Titolo: COMUNE DI SESTO SAN GIOVANNI AREE EX FALCK E

annuncio pubblicitario
COMUNE DI
SESTO SAN GIOVANNI
AREE EX FALCK E SCALO FERROVIARIO
PROPOSTA DI PROGRAMMA INTEGRATO
DI INTERVENTO
MAGGIO - 2011
SESTO IMMOBILIARE S.p.A.
RPBW
Sede legale: Via Boschetti, 1 - 20121 Milano
RENZO PIANO BUILDING WORKSHOP
Sede legale: Via Borgogna, 2 - 20122 Milano
Titolo:
Codice elaborato:
Tavola:
Nome file:
Fase del processo: PII
Livello Progettazione: -
CENNI SULLA STRUTTURA GENERALE
DEL PROGETTO
SSG-SSGX-BWP-MM-R-001-3
7.02
7.02_SSG-SSGX-BWP-MM-R-001-3
Redazione: RPBW
Revisione : 3
Sesto San Giovanni è stata la città delle fabbriche.
Fabbriche di tecnologia, di modernità, ma anche di crescita democratica e sociale.
Ne porta i segni nell’urbanistica dei luoghi ma anche nella sua cultura e nella dignità dei suoi
cittadini. Il progetto di trasformazione in corso non lo puó ignorare.
Mi piacerebbe restasse fabbrica: una fabbrica di idee.
Vedo dei centri di ricerca, vedo delle università, vedo dei giovani al lavoro e un vivaio di imprese, in
un contesto di nuovi mestieri.
Certo ci saranno negozi, certo ci saranno residenze, uffici, luoghi di scambio e di cultura e un
grande parco, secondo l’unico modello di città che ci appartiene (quello della città che mescola
mille attività rendendola viva).
Ma la vera anima deve continuare ad essere quella della fabbrica.
Da città di fabbriche a fabbrica di idee.
Quanto al progetto, non puó essere che un sistema aperto: cadono i muri della Falck e
improvvisamente la comunità intera si appropria di un grande parco.
Le strade si connettono, il verde invade nuovo e vecchio e si costruiscono i ponti tra la città
esistente e l’area industriale, al di sopra e al di sotto del fiume di binari della ferrovia.
Il parco, grande, anche più grande di quel che si potesse immaginare, è tutto un mondo nel quale
riaffiorano di tanto in tanto dei frammenti della fabbrica, memoria viva e nobile di un fortissimo
passato.
Ma il verde non è solo quello del parco, è anche quello che invade le strade, i viali e che tiene tutto
insieme.
Naturalmente, il tema dell’energia e della sostenibilità, dei consumi e dei trasporti pubblici, è e
deve essere di grande rilevanza, da degni eredi di quella modernità che appartiene alla storia di
Sesto San Giovanni.
Parliamo ora di architettura: mi piace l’idea di costruire degli edifici alti per abitarci, per lavorarci,
per studiarci; ma non delle torri, che sono spesso simbolo di arroganza e di potere, bensì delle
Case Alte che non tocchino il terreno se non con le loro strutture.
Così come tutti gli altri volumi, che si raccordano a terra con generosi porticati e spazi aperti: non
una città fortezza, bensì una città che dialoga.
Questo anche perchè la massa di verde vi passi accanto e crei un effetto di leggerezza e
trasparenza, che mi piacerebbe eleggere a cifra poetica dell’intero progetto.
Le Case Alte non toccano terra, sul loro tetto ci sono dei giardini (e non degli impianti tecnici) e la
loro pelle vibrante e colorata porta un sorprendente messaggio di vita.
Siamo solo all’inizio ma é l’inizio di una bella avventura.
Renzo Piano
Sesto San Giovanni – 26.5. 2006
AREE EX FALCK E SCALO FERROVIARIO
PROPOSTA DI PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTO
– SESTO SAN GIOVANNI –
SOMMARIO
1.
Premessa ...................................................................................................................... 2
1.
La Forma Urbana ......................................................................................................... 3
2.
I “frammenti” della fabbrica....................................................................................... 8
3.
Assetto delle funzioni ............................................................................................... 13
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AREE EX FALCK E SCALO FERROVIARIO
PROPOSTA DI PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTO
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1.
Premessa
L’obbiettivo che si è posto alla base del progetto di riqualificazione delle aree Ex Falck è
ambizioso: costruire una parte di nuova città dove prima non c’era.
