Città a Confronto Economia Pagine tratte dal sito http://statistica.comune.bologna.it/cittaconfronto/ aggiornato al 24 marzo 2014 Comune di Bologna Dipartimento Programmazione - Settore Statistica Città a Confronto Commercio estero Dalla banca dati Istat del commercio estero (Coeweb), emerge che nel 2012, tra le grandi città italiane, Bologna si colloca al sesto posto nella graduatoria del valore delle importazioni. Al primo posto Milano, con un valore che è quasi 3 volte quello di Roma, che segue in seconda posizione. In coda troviamo Palermo e Catania. Per quanto riguarda invece le esportazioni Bologna risulta in terza posizione, dopo Milano e Torino. Bologna risulta la città con il miglior saldo commerciale: nel 2012 le esportazioni dalla provincia bolognese superano il valore delle importazioni di più di 5 miliardi di euro. Torino, Firenze e Padova sono le altre province a manifestare un avanzo significativo. Roma (-13 miliardi di euro) e soprattutto Milano (-23 miliardi di euro) manifestano invece saldi fortemente negativi. Nei valori procapite, Milano risulta ancora la città con i valori più elevati sia nell'import che nell'export. Bologna invece sale nella graduatoria delle esportazioni e si colloca al secondo posto, tra Milano e Verona. Nel saldo commerciale procapite Bologna si colloca nuovamente in testa alla graduatoria davanti a Firenze e Padova. Sul sito del Dipartimento Programmazione del Comune di Bologna è possibile reperire una nota annuale sull'andamento del commercio estero nella provincia di Bologna e nella sezione dei dati statistici tabelle di approfondimento sulla tematica. Comune di Bologna Dipartimento Programmazione - Settore Statistica Città a Confronto Comune di Bologna Dipartimento Programmazione - Settore Statistica Città a Confronto Imprese ed unità locali L'analisi statistica della nati-mortalità delle imprese viene condotta da Unioncamere sugli archivi di tutte le Camere di Commercio italiane e fornisce informazioni sulle imprese iscritte nei registri camerali. Nella graduatoria condotta sul numero di imprese attive, la provincia di Bologna risulta in nona posizione. Roma, Milano e Napoli guidano la graduatoria, che è chiusa da Taranto e Trieste. Bologna risulta in una posizione relativa più alta per alcune attività come le attività professionali, scientifiche e tecniche, le attività immobiliari e le attività di trasporto e magazzinaggio. Risultano invece meno rappresentate le imprese del commercio all'ingrosso e al dettaglio e quelle che si dedicano ad attività estrattive. Comune di Bologna Dipartimento Programmazione - Settore Statistica Città a Confronto Ottava è la posizione della nostra città per numero di unità locali attive. Con riferimento alla popolazione residente, Bari risulta la provincia col maggior numero di imprese e unità locali attive per 1.000 abitanti. Padova, Verona, Firenze e Milano seguono nelle graduatorie. Bologna, che risulta in una situazione simile a Torino e Genova, è in settima posizione per imprese attive ogni 1.000 abitanti e in ottava per numero di unità locali rapportate ai residenti. Nella sezione dei dati statistici del sito del Dipartimento Programmazione del Comune di Bologna è possibile reperire tabelle di approfondimento sulla tematica. Comune di Bologna Dipartimento Programmazione - Settore Statistica Città a Confronto Lavoro Secondo i dati raccolti dall'Istat, in Italia nel 2013 il tasso di occupazione calcolato sulla popolazione di 15-64 anni è pari al 55,6%, in calo rispetto al 2012 (56,8%). La diminuzione della percentuale di popolazione che lavora (sul totale della popolazione in età 15-64) è più evidente per i soli uomini: il tasso di occupazione maschile nel 2013 risulta infatti pari al 64,8% mentre nel 2012 era il 66,5% ; quello femminile subisce invece una flessione minore, scendendo