Letterature 2 La letteratura coreana a cura di Antonetta L. Bruno e Maurizio Riotto Questa pubblicazione è stata possibile grazie al parziale contributo del Literature Translation Institute of Korea (lti Korea) © 2014 L’Asino d’oro edizioni s.r.l. Via Saturnia 14, 00183 Roma www.lasinodoroedizioni.it e-mail: [email protected] ISBN 978-88-6443-211-3 ISBN ePub 978-88-6443-212-0 ISBN pdf 978-88-6443-213-7 Premessa L’idea di questo libro venne, una decina d’anni fa, al Literature Translation Institute of Korea (lti Korea), istituzione culturale statale della Repubblica di Corea, nel quadro del suo programma di promozione degli studi coreani all’estero. L’intento era quello di offrire una guida semplice, eppur affidabile, a tutti coloro che intendessero avvicinarsi per la prima volta al variegato mondo della letteratura coreana, e dunque in particolare agli studenti stranieri di coreanistica all’inizio del loro percorso di studi. Dopo aver deciso di dividere l’opera in due distinti volumi (accorpati nella presente edizione, la cui Parte prima pertanto corrisponde al primo volume e la Parte seconda al secondo), si affidò a vari specialisti locali il non facile compito di unire le loro forze al fine di elaborare un testo introduttivo allo studio della letteratura coreana che potesse risultare valido a tutte le latitudini e longitudini, visto che, una volta completata, l’opera sarebbe passata nelle mani di traduttori di vari paesi che l’avrebbero trasposta in decine di lingue diverse. L’operazione, tuttavia, non fu né semplice né breve. Una prima stesura della parte classica, che già era stata distribuita ai traduttori, venne ritirata e rimpiazzata con un nuovo testo. Alla fine, ed è facile immaginare con non pochi sforzi, si arrivò alla versione che viene presentata, tradotta, in questo volume. Si dice che il libro perfetto debba essere ancora scritto e, in effetti, nemmeno quest’opera è esente da errori e mancanze, probabilmente proprio a causa delle difficoltà emerse nel realizzarla. Talvolta si danno per scontate conoscenze che in realtà non possono essere possedute né dallo studente alle prime armi né, tantomeno, dal comune lettore. Inoltre, nell’edizione originale coreana non sono presenti né note esplicative, né riferimenti bibliografici, elementi fondamentali in un libro costruito ad hoc per la didattica all’estero e dunque per il lettore straniero. Infine, la selezione degli argomenti in alcuni casi risulta singolare: si dedicano, ad esempio, molte pagine a un genere secondario v la letteratura coreana come la chapka laddove la produzione letteraria delle kisaeng (intrattenitrici) è totalmente ignorata. Hwang Chini, forse la più grande poetessa coreana d’ogni tempo, non viene nemmeno menzionata. Per contro, questo libro merita di essere letto e adottato per vari motivi. In primo luogo, esso mostra l’approccio al fenomeno letterario degli studiosi coreani, ben attento, dall’alto di una lunga tradizione storiografica, ai rapporti tra letteratura e società. Inoltre, mostra le tendenze attuali della scholarship coreana nei confronti dei vari generi letterari e della loro interpretazione, che per motivi storici ancora attuali (la divisione della penisola, le polemiche con il Giappone, le diatribe intellettuali con la Cina ecc.) non può che avere intensità e connotati diversi rispetto a quelli di uno studioso occidentale. In più, chi scrive ha ritenuto opportuno aggiungere al testo un minimo indispensabile di note, indici e suggerimenti bibliografici allo scopo di facilitare il compito dello studente: quella che all’origine si era prospettata come una semplice traduzione, si è così trasformata in una autentica curatela. In un panorama dove i manuali di letteratura coreana in lingue occidentali sono ancora poco diffusi, quest’opera rappresenta dunque un utile strumento di apprendimento e confronto dal quale lo studente di coreanistica (ma si potrebbe dire di orientalistica in generale) non potrà che trarre ispirazione e giovamento. I curatori Palermo-Roma, dicembre 2013 vi Parte prima Sintesi di storia della letteratura coreana. Dalle origini al XIX secolo di Ko Misuk, Chŏng Min, Chŏng Pyŏngsŏl Traduzione e note di Maurizio Riotto Prefazione Questo libro vuol essere una sintetica trattazione della storia della letteratura coreana, che per questo è stata divisa in tre generi: poesia, romanzo e letteratura in cinese. Si spera, in tal modo, che gli stranieri interessati alla letteratura di questo paese, specialmente quella classica, possano più facilmente comprendere, grazie a una tale, sommaria divisione, le principali opere alla luce del divenire storico, e proprio per questo gli autori si sono sforzati di dare al volume un taglio più discorsivo rispetto a uno più propriamente accademico. In più, al fine di rendere possibile anche al lettore comune una comprensione di base di fatti e circostanze legati alla letteratura della Corea, si è scelto di non condurre tutte quelle analisi focalizzate su aspetti particolari che sarebbero state piuttosto attinenti alla sfera degli specialisti. Questo libro abbraccia un periodo che va dalle origini della letteratura coreana fino al XIX secolo. I generi trattati sono la poesia e i romanzi classici, ma viene fornito anche un panorama dei contenuti della letteratura coreana in cinese. Non è stato affrontato, invece, il tema della letteratura orale. La parte relativa alla poesia è stata curata da Ko Misuk, quella relativa ai romanzi da Chŏng Pyŏngsŏl e quella concernente la letteratura in cinese da Chŏng Min. Una volta terminata la stesura dei vari contributi, questi sono stati ordinati secondo un criterio cronologico, in modo da meglio rendere l’idea delle fasi successive attraversate dalla letteratura coreana nel corso della sua avventura storica. Si è volutamente evitato, come si è già detto, un approccio troppo specialistico, e anche la terminologia usata rifugge da particolari tecnicismi in modo da favorire una comprensione più immediata. Nel contempo, la singola opera, più che essere presentata nei suoi aspetti peculiari, è stata generalmente inserita nel suo contesto storico, anche se, a seconda della natura dell’opera stessa, ognuno dei curatori non ha talora rinunciato a ulteriori approcci. In ogni caso, davanti a composizioni poetiche o romanzi particolarmente significativi, si è scelto di 3 parte i. dalle origini al xix secolo insistere maggiormente sull’opera in sé, al fine di spiegare il fenomeno letterario in modo più esaustivo. Diverso è stato invece il caso della letteratura in cinese, per la quale ci si è limitati a tracciare un profilo generale per le varie epoche. La storia della letteratura coreana, limitatamente alle opere che ci sono arrivate, abbraccia un periodo di oltre mille anni e a essa sono già state dedicate numerose monografie, in singoli volumi o in più tomi, che certamente si distinguono dalla brevità dei capitoli esposti nella presente opera. Si capisce perciò che condensare in poche pagine argomenti di tale vastità è stata impresa tutt’altro che facile. Sono stati comunque rispettati i differenti approcci proposti dai vari autori: in questo modo, provando a separare i diversi generi (poesia, romanzo e letteratura in cinese), la composizione di ciascuno di essi apparirà distinta ed evidente. In quanto opera rivolta agli stranieri, questo lavoro finisce fatalmente per omettere qualcosa. Malgrado ciò, la speranza è che il lettore possa arrivare facilmente a comprendere, della letteratura coreana classica, i rapporti, le varie collocazioni storiche, i temi prediletti dai coreani e i modi in cui essi sono stati affrontati dal punto di vista letterario: insomma, le varie e numerose sfaccettature. Gli autori Agosto 2007 4