Il tema del recuperare i grandi “vuoti urbani” è trasversale in tutte le grandi città europee e
consegue alla recente destrutturazione delle grandi industrie come conseguenza della profonda
trasformazione del sistema produttivo e industriale in particolare: la città smette di espandersi
verso l’esterno consumando risorse e territorio nella creazione di nuove periferie e recupera invece
al proprio interno, come per implosione appunto, nuovi spazi urbani e nuove centralità. L’idea di
“urbanità” ossia quella miscela contaminata di attività e funzioni diverse tra loro che si attestano
sugli elementi delle strade e delle piazze come elementi vivificanti è stato l’indirizzo costante nel
disegno e nelle scelte urbanistiche del Masterplan.
Il tema del riconnettere è stato il secondo obbiettivo. La proposta progettuale di realizzare una
nuova stazione ferroviaria a scavalco segue appunto questa necessità evidente di collegare, al di
là della barriera dei binari – il fiume della ferrovia- , le due città: la Sesto storica e consolidata e
quella nuova che verrà; come pure quella di realizzare un nuovo sottopasso viario per rendere più
agevole e naturale la connessione tra le due parti della città. Ma anche, una volta abbattuti i “muri
della Falck” tracciare nuove strade prolungando assi viari esistenti, creando nuove piazze, nuovi
slarghi, luoghi di incontro e di scambio, vie alberate per riunire quello che fino ad oggi è stato
separato.
Il tema del riqualificare è stato il terzo elemento fondativo e progettuale dell’intero Masterplan. Il
nuovo parco urbano di 45 ettari, la costante presenza del verde e delle alberature ad insinuarsi e
rilegare i nuovi spazi urbani, ma anche la riqualificazione negli arredi, nei marciapiedi e nel verde
del tessuto viario esterno all’ambito della proprietà sono i materiali progettuali utilizzati per rendere
forte e percepibile il senso di questo riqualificare. In senso più generale appartiene certamente a
questo tema anche la proposta di ripensare gli edifici storici tutelati come memoria delle fabbriche:
e non tanto e non solo come monumenti archeologici ma, riportati ad una loro dignità di edifici,
come contenitori di nuovo attivi a servizio della comunità: scuole, biblioteche, spazi per l’arte, la
musica, lo sport e la ricerca.
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1.
La Forma Urbana
Il progetto è concepito come uno schema urbano aperto articolato in Unità di Coordinamento
Progettuale. Queste a loro volta si articolano tra di loro a costituire i nuovi quartieri legati tra di loro
da una struttura viaria che a volte riprende assi già esistenti mentre altre volte seguono un nuovo
disegno di completamento o di nuova impostazione.
Gli assi principali, viari e compositivi,
seguenti:
•
della nuova struttura urbana sono sostanzialmente i
La traversa diagonale di connessione Est-Ovest
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Si tratta di un nuovo asse viario che partendo dall’attuale stazione ferroviaria di Sesto
F.S. (oggetto di una nuova previsione progettuale con tipologia a scavalco) unirà
trasversalmente le parti di città oggi separate dalla infrastruttura ferroviaria e dalle ex aree
industriali.
L’andamento in diagonale ha origine anche da motivazioni legate al minimo impatto su
alcune strutture tecnologiche esistenti della Stazione FS (cabina ACEI) da parte del
collegamento in sottopasso in progetto, ma, soprattutto, da ragioni di disegno urbano
complessivo: la “traversa diagonale”, infatti, traguarda visivamente il volume del T5 e lo
attraversa con la nuova viabilità riconnettendosi al ring esterno di Viale Edison.In questo
modo questa grande “cattedrale” industriale, analogamente al T3, diventa elemento
riconoscibile e di forte orientamento nel paesaggio urbano della nuova parte di città. La
“traversa” è quindi l’elemento infrastrutturale d’ordine su cui incardinare la trama dei
nuovi volumi edificati della nuova città. Per scelta progettuale questa si configura come una
definizione netta tra il tessuto urbano “costruito” e il bordo libero del parco; una linea di
cesura nel disegno della trama urbana, tra i volumi di nuova edificazione e il verde del
parco: quest’ultimo sarà dunque percepibile ed accessibile liberamente in tutta la sua
estensione e per tutta la lunghezza della strada diagonale senza ostacoli o filtri edificati.
