Circuiti magnetici I problemi che si considerano nello studio dei circuiti magnetici sono classificabili in due categorie: 1)Problemi di sintesi: assegnato un valore del flusso da realizzare in una certa regione, determinare la forza magnetomotrice necessaria. 2)Problemi di analisi: nota la f.m.m., determinare il flusso da essa prodotto. Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Circuiti magnetici A causa della non linearità dei materiali i due problemi non sono in generale risolvibili con metodi analitici. Si deve ricorrere a soluzioni grafiche o numeriche (di tipo iterativo). Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Scopi del progetto di un circuito magnetico Si vuole determinare: la f.m.m. necessaria per stabilire il flusso di induzione magnetica richiesto; le sezioni e le lunghezze dei diversi tratti in serie; il flusso disperso; il peso del materiale ferromagnetico necessario; Inoltre: nel caso di presenza di flusso variabile nel tempo determinare le perdite nel materiale ferromagnetico. Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Dimensioni e peso del circuito magnetico Se si suppone che il circuito magnetico sia un tubo di flusso, si ha che questo è costante in tutti i tratti del circuito stesso. Si suddivide il circuito in tratti nei quali l’induzione possa essere considerata costante o con andamento noto. Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Sintesi di un circuito magnetico “serie” Per il circuito magnetico in figura si vuole affrontare il problema di sintesi. l2 γ I S N δ l1 µ0 l4 Supponiamo che il nucleo sia costituito da un unico materiale ferromagnetico. l3 w d Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno l2 γ I S N Sono assegnati: • il valore del flusso al traferro Φd • le dimensioni geometriche δ l1 µ0 l4 l3 w d l k ( k = 1, 4) , w,d ,δ • le caratteristiche fisiche (caratteristica del materiale, fattore di stipamento Fs e numero di spire N dell’avvolgimento). Si vuole determinare la corrente I per ottenere il valore di flusso assegnato. Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno I passi della procedura di calcolo sono i seguenti: 1. Dal valore del flusso al traferro si ottiene il valore dell’induzione Bδ: Φδ Bδ = α wd Fs Il coefficiente α>1 tiene conto degli eventuali effetti di bordo. 2. Noto Bδ si determina la f.m.m. relativa al tratto di traferro: Θδ = Bδ µ0 δ Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Essendo la sezione del circuito costante, dal valore della induzione al traferro si ottiene il valore della induzione nel ferro: BFe = Bδ 3. Con il valore dell’induzione nel ferro, BFe, si entra sulla caratteristica del materiale ferromagnetico e si determina il corrispondente valore di HFe. Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno BFe HFe Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno BFe HFe Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno 4. Utilizzando il valore così determinato si può calcolare la f.m.m. relativa al tratto di ferro: Θ Fe = H Fe (l 1 + l 2 + l 3 + l 4 − δ ) La f.m.m. totale risulta pertanto: Θtot = Θδ + Θ Fe 5. Dal valore così ottenuto, noto il numero di spire dell’avvolgimento si ottiene la corrente richiesta. Θtot I= N Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Effettuando il calcolo a partire da diversi valori del flusso al traferro Φk (k=1,2,…n) è possibile costruire per punti la curva di magnetizzazione (Φ vs. Θ) del circuito magnetico in esame. Φ (Wb) Φn Φ2 Φ1 Θ1 Θ2 Θn Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Θ (Asp) Problema di analisi Data la f.m.m. e le caratteristiche fisiche e geometriche dei diversi tronchi, occorre determinare il flusso. Si possono utilizzare metodi (di tipo grafico) o metodi numerici. I metodi grafici sono: - costruzione della curva di magnetizzazione del circuito; - retta di carico Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Costruzione della curva di magnetizzazione La curva di magnetizzazione si ottiene per interpolazione Si fissa un valore di induzione B (j1) in uno dei tronchi del circuito (tronco i-esimo), Poiché il flusso Φ è costante in tutti i tronchi, è possibile ricavare il valore dell'induzione nel tronco j-esimo (con j ≠ i ) attraverso la relazione: B(j 1 ) Φ( 1 ) ( 1 ) Si = = Bi Sj Sj Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Dalle caratteristiche non lineari dei materiali si ricavano i valori del campo magnetico nei diversi tronchi del circuito e quindi la f.m.m. totale: Φ [Wb] N N i =1 i =1 Θ(tot1 ) = ∑ Θ(i 1 ) = ∑ H i( 1 )li Φ( 1 ) Θ( 1 ) Θ [Asp] Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Si ripete il procedimento per una serie di valori di induzione B(k), scelti in modo tale da ottenere una serie di valori di f.m.m. che comprenda quella data dal problema; Φ [Wb] Φ( n ) Φv Φ( 2 ) Φ( 1 ) si traccia la curva interpolante che fornisce il flusso in funzione della f.m.m. totale. Θ Θ (1) (2) Θv Θ( n ) Θ [Asp] Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Costruzione della retta di carico La f.m.m. totale può essere espressa come: NI = H δ δ + H m l m I dove: N lm µ0 δ 4 lm = ∑lk −δ 1 La forza magnetica relativa al traferro, Hδ, può essere espressa come: Hδ = Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Bδ µ0 Ricordando che, se si trascurano gli effetti di bordo al traferro, si ha: B m = Bδ Il valore della induzione nel ferro, può essere ricavato come: µ0 l m µ0 NI Bm = − Hm + δ δ Questa espressione rappresenta l’equazione di una retta sul piano Hm,Bm L’intersezione della retta con la curva di magnetizzazione del materiale magnetico fornisce il valore della induzione richiesta. Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Bm Punto di lavoro Retta di carico µ0 l m µ0 NI Bm = − Hm + δ δ Hm Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Analisi non lineare laria=0.698mm lFe=10cm I=10A N=100 Bfe=? I N lFe µ0 laria lSi consideri la seguente caratteristica non lineare del materiale: Hfe(Bfe)=129.5·Bfe+76.1·Bfe·exp(1.26·Bfe2) Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Analisi grafica (1/2) H fe l fe + H aria l aria = H fe l fe + B fe = H fe µ 0 NI l aria − H fe B fe µ0 l aria = NI µ 0 l fe l aria l aria NI = − B fe l fe µ 0 l fe Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Analisi grafica (2/2) µ 0 NI l aria 2 1.5 1 NI l fe 0.5 0 0 0.5 1 1.5 2 Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno 2.5 4 x 10 Newton-Raphson Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Newton-Raphson f (x) = 0 df f ( x ) = f ( x0 ) + dx ⋅ (x − x0 ) = 0 x = x0 f ( x0 ) f ( xk ) x = x0 − → x k +1 = x k − f ′( x 0 ) f ′( x k ) ∆= x k +1 − x k xk Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Applicazione ai circuiti magnetici H fe (B fe ) = 129 .5 ⋅ B fe + 76 .1 ⋅ B fe ⋅ e H fe 1 .26 ⋅ B 2fe l aria NI = − B fe l fe µ 0 l fe ( ) NI l 1 .26 ⋅ B 2fe aria − + 129 .5 ⋅ B fe + 76 .1 ⋅ B fe ⋅ e + B fe =0 l µ l fe 0 fe Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Il processo iterativo B(k) 1.9 Bmax ∆ 1.8003 1.0000e2 1.6231 9.8449e-2 1.5022 7.4499e-2 1.6 1.4676 2.3039e-2 1.5 1.4656 1.3748e-3 1.4655 1.0181e-5 1.8 1.7 1.4 0 2000 4000 6000 8000 10000 Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Limiti della tecnica N-R Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno MAGNETI PERMANENTI Per costruire magneti permanenti è necessario impiegare materiali ferromagnetici duri. Occorre disporre di forza coercitiva Hc ed induzione residua Br elevate. Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno MAGNETIZZAZIONE INTRINSECA Un magnete ideale completamente magnetizzato mantiene una magnetizzazione +Msat fino a che non viene applicato un campo magnetico di ampiezza –Hci (campo coercitivo), in corrispondenza del quale la magnetizzazione si inverte e diventa -Msat. Il ciclo descritto da M vs H si chiama ciclo della magnetizzazione intrinseca del materiale Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno MAGNETIZZAZIONE NORMALE La magnetizzazione M fornisce la forza magnetizzante H che determina la densità di flusso B: B=µo(H+M) Da questa relazione è possibile ottenere la caratteristica di “magnetizzazione normale” B vs. H più idonea ai fini del progetto di un magnete. La pendenza della curva normale B vs. H per -Hci<H<+Hci risulta: dB/dH=µo, Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Caratteristica di demagnetizzazione reale In un materiale reale non si ha una brusca transizione nella caratteristica intrinseca in corrispondenza del campo coercitivo, ma si ha una graduale transizione della magnetizzazione: la caratteristica esibisce un “ginocchio”. La caratteristica normale esibisce un analogo comportamento. Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Proprietà di interesse applicativo • Induzione residua (remanence) Br • Campo coercitivo Hc • Max energia magnetica (BH)max coppia di valori di B e H nel secondo quadrante per cui il prodotto è massimo) Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno In un magnete permanente si ha: lm γ ∫ H ⋅ dl = 0 ⇒ H m l m = − H 0δ γ Σ δ ∫∫ B ⋅ ds = 0 ⇒ Bm S m = B0 S0 Σ Sm B0 = Bm = αBm α < 1 S0 Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Nota l’induzione al traferro B0, e quindi H0, si può determinare il valore del campo nel magnete: H m = − H0 δ lm Sm B0 = Bm = αBm α < 1 S0 S0 l m 1 Sm δ Hm = − Bm → Bm = − µ0 Hm Sm δ µ 0 S0 l m Si tratta di una retta nel piano (Hm,Bm) la cui intersezione con la caratteristica del materiale magnetico definisce il punto di lavoro del magnete. Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno S0 l m Bm = − µ0 Hm Sm δ Br2 Br1 1 2 Hc1 Hc2 Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno Una misura della efficienza di un magnete è il valore massimo dell’energia disponibile al traferro: 1 Wm = aVm Bm H m 2 Prof. V. Tucci – Complementi di Elettrotecnica – a.a. 2009/2010 Dip. di Ing. dell'Informazione e Ing. Elettrica - Università di Salerno