Villa Da Vico (Municipio) Comune: Sommacampagna Frazione: Sommacampagna Piazza Carlo Alberto, Irvv Ctr Villa Da Vico, insieme ad altre residenze storiche, è sorta nel luogo che oggi è identificato come centro storico del comune di Sommacampagna. Le origini del complesso risalgono al , anno in cui il nobile Paolo Da Vico incaricò l’architetto Adriano Cristofali di redigere il progetto per la villa. Tale progetto oggi è conservato presso l’Archivio di Stato di Verona e dall’osservazione dello stesso si desume che rimase incompiuto; nelle tavole del progetto originario si osserva una pianta di tipo simmetrico con salone principale al centro e ai lati quattro stanze per parte, ma il lato destro non venne realiz- zato e, a oggi, le cause del mancato completamento del fabbricato rimangono da identificare. La proprietà originaria della residenza è ricordata anche dallo stemma murato sulla facciata principale. Successivamente, all’inizio dell’Ottocento, fu di proprietà Terzi e nel divenne la sede del municipio del comune di Sommacampagna. Nel , a causa della necessità di maggiori spazi per gli uffici comunali, venne incaricato l’architetto Gian Carlo Pellegrini Cipolla di realizzare l’ampliamento del corpo esistente. Il progetto riprese le dimensioni e la localizzazione del volume originario SOMMACAMPAGNA Scorcio della villa prima dell’ampliamento (Archivio IRVV) Particolare del portale d’ingresso sul fronte principale (Archivio IRVV) Pianta e prospetto del progetto del dell’architetto Adriano Cristofali (Archivio IRVV) mai edificato, pur scegliendo linee architettoniche nettamente diverse da quelle dell’edificio storico realizzato. La villa, costituita da un unico corpo diviso tra parte storica e parte moderna da una piccola fessura vetrata, è suddivisa in tre piani fuori terra e sottotetto. La torretta che emerge dalla copertura è chiaramente un’aggiunta posteriore all’edificio come si può desumere dal progetto originario, in cui non appare. La struttura è costituita da muratura perimetrale portante e da solai composti da travi in legno, assito e un getto di conglomerato con finitura superficiale in battuto di graniglia di vari colori, a formare delle decorazioni. La facciata principale, prospiciente la piazza, uguale a quella secondaria, è composta da quello che sarebbe stato l’asse centrale, se il progetto originario fosse stato realizzato completamente, e dai cinque assi laterali di destra; mentre per la parte sinistra è stato edificato solo il primo asse. I quattro assi mancanti sono stati sostituiti dall’ampliamento realizzato nel , ovvero da un corpo piuttosto chiuso sul fronte principale: si possono vedere solo tre finestre, una al piano terra e una coppia al primo contornate da semplici profili in pietra. L’asse di unione tra il corpo vecchio e quello nuovo è stato realizzato mediante parete vetrata da terra alla copertura. Il portale di ingresso è leggermente rientrante rispetto al filo della facciata e si allarga per dare maggiore enfasi all’accesso. Nella parte vecchia gli assi sono caratterizzati da finestre rettangolari, più grandi al piano terra e primo, di dimensioni ridotte all’ultimo. I fori sono contornati da profili in pietra bugnati al piano terra, semplici agli altri due livelli. Al centro, al piano terra si apre il portone di ingresso ad arco a tutto sesto, contornato da cornice in bugnato. In asse, al primo piano, una monofora, sempre a tutto sesto, con poggiolo, che si estende alle due finestre laterali ed è sorretto da sei mensoloni in pietra, con balaustra costituita da colonnine in pie- 507 Soffitto decorato di un vano al piano terra raffigurante un tendaggio sostenuto da quattro putti (Archivio IRVV) Soffitto decorato del salone principale al primo piano raffigurante la biga del Sole (Archivio IRVV) Soffitto decorato del vano scale al primo piano raffigurante una donna in groppa a un’aquila (Archivio IRVV) Soffitto decorato di un vano al primo piano raffigurante una donna su una nuvola che regge due fiaccole (Archivio IRVV) tra lavorate a cui si alternano, in corrispondenza delle mensole, sei pilastri più grossi e larghi. Nell’interno della villa molti dei vani sono decorati a tempera con motivi mitologici e bucolici. Al piano terra nel salone principale due pareti mostrano quattro grandi riquadri decorati a tempere: colonne in trompe-l’oeil con sfondo su vedute bucoliche; sopra le porte riquadri con allegorie delle stagioni. Il soffitto presenta travi a vista con modanature e riquadri tra le travi realizzati con regoli. Altri due vani sono degni di nota: l’uno ha tre pareti decorate a tempera con motivi bucolici rappresentanti edifici d’epoca in cui sono inserite figure di popolazioni orientali, il soffitto è decorato con finto tendaggio sostenuto da quattro putti da cui si scorge il cielo con due colombi; l’altro ha decorato solo il soffitto con una raffigurazione centrale rappresentante una cupola a cassettoni in prospettiva con cornici concentriche. Negli spazi tra le decorazioni e le pareti laterali sono inserite figure composte da busto e testa di donna e parte inferiore di foglie. Il vano della raffinata scala in marmo ha un soffitto affrescato rappresentante una balaustra tonda all’interno della quale è una donna in groppa a un’aquila che regge nella zampa sinistra uno scettro. Al primo piano domina il salone principale denso di scene e motivi mitologici. Le pareti sono decorate con colonne accoppiate in trompe-l’oeil con su vedute di giardini. Nei riquadri sono inoltre raffigurate scene mitologiche tra cui il centauro Chirone con Achille in braccio, Orfeo e le Muse e quattro divinità femminili, tra cui Diana e Minerva. Il soffitto è decorato con la biga del Sole. Sullo stesso piano un altro vano presenta pareti dipinte con festoni rossi e nel soffitto è rappresentata una donna su una nuvola che regge due fiaccole, con ai piedi un serpente e un drago. In altra stanza, invece, alle pareti sono dipinti quattro ovali realizzati mediante ghirlande di fiori con all’interno putti e donne che tengono in mano festoni di fiori. Il soffitto presenta una cornice tonda di fiori con all’interno una figura maschile con ali e in mano una cetra con due putti. La stanza, oggi ufficio del sindaco, è ornata con tappezzeria in carta a motivi agresti altoatesini datata , divenuta piuttosto rara e ricercatissima dal collezionismo. Il soffitto presenta travi a vista. Il secondo piano non evidenzia alcun tipo di decorazione. All’interno e all’esterno dell’edificio si incontrano alcune lapidi realizzate a ricordo della sosta di re Carlo Alberto e di alcuni benemeriti sommacampagnesi.