L’accesso al parco agevole e diretto non viene così “privatizzato” ma diventa previlegio di
tutti. Questa scelta di “fronte aperto” amplifica la permeabilità, ad esempio nell’ambito a sud
di via Mazzini, dell’edificato esistente verso il parco attraverso cannocchiali visivi e di
percorsi.La particolare configurazione dei piani terra degli edifici, costantemente “sollevati”
da terra e la previsione a livello strada di attività commerciali, di servizio e di relazione
amplificherà l’effetto di catturare flussi pedonali di attraversamento dalla città esistente
verso il parco.
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•
L’asse Nord-Sud, attuale Viale Italia
Viale Italia si configura come una “spina dorsale” del progetto sia pure con il
declassamento del carico viabilistico rispetto al ruolo attuale di asse di attraversamento
veicolare. Nella relazione trasportistica di accompagnamento tale argomento verrà
adeguatamente illustrato e motivato.
Diventerà una strada fortemente alberata e riqualificata nei materiali delle pavimentazioni e
negli arredi urbani, con la nuova presenza di un asse forte di trasporto pubblico in sede
propria al centro della carreggiata e un volume di traffico veicolare moderato al solo
servizio delle funzioni attestate sui bordi.
Questo sarà la conseguenza dell’affidamento a Viale Edison, una volta allargato e
connesso allo snodo con la tangenziale est, quel ruolo di “ring esterno” di viabilità di
attraversamento in piena coerenza con le previsioni di pianificazione comunale vigenti.
Viale Italia – Sezione tipo
Questa orditura di assi principali connette e struttura ambiti diversi, costituiti dalle diverse
aree di proprietà che “galleggiano” all’interno di un tessuto edilizio esistente di disegno a
volte disordinato e incoerente.
Di qui la scelta per le aree a sud di Viale Italia di ricostruire un disegno urbano ad “isolati”
ricreando rapporti spaziali, fili e allineamenti e altezze coerenti con l’edificato esistente.
In questa suddivisione in ambiti in un certo senso autonomi e riconoscibili, il progetto
prevede una miscela di funzioni che cerca di mantenere la qualità diffusa delle nostre città
stratificate, in cui convivono e interagiscono funzioni, servizi e attrezzature tra loro diverse
senza la rigidità artificiosa delle destinazioni monofunzionali.
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In questa logica, applicata come una costante in tutti gli ambiti del progetto, la natura del
piano terra e in taluni casi del piano ammezzato, è quella di ospitare le attività di relazione
e di contatto con la “street life” la vita e la vivacità della strada: e quindi le funzioni
commerciali nelle sue molteplici varietà e offerte, da quello minuto di vicinato a quello più
organizzato e completo del grande magazzino, ma anche servizi alla persona, le lobbies di
ingresso alle funzioni soprastanti – in genere residenze e uffici-, attività artigianali e
professionali, esercizi pubblici, attrezzature di servizio, etc. in una miscela di offerta
complessiva che ne possa garantire la sostenibilità economica e la vivacità sociale.
La stratificazione delle funzioni – Sezione tipo sui porticati a piano terra
A livello macro gli ambiti individuati posseggono vocazioni e caratteri diversi e
complementari: da quello più commerciale e residenziale del quartiere posto tra la Stazione
e viale Italia, a quello di natura più simile ad un campus universitario posto attorno alla
struttura del Bliss.
In quest’ultimo quartiere, strutturato planimetricamente in modo da rendere questo
elegantissimo edificio industriale il fulcro centrale del campus, potranno convivere
sinergicamente incubatori d’impresa, funzioni didattiche e residenze universitarie in un
unico plesso.
Le case alte, destinate a funzioni residenziali sono collocate a in un cluster aggregato
lungo l’asse di viale Italia ai bordi del parco.
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Costituiscono l’idea di abitare “in alto” come elemento innovativo del progetto: edifici alti,
sottili per la dimensione in pianta di 24x24 metri che quasi non toccano terra se non con il
loro nucleo centrale e il cui primo piano è posto a 12 metri di altezza da terra in modo da
non interrompere la trama degli alberi e del loro impalcato verde.
Questa tipologia consente il minimo consumo di superficie di territorio e bene si adatta in
un contesto di grandi spazi aperti come quello del grande parco urbano.
La stratificazione delle funzioni - Vista prospettica a livello strada della UCP 1A
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2.