al 46,5% nel 2013 rispetto al 47,1% del 2012. Gli occupati nel 2013 in Italia sono 22.420.000; 13.090.000 uomini e 9.330.000 donne. Rispetto al 2008 il numero delle persone che lavorano in Italia è diminuito di quasi 1 milione, di cui 479mila nell’ultimo anno (351mila uomini e 128mila donne). In Italia nel 2013 il 69,1% degli occupati lavora nei servizi, il 27,3% nell’industria e il 3,6% nell’agricoltura. Rispetto al 2012 tutti i settori risultano in diminuzione, ma in termini assoluti il calo più consistente è nell’industria dove risultano 252mila occupati in meno in un anno. Nel 2013 il tasso di disoccupazione nazionale raggiunge il 12,2% (era il 10,7% nel 2012), più alto per le femmine (13,1%) rispetto ai maschi (11,5%). Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è pari ad un drammatico 40% (39% per i maschi e 41,4% per le femmine), in forte crescita negli ultimi 2 anni (era il 35,3 nel 2012 e il 29,1% nel 2011). Nel 2013 a livello nazionale le persone in cerca di occupazione sono 3,1 milioni (1,7 milioni di maschi e 1,4 milioni di femmine); sono 369mila in più rispetto al 2012 e più che raddoppiate dal minimo del 2007. Tra i disoccupati, sono 655mila i ragazzi e le ragazze tra i 15 e i 24 anni e 928mila quelli tra i 25 e i 34 anni. Il tasso di inattività esprime il rapporto tra la popolazione che non lavora e non cerca neanche un'occupazione e il complesso della popolazione corrispondente per sesso e fascia di età; per il 2013, nella fascia di età 15-64 anni, esso è pari al 36,5% (era il 36,3% nel 2012); 46,4% per le femmine e 26,6% per i maschi. L’Istat stima in 14,4 milioni le persone inattive tra i 15 e i 64 anni (5,2 milioni di uomini e 9,2 milioni di donne) nel 2013, un dato sostanzialmente allineato a quello del 2012. Comune di Bologna Dipartimento Programmazione - Settore Statistica Città a Confronto Cassa integrazione Secondo i dati Inps nel 2013 sono state autorizzate, a livello nazionale, 1,076 miliardi di ore di cassa integrazione, l’1,4% in meno rispetto al 2012. La diminuzione riguarda gli operai (-3,1% le ore autorizzate) perché al contrario le ore autorizzate per gli impiegati sono risultate in aumento (+3,5%). A Bologna nel 2013 si registra invece un aumento delle ore autorizzate rispetto all’anno precedente pari al 10,7% con percentuali abbastanza allineate per gli operai (+10,8%) e per gli impiegati (10,4%); in forte aumento le ore di cassa integrazione straordinaria (+27,4%) e la cassa in deroga (+6,1%). In calo invece le ore di cassa integrazione ordinaria (-3,5%). Bologna mantiene anche nel tempo una posizione intermedia nelle graduatorie delle grandi città, che nel complesso e per i soli operai sono guidate da Torino, mentre per gli impiegati nel 2013 è Milano al primo posto. Comune di Bologna Dipartimento Programmazione - Settore Statistica Città a Confronto Comune di Bologna Dipartimento Programmazione - Settore Statistica Città a Confronto Disoccupazione Nel 2013 il tasso di disoccupazione nazionale rilevato dall'Istat raggiunge il 12,2% (11,5% quello maschile e 13,1% quello femminile). Il dato provinciale vede tutte le grandi città del sud al di sopra di questo valore, mentre le province del centro e del nord d'Italia si posizionano al di sotto della media nazionale. Bologna, con un tasso di disoccupazione totale pari all’ 8,4%, si colloca nella parte bassa della graduatoria, tra Venezia (8,6%) e Firenze (8,1%). Verona risulta la provincia con il tasso di disoccupazione totale (5,9%) più contenuto. L'analisi differenziata per genere conferma che le città del sud registrano valori decisamente più elevati, con il picco del 28,2% per la disoccupazione femminile a Napoli. Per la nostra provincia nel 2013 il tasso di disoccupazione femminile (in netto peggioramento all’8,9%) supera nel 2013 quello maschile (8,0%). I