Venerdì 9 Novembre 2012 PRIMO PIANO 11 Proposta di Morgan Stanley. Siniscalco: va battuto il timore degli imprenditori di perdere il controllo Borsa, metodo Google per quotarsi Classi di azioni con diversi pesi di voto e limiti alla loro cessione DI STEFANO SANSONETTI Q uotarsi in Borsa seguendo il «metodo Google». Un sistema in cui si creano diverse classi di azioni, alcune delle quali attribuiscono un maggior peso di voto a patto che siano mantenute per un tempo più lungo. Potrebbe essere questo il meccanismo in grado di convincere gli imprenditori italiani ad avvicinarsi a piazza Affari, vincendo l’atavica paura di perdere il controllo sulla loro creatura imprenditoriale in conseguenza della quotazione. La ricetta è stata messa nero su bianco dalla banca americana Morgan Stanley, guidata in Italia dall’ex ministro dell’economia Domenico Siniscalco, all’interno di un documento predisposto dalla fondazione ResPublica a conclusione di una serie di incontri a porte chiuse dedicati al tema: «favorire la quotazione in borsa». Il documento, di cui ItaliaOggi è in possesso, rappresenta una sorta di resoconto di tutte le più interessanti soluzioni messe a punto dalle varie istituzioni finanziarie. Tema delicato, sottolinea il rapporto, in un momento in cui si assiste a «una capitalizzazione di Borsa attualmente pari a soli 343 miliardi, poco più di un terzo di 10 anni fa». La proposta di Morgan Stanley, largamente condivisa, parte da una premessa. «Numerose aziende, pur avendo dimensioni e posizionamento competitivo internazionale che farebbero della quotazione un percorso naturale di crescita, preferiscono non intraprenderlo». Le parole sono proprio di Siniscalco, il cui ragionamento si conclude con la considerazione secondo la quale «molti grandi imprese preferiscono ancora continuare a mantenere un controllo familiare piuttosto che aprirsi al mercato dei capitali». Da qui nasce la proposta di istituire diverse classi di azioni in base ai pesi di voto, la cui importanza è stata sottolineata nel corso dei lavori proprio da Morgan Stanley. Il documento sottolinea come questo possa essere l’antidoto contro «i timori di perdita di controllo da parte dell’imprendi- tore», ossia contro «uno dei principali ostacoli alla quotazione in Italia». Anche perché «l’esperienza europea e internazionale in merito è già consolidata: circa il 40% delle società quotate in Europa possiede diverse categorie di voto, mentre negli Stati Uniti è ormai prassi comune il principio che consente di dare un peso maggiore di voto a chi detiene il titolo in portafoglio per un periodo di tempo più lungo». Insomma, è proprio qui che sta il grimaldello. Subito dopo, in effetti, viene Domenico Siniscalco È la prima volta. Ma dall’elenco delle audizioni spuntano sorprese Unicredit e Leone di Trieste sfilano davanti al Copasir STEFANO SANSONETTI vanti a D’Alema, e ai parlamentari del Pd Achille Passoni ed Ettore Rosato, si sono presentati tra er la prima volta dall’inizio della legislatura gli altri Paolo Fiorentino, vicedirettore generale una banca e un’assicurazione sfilano dadi Unicredit, e Pietro Blengino, responsabile divanti al Copasir. Il Comitato parlamentare partimento sicurezza del medesimo istituto di credi controllo sui servizi segreti, presieduto dito. Unicredit, che in borsa ormai capitalizza circa da Massimo D’Alema, l’altro ieri ha ascoltato al20 miliardi, è stata protagonista nei giorni scorsi cuni rappresentanti di Unicredit, mentre è stato già di voci che la proiettavano verso un’integrazione deciso che la prossima seduta vedrà protagonista con Intesa Sanpaolo, proprio in un’ottica di difesa Generali. Dall’elenco delle 139 audizioni svolte a da possibili assalti stranieri. L’operazione è stata partire dal 2008, salta subito all’ocsmentita dai vertici degli istituti, ma chio che mai prima d’ora il Comitato sono in molti a ritenere che il tema aveva appuntato la sua attenzione rimanga di attualità. E se si parla di su un’istituzione finanziaria. Nel Unicredit, passando per Mediobanmese di ottobre, per esempio, le ulca, non si può far altro che arrivare time audizioni hanno visto protagoa Generali, in pratica il «salotto buonisti rappresentanti di Fincantieri, no» della finanza italiana. Finmeccanica, Enel ed Eni. Ma cosa Tornando all’elenco delle audizioni sta cercando di capire il Comitato svolte dal Copasir a partire dal 2008, presieduto da D’Alema? In teoria ogquindi anche quando presidente era getto di approfondimento dovrebbe Francesco Rutelli, non può fare a essere il tema della sicurezza delle meno di colpire anche la totale asaziende e delle reti informatiche senza di rappresentanti del ministesui cui transitano milioni di dati. A ro dell’economia (di fatto l’azionista quanto filtra, però, le preoccupazioni di alcuni campioni nazionali) e