I “frammenti” della fabbrica
Gli edifici industriali più significativi, come prescritto dal PGT, saranno mantenuti per conservare la
memoria di un luogo che ha fatto la storia industriale e sociale d’Italia.
Tra questi il T3 Pagoda, il Reparto T5 , BLISS, Camino Fumi, Treno Laminatoio e OMEC, vere e
proprie creature “fantasmagoriche” che oggi emergono, visibili anche da molto lontano, come
memoria del passato.
In particolare per alcuni di questi edifici sono previste rifunzionalizzazioni mirate e rispettose nelle
modalità tecniche di esecuzione e finalizzate ad attività pubbliche o di interesse pubblico nei
contenuti: Biblioteca/Mediateca, plessi scolastici, spazi di pratica sportiva, spazi per l’arte,
contenitori per spettacoli e grandi eventi, spazi per la ricerca e la produzione avanzata sono i
servizi e le attrezzature proposte, da condividere con l’A.C., in un ventaglio di interventi che
spaziano da una messa in sicurezza del bene fino al un suo completo recupero funzionale, con
criteri contemporanei e sostenibili.
Quindi non solo “rovine” di archeologia industriale ma spazi recuperati a nuova vita, utilizzando
concetti costruttivi e sistemi strutturali rispettosi del valore storico-documentale degli edifici.
Nel Parco saranno mantenuti e valorizzati come elementi del paesaggio o come contenitori
straordinari per funzioni particolari anche porzioni di elementi ipogei (“Pompei”), cioè le fondazioni
su cui poggiavano un tempo i macchinari delle acciaierie.
L’area diventerà così un vero e proprio “Parco archeologico industriale”, ma rivitalizzato dalle
nuove attività e servizi insediati negli edifici storici.
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Di seguito si illustreranno brevemente idee e proposte di contenuti funzionali per gli edifici di
valenza storica, in parte già recepite all’interno del PII, come ad esempio per le attrezzature per
l’istruzione, e altre semplicemente poste all’attenzione dell’Amministrazione Comunale come
contributo di idee da finalizzare all’interno di un percorso condiviso e partecipato.
2.1 Camino Fumi
La proposta prevede la collocazione all’interno del volume di una biblioteca/mediateca completa
di spazi di supporto, di incontro e di gestione , mirata soprattutto ad un’utenza giovanile.
Attraverso le reti informatiche è oggi possibile accedere alle biblioteche di tutto il mondo
evolvendosi quindi il concetto di biblioteca come semplice “contenitore di libri”.
La collocazione dell’edificio è cruciale all’interno del parco: si pone infatti lungo l’asse di
collegamento privilegiato di connessione dalla nuova stazione a ponte, attraverso il T3 Pagoda
fino al Treno Laminatoio e quindi alle attività ludico sportive ed educative in esso contenute.
L’idea progettuale prevede la realizzazione di una serie di nuovi impalcati orizzontali sviluppati
attorno ad un vuoto centrale. La presenza del “camino fumi” in sommità potrà essere
efficacemente utilizzato per creare una ventilazione naturale all’interno dell’edificio. I sistemi di
collegamenti verticali meccanizzati potranno essere configurati in posizione esterna rispetto al
fabbricato esistente integrandosi nell’architettura e anzi esaltando la matrice profondamente
industriale dell’edificio esistente.
2.2 T3 Pagoda
Proseguendo lungo lo stesso percorso, il T3 Pagoda si erge con la sua mole imponente.
In questo caso riteniamo impercorribile qualsiasi ipotesi di riuso che ne possa avvilire l’incredibile
qualità dello spazio interno. Infatti crediamo che qualsiasi intervento che ne dovesse mettere a
norma energetica le pareti esterne e la copertura ne sminuirebbe inevitabilmente la potenza
architettonica e il fascino straordinario che oggi possiede.
Per questo motivo lo riteniamo un edificio adatto a funzioni che ne possano invece esaltare le doti
di “grande contenitore” per eventi aperti al pubblico: spettacoli teatrali e musicali, grandi mostre
d’arte, manifestazione sportive. Siamo convinti che la sua destinazione debba rimanere piuttosto
monumentale e auto rappresentativa come, appunto, una “grande cattedrale d’acciaio”.