livelli relativamente contenuti della disoccupazione di Verona si confermano per la sola componente maschile, che risulta ancora su un tasso più contenuto rispetto ai risultati delle altre grandi città (3,8%), ma non per quella femminile i cui valori sono decisamente più elevati (8,8%) e superano quelli di Trieste (7,7%), Milano (8,2%) e Firenze (8,4%). Per quanto riguarda la disoccupazione giovanile, i dati nazionali collocano il tasso per la popolazione tra i 15 e i 24 anni ad un drammatico 40% (39% per i maschi e 41,4% per le femmine), in crescita di quasi 5 punti rispetto al 2012. Anche a Bologna il peggioramento della situazione è evidente: il tasso di disoccupazione giovanile passa dal 28,9% del 2012 al 45,7%, un dato addirittura superiore alla media Comune di Bologna Dipartimento Programmazione - Settore Statistica Città a Confronto nazionale che colloca la nostra città nella parte centrale della graduatoria. Il dato è molto più elevato per i maschi (52,5%) rispetto alle femmine (35,0%). Se si considera la fascia di età post-universitaria (25-34 anni) Bologna risulta in buona posizione relativa con un dato totale pari al 9,6% . Il grafico dinamico consente di verificare anche i cambiamenti nel tempo: i dati a disposizione, che partono dal 2004, mostrano il progressivo peggioramento della situazione occupazionale a partire dal 2008, via via sempre più drammatico negli anni successivi. Basti verificare l'andamento del tasso di disoccupazione per la classe di età tra i 15 e i 29 anni che a Bologna fino al 2009 ha oscillato tra il 3 e l'8% e nel 2013 risulta pari al 26,2%. Le persone in cerca di occupazione di 15 anni e più sono nel 2013 a livello nazionale oltre 3 milioni (1,7 milioni di maschi e 1,4 milioni di femmine); rispetto al minimo del 2007 risultano più che raddoppiate. Il maggior numero di disoccupati risiede a Napoli (266 mila nel 2013) e Roma (215 mila). In provincia di Bologna sono 41mila i disoccupati stimati per il 2013 (erano 10mila nel 2008), di cui 21mila maschi e 20mila femmine. Sul sito del Settore Statistica del Comune di Bologna è possibile reperire una nota annuale sull'argomento e nella sezione dei dati statistici tabelle di approfondimento. Comune di Bologna Dipartimento Programmazione - Settore Statistica Città a Confronto Inattività Il tasso di inattività esprime il rapporto tra la popolazione che non lavora e non cerca un'occupazione e il complesso della popolazione corrispondente per sesso e fascia di età. A livello nazionale, per il 2013 nella fascia di età 15-64 anni esso è pari al 36,5% (totale); 46,4% per le femmine e 26,6% per i maschi. Tutte le grandi città del nord si collocano al di sotto del dato medio nazionale e tutte quelle del sud su valori anche di parecchio superiori: Palermo, Catania e Napoli in particolare superano il 50%. Bologna risulta la grande città con il minor tasso di inattività totale (25,7%), distanziando Firenze che si colloca al 27,2%. Si tratta di un dato che trova conferma anche negli anni precedenti; l'analisi differenziata per genere evidenzia come esso sia connesso alla forte propensione al lavoro delle donne, per le quali infatti si verifica il valore più basso (31,1% nel 2013), mentre il tasso calcolato per la sola popolazione maschile fa salire la provincia di Bologna in penultima posizione (20,2%) su valori più elevati di Padova. Comune di Bologna Dipartimento Programmazione - Settore Statistica Città a Confronto A Bologna risultano confermati livelli di inattività non particolarmente elevati per molti degli anni considerati per le fasce di età successive al periodo di scolarizzazione, in particolare per la fascia 25-34 anni. A livello nazionale, per il 2013 l’Istat stima in 14,4 milioni le persone inattive tra i 15 e i 64 anni (5,2 milioni di uomini e 9,2 milioni di donne) Napoli (1 