Con il patrocinio del Comune di Bologna – Quartiere Savena Approfondimento bibliografico a cura della Biblioteca “Ginzburg” Oratorio Don Bosco via B. M. Del Monte, 12 40139 BOLOGNA C.G.S. “Vincenzo Cimatti” Progetto CINEMAINSIEME in collaborazione col circolo ARCI Benassi “La fantascienza al cinema. Un genere da riscoprire” Una rassegna di tre film che sono rappresentativi del genere. 1. martedì 11 ottobre 2011 2. martedì 18 ottobre 2011 3. martedì 25 ottobre 2011 “Il pianeta proibito” “Blade Runner” “Matrix” di Fred M. Wilcox di Ridley Scott dei fratelli Wachowski 1 martedì 11 ottobre 2011 ore 20:45 verrà proiettato, in sala audiovisivi dell’oratorio, il film “Il pianeta proibito” di Fred Mac Leod Wilcox SCHEDA titolo Il pianeta proibito (tit. orig.: Forbidden Planet) Metro distribuito Goldwyn da Mayer Walter Pidgeon (dott. Edward Morbius) [dopp. da Roldano Lupi], Anne Francis (Altaira 'Alta' Morbius) [dopp. da Luisella Visconti], Leslie Nielsen (Com. J. J. Adams) [dopp. da Carlo D'Angelo], Warren Stevens (Ten. 'Doc' Ostrow M.D.) [dopp. da Riccardo Cucciolla], Jack Kelly (Ten. Jerry Farman) [dopp. da Paolo Ferrari], Richard Anderson (capo Quinn) interpreti [dopp. da Nino Dal Fabbro], Earl Holliman (cuoco) [dopp. da Nino Manfredi], Robby the Robot (se stesso) [dopp. da Alberto Lupo], George Wallace (Bosun, il nostromo) [dopp. da Carlo Hintermann], Jimmy Thompson (Youngerford), James Drury (Strong), James Best (membro dell'equipaggio), Marvin Miller (la voce del robot), Les Tremayne (voce narrante). fotografia George J. Folsey musiche Louis Barron; Bebe Barron sceneggiatura Cyril Hume; Irving Block; Allen Adler; William Shakespeare regia Fred M. Wilcox produzione USA, 1956 genere fantascienza/drammatico durata 1h 38' Nell'anno 2000 la razza umana non è più politicamente divisa, ma è unita in un'unica federazione, mentre nuovi mezzi di trasporto a propulsione atomica rendono possibili i viaggi interplanetari. Un incrociatore spaziale, viaggiante alla velocità della luce, si dirige verso Altair-IV: lo guida il trama comandante Adams, che ha al suo fianco il tenente Farman e il tenente Ostrow, medico di bordo. Vent'anni prima, una comitiva di esploratori terrestri si è diretta verso lo stesso pianeta; poiché nessuna notizia è mai pervenuta dagli audaci, la spedizione capeggiata da Adams si propone di fare ricerche e raccogliere gli eventuali sopravvissuti ... Concorsi e premi Questo film ha partecipato a: • 29 edizione Academy of Motion Picture Arts and Sciences Awards (premio Oscar) (1957) concorrendo nell* categori* migliori effetti speciali (a A. Arnold Gillespie, Irving G. Ries, Wesley C. Miller). Recensioni. Wikipedia Classico del cinema di fantascienza del 1956, diretto da Fred McLeod Wilcox e prodotto dalla MGM, da cui fu tratto un romanzo omonimo scritto da W. J. Stuart e pubblicato nello stesso anno. La trama è vagamente ispirata alla commedia teatrale La tempesta di Shakespeare. Nella realizzazione della pellicola furono impiegati numerosi effetti speciali Pag. 2 di 6 della Walt Disney Productions e della musica elettronica, per conferire il carattere alieno del contesto. Il film è ricordato anche per la presenza di un personaggio robotico, Robbie, riproposto in seguito in altre pellicole. Trama XXIV secolo. L'incrociatore spaziale C-57-D è inviato in missione sul pianeta Altair IV (il quarto pianeta della stella Altair), alla ricerca di eventuali sopravvissuti della precedente spedizione Bellerofonte, dispersa venti anni prima. In prossimità dell'astro vi è un animato contatto radio con il Professor Edward Morbius, uno dei membri della spedizione scomparsa, che li dissuade invano dall'atterraggio. Giunti sulla superficie, i comandanti della spedizione, Adams (Leslie Nielsen), "Doc" Ostrow e Farmer sono accolti dal robot Robby e condotti presso l'abitazione di Morbius, il quale spiega loro di essere l'unico superstite del Bellerofonte in quanto nel giro di un anno dal loro atterraggio, gli altri membri furono uccisi da una "forza misteriosa", tranne naturalmente lui stesso, sua moglie - morta poi per cause naturali - e sua figlia Altaira (Anne Francis), nativa del pianeta. Egli teme che la tragedia possa ripetersi sui nuovi arrivati mentre non teme per sé e sua figlia, ora per la loro abitazione attrezzata con sofisticate tecnologie difensive e per un senso di immunità che egli avverte con la fantomatica entità assassina. Nel frattempo questa entità comincia a manifestarsi, dapprima con il sabotaggio della trasmittente, contatto con la Terra e poi il massacro del tecnico delle comunicazioni. I comandanti Adams ed Ostrow premono perché Morbius collabori così egli racconta di aver scoperto ed analizzato, come filologo, le