Con semplici e modeste addizioni di servizi per il pubblico e la possibilità di rivestire con materiali
tessili leggeri le pareti esterne si potranno creare condizioni interne modulari, reversibili e flessibili
per le diverse configurazioni e utilizzi. Lo specchio d’acqua al piede dell’edificio, il miroir d’eau,
profondo pochi centimetri, rifletterà l’immagine dell’edificio ma non ne precluderà l’accesso del
pubblico alla struttura durante le manifestazioni in quanto potrà essere velocemente prosciugato
per diventare il parterre di accesso alla struttura.
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2.3 Treno Laminatoio
All’interno del Treno Laminatoio la proposta prevede la realizzazione, in sequenza, di un Centro
Sportivo con impianto natatorio in vasca corta e di un plesso scolastico con sezioni di scuola
primaria, secondaria di 1° grado e dell’infanzia.
I nuovi volumi sono ipotizzati come costruzioni basse e indipendenti rispetto all’involucro storico
esterno sia in altezza che in larghezza ma rispettandone il passo dimensionale e il linguaggio
architettonico.
Questo approccio permette di riportare a nuova vita questi edifici senza interferire con le strutture
esistenti.
E’ auspicabile che nella distribuzione delle funzioni vengano lasciate ampie interruzioni in modo da
non creare barriere percettive tra i due versanti del parco che il Treno Laminatoio, in tutta la sua
lunghezza, attraversa.
La struttura sportiva è dotata di un impianto natatorio con vasca corta, spazi di servizio, un campo
sportivo all’aperto ma coperto dal tetto esistente e da una palestra.
Quest’ultima è prevista in posizione semindipendente rispetto all’impianto natatorio e adiacente le
scuole in modo da potere essere vantaggiosamente utilizzata nelle ore mattutine anche dagli
alunni delle scuole.
Il plesso scolastico è dimensionato per ospitare una scuola dell’infanzia da n.3 sezioni, una scuola
primaria da 16 sezioni e una scuola secondaria di 1° grado da 10 sezioni
2.4 OMEC
La lunga presenza dell’edifico OMEC ha radice nella traversa diagonale in diretta corrispondenza
con la piazza pubblica antistante e da qui si sviluppa profondamente all’interno del parco.
I primi moduli dell’edificio, in questo senso, si potranno configurare come un porticato, coperto e
aperto, quasi un vestibolo di accesso alla struttura.
La sua connotazione di lungo e affascinante percorso coperto nel parco, diventa un luogo
dinamico di aggregazione sociale perchè si configura come via diretta, protetta dalla pioggia, tra la
città costruita al di qua della traversa e il nuovo mondo del parco e del T3.
Per questo riteniamo che questo edificio possa accogliere al suo interno, sotto forma di
destinazione commerciale, esercizi al dettaglio e in parte attività asservite, a favore del Comune,
ad uso pubblico per l'esercizio di attività di vendita su area pubblica; ma entrambe le forme
sinergicamente collegate tra loro secondo un’offerta di ispirazione comune legate al tema del cibo.
Il modello potrebbe essere quello della Market Place di Boston od altre similari quali il format
Eataly dove il mondo del cibo, del gusto, dell’alimentare di qualità fa convivere l’offerta, la vendita
e la degustazione sul posto di prodotti peculiari, artigianali e di nicchia, con specifica attenzione ai
prodotti biologici, del territorio e di filiera locale. La collocazione sulla testa dell’edificio di attività
più caratterizzate come spazi di ristorazione oltre a costituire un’àncora attrattiva importante per i
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flussi di visitatori/fruitori costituirebbe un servizio importante per la vita del Parco e supporto per gli
eventi e le manifestazioni che si avvicenderanno all’interno del T3 Pagoda.
La molteplice e variabile natura della struttura fisica dell’OMEC, che da interamente in muratura si
modifica a mista muratura-acciaio, fino a completamente in acciaio nella parte terminale, renderà
possibile un alleggerimento delle strutture di tamponamento in modo rispettoso della natura
seriale e ripetitiva dell’edificio e allo stesso tempo riducendo un potenziale effetto barriera tra le
due porzioni di parco che questo edificio per lunghezza e posizione si trova a suddividere.
2.5 Reparto T5
Relativamente al Reparto T5 il PII propone la sua rifunzionalizzazione per un nuovo Polo di
Ricerca/Produzione concentrato in volumi pluriplano modulari contenuti nelle navate laterali
dell’edificio e mantenendo quella centrale come copertura per la necessaria area di logistica e
movimentazione comune.
