vR 395 Villa Da Vico (Municipio)

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 
Villa Da Vico (Municipio)
Comune: Sommacampagna
Frazione: Sommacampagna
Piazza Carlo Alberto, 
Irvv 
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Villa Da Vico, insieme ad altre residenze storiche, è
sorta nel luogo che oggi è identificato come centro
storico del comune di Sommacampagna.
Le origini del complesso risalgono al , anno in
cui il nobile Paolo Da Vico incaricò l’architetto
Adriano Cristofali di redigere il progetto per la villa.
Tale progetto oggi è conservato presso l’Archivio di
Stato di Verona e dall’osservazione dello stesso si desume che rimase incompiuto; nelle tavole del progetto originario si osserva una pianta di tipo simmetrico con salone principale al centro e ai lati quattro
stanze per parte, ma il lato destro non venne realiz-
zato e, a oggi, le cause del mancato completamento
del fabbricato rimangono da identificare.
La proprietà originaria della residenza è ricordata
anche dallo stemma murato sulla facciata principale.
Successivamente, all’inizio dell’Ottocento, fu di proprietà Terzi e nel  divenne la sede del municipio
del comune di Sommacampagna.
Nel , a causa della necessità di maggiori spazi
per gli uffici comunali, venne incaricato l’architetto
Gian Carlo Pellegrini Cipolla di realizzare l’ampliamento del corpo esistente. Il progetto riprese le dimensioni e la localizzazione del volume originario
SOMMACAMPAGNA
Scorcio della villa prima dell’ampliamento (Archivio IRVV)
Particolare del portale d’ingresso sul fronte principale (Archivio IRVV)
Pianta e prospetto del progetto del  dell’architetto Adriano Cristofali (Archivio IRVV)
mai edificato, pur scegliendo linee architettoniche
nettamente diverse da quelle dell’edificio storico
realizzato. La villa, costituita da un unico corpo diviso tra parte storica e parte moderna da una piccola fessura vetrata, è suddivisa in tre piani fuori terra
e sottotetto. La torretta che emerge dalla copertura
è chiaramente un’aggiunta posteriore all’edificio come si può desumere dal progetto originario, in cui
non appare. La struttura è costituita da muratura perimetrale portante e da solai composti da travi in legno, assito e un getto di conglomerato con finitura
superficiale in battuto di graniglia di vari colori, a
formare delle decorazioni.
La facciata principale, prospiciente la piazza, uguale
a quella secondaria, è composta da quello che sarebbe stato l’asse centrale, se il progetto originario fosse stato realizzato completamente, e dai cinque assi
laterali di destra; mentre per la parte sinistra è stato
edificato solo il primo asse. I quattro assi mancanti
sono stati sostituiti dall’ampliamento realizzato nel
, ovvero da un corpo piuttosto chiuso sul fronte
principale: si possono vedere solo tre finestre, una al
piano terra e una coppia al primo contornate da
semplici profili in pietra. L’asse di unione tra il corpo vecchio e quello nuovo è stato realizzato mediante parete vetrata da terra alla copertura. Il portale di
ingresso è leggermente rientrante rispetto al filo della facciata e si allarga per dare maggiore enfasi all’accesso. Nella parte vecchia gli assi sono caratterizzati da finestre rettangolari, più grandi al piano terra e primo, di dimensioni ridotte all’ultimo. I fori sono contornati da profili in pietra bugnati al piano
terra, semplici agli altri due livelli.
Al centro, al piano terra si apre il portone di ingresso ad arco a tutto sesto, contornato da cornice in bugnato. In asse, al primo piano, una monofora, sempre a tutto sesto, con poggiolo, che si estende alle
due finestre laterali ed è sorretto da sei mensoloni in
pietra, con balaustra costituita da colonnine in pie-
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Soffitto decorato di un vano al piano terra raffigurante un tendaggio sostenuto da quattro putti (Archivio IRVV)
Soffitto decorato del salone principale al primo piano raffigurante la biga del Sole (Archivio IRVV)
Soffitto decorato del vano scale al primo piano raffigurante una donna in groppa a un’aquila (Archivio IRVV)
Soffitto decorato di un vano al primo piano raffigurante una donna su una nuvola che regge due fiaccole (Archivio IRVV)
tra lavorate a cui si alternano, in corrispondenza delle mensole, sei pilastri più grossi e larghi.
Nell’interno della villa molti dei vani sono decorati a
tempera con motivi mitologici e bucolici. Al piano
terra nel salone principale due pareti mostrano quattro grandi riquadri decorati a tempere: colonne in
trompe-l’oeil con sfondo su vedute bucoliche; sopra
le porte riquadri con allegorie delle stagioni. Il soffitto presenta travi a vista con modanature e riquadri
tra le travi realizzati con regoli. Altri due vani sono
degni di nota: l’uno ha tre pareti decorate a tempera
con motivi bucolici rappresentanti edifici d’epoca in
cui sono inserite figure di popolazioni orientali, il
soffitto è decorato con finto tendaggio sostenuto da
quattro putti da cui si scorge il cielo con due colombi; l’altro ha decorato solo il soffitto con una raffigurazione centrale rappresentante una cupola a cassettoni in prospettiva con cornici concentriche. Negli spazi tra le decorazioni e le pareti laterali sono inserite figure composte da busto e testa di donna e
parte inferiore di foglie. Il vano della raffinata scala
in marmo ha un soffitto affrescato rappresentante
una balaustra tonda all’interno della quale è una
donna in groppa a un’aquila che regge nella zampa
sinistra uno scettro. Al primo piano domina il salone principale denso di scene e motivi mitologici. Le
pareti sono decorate con colonne accoppiate in
trompe-l’oeil con su vedute di giardini. Nei riquadri
sono inoltre raffigurate scene mitologiche tra cui il
centauro Chirone con Achille in braccio, Orfeo e le
Muse e quattro divinità femminili, tra cui Diana e
Minerva. Il soffitto è decorato con la biga del Sole.
Sullo stesso piano un altro vano presenta pareti dipinte con festoni rossi e nel soffitto è rappresentata
una donna su una nuvola che regge due fiaccole, con
ai piedi un serpente e un drago. In altra stanza, invece, alle pareti sono dipinti quattro ovali realizzati
mediante ghirlande di fiori con all’interno putti e
donne che tengono in mano festoni di fiori. Il soffitto presenta una cornice tonda di fiori con all’interno
una figura maschile con ali e in mano una cetra con
due putti. La stanza, oggi ufficio del sindaco, è ornata con tappezzeria in carta a motivi agresti altoatesini datata , divenuta piuttosto rara e ricercatissima dal collezionismo. Il soffitto presenta travi a vista. Il secondo piano non evidenzia alcun tipo di decorazione. All’interno e all’esterno dell’edificio si incontrano alcune lapidi realizzate a ricordo della sosta di re Carlo Alberto e di alcuni benemeriti sommacampagnesi.
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