ci possono essere vittime di
serie A e di serie B, di fronte a una strage di innocenti
l’indignazione dev’essere
la stessa, chiunque l’abbia
compiuta».
Le moschee sono luoghi di reclutamento?
«Possono esserlo però è
sbagliato impedire ai musulmani di pregare, le moschee
vanno costruite e rese praticabili ma controllate appunto per evitare che ci sia chi
approfitta di un momento di
preghiera per arruolare alla
violenza. Del resto,
in Marocco è stato
instaurato il controllo dello Stato
su quanto avviene
all’interno delle
moschee e non ci
sono state reazioni, non c’è niente
di male se iniziative del genere
vengono assunte
anche in Europa,
nel rispetto del
sentimento religioso dei musulmani. Le autorità
dovrebbero occuparsi anche del
reclutamento degli
imam, controllare
i loro discorsi, non
accettare che siano finanziati da Paesi stranieri come l’Arabia Saudita
o l’Iran, dovrebbero anche
concentrare i propri sforzi
nelle prigioni, diventate un
luogo ideale per l’indottrinamento e, all’uscita, per il
reclutamento in vista della
jihad. Infine, bisognerebbe
occuparsi delle scuole, in cui
i manuali scolastici dovrebbero essere rivisti e in cui
dovrebbero essere tenuti
corsi sulla razzismo o sulla
storia delle religioni».
Ma da chi è composto
questo “esercito” di alBaghdadi?
«Sono in 15-20 mila, l’ossatura è il vecchio esercito
di Saddam, poi ci sono mercenari reclutati qui e là, infine qualche ingenuo che va
verso la jihad come recarsi
a un picnic. Quello che noi
musulmani ci chiediamo
è come mai gli Stati Uniti
e l’Europa coi loro potenti
apparti militari e di spionaggio non riescano a fermare l’avanzata di questo
gruppo».
Però ci sono responsabilità anche nel mondo
arabo…
«Certamente Arabia Saudita e Katar, almeno in
passato, hanno finanziato
al-Baghdadi. Inoltre sulle
dinamiche politiche della regione incide indubbiamente
anche la divisione tra sciiti
e sunniti, sono due visioni
diverse dell’islam. Semplifi cando, i primi hanno una
gerarchia, con gli Ayatollah
( tipo Khomeini) che fanno
da tramite tra i fedeli e Dio,
i secondi invece non hanno
intermediari, il rapporto del
credente con Dio è diretto.
Ma né l’islam degli uni né
quello degli altri predica
la violenza. Non c’è un solo
versetto del Corano che inciti all’assassinio, tranne
qualche accenno difensivo:
Maometto era in pericolo e
quindi indicava di combattere chi voleva ucciderlo. Ma
si riferiva a una situazione
contingente. Il Corano è un
libro contro la violenza. Dovrebbero meditare sia gli
sciiti che i sunniti quando
litigano per il possesso della
Mecca e dei luoghi sacri».
Quindi non ci sarà
scontro di civiltà?
«No, vi è solo uno scontro
di ignoranze, e questo scontro è terribile perché genera
infelicità, guerre e razzismo.
E pensare che nella sura II
del Corano, il versetto 42 recita: «Non date alla verità
veste di menzogna».
© Riproduzione riservata
CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA
DEGLI OBBLIGAZIONISTI
I portatori delle obbligazioni costituenti il prestito obbligazionario
denominato “Modelleria Brambilla Convertibile 7% 20142019” sono convocati in Assemblea, in prima convocazione, il giorno 28 aprile 2015, alle ore 10:30, presso la sede sociale, in via
del Progresso 1, 42015 Correggio (RE), ed occorrendo in seconda convocazione per il giorno 11 maggio 2015 stesso luogo ed ora, per
discutere e deliberare sul seguente
Ordine del Giorno
1. Nomina del Rappresentante Comune degli Obbligazionisti ai sensi
dell’art 2417 del Cod. Civ., previa determinazione della durata della
carica; delibere inerenti e conseguenti.
2. Costituzione del fondo comune per le spese necessarie alla tutela
dei comuni interessi e determinazione del compenso del rappresentante comune; delibere inerenti e conseguenti.
Informazioni sul prestito obbligazionario e sul capitale sociale
Il prestito obbligazionario denominato “Modelleria Brambilla
Convertibile 7% 2014-2019” (il “Prestito”) è costituito da n.
15.000 obbligazioni del valore nominale di Euro 100,00 ciascuna, per
un controvalore complessivo del Prestito pari a Euro 1.500.000.
Ogni obbligazione dà diritto ad un voto nelle Assemblee degli obbligazionisti.
Il Regolamento del Prestito è disponibile sul sito internet della Società
www.brambilla.it (Sezione Investor Relations).
Il capitale sociale di Modelleria Brambilla S.p.A. ammonta ad Euro
190.000 ed è composto da 3.800.000 azioni ordinarie, senza indicazione del valore nominale.
Partecipazione all’Assemblea degli obbligazionisti
Ai sensi di legge la legittimazione all’intervento in Assemblea e all’esercizio del diritto di voto è attestata da una comunicazione alla Società
effettuata dall’intermediario abilitato alla tenuta dei conti ai sensi di
legge, sulla base delle evidenze delle proprie scritture contabili relative al termine della giornata contabile del settimo giorno di mercato
aperto precedente la data fissata per l’Assemblea, ossia il giorno 17
aprile 2015 (record date); le registrazioni in accredito e in addebito
compiute sui conti successivamente a tale termine non rilevano ai fini
della legittimazione all’esercizio del diritto di voto in Assemblea.
Ciascun soggetto legittimato ad intervenire in Assemblea può farsi
rappresentare mediante delega scritta ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, con facoltà di sottoscrivere il modulo di delega reperibile
sul sito internet societario all’indirizzo www.brambilla.it.
La delega può essere trasmessa alla Società mediante invio a mezzo
raccomandata all’indirizzo Modelleria Brambilla S.p.A., Via del
Progresso 1, 42015 Correggio (RE), ovvero mediante notifica elettronica all’indirizzo di posta certificata [email protected]
Non sono previste procedure di voto per corrispondenza o con mezzi
elettronici.
Documentazione
La documentazione relativa all’Assemblea degli obbligazionisti, prevista
dalla normativa vigente, sarà messa a disposizione del pubblico presso
la sede legale (via del Progresso 1, 42015 Correggio) e sarà inoltre
pubblicata sul sito internet della Società www.brambilla.it, entro i previsti termini di legge.
Gli obbligazionisti hanno facoltà di ottenerne copia.
Correggio (RE), 10 aprile 2015
L’Amministratore Delegato
Ing. Gabriele Bonfiglioli
Modelleria Brambilla S.pA.. - Capitale sociale Euro 190.000 i.v. - Sede legale Via del progresso, 1
42015 Correggio (RE) - Italia - P. IVA 01763310354 - Iscritta presso l’Ufficio del Registro delle Imprese di Reggio Emilia
al n. 01763310354 e nel Repertorio Economico Amministrativo (REA) al n. RE - 220619.
www.brambilla.it