Anche in questo caso riteniamo corretto intervenire secondo la tecnica della “scatola nella scatola”
senza interferire con le strutture d’acciaio esistenti.
Le quantità ipotizzate sono semplicemente stimate non essendoci, ad oggi, indicazioni
programmatiche né identificate nè quantificate.
Di certo è affascinante l’idea di poter ricollocare all’interno dell’edificio funzioni ancora produttive,
sia pure in senso fortemente innovativo e moderno, magari legate al mondo dell’energia o dei temi
più stringenti e attuali dell’ambiente e della sostenibilità.
La vicinanza fisica con un cantiere lungo e complesso come quello della bonifica dei suoli e delle
acque da implementare nelle aree Falck potrebbe anzi costituire elemento forte di
caratterizzazione per questa attività di ricerca, studio e sperimentazione da allocare nel Reparto T5
magari anche in forma di laboratorio da attivare contestualmente all’avvio dei primi cantieri.
2.6 Casa del Direttore
La Casa del Direttore, completata con l’aggiunta di un nuovo corpo volumetricamente armonizzato
con gli spazi a verde del parco limitrofo, è prevista come sede di una nuova scuola dell’infanzia da
6 sezioni.
L’edificio attuale, debitamente ristrutturato nei suoi tre piani compreso il livello interrato, conterrà
le funzioni di servizio e di supporto della scuola mentre le aule didattiche saranno a diretto
contatto con gli spazi verdi a piano terra.
Questi saranno ricavati in due padiglioni monopiano fortemente integrati nel paesaggio in modo
da non leggerli come edifici autonomi ma come semplici modellazioni del terreno.
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2.7 BLISS
Per questa struttura non si è elaborato uno schema progettuale ma si è prefigurata una
destinazione a Biblioteca; considerato il contesto nel quale si trova, ossia al centro di attività
Universitarie, Incubatori di Impresa e residenza per Studenti, è facile immaginarne una
specializzazione rivolta al servizio delle attività universitarie secondo il modello di campus
universitario.
Come proposto per le altre strutture industriali-beni storici appare ragionevole pensare una
strategia progettuale che non interferisca con le strutture esistenti ma realizzi le nuove volumetrie
all’interno del contenitore rispettandone le modulazioni dimensionali e il linguaggio formale e dei
materiali.
Le tre navate dell’edificio esistente non saranno completamente saturate dalle funzioni insediate e
quindi rimarranno ampi spazi coperti ma aperti lateralmente come grandi padiglioni al centro del
grande spazio verde interno al campus.
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3.
Assetto delle funzioni
Uno degli elementi chiave del progetto è senza dubbio l’assetto funzionale inteso come quel mix di
funzioni capace di dare intensità urbana, equilibrio ma anche vitalità per l’intero arco della giornata.
Tali obiettivi sono stati perseguiti ricercando, da una parte, la corretta dislocazione innanzitutto di
quelle funzioni pubbliche e di interesse generale, dall’altra, le relazioni tra funzioni pubbliche e
private nonchè tra le diverse destinazioni funzionali private.
Di seguito verranno sommariamente descritte le diverse aree del progetto, accorpandole secondo
la suddivisione in aree geografiche delle Unità di Coordinamento Progettuale, evidenziandone di
ciascuna le particolarità e i contenuti:
3.1
-
Asse Sud-Nord, attuale viale Italia
UCP 10A-10B
Nell’area del Vittoria A sono localizzate alcune funzioni di interesse
generale quali una struttura RSA all’interno della Rettifica Filiere Stabilimento Vittoria A e
uno spazio per un Poliambulatorio. I volumi esistenti della Portineria dello Stabilimento
Vittoria A sono previsti destinati ad attività di terziario direzionale, mentre in posizione
retrostante rispetto a viale Italia e in fregio a via XXIV Maggio sono individuati nuovi volumi
per residenze libere e convenzionate i cui piani terra ospitano funzioni compatibili e
adeguate al loro ruolo di filtro e connessione con le attività a livello strada. Come costante
morfologica dell’intero Masterplan si cerca di riproporre, quando possibile, fili e allineamenti
esistenti e leggibili nella trama urbana esistente.
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-
UCP 10C-10D
In adiacenza, procedendo verso nord, si trova il comparto del BLISS
caratterizzato da una sequenza di attività e attrezzature pubbliche o di interesse pubblico
soprattutto legate al mondo della formazione, dell’università e della ricerca.
