COSENZA - Alla fine il cerchio si è chiuso. Il 27 gennaio scorso il deputato Sebastiano Barbanti, eletto alla
Camera nel 2013 con i voti del Movimento 5 Stelle, ha lasciato il gruppo parlamentare. Insieme ad
altri "grillini" è entrato nel nuovo gruppo "Alternativa libera" che si propone di "cambiare l'Italia, con
coerenza e responsabilità " entrando a pieno titolo a far parte di quel sistema che sostiene di combattere.
Nulla di cui stupirsi. In particolare gli attivisti cosentini, città di provenienza del deputato, avevano più volte
segnalato la sua insofferenza e il suo atteggiamento lontano dalle logiche 5 stelle, giungendo il 3 dicembre
scorso allo scontro diretto con un comunicato in cui espressamente chiedevano il suo allontanamento dal
Movimento. Considerate le prese di posizione del deputato Barbanti e del senatore Molinari, sempre più
spesso in antitesi, a causa di un comportamento ostile, ipercritico e non in linea con quasi tutte le decisioni
che dai gruppi parlamentari 5 Stelle uscivano, gli attivisti chiedevano a gran voce un gesto di coerenza da
parte loro che li vedesse fuori dal gruppo ma anche fuori dal parlamento. Il desiderio dei cosentini è stato
però esaudito solo in parte, di dimissioni non se ne parla. È più comodo combattere dall'interno e magari
anche con qualche soldino in più in tasca, che fa sempre comodo. E Francesco Molinari? Ebbene, il senatore
è comparso immediatamente tra i dieci fuoriusciti di martedì, senza mai però confermare né smentire, è
rimasto al suo posto, salvo poi, l'indomani, ammettere la sua intenzione di dimettersi. Ammette di aver
maturato da tempo l'amara decisione e questa volta paragona il movimento 5 stelle al partito fascista.
Sembra ieri quando rilasciando spudorate interviste, il Movimento diventava dapprima Forza Italia e pochi
giorni dopo, durante un incontro lungamente richiesto e finalmente ottenuto, confessava in lacrime agli
attivisti cosentini di riporre ormai le sue ultime speranze nel movimento di Beppe Grillo. Ma panta rei, e così
insieme alle lacrime del senatore, scorrono le parole, le promesse, il tempo e finalmente si fa un po’ di
chiarezza. Le incertezze degli attivisti del MeetUp Cosenza trovano riscontro e ora Barbanti e Molinari
possono vivere la loro nuova esperienza politica in "Alternativa libera". Il nome scelto è il più adatto
certamente: prospetta nuove possibilità e piena libertà di azione. Saranno ora liberi di non rendicontare, di
non restituire, di votare come meglio credono senza dar conto a nessuno, di rilasciare interviste, e tanto altro
ancora, ma soprattutto potranno farlo grazie ai voti del Movimento 5 Stelle che quasi due anni fa credette in
loro. Solo con le dimissioni, i due, possono convincere i cittadini e gli attivisti che li hanno mandati in
Parlamento che la loro uscita dal Movimento è stata dettata da convincimenti di natura politica e non di
natura economica, solo dimettendosi da parlamentari non saranno marchiati come traditori ma daranno la
prova tangibile di persone coerenti, oneste e trasparenti, recuperando la stima persa con annessa stretta di
mano. La verità è che di dubbi da dirimere gli attivisti cosentini non ne hanno più. Si va avanti. A riveder le
stelle!