milione) e Roma (913mila) sono le province con il numero maggiore di inattivi nella stessa fascia di età. Nel 2013 Bologna risulta la città con il più basso numero assoluto di inattivi nella classe di età 1564 anni (163mila, di cui 99mila femmine) dopo Trieste. Sul sito del Settore Statistica del Comune di Bologna è possibile reperire una nota annuale sull'argomento e nella sezione dei dati statistici tabelle di approfondimento sulla tematica. Comune di Bologna Dipartimento Programmazione - Settore Statistica Città a Confronto Occupazione Nel 2013 l'Istat calcola un tasso di occupazione nazionale per la popolazione in età 15-64 anni pari al 55,6%, in calo rispetto al 2012 (56,8%). Sempre a livello nazionale il tasso di occupazione maschile 2013 è invece pari al 64,8%, mentre quello femminile si ferma al 46,5%. Per la popolazione in età 15-64 anni, nel 2013, Bologna risulta al primo posto con un tasso di occupazione del 67,8%. Per i soli maschi l'indice risulta pari al 73,1% e in questa graduatoria Bologna scende in terza posizione dopo Padova (75,6%) e Verona (75,3%); per le femmine invece Bologna guida la classifica col 62,6%, un valore assai più elevato rispetto alla media nazionale. Rispetto al 2012 l’indicatore totale (15-64 anni) risulta in flessione (era 68,6% nel 2012), in particolare per la componente femminile. Comune di Bologna Dipartimento Programmazione - Settore Statistica Città a Confronto Dal 2008 al 2013 a livello nazionale il numero delle persone occupate, pari a quasi 22,5 milioni di persone nel 2013, è diminuito di quasi 1 milione di unità (- 4,2%), di cui 479mila solo nell’ultimo anno (-2,1%). Alcune province hanno subito in questi anni un ridimensionamento maggiore del numero di occupati tra la propria popolazione: ad esempio Milano, al primo posto per numero assoluto di occupati nel 2008 perde nel 2013 il primato a vantaggio di Roma, avendo registrato un drastico calo tra il 2008 e il 2013 pari al 21,7%. Nella capitale invece, nel medesimo lasso temporale, il numero delle persone occupate risulta solo in lieve flessione (-1,1). Bologna tra il 2008 e il 2013 perde più di 9.000 occupati, con notevoli differenze però nei diversi settori di attività: l'agricoltura cresce di circa 5mila unità, l'industria diminuisce di 36mila occupati (di cui 23mila nell'industria in senso stretto e 13mila nelle costruzioni) e i servizi crescono di oltre 22mila occupati, tutti però negli "altri servizi" dal momento che il commercio registra invece una diminuzione di oltre 4.000 occupati. Negli anni, quindi il peso relativo degli occupati nei servizi è andato aumentando (dal 65% nel 2008 al 72% nel 2013) a scapito degli occupati nell'industria (dal 33% del 2008 al 26% del 2013). Nel corso del 2013 Bologna ha invece guadagnato poco più di 1.000 occupati, con un forte spostamento a vantaggio dei servizi (escluso il commercio in forte calo), che crescono di quasi 6mila unità a scapito degli altri comparti economici e in particolare l’industria in senso stretto (al contrario le costruzioni registrano un lieve aumento). L’aumento del numero di occupati tra il 2012 e il 2013 si verifica solo per 3 città: Bologna, Firenze e Trieste e per tutte l’ordine di grandezza è di circa 1.000 unità. Nelle altre province invece le diminuzioni sono anche molto consistenti (come a Bari, quasi 30mila occupati in meno, o Roma, quasi 28mila unità in meno). Il grafico dinamico consente di verificare gli andamenti nel tempo e la composizione dei settori di attività economica per le varie città. Comune di Bologna Dipartimento Programmazione - Settore Statistica Città a Confronto Passando al genere, a Bologna il numero di occupati maschi nel 2013 è pari a 239mila unità, quello delle femmine 204mila: dei 9.000 occupati persi dal 2008 al 2013, 6.000 sono maschi e solo 3.000 femmine. Invece