In configurazione simile ad un “campus” e attorno alla presenza del BLISS si prevede la
compresenza di incubatori di impresa, di spazi per Università e ricerca, per Università della
Terza Età e una dotazione di residenza per studenti o sociale. Per il BLISS risulta evidente
come la sua collocazione renderà inevitabile un suo ruolo di centro di servizio comune
(come biblioteca, spazio incontri,…). Sul sedime edificatorio posto al di là della nuova
viabilità di collegamento in prosecuzione della via Carlo Marx sono previsti due edifici
residenziali a corte dimensionati in modo da mantenere intatta la profonda fascia a verde
del c.d. “Boschetto”, in adiacenza alla via General Cantore, che dovrà comunque essere
completamente ripiantumata successivamente alla bonifica del terreno.
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UCP 1D-2D-2E-3C Nella parte centrale a nord dell’intersezione con la Traversa
diagonale sono previste dodici “case alte”, edifici residenziali posti a cluster e addensati
longitudinalmente nelle fasce a verde laterali a Viale Italia. L’altezza prescritta di 12 metri
tra la quota a terra e il primo impalcato permetterà un ingombro visivo a terra degli edifici
minimale e alla natura e al verde degli alberi di potere invadere liberamente lo spazio di
pertinenza. L’effetto ricercato è quello di ottenere dei volumi generosamente sospesi da
terra.
Sono previste due altezze 83 e 114 mt e la destinazione d’uso è unicamente residenziale e
la ridotta dimensione in pianta, approssimativamente 24x24 mt., permetterà di ottenere
edifici particolarmente snelli e sottili.
La scelta di una tale tipologia è frutto di un approccio che vuole, da una parte minimizzare
l’impatto degli edifici al suolo con un’evidente “risparmio” di terreno da destinare a parco;
dall’altra la voglia di salire in alto a cercare la luce, l’aria e una vista che domina il parco
nonchè l’arco alpino verso Nord. La previsione di mantenere un’adeguato spessore di
terreno al di sopra dei volumi interrati destinati ai parcheggi pertinenziali renderà possibile
la sistemazione paesaggistica prevista.
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-
UCP 3A-4A Nella parte terminale nord di viale Italia sono individuati due “satelliti” con
destinazioni prevalentemente residenziale (libera, convenzionata e sociale) con adeguata
dotazione di servizi a piano terra (commercio ed altri di generica compatibilità con la
residenza, spazi per associazioni, Centro anziani). Quest’area è situata dietro l’esistente
villaggio Falck; non lontano, immerso nel parco è stato localizzato l’oratorio e previsto il
sedime per la realizzazione della struttura del “Monastero area Ex-Falck”, in prossimità con
la chiesa del villaggio Falck.
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3.2
Asse Est-Ovest, “traversa diagonale”
Come accennato in precedenza questo asse assume il ruolo preminente di riammagliatura
urbana fra i tre settori della città, ad oggi separati dalla ferrovia e dalle aree ex industriali
ex Falck.
-
UCP SA-SB È un’area di fondamentale importanza non solo per il nuovo insediamento
Falck ma per tutta la città di Sesto San Giovanni. Infatti è proprio qui che si realizza
fisicamente quella ricucitura urbana tra i due lembi di città: per il pedone con la stazione a
ponte ma anche per i veicoli attraverso il sottopasso, destinato al trasporto pubblico, in
continuità con la via Montegrappa. Natura e consistenza delle eventuali nuove volumetrie
sul sedime di queste aree, di proprietà comunale, non sono ancora state definite all’interno
dell’attuale Masterplan in attesa che l’A.C. maturi le proprie decisioni di scelta e
pianificazione interna. Emerge tuttavia la grande delicatezza di questo ambito in quanto
l’insieme di tali funzioni, integrate all’esistente parco Gramsci, potranno dare vita ad un
vera e propria porta della nuova città per chi viene da Monza e, in genere, dalla Brianza.