testimonianze di una evolutissima civiltà locale scomparsa improvvisamente in una sola notte duecentomila anni prima, chiamata Krell, per presto mostrare nei sotterranei della residenza, delle apparecchiature perfettamente conservate e tra queste l'apparecchio cui riuscì a dedurne il funzionamento, una sorta di nursery Krell, la quale finalità sarebbe stata probabilmente l'educazione e il potenziamento cerebrale. Si tratta di uno strumento pericoloso in quanto mostratosi letale per alcuni componenti del precedente equipaggio mentre Morbius sopravvisse ad un coma ritrovandosi con le facoltà mentali pressoché raddoppiate. Lo studioso in seguito, conduce Adams ed Ostrow all'interno del pianeta, dove è presente una immensa macchina che si sviluppa in profondità per molti chilometri e continua a funzionare da duemila secoli. La Grande Macchina, così è chiamata, è rappresentata efficacemente con gli effetti speciali. Una bella ma ingenua Altaira si trova alle prese con un troppo intraprendente Farmer, subito redarguito da Adams. Scende la notte, l'equipaggio è in allarme, l'astronave è circondata da batterie di difesa quando irrompe l'Entità ed infuria Pag. 3 di 6 una sanguinosa battaglia. Nella residenza intanto la Grande Macchina è in piena attività, per ristabilizzarsi al risveglio di Morbius. Nel luogo dello scontro la creatura si ritira, non senza aver versato altro sangue, tra questi quello di Farmer. Adam ed Ostrow decidono di recarsi a prelevare Morbius ed Altaira. Mentre lo studioso manifesta al comandante la propria riluttanza, il robot reca in braccio il dottore moribondo, sottopostosi di sua iniziativa all'apparecchio alieno. Prima di spirare rivela una scoperta fondamentale, come la civiltà aliena avesse realizzato il modo di materializzare i pensieri, avvalendosi dell'enorme energia, per essere al contempo sopraffatta nel giro di una notte dalla materializzazione dell'inconscio, denominato "mostro dell' Id". Adam ed un incredulo Morbius realizzano come per gli sfortunati Krell, è l'inconscio irrazionale del filologo a scatenare la creatura causa delle stragi, motivato dalla propria gelosia ed alterigia di essere il solo a studiare la civiltà Krell, una gelosia rafforzata dal recente feeling tra sua figlia ed Adams. L'Entità è ora potentissima ed ancor più implacabile, anche con Morbius da sveglio quando finora aveva ucciso solo durante il sonno. In una delle scene più drammatiche e coinvolgenti del film, Adams, Altaira e Morbius si rifugiano nei sotterranei, sperando nelle difese costituite dalle spessissime e tenacissime barriere in metallo Krell che si dimostrano inefficaci contro l'Entità che può attingere - come ricorda Adam ad un Morbius disperato - tutta l'incredibile potenza della Macchina, facendo sì che la porta diventi rovente, a calor rosso e poi bianco fino a cedere liquefacendosi. Morbius allora si sacrifica lanciandosi contro, facendosi ferire mortalmente. L'Entità solo così cessa di esistere. Prima di morire Morbius attiva un congegno a tempo di autodistruzione della Grande Macchina, troppo pericolosa per essere usata da qualunque specie incapace di un controllo sulla propria mente, intimando ad una partenza immediata Altaira, Robby ed i superstiti della spedizione. Il film si chiude con i protagonisti sull'astronave ormai lontana che assistono sgomenti alla lontanissima ma splendente luce prodotta dall'esplosione di Altair IV. Ispirazione La storia sfrutta molteplici riferimenti letterari ed in particolare quello della commedia teatrale di William Shakespeare La tempesta. Per quanto vi sia poca corrispondenza tra gli intrecci si possono tuttavia rilevare alcune similarità tra i personaggi, in particolare Prospero con il dottor Morbius, Miranda con Altaira, gli spiriti Ariel e Caliban con il robot Robby, un'attinenza assai più tenue tra i protagonisti Ferdinando ed il comandante Adams, e le macchiette Stefano e Trinculo con Cookie il cuoco. L'Entità assassina avrebbe attinenza con lo spirito che agisce su Prospero. Pag. 4 di 6 Influenze Il film risultò suggestivo per gli spettatori contemporanei, ora per l'ambientazione totalmente aliena e per l'apporto tecnologico rappresentato, facendo della pellicola uno dei primi tentativi di un film fantascientifico efficace. Il film ha avuto un'influenza determinante sul genere fantastico successivo, esattamente come sarà 2001: Odissea nello spazio, dieci anni dopo, per gran parte della fantascienza dei decenni a venire. L'astronave dispone di un non meglio specificato sistema di propulsione interstellare ad altissima velocità, ma la navigazione avviene manualmente. La presenza di un robot alla guida della nave come nella scena finale rappresenta una novità. La teoria della