di tutriguarderebbero anche la vulnerate le sue varie articolazioni (si pensi Massimo D’Alema bilità di alcuni gruppi italiani, i cui per esempio alle Agenzie). Quanto ai valori di borsa li rendono pericolosamente appetibili gruppi privati, invece, abbondano le audizioni che all’estero. Ma c’è anche chi fa notare come la scelta hanno coinvolto gruppi telefonici, il cui motivo è più di sentire Unicredit e Generali possa derivare anche facilmente intuibile. Si va da Telecom ai cinesi che dalla sempre più consistente presenza estera di H3G, da Vodafone a Wind e Acotel. Tra i gruppi che vantano i due gruppi. La banca guidata da Fepubblici, invece, spicca una sola audizione dedicata derico Ghizzoni, infatti, si è da tempo ramificaa Finmeccanica, peraltro ascoltata soltanto lo scorso ta in Germania, Austria, Polonia, Serbia, Turchia, 31 ottobre nella persona di Paolo Campobasso, Ucraina e Ungheria. Lo stesso dicasi per le Generesponsabile della sicurezza. E in un certo senso rali, da poco tempo guidate dal ceo Mario Greco, colpisce la totale assenza di audizioni dedicate a presenti in Cina e praticamente in tutta l’Europa Poste Italiane, gruppo pubblico ormai attivo in nudell’Est, soprattutto dopo la joint venture con la merosi settori. © Riproduzione riservata holding praghese Ppf. Sta di fatto che l’altro ieri daDI P ricordato che lo schema è stato utilizzato in occasione della quotazione di Google. In questo caso sono state previste due classi di azioni, A e B, e alle seconde è stato attribuito un peso in termini di voto 10 volte maggiore rispetto a quello delle azioni di classe A. Allo stesso tempo per i titoli di classe B sono stati introdotti limiti alla possibilità di cessione, «pena il loro downgrading a titoli di classe A». All’interno di Google, in sostanza, le azioni di tipo B sono state riservate ai due fondatori del colosso di Mountain View, Larry Page e Sergey Brin, accanto ad alcuni manager. Certo, sulla base del documento messo insieme da ResPublica, «il tema di azioni con più classi di voto si scontra con le possibili criticità dovute alle misure da adottare a tutela degli azionisti di minoranza». Ciò non toglie, conclude il rapporto, che «le esperienze di successo degli altri paesi rappresentano tuttavia esempi che possono essere imitati in Italia». Siniscalco, che è anche presidente di Assogestioni, ha tra le altre cose evidenziato come preliminare alla quotazione in borsa possa essere un sistema che incentivi l’emissione di corporate bond. Una strada che permette «di aprire l’azienda agli investitori esterni favorendo un’azione propedeutica a un’eventuale quotazione». © Riproduzione riservata FU DEFENESTRATO DA MARIO GRECO Girelli creò Banca Generali ora torna nella consulenza DI MATTEO MEDIOLA G iorgio Girelli, ex presidente e amministratore delegato di Banca Generali, torna nel settore della consulenza da cui proviene. Il top manager, fedelissimo dell’ex ceo delle Assicurazioni Generali Giovanni Perissinotto, e per questo defenestrato dalla guida della banca quotata dopo l’insediamento di Mario Greco al vertice del Leone di Trieste, ha infatti costituito nei giorni scorsi a Milano assieme alla moglie Giulia Antonini la Gga Sas. L’accomandita semplice, nata nello studio milanese del notaio Angelo Busani, ha due oggetti sociali: la «consulenza direzionale: pianificazione strategica, assistenza all’alta direzione, valutazione per l’acquisizione e le fusioni aziendali, studi di diversificazione, analisi dell’efficienza direzionale, marketing strategico e operativo, analisi dei costi gestionali indiretti, razionalizzazione dei processi industriali, organizzazione della produzione e delle vendite, distribuzione fisico-logistica» e anche la «consulenza del personale: organizzazione del personale, ricerca e selezione dei quadri direttivi e intermedi, ricerche di mercato e di opinioni per il marketing aziendale e sociale». L’accomandita avrà durata fino a fine 2050 e vede Girelli e la moglie partecipare in quote eguali al capitale, con Girelli accomandatario e la consorte in qualità di accomandante. Prima di creare praticamene dal nulla Banca Generali a partire dal 2000, Girelli aveva lavorato in Roland Berger, una delle più note «firm» internazionali della consulenza direzionale. © Riproduzione riservata Mattone di stato alla Cdp Cassa depositi e prestiti sta valutando «in maniera concreta» l’acquisto di parte degli immobili pubblici dismessi. Lo ha annunciato il dg di Cdp, Matteo Del Fante, a un convegno alla Sapienza. «Stiamo valutando un nostro eventuale impegno a scendere in trattativa diretta con l’ente qualora un bando vada deserto», ha detto, «a quel punto dovremmo comprare l’immobile e metterlo il prima possibile sul mercato, raggiungendo anche l’obiettivo di non svenderlo». © Riproduzione riservata