La realizzazione della nuova stazione a ponte rende necessaria la riorganizzazione della
piazza attuale in un senso di riqualificazione dello spazio urbano. E’ ovvio che la proposta
finale dovrà coordinarsi con le funzioni specifiche e le volumetrie che il Comune deciderà di
insediare sulle aree di proprietà. La stazione stessa, nella proposta, si configura come una
grande piazza sospesa sopra ai binari, collegata alle due “piazze della Stazione” quella
attuale e quella nuova mediante scale mobili e ascensori, semplicemente protetta alla
pioggia da una copertura semitrasparente. Da qui la vista sul parco sarà formidabile e
costituirà il nuovo e qualificante percorso di collegamento pedonale tra la città esistente e
quella nuova riducendo il senso di separazione che le due parti oggi soffrono
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AREE EX FALCK E SCALO FERROVIARIO
PROPOSTA DI PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTO
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UCP 1a
E’ il quartiere posto ad immediato ridosso della stazione a ponte e
all’interno delle aree di nuova urbanizzazione. Si struttura come un insieme di edifici a
corte chiusa e aperta i cui piani terra e ammezzato hanno funzione spiccatamente
commerciale. Nei volumi al di sopra di questo layer di relazione con la strada pubblica sono
comunque previste residenze libere, residenze convenzionate e volumi di terziario
direzionale e questa miscela di usi e di funzioni diverse ne allontana definitivamente la
natura dallo schema tipico del Centro Commerciale, per riconfermarne una valenza
tipicamente e profondamente urbana.
Porticati ampi e profondi renderanno questo spazio simile al tessuto commerciale di
matrice cittadina. L’immagine allegata della Galleria Vittorio Emanuele a Milano, posta nella
stessa scala di rappresentazione, suggerisce e conferma la correttezza dell’impostazione.
Dunque negozi di varia dimensione e tipologia merceologioca ma prospicienti strade e
piazze pubbliche aperte, un quartiere fortemente pedonalizzato anche sul lato in affaccio
sul parco. Una piazza pedonale prospiciente l’OMEC interrompe la linearità dei fronti
includendo questo edificio nella miscela di funzioni previste: ad esempio un mercato
coperto specializzato come pure ristoranti a servizio del parco potranno essere ospitati al
suo interno rappresentando così anche una sorta di percorso coperto e protetto di accesso
al parco ad esempio nei mesi invernali o nelle giornate piovose.
Sull’intersezione con Viale Italia e con i propri sistemi autonomi di collegamenti veicolari ai
parcheggi interrati sul ramo est della traversa, è previsto il volume del Grande Magazzino
pluriplano. Questa tipologia è completamente diversa dal classico centro commerciale
periferico mentre invece rappresenta un elemento di forte attrazione costantemente
presente all’interno delle città come La Rinascente a Milano o Roma , BHV o LaFayette a
Parigi, Harrods a Londra.
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PROPOSTA DI PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTO
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UCP 9b-9c-9d
In questo comparto destinato a residenza libera e terziario, la maglia
degli edifici si uniforma alla griglia regolare e alla dimensione degli isolati individuati nella
UCP1a.
Generose alberature a filare lungo le strade e spazi verdi interni alle corti contribuiscono ad
arricchire la percezione di uno spazio ordinato; anche in questa configurazione gli edifici
non toccano terra ma mantengono al piano terra altre funzioni di servizio o di commercio di
vicinato attraverso la realizzazione di porticati arretrati rispetto al filo di facciata.
Si tratta di edifici a corte che, per le giaciture a ridosso della diagonale, accolgono generosi
spazi verdi di connessione e legatura con il parco adiacente. Nella parte terminale a ridosso
della testata del T5 è previsto un parcheggio pubblico alberato. Nell’area a sud è collocato il
nuovo plesso scolastico “Concordia” costituito da scuola dell’infanzia, primaria e secondaria
di 1°grado.
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PROPOSTA DI PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTO
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UCP 11a
Quest’area è, comunemente individuata come “Transider” è caratterizzata
da una forte presenza di attività produttive concentrate nel cosiddetto “Hotel Industriel”,
modello innovativo di insediamento produttivo capace di ospitare attività produttive e
artigianali compatibili con il tessuto urbano.
Nella stessa area sono localizzate funzioni di terziario direzionale e più modeste quantità di
residenza convenzionata, residenza sociale e attività ricettive legate al polo produttivo.
Attività commerciali e compatibili con residenza e produttivo sono insediate alla base degli
edifici..
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PROPOSTA DI PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTO
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UCP 8a-8b
Denominato anche Satellite Trai è un area destinata a residenza libera, e
residenza convenzionata. Attività commerciali e compatibili con la residenza sono insediate
alla base degli edifici. Nel disegno degli edifici si è mantenuta una direzionalità aperta verso
il parco e l’asse principale risulta allineato a quello trasversale del comparto 9
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