l’ultimo anno è stato particolarmente duro per l’occupazione femminile: infatti a fronte di 2mila occupati maschi in più si registrano quasi 1.000 occupati femmine in meno. Riguardo alla posizione professionale, a livello nazionale, dei quasi 22,5 milioni di occupati nel 2013, 16,9 milioni risultano lavoratori dipendenti e 5,5 milioni autonomi; rispetto al 2012 si verifica una contrazione per entrambe le categorie, più accentuata per il lavoratori autonomi (-2,5%) che per i dipendenti (-2%). A Bologna nel 2013 ci sono 114mila lavoratori autonomi e 328mila dipendenti: rispetto al 2008 si registra un notevole cambiamento nella composizione della posizione professionale in quanto, mentre gli occupati dipendenti sono diminuiti di 21mila unità, i lavoratori autonomi sono 12mila in più. In particolare nel corso del 2013 il numero di lavoratori dipendenti si è contratto di 3mila unità, mentre quello dei lavoratori autonomi è aumentato di 4mila unità. Sul sito del Settore Statistica del Comune di Bologna è possibile reperire una nota annuale sull'argomento e nella sezione dei dati statistici tabelle di approfondimento sulla tematica. Comune di Bologna Dipartimento Programmazione - Settore Statistica Città a Confronto Comune di Bologna Dipartimento Programmazione - Settore Statistica Città a Confronto Mercato immobiliare Secondo l' Osservatorio del Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate, nel 2012 il mercato immobiliare ha subito un vero crollo, facendo registrare oltre 150mila compravendite in meno rispetto al 2011 (-25,7%). Anche nelle grandi città (il dato di Trieste non è disponibile) il calo è stato considerevole: in particolare a Messina, Taranto, Verona e Bari la diminuzione è stata superiore al 30%. Napoli è l'unica città a presentare una diminuzione assai modesta (-0,8%), poiché l'andamento risente delle consistenti dismissioni del patrimonio immobiliare del comune. A Bologna, che risulta comunque al settimo posto nella graduatoria del numero di transazioni normalizzate, il calo è stato pari al -25% in linea quindi con il dato nazionale. Il grafico che mostra i numeri indici delle transazioni immobiliari residenziali con base 2004=100 evidenzia bene come per quasi tutte le città vi sia stato negli anni un calo progressivo del numero di transazioni che poi è diventato un vero crollo nel 2012. Padova e soprattutto Messina si discostano dall'andamento generale negli anni precedenti, manifestando ancora una certa vivacità del mercato, ma non sono indenni dalla forte crisi del 2012. Comune di Bologna Dipartimento Programmazione - Settore Statistica Città a Confronto Nel 2012 Torino presenta la quota maggiore di abitazioni compravendute di dimensioni ridotte (monolocali, piccole e medio piccole), che insieme raggiungono quasi l'80%. Questa percentuale è alta anche a Milano dove risulta il 67%. Di converso a Palermo gli alloggi di dimensioni ridotte superano appena il 40%. Anche a Bologna è importante la quota di mercato delle abitazioni più piccole, che risultano pari al 64% delle abitazioni compravendute. In ogni caso le diminuzioni delle transazioni si verificano per tutte le tipologie dimensionali. Le difficoltà del mercato immobiliare si riflettono sull'andamento delle quotazioni, in calo in quasi tutte le grandi città. Bari, Roma, Messina e Verona sono le uniche città nel 2012 a non evidenziare diminuzioni, mentre Palermo è quella che registra il calo maggiore (-4,5%). A Bologna la diminuzione nelle quotazioni delle abitazioni compravendite è pari al 0,9%. Per approfondire il tema si può vedere la nota del Dipartimento Programmazione-Settore Statistica del Comune di Bologna Il mercato immobiliare a Bologna. Nella sezione dati statistici sono anche disponibili ulteriori tabelle. Comune di Bologna Dipartimento Programmazione - Settore Statistica