relatività postula che superare la velocità della luce sia impossibile (anche se sono in seguito state teorizzate altre possibilità, come i wormhole), e pensare di guidare manualmente una nave spaziale sembra assurdo, nell'epoca dei computer. Scene spaziali dell'astronave vengono riutilizzate nella serie di culto Ai confini della realtà, nell'episodio Terzo dal Sole, tratto dall'omonima novella di Theodore Sturgeon. I costumi vengono riutilizzati nel film di fantascienza La regina di Venere (1958), su un'improbabile giniceo venusiano. L'ideatore di Star Trek Gene Roddenberry ha ammesso in una sua biografia dell'influenza de Il pianeta proibito nella creazione e nei motivi che hanno caratterizzato la serie, dai personaggi ai mezzi tecnologici futuribili. Lo spettatore successivo non può non notare similitudini tra le armi ed i comunicatori impiegati nei due film. L'apparecchio e l'effetto scenico di uno "smaterializzatore" anticipano quello del teletrasporto in Star Trek. Dal film fu tratto un romanzo omonimo ad opera di W. J. Stuart, pubblicato nello stesso anno di uscita del film. Il libro rispetto al film approfondisce maggiormente la vicenda dei Krell ed il rapporto tra questi e Morbius. Diversamente dalla versione cinematografica, nel libro Morbius si sottopone più volte alla macchina, accrescendo la sua intelligenza molto al di là delle possibilità umane, mantenendo però inalterata la sua natura imperfetta di uomo, causa della propria fine. Contrariamente alla quasi totalità dei film di fantascienza dell'epoca, il film non vede il nemico nel Comunismo[4] ma nella mente dell'uomo stesso. Morandini 2011 Nel 2200 d.C. un incrociatore spaziale approda sul pianeta Altair 4, dove vent'anni prima s'era perduta la precedente spedizione, e lo trova dominato da Morbius, scienziato megalomane con figlia e robot e abitato da mostruose e aggressive entità, creature nate dall'inconscio dei Krell, precedenti abitanti del pianeta, e del prof. Morbius. È ormai diventato un piccolo classico del cinema di SF. Scritta da Cyril Hume, l'ingegnosa storia è Pag. 5 di 6 una parafrasi della Tempesta di Shakespeare. Suspense, bizzarria, sorprese ed effetti speciali primitivi ma efficaci. Robby, il piccolo robot, conquistò le simpatie di molti spettatori e riapparve nel film Il robot e lo Sputnik. Mereghetti 2011 Nel 2200 una missione spaziale giunge su un pianeta remoto dove vivono, conducendo una vita apparentemente tranquilla, il prof. Morbius (Pidgeon) e sua figlia Altaira (Francis) aiutati da Roby, un robot tuttofare: tutti gli altri coloni terrestri sono morti, colpiti da mostruose e terribili entità. Ma i nuovi arrivati scopriranno che questi misteriosi nemici altro non sono che creature nate dalla mente malata dei precedenti abitanti del pianeta, i Krells, e del prof. Morbius, vera e propria materializzazione dei loro odi e della loro aggressività repressa. Ingegnosa rilettura fantascientifica della Tempesta di Shakespeare (rielaborata da Irving Block e Allen Adler e sceneggiata da Cyril Hume), il film è una delle tappe fondamentali dello sviluppo del genere: contiene la prima caratterizzazione – una delle più riuscite – di un robot al servizio dell’uomo e sperimenta con successo la applicazione della psicanalisi a una trama di science fiction. E nonostante l’eccessivo peso dato alla storia di amore di Altaira, la trama mantiene un’innocenza e una ricchezza narrativa capace di suggestionare ancora oggi. Superbo l’utilizzo del colore. La pionieristica partitura di Louis e Bebe Barron è divenuta un classico. Curiosità. La stella Altair esiste veramente. Si tratta della stella principale della costellazione dell’Aquila (alpha Aquilae). In realtà si tratta di un sistema ternario di magnitudine apparente 0.77, ed è nove volte più luminosa del nostro Sole. Dista solo 17 anni luce (solo Alfa Centauri, Sirio e Procione sono più vicine) ed ha colore bianco (spettro di tipo A7). Nella classifica delle stelle più brillanti del nostro cielo occupa il dodicesimo posto. Risulta visibile praticamente da tutto il pianeta essendo ad appena 9° a nord dell’equatore celeste. Gode della particolarità di una rotazione baricentrica molto veloce di circa 10 ore, per cui risulta considerevolmente schiacciata ai poli e con lo spettro popolato da fasce di emissione allargate. Al momento non sono noti pianeti in orbita attorno ad essa. Arrivederci a martedì 18 ottobre, per vedere, “Blade Runner” di Ridley Scott. ________________________________________________________________________________ C.G.S. “Vincenzo Cimatti” – presso Oratorio San Giovanni Bosco via Bartolomeo M. dal Monte 14, 40139 Bologna tel.051467939 sito web: http://www.donbosco-bo.net e-mail: [email protected]